POLITICA, POTERE, STATO
Politica I concetto di "politica" designa in generale il complesso delle attività che si riferiscono alla vita pubblica e agli affari pubblici di una determinata comunità. La prima definizione di "politica" (dal greco πολιτικος, politikós) risale ad Aristotele ed è legata al termine "polis", che in greco significa la città, la comunità dei cittadini; secondo il filosofo, "politica" significava l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano. Altre definizioni, che si basano su aspetti peculiari della politica, sono state date da numerosi teorici - per Max Weber la politica non è che aspirazione al potere e monopolio legittimo dell'uso della forza; - per David Easton essa è la allocazione di valori imperativi (cioè di decisioni) nell'ambito di una comunità; - per Giovanni Sartori la politica è la sfera delle decisioni collettive sovrane.
Tre significati di politica: Politica come agire politico: Politics Per politics si intendono le dinamiche attuate dai vari partiti o gruppi di pressione per riuscire a conquistare il potere politico. Le dinamiche sono ovviamente differenti in base al sistema di riferimento, che può essere democratico o meno. Politica come azione di governo sulla società: Policy Per policy si intendono le leggi o altri atti giuridici attuati dal potere politico per gestire i beni e le politiche pubbliche Politica come sfera/sistema politico, la comunità politica organizzata e i suoi confini: Polity La polity riguarda la definizione dei confini della comunità politica (il territorio e a sua popolazione), ed i processi di cambiamento/mantenimento delle sue strutture. Questi tre aspetti si intrecciano e influenzano tra di loro, secondo complesse dinamiche e processi politici e sciali.
Stato Si può in generale definire lo Stato come una istituzione dotata di potere su un territorio e sulla popolazione residente, che esercita tale potere a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti. Per Max Weber per Stato si deve intendere «un'impresa istituzionale di carattere politico in cui l apparato amministrativo avanza con successo una pretesa di monopolio della coercizione della forza legittima in vista dell attuazione degli ordinamenti».
Gli elementi essenziali dello Stato sono: La territorialità del comando L obbligazione politica e il monopolio della forza Sviluppo di una burocrazia pubblica
Al concetti di Stato afferiscono due concetti distinti: Stato-comunità: popolo, stanziato su un territorio definito, che è organizzato attorno ad un potere centrale (comunemente chiamato "Stato-nazione"). Stato-apparato (o Stato-organizzazione): quel potere centrale sovrano, stabile nel tempo ed impersonale (poiché esiste indipendentemente dalle singole persone che lo fanno funzionare), organizzato in possibili differenti modi, che detiene il monopolio della forza e impone il rispetto di determinate norme nell'ambito di un territorio ben definito.
Lo Stato è originario poiché i suoi poteri derivano solo da sé stesso e da nessun'altra entità statuale. Stato sovrano: dal latino superanus, colui che sta al di sopra. Per essere tale, la sovranità deve manifestarsi come "indipendenza" - lo Stato è superiore ad ogni altro soggetto entro i suoi confini - lo Stato è indipendente nei confronti degli altri stati.
Lo Stato moderno Lo Stato moderno si afferma in Europa tra il XV e il XVII secolo. La sua formazione avviene attraverso un progressivo accentramento del potere e della territorialità dell obbligazione politica. Infatti scompaiono le frammentazioni del sistema feudale in favore di un potere centrale, e anche la Chiesa si subordina allo Stato. Avviene una concentrazione del potere su uno specifico territorio. Lo Stato acquisisce poi il monopolio legittimo dell'uso della forza, che avviene tramite la burocrazia e la polizia; la forza è necessaria per mantenere l'ordine interno e difendere la comunità da attacchi esterni.
Potere Il concetto di potere si riferisce in generale alla capacità di influenzare i comportamenti di gruppi umani, e in particolare alla capacità di ottenere obbedienza. Approccio oggettivistico Si ha potere se si dispone di un bene materiale o immateriale Importanza del bene o della posizione che si ricopre Approccio soggettivistico Si ha potere se si è capaci di raggiungere gli obiettivi desiderati Importanza delle capacità personali Approccio relazionale Si ha potere se si è in un rapporto di sovraordinazione Importanza dell asimmetria di potere
Potere Il concetto di potere si riferisce in generale alla capacità di influenzare i comportamenti di gruppi umani, e in particolare alla capacità di ottenere obbedienza. Approccio oggettivistico Si ha potere se si dispone di un bene materiale o immateriale Importanza del bene o della posizione che si ricopre Approccio soggettivistico Si ha potere se si è capaci di raggiungere gli obiettivi desiderati Importanza delle capacità personali Approccio relazionale Si ha potere se si è in un rapporto di sovraordinazione Importanza dell asimmetria di potere
I tre tipi di potere possono avere livelli diversi di convergenza o conflittualità. Weber considera il potere politico come il potere sovrano, con tutte le altre sfere di potere sono subordinate ad esso. Questo perché lo stato influenza e regolarizza tutte le attività umane, siano esse sociali, economiche, culturali e così via.
E importante la distinzione tra il potere inteso come forza o potenza ed il potere inteso come consenso. La forza è la capacità di far valere, anche di fronte a un'opposizione, la propria volontà; il consenso è l'abilità di trovare obbedienza da parte di determinati individui in cui vi è un minimo di volontà di ubbidire, cioè un interesse all'obbedienza. La seconda definizione tende ad assimilare il concetto di potere a quello di autorità. Questa distinzione era già stata anticipata da Machiavelli quando parlava di leoni e volpi; i primi userebbero la sola forza per ottenere il potere (e alla lunga sono sconfitti), i secondi il consenso (la persuasione).
Max Weber distingue due concetti: il concetto di Macht (potenza) e di Herrschaft (potere legittimo). Con il termine Macht (potenza) egli intende: "qualsiasi possibilità di far valere entro una relazione sociale, anche di fronte ad un'opposizione, la propria volontà, quale che sia la base di questa possibilità" Con il termine Herrschaft (potere legittimo) intende: "la possibilità di trovare obbedienza, presso certe persone, ad un comando che abbia un determinato contenuto".
Potere legittimo (autorità): un soggetto accetta le decisioni altrui perché le riconosce valide e quindi legittime. Weber propone tre forme di legittimazione del potere: il potere tradizionale, il potere carismatico e il potere razionale-legale.
La legittimità tradizionale poggia sulla credenza nel carattere sacro della tradizione valida da sempre (es. il potere deriva da Dio), come nell'ancien Régime. La legittimità carismatica poggia sulla dedizione al carattere sacro o alla forza eroica o al valore esemplare di una persona. In alcuni casi, tuttavia, il potere carismatico può essere istituzionalizzato La legittimità legale-razionale poggia sulla credenza nella legalità degli ordinamenti statuiti (per esempio la Costituzione), e sul diritto al comando di coloro che sono chiamati dal popolo a governare; è una legittimità moderna, democratica ed impersonale.