I sentieri del Buddha

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Transcript:

ANGELA CROSTA I sentieri del Buddha Per avvicinarsi agli insegnamenti e alle tradizioni del Dharma LIBRERIA EDITRICE PSICHE 3

L'autrice ringrazia Gianpaolo Fiorentini per i preziosi consigli, Nazarena Fazzari e Carla Bruatto per la rilettura del testo Immagine di copertina opera dell'autrice LIBRERIA EDITRICE PSICHE Proprietà letteraria riservata Copyright 2013 Libreria Editrice Psiche Torino via Madama Cristina 70 - Tel. +39 011 650.70.58 www.psiche.info e-mail: libreria_psiche@infinito.it ISBN-978-88-96093-... 4

INDICE INTRODUZIONE...pag. 9 I - LA VITA DEL BUDDHA...15 La ricerca...16 L ascesi...16 L illuminazione...17 La decisione di insegnare il Dharma...18 40 anni di insegnamenti...19 Il Parinirvāna...20 I diversi appellativi del Buddha...21 Dove si svolse la vita del Buddha...22 Le lingue del Dharma...23 Le comunità monastiche...25 I laici nel buddhismo...28 Le donne nel buddhismo antico...29 II - GLI INSEGNAMENTI DEL BUDDHISMO ANTI- CO...30 Le quattro nobili verità...30 1 La Prima Nobile Verità: la sofferenza...30 2 La Seconda Nobile Verità: l'origine della sofferenza...31 3 La Terza Nobile Verità: la fine della sofferenza.32 4 La Quarta Nobile Verità: il sentiero che conduce alla fine della sofferenza: IL NOBILE OTTUPLICE SENTIERO...32 La Via mediana...36 I fenomeni...36 L'impermanenza...38 I cinque aggregati...38 L'interdipendenza...39 I 12 anelli...40 5

Il karma...41 Non-sé, non-io, anatta...43 Il samsāra...45 La ruota del divenire...47 Il Dharma è pragmatico, si basa sull'esperienza diretta e personale...50 L'importanza della motivazione...52 III - IL PRIMO DIFFONDERSI DEL DHARMA...53 I Concili...53 Diffusione geografica sino al VII secolo...54 I veicoli...56 IV - EVOLUZIONE DEL BUDDHISMO ANTICO: IL MAHĀYĀNA...57 Hīnayāna e Mahāyāna...58 Hīnayāna e Theravāda...59 Le scuole Mahāyāna...59 Il cammino del bodhisattva...59 Bodhicitta...60 Le pāramitā...61 I tre giri della ruota del Dharma...63 La vacuità...64 Ulteriore evoluzione del Buddhismo: altri Buddha...66 Vajrayāna o Tantrayāna...67 Laici e donne nel Vajrayāna...68 Le cinque famiglie di Buddha...71 Prima e dopo l illuminazione - Jataka...73 I Kāya o i "corpi" del Buddha...74 Le Terre Pure...75 Natura-di-Buddha...76 Le scuole filosofiche buddhiste...77 6

Classificazione delle scuole buddhiste (schema).78 Le scuole del buddhismo tibetano...79 Buddhismo cinese...80 Buddhismo giapponese...81 Chan Zen...83 La diffusione del Dharma in Occidente...87 V- I TESTI DEI CANONI BUDDHISTI...90 Il Canone pāli...90 I sūtra...91 Canone cinese...92 Canone tibetano...92 I Tantra...94 VI - LA PRATICA...97 La meditazione...97 I vari tipi di meditazione...98 La mālā...99 Le offerte...100 Il mandala...102 VII -ICONOGRAFIA BUDDHISTA...104 I mudrā...104 La figura di Buddha Śākyamuni...106 Altri buddha e bodhisattva...107 Simboli buddhisti...110 Monumenti e templi - Stūpa...112 Pagoda...115 Chörten...117 Feste buddhiste...118 CONCLUSIONE...120 BIBLIOGRAFIA...121 7

Non compiere alcuna specie di male, darsi alle buone azioni, purificarsi la mente, questo è l'insegnamento del Buddha. Da Dhammapada v. 183 In Aforismi e discorsi del Buddha,Tea, Milano 1988 8

Introduzione Perché questo libro? INTRODUZIONE Questo testo nasce dalla richiesta di amici e conoscenti che mi chiedono se sono buddhista, oppure mi dicono che hanno tentato di leggere dei libri, ma erano troppo complicati o lunghi e comunque ne hanno capito poco; oppure si stupiscono che nel buddhismo ci siano così tante tradizioni e si confondono tra Mahāyāna, Tantra, Theravada, Zen, vacuità e rinascite; oppure ancora hanno guardato dei libri con tante belle illustrazioni che però li hanno lasciati perplessi Il tentativo diranno i lettori quanto riuscito è stato di scrivere un testo breve che fornisca un primo approccio storico-dottrinale al buddhismo. La lettura non richiede conoscenze preliminari e ogni parola tecnica viene spiegata. I concetti più complessi sono esposti per gradi progressivi. Schematizzare alcuni concetti profondi della filosofia buddhista non è facile e spero che la sintesi non abbia pregiudicato la chiarezza. Ogni scrittore si esprime secondo i suoi studi e la sua esperienza; altre persone, con vissuti differenti, potrebbero non condividere alcune affermazioni, ma ciò è nel normale ordine delle cose, soprattutto nel Buddhismo in cui non c'è alcun dogma. Questo scritto vuol essere uno stimolo iniziale ad approfondire, anche sui testi indicati nella bibliografia e, se si vuole, a praticare con maestri qualificati, perché la sola teoria è sterile ed inutile: il buddhismo è essenzialmente prassi ed esperienza. Per rendere la lettura più agevole, essendo un libro propedeutico, ho evitato le citazioni dei testi canonici - troppo complessi per chi si accosta al Buddhismo senza preliminari studi storici, letterari e filosofici - e ho utilizzato per lo più parafrasi o riassunti. 9

Introduzione Buddhismo o Buddhismi? Per semplicità continuo a parlare di Buddhismo, termine inventato in Europa nell Ottocento, mentre in Oriente si parla di Buddha-dharma cioè l insegnamento del Buddha o Buddhayāna cioè la via/sentiero del Buddha. L occidentale che si avvicina al Buddhismo si può trovare in difficoltà sia quando cerca di entrare in una certa dimensione filosofica che è assai differente dalla nostra cultura di origini ebraico-cristiane, sia quando approfondisce per cercare di capire e soprattutto di mettere in pratica alcuni insegnamenti, perché può rilevare contraddizioni (che in realtà sono solo apparenti). Così l insegnamento del Buddha appare formato da mondi differenti, da tradizioni, insegnamenti e pratiche diverse, tanto che recentemente molti studiosi hanno iniziato ad usare il plurale e a parlare di buddhismi. L insegnamento del Buddha in 2500 anni ha subito una evoluzione perché si è integrato con diverse realtà storiche, culturali e spirituali di alcuni paesi (come India, Cina, Tibet e Giappone), ma, secondo molti studiosi e praticanti, la grandezza di questa via spirituale è proprio la sua capacità di adattarsi ai tempi e ai luoghi e di parlare al cuore delle persone, tanti secoli fa come a nostri giorni, in Asia o in Europa e America. Infatti oggi sta nascendo un buddhismo occidentale e nei prossimi decenni ne vedremo i frutti. In passato si è anche dibattuto sull esistenza fisica del Buddha, a causa dalla commistione di storia e agiografia che si rileva nelle opere buddhiste. Gli studi moderni ammettono la possibile storicità della sua figura, pur con qualche divergenza nella datazione. Al di là delle dispute degli storici e dei letterati, il Buddha può anche essere considerato un archetipo di saggezza e compassione e della nostra natura più profonda. 10

Introduzione Il Buddhismo è una religione? Si è dibattuto a lungo sulla definizione dell'insegnamento del Buddha che non si lascia facilmente etichettare perché è molte cose insieme: una psicologia, una fenomenologia, una serie di tecniche, una religione senza un dio L'opinione più diffusa è che sia una pratica interiore e uno stile di vita. L'Intesa, firmata dallo Stato Italiano con L'Unione Buddhista Italiana a fine 2012, riconosce la libertà di professare l'insegnamento del Buddha, assimilandolo alle altre religioni, ma, in realtà, per come è oggi frequentemente proposto in Occidente, non dovrebbe essere a rigore considerato una religione, ma una prassi e un modo di vivere. Molte persone praticano pur rimanendo nelle loro tradizioni cristiane: ovviamente occorre conoscerne bene le basi filosofiche e storiche e adeguarlo al proprio vissuto. L insegnamento del Buddha è caratterizzato proprio dalla flessibilità, adattabilità, dalla mancanza di rigidità e di principi di fede, dalla possibilità di proporre molte e diverse vie che si adattino a ciascuna persona. Deve essere sottolineato che nel buddismo non esiste alcuna autorità centrale: ogni tradizione ha un maestro che segue il suo lignaggio, o linea ininterrotta di trasmissione degli insegnamenti da insegnante ad allievo, che dal Buddha arriva fino a oggi; ma con una grande libertà per l'assenza di regole dogmatiche. Il Buddha non salva nessuno, ma indica la via, il percorso che ognuno deve compiere per arrivare all'illuminazione. La parola sanscrita Dharma ha diversi significati, ma 11

Introduzione vorrei ricordare che la sua radice dhrị significa reggere, sostenere, (si trova ancora nell italiano: trono); quindi il Buddhadharma è ciò che sostiene la pratica e, se si vuole, anche il proprio percorso di vita. Per comprendere appieno la ricchezza dell insegnamento del Buddha, oltre alla riflessione personale, è bene affidarsi all ascolto di insegnamenti da parte di persone che abbiano approfondito l argomento. La comprensione concettuale e le indicazioni date devono però essere assoggettate alla pratica meditativa individuale che si estende nel non-concettuale. Nel Mahā parinibbāna sutta II, 26 il Buddha, poco prima della morte, dice ai suoi discepoli (traduzione di Eugenio Frola): «[ ]dimorate in voi stessi isolati, in voi rifugiati; in null'altro rifugiati, nella Dottrina (Dharma) isolati, nella Dottrina rifugiati, in null'altro rifugiati». Altre traduzioni: «siate delle isole per voi stessi, dei rifugi per voi stessi» L'immagine poetica fa capire che essere isola o rifugio (il termine pāli dīpa ha questo doppio significato) per se stessi non significa chiusura o emarginazione, ma che, per ottenere il risveglio, l'illuminazione, è indispensabile compiere un lavoro personale e individuale, una ricerca all'interno di se stessi. Alcune persone cercano nel Dharma la risposta a domande esistenziali. Il buddhismo però va oltre: chi riesce a levarsi un po di emozioni negative e a districarsi dal groviglio dei concetti e delle parole è in grado di percepire uno sprazzo di comprensione della vera natura, come un soffio di vento solleva per un istante la nebbia e allora si riesce a vedere il paesaggio. In termini buddhisti, si tratta di comprendere che tutti i concetti sono solo denominazioni e pensieri: è inutile porsi domande di filosofia astratta che non possono avere una risposta certa e che potrebbero anche rivelarsi prive di senso. 12

Introduzione Trascorrere la vita senza fare il male e facendo il bene cioè quello che è meglio per se stessi e per gli altri non esige dogmi o comandamenti, ma richiede l'essere attenti e presenti; il restare nella realtà così com è e nelle cose umili che si stanno facendo; il vivere con pienezza il qui e ora senza che la mente sia preda dei rimpianti (il passato non c è più) o dei sogni (il futuro non esiste ancora). Fare ciò non significa eliminare la progettualità o il ricordo, ma utilizzarli senza attaccamenti per migliorare il proprio presente. Significa veramente risvegliarsi seguendo l'insegnamento del Buddha. Infatti, Buddha significa illuminato o meglio risvegliato, dalla radice sanscrita budh che indica lo svegliarsi da un sogno e il riprendersi da uno svenimento. La struttura del testo Il libro procede secondo una linea storica presentando, in estrema sintesi, la vita del Buddha e alcuni concetti fondamentali del suo insegnamento che sono contenuti nei testi del Buddhismo antico o delle origini detti Canone pāli. Viene poi spiegata l evoluzione del Buddhadharma nel corso dei secoli e la sua suddivisione in molti e diversi sentieri. Sono chiariti alcuni principi base della tradizione Mahāyāna e delle sue principali scuole. Segue qualche cenno sulle caratteristiche generali dell'immenso corpus dei testi buddhisti e sulle lingue usate; sulla ricca iconografia e arte e su alcune pratiche. Il contenuto è strutturato per argomenti, le cui sezioni o temi generali, sono indicate nell intestazione, in alto; ciò ne permette una fruizione non solo sequenziale, ma anche a rete e per specifici temi. 13

Introduzione Pronuncia dei vocaboli sanscriti, pāli e tibetani I vocaboli sanscriti e pāli sono stati scritti secondo la trascrizione abituale usando gli opportuni segni diacritici. Il trattino posto sopra ad alcune vocali ne indica la forma lunga (es. pāli) Il puntino posto sotto r e l rende il suono simile a: ri e li ma si da maggiore enfasi alla consonante piuttosto che alla i (è il caso del termine amr t (nettare) che si legge: amr(i)ta La c è sempre dolce, come ci (ciao); quindi cakra e Candrakirti vanno pronunciati: ciakra e Ciandrakirti [l uso inglese di aggiungere una h è un espediente di pronuncia per rendere questo suono]. La j si pronuncia come la g di gelato La y è una i La lettera ś e la s con un puntino sotto vanno pronunciate come una sc: Śākya si legge: Sciakya Il gruppo jñ si pronuncia: gni, come: ogni. La ñ ha un suono molto nasale simile a una gn I vocaboli tibetani sono scritti con la traslitterazione Wylie e l indicazione della pronuncia italiana. Possa questo piccolo libro essere di beneficio a tutti gli esseri e aiutarli a comprendere meglio l insegnamento dell Illuminato, nonostante gli errori che l autore potrebbe aver commesso. 14

Vita del Buddha I LA VITA DEL BUDDHA Quando si parla del Buddha ci si riferisce sia a un personaggio storico, sia ad una sfera mitico-simbolica, a una dimensione non più terrena e umana, che assumerà notevole importanza alcuni secoli dopo la sua esistenza fisica, con lo svilupparsi della corrente detta Mahāyāna, di cui parleremo in seguito. Ora iniziamo dai dati biografici. Colui che poi verrà chiamato il Buddha, visse tra il 600 e il 500 a.c. Nacque alle pendici dell Himalaya e gli fu posto un nome benaugurante: Siddhārtha che significa colui che ha il potere di raggiungere il suo scopo. L altro nome con cui viene citato nei testi è Gautama (in pāli Siddhattha Gotama) che è il nome del clan (in sanscrito gotra) o gruppo di famiglie appartenenti ad una tribù (janapada, la stessa radice del latino gens) che si autodenominava Śākya. Suo padre Śuddhodana, il cui nome significa che dona la purezza, era il rāja, cioè il governante aristocratico, di una piccola nazione tra le numerose in cui era politicamente divisa l'india del nord. La madre, di nome Māyā (o Mahāmāyā o Māyādevī cioè Grande Māyā o Divina Māyā), era di grande bellezza e morì a soli sette giorni dal parto. Se passiamo all area del mito o del simbolo, esso fornisce una interessante chiave di lettura: il nome māyā significa illusione e l illusione muore o scompare, quando nasce la luce della saggezza. Il principe si sposò, come era tradizione, in giovane età, con la cugina Yaśodharā detta anche Gopā, con la quale, anni dopo, ebbe l unico figlio Rāhula. 15

Vita del Buddha La ricerca Allevato in mezzo alle comodità e al lusso principesco e fatto partecipare alla vita di corte in qualità di erede al trono, era tenuto all oscuro della realtà che si presentava fuori della reggia. Secondo la tradizione, all'età di 29 anni, uscì dal palazzo reale paterno per vedere come fosse il mondo circostante e ne conobbe la sofferenza. Incontrando un vecchio, un malato e un morto (i cosiddetti tre incontri ) comprese che il dolore accomuna tutta l'umanità e che le ricchezze, il potere, l'eroismo e tutto quanto gli avevano insegnato a corte erano valori effimeri e caduchi. Poco dopo essersi imbattuto in un asceta mendicante (quarto incontro) calmo e sereno, decise di rinunciare alla famiglia, alla ricchezza, alla gloria e al potere per cercare la liberazione della propria mente da concetti e pensieri erronei che portano alla sofferenza. Fece voto di povertà e intraprese un lungo e tormentato percorso alla ricerca del perché tutti dobbiamo essere soggetti alla sofferenza e se vi sia un modo per superarla. Per la mentalità occidentale l abbandonare la famiglia e un figlio piccolo potrebbe risultare un atto poco comprensibile, se non negativo, ma occorre considerare la prospettiva di Siddhārtha che lascia tutto non per motivi egoistici, ma per cercare, altruisticamente, un bene collettivo più grande a favore di tutta l umanità. L'ascesi Dopo aver vagato per alcuni anni nella regione di Rājagrḥa, soggiornando presso due famosi maestri, Siddhartha si stabilì in un piccolo villaggio a pochi chilometri dall'odierna Bodh Gaya. Qui trascorse diversi anni nel più rigido ascetismo 16