Il nuovo etere di Einstein

Documenti analoghi
L Induzione Elettromagnetica. Fabio Bevilacqua Dipartimento di Fisica A.Volta Università di Pavia

nulla, allora non ci può essere niente che possa dare concretezza a queste proprietà fisiche o al campo. Ad esempio, le onde elettromagnetiche sono

TEORIA DELLA RELATIVITA RISTRETTA

Quadro di Riferimento della II prova di Fisica dell esame di Stato per i Licei Scientifici

Enrico Borghi DESCRIZIONI CLASSICHE DEI FENOMENI ELETTROMAGNETICI

Incontri di introduzione alla Relatività Generale

all interno del vagone

La Relatività Generale come Fonte di Ispirazione

GAIALAB:INCONTRIAMO L AMBIENTE IN LABORATORIO

Pag. 1. Il tempo e lo spazio nella teoria della relatività

MA DIO GIOCA A DADI CON IL MONDO?

PIANO DI LAVORO DEL DOCENTE prof. DIMONOPOLI A.S. 2015/2016 CLASSE 4ALS MATERIA: FISICA

La Teoria della Relatività Ristretta. Prof. Michele Barcellona

Incontriamo la Fisica: l Elettromagnetismo. Stefano Spagocci, GACB

Interferenza di elettroni e! Principio di Indeterminazione

isolanti e conduttori

Meccanica parte seconda: Perche' i corpi. si muovono? la Dinamica: studio delle Forze

LICEO SCIENTIFICO STATALE G. MARCONI FOGGIA

Da Maxwell a Einstein

PROFILO IN USCITA PER IL PRIM0 ANNO FISICA Sezioni internazionale ad opzione Inglese (L,M,N,O,P,Q)

Cap. 6 del manuale La natura e i suoi modelli

La teoria atomica moderna: il modello planetario L ELETTRONE SI MUOVE LUNGO UN ORBITA INTORNO AL NUCLEO

Atomo. Evoluzione del modello: Modello di Rutherford Modello di Bohr Modello quantomeccanico (attuale)

m p 6, j m 1 2 m e 3, j m 1 2 5, m 2 82, N w

La Teoria della Relatività e la crisi del positivismo

Fisica II - CdL Chimica. La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche

PERCORSO DIDATTICO PER L INSEGNAMENTO DEL SOLFEGGIO. Giovanni Soricone

La relatività generale. Lezioni d'autore

Liceo Classico V.Gioberti

Maurizio Zani Raccolta di lezioni per Elettromagnetismo Elettricità. Corrente. Magnetismo II edizione

Contraddizioni eclatanti

ALBERT EINSTEIN LA TEORIA della RELATIVITA U.T.E

1 L'esperimento di Michelson-Morley

Insegnare relatività. nel XXI secolo

4. I principi della meccanica

58. La forza centrifuga non si manifesta nel vuoto assoluto, ma solamente nello spazio ponderale fluido; ergo, essa dimostra l esistenza di questo.

LE BASI DI DATI. Seconda parte La progettazione di database Relazionali SCHEMA LOGICO Regole di derivazione

RIASSUNTO e RILANCIO Prof. Monti a.s

LICEO ARTISTICO PROGRAMMAZIONE DIDATTICA RIFERITA ALLA SECONDO BIENNIO

CORSO DI BIOFISICA IL MATERIALE CONTENUTO IN QUESTE DIAPOSITIVE E AD ESCLUSIVO USO DIDATTICO PER L UNIVERSITA DI TERAMO

Verifica del Principio di Indeterminazione di Heisenberg. x v x cost

Oltre le metriche tradizionali: come muoversi in uno spazio di possibilità e incertezza imparando a coglierne i vantaggi

LICEO SCIENTIFICO STATALE "G.B.QUADRI" VICENZA DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE (Regolamento, art.5; O. M. 38 art.6) Anno scolastico

Generalità delle onde elettromagnetiche

A.S. 2016/2017 PROGRAMMA SVOLTO E INDICAZIONI PER IL RECUPERO ESTIVO. Del prof. Gabriele Giovanardi (nome e cognome in stampatello) docente di Fisica

Le trasformazioni di Lorentz

TEORIA DELLA RELATIVITA

Risolviamo un esercizio per illustrare il fenomeno in modo dettagliato anche se,in alcuni punti, semplificato.

DE MAGNETE. 1. Fino al 1820

Insegnare relatività. nel XXI secolo

LA TEORIA NEUTRINICA DI CESARE COLANGELI NELLE PAROLE DI Don LUIGI BORELLO

PIANO DI LAVORO DEL PROFESSORE

Unità 2. La teoria quantistica

PERCHE LHC? Perche acceleratori a energie sempre maggiori? Cos è il bosone di Higgs?

FORMARSI AGGIORNARSI CONDIVIDERE. I webinar per gli insegnanti di matematica e scienze

Quadro di Riferimento della II prova di Fisica dell esame di Stato per i Licei Scientifici

Conoscenze FISICA LES CLASSE TERZA SAPERI MINIMI

IL PARADOSSO DEI GEMELLI

Il Metodo Scientifico

LICEO SCIENTIFICO G. GALILEI - Verona Anno Scolastico

CAPITOLO 9: LA GRAVITAZIONE. 9.1 Introduzione.

Introduzione al concetto di funzione: macchine input - output, tabelle, grafici, formule

Personaggi ed Interpreti in ordine di apparizione Atto I: I Modelli Atto II: Il Caos Atto III : Il Determinismo La Fisica La Matematica La Natura La r

4.Semplificare e modellizzare con strumenti matematici e disciplinari situazioni reali al fine della risoluzione di semplici problemi

Theory Italiano (Italy)

Teoria Atomica di Dalton

Johann Gottlieb Fichte (Rammenau, 19 maggio 1762 Berlino, 27 gennaio 1814)

Dinamica. Relazione tra forze e movimento dei corpi Principi della dinamica Conce4 di forza, inerzia, massa

Particelle Subatomiche

EQUAZIONI DI MAXWELL

Indice. Parte I Fondamenti teorici

La Dinamica. Principi fondamentali. Le Forze. Lezione 4

Grandezze cinematiche relative nel sistema L: r 12, v 12 a 12 e nel sistema del centro dimassa (C): r 12 ', v 12 ', e a 12 '

NATURA DELL ENERGIA. L energia è tutta intorno a noi!

7 Disegni sperimentali ad un solo fattore. Giulio Vidotto Raffaele Cioffi

Elettricità e Magnetismo. M. Cobal, Università di Udine

Verso la gravità quantistica

PERCORSO 2 Poligoni e triangoli

Appunti di geometria euclidea

Ricerca Di Fisica La Teoria della Relatività

La struttura elettronica degli atomi

Le Derivate. Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri

MATEMATICA = STUDIO DEI NUMERI E DELLE FORME. LA MATEMATICA DIVENTA UN AREA DI STUDIO, UN IMPRESA INTELLETTUALE (con elementi religiosi ed estetici).

Storia della dinamica

(adattamento da Bergamaschini-Marazzini-Mazzoni- Fisica 3 Carlo Signorelli Editore)

E ora si parte. Concetti fondamentali per la

La trasformazione di Galileo e il suo insuccesso

BOLLETTINO UNIONE MATEMATICA ITALIANA

PROFILO IN USCITA PER IL TERZO ANNO FISICA Sezioni internazionale Francese-Tedesca ad indirizzo scientifico

Introduzione al Modello Standard

Enrico Borghi ENERGIZZAZIONE DI UN CONDENSATORE

ENERGIA MASSA PARTICELLE NUOVO ETERE DELLA FISICA

Capitolo 2. Cenni alla Composizione e Struttura dell atomo

Lezione 6. Forze attive e passive. L interazione gravitazionale. L interazione elettromagnetica.

Il problema dei due corpi La dinamica planetaria

Il gatto di Schroedinger: vivo, morto, o...?

LE EQUAZIONI DIFFERENZIALI. che, insieme alle loro derivate, soddisfano un equazione differenziale.

INTRODUZIONE ALLA TERMODINAMICA. Supponiamo di voler studiare il comportamento di una determinata quantità di gas contenuta

Insegnare relatività. nel XXI secolo

Indice 3. Note di utilizzo 9. Ringraziamenti 10. Introduzione 11

Transcript:

Il nuovo etere di Einstein di Giovanni Ruffino Genova Riferimento principale: il libro Einstein e l etere Edizioni Dedalo di L. Kostro La convinzione che Einstein nella sua teoria della relatività abbia eliminato una volta per tutte il concetto di etere dalla fisica moderna è molto diffusa. Questa opinione è contenuta nei manuali di fisica e di filosofia, in enciclopedie, libri di testo e pubblicazioni scientifiche. Una tale descrizione però non riflette per niente la verità storica, anzi la deforma gravemente. Einstein considerava superfluo principalmente la nozione di etere luminifero postulata da Maxwell e adottata anche da Poincaré, e tutti i precedenti modelli. In questo senso è vero che fino alla fine dei suoi giorni negò l esistenza dell etere così come era stato concepito dalla fisica del secolo XIX. Però nel 1916, dopo la Relatività Generale, Einstein introdusse una nuova versione relativistica dell etere, espressa poi in tre modelli successivi. Quindi, la verità storica è che Einstein negò l esistenza dell etere per soli undici anni, dal 1905 al 1916. Purtroppo questo non viene detto all Università e non se ne trova traccia nei libri di testo. Mentre i docenti universitari dovrebbero avere il dovere istituzionale di riportare chiaramente il vero pensiero di Einstein. Ad esempio, nel 1919 scrisse: «Sarebbe stato più corretto se nelle mie prime pubblicazioni mi fossi limitato a sottolineare l'impossibilità di misurare la velocità dell'etere, invece di sostenere soprattutto la sua non esistenza. Ora comprendo che con la parola etere non si intende nient'altro che la necessità di rappresentare lo spazio come portatore di proprietà

fisiche.» (Albert Einstein, da una lettera a A. H. Lorentz, 1919) E nel 1920: «Anche se nel 1905 pensavo che in fisica non si potesse assolutamente parlare di etere, questo giudizio era troppo radicale, come possiamo vedere con le prossime considerazioni della relatività generale. È quindi permesso assumere un mezzo colmante nello spazio se ci si riferisce al campo elettromagnetico e quindi anche alla materia. Non è permesso tuttavia attribuire a questo mezzo uno stato di movimento in ogni punto in analogia con la materia ponderabile. Questo etere non può essere concepito come consistente di particelle.» (Albert Einstein, Grundgedanken und Methoden der Relativitätstheorie in ihrer Entwicklung dargestellt, 13, 1920) E all Univervità di Leida, 5 Maggio 1920 Ricapitolando, possiamo dire che in accordo con la teoria della relatività generale, lo spazio è dotato di qualità fisiche; in questo senso, allora, esiste un etere. In accordo con la relatività generale lo spazio senza l etere è impensabile; in tale spazio non solo non ci potrebbe essere propagazione della luce. La parola Etere ha origini antichissime, deriva dal greco aither che discende dal sanscritto aidh, e ha cambiato di significato molte volte nello sviluppo della scienza. Addirittura nella metà dell Ottocento erano in uso contemporaneamente ben quattordici diversi modelli di etere. Quello che E. chiama etere non è più un mezzo distinto dallo spazio e contenuto dentro lo spazio, come erano i precedenti modelli, ma piuttosto è proprio lo spazio, o spazio-tempo, che con le sue proprietà fisiche determina il comportamento inerziale e gravitazionale della materia e tutti i fenomeni elettromagnetici che avvengono nel vuoto. Ricordiamo che per la fisica, prima di E., lo spazio e il tempo avevano giocato un ruolo puramente passivo in cui si svolgevano gli eventi. Mentre le teorie di E. li hanno trasformati in partecipanti attivi della dinamica cosmica.

Verso la fine dell Ottocento, oltre all idea dell etere come entità indipendente che riempiva lo spazio, emersero anche alcuni modelli che già identificavano l etere con lo spazio, principalmente per merito di P. Drude e di M. Abraham. Purtroppo l omonimia della parola etere genera confusione e viene sfruttata dai suoi opponenti per argomentare contro di esso. Il cavallo di battaglia più importante dei detrattori dell etere è l impossibilità di misurare la velocità rispetto allo spazio-tempo (guardando solo dentro il laboratorio). E con un salto logico del tutto gratuito affermano:- Se esistesse l etere, allora esisterebbe anche un sistema di riferimento ad esso vincolato, detto privilegiato o assoluto, che definirebbe invece il moto assoluto. Mentre noi sappiamo che non è possibile determinare il moto assoluto rispetto allo spazio -. Mentre, in realtà, l impossibilità di definire la velocità assoluta rispetto allo spazio, significa solo questo: che finora non si è riusciti a determinarla sperimentalmente, guardando solo dentro il laboratorio. Cioè non si riesce a definire un sistema di riferimento solidale con lo spazio. Ma non significa assolutamente che lo spazio non ha sostanzialità fisica. Infatti l etere introdotto da E. nel 1916 non può in alcun modo servire come sistema di riferimento perché, con qualunque esperimento noto, è impossibile definire un sistema di riferimento vincolato ad esso, pertanto può essere chiamato ultrareferenziale. Quindi la sua esistenza non viola il principio di relatività. Nell interpretazione dell etere di Lorentz invece esiste un ipotetico sistema di riferimento privilegiato, cioè un sistema di riferimento in cui lo spazio è a riposo, anche se a quell epoca era impossibile determinarlo. E questa seconda teoria, da tempo abbandonata, sta ritornando attuale, perché da alcuni decenni siamo in grado di misurare la velocità rispetto alla radiazione cosmica di fondo, e secondo l opinione di Selleri, questo fatto può costituire un sistema fondamentale che nessuno può ignorare. Così il sistema di riferimento in cui la radiazione di fondo è isotropa sembra decisamente il più importante. Ritornando ad Einstein, nei suoi scritti ha definito l etere come

- lo spazio fisico dotato di proprietà fisiche -. Definizioni come questa possono essere trovate anche nei precedenti lavori di Drude. Einstein però andò avanti e arrivò a definire un nuovo modello in cui le particelle sono definite come dei particolari stati dell etere prodotti dall energia, e non sono più considerate dei corpi estranei allo spazio, come nei precedenti modelli. E anche questo fu un fondamentale e decisivo passo in avanti, perché in questo modo viene risolto il problema del vento dell etere. Nel suo terzo e ultimo modello di etere, E. cercò di formulare una teoria del campo unificato in cui lo spazio-tempo, con le sue proprietà fisiche, non solo determina l inerzia e la gravitazione, ma diventa anche il mezzo attivo delle interazioni elettromagnetiche, dato che viene inteso come campo totale di tutti i tipi di interazioni. Negli anni tra il 1928 e il 1931, spazio-tempo, etere e campo diventano basicamente sinonimi. Spazio fisico, o spazio-tempo, ed etere, per E. sono quindi diverse espressioni per dire la stessa cosa; e i campi e le particelle sono stati fisici dello spazio. Dopo il 1931 la scomparsa della parola etere era perciò determinata dalla constatazione che lo spazio fisico assorbiva l etere e ne assimilava le funzioni. Dal 1935 al 1955 la parola etere dapprima fu usata da E. sempre con minore frequenza per poi sparire completamente. La sua esistenza appare solo grazie alla riedizione di due lavori sull etere relativistico. E tra il 1950 e il 1955 il campo totale ottiene lo stato ontologico privilegiato. Però Einstein non ha mai più rinnegato la fisicità dello spazio perché essa è la base logica della Relatività Generale. E strano che in fisica si possano trovare dei termini che non corrispondono più al loro significato etimologico originario, ma che sono tuttavia ancora in uso, per esempio: atomo e spazio vuoto. Per atomo è evidente e noto a tutti che non si tratta di atomi ma di oggetti complessi e inesauribili. Invece per spazio vuoto la questione è più sottile perché molti lo identificano ancora con il nulla -.

Dal momento che lo spazio vuoto ha proprietà fisiche effettive e con i suoi stati può definire la gravitazione, l inerzia, la polarizzazione, i campi, le onde e la loro distribuzione spaziale di energia, allora abbiamo buone ragioni per sostenere la sua fisicità. Per quest aspetto sarebbe importante e utile tornare ad usare la parola tradizionale - etere perché esprime in modo chiaro la sostanziale fisicità dello spazio. Precisando però che ora si identifica l etere con lo spazio, e non è più qualcosa contenuto dentro lo spazio, come per i vecchi modelli. Mentre continuando ad usare le parole spazio, o spazio-tempo, la sua fisicità non risulta evidenziata in alcun modo. Anzi rimane nascosta dietro la parola vuoto -. Puoi continuare a leggere la rimanente parte del testo con il piccolo contributo indicato, che serve per sostenere i costi del sito e le numerose giornate di studio e di ricerca sugli argomenti esposti. La rimanente parte del testo ti verrà inviata automaticamente subito dopo il contributo! Acquista il file!