Collegio Ghislieri. Università degli Studi di Pavia Facoltà di Giurisprudenza Dipartimento di Studi Giuridici



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Collegio Ghislieri Università degli Studi di Pavia Facoltà di Giurisprudenza Dipartimento di Studi Giuridici SEMINARIO di INFORMATICA GIURIDICA 7 maggio 2004 Intervento del dott. Maurizio Bruschi Buonasera di nuovo a tutti, io non sono un giurista e quindi la mia presentazione non ha un valore giuridico. Noi siamo operativi: cercherò di dare uno spaccato non solo della biometria, ma anche uno sguardo della progettualità che sta nascendo attorno a queste nuove tecnologie, e soprattutto cosa sta facendo il Ministero dell Interno che è in prima linea su queste tematiche. La necessità di un identità fisica il più possibile certa e sicura, spinge la ricerca a ricercare strumenti per un identità maggiormente sicura, compresa l identità in rete: in questo seminario sono stati esposti già i problemi di andare in rete a fronte di molte opportunità, quali sono le diffidenze e quindi quali le necessità di trovare delle tecnologie per superare false identità, e quindi riuscire ad avere una prospettiva migliore della situazione. Il Ministero dell Interno è fortemente impegnato su questo obiettivo: creare nuovi documenti d identificazione. Documenti d identificazione utilizzando tecnologia di tutti i processori: come avete visto, il Ministero è stato il primo ad adottare una smart card a livello nazionale, ma ci si sta muovendo su questa tecnologia anche per quanto riguarda il permesso di soggiorno elettronico. Avete già sentito parlare dei passaporti elettronici: su questo documento, altre tecnologie verranno impiegate, come il microprocessore di prossimità, e soprattutto verrà fatto un forte utilizzo degli identificatori biometrici: nella slide che vi nostro ne abbiamo indicati alcuni, perché sono i più attuali, i più acquisiti in termini di utilizzo, di economia di spesa. Qual è quindi il problema? Creare una stretta relazione tra il documento e il suo titolare. Creare cioè uno strumento che consenta una maggiore capillarità di controlli per quelle verifiche in termini di autenticità non solo del documento, ma anche del titolare. Quali sono i principi? I principi sono che i nuovi documenti devono essere sicuri intrinsecamente, garantire l identificazione del suo titolare e certificarne il possesso da parte del titolare stesso; tutto questo dal momento del rilascio, fino alla naturale scadenza. Cosa vuole dire questo? Vuole dire creare anche un infrastruttura di sicurezza notevole, ed un infrastruttura di sicurezza è stata creata presso il Ministero dell Interno, per tutte le tipologie di documento che vi ho indicato, c è un sistema che garantisce tutte queste fasi. La prima fase è quella più difficile: ci sono già discussioni in atto, anche sulla legge ce ne sono parecchie, un problema fonte di discussione è questo: noi stiamo creando tutti questi bei documenti, forti tecnologicamente, pieni di biometria, ma chi ci assicura che effettivamente, al momento del rilascio, il titolare sia proprio Bruschi Maurizio? Chi è che garantisce che, al momento in cui io creo un documento infalsificabile, sicuro tecnologicamente, la persona a cui lo rilascio sia veramente Bruschi Maurizio? Questo è il problema di difficile soluzione al momento. Vi dico che al 1978, all epoca del terrorismo più violento, ci furono iniziative di legge per superare la falsificabilità della carta d identità attuale, che è estremamente semplice, anche perché rubano in gran quantità documenti bianchi nei Comuni e quindi è facile, poi, avere la disponibilità del documento bianco e falsificare timbri e firme. E tutte le iniziative, tra cui il Ministero dell Interno spingeva, si fermavano proprio su questo punto: noi creiamo una struttura che, a questo punto dovrebbe partire dal Presidente della Repubblica, cioè il Presidente della Repubblica fa il primo documento e poi può essere garante di altri due, fino ad arrivare all ultimo cittadino che, col

documento nuovo e infalsificabile garantisce gli altri è molto difficile. A tutti ricordo i prestatori di testimonianza presso l Anagrafe di Roma, cioè chi doveva fare la carta d identità prima la carta d identità si faceva con due testimoni si prendevano due testimoni e si dava loro una mancia e questi divenivano garanti. Questo, insomma, è il problema veramente complesso, difficile da superare. Gli altri problemi: chiaramente il sistema di scurezza del circuito di emissione recepisce i dati, recependo i dati offre una verbalizzazione del processo : non si scrive nulla sul documento senza che siano stati perfezionati tutti i controlli da parte del circuito di emissione, gli scambi di dati avvengono attraverso certificati di firma; quindi come vedete si sta già utilizzando presso i Comuni, o meglio presso quei Comuni che sperimentano la carta d identità elettronica, la firma digitale in maniera diffusa. Quindi i dati identificativi vengono inviati al sistema ed è dal sistema, una volta verificati i dati, che viene prodotto il documento. Per di più, per alcuni documenti si sta facendo un ulteriore passo. Infatti per la carta d identità elettronica, si è voluto esasperare un po il sistema, considerato che dal momento in cui si è creata la carte d identità elettronica (1997) nessuno ha voluto abbassare il livello di servizio, rispettando l attuale processo, cioè le carte d identità non elettroniche vengono rilasciate allo sportello comunale e nessuno ha detto, per creare un documento di una complessità notevole, perché non accentriamo la produzione e poi inviamo la consegna dopo 48 ore, attraverso anche sistemi di trasporto sicuro?. Questo non è stato accettato dal sistema delle autonomie locali, che avrebbero visto perdere un contatto ulteriore con i cittadini, e quindi si è dovuto creare un sistema, che è molto complesso da un punto di vista tecnologico, che prevede numerosi scambi d informazioni cifrate in rete e avvengono in rete con il cittadino che attende, quindi non si possono avere tempi di attesa diversi dagli attuali, che sono attorno ai 15-20 minuti. Ripeto, per alcuni documenti, invece, tipo il permesso di soggiorno elettronico, questo processo non verrà modificato, anche perché il permesso di soggiorno elettronico viene presentato attraverso un nuovo sportello, lo sportello unico dell immigrazione: in questo caso, infatti, si è scelta la centralizzazione della formazione del documento e al momento del ritiro da parte dell extra-comunitario del documento, presso lo sportello del Comune o lo sportello del Ministero dell Interno, dovrà, il confronto tra l impronta digitale memorizzata sul documento e quella del titolare del documento verrà certificata l effettiva titolarità dell intestatario del permesso.. Come si vede, qui c è un utilizzo assai diffuso delle misure biometriche. Quindi la nuova generazione di documenti si garantisce attraverso tre processi: uno, appunto, l identificazione, da effettuare al momento del rilascio, su basi anagrafiche e biometriche; i controlli periodici sull utilizzo del documento, e questi sono controlli che, per lo più, potranno essere svolti attraverso una rete elettronica il Ministero dell Interno, qui, è andato molto cauto sulla carta d identità: abbiamo aggiunto della tecnologia che è anche gravosa, costosa sotto alcuni aspetti, quella della banda ottica. Però in questa fase di avvio del processo, il Ministero, da un punto di vista di Pubblica Sicurezza, non ha voluto far sì che tutto fosse affidato ai controlli elettronici, cioè nel momento in cui il poliziotto ferma una persona e verifica la carta d identità elettronica, o ha la possibilità d inserirla in un dispositivo elettronico e va a verificarne elettronicamente l autenticità oppure dovrà avere a disposizione altri sistemi quale il confronto visivo tra i dati esposti in chiaro sul documento e quelli riprodotti sulla banda ottica con un processo laser.. I sistemi biometrici: abbiamo già visto che in prospettiva c è già un grado notevole di utilizzo di questi sistemi. Quello che va detto principalmente è che l impronta digitale risiede esclusivamente sul chip, sul microprocessore del documento; quindi non esiste, al momento del rilascio, nessuna acquisizione abusiva di dati relativi all impronta digitale. Questo è fondamentale, perché qualcuno potrebbe pensare che, attraverso questo sistema, si possano creare banche dati di impronte digitali e, invece, non è vero. Nessun grande fratello di impronte digitali!! Inoltre non tutta l impronta è memorizzata sul chip, ma solo un algoritmo delle caratteristiche della stessa. Ecco quello che viene fatto: vengono individuati e catturati dell impronta digitale, quei punti caratteristici che ognuno di noi possiede in maniera diversa da ciascun altro e che in termini tecnici sono chiamati minuzie, quelle parti cioè in cui le linee caratteristiche delle impronte digitali si toccano con altre linee, che divergono rispetto alla circolarità normale; di queste vengono prelevati

una serie di punti, e, attraverso un programma elettronico, viene creata una serie di numeri binari, che costituisce il template della nostra impronta digitale, il nostro numero binario ad esempio dell indice della mano destra. Questo numero binario è scritto nella carta d identità elettronica o nel permesso di soggiorno elettronico. Qual è il sistema di verifica? Il sistema fa sì che, utilizzando lo stesso programma che ha creato quei numero binario, è possibile, in un momento successivo, che venga nuovamente presa l impronta del vostro indice, se avete registrato l indice, o il medio se avete registrato il medio, venga ricavato nuovamente il numero binario e venga confrontato immediatamente con quello memorizzato sulla carta e si dica sì, è la stessa persona, è l intestatario della carta, è quello a cui è stata prelevata l impronta, quindi è certamente la stessa persona. Questo è il processo che apre e che, come ha detto il prof. Bettinelli, è stato sperimentato per la prima volta in Italia con quel progetto di voto elettronico, di cui parleremo ancora. Quali sono gli elementi su cui si accentra di più la tensione per quanto riguarda gli indicatori biometrici? Il viso - del volto si sta parlando per il passaporto elettronico; sapete che in America si è un po enfatizzato questo processo di aumentare in termini di sicurezza e, quindi, da ottobre, chi vorrà andare in America dovrà avere, se non vuol fare il visto, il passaporto con certi determinati requisiti. Per non ripristinare il visto, si sta studiando quali sono le caratteristiche da dare al nuovo passaporto, affinché ci siano riconosciute alcune letture biometriche. Solo che qui cambia leggermente la questione: quello delle carte d identità elettroniche è un unico programma che determina quel numero, e quindi se io vado al Comune di Frascati, o alla frontiera o al commissariato, è lo stesso programma che mi riconosce; qui siamo nell impossibilità di adottare a livello mondiale un unico programma e, quindi, si parla d inserire dentro il passaporto non il numero, ma l immagine; per l immagine del viso non c è problema perché già c è nella fotografia e occorre solo digitalizzare l immagine del viso, in maniera da fare un duplice confronto alla frontiera fra quei processi chiamati di face recognition, sistemi per cui, mettendoci davanti alla telecamera, riconoscono, estrapolando, l immagine che è digitalizzata, e, usando un suo algoritmo, tirano fuori un numero dall immagine e, in diretta, fanno una comparazione con l immagine che è dentro questo chip di contatto, all interno del passaporto; questi sono i sistemi di duplice confronto che dovrebbe aumentare i livelli di sicurezza della Nazione. Noi abbiamo iniziato con la carta d identità elettronica: ripeto, la carta d identità elettronica è il primo documento che è stato lanciato a livello nazionale per rispondere ad una duplice esigenza, una di identificazione a vista ed una di identificazione in rete. Dell identificazione in rete, ne risponde in quanto la carta d identità elettronica è anch essa un segno dei certificati di firma, non certo dei livelli massimi di autenticazione, che però consente a chi ne è in possesso di firmare istanze nella pubblica amministrazione, attraverso il certificato di firma che è presente sulla carta d identità. Quindi chi ha una carta d identità, può mandare un istanza alla pubblica amministrazione, la firma con la carta d identità e la pubblica amministrazione è tenuta ad accettarla, anzi c è una norma che dice che, dall inizio di gennaio del prossimo anno, tutte le amministrazioni non possono accettare istanze in rete, se non attraverso l utilizzo della carta elettronica; questa è una norma che anticipa il futuro, perché - vi porterò dei dati in seguito il progetto della carta d identità elettronico era partito ad una certa velocità e poi, nel tempo, ha leggermente rallentato. Poi c è per l identificazione visiva per la quale è stata aggiunta sulla carta la banda ottica. Questa banda ottica, se voi vedete, è stata incisa con un sistema di scrittura laser ed su di essa viene riprodotta la immagine del titolare e i suoi dati, quindi uno strumento ad alto livello di infalsificabilità - siamo a livelli altissimi di sicurezza. Quindi il poliziotto che prende il documento, non avendo ancora la possibilità di eseguire il controllo elettronico attraverso il chip se avesse il terminale sulla macchina, effettuerebbe il controllo attraverso il chip -, ha comunque la possibilità di dire : Sì, è Bruschi Maurizio, qui c è l immagine ed il nome. Questo non è attualmente falsificabile. La scrittura al laser ha una capacità di scrittura notevole. Vi risparmio il processo di emissione: le carte sono prodotte soltanto dal Poligrafico dello Stato; questo rende ancora più certo, più solido il sistema: quando il Poligrafico manda le carte al Comune, c è già scritto dentro il nome del Comune, non è più come una volta quando le carte non erano specificate, c era solo l intestazione Comune di. Adesso, quando partono dall Istituto

Poligrafico, dentro al chip c è già scritto a chi è diretto: questo porterà a degli scompensi pazzeschi perché, come sapete, chi andava in Grecia, arrivato a Brindisi,..la mia carta d identità è scaduta, andava al Comune di Brindisi, il Comune di Brindisi cominciava a fare dei fax al Comune di Roma o a quello di Trieste e, soltanto sulla base di questi fax, gli davano una nuova carta d identità elettronica questo sarà completamente cancellato, perché Brindisi non ha più le carte di Trieste dove c è scritto Trieste, quindi chi scorda la carta deve tornare a casa a riprenderla e cambiare i suoi programmi di viaggio. Questo, dunque, è il processo preferenziale. Qual è la normativa di riferimento? La normativa di riferimento, come vi ho detto è la 127, successivamente modificata con la legge del 98, ma soprattutto l articolo 36, ormai tutto registrato nel 445 del 2000, l articolo 36 del testo unico sulla documentazione amministrativa. Un unico articolo che regola i documenti elettronici. E in più c è un decreto del Ministero dell Interno che dice quali sono le regole tecniche di sicurezza che servono per impostare, gestire, emettere e produrre tutto ciò che riguarda tecnologia da mettere sulla carta d identità, tutto è scritto in questo decreto del 19 luglio 2000 adesso ne è uscito un altro del 2003. Biometria. Ecco, ma dove sta la norma sulla biometria? La norma sulla biometria la trovate in un decreto legge, convertito in legge di recente, nel 2002, che riguardava l immigrazione: nel momento in cui il legislatore ha inserito l obbligatorietà per l immigrato di sottoporsi a rilievi solo segnaletici, si è sentito giustamente, per non fare questa disparità di trattamento violenta che andava al di là delle disparità di trattamento della pubblica amministrazione, d inserire anche per i cittadini italiani questa norma, che all atto di consegna della carta elettronica, sono sottoposti a rilievi dattiloscopici, ai sensi dell articolo 5 della legge Bossi-Fini. È stato modificato il famoso testo unico sull immigrazione dalla legge Bossi-Fini, e questo decreto legge modifica ancora la stessa Bossi- Fini. Qual è il percorso? Velocemente, il primo passo sperimentale è finito nel 2002 e sono state rilasciate 100.000 carte; questo è un grafico che ci mostra come la carta ci accompagna per tutta la vita, perché adesso, quando nasce un bambino, quando il progetto sarà definitivo, verrà rilasciato un documento che non si chiama carta d identità, ma documento d identità e fa le veci del codice fiscale, cioè il bambino è appena nato, gli viene rilasciato un documento che è un codice fiscale, con le sue generalità, che è simile alla carta d identità, solo con una scadenza minore. La seconda fase è partita alla fine del 2003, inizi del 2004, ed ha come scopo quello di distribuire nel giro di 12 mesi un milione e mezzo di carte in 56 Comuni. Pavia non c è tra gli 56. E quindi, mentre ad inizio anno sono state distribuite 100.000 carte per testare il sistema, qui si è voluto affrontare un altra problematica: a tutti i 56 Comuni, a tutti i cittadini dai 15 anni in su, verrà distribuita la carta, in modo da vedere che la carta, in mano a tutti i cittadini, comincerà a svolgere dei servizi. Un breve cenno sulla Carta Nazionale Servizi. La carta di identità ha un piano nazionale di diffusione di circa 8-9 anni darla a 40 milioni di abitanti non è facile. Per far sì che tutti i cittadini possano avere, invece, una carta, che non serve ai fini dell identificazione di polizia, ma serve soltanto ai fini d identificazione in rete, le Regioni o i Comuni potranno dare questa Carta Nazionale dei Servizi. Questa CNS viene emessa in maniera più agevole, cioè se il Comune di Pavia decide di partire per questo progetto, a tutti i cittadini superiori a 15 anni o a 18 anni verrà mandata a casa una CNS, con, dentro il processore, che non contiene fotografie, le sue generalità e il suo codice fiscale. Il cittadino che se ne vuol servire va al Comune e si fa attivare la CNS. Che significa farsi attivare? Viene identificato, gli viene dato il PIN, che, come sapete, serve ad aprire qualsiasi microprocessore, salvo quelli ad impronta digitale; quindi, in questo modo, si vuole accelerare la possibilità, da parte dei cittadini, di avere un sistema che consenta loro di firmare le proprie istanze, di usufruire di servizi, di essere riconosciuti dalla rete in maniera certa. Per quanto riguarda il permesso di soggiorno, adesso partirà la sperimentazione su 500.000 permessi: la normativa di riferimento la trovate sempre sul testo unico 186 modificato dalla 189, che è sempre la Bossi-Fini, il permesso di soggiorno e la carta di soggiorno sono rilasciate con tecnologie avanzate, a prova di falsificazione, ai sensi del decreto del Ministero dell Interno e del

Ministero delle Innovazioni e della Tecnologia, con la creazione addirittura di un fondo comune approvato dal Consiglio d Europa. Dove trovate la biometria? La trovate sempre nella legge che vi ho già citato, che dice: il lavoratore extra-comunitario che scrive un contratto di soggiorno per lavoro subordinato sarà sottoposto a rilievo fotodattiloscopico entro un anno dalla data di rilascio del permesso, o comunque in sede di rinnovo dello stesso. Siamo arrivati all ultima fase: come si utilizza questa carta, in termini di servizi? Se avessimo voluto avere una carta semplicemente per l identificazione di polizia, avremmo potuto fare un altro strumento cartaceo, più evoluto, tecnologicamente avanzato come i francesi: i francesi hanno un documento di carta, molto evoluto, fatto in due centri nazionali, la gente attende 3 giorni per averlo e, alla fine, diventa un documento di carta molto difficilmente falsificabile. Si è scelto, invece, il sistema elettronico per mettere in moto anche i servizi. Il Ministero dell Interno già da tempo ha pensato ad un servizio nazionale, anzi, il servizio nazionale per eccellenza cioè il voto. E qui è partita l idea che ripeto abbiamo coltivato insieme al prof. Bettinelli dell Università di Pavia e per la quale abbiamo avuto conforto in un primo progetto cofinanziato dalla Comunità Europea da un secondo progetto, che è stato ugualmente cofinanziato quest anno. Questo progetto riunisce, più o meno, tutto ciò che vi ho detto, cioè l utilizzo di una smart card, che per noi sarà una grande entità soltanto quando tutti i cittadini la CIE, l utilizzo della smart card e della biometria, cioè la possibilità di andare al voto nel seguente modo: innanzi tutto, abbiamo escluso le possibilità del voto da casa o da Internet; noi abbiamo fondato il progetto sulla possibilità di ogni cittadino di votare ovunque egli sia, cioè non andare nel suo seggi, ma votare, se si trova ad Abbiategrasso, ad Abbiategrasso, anche se è di Pavia, se si trova a Napoli, vota a Napoli, quindi possibilità di completa mobilità di acquisto aderito alla mobilità di elettore; scompare il seggio nella sua globalità, Presidente, scrutatore non hanno più senso di esistere; quindi l elettore va al seggio, viene identificato attraverso la carta d identità elettronica (chiaramente tutte le liste elettorali sono elettroniche, sia quelle attive, sia quelle passive, sia quelle che eleggono gli elettori), nel momento in cui viene identificato sulla smart card gli viene emesso un diritto di voto, lui va con la sua smart card nel chiosco adibito (sono chioschi particolari, disegnati da Pininfarina; stiamo evolvendo perché tutta la parte in alto, vedete, sarà staccabile e, nel caso di non utilizzo, sarà possibile inserirla in un banco di scuola); è un sistema completamente sicuro dal punto di vista trasmissivo, perché è sulla logica delle reti private virtuali, completamente wireless, perché non abbiamo fili, trasmettiamo tutto in GPRS, come i telefonini, o in UMTS, quindi solido dal punto di vista della sicurezza; l elettore, dunque, va davanti allo schermo, inserisce la carta d identità nell apposito lettore di smart card, il sistema comincia a chiedergli informazioni, tra cui l impronta, gli apre la schermata di voto, lui vota, poi gli chiede Confermi?, poi gli chiede di nuovo l impronta, perché il sistema vuole accertarsi fino all ultimo se uno non abbia aperto lo schermo e poi si sia spostato, lasciando votare un altro al suo posto. Per farla breve, anche perché è tardi, qual è il vantaggio per l uso della biometria, qui? Completo anonimato, ripeto, perché il biometrico sta sulla carta e si fa un confronto tra il vivo e il template memorizzato; semplicità e protezione, perché sono sistemi completamente separati: fase d identificazione e fase di voto sono due sistemi completamente diversi; facilità d uso: noi abbiamo visto nei tre esperimenti che abbiamo fatto che, sia ad Avellino sia a Campobasso, le risposte sono state notevoli e che, devo dire, le persone anziane non hanno avuto nessun problema (abbiamo avuto dei problemi con le suore che avevano dei polpastrelli tali da non poter essere riconosciute: non abbiamo potuto fornirle di smart card, né abbiamo potuto identificare le impronte). E con questo ho finito e vi ringrazio.