AMBIENTE, BIODIVERSITÀ E APPLICAZIONI BIOFARMACEUTICHE. Mauro Ballero Dipartimento di Scienze Botaniche, Facoltà di farmacia, Università di Cagliari Negli ultimi decenni le problematiche ambientali stanno guadagnando sempre più un ruolo prioritario nelle opzioni e nella consapevolezza che oculate scelte economiche ecocompatibili possono rappresentare uno straordinario volano di sviluppo. Se da una parte si constata sempre più l opportunità di preservare le risorse naturali da quella che sino a qualche anno fa sembrava una deriva incontrollabile dall altra ci si rende conto che il patrimonio ambientale può trasformarsi in un elemento di sviluppo industriale. Anche se con il termine di biodiversità oggi si tenda a globalizzare un po troppo bisogna pur accettare la scelta di preservare in maniera più drastica le risorse naturali siano esse animali se non vegetali e/o inorganiche. Dopo lo sviluppo travolgente dell industria chimica dell inizio del novecento oggi constatiamo una sorta di difficoltà nel trovare quelle nuove molecole capaci di dare risposte positive ai nuovi problemi che lo sviluppo della civiltà ha provocato. Sembrerebbe quasi che non solo l intelligenza umana ma anche quella artificiale non siano più in grado di pensare e generare nuove molecole. Per fortuna la natura, anzi la biodiversità naturale, è in grado di rispondere a questa necessità mettendo a disposizione dell umanità una serie forse infinità di sostanze anche complesse e dalle potenzialità inesplorate. Non dimentichiamo infatti che l ambiente ha dovuto trovare nel tempo un perfetto equilibrio tra le sue componenti tale di rendere conciliabili fra loro tutti gli organismi secondo una precisa logica di azione interazione. Una recente indagine della FAO ha stimato che non più del 20 25% delle molecole di origine naturale sono state finora prese in considerazione per un loro eventuale utilizzo nei vari settori commerciali. Questa considerazione giustifica l enorme sviluppo della ricerca etnologica che cerca di carpire negli antichi saperi quelle risorse che nel tempo sono state isolate per un qualche fine utile. I terreni più fertili per questo tipo di indagini sono indubbiamente i territori a forte biodiversità la dove peraltro possono ancora trovarsi popolazioni che si affidano continuamente all ambiente per trovare le risorse indispensabili al proprio sostentamento. La Sardegna è indubbiamente una regione insulare capace di esprimere una componente biotica di estremo interesse non soltanto dal lato numerico, sono infatti oltre 200 gli endemismi vegetali ed altrettanti quelli animali, ma quello che stimola maggiormente l attenzione dei ricercatori del settore biofarmaceutico è la composizione qualitativa. Le indagini fitochimiche sulla componente floristica autoctona ha fatto emergere dati ricchi di significato per l originalità delle molecole isolate capaci di indurre peraltro azioni farmacologiche di un certo interesse. Con lo sviluppo industriale di una molecola oggi, in attuazione delle convenzioni internazionali, si originerebbe un importante reddito per le popolazioni locali poiché una percentuale del fatturato deve essere obbligatoriamente assegnato alla gente locale per opere di sviluppo sociale ed economico. A monte dell estrazione di una molecola bisogna pur coltivare importanti superfici capaci di produrre la biomassa necessaria con il coinvolgimento di una organizzazione agricola moderna capace di recuperare risorse e infrastrutture dimesse e/o sottoutilizzate. Alcune proiezioni di carattere ambientale suggeriscono e ci confortano sul fatto che molte essenze autoctone, coltivabili solo in condizioni naturali, potrebbero vantaggiosamente e ecologicamente rappresentare una vera panacea per i territori a forte inquinamento e degrado perché considerate piante pioniere. Quale interesse economico per la biodiversità floristica sarda? La risposta può essere data solo dalla volontà dell imprenditore sardo quando riconoscerà che il rapporto protezione e sviluppo delle risorsa ambientale non deve precludere l impiego della biodiversità attraverso una sua assennata valorizzazione. Forse più che mai con una fava potrebbero prendersi due piccioni.
Biodiversità? Che cosa è? Dobbiamo protegerla? Certo ma. con buonsenso
Biodiversità Vegetale Sarda 2300 taxa vegetali 220 endemismi 299 specie aliene 397 specie officinali Una volta tanto diciamo grazie alla discontinuità territoriale
floristica Biodiversità vegetazionale chimica Strategia di tolleranza Strategia di resistenza
Biodiversità floristica: - florovivaismo - recupero ambientale, bioingegneria - turismo ecologico Biodiversità vegetazionale: - garigua costiera - macchia bassa - macchia foresta - vegetazione riparia - garigua montana Biodiversità chimica: Andyra
Molecole farmacologicamente attive: -cosmesi - farmaceutico -erboristico - nutraceutico
Ambiente Biodiversità Ricerca Applicazione?? Sviluppo sostenibile