Guida all uso dei Sistemi Operativi per PC



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Transcript:

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA FACOLTÀ DI INGEGNERIA Guida all uso dei Sistemi Operativi per PC A cura degli studenti ILEANA MANERA MIRKO MANFANETTI LUCA ZEFFIRI 1

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1 IL SISTEMA OPERATIVO I calcolatori utilizzano per la gestione delle loro risorse un particolare software detto sistema operativo. Si tratta di un insieme di programmi capaci di operare direttamente sulla macchina. Questi infatti combinano le poche istruzioni elementari che la macchina è in grado di comprendere ed eseguire, per creare funzioni più complesse e di più alto livello che vengono messe a disposizione di un cliente (tipicamente l utente, oppure un altro programma). In sostanza quindi al sistema operativo è affidato il compito di colloquiare da una parte con la macchina, dall altra con l utilizzatore. Questo servizio è di particolare utilità perché rende il calcolatore più semplice da usare e dispensa il beneficiario dal conoscere a fondo i meccanismi di governo dei dispositivi che costituiscono l elaboratore. Un altra importante funzione del sistema operativo è quella di concedere agli utenti l utilizzo di una certa risorsa ( CPU, memoria, dispositivi di ingresso/uscita dati ecc.) in modo da evitare conflitti. Quando due o più clienti si trovano ad utilizzare contemporaneamente la macchina, il sistema operativo nasconde a ciascuno la presenza degli altri dando l impressione che l intero sistema sia loro dedicato. Una parte dei programmi che costituiscono il sistema operativo viene caricata in memoria all avvio della macchina, oppure dopo un reset, durante la fase chiamata bootstrap 1. 1 Il termine bootstrap significa letteralmente alzarsi in piedi tirandosi su per gli stivali e fa riferimento alla capacità della macchina, una volta avviata, di predisporsi da sola all utilizzo senza intervento dell utente. In realtà questo comportamento non ha niente di miracoloso: una parte della memoria centrale contiene un programma scritto permanentemente su un apposito circuito integrato di tipo ROM, il BIOS (Basic Input/Output System). Subito dopo il 3

1.1 Funzioni del sistema operativo Il sistema operativo è costituito da un certo numero di programmi che si appoggiano l uno sull altro (cioè l uno utilizza le funzionalità messe a disposizione dall altro) con un architettura detta a buccia di cipolla. Si possono distinguere cinque livelli o strati funzionali (Figura 1-1). Figura 1: Struttura a buccia di cipolla del sistema operativo. Il nucleo comunica direttamente con il calcolatore, gli altri strati offrono funzioni per i livelli superiori e possono usufruire di quelle di tutti i livelli inferiori. L utente non colloquia con la macchina, ma con il sistema operativo. Di seguito sono descritte le funzioni dei vari strati. Nucleo (o gestore dei processi): è responsabile dell esecuzione dei programmi da parte della CPU. Decide a quali programmi assegnare l uso dell unità di elaborazione e reagisce a segnali che provengono da dispositivi esterni. Gestore della memoria: tiene un registro della memoria libera e di quella in uso (allocazione della memoria) e distribuisce la memoria tra i programmi che la richiedono. reset il processore esegue l istruzione che si trova all inizio della memoria che è proprio l indirizzo della prima istruzione del BIOS. E il BIOS che cerca il sistema operativo sulle unità a disco presenti e, se lo trova, provvede a caricarlo in memoria centrale e farlo eseguire. 4

Gestore delle periferiche: governa le operazioni di I/O (ingresso / uscita) da e verso i dispositivi esterni (detti anche unità periferiche o semplicemente periferiche). Offre all utilizzatore una visione semplificata del dispositivo, mascherandone le caratteristiche costruttive e operative. File system: si occupa della gestione dei file 2 nelle memorie di massa (particolari memorie di notevole capacità ma molto più lente rispetto alla memoria centrale), come i dischi, le unità a nastro ecc. La sua funzione è quella di catalogare le informazioni che vengono riversate sui dischi (o su altre unità equivalenti) e mostrarle tramite i file ed i contenitori di file (directory). Il file system offre all utente un insieme di funzioni ad alto livello facendosi carico della serie di operazioni che è necessario effettuare per accedere alle memorie di massa in lettura o scrittura. Interprete dei comandi: consente all utente di dare comandi e di mandare in esecuzione i programmi mediante alcune operazioni tipiche: a) Segnala di essere pronto ad accettare un comando; b) Accetta un comando impartito tramite una periferica (es. tastiera); c) Esegue il comando (o il programma) o invia un messaggio di errore. Nel prossimo paragrafi vengono descritti brevemente le funzioni offerte dal File system di un generico sistema operativo mentre nel capitolo 2 vengono presentati i principali comandi che l intreprete del sistema operativo MS DOS mette a disposizione dell utente. Il capitolo 3 presenta l ambiente grafico WINDOWS 3.X mentre il capitolo 4 descrive brevemente il sistema operativo WINDOWS 95 dal punto di vista del suo utilizzo da parte dell utente. 1.2 Gestione dei file Un file è un insieme di informazioni dello stesso tipo a cui viene dato un nome. In alcuni sistemi operativi (DOS, UNIX, WIN9X/NT, ecc.) il nome è costituito da due campi alfanumerici 3, separai da un carattere.. Il campo a sinistra del separatore rappresenta il nome vero e proprio del file, quello a destra indica il tipo di file (o estensione). Esempio: Tetris.exe Nell esempio precedente il file ha nome Tetris che richiama chiaramente il gioco del Tetris, ed estensione exe, abbreviazione di executable che indica il fatto che il file contiene un programma eseguibile. Il carattere. è il separatore. Alcune delle operazioni sui file messe a disposizione dal sistema operativo sono le seguenti: 2 Per la definizione di file vdr. Più avanti al paragrafo 1.2 Gestione dei file. 3 Un campo alfanumerico è una sequenza di caratteri che possono essere lettere dell alfabeto, simboli o cifre. 5

- Creazione di un file vuoto; - Scrittura di dati su un file; - Visualizzazione del contenuto di un file (sullo schermo, sulla stampante ecc.) - Creazione di un file di contenuto identico ad un altro file (copia di un file); - Assegnamento di un nuovo nome ad un file; - Cancellazione di un file; - Esecuzione di un file. Per una migliore archiviazione delle informazioni i file vengono inclusi all interno di contenitori detti, a seconda del particolare sistema operativo, directory, cartelle, oppure cataloghi,. In questo modo, per esempio, possono essere raggruppati file dello stesso tipo. Una directory ha nome, ma non estensione e può contenere indifferentemente file o altre directory, che in questo caso si chiamano sottodirectory. Per ovvie ragioni di univocità tutti i file che si trovano in una stessa cartella devono avere nome completo (nome.estensione) differente, mentre due file appartenenti a due cartelle diverse possono avere lo stesso nome. Figura 2 - Esempio di file system. L insieme di tutti i file e di tutte le directory presenti su un disco costituisce il file system (si usa la parola file system per indicare sia l insieme di tutti i file sia la parte del sistema operativo che si occupa della gestione dei file). Stante la caratteristica delle directory di poter essere annidate l una dentro l altra, il file system viene ad assumere la tipica struttura ad albero. C è una directory principale o root 4 (in MS DOS è individuata da una barra rovesciata \ ) da cui si dipartono tutte le altre directory. L esempio riportato in Figura 2 mostra la struttura del file system per un floppy disk, con grafica ripresa dal sistema operativo MS Windows. La cartella aperta in alto è la directory (cartella nel linguaggio di Windows) root (\) dell unità A: e contiene le tre sottodirectory cprog, document, giochi e sistema. Le prime due contengono ulteriori directory. Per mettere in risalto la struttura ad albero, in questo esempio sono stati nascosti i file. Si ricordi comunque che ogni cartella contiene, in genere, dei file. 4 Dall inglese radice. 6

2 COMANDI DEL DOS In questo capitolo vengono descritti i principali comandi che l'interprete dei comandi del DOS mette a disposizione dell'utente per operare sulle directory, sui file e sulle unità disco. Dopo il caricamento, il sistema operativo MS DOS visualizza il seguente segnale, detto prompt, la cui comparsa serve a segnalare all utente che il calcolatore è pronto a ricevere un comando: C:\>_ Il prompt è formato da una lettera che rappresenta l'unità disco corrente seguita dai due punti (:), da una barra rovesciata (\) che rappresenta la directory radice del file system all interno dell unità disco corrente, dal simbolo di maggiore (>) e da un cursore lampeggiante che mostra dove verrà visualizzato il comando da digitare. Durante la digitazione del comando si può cancellare e riscrivere a piacere perché l interprete dei comandi lo esamina solo e soltanto dopo che si è premuto il tasto INVIO. Questo significa che nessun comando digitato viene eseguito finché non si preme INVIO. Nel seguito ciò sarà spesso dato per scontato. A scanso di equivoci, inoltre, si precisa che l interprete dei comandi non distingue le maiuscole dalle minuscole e quindi, per esempio le scritture prova.txt, PROVA.txt, prova.txt, PROVA.TXT, prova.txt, ecc. si riferiscono tutte ad uno stesso file. 7

Un elenco completo dei comandi MS DOS, della loro sintassi, delle possibili opzioni che non abbiamo ritenuto opportuno esaminare in questa sede, si ottiene tramite il comando help. 2.1 Comandi per operare sui dischi Formattazione di un disco La procedura che permette di preparare un disco al suo utilizzo si chiama formattazione. Per eseguire la formattazione di un disco si utilizza il comando format seguito dal nome dell unità che deve essere preparata all utilizzo. Esempio: C:\>format a: Questo comando permette la formattazione del disco nell unità A:. IMPORTANTE: la formattazione si può applicare ad un disco già formattato. In questo caso però l intero contenuto del disco viene cancellato. Copia di un disco Il comando diskcopy permette di fare la copia di un intero disco. Questo comando esegue anche la formattazione del disco di destinazione, se questo non è stato precedentemente formattato. La sintassi da seguire è la seguente: diskcopy <unità sorgente> <unità destinazione> Esempio: C:\> diskcopy A: B: Questo comando copia il disco dell unità A: nel disco dell unità B:, purché i due dischi siano di eguale capacità. Cambio di unità Per effettuare il cambio di unità, cioè per passare dall unità C: (da cui viene tipicamente caricato il sistema operativo) ad un'altra unità, (floppy disk, cd-rom ecc..) si digita il nome dell unità a cui si deve accedere, il carattere due punti (:), quindi il tasto di INVIO. A questo punto il passaggio è immediato e il nuovo segnale di prompt sarà, ad esempio,: A:\> 8

2.2 Comandi per operare sulle directory Visualizzazione del contenuto di una directory Per visualizzare il contenuto di una directory bisogna digitare dir 5 al prompt dei comandi. Esempio: supponiamo che la directory corrente sia \GIOCHI, del disco C. Il segnale di prompt sarà allora il seguente: C:\GIOCHI>_ Se viene dato il comando dir, si ottiene per esempio la seguente schermata: C:\GIOCHI>dir Il volume nell'unità C è PRINCIPALE Numero di serie del volume: 341A-1405 Directory di C:\GIOCHI. <DIR> 20/10/98 15.56.. <DIR> 20/10/98 15.56 MYPROG <DIR> 10/12/98 16.11 TETRIS COM 24.235 01/01/80 0.08 TETRIS RES 480 24/10/91 15.11 STRING CC 9 10/12/98 16.12 3 file 24.724 byte 3 dir 2.585.243.648 byte disponibili C:\GIOCHI>_ Questo rappresenta l'elenco delle directory e dei file contenuti nella directory C:\GIOCHI>. Nell'elenco le directory si distinguono dai file per la presenza del suffisso DIR racchiuso tra i simboli di maggiore e di minore. Le due sottodirectory. e.. sono presenti in ciascuna directory e indicano rispettivamente la directory corrente (. ) e la directory padre nell albero del file system (..). I file sono caratterizzati dal nome, dall'estensione e dallo spazio occupato da ciascuno di essi sul disco. Sia le directory che i file sono affiancati dalla data e dall'ora della loro creazione. La penultima voce dell'elenco specifica il numero dei file contenuti nella directory e lo spazio su disco occupato in totale; nell'ultimo campo invece viene specificato il numero delle sottodirectory e lo spazio su disco ancora disponibile. Cambio di directory E' possibile passare da una directory ad un'altra utilizzando il comando cd 6 la cui sintassi è cd <nome directory> 5 Abbreviazione di directory. 6 Acronimo di Change Directory. 9

Esempio: se siamo nella directory C:\GIOCHI> e viene dato il comando: C:\GIOCHI>cd myprog il prompt dei comandi cambia ed assume il seguente aspetto: C:\GIOCHI\MYPROG>_ ad indicare che la directory corrente è ora myprog che si trova all interno di giochi. Per tornare alla directory precedente (giochi ) si utilizza il comando C:\GIOCHI\MYPROG>cd.. 7 mentre per tornare alla root si utilizza il comando C:\GIOCHI\MYPROG>cd \ Creazione di una directory Per creare una directory si utilizza il comando md 8. Al prompt dei comandi digitare md <nome directory> come nel seguente esempio: C:\>md pippo Se si vuole verificare che la directory è stata effettivamente creata si può dare il comando dir che visualizza l elenco delle directory e dei file. Se si desidera lavorare all interno della nuova directory si utilizza il comando cd. La sequenza di comandi è dunque: C:\>md pippo C:\>cd pippo Quindi il nuovo segnale di prompt sarà il seguente: C:\PIPPO>_ Eliminazione di una directory Se una directory non serve più, la si può eliminare. Per eliminare una directory si utilizza il comando rd 9 digitando rd <nome directory> al prompt dei comandi. Con questo comando possono essere eliminate solo le directory vuote e non è possibile eliminare la directory nella quale si sta lavorando. Esempio: C:\PIPPO\>cd.. C:\>rd pippo Dall interno della directory appena creata (pippo) ci spostiamo alla directory padre (in questo caso la root). Tramite il comando rd si cancella la directory pippo. Per verificare l avvenuta rimozione si può utilizzare il comando dir. 7.. indica la directory padre, cioè giochi. 8 Acronimo di Make Directory. 9 Acronimo di Remove Directory. 10

2.3 Comandi sui file Copia di file Per creare un file identico per contenuto ad un altro già esistente (copia di un file) si utilizza il comando copy la cui sintassi è: copy <origine> <destinazione> Il primo parametro (origine) specifica il percorso ed il nome del file che si desidera copiare mentre il secondo (destinazione), specifica il percorso ed il nome del file copia. Esempio: per copiare il file PIPPO.TXT dalla directory \PIPPO alla directory \MIA, cambiando il nome del file in COPIA.TXT si utilizza il seguente comando: C:\> copy c:\pippo\pippo.txt c:\mia\copia.txt Per copiare invece un gruppo di file vengono utilizzati i caratteri jolly. Tra questi ci sono i due caratteri * e?. sostituisce qualunque sequenza di caratteri, di qualunque lunghezza;? sostituisce un carattere qualsiasi, ma uno solo. Esempio: il comando C:\> copy c:\pino\*.* c:\pippo copia qualunque file che si trovi in \PINO nella directory \PIPPO lasciando inalterato il nome. Invece, il comando C:\> copy c:\pino\?ino.txt c:\pippo Copia nella directory \PIPPO tutti i file con nome di 4 caratteri che terminano per ino e hanno estensione txt, conservando ciascuno il nome. Viene copiato per esempio pino.txt, gino.txt ma non aladino.txt. Nota: i caratteri jolly si possono usare con qualsiasi comando. Eliminazione di un file Per eliminare un file si utilizza il comando del 10 Esempio C:\> del pino.txt Questo comando elimina il file di nome pino ed estensione txt dalla directory \. Per eliminare gruppi di file si ricorre ai caratteri jolly. Leggere il contenuto di un file Per visualizzare il contenuto di un file sullo schermo si utilizza il comando type seguito dal nome del file di cui si vuol leggere il contenuto. Esempio: il comando C:\>type pino.txt 10 Abbreviazione di delete. 11

Visualizza sullo schermo il contenuto del file pino.txt della directory corrente. 2.4 Configurazione del sistema La maggior parte delle informazioni relative alla configurazione del sistema è memorizzata in due file nella directory principale del disco di avvio (quello dal quale viene caricato il sistema operativo): Il file CONFIG.SYS è un file di testo contenente dei comandi che informano il sistema operativo dei componenti hardware presenti, quali la memoria, la tastiera, il mouse, la stampante e così via e specificano le modalità di comunicazione tra questi e la CPU. Quando MS DOS viene avviato, esegue innanzitutto i comandi contenuti nel file CONFIG.SYS. Il file AUTOEXEC.BAT è un file di testo che MS DOS esegue dopo CONFIG.SYS. Esso può contenere qualsiasi comando MS DOS valido. Vi vengono in genere inseriti i nomi di programmi che devono essere caricati in memoria per il corretto funzionamento di alcuni dispositivi (come il mouse o il lettore CD-ROM). In questo modo tali programmi vengono avviati automaticamente senza intervento dell utente. E possibile, ad esempio, inserire come ultima riga del file il comando win. In questo modo, se Windows 3.X è installato, verrà caricato automaticamente all avvio del computer. Quando si installa MS DOS, il programma crea una configurazione base del sistema valida per la maggior parte dei computer. Tuttavia è possibile modificare tale configurazione modificando i file CONFIG.SYS e AUTOEXEC.BAT con qualsiasi editor (ad esempio il programma EDIT di MS DOS). 12

3 WINDOWS 3.X Windows 3.X non è un sistema operativo ma semplicemente un ambiente grafico che si appoggia su MS DOS (Figura 3) e permette di gestire il calcolatore in modo più semplice rispetto all interprete dei comandi DOS. Nel tempo ne sono state presentate varie versioni e questo capitolo si riferisce a quelle dalla 3.0 in poi. Per avviare Windows basta digitare win dal prompt di MS DOS. In quest ambiente la novità per noi più interessante è l interfaccia grafica. Figura 3: L'ambiente Windows 3.X colloquia da una parte con il DOS, dall'altra con l'utente facendo da intermediario. La sua interfaccia gradevole ed intuitiva rende la macchina più semplice da utilizzare. Windows si avvale del mouse come strumento di comunicazione tra l utente e la macchina, sostituendolo in larga parte alla tastiera nello svolgimento delle comuni operazioni. Si tratta di una periferica che rileva gli spostamenti sul piano e li trasmette al calcolatore. Esso possiede due pulsanti (quelli dell'ultima generazione ne possono avere tre) ed è in grado di comunicarne al calcolatore lo stato, istante per istante (ovvero se siano premuti o rilasciati). Una freccia al centro dello schermo riproduce i movimenti del mouse e si chiama puntatore del mouse, o semplicemente puntatore. Il suo nome deriva dal fatto che può essere spostato sopra un qualsiasi elemento dello schermo, indicando a Windows che l oggetto cui ci riferiamo è proprio quello. Oltre allo spostamento sono previste altre tre operazioni con il mouse: Clic: ci si porta sopra ad un oggetto quindi si preme e si rilascia il tasto sinistro del mouse; Doppio clic: ci si porta sopra ad un oggetto, quindi si preme e si rilascia il tasto due volte in rapida successione; 13

Trascinamento: ci si porta sopra ad un oggetto. Tenendo premuto il tasto sinistro, si sposta il mouse in un altro punto dello schermo, quindi si rilascia il pulsante. Il tasto destro del mouse non è utilizzato da Windows, ma serve ad alcune applicazioni per impieghi particolari. 3.1 L interfaccia grafica di Windows. Abbiamo visto come MS DOS si riferisca ai file attraverso il loro nome completo (percorso, nome del file ed estensione), ad esempio C:\mia\cprog\prova.cc Figura 4: Questo è un esempio di finestra così come appare sullo schermo del calcolatore quando si utilizza Windows 3.X. Segue una tabella descrittiva delle varie parti. 14

A B C D E F G H I Barra del Titolo: contiene il nome della finestra. Barra dei Menù: contiene voci di menù, delle etichette di testo (File, Opzioni, Finestra,? in questo esempio) che tramite selezione con il mouse si srotolano in un elenco di opzioni come sarà meglio chiarito più avanti. Pulsante del Menù di controllo: quando si attiva il pulsante compare un menù di opzioni che consentono di chiudere la finestra, spostarla, ridimensionarla ecc. Pulsante di Ingrandimento: Espande la finestra. Se questa è visualizzata a schermo intero si trasforma nel pulsante di ripristino che serve per riportare la finestra alle dimensioni assunte prima dell ultimo ingrandimento. Pulsante di Riduzione: Contrae la finestra. Se la finestra è già ridotta al massimo 11, ovviamente non compare. Freccia di scorrimento su: fa scorrere gli oggetti all interno della finestra. Tutte le righe vengono spostate di una posizione più in basso e l ultima scompare. Casella di scorrimento: viene trascinata con il mouse verso l alto, comportandosi come la freccia di scorrimento su, oppure verso il basso comportandosi come la freccia di scorrimento giù. Barra di scorrimento: comprende le due frecce, la casella di scorrimento e la guida su cui quest ultima si muove. Se la finestra è sufficientemente grande per mostrare tutti gli elementi al suo interno, non viene visualizzata. Freccia di scorrimento giù: fa scorrere gli oggetti all interno della finestra. Tutte le righe vengono spostate di una posizione più in alto e la prima scompare. Tabella 3-1 Gli elementi che costituiscono una finestra: nome e loro impiego. In generale quindi i comandi possono avere un elevato numero di caratteri, il che porta facilmente ad errori. Inoltre non è possibile avere una visione d insieme del file system, quindi se per esempio vogliamo lavorare su un file di cui non ricordiamo il percorso, non possiamo far altro che spostarci da una directory all altra con gli opportuni comandi e visualizzarne il contenuto finché non l abbiamo trovato. Per ovviare a questi e ad altri problemi Windows si avvale di un interfaccia grafica (Figura 4 e Tabella 3-1). Non si tratta di una novità in assoluto, anzi è identica nella sostanza a quella del sistema operativo MAC OS dei sistemi Macintosh. Gli oggetti grafici di Windows sono di tre tipi: icone: piccoli simboli grafici che rappresentano applicazioni o file; finestre: le aree rettangolari dello schermo in cui vengono eseguite le operazioni o visualizzate le icone; desktop: lo sfondo sul quale vengono visualizzate le finestre e le icone. 11 Un applicazione può essere ridotta, per successivi ridimensionamenti, ad icona in esecuzione: in questo stato non viene visualizzata la finestra con i suoi elementi, ma una icona. L applicazione però non viene chiusa, quindi tutto il contenuto della finestra originaria rimane in memoria. Si può tornare alla visualizzazione normale tramite il doppio clic. 15

3.2 L applicazione Program Manager Program Manager è l applicazione fondamentale di Windows, viene eseguito all interno di una finestra ogni volta che si avvia Windows e rimane in esecuzione fino all uscita. Esso permette all utente di: avviare le applicazioni; organizzare le applicazioni in gruppi per facilitarne l accesso; uscire da Windows. Figura 5: La finestra del Program Manager come appare all'avvio di Windows. All avvio di Windows Program Manager visualizza il contenuto del gruppo Principale. Un gruppo è un insieme di programmi che svolgono funzioni assimilabili o di file dello stesso tipo, che vengono per questo accorpati. Le icone delle applicazioni ed i loro nomi appaiono nella finestra di gruppo. Il desktop (letteralmente scrivania) può contenere un numero teoricamente infinito di finestre (Figura 6). L utente può interagire con una sola finestra alla volta, che prende il nome di finestra attiva e si trova sempre in primo piano rispetto alle altre. Se sono presenti più finestre aperte, si riconosce quella attiva dalla barra del titolo che appare illuminata. Come già visto, le finestre sono caratterizzate da un certo numero di elementi, che possono essere presenti in blocco oppure in parte. 16

Figura 6: In questo esempio ci sono due finestre aperte contemporaneamente. La finestra "Principale", che ha la barra del titolo in colore, è quella attualmente attiva. La finestra "Giochi" è aperta ma non interagisce con l'utente. Selezione delle icone con il mouse La finestra del Program Manager contiene delle icone. Si può, ad esempio, fare clic sull icona con il nome principale (vedi Figura 7) che ha un disegno particolare e rappresenta un gruppo (tutte le icone con lo stesso disegno, sono oggetti dello stesso tipo). Figura 7: Esempio di selezione. Dopo il clic sull'icona "Principale" lo schermo appare così. L icona cambia colore ed appare visualizzata in negativo. Si dice che questa è selezionata e, da ora in poi, Windows assumerà che l operazione successiva sia riferita a 17

quel particolare oggetto. E possibile inoltre utilizzare la tecnica del trascinamento per spostare l icona in un altro punto del desktop. Uso dei menù Figura 8: Tramite clic del mouse il menu File si apre e compaiono le voci di menù. Queste si illuminano una ad una quando il puntatore del mouse le indica. La voce che ci interessa si seleziona con un clic. Immediatamente sotto la barra del titolo si trova la bara dei menù. Si può provare a fare clic sulla voce File: si apre un elenco di opzioni che possono essere selezionate a loro volta mediante il mouse. Ciascuna voce di menù esegue una particolare comando. Selezionando la voce Apri compare una nuova finestra (Figura 8). Windows ha infatti assunto che il comando apri fosse riferito all icona attualmente selezionata, cioè Principale. Questa è stata espansa ed il suo contenuto compare all interno della nuova finestra, che infatti porta lo stesso nome. Facciamo ora doppio clic su File Manager: si apre una nuova finestra che non contiene più icone. Fare doppio clic equivale dunque al comando Apri del menu File (File Apri). Esecuzione dei programmi All interno dei gruppi ci sono le icone di programma, che rappresentano applicazioni o documenti. Tramite il doppio clic si avvia la relativa applicazione o si apre il documento. È infatti possibile istruire Windows ad aprire certi documenti con una particolare applicazione. Per esempio i documenti di testo, quelli cioè che sono salvati su file con estensione txt, vengono aperti con l applicazione Blocco Note. Per eseguire un programma è quindi sufficiente assegnargli definitivamente un icona e posizionarla all interno di un gruppo in modo che sia agevole ricercarla, quindi usare il comando File Apri oppure fare doppio clic sull icona. Peraltro, per la maggior parte dei programmi per Windows l assegnazione della icona al programma viene fatta automaticamente. Finora abbiamo visto come Windows organizzi i file presenti sul disco in gruppi all interno del Program Manager in modo da renderli più facilmente accessibili. Il collegamento tra gli oggetti sullo schermo ed i file è realizzato mediante le icone, che 18

possono essere facilmente manipolate. Tuttavia non c è corrispondenza tra l organizzazione dei file sullo schermo e quella all interno del file system. Le operazioni che coinvolgono i file del disco sono completamente distinte da quelle dei relativi collegamenti sul desktop. Per accedere ai file veri e propri Windows mette a disposizione una applicazione chiamata File Manager. 3.3 L applicazione File Manager File Manager si avvia con le tecniche già viste dal gruppo Principale. Al suo avvio compare una particolare finestra, la finestra di directory. Questa è divisa in due parti (Figura 9). La parte sinistra visualizza la struttura ad albero del file system dell unità corrente. Inizia dalla directory principale (o root) e si estende a tutte le altre directory. La parte destra mostra l elenco dei file e delle sottodirectory della directory corrente. Figura 9: Questa è la finestra di File Manager, l'applicazione Windows che consente di lavorare direttamente sui file del disco. Sotto la barra del titolo della finestra di directory ci sono alcuni pulsanti che rappresentano le unità a disco. L unità corrente appare incorniciata con un rettangolo (C:\ nell esempio). È possibile cambiare l unità corrente con un clic del mouse sul relativo pulsante. Le directory che contengono sottodirectory possono essere espanse e compresse tramite il doppio clic. Si può spostare un file da una directory ad un altra con la tecnica del trascinamento. Il menù File dell applicazione consente di rinominare, cancellare, copiare, spostare, eliminare i file selezionati. È anche possibile selezionare più di un file alla volta: questo si ottiene tenendo premuto il tasto <Ctrl> durante la selezione. È bene tener presente però che, questa volta, le operazioni fatte sugli oggetti si ripercuotono sulla struttura del disco. In altre parole, mentre cancellando un icona dal Program Manager si cancella solo un collegamento, questa azione sul File Manager 19

porta alla rimozione fisica del file dal disco. Tutte le operazioni di gestione file messe a disposizione da MS DOS sono disponibili anche in File Manager. 20

4 WINDOWS 95 Al contrario di Windows 3.X, Windows 95 non è una applicazione di potenziamento del DOS, ma un sistema operativo vero e proprio che, come tale, colloquia direttamente con la macchina fisica. Ciononostante tale sistema è largamente compatibile con la maggior parte dei programmi sviluppati per MS DOS. Al pari degli altri sistemi operativi esso viene caricato in memoria all avvio del computer. 4.1 Il desktop Quando si accende il computer si è accolti da uno schermo chiamato desktop (Figura 10). Figura 10: Desktop di Windows 95. In basso la barra delle applicazioni. Al suo interno sono disposte alcune icone mentre in basso troviamo una striscia chiamata barra delle applicazioni. Le tre icone fondamentali del desktop sono: 21

Risorse del computer. Tramite questa icona è possibile accedere alle risorse presenti sul computer quali programmi, documenti, file di dati e dispositivi vari; Risorse di rete. Questa icona serve ad esplorare le risorse disponibili sulla rete. E presente solo se è possibile connettere il computer ad una rete di calcolatori; Cestino. Questa icona serve per eliminare file non più utili e consente di ripristinare quelli eliminati per errore. A sinistra della barra delle applicazioni è posto il pulsante Avvio. Selezionando con il mouse il pulsante Avvio si apre il menù principale che ci permette di accedere alle funzioni fondamentali del sistema e di avviare i programmi (Figura 11). Gli elementi del menù Avvio possono variare in base alla configurazione del computer. Figura 11: La pressione del pulsante Avvio fa comparire il menù Avvio che si articola in voci e sottomenù. La barra delle applicazioni La barra delle applicazioni ci permette di spostarci facilmente tra i documenti ed i programmi che si stanno eseguendo contemporaneamente. Tutte le volte che si avvia un programma o si apre un file appare il relativo pulsante sulla barra delle applicazioni e resta lì finché non si esce dal programma o non si chiude il file. Si può passare da una finestra all altra dei programmi o dei documenti aperti facendo clic sui corrispondenti pulsanti sulla barra delle applicazioni. La barra delle applicazioni è un oggetto mobile perciò la sua posizione sullo schermo può essere cambiata tramite trascinamento con il mouse. E possibile rendere sempre visibile la barra delle applicazioni o utilizzare l opzione speciale nascondi 22