Il modello federale di organizzazione bancaria. Informazione locale e decisioni decentrate



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Transcript:

Il modello federale di organizzazione bancaria 13 Giugno 2008 UBI Banca, Brescia Organizzato da Associazione Banca Lombarda e Piemontese Informazione locale e decisioni decentrate Prof Giacomo Calzolari Dipartimento di Scienze economiche Università di Bologna & CEPR Londra G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 1/30

Introduzione: La visione di un economista Ringraziamenti agli organizzatori: un tema estremamente interessante - per il sistema bancario - e per le conseguenze sullo sviluppo del Paese Una sfida che ho accettato molto volentieri Stimolante: possibilità di applicare i risultati dell analisi economica teorica ed empirica a studiare un tema applicato di grande interesse G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 2/30

Cosa posso offrire alla discussione? Il metodo ed alcuni riflessioni spero utili Non molto da dire sui dettagli delle varie forme organizzative utilizzate attualmente dalla banche in Italia (federale generalista o divisionale, divisionale multi-specialist, corporation specializzata, ) Cercherò invece con metodo di andare alla radice del tema discusso - il cuore dell attività di intermediazione finanziaria è l informazione Ci permetterà di vedere l interazione tra gestione dell informazione e organizzazione della banca G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 3/30

Obbiettivo ambizioso: discutere l organizzazione ottimale Chiariamo subito: illustrarvi l organizzazione ottimale della banca non alla portata del mio intervento, ma usando il metodo degli economisti (semplificare cercando di tenere gli ingredienti importanti) cercherò di - fornire un quadro per interpretazioni, confronti e decisioni informate - futura ricerca e food for thought (anche per gli economisti) G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 4/30

Il problema oggetto di discussione in breve Ultimi dieci anni in Italia (prima anche in altri paesi): processo di accorpamenti e fusioni nel settore bancario - indici di concentrazione (CR5>50%) elevati e superiori alla media europea (dettagli nell ultima Relazione Annuale del Governatore della Banca d Italia) Immagine prevalente: andiamo verso pochi e grandi gruppi bancari attivi in Italia e all estero - Perché è avvenuto? Con le parole di Alfred Chandler Scale and Scope : economie di scala e di gamma dei prodotti Mi concentrerò è invece su potenziale dark side di questo processo di cui si sente spesso discutere G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 5/30

Possibile dark side degli accorpamenti: Tagliano le radici delle informazioni relative ai clienti o senza informazione non c è intermediazione senza intermediazione non c è credito senza credito non c è crescita! G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 6/30

Esiste evidenza empirica 1 - banche grandi generano meno credito nei confronti delle PMI - quando banche si fondono tendono a tagliare credito alle PMI o anche credito redditizio - in parte contrastato da nascita di nuove banche piccole e locali Inciso: Perché rinunciare a questo mercato redditizio? Rinvio! 1 Avery & Samolyk, 2000; Berger, Saunders, Scalise, & Udell, 1998; Berger et al, 2001, Goldberg & White, 1998, Berger, Bonime, Goldberg, and White 2004. Per l Italia l evidenza è fornita da Focarelli, Panetta, e Salleo 2002, Sapienza 2002, e anche che l effetto è in parte compensato nel tempo da altre banche: Bonaccorsi-di-Patti e Gobbi 2007 G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 7/30

Una precisazione: dove le banche federali in questo dibattito? Permettetemi di semplificare: a metà strada tra organizzazioni bancarie o gruppi fortemente centralizzati e piccole banche locali indipendenti - accentramento funzioni coordinamento ma anche - presenza di molta autonomia decisionale nei rami bassi Domande su banca federale - Quali sono i contro? Duplicazione dei costi - Quali sono i pro e come misurarli? Li discuterò nel seguito Per onestà intellettuale: chiariamo subito i contro del modello federale i pro e risposte eventualmente dalle argomentazioni nel seguito G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 8/30

Alla radice dell albero dell informazione La linfa dell intermediazione creditizia è l informazione compito di una banca favorire scambio di informazioni: è principale caratteristica e ragione di esistenza Un canale fondamentale per acquisire informazione è - banking (credito) relazionale: rapporto diretto con il potenziale prenditore di fondi, produce informazione utile - Anche altri canali più standard : meno basati su relazioni personali G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 9/30

Problema con Banking Relazionale Economie di scala negli accorpamenti e in grandi banche ma non nelle relazioni personali con i clienti della banca o relazione di coppia (non solo nel credito ): non migliora se si aggiunge un terzo soggetto (o altri soggetti): il terzo incomodo Sorgono spontaneamente domande importanti - Esiste un conflitto dimensione - banking relazionale? - Come la struttura organizzativa può adattarsi per interagire meglio nelle le relazioni di credito? - I rapporti relazionali richiedono una forma organizzativa diversa? G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 10/30

Ora che abbiamo collezionato un bel set di domande cercheremo di rispondere aprendo la scatola dell intermediazione e cercando di capire la relazione tra informazione e organizzazione Studieremo relazione tra - struttura organizzativa della banca e capacità di credito attraverso la gestione dell informazione con il cliente - organizzazione della banca e tipi di attività creditizia (più o meno relazionale) G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 11/30

Dentro l intermediazione: informazione e organizzazione Le organizzazioni complesse sono modellate dall informazione che vi scorre dentro La Domanda: Come adattarsi nel modo ottimale alla gestione dell informazione? G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 12/30

Esempio molto semplice (ci accompagnerà) Una banca deve decidere se concedere credito per un progetto imprenditoriale di giovane e piccola impresa high-tech o altri progetti alternativi Solo due livelli gerarchici - livello locale: responsabile del credito (lending officer), livello più basso - livello superiore (o nazionale ): responsabile senior del credito o top management (o, alternativamente, la proprietà in senso lato) Solo due possibili organizzazioni - centralizzata (semplice): decisioni sono accentrate - con delega (complessa): decentramento delle decisioni G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 13/30

Alternative rispetto all organizzazione della banca solo due CENTRALIZZAZIONE DECENTRAMENTO Decisione Responsabile del credito Senior Responsabile del credito Senior Trasmissione dell Informazione Controllo Credito Responsabile del credito Locale Informazione PMI PMI Responsabile del credito Locale Decisione Informazione PMI PMI Credito G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 14/30

Cosa significa gestire l informazione per le decisioni? 1) l informazione (su impresa che chiede prestito) deve essere raccolta - Chi se ne occupa e con quali incentivi? Si centralizza o si delega ai rami bassi dell organizzazione? 2) deve essere trasferita o comunicata: codifica e spedizione - se decisioni non vengono prese da chi ha raccolto l informazione 3) utilizzata per prendere decisioni: decodifica se trasmessa ed interpretazione da parte di chi decide Codifica/decodifica ci introducono a distinzione fondamentale: hard soft G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 15/30

Informazione hard: codificabile in numeri facilmente trasmessa senza rischi di manipolazioni e degradazione: oggettiva - Misure standard (score) di valutazione del rischio di credito (crediti precedenti, pagamenti nei tempi, dimensioni numeriche dell azienda - Volume delle vendite di un impresa nel 2007 sono state di 200k Informazione soft: con rappresentazione testuale, soggettiva (chiara per chi codifica ma non per chi decodifica), possibili manipolazioni e travisamenti più o meno volontari - discussione personale con imprenditore e ambiente economico locale (fornitori, dipendenti, concorrenti) - professionalità, l impegno, posizionamento strategico, - Persona poco onesta o gran lavoratore? Soggettivo e discrezionale G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 16/30

Con questo apparato di strumenti ora l obiettivo è vedere come la struttura organizzativa della banca interagisce con le tre fasi del processo dell informazione 1- utilizzo 2- trasmissione 3- raccolta G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 17/30

3) Utilizzo dell informazione e struttura delle organizzazioni Utile specializzarsi analisi dell informazione di un certo tipo - si riduce l unità di tempo per processare Specializzandosi necessariamente poi si dovrà comunicare - a qualcun altro che poi alla fine dovrà decidere Ma comunicare ha un costo! - vincoli alla comunicazione (non tecnologia) ma capacità umane più specializzazione più comunicazione più grandi e sofisticate organizzazioni G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 18/30

2) Comunicare l informazione e delega delle decisioni Knowledge is power La delega delle decisioni è un processo assai complesso perché bias degli obiettivi tra delegante e delegato (responsabile locale credito a troppi progetti) Ma se non si delega dobbiamo farci comunicare l informazione e chi possiede l informazione la manipolerà per indurre il decisore nella direzione desiderabile per chi spedisce l informazione! Trasmissione dell informazione costosa qui in termini di qualità dell informazione poiché processo strategico Trade-off: perdita del controllo (se si delega) e perdita dell informazione (se si comunica) G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 19/30

3) Raccolta informazione e delega del processo decisionale Quali incentivi alla raccolta dell informazione? Chi raccoglie l informazione all interno di una organizzazione? A quale livelli? Raccolta di informazione hard facilmente delegabile, no quella soft: altro trade-off [Stein 2002] Delega decisione: delegato motivato a raccogliere informazione perché sa che poi potrà usarla per implementare decisione desiderata ma Senza delega: si mantiene controllo ma meno informazione raccolta dal basso (e ricordiamo anche meno informazione raccolta verrà trasmessa)! G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 20/30

Il problema iniziale: modello federale e l informazione Ora abbiamo un po di strumenti presi in prestito dall analisi economica: Centralizzazione Comunicazione perdita di informazione (tanto più vero quanto più l informazione è soft) - meno incentivi a raccoglierla, manipolazione strategica, noise Conseguenza: se c è comunicazione il ricevente tenderà a dare meno peso all informazione soft rispetto a quella hard via via che si sale nella gerarchia E vero tutto questo nella realtà? SI! G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 21/30

Evidenza empirica [Cole et al 2004] Le banche piccole: vantaggio nel raccogliere e processare informazione soft perché meno comunicazione (invece richiesta dalla gerarchia del grande gruppo) e migliori incentivi a raccogliere l informazione e al suo utilizzo per le decisioni Le banche grandi devono standardizzare maggiormente i processi di approvazione del credito per via di lunga catena di trasmissione e usano più informazione hard G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 22/30

Ora capiamo perché: - banche grandi riescono a gestire relazioni di credito su distanze (anche geografiche) maggiori o usano più informazione hard e meno soft - se banche si fondono tendono a eliminare rapporti creditizi pur profittevoli ma rivolti a piccole imprese o dis-economie e specializzazione (tipo di informazione raccolta) - crescendo dimensione e complessità conviene concentrarsi su credito basato su informazione hard e lasciare quello basato più su informazione soft G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 23/30

Come misurare la relazione informazione - organizzazione? A) primo problema semplice ma importante: Cosa intendiamo per banca complessa rispetto a organizzazione e gestione dell informazione? o numero dei livelli (per esempio se abbiamo holding o meno) poiché più livelli potrebbero implicare più comunicazione o dimensione della banca: non soddisfacente, potremmo avere grande banca con struttura molto piatta e poca comunicazione o distanza organizzativa trai vari livelli: ma come fare a catturare questo tipo di distanza? Spesso distanza geografica tra headquarters (decisioni) e i livelli locali (informazione): non soddisfacente G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 24/30

B) secondo problema molto interessante è l interpretazione dell informazione testuale Frontiera della ricerca economica (e linguistica)! Rilevante per nostra analisi: l informazione soft è di natura testuale: Pochi lavori! Liberti 2003 dati decisioni approvazione credito una banca Argentina 99-01, evento decentramento decisioni in basso, spulciato i faldoni con appunti responsabili del credito ai vari livelli - ai piani alti si decide più con hard information, piani bassi soft - delega aumenta incentivi a raccogliere informazioni - chi riceve delega usa più informazione soft al contrario di chi raccoglie informazione per invio a decisori o Delega su profittabilità banca? Maggiore delega, maggiore info soft e maggiore profittabilità crediti G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 25/30

Conclusioni Affiderò le mie sintetiche conclusioni alla breve discussione di quello che ci possiamo aspettare per il futuro (amo il rischio) facendomi aiutare da alcuni colleghi che hanno approfonditamente analizzato le recenti evoluzioni del sistema bancario USA - DeYoung, Hunter, e Udell 2004 il ruolo delle banche piccole e locali a fronte di deregolamentazione e cambiamento tecnologico in USA - Carter, McNulty, e Verbrugge 2008 hanno testato queste idee G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 26/30

Questi autori sostengono che - piccole banche: subiranno forte competizione grandi banche operanti sempre più in grado di gestire piccoli crediti - eccetto che per banking relazionale dove è possibile che le banche locali conservino vantaggio o Natura soft dell informazione no economie di scala e difficilmente gestibile in grandi organizzazioni - poche grandi banche con attività basate soprattutto su informazione hard - e alcune (efficienti) piccole banche locali dedicate a rapporti non standardizzati con uso soprattutto di informazione soft G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 27/30

Dal punto di vista delle banche locali: - Questa nicchia di mercato delle piccole banche locali non è troppo sicura e conviene pensare subito a strategie alternative - Anche perché i risparmi di costo dei grandi gruppi (evitando la duplicazione di alcuni costi) sono evidenti e significativi Dal punto di vista del Paese - In Italia dove PMI sono la l ossatura principale del sistema produttivo, rischiare di tagliare le radici dell informazione soft e quindi il banking relazionale, per le ragioni discusse nel mio intervento è una strategia rischiosa per tutto il sistema paese! G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 28/30

Il modello federale nel quale, con la rete di banche locali queste mantengono una certa dipendenza, è una sfida molto interessante Può rappresentare una soluzione ai trade-off che abbiamo incontrato Coniugando ingredienti importanti di entrambe le tipologie: - economie di scala e uso efficiente di hard information (grandi banche e gruppi) - il banking relazionale basato sul miglior uso di soft information (banche piccole e locali) Attenzione! L organizzazione ottimale di questa struttura federale è da studiare attentamente per evitare di prendere i difetti di tutti invece che i pregi di tutti! G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 29/30

Grazie. G Calzolari Informazione locale e decisioni decentrate 30/30