SCHEDA ANALITICO-DESCRITTIVA per Parchi e Giardini storici a cura di Maria Rosaria Iacono LGA LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA AMMINISTRATIVA Provincia: SIRACUSA Comune: AUGUSTA Frazione Località BORGATA OGT OGGETTO parco giardino x Sito Natura 2000 Denominazione attuale: SALINE DI AUGUSTA Altra Denominazione: SALINE REGINA E MIGNECO-LAVAGGI UBV UBICAZIONE Denominazione dello spazio viario dell affaccio principale: Salina Migneco-Lavaggi: Via Pio La Torre Salina Regina: Lungomare Rossini RAP RAPPORTI AMBIENTALI E/O PAESAGGISTICI territorio extraurbano x contesto urbano confina con edifici è contornato da vie è contornato da spazi pubblici / privati CDG CONDIZIONE GIURIDICA / PROPRIETA x Stato x Ente locale Ente pubblico non territoriale Stato estero Privato Indicazione specifica: Salina Regina proprietà comunale, Salina Migneco-Lavaggi proprietà privata DTZ CRONOLOGIA PRIMA COSTITUZIONE Secolo: Frazione di secolo: Anno: AMPLIAMENTO Secolo: Frazione di secolo: Anno: COMPLETAMENTO Secolo: Frazione di secolo: Anno:
AUT AUTORE / PROGETTISTA Nome: ATB AMBITO CULTURALE (*) Denominazione: Ambito Scuola Maestranze (*) il campo è in alternative a quello autore/progettista quando questo non è noto. Esempi di ATB: barocco napoletano, scuola toscana, ecc ORI DESTINAZIONE ORIGINARIA x parco pubblico giardino all italiana corredo di una villa terreno di caccia altro SALINE parco privato giardino all inglese corredo di un palazzo frutteto ad uso di una villa ATT USO ATTUALE DESTINAZIONE parco pubblico orto botanico parco archeologico parco divertimenti parco / giardino privato incolto x altro AREA PROTETTA (SIC/ZPS ITA090014) TIPOLOGIA giardino all italiana corredo di una villa x altro AREA NATURALISTICA giardino all inglese corredo di un palazzo SUPERFICIE (in ettari) MORFOLOGIA DEL TERRENO x Pianeggiante in pendio a terrazzamenti su un altura altro PLA IMPIANTO PLANIMETRICO E FISIONOMIA DEL GIARDINO/PARCO FORMA DEL PERIMETRO rettangolare semicircolare x irregolare altro
CONFIGURAZIONE: geometrico x naturalistico con percorsi rettilinei con prevalenza di assi radiali altro DEC IMPIANTO PLANIMETRICO E FISIONOMIA DEL GIARDINO/PARCO ELEMENTI DECORATIVI labirinti teatri di verzura pregolati altro STRUTTURE ARBOREE boschetti viali cespugliati esemplari di rilievo x altro VEGETAZIONE SPONTANEA STRUTTURE ARCHITETTONICHE ED OGGETTI STORICO-ARTISTICI edifici antichi medievali moderni contemporanei teatri a gradinate scale esedre ninfei grotte fontane statue / sculture peschiere voliere recinti per animali terrazze degradanti laghi artificiali recinzioni cancelli imp. idrici imp. irrigui x altro RUDERI DEI MANUFATTI DELL IMPIANTO PRODUTTIVO DELLE SALINE DSC DESCRIZIONE Le saline di Augusta sono un insieme di specchi d'acqua residui di un complesso un tempo ben più esteso. Sono comprese nell arco costiero in cui insistono due golfi naturali, il Golfo Megarese e lo Xifonio, separati dall isola di Augusta e delimitati a est da Punta Izzo e a ovest da Punta Cugno. Prendono il nome di Salina Regina o Salina Comunale, quella di levante e Salina Migneco-Lavaggi quella di ponente. Poco distanti, a ovest del Porto Megarese, ai lati della foce del fiume omonimo, si trovano le Saline del Mulinello. Sul finire degli anni 70 del secolo scorso s interruppe definitivamente l attività della salicoltura ad Augusta e da quel momento le trasformazioni ambientali alle quali è stata soggetta l area sono state notevoli. Un importante riconoscimento dell elevato pregio ambientale del sito è inoltre l istituzione dell Oasi di protezione e rifugio della fauna selvatica, denominata Saline di Augusta stabilita con Decreto dell Assessore Regionale per l Agricoltura e le Foreste del 17 giugno 1999. Il Decreto istitutivo,
purtroppo, non ha avuto alcun seguito e l area piuttosto che essere salvaguardata e gestita, ha subito una continua aggressione, con opere di colmatura delle vasche e di discarica abusiva di inerti e rifiuti pericolosi, tra cui l amianto. Il sito Saline di Augusta, comprende le ex Saline Migneco-Lavaggi e le ex Saline Regina, rispettivamente collocate ad ovest e ad est del centro abitato di Augusta (SR), prospicienti ai due golfi naturali che lambiscono le coste dell isola di Augusta, il Porto Megarese e il Golfo Xifonio con D.M. 3 aprile 2000, è ufficialmente riconosciuto tra i siti Natura 2000 italiani con il codice ITA090014 ed è classificato come tipo C, contenendo un SIC (Sito di Importanza Comunitaria, ai sensi della Direttiva CEE 92/43 sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna minacciate in Europa) e una ZPS (Zona di Protezione Speciale, ai sensi della Direttiva Comunitaria sulla Conservazione degli uccelli selvatici 79/409, per la presenza di ventidue specie inserite nell Allegato I). I principali caratteri ambientali sono riconducibili alla presenza di una zona palustre costiera interessata da una vegetazione alofila molto specializzata, con numerosi esempi di associazioni aloigrofile sia sommerse che anfibie, alcune delle quali di un certo interesse naturalistico o indispensabili per il sostentamento dell avifauna. Quest ultima annovera ricche e diversificate comunità ornitiche sia stanziali che di passo, che comprendono specie di notevole interesse scientifico e conservazionistico Secondo la scheda Natura 2000, il biotopo delle Saline di Augusta presenta 21 specie ornitiche elencate nell All. 1 della Direttiva Uccelli e altre 12 di uccelli migratori abituali elencati nel citato allegato. Il sito presenta anche il rettile Elaphe situla (Linnaeus, 1758), elencato nell Allegato II della Direttiva Habitat insieme ad altre 14 importanti specie faunistiche. REN NOTIZIA STORICA (*) I cumuli di sale marino, colorati di grigio, di rosa o candidi sino ad abbagliare, secondo il mutare del ciclo e delle stagioni, caratterizzarono i quadri visuali dell area del golfo di Augusta dall'antichità e fornirono, senza che l'uomo dovesse inizialmente porvi alcuna fatica, grandi quantità d'ottimo sale, da cui il sito trasse rinomanza. Già pochi anni dopo Cristo, infatti, Plinio il Vecchio ne fa cenno nella sua storia, attribuendo quel sale, definito forte, asciutto e perciò adatto alla conservazione della carne, alla vicina Megara, unico insediamento abitativo presente all'epoca su quest'arco di costa. Bisogna attendere la metà del XVI secolo per trovare un'altra notazione sulle saline di Augusta: qui si accenna ai cumuli del prodotto, pronto per la vendita ai mercanti dell'adriatico, il che autorizza a ritenere che già nel 1500 le saline di Augusta dovessero essere coltivate. In quanto alla loro appartenenza, è facile attribuirla al regio demanio, come tutto quanto si trovava allora sulla fascia costiera, profonda un tiro d'arco dalla battigia. Fu dopo il 1567 che il sovrano Filippo II di Spagna, desideroso di alleviare rapidamente la precaria situazione economica della città, diede la salina grande del pantano, cioè quella ubicata a levante della penisola Xifonia, in uso alla città di Augusta, contro il pagamento simbolico di un'oncia. E, poiché notoriamente la corona di Spagna era abbastanza liberale in materia di donazioni, la determinazione del sovrano poteva intendersi in un vero e proprio passaggio di proprietà della salina al demanio della città, come, infatti, avvenne dopo vari decenni. I due grandi bacini prospicienti il seno megarese, Regia Corte e, più a sud, Difesa, a cavallo delle sponde del fiume Mulinello, in origine anch essi di proprietà della Corona, vennero frazionati in diverse fasi fra il Settecento e l Ottocento, e vendute a proprietari privati. Da ciascun bacino si ricavarono quattro saline di diversa estensione, per complessive otto saline ad occupare una superficie di 66 ettari. Nel tempo la salina comunale era destinata a garantire circa la metà del totale delle entrate comunali, seppur con alterne vicende. La fine del XVIII secolo vide implicate le saline, quella comunale in special modo, nell'inconveniente igienico che doveva accompagnarle periodicamente nel corso della loro esistenza. Risale al 1789 una denuncia sulle responsabilità del senato cittadino e dei proprietari delle saline private in merito agli inconvenienti di natura igienica manifestatisi sin dal 1785: si temeva per la malaria. Settanta anni dopo, un avvenimento d'estrema importanza per le sue conseguenze, si verificava nella Sicilia Orientale: iniziava la costruzione della ferrovia. Augusta, al pari degli altri centri rivieraschi, ne avrebbe beneficiato, ma l'integrità delle saline Regina e Regia Corte sarebbe venuta meno. Che
l'attraversamento delle saline fosse inevitabile derivava da una semplice considerazione di carattere tecnico: non potendosi raggiungere in linea retta la prevista stazione di Augusta da quella di Brucoli, per inderogabili motivi di pendenza, bisognava smaltire detta pendenza (che non poteva superare, all'epoca, il 7 per mille) con un tracciato più lungo, tale da implicare, appunto, il taglio delle saline. Nel 1865 si cominiciò a rimuovere i cumuli di sale che impedivano le operazioni di tracciamento della linea; ciò comportò il danneggiamento di canali, argini e caselle. Nel 1866 parve che, per cause politiche ed economiche, la ferrovia dovesse arrestarsi a Lentini, poi, però, i lavori ripresero regolarmente e la tratta Lentini-Siracusa venne inaugurata, com'è noto, l 1 luglio 1869. Da allora, partire o arrivare ad Augusta col treno costituì un inconsueto spettacolo che richiamava i viaggiatori ai finestrini per l illusione di viaggiare sospesi sull'acqua. Ma l'argine ferroviario, che ne dava motivo, visto da Monte Tauro denunciava tutta la violenza patita dalla salina, quasi una coltellata in un organismo fino ad allora integro. Il declino delle Saline Nel bilancio comunale del 1902, sul totale di entrate ordinarie, la salina incideva per poco più del 10%. Pur essendo ormai lontani dal 50% di due secoli prima, è vero che questi proventi restavano ancora parte fondamentale della finanza locale. Si sperava in un miglioramento, ma varie cause minavano quella che era stata la più fidata fonte di reddito comunale. Le condizioni di lavoro nella salina ed il sistema per caricare il prodotto sulle navi che venivano anche dall estero a prelevarlo, erano rimasti simili a quelli del tempo di Filippo II. Altre cause non meno importanti, a parte la crisi del sale, poi rientrata, erano: l'aumento straordinario della manodopera e la mancanza, per effetto soprattutto dell'emigrazione, di individui idonei alla coltura della salina. Già nel 1913, dunque, si delineavano quei fattori che, di lì a pochi decenni, avrebbero segnato la fine della salina. Essa, comunque, resistette ancora per un trentennio, anche se in condizioni di discontinuità. Poi venne la fine. Nel dopoguerra, l'industria del freddo era ormai tanto progredita da non avere più bisogno del sale per la conservazione delle carni; inoltre, le miniere estere di salgemma offrivano un prodotto quasi identico a costi sensibilmente inferiori, mentre le stesse saline della Puglia e della Sicilia Occidentale davano il sale marino a prezzi concorrenziali, in virtù di più razionali sistemi di produzione e raccolta. Sul finire degli anni '50, essendo ormai difficile trovare chi ancora volesse locare la salina, il Comune si decise a varare il regolamento per la sua conduzione diretta in economia. La salina Regina venne destinata ad espansione urbana: intorno alla metà degli anni Settanta, si stabilì la creazione del quartiere Saline, dove dovevano sorgere edifici con il finanziamento dello Stato e della Regione Siciliana, per l edilizia economica e popolare. L edificazione di questo quartiere avrebbe dato soluzione a due problemi: la carenza di verde urbano, era previsto verde per circa 13 m 2 ad abitante; l eliminazione delle acque stagnanti in cui pullulavano le fastidiosissime zanzare. Si ebbe così la quasi totale scomparsa della salina, sostituita da quartieri che, essendo stati edificati su terreno instabile, a seguito del terremoto del 1990 sono stati i più danneggiati della città. Un ampia area colmata è stata poi adibita a "Villaggio Container", ormai dismesso, mentre la zona umida rimasta, è in parte diventata una discarica abusiva di rifiuti di ogni tipo, anche speciali. RES RESTAURI (*) Notizia: Data: Fonte: COM COMMITTENZA Notizia: Data: Motivazione:
RES RESTAURI (*) Notizia: Data: Fonte: STC STATO DI CONSERVAZIONE (**) (**) Si indicherà lo stato di conservazione relativo alla sistemazione del parco o del giardino buono discreto mediocre X cattivo incolto Indicazioni specifiche. Descrizione sintetica e testo libero (rischi di alterazione, situazione vincolistica con particolare riferimento al D. Lgs 42/04, proposte di tutela, ): CM COMPILAZIONE Data: 31/03/2017 Nome compilatore Prof.ssa Jessica Di Venuta Sezione di appartenenza: Augusta MOTIVAZIONI DELLA SCELTA Ribadire, nei principi della Costituzione, l impegno in difesa del paesaggio e del patrimonio storico, artistico e naturale che l articolo 9 riconosce tra i fondamenti dell identità del Paese, patrimonio di indiscutibile valore che tutti noi ci troviamo ad avere, ma che senza il nostro aiuto non potrebbe sopravvivere perché consumato dall incuria e dalla speculazione. ***************************************************************************** AGGIORNAMENTI ANNUALI RIFERITI A: STC / STATO DI CONSERVAZIONE: USA / USO ATTUALE: CDG / CONDIZIONE GIURIDICA:
SCHEDA ANALITICO-DESCRITTIVA per LA VEGETAZIONE di Parchi e Giardini storici a cura di Maria Rosaria Iacono LGA LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA AMMINISTRATIVA Provincia: SIRACUSA Comune: AUGUSTA Frazione Località BORGATA OGT OGGETTO Denominazione attuale: SALINE DI AUGUSTA Altra Denominazione: SALINE REGINA E MIGNECO-LAVAGGI parco giardino x Sito Natura 2000 UBV UBICAZIONE Denominazione dello spazio viario dell affaccio principale: Salina Migneco-Lavaggi: Via Pio La Torre Salina Regina: Lungomare Rossini AMB CARATTERI AMBIENTALI GENERALI Esposizione: SUD Altitudine: LIVELLO DEL MARE Pendenza: pianeggiante DISPONIBILITÀ IDRICA rete idrica comunale provinciale sorgente propria pozzi X bacini di raccolta di acqua piovana CARATTERI CLIMATICI [1] Media delle temperature massime mensili: 34 C (mese di luglio) Media delle temperature minime mensili: 8 C (mesi gennaio-febbraio) Precipitazioni medie mensili (mm): minimo mm. 4,2 massimo mm. 75,9 [1] I dati sono stati ricavati dalle pubblicazioni dell'istituto di Statistica, riferiti ad un decennio ed alla stazione climatica più vicina di Augusta (15 m.s.l.m.). CARATTERI PEDOLOGICI [2] CARATTERI MORFOLOGICI Fisiografia: Drenaggio esterno: Roccia madre: CARATTERI DISTINTIVI DEGLI ORIZZONTI Profondità: Colore: Tipo di humus: Struttura: Drenaggio interno:
CARATTERISTICHE FISICO-CHIMICHE Grado di acidità: Alcalinità: Contenuto di sostanza organica: Contenuto di azoto: Percentuale di carbonati: Granulometria : NOTE: [2] Si indicheranno lo stato di conservazione del suolo ed il grado di fertilità. STRUTTURAZIONE E STATO DI CONSERVAZIONE DELLA VEGETAZIONE [3] Bosco: Vegetazione psammofila dei litorali sabbiosi, vegetazione arbustiva alonitrofila, vegetazione ad alofite perenni, vegetazione ad alofite annuali, vegetazione delle aree palustri, praterie acquatiche ed idrofite, lembi di macchia bassa, vegetazione erbacea di coltivi abbandonati ed aree degradate, rimboschimenti a eucalipto (Eucalyptus camaldulensis), Opunzie (Opuntia ficus-carica) e acacia longifolia (Acacia longifolia). Tre specie hanno interesse conservazionistico: Althenia filiformis, Ruppia maritima, e Sarcocornia perennis. Viale: Siepe: Aiuola: Prato: NOTE: [3] - Accanto allo stato di conservazione ed alla descrizione dell'area verde si indicheranno le principali suddivisioni fisionomiche e strutturali e la loro composizione floristica. I nomi delle specie andranno riportati in latino e sottolineati (es.: boschetto di Ouercus ilex. in stato di buona conservazione, di notevole possibilità di sviluppo). ESEMPLARI E/O SPECIE DI RILIEVO [4] Famiglia: Genere: Specie: Provenienza: Nome volgare: Quantità: NOTE: [4] -Si segnaleranno gli esemplari di particolare rilevanza per la longevità o le specie interessanti per la loro rarità. I nomi delle specie andranno riportati in latino. Il campo va ripetuto per ciascuna degli esemplari considerati. CM COMPILAZIONE Data: 31/03/2017 Nome compilatore: Prof.ssa Jessica Di Venuta Sezione di appartenenza: Augusta MOTIVAZIONI DELLA SCELTA Ribadire, nei principi della Costituzione, l impegno in difesa del paesaggio e del patrimonio storico, artistico e naturale che l articolo 9 riconosce tra i fondamenti dell identità del Paese, patrimonio di indiscutibile valore che tutti noi ci troviamo ad avere, ma che senza il nostro aiuto non potrebbe sopravvivere perché consumato dall incuria e dalla speculazione.
***************************************************************************** AGGIORNAMENTI ANNUALI RIFERITI A: STC / STATO DI CONSERVAZIONE: USA / USO ATTUALE: CDG / CONDIZIONE GIURIDICA: SI ALLEGANO N 3 IMMAGINI IN FORMATO DIGITALE (300 dpi o circa 1 Mb) Augusta, 31/03/2017 Da restituire all indirizzo di posta elettronica educazioneformazione@italianostra.org