IL DISCEPOLO CHE GESU AMAVA

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Transcript:

AUTORE È il discepolo che Gesù amava. Fin dal sec. II è stato identificato con l apostolo Giovanni. Il primo che gli ha attribuito il quarto vangelo è stato s. Ireneo che, a sua volta, lo venne a sapere da s. Policarpo che conobbe personalmente Giovanni.

IL DISCEPOLO CHE GESU AMAVA Volutamente non si definisce perchéèsimbolo del vero seguace di Gesù. Ècolui che fa esperienza dell amore di Cristo Ècolui che sa accompagnare Cristo sulla via della croce Ècolui che accoglie Maria come madre Ècolui che crede nella resurrezione

DATAZIONE DEL QUARTO VANGELO E stato scritto tra la prima guerra giudaica (66-73 d.c.) e la seconda (132-135 d. C.) perché risente delle forti tensioni spirituali, delle attese messianiche ed escatologiche che animarono quel periodo. Fu un opera, però, in continua elaborazione, elaborazioneche durò per tutto il tempo in cui visse Giovanni e si concluse con una revisione generale ad opera del suo gruppo di discepoli (105-110 d. C.)

1. Periodo tra le due guerre giudaiche La distruzione del tempio (70 d.c.) fu letta come l inizio della fine dei tempi. Di qui le guerre sante, finalizzate ad aprire la strada al Regno di Dio, e l attesa del Messia. Sorsero anche molti scritti apocalittici.

2. Giudaismo La comunitàdi Giovanni èin forte polemica con la sinagoga e applica a Cristo una serie di categorie tipicamente giudaiche: Messia, Figlio dell Uomo, Colui del quale ha scritto Mosè dandone, però, una lettura personale e originale e reinterpretandole alla luce dell evento Gesù.

3. ELLENISMO La cultura ellenica ha influito molto sul pensiero di Giovanni. Infatti a differenza dei sinottici, che utilizzano molto la metafora, il simbolismo e il racconto, Giovanniutilizza invece il linguaggio della filosofia I miracoli sono chiamati segni e sono sempre accompagnati da lunghi discorsi che hanno lo scopo di aiutare a cogliere le realtà nascoste dei segni.

LA COMUNITA DIGIOVANNI Comunità composita ma poco universalistica e missionaria. Il concetto di salvezza universale, in Giovanni, èun concetto più teologico che concreto Èuna comunità chiusa ed elitaria di persone che si sentono scelte. Una comunità in contrasto con le altre comunità palestinesi al punto tale da lasciare la Palestina per andare a vivere ad Efeso.

STRUTTURA DEL VANGELO DI GIOVANNI PROLOGO: Gv. 1,1-18. Fornisce la chiave di lettura di tutto il Vangelo (Cristo èla Parola eterna che rivela il Padre) IL VANGELO DEI SEGNI: Gv. 1,19 12,50 IL LIBRO DELL ORA: Gv. 13-20 LE DUE CONCLUSIONI: Gv. 20,30-31; 21,24-25

Contiene la storia del ministero pubblico di Gesùa partire dal battesimo Il racconto ruota intorno a delle feste dei Giudei e ogni parte si compone di una manifestazione di Gesùe delle reazioni da parte degli ascoltatori, o di fede o di rifiuto.

SCHEMA DEL VANGELO DEI SEGNI 1. Prima settimana del ministero messianico: manifestazione di Gesù fino alle nozze di Cana: Gv. 1,19-2,11 2. Prima Pasqua: avvenimenti attorno a questa festa: Gv. 2,12-4,54 3. Giorno della festa: guarigione del paralitico: Gv. 5,1-47 4. Pasqua del Pane di vita : Gv. 6,1-71 5. Festa dei tabernacoli e guarigione del cieco nato: Gv. 7,1-10,21 6. Festa della dedicazione e resurrezione di Lazzaro: Gv. 10,22-11,54 Settimana santa e Pasqua della resurrezione: Gv. 11,55-19,42

IL LIBRO DELL ORA DIGESU : Gv. 13-20 La caratteristica di Giovanni èdata dal racconto dell ultima cena: Racconto molto esteso: cc. 13-17 Sostituisce il racconto dell istituzione dell Eucarestia con il racconto della lavanda dei piedi.

La finalitàviene indicata giànel prologo, ma viene esplicitata con molta chiarezza in Gv. 20,30-31: molti altri segni fece Gesùin presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti perchécrediate che Gesùèil Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. Vi èuna doppia finalitàche, in realtà, diventa una sola perchéla seconda èconsequenziale alla prima: racconta ciò che serve a credere che Gesù èil Cristo, il Figlio di Dio; ma lo scopo ultimo è ottenere la vita nel suo nome: la fede èsolo un mezzo.

Ci sono molte differenze: Sul piano topografico e cronologico I SINOTTICI:lungo ministero di Gesùin Galilea, un solo viaggio verso Gerusalemme, passione e morte. GIOVANNI:Tre viaggi a Gerusalemme, passione e morte al terzo viaggio

Altre differenze I SINOTTICI:Gesùinizia la missione dopo l arresto di Giovanni Battista, segreto messianico, molti miracoli compiuti per compassione, morte dolorosa GIOVANNI:èil Battista che indica Gesù, l autoritàdi Gesùappare subito (cfr. fin dal prologo e in ogni episodio appare in modo chiaro non graduale), solo 7 miracoli e sono segni di autoritàe di rivelazione, morte gloriosa.

MARCO: ha privilegiato la croce (segreto messianico) per rivelare il vero volto di Gesù LUCA: ha accentuato di piùl aspetto della misericordia di Gesù MATTEO: ha messo in luce l aspetto dottrinale (cfr. i cinque discorsi) GIOVANNI: ha accentuato l incarnazione: il Verbo si èfatto carne per dare la vita agli uomini.

Il Vangelo di Giovanni èun racconto nel quale la funzione di insegnamento a scopo testimoniale èparticolarmente accentuata (cfr. Gv. 19,35: chi ha visto ne dà testimonianza ) Lo schema del pensiero giovanneo èconfermato da 1 Gv. 1,1-4: 1. All origine c èl esperienza di un fatto di importanza unica ( Il Verbo si èfatto carne ) 2. Da questa esperienza ènata la convinzione in chiave anzitutto cristologica, la cui efficacia condiziona la vita e l impegno 3. Dalla convinzione scaturisce il servizio della testimonianza.

All origine di tutto c èil Padre, la sua volontàdi amore, dalla quale proviene sia la creazione che la redenzione La redenzione avviene attraverso la missione di Gesù, finalizzata a dare gloria al Padre. Il nome di Dio Padre è colui che mi ha mandato (Gv. 4,34; 5,23-37 )

Ècolui che rivela il Padre e se stesso e tutto questo avviene fin dall inizio del vangelo e con molta chiarezza, senza alcun segreto messianico. A sostegno della sua rivelazione offre dei segni per aiutare la risposta della fede da parte degli ascoltatori. Tipico di Giovanni èl attenzione al doppio aspetto del ministero di Gesù: ciò che Egli è per gli uomini e ciò che Egli èin se stesso.

Èvisto come interlocutore del mondo divino (cfr. la fede) e destinatario della salvezza Èposto tra due estremi: il mondo di Dio (chi accetta di entrarvi diventa figlio di Dio) e le forze del male (il mondo perché seguono il principe di questo mondo ). L uomo viene definito carne : non indica ostilitàa Dio, tuttavia indica la distanza dal mondo divino.

1. PECCATO: sono tanti i tipi di peccati presenti nel vangelo di Giovanni, ma il vero peccato è la chiusura e l ostilità alla missione di Cristo. 2. SALVEZZA: molto utilizzato èil termine vita. Con questo termine Giovanni vuole indicare una realtàmisteriosa (vento), una realtà che viene dall alto, una realtà già presente ma non ancora completamente.

La salvezza non è unidirezionale ma èlegata a una risposta: la fede Èdono di Dio ma un dono condizionato dalla risposta umana. È una realtà complessa ed èun cammino; da qui l utilizzo di termini equivalenti: vedere, ascoltare, conoscere

Èquella che sfocia nella sequela: il credente non può non diventare discepolo Èquella che sa dare testimonianza soprattutto in un contesto di ostilità La forma piùalta di testimonianza è amare come Gesù.

Anche se non utilizza mai il termine Chiesa, per Giovanni la vita dell uomo che crede in Gesù nell attuale fase dell attesa del suo ritorno non si svolge in un rapporto isolato con Gesùstesso, ma all interno della comunitàdella Chiesa (cfr. gregge, vite e tralci ) Nella Chiesa si entra attraverso la fede e il rito dell acqua. La Chiesa ha origine dalla donazione totale del Figlio: la croce

La vita ecclesiale si nutre e si mantiene con i sacramenti: cfr. le molte narrazioni con tono sacramentale Nicodemo, paralitico, cieco nato: istruzione battesimale Moltiplicazione dei pani: istruzione eucaristica I sacramenti nascono da Gesùche dona la vita: cfr. sangue ed acqua