Focus. Gennaio 2009. Il rischio di riciclaggio: Prevenzione, implicazioni, prospettive



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Focus Gennaio 2009 Il rischio di riciclaggio: Prevenzione, implicazioni, prospettive

Focus 2 È vietata la riproduzione anche parziale del presente documento in qualsiasi forma e su qualsiasi supporto, senza esplicita autorizzazione dell Editore. SCOR fa il possibile per garantire l esattezza delle informazioni riportate e declina ogni Gennaio responsabilità 2009 / Il rischio in caso di riciclaggio: di imprecisioni, prevenzione, inesattezze implicazioni, o omissioni. prospettive

Indice Introduzione 4 La pressione del denaro sporco a livello nazionale ed internazionale 5 Definizione e tipologia del riciclaggio 5 Tipologia 5 Come lottare contro il riciclaggio? 7 La cooperazione tra polizie di paesi diversi 7 Il lavoro con il settore privato 7 La pressione del denaro sporco: perché le aziende devono essere vigili 8 Scopo di un criminale che si rivolge ad una banca o ad una compagnia di assicurazione 8 Quale rischio per l azienda? 8 La procedura antiriciclaggio e la sua finalità 9 Cartografia dei rischi 10 Rischio legato al prodotto 10 Rischio inerente alla relazione con il cliente 10 Rischio inerente alle reti di distribuzione 11 Delle raccomandazioni professionali al servizio di un esigenza forte 11 Valutazione e revisione di una procedura interna 12 La denuncia 13 Le Unità di Informazione Finanziaria sono al centro del dispositivo antiriciclaggio degli Stati 13 La denuncia ad una Unità di Informazione Finanziaria 15 La riassicurazione e la prevenzione del riciclaggio 18 Situazione della riassicurazione rispetto alle regole di conformità antiriciclaggio 18 Regole di vigilanza adatte al rischio 18 La conoscenza del cliente 18 La conoscenza delle riassicurazioni facoltative 19 Verifica dei flussi finanziari 19 Conclusione 20 Allegato 1 : Griglia di valutazione del rischio 21 Allegato 2 : Punti fondamentali del dispositivo antiriciclaggio raccomandati dal GAFI agli operatori finanziari fra cui gli assicuratori 23

Introduzione Il riciclaggio di denaro sporco è al centro di molte attività criminali che generano, secondo gli esperti internazionali, circa 1.500 miliardi di dollari all anno. Per poter essere introdotti nell economia legale, questi fondi devono assumere un aspetto legittimo e subire una serie di trasformazioni più o meno complesse, grazie a meccanismi e a tecniche destinate a facilitare la conclusione delle transazioni, la circolazione del denaro pulito e un corretto funzionamento dell economia. Questi fondi riciclati, oltre a contribuire al mantenimento e alla proliferazione della delinquenza organizzata, minacciano il sistema finanziario internazionale e, sul piano istituzionale, favoriscono lo sviluppo della corruzione e rischiano di compromettere le basi stesse dello Stato di diritto. A questa minaccia generata dalla criminalità transfrontaliera si è aggiunta, dopo gli attentati dell 11 settembre, quella del finanziamento del terrorismo internazionale. Su raccomandazione del GAFI 1, la comunità internazionale e molti Stati hanno associato questi due fenomeni all interno di una stessa lotta. Questa doppia minaccia, pertanto, ha spinto le istanze internazionali e nazionali ad esercitare una pressione crescente sugli istituti finanziari. Infatti, da quando il G7 ha creato il GAFI nel 1989, delle legislazioni dense ed evolutive traducono la volontà degli Stati di rafforzare e perfezionare la relazione di partnership tra le Unità di Informazione Finanziaria, destinate a raccogliere ed elaborare le dichiarazioni di sospetto, e le persone sottoposte 2 alle regole di vigilanza. Dal canto loro, le organizzazioni professionali hanno elaborato raccomandazioni che vincolano tutti i loro aderenti. La terza direttiva europea adottata il 26 ottobre 2005, dopo gli attentati di Madrid del marzo 2004, innova su due punti: l estensione del dispositivo preventivo, un approccio graduato in funzione del rischio di riciclaggio. La direttiva obbligherà gli assicuratori ad adeguare le loro procedure interne con l obiettivo di determinare il livello di esposizione dei loro prodotti al rischio di riciclaggio e definendo i profili dei clienti a rischio. Questo testo determinerà un accresciuta professionalità di coloro che si occupano di Anti-riciclaggio all interno delle compagnie di assicurazione. SCOR Global Life, uno dei primi cinque riassicuratori mondiali del ramo Vita, con la sua rete di uffici, filiali e succursali in tutto il mondo, ha una forte presenza locale che gli conferisce una particolare sensibilità verso ai problemi di riciclaggio. È con questa prospettiva che abbiamo organizzato una conferenza a Parigi nel gennaio del 2008, il cui obiettivo era quello di presentare il fenomeno del riciclaggio nei suoi ultimi sviluppi e stimolare la riflessione (a livello tecnico) sull organizzazione della vigilanza finanziaria nella prospettiva della nuova regolamentazione. Nell ultima parte del presente testo parleremo della problematica della riassicurazione di fronte al riciclaggio. Una parte di questa pubblicazione è quindi originata dalle presentazioni e dai dibattiti presentati durante la conferenza. Teniamo a ringraziare i relatori che hanno animato questo evento: Béatrice Créancier, del dipartimento indagini del TRACFIN 3 Christophe Perez-Baquey, Commissario Capo di Polizia, Capo dell Ufficio Centrale per la Repressione della Grande Delinquenza Finanziaria (ORCGDF) Jérôme Robin, Ispettore Principale delle Dogane, ex delegato per la lotta contro il riciclaggio presso l Autorità di Controllo delle Assicurazioni e delle Mutue (ACAM). Ringraziamo anche i nostri clienti che sono intervenuti numerosi ad assistere a questa conferenza-dibattito contribuendo ad animarla con numerose domande. (1) Il GAFI (Gruppo di azione finanziaria contro il riciclaggio dei capitali) è un organismo intergovernativo destinato a sviluppare politiche nazionali ed internazionali di lotta contro il riciclaggio di capitali. La sua Segreteria Generale si trova presso la sede dell OCSE a Parigi. (2) Il numero di persone sottoposte alle regole di vigilanza è in costante aumento: attività finanziarie (banche, assicurazioni, società d investimento, ecc.), professioni giuridiche (notai, ufficiali giudiziari, ecc.), case da gioco, altre attività specifiche (agenti immobiliari, commercianti di pietre preziose, di antichità, ecc.). (3) TRACFIN: Traitement du Renseignement et Action contre les Circuits Financiers, è la cellula di informazione finanziaria francese. 4

La pressione del denaro sporco a livello nazionale ed internazionale Definizione e tipologia del riciclaggio La logica su cui si basa la lotta contro il riciclaggio consiste nel diminuire l appeal a commettere questa forma di crimine eliminando i profitti che ne derivano. La messa in opera di tale obiettivo richiede innanzitutto che il riciclaggio venga incriminato, ossia che riceva la stessa definizione giuridica nel maggior numero di paesi, per consentire una repressione del fenomeno oltre le frontiere. Ispirandosi alla Convenzione delle Nazioni Unite (convenzione di Vienna del 20 dicembre 1988) e alla Convenzione del Consiglio d Europa, svoltasi a Strasburgo l 8 novembre 1990, il GAFI ha ampiamente contribuito ad allargare il campo dell attività di riciclaggio. Secondo gli esperti del Gruppo, fanno parte di tale attività: la trasformazione o il trasferimento di beni, sapendo che questi ultimi derivano da comportamenti delittuosi, al fine di dissimularne o di mascherarne l origine illecita o di aiutare le persone coinvolte in tali comportamenti, onde sottrarle alle conseguenze legali dei loro atti la ricettazione o la dissimulazione della vera natura, provenienza, localizzazione, cessione di tali beni, sapendo che vengono da un illecito l acquisto, la detenzione o l utilizzo di beni sapendo che derivano da un atto illecito. L introduzione progressiva, da parte degli Stati, nei rispettivi ordinamenti di un crimine di riciclaggio e la sua introduzione nel diritto interno, conformemente alle raccomandazioni del GAFI, costituisce un importante progresso giuridico sul piano della repressione del fenomeno. Sono ora interessati non solo i guadagni generati dal traffico di stupefacenti ma anche i benefici derivati da altre attività quali: la vendita illegale di armi, il terrorismo, il contrabbando, la truffa, la corruzione, la frode informatica, il prossenetismo, l abuso di beni sociali, ecc. In termini prettamente giuridici, il riciclaggio suppone un concorso di illeciti, un crimine sottostante (come ad esempio il traffico di veicoli rubati) sul quale si appoggia. Spetta alle autorità giudiziarie dimostrare il legame che unisce le due attività e la consapevolezza del riciclatore. Tuttavia il perfezionamento normativo dei dispostivi antiriciclaggio negli ultimi vent anni ha spinto i riciclatori ad adeguarsi e a ricorrere a nuove tecniche. È opportuno esporne la tipologia in modo da aiutare le banche e le compagnie assicurative ad identificare le operazioni sospette. Nessun paese è stato risparmiato da questo fenomeno. La Francia, come altri paesi europei che hanno creato dispositivi di controllo, rimane un paese di destinazione per i capitali criminali. Citiamo ad esempio gli affari legati agli oligarchici russi che avevano investito in stupende proprietà sulla Costa Azzurra. I capitali venivano dalla sottrazione di fondi pubblici e da evasioni fiscali dopo la favolosa creazione di ricchezze dovuta alla liberalizzazione dell economia russa. La Francia è inoltre un paese dove il riciclaggio è diffuso, i cui proventi sono esportati all estero. Si tratta del riciclaggio derivante dal traffico di stupefacenti da parte di persone o di reti familiari che realizzano un fatturato annuo di 600.000. Il riciclaggio serve loro da supporto per l acquisto di beni, spesso immobiliari, nel paese di origine. Tipologia Il riciclaggio è una realtà che cambia e si adatta continuamente. Spesso i servizi investigativi scoprono i nuovi schemi di riciclaggio solo quando sono già stati utilizzati dai delinquenti. Al di fuori dell utilizzo istantaneo o differito di denaro sporco, che non fa parte del processo di riciclaggio, questi schemi possono essere classificati in tre categorie: dal semplice al complicato Prendiamo l esempio del traffico di stupefacenti, che si basa su un organizzazione di tipo familiare e i cui redditi vengono investiti in beni immobiliari e commerciali attraverso società civili immobiliari che offrono la possibilità di acquistare e di gestire beni immobiliari. La polizia è allertata dalla proliferazione di piccoli negozi in zone urbane in cui non hanno ragione di esistere. All inizio vi sono stati i negozi di sport che vendevano prodotti di lusso alla periferia di alcune grandi città, poi si è passati ai centri telefonici ed infine ai ristoranti di tipo kebab, finanziati ovviamente da denaro sporco. Questi ultimi hanno inoltre il vantaggio di poter riciclare altri affari; il loro fatturato può essere elevato e il controllo della clientela è difficile per gli organismi che se ne occupano. 5

Durante un indagine i servizi di polizia hanno anche scoperto la relazione tra un ristorante di questo tipo e il finanziamento del terrorismo. I clienti potevano depositare delle offerte in una cassetta situata nel ristorante e le somme raccolte venivano poi versate ad un associazione che le trasferiva ad un individuo contro cui era stato spiccato un mandato di arresto internazionale per partecipazione ad un attentato. Esistono schemi più complicati, che si basano sull uso di societàschermo, di holding, ecc. Citiamo le truffe legate al timeshare, ossia alla vendita di appartamenti in multiproprietà. Le vittime francesi e spagnole acquistavano appartamenti inesistenti in timeshare. I redditi dovuti a questa truffa rappresentavano importi molto elevati ed erano investiti in un castello in Normandia, dopo aver transitato su conti schermo e aver fatto il giro del pianeta. Un banale incendio accidentale provoca il movimento di fondi destinati a finanziare la ristrutturazione del castello, il che attira l attenzione dei servizi di polizia che avviano un indagine e riescono a dimostrare che il castello serviva a riciclare i fondi della truffa. Il proprietario, un Britannico, stava per vendere il castello per 10 milioni di franchi, mentre lo aveva acquistato negli anni 1990 per 2 milioni di franchi. La plusvalenza sarebbe stata spettacolare se l operazione avesse potuto essere portata a termine. dal dilettante al professionista Lo schema dell affare del castello normanno supera le competenze di un riciclatore e necessita del ricorso a dei professionisti. La giustizia ha indagato due avvocati che avevano montato la struttura giuridica destinata al riciclaggio. Occorre sottolineare che il riciclaggio di fondi di dubbia origine viene sempre più effettuato da riciclatori professionali che si fanno pagare per i loro servizi (come lo farebbe un qualsiasi fornitore di un servizio) dalle organizzazioni criminali desiderose di riciclare rapidamente il denaro sporco. La polizia ha avuto anche a che fare con professionisti dell assicurazione. Un indagine è stato svolta di recente in seguito all omicidio di un broker in Africa. È emerso che questo broker, impiegato di una compagnia assicurativa francese, aveva un solo cliente, un Africano già conosciuto dai servizi di polizia locale, con cui aveva realizzato investimenti dubbi. Da quando le banche hanno implementato nuovi strumenti di controllo una parte del riciclaggio ha iniziato a deviare verso circuiti paralleli. Il denaro, ad esempio, viene affidato a persone di fiducia che ne effettuano il deposito e lo restituiscono al delinquente su richiesta. Nel frattempo questo denaro può essere oggetto di prestiti a tassi elevati. I casinò sono molto ricercati dalle organizzazioni criminali in quanto le banche di questi stabilimenti possono disporre liberamente dei fondi. Accanto a queste strutture professionali esistono veri e propri dilettanti; il prodotto del traffico viene depositato su un conto bancario del delinquente, che sottoscrive un prodotto di assicurazione. L indagine è semplice e i vari elementi possono essere facilmente rintracciati. internazionale o locale Da un lato gli schemi sono internazionali con le società schermo; dall altro possono essere semplicemente locali soprattutto nel caso del traffico di stupefacenti. Tutte le operazioni di riciclaggio si basano su obiettivi contradditori: rapidità di esecuzione, in quanto i criminali hanno immediatamente bisogno dei loro fondi, complessità del montaggio per confondere le tracce ed impedire la tracciabilità, ricerca di una sicurezza costante per le persone e le società coinvolte nel processo di riciclaggio. Gli affari trattati dalla giustizia coinvolgono anche dei banchieri. Un indagine ha rivelato che alcune agenzie bancarie francesi accettavano delle rimesse di fondi in contanti contenute in secchielli metallici. Il denaro veniva poi trasferito all estero. La banca aveva predisposto una specifica formazione sull antiriciclaggio che si è rivelata inefficace a causa di una debolezza umana. 6

Si fa quindi ricorso a schemi elaborati, che rispettano in apparenza la legalità, come la creazione di società schermo che hanno un attività reale ma vengono utilizzate solo per mescolare fondi di origine commerciale con denaro sporco; o società fittizie o di comodo, denominate società fantasma secondo la terminologia del GAFI, che non hanno alcuna attività e il cui unico scopo è conferire un apparenza di rispettabilità e garantire l anonimato. Queste società sono generalmente distribuite su vari continenti e spesso localizzate in paesi dalla normativa molto agevole. L uso fraudolento della tecnica del credito documentario, ad esempio, coinvolge parecchie società commerciali controllate da organizzazioni criminali, con una movimentazione fittizia di merci. Questa internazionalizzazione del processo di riciclaggio complica ovviamente la tracciabilità dei fondi. Il traffico di stupefacenti a partire dall Afghanistan è la perfetta illustrazione di un economia sommersa su scala mondiale: 6.000 tonnellate di oppio raccolte ogni anno permettono di fabbricare 1.200 tonnellate di eroina con un valore commerciale di 195 miliardi di dollari. La distribuzione del prodotto e il riciclaggio di questa somma colossale richiede un organizzazione ingegnosa del crimine, perfettamente strutturata, con ramificazioni su scala planetaria, basata sulle tecniche più varie: società schermo, bonifici elettronici, investimenti in polizze di assicurazione vita, false fatture, investimenti in borsa, operazioni di cambio, ecc. Ma il riciclaggio può anche essere effettuato localmente. I fondi raccolti in contanti da un trafficante presso i suoi vari dealer, ad esempio, non verranno depositati su un unico conto in banca, per non destare i sospetti, ma frazionati in vari conti aperti presso più banche a nome di persone diverse. Questi fondi potranno poi essere investiti presso società di assicurazione vita. Non vi è un montaggio internazionale in questo schema essenzialmente locale, scoperto qualche anno fa dai servizi di polizia. Come lottare contro il riciclaggio? La mobilitazione della comunità internazionale e la creazione di strumenti giuridici per la lotta contro il riciclaggio vanno di pari passo con il rafforzamento delle capacità di investigazione dei servizi repressivi, con un miglior coordinamento dei servizi giudiziari e con la cooperazione degli istituti finanziari. La cooperazione tra polizie di paesi diversi L Organizzazione Internazionale di Polizia Criminale (OIPC- INTERPOL), che comprende rappresentanti delle polizie di 187 paesi, è una delle più importanti organizzazioni internazionali al mondo presso le Nazioni Unite. Costituisce la base mondiale per lo scambio di informazioni della polizia. In ogni paese membro esiste una struttura chiamata Ufficio Centrale Nazionale (UCN) che mette in relazione la Segreteria Generale di INTERPOL, situata a Lione, e tutti gli UCN degli stati membri. Una delle priorità di questa organizzazione è la lotta contro il riciclaggio dei capitali, di cui fa parte il progetto Millenium, che consiste nel condividere le informazioni, nel mettere in comune i dati informatici raccolti sui criminali recensiti, ossia più di 125.000 persone. Contemporaneamente alla gestione di questo file operativo, INTERPOL aggiorna tutti i dati qualitativi relativi all evoluzione dei grandi traffici internazionali e, su richiesta delle autorità giudiziarie, emette i mandati di arresto internazionali. EUROPOL, creato più recentemente, è un ente europeo di cooperazione tra polizie che raggruppa i rappresentanti delle forze dell ordine di ogni stato dell Unione Europea. Le sue competenze sono state estese alla lotta contro il riciclaggio. Questo ente ha il compito di facilitare le operazioni di lotta contro la criminalità all interno dell UE fornendo know-how e assistenza tecnica per le indagini svolte dai servizi di repressione degli Stati. Organizza gli scambi di dati tra gli ufficiali di collegamento distaccati dagli Stati presso la sua sede a L Aia. Vi è una stretta collaborazione tra INTERPOL ed EUROPOL, ma vale la pena precisare che quest ultima non è una sotto-divisione di INTERPOL a livello europeo. Numerosi paesi hanno un servizio specializzato nella lotta contro la criminalità finanziaria e in particolare contro il riciclaggio dei capitali. Questi servizi sono destinati generalmente a coordinare la repressione a livello nazionale, ad analizzare tutte le informazioni provenienti dai servizi locali e ad informare il governo e le organizzazioni internazionali sull evoluzione della situazione. Il lavoro con il settore privato Dalla fine degli anni 1980, la maggior parte degli stati dotati di una legislazione sul riciclaggio di capitali hanno creato un sistema che obbliga le organizzazioni finanziarie a segnalare alle autorità tutte le operazioni suscettibili di dissimulare eventuali riciclaggi. 7

La lotta contro il riciclaggio funziona quindi come una serie di campanelli d allarme che reagiscono in serie. Il primo campanello è azionato dal report sulle transazioni sospette. L allarme viene trasmesso alla Cellula di Informazioni Finanziarie (CRF) che aziona a sua volta un campanello per avvertire il procuratore, quindi il servizio di polizia specializzato. Se uno di questi campanelli è difettoso il lavoro non viene effettuato. Le relazioni con il settore privato dipendono quindi dalla collaborazione. Può verificarsi anche un coinvolgimento diretto. Ad esempio durante un inchiesta su un organizzazione criminale la polizia compie delle perquisizioni: se in queste perquisizioni vengono trovati documenti che dimostrano l esistenza di investimenti in polizze di assicurazione, l assicuratore verrà coinvolto per ottenere maggiori informazioni sugli investimenti dei criminali e sulle condizioni in cui sono stati siglati i contratti. Questo sistema di collaborazione con il settore privato è sviluppato nello stesso modo in tutti i paesi che hanno integrato le norme del GAFI nella loro legislazione. Vi sono attualmente circa 106 cellule di Informazione Finanziaria (CRF in Francia, ma chiamate anche UIF, ossia Unità di Informazione/Intelligence Finanziaria). Queste cellule sono incaricate di raccogliere le dichiarazioni relative alla transazioni sospette. La pressione del denaro sporco: perché le aziende devono essere vigili Scopo di un criminale che si rivolge ad una banca o ad una compagnia di assicurazione L obiettivo del criminale è investire il proprio denaro, ripulirlo e poi recuperarlo. Negli anni 1980 i trafficanti di droga colombiani avevano accumulato enormi quantità di dollari. Il riciclaggio era il solo modo per utilizzare questi fondi creando società, aprendo conti in banca, acquistando beni immobiliari o prodotti assicurativi. La loro priorità è quella di trovare un punto d entrata e per questo sono pronti a tutto: agire con astuzia, corrompere, ricattare o minacciare. L obiettivo per i professionisti della finanza è individuare questo genere di pratica. Le autorità non chiedono loro l impossibile: si tratta di identificare quello che rientra nel campo dell anomalia. In altre parole il cliente miracolo ovvero quello completamente sconosciuto ma che versa somme considerevoli. Per quanto riguarda alcune filiali bancarie francesi, ad esempio, la chiave del problema è il fatturato. Le pressioni dall alto per aumentare il budget sono tali che un responsabile di filiale ha cercato delle scorciatoie per crescere con facilità ed ha finito con l accettare di trattare con un trafficante colombiano che riciclava denaro proveniente dal traffico di cocaina. Quale rischio per l azienda? Vi sono due tipi di rischio: il rischio penale e il rischio reputazionale. Un affare penale o che coinvolga la polizia ha gli stessi effetti sull opinione pubblica. Viviamo in una società dell informazione. Il rischio non può più essere controllato. Ma l immagine dell azienda fornisce un contributo importante ai suoi risultati. Cosa può fare un operatore finanziario per conservare una buona immagine quando sembra essere coinvolto in un affare di riciclaggio? Dimostrando che ha fatto di tutto per essere attento. La polizia e la giustizia sono capaci di distinguere l errore commesso in buona fede da quello in cattiva fede. A livello penale, il professionista che partecipa ad un operazione di riciclaggio chiudendo gli occhi rischia di essere indagato, a causa di un concatenamento di negligenze: adesione di un dipendente al crimine organizzato, mancanza di vigilanza rispetto ad un cliente sospetto, debolezza rispetto al cliente miracolo che offre sicuramente dei vantaggi nell immediato ma che, se scoperto, fa correre un rischio penale molto elevato. La pressione del denaro sporco è quindi molto forte su tutto quel che permette ai criminali di entrare nel sistema economico legale. I criminali sono molto inventivi e gli schemi attuali non assomigliano a quelli del passato. La missione dei professionisti della finanza è quindi delicata, ma si basa innanzitutto sul buon senso e la reattività. Le autorità non chiedono di scoprire reti di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo, il che sarebbe difficile, ma semplicemente di notare le cose anomale e di attivare una catena di reazioni che inizia con la denuncia all Unità di Informazione Finanziaria. 8

La procedura antiriciclaggio e la sua finalità L Associazione Internazionale dei Supervisori di Assicurazione, che raggruppa i rappresentanti delle autorità di controllo di circa 160 paesi, si è basata sulle raccomandazioni del GAFI per sviluppare i principi fondamentali che devono governare l elaborazione delle procedure interne delle compagnie assicurative 4. Si osserva un coinvolgimento crescente delle autorità di controllo nella verifica dell applicazione da parte del settore assicurativo delle procedure richieste. Ciò si spiega con il fatto che questo settore ha elaborato le sue procedure interne più tardi rispetto al settore bancario. In Francia, ad esempio, dopo che alcuni dirigenti di istituti finanziari sono stati indagati e dopo gli eventi dell 11 settembre 2001, l ACAM 5, l autorità di controllo francese del settore assicurativo, ha sviluppato una serie di azioni specifiche in materia di lotta contro il riciclaggio di capitali nel settore dell assicurazione. Un resoconto, basato sull esame delle procedure di un panel di compagnie di assicurazione vita, aveva infatti rivelato un certo numero di lacune nel dispositivo antiriciclaggio di queste aziende, in particolare rispetto al settore bancario. Da allora la situazione è migliorata. Il riciclaggio viene ora considerato un rischio non più isolato, ma integrato. In Gran Bretagna la Financial Services Authority (FSA) ha definito regole severe nei confronti degli istituti finanziari, per sollecitarli a collaborare con le autorità. In parecchi paesi dell America Latina le autorità di supervisione hanno ingiunto le compagnie assicurative a mettere in atto una procedura antiriciclaggio entro una data limite oltre la quale potrebbero essere sanzionate in caso di mancata esecuzione. Alla stregua delle autorità di supervisione di numerosi stati, la Financial Services Authority ha un dovere d informazione rispetto alla giustizia e alla polizia quando scopre delle irregolarità in un istituto finanziario durante un controllo. La FSA lavora in stretta collaborazione con la polizia e con gli altri servizi di repressione per lottare contro il riciclaggio. In questo affare (si trattava di un broker sospettato di aver riciclato 8 milioni di sterline) abbiamo unito le nostre forze con quelle della polizia. Tutti gli istituti finanziari devono svolgere un ruolo attivo e seguire le regole della FSA in materia d identificazione, di dichiarazione e di prevenzione del riciclaggio di capitali. Quando notiamo dei disguidi, non esitiamo ad applicare i giusti provvedimenti. Carol Sergeant, Direttore Generale della FSA. L obiettivo di una procedura interna di lotta contro il riciclaggio è ridurre l esposizione al rischio di riciclaggio. L elaborazione e l applicazione di questa procedura rappresenta un obbligo per l impresa. Tuttavia si tratta innanzitutto di rendere più sicura l attività commerciale dell azienda, di proteggere la sua immagine, quella dei suoi dipendenti e di preservare i suoi attivi finanziari. Le masse finanziarie gestite dalle compagnie assicurative sono considerevoli: il 75% dei premi riscossi riguarda l assicurazione vita, il resto è ripartito tra l assicurazione danni e gli altri rami. Per la maggior parte degli esperti l assicurazione vita è il settore più vulnerabile in materia di riciclaggio. L assicurazione danni non è esclusa dai rischi ma ha suscitato meno attenzione. L assicurazione vita è quindi preponderante pur non avendo il monopolio del rischio. (4) International Association of Insurance Supervisors Guidance Paper on anti-money laundering and combating the financing of terrorism, 2004. (5) ACAM: Autorité de Contrôle des Assurances et des Mutuelles France (www.acam-france.fr). 9

Cartografia dei rischi La procedura antiriciclaggio si basa sulla capacità dell azienda di stabilire una cartografia dei suoi rischi. Vi sono tre tipi di rischi: 1. rischio legato al prodotto stesso, 2. rischio inerente alla relazione con il cliente, 3. rischio legato alle reti di distribuzione. Questi rischi possono essere integrati e rappresentati su una griglia di valutazione del rischio 6. La loro valutazione costituisce quindi la trama della procedura antiriciclaggio, il cui obiettivo è anticipare questo rischio. Come già detto gli assicuratori, e prima di loro i banchieri, non sono tenuti a svolgere azioni di polizia ma l adozione di procedure relative all attività anti-riciclaggio fa parte dei loro doveri. L implementazione di procedure anti-riciclaggio da parte di queste categorie professionali è obbligatoria, ma essi non hanno l obbligo di produrre dei risultati. Le procedure si basano innanzitutto su un vincolo regolamentare che trae origine dalla legge, a sua volta ispirata alle raccomandazioni del GAFI. L esistenza di una procedura articolata dimostra l influenza di matrice anglosassone che abbina nozioni di procedura antiriciclaggio, di controllo interno e di revisione dei conti. Gli standard internazionali del GAFI, contenuti in un corpus di 40 Raccomandazioni redatte nel 1990 e aggiornate in particolare nel 2003 in una nuova versione che tiene conto della lotta contro il finanziamento del terrorismo, ricoprono tutti gli obblighi che gravano sul settore finanziario. La 15 a raccomandazione impone agli organismi finanziari di mettere a punto programmi di lotta contro il riciclaggio di capitali e il finanziamento del terrorismo. Questi programmi dovrebbero comprendere: politiche, procedure e controlli interni, compresi i dispositivi di controllo della conformità delle procedure di assunzione dei dipendenti, per garantire che sia effettuata secondo criteri rigorosi, (6) Cfr. esempio di griglia di valutazione del rischio in appendice. un programma di formazione continua dei dipendenti, un dispositivo di controllo interno per verificare l efficacia del sistema. Rischio legato al prodotto Questo rischio riguarda la vulnerabilità del contratto di assicurazione rispetto al rischio di riciclaggio: natura e durata delle prestazioni, possibilità di riscatto, di anticipo o di annullamento, facilità di capitalizzazione o di modulazione delle garanzie. La procedura dovrà tradurre fedelmente le differenze caratteristiche dei prodotti e definire i provvedimenti necessari da adottare per circoscrivere i relativi rischi. Rischio inerente alla relazione con il cliente Si tratta della customer due diligence Know Your Customer detta KYC. Questa nozione viene inizialmente dal settore bancario ed è stata definita in origine dal Comitato di Basilea 7. Oggi è ripresa da organismi finanziari quali banche, società d investimento o compagnie di assicurazione. Quando l operatore finanziario si trova di fronte ad un rischio o ad un operazione atipica deve poter reagire basandosi su uno studio approfondito del profilo cliente. Grazie a questo esame deve poter capire l insieme delle operazioni del cliente e effettuare, se necessario, una denuncia. (7) o Comitato di Basilea sul controllo bancario è un istituzione creata nel 1974 dai governatori delle banche centrali del gruppo dei Dieci (G10) all interno della Banca di Pagamenti Internazionali a Basilea. Si riunisce 4 volte all anno ed è costituito attualmente dalle banche centrali e dalle autorità prudenziali dei 13 seguenti paesi: Belgio, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera. Le missioni del Comitato di Basilea sono le seguenti: rinforzo della sicurezza e dell affidabilità del sistema finanziario, definizione di standard minimi in materia di controllo prudenziale, diffusione e promozione delle migliori pratiche bancarie e di sorveglianza, promozione della cooperazione internazionale in materia di controllo prudenziale. Infine il Comitato svolge il ruolo di forum informale per lo scambio di informazioni sull evoluzione della legislazione e delle pratiche di sorveglianza su scala nazionale, nonché sugli eventi attuali nel settore finanziario. 10

Il primo elemento per la conoscenza del cliente è il suo ambito professionale. Una persona con un reddito basso o con un profilo socio-professionale che non è coerente con una sottoscrizione di fondi elevata deve destare allarme. Durante un controllo che aveva portato ad una sanzione disciplinare, era stato notato che una compagnia assicurativa riceveva depositi in contanti molto elevati ad intervalli molto brevi da parte di persone senza risorse, giovani (vent anni) e residenti in zone urbane. La conoscenza di questa clientela avrebbe potuto evitare l accettazione di queste sottoscrizioni. Il problema della conoscenza della clientela non è univoco: in particolare incide il fatto che gli assicuratori operano in un ambiente concorrenziale e chiedere al cliente un certo numero di dati su se stesso e sulla sua situazione patrimoniale o fiscale rischia di indisporre il cliente ma anche il consulente finanziario. Si sta creando una dicotomia tra imperativi concorrenziali (ben comprensibili) ed esigenze delle autorità pubbliche. È senz altro una delle principali difficoltà: trovare un giusto equilibrio tra una conoscenza approfondita ed esauriente del cliente, gli imperativi commerciali e il rispetto degli obblighi legislativi. Il rischio può anche essere geografico o geopolitico. Può interessare le grandi aziende, soprattutto per quanto riguarda alcune strutture giuridiche, che possono risultare più esposte risposte ad altre organizzazioni. Rischio inerente alle reti di distribuzione Una rete di dipendenti permette un miglior controllo dei rischi, in quanto applica le procedure approntate dalla propria società e lo stesso vale per una rete di agenti. Una rete di brokers, invece, può creare difficoltà: quali esigenze possono essere formulate rispetto ad un intermediario? L Autorità di controllo delle assicurazioni, così come le sanzioni disciplinari prese dalla Commissione bancaria, ritiene che il broker possieda una responsabilità sia civile che disciplinare e perfino penale in materia di lotta contro il riciclaggio. La compagnia d assicurazione e il broker sono due persone giuridiche distinte, ognuna con la propria responsabilità ma hanno una relazione disciplinata da un contratto. L Autorità di controllo ha voluto che, attraverso questa relazione, venisse imposto al broker la creazione di un dispositivo antiriciclaggio analogo a quello dell assicuratore. Al di là di questo problema, rimane da definire se l assicuratore deve esercitare un controllo sul broker. L Autorità di controllo tenderebbe a rispondere affermativamente, ma senza accordo preliminare delle due parti questo sistema sembra difficile da applicare sia a livello pratico che giuridico. Questi criteri di rischio possono essere inseriti nella procedura antiriciclaggio attraverso una griglia di valutazione del rischio che richiede un elevato dovere di vigilanza ed una politica di prevenzione da parte della compagnia assicurativa o del broker che la rappresenta. Questo dovere di vigilanza, vincolante e formale ma indispensabile, scaturisce da normative complesse che lasciano tuttavia agli operatori finanziari una grande libertà nell organizzazione dei loro dispositivi antiriciclaggio. Delle raccomandazioni professionali al servizio di un esigenza forte Questa libertà di organizzazione è una prerogativa importante. L Autorità di controllo ha inserito questa libertà concessa agli assicuratori nelle raccomandazioni diffuse nel 2005. Ha stabilito per alcuni obblighi un impegno che va oltre quel che è previsto dalla legge, pur lasciando la possibilità di organizzarsi come si desidera per raggiungerlo. Queste raccomandazioni sottolineano in particolare i seguenti punti: riduzione ed adozione delle regole e procedure scritte di commercializzazione dei contratti e di controllo della clientela; diffusione di queste regole e procedure su supporto cartaceo e, se possibile, anche online; analisi informatizzata delle operazioni per rilevare meglio le operazioni sospette ed effettuare resoconti regolari. L analisi informatica deve permettere un controllo dei versamenti e dei rimborsi in base agli importi, alle date, all origine, alla destinazione e al totale per ogni cliente; redazione di schede d identificazione della clientela che includano informazioni sulla conoscenza della controparte; 11

operazioni dette atipiche o con importo elevato: in questo caso l Autorità di controllo raccomanda una maggiore vigilanza per quanto riguarda la logica dell operazione, l identità delle controparti e la conoscenza degli stessi, l origine e la destinazione dei fondi, la raccolta d informazioni sull istituto finanziario di provenienza dei fondi e l istituto destinatario dei fondi, i mezzi di pagamento utilizzati (assegni bancari, bonifici, ecc.). Valutazione e revisione di una procedura interna Una procedura deve essere sottoposta ad audit, valutazione e correzione. Una procedura interna di lotta contro il riciclaggio dei capitali non è un documento inerte, ma piuttosto un supporto operativo, non statico, che deve evolvere continuamente e che tiene conto dei nuovi contratti commercializzati, dei nuovi partner, dei nuovi obblighi regolamentari. Riassumendo la procedura è un processo attivo suscettibile di evolvere in funzione della società, dei suoi prodotti e della sua struttura. L Autorità di controllo così come la Commissione bancaria e l Autorità dei Mercati Finanziari, valuta innanzitutto la conformità della procedura alla regolamentazione. La procedura ha trasposto correttamente tutti gli obblighi legali dell istituto finanziario (verifica d identità, conoscenza della clientela, funzione di responsabili antiriciclaggio, pertinenza e qualità delle dichiarazioni di sospetto, ecc.)? Ad esempio si sforzerà di valutare il ruolo, la posizione e l influenza degli incaricati dei controlli antiriciclaggio, le modalità di verifica dell identità e della valutazione del profilo cliente. Il modo in cui l azienda applica il principio della determinazione dell origine dei fondi viene sottoposto a verifiche approfondite. L identificazione dell origine dei fondi è una componente molto delicata della relazione tra il cliente e l assicuratore. Quando un consulente finanziario propone un opportunità d investimento per milioni di Euro ad una clientela molto esigente e discreta, l istituto finanziario può entrare in una zona di rischi: l informazione sarà infatti più difficile da raccogliere rispetto ad una clientela dal profilo standard. Questa è la realtà di tutti i giorni. Le sanzioni disciplinari prese dall Autorità di controllo delle assicurazioni, ma anche dalla Commissione bancaria, riguardano soprattutto le mancanze della compagnia o dell istituto finanziario nella determinazione dell origine dei fondi. Il controllo si estende inoltre all analisi della rete di distribuzione dei prodotti e all impatto di questa rete sul dispositivo antiriciclaggio. L analisi della rete permette di identificare le zone di rischio relative all azienda, a seconda che essa lavori con dipendenti, brokers o partner bancari. L Autorità di controllo elabora un resoconto simile a quello di un servizio di revisione dei conti o d ispezione. È opportuno precisare che l Autorità pubblica non ha il monopolio di questi controlli; sta ai servizi d ispezione, ai servizi di audit interno e alle direzioni dei rischi delle compagnie effettuare degli audit regolari sull applicazione delle loro procedure interne. Una volta effettuato questo esame della convergenza tra la procedura e le disposizioni legali, l Autorità di controllo valuta l applicazione operativa della procedura interna attraverso un campione di dossier. 12

La denuncia La denuncia è la concretizzazione del processo di partnership tra alcuni operatori e le autorità responsabili della lotta antiriciclaggio. Il suo principio, raccomandato dal GAFI, si basa sull idea che la lotta contro il fenomeno sarà pienamente produttiva solo se i servizi interessati hanno accesso ad alcune informazioni di tipo finanziario o ad alcune transazioni. Di conseguenza, gli Stati devono sollecitare la cooperazione di alcuni attori economici nella sorveglianza delle operazioni e transazioni svolte dai delinquenti. La raccolta e l utilizzo delle dichiarazioni di sospetto gravano sulle Unità di Informazione Finanziaria, dei servizi specializzati le cui missioni sono fissate dalla legge di ogni paese. Dopo una presentazione delle UIF, approfondiremo la nozione di sospetto ed evocheremo le condizioni di elaborazione di una dichiarazione, nonché i criteri di pertinenza che deve rispettare per essere sfruttabile. Le Unità di Informazione Finanziaria sono al centro del dispositivo antiriciclaggio degli Stati Può sembrare strano che le 40 raccomandazioni del GAFI del 1990 non citino esplicitamente le UIF. Esse prevedono infatti semplicemente che le dichiarazioni sospette debbano essere trasmesse alle autorità competenti senza definire quali siano queste autorità e precisano alcune missioni delle suddette autorità: raccolta delle dichiarazioni di sospetto, istruzioni agli istituti finanziari, gestione di database, scambi internazionali, ecc. Tuttavia parecchi paesi hanno creato sin da allora le prime UIF. È solo nel 2003 che il GAFI, nella sua versione aggiornata delle 40 raccomandazioni, cita per la prima volta il termine UIF in quanto destinatario delle dichiarazioni di sospetto. L organizzazione invita infatti chiaramente gli Stati a creare un servizio specializzato posto al centro del dispositivo nazionale di lotta contro il riciclaggio. È stato il Gruppo Egmont 8 ad aver dato una definizione dell UIF: un unità centrale nazionale che è incaricata di ricevere (e, nella misura in cui ciò sia consentito, di richiedere), analizzare e divulgare presso le competenti autorità le informazioni finanziarie comunicate: 1. relative ai presunti prodotti di un attività criminale e ad un possibile finanziamento del terrorismo oppure 2. richieste dalla legislazione o dalla regolamentazione nazionale in modo da lottare contro il riciclaggio di capitali e il finanziamento del terrorismo. 9 Nel 1995 un gruppo di UIF riunite presso il palazzo di Egmont-Arenberg a Bruxelles decide, visti i vantaggi relativi all istituzione di una rete di UIF, di creare un gruppo informale destinato a stimolare la cooperazione internazionale. Queste UIF, ora note con il nome Gruppo Egmont, si riuniscono regolarmente per trovare modalità di cooperazione, in particolare nel settore dello scambio di informazioni, della formazione e della condivisione delle conoscenze tecniche specializzate 9. Il numero di UIF continua ad aumentare. Erano una quarantina all inizio degli anni 1990, ora sono 106 e i loro mezzi vengono costantemente rinforzati. La cellula francese TRACFIN, ad esempio, ha visto i suoi effettivi passare da 50 nel 2005 a 70 oggi. Inoltre, vista l evoluzione dei metodi operativi dei riciclatori e del delle dichiarazioni, i mezzi tecnici attribuiti alle UIF in particolare in materia di trattamento dei database,sono molto più efficaci. Questa evoluzione illustra la volontà politica degli Stati di intensificare gli sforzi per lottare contro il riciclaggio dei capitali e il finanziamento del terrorismo. (8) Vedere testo nel riquadro. (9) Les Cellules de Renseignements Financiers, tour d horizon. Fonds Monétaire International. 13

Benché le UIF abbiano gli stessi obiettivi, differiscono in un certo qual modo per le loro modalità di creazione e di funzionamento. In questo campo intervengono infatti le particolarità legate alle dimensioni degli Stati, al loro sistema giuridico ed amministrativo, al livello di delinquenza finanziaria, al budget assegnato all unità, ecc. Vi sono infatti 3 principali categorie di UIF: l UIF di tipo amministrativo Non fa capo a nessuna struttura di polizia o giudiziaria. È generalmente legata al Ministero delle Finanze o alla Banca Centrale. La sua attività dipende dal flusso di informazioni ricevute e costituisce unicamente un tampone tra le professioni sottoposte a dichiarazione e le autorità repressive. Gli istituti che effettuano le dichiarazioni preferiscono generalmente affidare i loro sospetti a questo genere di UIF: infatti la trasmissione di informazioni ad un servizio di polizia può far pensare maggiormente ad un accusa che ad un sospetto. L UIF di tipo amministrativo, adottata dal maggior numero di paesi, ha il vantaggio di evitare ai servizi repressivi di effettuare le operazioni di selezione, analizzando e separando le dichiarazioni di sospetto sfruttabili da quelle che vanno scartate. Esempi di paesi che hanno optato per questo modello sono: Andorra, Australia, Belgio, Bulgaria, Canada, Colombia, Francia, Malta, Polonia, Russia, Spagna, Stati Uniti, Ucraina, Venezuela, ecc. L UIF di polizia (o di contrasto) Le autorità evitano di dover creare un nuovo organismo e le informazioni trasmesse possono essere sfruttate rapidamente utilizzando le capacità d investigazione e i database delle reti di polizia. Tuttavia coloro che devono effettuare le denunce avranno tendenza ad essere reticenti nel rivelare operazioni semplicemente sospette a servizi repressivi. Esempio di paesi che hanno creato UIF di questo tipo: Austria, Germania, Regno Unito, Svezia, Ungheria, ecc. L UIF di tipo giudiziario Dipende dal Ministero della Giustizia ed è posta generalmente sotto l autorità della Procura. Le dichiarazioni di sospetto possono rapidamente attivare delle procedure giudiziarie accompagnate da investigazioni che fanno ricorso ai mezzi coercitivi previsti dalla legge: sequestri, perquisizioni, interrogatori. Tuttavia, come con le strutture di polizia, coloro che dovrebbero effettuare le denunce tendono ad avere delle riserve nel trasmettere le informazioni ad unità di questo tipo. Fra i paesi che hanno scelto questo modello: Cipro e Lussemburgo. Ogni UIF è portata a svolgere attività internazionali attraverso i legami istituzionali esistenti con il GAFI, il Gruppo Egmont e le UIF straniere. TRACFIN, l UIF francese, è quindi competente per continuare in Francia le investigazioni avviate da colleghi stranieri sul suo territorio. Inversamente, un processo di riciclaggio il cui punto di partenza è la Francia ma che ha implicazioni nel Regno Unito e in Italia può essere proseguito grazie alla collaborazione tra TRACFIN e i suoi due colleghi: l Ufficio Italiano dei Cambi/ Servizio Antiriciclaggio e la National Criminal Intelligence Service/Financial Intelligence Division. Istituto Finanziario Istituto Finanziario Istituto Finanziario Istituto Finanziario Concetto base di una UIF* 1 UIF 2 Servizio Repressivo UIF straniera Autorità di azione giudiziaria 1. Informazioni trasmesse all UIF 2. L UIF riceve informazioni complementari dai servizi repressivi 3. Possibilità di scambio con un collega straniero 4. Dopo un analisi, l UIF sottopone il caso al procuratore per il proseguimento dell affare * Fonte: Gruppo Egmont UIF: Unità d Informazione Finanziaria o CRF. 3 4 14

La denuncia ad una Unità di Informazione Finanziaria La denuncia è una pratica obbligatoria originale, che si distingue da altri obblighi previsti dalla legge come ad esempio la denuncia di un crimine o di un reato di cui è possibile prevenire o limitare le conseguenze o il fatto di denunciare i maltrattamenti sui bambini. Questo tipo di denunce sono facili da formulare perché si riferiscono ad infrazioni facilmente identificabili, laddove il sospetto è, per definizione, soggettivo. Alcuni operatori sottoposti al regime della denuncia hanno creduto, a torto, che la legge chiedesse loro un lavoro d indagine simile a quello della polizia, con la differenza che essi non avevano gli stessi mezzi d investigazione della polizia o della giustizia. Proprio su questo punto si è manifestata l inquietudine dei professionisti. Turbati dal carattere soggettivo della nozione di sospetto temevano che la legge affidasse loro un incarico difficile da attuare. Ma il problema è solo apparente: in realtà il banchiere (o l assicuratore) deve dichiarare semplicemente un sospetto che nasce dagli elementi in suo possesso, mentre il poliziotto deve stabilire l esistenza del reato in tutti i suoi elementi costitutivi. Secondo l autore britannico Alastair N. Brown, il termine inglese suspicion contiene l idea di immaginare qualcosa senza prove o in base a deboli indizi. L autore ritiene che, nel contesto dell obbligo di dichiarazione, il termine sospetto indica uno stato mentale in cui si valuta che esiste una reale possibilità che la persona sia un delinquente 10. Questa definizione può essere completata da quella dello studio dell FMI su questo argomento: Il sospetto è la conclusione a cui arriva un istituzione dichiarante dopo aver preso in considerazione tutti i fattori pertinenti 11. Il sospetto si delinea sulla base di una combinazione di criteri di allarme presenti in una procedura interna alle società di assicurazione. L individuazione di un operazione sospetta (che è alla base di una denuncia) si può realizzare solo se l operatore finanziario conosce abbastanza bene il cliente e la natura delle operazioni effettuate e se è stato sensibilizzato al problema del riciclaggio. In seguito ad uno studio accurato della transazione, saprà dire se questa serve da copertura per affari sospetti. Le dichiarazioni inviate dagli operatori alle UIF socie del Gruppo Egmont sono quasi raddoppiate negli ultimi otto anni. Le forti divergenze tra le cifre sono spiegate dal fatto che alcune legislazioni obbligano a dichiarare non solo le operazioni sospette ma anche tutte le operazioni in contanti che superano una certa soglia, nonché i trasporti frontalieri di contanti. Si tratta di un sistema di dichiarazione automatica interessante per raccogliere informazioni sui flussi di denaro in contanti 12. Nel 2007 il Belgio ha registrato 12.820 dichiarazioni, il Canada più di 17 milioni (di cui 39.000 dichiarazioni di sospetto), il Cile 3.778 (di cui 419 dichiarazioni di sospetto), la Colombia 8.390, la Spagna 748.275 dichiarazioni di trasferimenti di fondi e 2.783 dichiarazioni di sospetto, gli Stati Uniti circa 20 milioni di cui circa 1 milione di dichiarazioni di sospetto, la Francia 12.481 dichiarazioni di sospetto, il Regno Unito 220.484, Singapore 7.621. Tale vigilanza finanziaria coinvolge tutto il personale dell azienda, che deve essere formato e regolarmente sensibilizzato, e si avvale di una procedura interna i cui punti essenziali sono indicati dalle legislazioni nazionali, ispirate alle raccomandazioni del GAFI.12 Le UIF chiedono agli operatori finanziari che inviano le dichiarazioni di definire chiaramente il sospetto. Questo non sempre avviene: spesso infatti il documento non può essere utilizzato in quanto la descrizione del sospetto è vaga o addirittura inesistente. La legge esige che gli operatori finanziari espongano quel che sembra loro sospetto in un operazione o, in altri termini, gli elementi che, visto il profilo del cliente, del prodotto o dell operazione, sembrano poco chiari o suscettibili di essere legati ad un operazione di riciclaggio. Attualmente questo include il traffico di stupefacenti, le attività criminali organizzate, la corruzione, la frode contro gli interessi finanziari della comunità o il finanziamento del terrorismo. Quali fattori portano a credere che un operazione potrebbe essere legata ad un delitto? (10) Alastair N. Brown: Money Laundering - A European and UK perspective, ripreso dal Fondo Monentario Internazionale: Le UIF, Panoramica. (11) Le UFI, Panoramica. Fondo Monetario Internazionale. (12) Negli Stati Uniti gli istituti finanziari devono dicharare tutte le operazioni in contanti di oltre 10.000 $, l Australia, il Canada, il Cile e la Spagna hanno adottato disposizioni simili. 15

Tre esempi di affari trattati possono contribuire a circoscrivere questa nozione di sospetto: contratto di assicurazione sulla vita, in cui l assicurato era una persona anziana, conosciuta da molto tempo e su cui non pesavano sospetti. Sul suo conto sono apparsi improvvisamente numerosi versamenti e prelievi di somme molto elevate. L assicuratore si è accorto che questi movimenti di fondi erano legati ad un parente. L assenza di una logica economica e l esistenza di operazioni che non erano coerenti con il profilo del cliente hanno giustificato una denuncia; in un secondo affare in cui apparivano flussi incrociati di capitali tra più società in Francia e all estero, alcuni movimenti di fondi erano diretti verso i conti di due bambini minorenni, poi verso il contratto di assicurazione sulla vita sottoscritto dal padre dei bambini. L entità delle somme e l anomalia, che stava nell alimentazione di un contratto sottoscritto dal padre attraverso il conto dei bambini, hanno giustificato una denuncia da parte dell istituto finanziario; un individuo con una professione mal definita aveva sottoscritto un assicurazione sulla vita per un importo di 500.000. Il primo versamento venne effettuato tramite più assegni provenienti da conti bancari di cui lo stesso è titolare. In seguito, a più riprese, i premi sono stati pagati con assegni o bonifici provenienti da conti di terzi. L assicuratore, la cui attenzione era stata attirata da questa modalità di pagamento anomala, ha chiesto al suo cliente di fornirgli spiegazioni. Queste non gli sembravano convincenti e l assicuratore ha quindi deciso di effettuare una denuncia. L indagine dimostrerà che questo cliente era in realtà un trafficante di droga che, per non attirare l attenzione dei banchieri, suddivideva il denaro sporco su vari conti a nome suo o a nome di terzi. Le analisi di alcune UIF mostrano che il riciclaggio alla cui origine stanno alcuni delitti di tipo finanziario od economico è difficile da dimostrare. Il riciclaggio di denaro derivato da abuso di beni sociali o da retribuzioni lavorative dissimulate mediante contratti di assicurazione vita, ad esempio, è un fenomeno relativamente corrente e paradossalmente più difficile da scoprire rispetto ad affari più episodici, basati su complesse operazioni, con versamenti provenienti da paradisi esotici. In quest ultimo caso vi è infatti una serie di criteri di allarme che non è sempre presente nella prima ipotesi. Questi interrogativi devono sorgere al momento giusto: spesso gli operatori assicurativi s interrogano su un operazione nel momento della uscita dei fondi e non della loro sottoscrizione. Prendiamo l esempio di un cliente che riscatta tutto il suo contratto sei anni dopo la sottoscrizione. Pur avendo un profilo professionale e familiare modesto, aveva potuto versare somme importanti senza destare sospetti. Non è inutile porsi delle domande sei anni dopo, ma il dubbio sopravviene troppo tardi, in quanto scatterà la prescrizione. In questo affare, i criteri di allarme erano numerosi: stipula in paesi in cui i sottoscrittori non erano residenti, ricorso a pagamenti di terzi, riscatti anticipati. Dopo due anni d indagini gli Uffici delle Dogane e dell Immigrazione degli Stati Uniti, le dogane dell isola di Man e i servizi di sicurezza colombiani hanno svelato un processo di riciclaggio di 80 milioni di dollari. Dei trafficanti di droga colombiani avevano investito denaro sporco presso compagnie di assicurazione situate principalmente negli Stati Uniti e sull Isola di Man, tramite brokers. I premi venivano pagati grazie a bonifici elettronici ed assegni di terzi, provenienti da vari paesi. I contratti erano quindi oggetto di prelievi anticipati o di disdette basati su bonifici di fondi da parte degli assicuratori sui conti dei trafficanti. Operazione Capstone Ott. 2000 - Dic. 2002 250 polizze di assicurazione sottoscritte per 80 milioni $ Brokers Compagnie assicurative USA Isola Man altri paesi Vari prelievi anticipati Trafficanti di droga colombiani Premi pagati dall estero Beneficiari CARTEL Non si chiede agli operatori finanziari di svolgere un indagine sui loro clienti ma piuttosto di reperire per una determinata operazione gli elementi che giustificano o meno un sospetto. È quindi opportuno porsi le domande giuste prima di effettuare una dichiarazione. 16

È bene ricordare la finalità della denuncia. Questa è inutile se lo scopo è semplicemente quello di proteggersi. Alcune compagnie di assicurazione effettuano numerose denunce ma queste sono praticamente vuote e non sfruttabili. L analisi deve riguardare gli elementi contenuti nel dossier sapendo che questi elementi non giustificano sempre una denuncia. Bisogna evitare il riflesso dell invio sistematico di denunce. Questa operazione non è sempre facile per gli assicuratori che si devono confrontare con intermediari come i brokers, che fanno da schermo tra la società e il cliente. L approccio non è uguale per il settore bancario, che può avere una conoscenza diretta dei suoi clienti. Da notare che la bancassicurazione si è molto sviluppata. Il settore bancario può quindi far beneficiare l entità assicurativa del Gruppo della sua conoscenza del cliente. Un operazione atipica non può essere analizzata se non si tiene conto del profilo e del contesto economico del cliente. Numerosi operatori finanziari lamentano spesso l impossibilità di organizzare una comunicazione efficiente con gli archivi della polizia nell ambito dell analisi di alcuni dossier. Questo accesso è ovviamente impossibile in Francia, come pure in altri paesi, a causa della protezione dei dati personali e della segretezza delle indagini giudiziarie. La terza direttiva europea, che avrebbe dovuto essere applicata il 15 dicembre 2007, ha subito un ritardo in molti paesi. Questo testo verrà effettivamente trasporto nelle legislazioni nazionali dei paesi membri solo nel primo semestre del 2009. Alcuni Stati, come la Francia, ne hanno infatti approfittato per chiarire il loro dispositivo e dargli una migliore leggibilità. Si prevede che questo nuovo testo provocherà un notevole aumento delle denunce a causa dell allargamento del campo degli obblighi di vigilanza e di denuncia alle infrazioni gravi, ossia, secondo la direttiva, a tutte le infrazioni punite con una pena che priva della libertà per più di un anno. Si tratta quindi di centinaia di crimini e delitti. Questo testo è un nuovo passo contro la criminalità organizzata. Gli obblighi prescritti, basati sulle raccomandazioni del GAFI, dovrebbero essere presto ripresi dai paesi dell OCSE (Organizzazione di Cooperazione e di Sviluppo Economico). 13 Criteri di allarme (lista non esaustiva) 13 : cliente potenziale che desidera sottoscrivere un contratto in un luogo lontano dalla sua zona di residenza mentre potrebbe trovare lo stesso prodotto sul posto, messa in relazione tramite un agente/intermediario in un paese senza legislazione antiriciclaggio o con una legislazione insufficiente o in un paese in cui le attività criminali organizzate e la corruzione sono molto diffuse, richiesta di informazioni o ritardo nel fornire informazioni che permettono di completare le verifiche, caso anomalo di pagamento anticipato di premi di assicurazione, il cliente accetta condizioni molto sfavorevoli senza alcun rapporto con la sua salute o età, pagamento effettuato a partire dall estero, premio unico o primo versamento di premio a partire da una banca situata all estero, l importo dei premi non è conforme con la situazione apparente del cliente, il cliente chiede un prodotto che non ha giustificazione economica ed è reticente nel precisare le ragioni della sua scelta, transazione che coinvolge una terza persona non identificata, durante la vita del contratto, il beneficiario viene sostituito da una persona che non ha legami con il sottoscrittore, versamento stranamente elevato mentre il sottoscrittore ha l abitudine di pagare piccoli importi in modo regolare, tentativo di utilizzo di un assegno di terzi al momento della sottoscrizione, il cliente sembra più preoccupato dal diritto di rescindere rapidamente il contratto che dalla redditività dell investimento, il cliente desidera effettuare un versamento troppo elevato mediante bonifico elettronico o in valuta estera, il cliente effettua un grosso versamento al momento della sottoscrizione e, poco tempo dopo, annulla il contratto e chiede che il rimborso sia versato a terzi. (13) Fonte: International Association of Insurance Supervisors, Guidance paper on anti-money laundering and combating the financing of terrorism. 2004. 17

La riassicurazione e la prevenzione del riciclaggio Ci si può interrogare sui rischi di esposizione del riassicuratore rispetto al riciclaggio, visto che egli viene normalmente tenuto lontano dalle transazioni sospette: non è infatti protetto a monte dalla vigilanza dell assicuratore o da quella del banchiere? Eppure, a causa del notevole volume di capitali in attesa di riciclaggio e dell ingegno dei criminali, questo rischio deve essere preso in considerazione. Il rapporto 2004/2005 del GAFI sulla vulnerabilità del settore dell assicurazione sottolinea che la riassicurazione non è immunizzata contro il denaro sporco. Il Guidance paper on anti-money laundering and combating the financing of terrorism, pubblicato dall International Association of Insurance Supervisors (IAIS) nel 2004, emette alcune raccomandazioni destinate alla riassicurazione. Situazione della riassicurazione rispetto alle regole di conformità antiriciclaggio Diversamente dagli assicuratori, che sono sottoposti ad un dispositivo regolamentare abbastanza uniforme creazione di una procedura, designazione di un responsabile antiriciclaggio, formazione del personale il regime della riassicurazione sembra molto contrastato rispetto agli obblighi di vigilanza finanziaria. In alcuni paesi il riassicuratore è sottoposti agli stessi obblighi dell assicuratore (Colombia, Australia, Marocco ), in altri è ignorato dalle legislazioni locali (Germania, Spagna, Svizzera ). In Francia è tenuto a fare una dichiarazione al Procuratore della Repubblica per le operazioni di cui è a conoscenza e che riguardano denaro proveniente da attività criminali organizzate. La mancanza di armonizzazione delle regolamentazioni relative alla riassicurazione può spiegarsi con l assenza di legami giuridici tra l assicurato e il riassicuratore, in quanto quest ultimo garantisce il patrimonio dell assicuratore e non è quindi in grado di conoscere i particolari delle sottoscrizioni. Tuttavia, qualunque sia la situazione di diritto testo preciso o vuoto giuridico le autorità giudiziarie potranno cercare, in caso di transazione sospetta con una compagnia di assicurazione, se il riassicuratore era al corrente del carattere fraudolento dell operazione. Il riassicuratore potrebbe quindi essere tenuto responsabile in quanto complice. Regole di vigilanza adatte al rischio La vigilanza del riassicuratore può essere definita ed effettuata solo rispetto alle informazioni che la sua attività gli permette di conoscere, il che esclude tutte le sottoscrizioni che sono nel portafoglio delle cedenti e che non appaiono in modo individualizzato. In compenso, il riassicuratore deve conoscere il suo cliente, ossia l assicuratore, e gli affari che questi può proporgli sotto forma di copertura facoltativa. Ha inoltre una visibilità sui flussi finanziari scambiati con la sua cedente. La conoscenza del cliente Il principio della conoscenza del cliente ( know your customer ) può essere trasposto alla riassicurazione. Prima di entrare in relazione commerciale con una cedente, il riassicuratore deve non solo verificare la sua reputazione commerciale e la sua solidità finanziaria, ma anche conoscere i suoi organi, i suoi dirigenti, e se necessario raccogliere informazioni sulle entità che la controllano. Oltre, ovviamente, ad assicurarsi che ha ottenuto l accordo delle autorità di tutela. Dovrà inoltre valutare se la cedente ha messo in opera tutti gli obblighi di vigilanza legali se si trova in un paese che ha trasposto le norme del GAFI nella sua legislazione interna. Questa raccomandazione è chiaramente formulata dall IAIS citata sopra. Il livello di vigilanza sarà più elevato nei confronti di società situate in paesi che presentano lacune in materia di supervisione. 18

L esistenza di compagnie assicurative schermo, costituite per poter riciclare capitali, è evocata dal GAFI. INTERPOL, dal canto suo, racconta il caso di un gruppo criminale che prende il controllo di una compagnia di assicurazione. Questo stesso gruppo acquista poi una compagnia marittima dotata di una flotta battente bandiera di comodo. Le navi acquistate con il denaro sporco vengono sottoposte a perizia dalla compagnia di assicurazione e il loro valore viene fortemente sopravvalutato. Malauguratamente, queste navi affondano all altro capo del mondo e vengono rimborsate all armatore, che può provare il versamento del premio di assicurazione 14. L autore non precisa se questa compagnia di assicurazione era coperta da un trattato di riassicurazione. In caso affermativo, il riassicuratore sarebbe stato senz altro incriminato in quanto coautore del delitto di riciclaggio aggravato. Questo affare riguarda l assicurazione danni, ma potrebbero essere elaborati dei montaggi di questo tipo anche nel campo dell assicurazione per la vita. A volte, infatti, le informazioni fornite dalle cedenti non permettono al riassicuratore di farsi un opinione: identità imprecisa del proponente, attività vaga, redditi male indicati, montaggio finanziario complesso. In caso di persistenza di elementi oscuri o dubbi, il riassicuratore, in accordo con la sua cedente, deciderà se accettare la richiesta di sottoscrizione e valuterà l opportunità di effettuare una denuncia, secondo i termini della legislazione locale. Verifica dei flussi finanziari Di norma, i flussi finanziari entranti o uscenti tra il riassicuratore e i suoi clienti devono corrispondere a transazioni perfettamente identificate e convalidate secondo le procedure interne dell azienda. Alcuni movimenti di fondi potrebbero infatti contenere indizi che rivelano un operazione anomala, come ad esempio un superamento dell importo dei premi dovuti, seguito da una richiesta di rimborso dell eccedenza versata. Lo schema detto trasferimento alternativo dei rischi offre inoltre possibilità di montaggio per riciclare dei capitali. Tuttavia i rischi relativi alle operazioni finanziarie saranno ancora più ridotti se il riassicuratore avrà applicato, all inizio dell operazione, i principi di vigilanza che gli permettono di conoscere bene il cliente. La conoscenza delle riassicurazioni facoltative Il riassicuratore può e deve avere il proprio parere sulle coperture facoltative che gli vengono proposte dalle cedenti. Gli elementi del dossier di sottoscrizione dovranno permettere di apprezzare l oggetto lecito, la giustificazione economica e la chiarificazione dell affare se si tratta di un operazione complessa. Se la sottoscrizione presenta un carattere anomalo, degli scambi dovranno crearsi tra il riassicuratore e l assicuratore, il quale si rivolgerà al proprio cliente per eliminare qualsiasi ambiguità.14 (14) Revue Internationale de Police Criminelle. N 482/2000. Damien Hendrickx, le blanchiment d argent. 19

Conclusione Il riciclaggio di denaro è multiforme, può essere transfrontaliero con l utilizzo di mezzi molto elaborati o più rudimentale e localizzato su un territorio ridotto. In tutti i casi, lo scopo è mantenere e sviluppare un attività criminale che può minare le aziende e portare pregiudizio alla loro immagine. La difficoltà per la comunità internazionale e le autorità nazionali di lottare contro questo fenomeno le ha incitate a sollecitare la cooperazione di partner privati. Il sistema si basa sull adesione degli operatori finanziari e di altri professionisti interessati, che devono trasformare il loro impegno in un organizzazione adeguata e in una mobilitazione delle loro risorse umane. Per preservarsi dal riciclaggio e partecipare alla lotta contro questo flagello, SCOR Global Life si è dotata di una procedura adatta alle sue attività di riassicurazione e ha svolto un azione di sensibilizzazione e di formazione del suo personale. La società intende proteggersi, ma desidera soprattutto offrire un aiuto ai suoi clienti in questo campo, sotto le seguenti forme: formazione del personale consulenza per l elaborazione e l implementazione di procedure consulenza in materia di sottoscrizione partecipazione al controllo dei sinistri. Uno dei ruoli importanti di un riassicuratore è quello di informare i suoi clienti sulle grandi evoluzioni in materia di selezione dei rischi; questo dovere d informazione deve estendersi a questo nuovo rischio, il riciclaggio. Per maggiori informazioni o per un accompagnamento nell implementazione della vostra procedura interna di lotta contro il riciclaggio, non esitate a rivolgervi al vostro corrispondente SCOR Global Life abituale. 20