I NUMERI INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO PRODOTTI DALL ISTAT

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I NUMERI INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO PRODOTTI DALL ISTAT

3a) LA FORMULA Per tutti e tre gli indici la formula di calcolo è di tipo Laspeyres, che fissa le quantità rispetto ad un periodo base e le mantiene inalterate nel tempo. La possibilità di utilizzare formule alternative si scontra con problemi di ordine pratico. Ad es., per utilizzare la formula di Paasche sarebbe necessario aggiornare in continuazione la struttura dei consumi; la raccolta di tali informazioni è molto onerosa e, inoltre, si scontra con l esigenza di tempestività nella diffusione degli indici di prezzo.

3b) LA BASE

3c) IL PANIERE E LE UNITÀ DI RILEVAZIONE

Per il calcolo degli indici dei prezzi l Istat si utilizza una struttura gerarchica di aggregazione, composta da cinque livelli

I beni e servizi che entrano nel paniere con riferimento alle singole voci di prodotto prendono il nome di posizioni rappresentative Per molti prodotti la cui importanza all interno della spesa delle famiglie è particolarmente rilevante (si pensi, ad esempio, alla benzina, o all energia elettrica) la scelta delle posizioni rappresentative non pone particolari problemi di selezione. In altri casi è necessario invece individuare un particolare campione di prodotti. Ad esempio, per misurare la dinamica dei prezzi della voce di prodotto Grandi apparecchi elettrodomestici, vengono seguiti i prezzi delle posizioni rappresentative Forno a microonde, Climatizzatore, Frigo freezer, Aspirapolvere, Lavatrice, Lavastoviglie, Caldaia murale, prodotti largamente rappresentativi delle spese delle famiglie per l acquisto di grandi apparecchi elettrodomestici. Le posizioni rappresentative sono selezionate tra le tipologie maggiormente consumate; inoltre devono poter essere agevolmente rilevate sul territorio. La scelta tiene anche conto del criterio del fatto che maggiore è il peso di una voce di prodotto sul totale dei consumi delle famiglie, maggiore dovrà essere il numero di posizioni rappresentative Nel 2008 le posizioni rappresentative sono 533. Di queste, alcune sono di natura composita, cioè formate da più prodotti: es. la posizione rappresentativa Ortaggi comprende 21 diversi tipi di ortaggi, la Frutta fa riferimento a 16 prodotti diversi.

La scelta delle unità di rilevazione tiene conto: - delle abitudini di acquisto della popolazione - della distribuzione territoriale delle unità di vendita - della loro composizione per forma distributiva. Negli ultimi anni, a seguito del mutamento della struttura commerciale, nel campione di unità di rilevazione è aumentata la quota di punti vendita della distribuzione moderna (ipermercati, supermercati, mini market, discount) rispetto a negozi della distribuzione tradizionale. Per gli affitti deve essere selezionato un campione di abitazioni.

3d) I PESI

3e) LA RILEVAZIONE Da gennaio 2008 la rilevazione viene effettuata in 84 comuni di cui: 20 capoluoghi di regione 64 capoluoghi di provincia circa 40.000 punti vendita (sia piccoli esercizi commerciali sia grande distribuzione sia mercati rionali) poco meno di 10.000 abitazioni (per gli affitti). Nel complesso, sono circa 400.000 le quotazioni di prezzo rilevate ogni mese. La copertura dell indice, misurata in termini di popolazione residente nelle province i cui capoluoghi partecipano alla rilevazione, è dell 87,9%. I dati sono raccolti in due modi diversi: - rilevazione territoriale, condotta dagli Uffici comunali di statistica; - rilevazione centralizzata, effettuata direttamente dall Istat.

A) Ogni anno l Istat invia agli Uffici comunali di statistica l elenco dei prodotti da rilevare, in cui ogni bene e servizio è accompagnato da una descrizione che lo specifica (ad es.peso e confezione). B) Per ciascun prodotto, in ogni capoluogo, viene raccolto un numero di quotazioni di prezzo che varia in funzione del numero di varietà presenti localmente, dell importanza relativa del prodotto, dell ampiezza demografica del comune e della relativa estensione territoriale, delle caratteristiche della rete distributiva, delle abitudini di spesa dei consumatori. C) annualmente il comune sottopone a verifica e aggiorna il piano di campionamento dei punti vendita in cui fare la rilevazione alla luce dei cambiamenti che possono essere intervenuti sia nelle abitudini di consumo che nella struttura commerciale del territorio D) L individuazione del prodotto in ogni punto di rilevazione avviene selezionando, tra tutti i prodotti che rispondono alle caratteristiche definite dall Istat, quello più venduto. Il prezzo di quel prodotto verrà monitorato, mese dopo mese, per un anno intero. Entro il 21 del mese di riferimento i rilevatori degli uffici di statistica dei comuni coinvolti devono effettuare il monitoraggio dei prezzi dei prodotti a rilevazione locale. La rilevazione viene effettuata: due volte al mese per prodotti con elevata variabilità di prezzo (alimentari freschi e carburanti); una volta al mese per la parte preponderante dei prodotti; a cadenza trimestrale per un gruppo di prodotti la cui variabilità dei prezzi è relativamente contenuta (es. affitti abitativi, beni durevoli (mobili), alcuni servizi (visite specialistiche, igiene della persona).

Rilevazione centralizzata Viene effettuata direttamente dall Istat. Riguarda quei prodotti che: - hanno prezzi uguali su tutto il territorio nazionale (tabacchi, periodici, medicinali, alcune tariffe), - sono soggetti a continui cambiamenti tecnologici (computer, telefoni cellulari ecc.) - i servizi il cui godimento non riguarda soltanto la popolazione del comune interessato (camping, stabilimenti balneari ecc.). L incidenza dei prodotti a rilevazione centralizzata sul totale dei prodotti è pari, nel 2008, al 19,5%. Il capitolo Comunicazioni è quello per il quale si registra il maggior ricorso alla rilevazione centralizzata, essendo interamente gestito dall Istat.

Per ogni comune capoluogo di provincia le quotazioni di prezzo di ciascuna posizione rappresentativa (es. prezzi del pane rilevati nei diversi punti vendita di un dato comune) vengono trasformati in indici temporali e aggregati, dando luogo all indice provinciale di posizione rappresentativa, con il seguente metodo: 1) calcolo dei microindici mediante il rapporto tra il prezzo del mese corrente della referenza osservata in un determinato punto vendita e il prezzo della referenza nello stesso punto vendita nel mese base (dicembre dell anno precedente) 2) sintesi dei microindici mediante media geometrica Successivamente, la metodologia di calcolo prevede due diversi processi di aggregazione degli indici di ciascuna posizione rappresentativa calcolati per ogni capoluogo di provincia.

1a) Costruzione dell indice regionale di posizione rappresentativa aggregando tra loro gli indici provinciali di posizione rappresentativa. Coefficienti di ponderazione utilizzati: peso di ciascun capoluogo di provincia in termini di popolazione residente; 1b) Costruzione dell indice nazionale di posizione rappresentativa aggregando tra loro gli indici regionali di posizione rappresentativa. Coefficienti di ponderazione utilizzati: peso di ciascuna regione in termini di consumi delle famiglie; 1c) Costruzione dell indice generale nazionale dei prezzi al consumo ottenuto come media ponderata degli indici nazionali di posizione rappresentativa. Coefficienti di ponderazione utilizzati: peso di ciascuna posizione rappresentativa in termini di consumi delle famigli

! 2a) Costruzione dell indice generale provinciale, aggregando tra loro gli indici delle posizioni rappresentative calcolati a livello di capoluogo di provincia. Coefficienti di ponderazione utilizzati: peso di ciascuna posizione rappresentativa in termini di consumi delle famiglie. La struttura di ponderazione utilizzata è definita a livello regionale. Il calcolo degli indici sintetici (per ogni livello di aggregazione dei prodotti) avviene mediante la formula a catena di Laspeyres. Pertanto gli indici mensili dell anno corrente vengono calcolati con riferimento al mese di dicembre dell anno precedente (base di calcolo) e sono successivamente raccordati al periodo scelto come base di riferimento dell indice, che è il 1995 per gli indici nazionali NIC e FOI e il 2001 per l IPCA comprensivo delle riduzioni temporanee di prezzo.

Concatenamento I numeri indici pubblicati dall Istat hanno basi diverse che vengono aggiornate ogni tot anni Per collegare indici con basi diverse occorre fare una operazione di concatenamento Tale operazione si esegue con i cosiddetti coefficienti di raccordo; l operazione si richiama alla condizione di transitività Il problema consiste nell accertare come sia possibile passare da indici mensili calcolati con base l anno precedente a indici con base fissa Nel caso di indici elementari il problema è semplice: per esempio portare a base 1995=100 un indice calcolato con base 1996: x s,97 x 95 = x s,97 x 96 x x 96 95 dove x 96 è la media degli indici mensili relativi al 1996 In maniera equivalente x s,97 x 95 = x s,97 x 96 x 12,96 x 95 x x 96 12,96

In simboli: Il rapporto 95 I s,97 = 96 95 96 I I I s,97 12,96 12,96 95 96 I I 12,96 12,96 è il coefficiente di raccordo tra il 1995 e il 1996 (i due anni che si intende concatenare L operazione si applica anche agli indici sintetici per andare incontro ad esigenze pratiche anche se la condizione di transitività non è soddisfatta L istat pubblica i coefficienti di raccordo tra le tutte le coppie di basi con cui sono pubblicate le serie degli indici

Numeri indici a base variabile dei valori medi unitari delle esportazioni verso i paesi extra UE Base degli indici Valori degli indici Tempi Base 1995=100 1996 dicembre 102,8 anno 103,4 Base 1996=100 1996 dicembre 1997 dicembre anno Base 1997=100 1997 dicembre 1998 dicembre anno 102,9 105,7 105,7 101,6 101,4 103,6 Calcolare gli indici annuali a base fissa 1995 Il primo indice a base fissa corrisponde al primo indice a base variabile 95 I 96 = 103,4 Per gli altri due: I 102,8 = 105,7 102,9 95 12,96 95 I 97= 96I97 = 96 I12,96 I I 105,6 105,7 102,8 = 105,7 101,6 102,9 96 12,97 95 12,96 95 I 97= 96I97 = 97 I12,97 96 I12,96 107,6