La coerenza delle strategie territoriali e le misure winwin Rosanna Bissoli Servizio Tutela e Risanamento Acqua, Aria e Agenti Fisici 1
La strategia europea E volta alla piena coerenza delle diverse strategie pianificatorie ambientali e territoriali, a livello nazionale e locale. Piano di Gestione Acque (PdG) e Piano di Gestione del Rischio Alluvione (PGRA) rappresentano 2 piani stralcio di bacino che si completano ed integrano andando a costituire un unico Piano Direttore, che definisce le strategie ed orienta il governo delle acque, indipendentemente dai limiti amministrativi e coerentemente con le caratteristiche territoriali, nel pieno rispetto degli obiettivi ambientali e di sostenibilità socioeconomica. 2
La strategia europea Particolare rilevanza assume la coerenza con gli obiettivi relativi alla Rete Natura 2000. Il Piano di Gestione Acque prevede un Registro delle Aree Protette che include anche i SIC e le ZPS maggiormente correlati con la matrice acqua, e integra gli obiettivi della Direttiva 2000/60/CE, con quelli specifici derivanti dall attuazione della Direttiva 92/43/CEE Habitat e della Direttiva 2009/147/CE Uccelli. 3
Il Piano di Gestione Acque Per tutte le tipologie di acque [superficiali naturali e artificiali, interne, lacustri, di transizione e marino-costiere] distinte in corpi idrici il Piano prevede: Determinazione dello Stato Ecologico e Chimico Verifica delle pressioni e degli impatti Individuazione degli obiettivi da raggiungere (Stato Buono) con relative tempistiche Definizione delle misure per corpo idrico, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi. 4
Il Piano di Gestione Acque La maggior parte delle misure individuate, sono di carattere normativo, ma mutua una serie di azioni e disposizioni derivanti da altri strumenti pianificatori e programmatori, alcuni dei quali prevedono meccanismi incentivanti o forme di finanziamento. Si fa riferimento a: Piani d Ambito Piano di Gestione Rischio Alluvione (PGRA) Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 Piano Nazionale contro il Dissesto Idrogeologico (PNDI) Piani o Misure di Conservazione per Rete Natura 2000 Programma d azione Nitrati Programma d'azione Nazionale fitosanitari 5
Relazioni strutturali PdG e PGRA Il principale elemento in grado di assicurare l efficace coordinamento fra le due direttive è rappresentato dallo stesso ambito geografico. I piani, inoltre, fanno riferimento al medesimo reticolo idrografico, sebbene le unità territoriali minime di riferimento siano i corpi idrici per il PdG e le aree omogenee per caratteristiche di pericolosità e rischio potenziale significativo per il PGRA. Tali relazioni strutturali hanno consentito di avere un quadro conoscitivo di base del contesto territoriale che è diventato patrimonio comune sia del PdG sia del PGRA. A rafforzare i presupposti strutturali contribuiscono anche gli aspetti procedurali, infatti le modifiche introdotte al D.Lgs. 49/2010 dal D.Lgs. 219/2010 e dalla Legge 97/2013 Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'italia all'unione europea - Legge europea 2013 - Capo V, hanno permesso di sincronizzare, così come previsto nei dispositivi europei, le procedure di adozione dei due Piani che sono stati adottati il 17 dicembre 2015 e saranno in vigore nel sessennio 2015-2021. 6
PdG e PGRA Relazioni tematiche: idromorfologia, riqualificazione e manutenzione del territorio Il principio della gestione integrata dei bacini idrografici introdotta dalla L. 183/89 è stato sviluppato nei PAI attraverso i temi della riqualificazione morfologica e ambientale, della preservazione e rinaturalizzazione della regione fluviale, della manutenzione territoriale diffusa e della gestione durevole delle risorse naturali. Alla delimitazione degli ambiti fluviali (alvei, pertinenze, fasce di rispetto, aree a diversa probabilità di inondazione, etc) è associato un sistema di regolamentazione di uso del suolo e di tutela dei sistemi fluviali che ha impedito l incremento del carico antropico, l'ulteriore degrado delle aree perifluviali, la preservazione di aree in cui il corso d acqua possa liberamente muoversi e divagare, il possibile riequilibrio del flusso e della ricarica di sedimenti, riconoscendone l importante funzione anche per ristabilire le naturali dinamiche di accrescimento delle aree costiere, attraverso l introduzione del divieto di estrazione negli alvei. 7
PdG e PGRA... Per rafforzare tali azioni sono stati introdotti nuovi criteri ispirati alla riqualificazione fluviale arrivando all emanazione delle Linee guida per la riqualificazione integrata dei corsi d acqua (DGR 1587/2015), ad evoluzione della strategia regionale già in atto con la DGR 3939/1994, proseguita con le Linee guida per il recupero ambientale dei siti interessati dalle attività estrattive in ambito fluviale (DGR 2171/2007) e le Linee guida per la riqualificazione ambientale dei canali di bonifica (DGR 246/2012). Sono da ricordare anche le Linee guida per la Gestione Integrata delle Zone Costiere. Non va dimenticata una linea d azione sinergica quale la manutenzione diffusa del territorio avente, di per sé, carattere multiobiettivo. Tali strumenti costituiscono una forte relazione tematica tra le due direttive, in quanto introducono principi volti a salvaguardare i corsi d acqua, i canali di bonifica e le acque marine-costiere, e ad orientare la progettazione degli interventi, in modo tale che guardino non solo all obiettivo di mitigare il rischio idraulico, ma anche di migliorare quanto più possibile la qualità ecologica e idromorfologica dei sistemi fluviali e costieri. 8
Le Misure win-win (1) Misure win-win: azioni che consentono di integrare gli obiettivi di salvaguardia ambientale con quelli di mitigazione del rischio alluvioni. Si tratta di assicurare un approccio integrato reale ed efficace delle questioni ambientali che inizi dalla formazione dei quadri conoscitivi, che costituiscono la base comune per definire le criticità e i conseguenti obiettivi e misure dei Piani. In generale, è condivisa la necessità di dare più spazio ai fiumi e di promuovere pratiche di manutenzione diffusa del territorio e degli alvei fluviali. Superare un approccio esclusivamente tecnico-idraulico individuando strategie per ripristinare e rivitalizzare la funzionalità geomorfologica ed ecologica del sistema fluviale, nella sua complessità e nel suo divenire. Dare più spazio ai corsi d acqua non significa solo difendersi dalle alluvioni ma promuovere usi del suolo consapevoli e sostenibili, migliorare le condizioni ambientali in generale, generare diversità di habitat e di paesaggi, conservare e migliorare fondamentali servizi eco sistemici. 9
Le Misure win-win (2) Si è tenuto conto delle raccomandazioni fornite dalla CE: dare più spazio ai fiumi, ad esempio tramite la riconnessione delle piane alluvionali che favoriscono la capacità di laminazione naturale delle piene; progettare in modo innovativo e ambientalmente sostenibile al fine di tener conto degli obiettivi della direttiva quadro acque; ridurre le inondazioni nei contesti urbani attraverso l'aumento delle capacità di ritenzione ed il rispetto dell invarianza idrologica e idraulica. Per le opere strutturali di difesa previste nel PGRA, si è valutato quali potevano essere considerate a favore sia del raggiungimento degli obiettivi di mitigazione del rischio sia di miglioramento delle condizioni idromorfologiche e di qualità, individuando così diversi interventi potenzialmente win-win (circa un centinaio). 10
Corpi idrici interessati da interventi win-win 11
Le Misure win-win (3) Sono state individuate 7 Key Type of Measures (KTM), tra le 26 previste per l attuazione della DQA, sinergiche con le misure del PGRA: KTM05 Miglioramento della continuità longitudinale; KTM06 Miglioramento delle condizioni idromorfologiche dei corpi idrici, diverse dalla continuità longitudinale; KTM07 Miglioramento del regime di deflusso e/o definizione della portata ecologica; KTM14 Ricerca e miglioramento dello stato delle conoscenze al fine di ridurre l'incertezza; KTM21 Misure per prevenire o per controllare l inquinamento da aree urbane e dalle infrastrutture viarie e di trasporto; KTM23 Misure per la ritenzione naturale delle acque; KTM26 Misure di governance. 12
PdG e PGRA 23 misure win-win v Approfondimento conoscitivo e prima individuazione di azioni per il riequilibrio idromorfologico v Applicazione nella progettazione degli interventi delle indicazioni contenute nelle Linee guida per la riqualificazione integrata dei corsi d acqua v Interventi strutturali di rimozione, riduzione o attenuazione di briglie, difese spondali rigide, altri elementi fonte di alterazione della dinamica dei sedimenti, degli habitat o dell'equilibrio morfologico dei corsi d'acqua v Interventi strutturali di allargamento degli alvei e di laminazione mediante realizzazione di volumi di invaso, con funzione di abbattimento dei carichi v Interventi di difesa idraulica sugli alvei che prevedano risezionamenti e miglioramenti sulle condizioni morfologiche dell'alveo e delle zone golenali e spondali, favorendo riduzione degli irrigidimenti, pluricursalità, riconnessione altimetrica v Censimento dei manufatti trasversali dei corsi d'acqua v Predisporre ed attuare il programma di gestione della vegetazione ripariale dell alveo ai sensi della LR 7/2014 13
v Revisione delle concessioni per il rispetto del bilancio idrico e idrogeologico, con l'adozione di azioni di razionalizzazione, risparmio e riciclo della risorsa v Aggiornamento dei criteri di valutazione delle derivazioni v Predisposizione di contratti di fiume PdG e PGRA 23 misure win-win v Applicazione nella progettazione degli interventi delle indicazioni contenute nelle Linee guida per la riqualificazione ambientale dei canali di bonifica v Applicazione nella progettazione degli interventi delle indicazioni contenute nel disciplinare tecnico per la manutenzione dei corsi d acqua naturali e artificiali e delle opere di difesa della costa nei siti di Rete Natura 2000 v Divieto di estrazione di materiali litoidi negli alvei e nel demanio fluviale, lacuale e marittimo ai sensi della LR 17/1991 v Applicazione delle "Linee guida per il recupero ambientale dei siti interessati dalle attività estrattive in ambito fluviale" v Estensione dei Digital Terrain Model (DTM) in laser scanning secondo i programmi del Ministero dell Ambiente 14
PdG e PGRA 23 misure win-win v Demolizione degli elementi vulnerabili presenti negli alvei; delocalizzazione di infrastrutture strategiche ed edifici a rischio, in aree non inondabili o a più bassa probabilità di inondazione v Applicare criteri di invarianza idraulica alle modificazioni territoriali ed urbanistiche nei territori di pianura v Predisposizione e attuazione di direttive e linee guida al fine di integrare obiettivi di qualità negli interventi di manutenzione dei corsi d'acqua o di realizzazione di opere in alveo, su bacini pilota v Predisposizione di programmi di manutenzione periodica degli alvei e delle opere di difesa e impianti, organizzati per livello di criticità e tenendo conto della riduzione degli impatti sugli habitat, su bacini pilota v Conservazione e, dove possibile, ripristino dei sistemi dunosi, quali sistemi di protezione rispetto ai fenomeni di inondazione marina v Aggiornamento banche dati del Sistema Informativo Mare Costa v Programmare il monitoraggio dell'area costiera, mediante DTM effettuati periodicamente con rilievi laser scanning (LIDAR) 15
Alcuni esempi. Arretramento arginale sul fiume Montone a difesa della città di Forlì 16
Demolizione di argini alla confluenza del Rabbi e del Montone immediatamente a monte di Forlì, per creare una vasta area allagabile a difesa della città 17
argine rimoss o stagni nuova piana inondabile Demolizione di un argine interno ad un meandro del fiume Savio nei pressi della città di Cesena e rimodellazione, tramite abbassamento e creazione di depressioni, di una vasta area frequentemente allagabile e dotata di elevata qualità ambientale 18
Ripristino di piana inondabile mediante abbassamento di superfici terrazzate Creazione di piana inondabile mediante abbassamento della golena presente lungo il fiume Montone (Forlì) 19
Creazione di una piana inondabile sul Bevano (Comune di Ravenna) Per la presenza di un nucleo abitato e di un ponte, si è optato per la costruzione di un nuovo alveo e di un nuovo ponte 20
Rimozione o modifica strutturale di briglie e soglie sul fiume Reno (provincia di Bologna) 21
Rimozione di tombinamenti Eliminazione di un tratto tombinato nei pressi della sorgente del fiumetevere in un area assoggettata a rischio da esondazione R4 dal Piano di Assetto Idrogeologico dell Autorità di Bacino del Fiume Tevere 22
Opportunità per le misure win-win LEGGE 221/2015 Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali v art. 59 definisce i contratti di fiume v art.51, c.10) prevede la predisposizione del programma di gestione dei sedimenti a livello di bacino idrografico, quale strumento conoscitivo, gestionale e di programmazione di interventi relativo all'assetto morfologico dei corridoi fluviali per coniugare la prevenzione del rischio di alluvioni con la tutela degli ecosistemi fluviali DECRETO LEGGE 133/2014 "Sblocca Italia Stabilisce che le risorse per gli interventi sul rischio idrogeologico dovranno essere prioritariamente destinate agli interventi integrati, che rispondono sia alla Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE), sia alla Direttiva Alluvioni (2007/60/CE). A questo tipo di interventi integrati, in grado di garantire contestualmente la riduzione del rischio idrogeologico e il miglioramento dello stato ecologico dei corsi d'acqua e la tutela degli ecosistemi e della biodiversità, in ciascun accordo di programma deve essere destinata una percentuale minima del 20% delle risorse. 23
Opportunità per le misure win-win Le linee guida regionali in materia di riqualificazione, disegnano un insieme di metodi e indirizzi concreti per la gestione integrata di fiumi e canali in quanto non mira solamente a ridurre il rischio di alluvione, ma a migliorare la qualità delle acque, lo stato ecologico e la biodiversità, senza trascurare la possibile attrattività socio-economica. Esse possono rappresentare a livello regionale lo strumento di riferimento omogeneo e prioritario per la gestione dei corpi idrici e per l attuazione del decreto legge Sblocca Italia. Alcuni interventi possono acquisire priorità, rispetto a quanto pianificato e programmato, qualora siano anche il risultato di un processo partecipato sul territorio, condiviso dagli Enti istituzionali e non, come i Contratti di Fiume 24
25