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Transcript:

L Italia, le sfide per la crescita Veronica De Romanis Stanford University, The Breyer Center for Overseas Studies, Florence Libera Università degli Studi Sociali, Luiss, Roma Roma, 6 luglio 2017

1-Le sfide 2-Cosa è stato fatto 3- Agenda 2018

1- Le sfide A. Crescita B. Debito C. Lavoro

A- Crescita recuperare il livello pre-crisi

A- Pil pro-capite ancora inferiore livello 2007

A- Pil 2016: Italia penultima 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 Dati: European Economic Forecast, Spring 2017 Grecia Italia Portogallo Area Euro Spagna Irlanda

B- 2016, debito/pil più alto, dopo la Grecia 200 Dati: European Economic Forecast, Spring 2017 150 100 50 0 Area euro Italia Grecia

B- Debito/Pil, in aumento Dati: European Economic Forecast, Spring 2017 130 125 120 115 110 105 100 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

C- Tasso di occupazione Dati Eurostat, (15-64 anni) 70 65 60 Italia 2007 2016 Area Euro

C- Dal 2006, disoccupazione è aumentata di più 14 Dati Eurostat 12 10 8 6 4 2 0 Italia 2006 2016 Area Euro

C- Disoccupazione giovanile (15-24 anni) 56 Dati Eurostat 46 36 26 16 6 Germania Francia Italia Spagna 2006 2016

C- Giovani, i più poveri Spesa per prestazioni (al netto delle pensioni, dati Inps) non va ai più deboli: 40% per over 60 26% per under 39 In Italia 2,5 milioni di «Neet»: record!

2- Cosa è stato fatto?

A- Conti pubblici 2013-2016: nessuna austerità politica fiscale espansiva eppure, crescita modesta

Saldo primario strutturale Dati IMF Fiscal Monitor, Spring 2017 3,2 2,2 1,2 0,2 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

A- 2013-2016: spesa cresce, gli investimenti no spesa totale: +10 miliardi di euro investimenti pubblici: -3 miliardi di euro (Dati Ragioneria Generale dello Stato)

anche nel 2017 29,9 miliardi di minori spese ma riutilizzati aumento netto della spesa: +5,410 miliardi +5.400 miliardi corrente -25 milioni conto capitale (Dati Ragioneria Generale dello Stato)

A- Pressione fiscale invariata Evitato un «non aumento» disinnesco clausole di salvaguardia 2016: 16,8 miliardi di euro 2017: 15,1 miliardi di euro

Jobs Act B-Lavoro

B- Lavoro per over 50 Occupati in più (I trim 2017-I trim 2016): Totale: +326mila, +1.5% 15-34: +83mila, +1.7% 35-49: -85mila, -0.9% over 50: +328mila, +4.3%

B- Lavoro a termine Occupati in più (I trim 2017-I trim 2016): A tempo indeterminato: +0.8% A termine: +10.8%

B- Più disoccupati, meno inattivi Disoccupati in più (I trim 2017-I trim 2016): Totale: +51mila, +1.7% Inattivi Totale: -473mila, +3.4% crescita della partecipazione

B-Lavoro Bonus decontribuzione

B- Nuovi rapporti di lavoro attivati a tempo indeterminato sul totale attivati 45 40 35 30 +31.7% No decontribuzione +42.5% Decontribuzione totale +30.2% Decontribuzione al 40% 25 20 2014 2015 2016

B- Lavoro: bilancio dopo tre anni Decontribuzione: costosa e impatto limitato Jobs Act: riforma importante, da completare Soluzione: no «staffetta generazionale» più persone che lavorano: «torta» più grande

C-Agenda 2018 Misure possibili

Spending review Se si continua così: aumenti della spesa corrente e tagli agli investimenti pressione fiscale invariata crescita del debito Il rischio è: con la fine del Quantitative Easing, intervento «pro-ciclico» in emergenza ancora austerità «cattiva» e nessuna crescita

Cambiare approccio Non solo riqualificazione della spesa. anche riduzione del perimetro dello Stato liberare risorse

1- «Shock fiscale» per finanziare interventi strutturali

1- Cuneo fiscale, tra i più alti e in aumento 47,1% 49% 36,6% 35,9% Italia 2000 2015 OCSE

2-Mercato del lavoro politiche attive: Italia spende 1/10 della Germania Formazione: alternanza scuola lavoro

3- Ricerca e sviluppo, 2015 3,5 Spesa pubblica, % Pil 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 Germania Stati Uniti Francia Area Euro Gran Bretagna Irlanda Portogallo Italia Spagna Dati: Eurostat 32

4- Tasso occupazione femminile (20-64 anni) Dati Eurostat 50,6% 64,3% Italia Europa

4- Più donne sul lavoro significa più crescita Tasso occupazione femminile al 60% +1% Pil pro-capite all anno

«Meno donne al lavoro, i conti non tornano» Se tasso occupazione femminile invariato fino al 2040 (Rapporto Annuale Inp): ogni anno, in media, mancherebbero 69mila assunte nel 2040 sarebbero il 10% in meno minori entrate Inps pari a 42 miliardi di euro Maggiore tasso di occupazione femminile più contributi, più figli sostenibilità dei conti previdenziali

Conclusione Spending review per invertire la rotta del debito pubblico ridurre il cuneo fiscale aumentare investimenti, innovazione e ricerca sostenere occupazione femminile a costo zero : estendere il metodo delle «distorsioni temporanee»

Buona notizia Documento Economia e Finanza 2017: per la prima volta Indicatori di benessere equo e sostenibile (BES): Reddito disponibile Indice diseguaglianze Partecipazione mercato del lavoro Emissioni CO2 37

...ma «Comitato per gli indicatori di benessere equo e sostenibile» 5 membri, 5 uomini Quote sono essenziali per la diversità e il merito 38

Di chi è la colpa?