Provincia di Bologna RAPPORTO RIFIUTI 2006



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Osservatorio Provinciale Rifiuti "Se ognuno di noi producesse 1 kg in meno di Rifiuti alla settimana, avremmo nella nostra Provincia circa 50.000 Tonnellate di Rifiuti in meno all'anno"! "Se ognuno di noi differenziasse 10 kg in più di Rifiuti al mese, saremmo al 50 % di Raccolta Differenziata" Provincia di Bologna RAPPORTO RIFIUTI 2006 Provincia di Bologna RAPPORTO RIFIUTI 2006 a cura dell Osservatorio Provinciale Rifiuti www.provincia.bologna.it

Provincia di Bologna Provincia di Bologna RAPPORTO RIFIUTI 2006 Bologna, Novembre 2007

Provincia di Bologna Presidente: Beatrice Draghetti Assessore all Ambiente e Sicurezza del Territorio: Emanuele Burgin Settore Ambiente Direttore di Settore: Gianpaolo Soverini Dirigente del Servizio Tutela Ambientale: Gabriele Bollini Strada Maggiore, 80 40125 Bologna Osservatorio Provinciale Rifiuti Coordinatore: Gabriele Bollini Segreteria: Paolo Gironi Tel. 051-6598290 Fax 051-6598883 Sito: www.provincia.bologna.it/ambiente/rifiuti E-mail: osservatoriorifiuti@provincia.bologna.it Coordinamento Grafico e Tipografico: Paolo Gironi Grafici e Cartografia: Ufficio Sistema Informativo e Reportistica Ambientale della Provincia di Bologna Vignetta in copertina: Fabio Pellizzotti, da un idea di Paolo Gironi Impaginazione: Doppio Click Pianoro (BO) Stampa: Labanti e Nanni Crespellano (BO) Stampato su l unica carta prodotta dal riciclo del cartone per bevande, fornita gratuitamente alla Provincia di Bologna da Tetra Pak Italiana spa per la stampa di questo volume. Ogni volume è ottenuto dal riciclo di 17 cartoni per bevande Finito di stampare nel mese di novembre 2007

Il Rapporto è stato elaborato dall Osservatorio Provinciale Rifiuti della Provincia di Bologna, e si può leggere e/o scaricare dal Sito www.provincia.bologna.it/ambiente/rifiuti Il Rapporto è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi e elaborazione di dati su produzione, raccolta, recupero, riciclo e smaltimento dei rifiuti in provincia di Bologna. Non si limita a riportare i dati in maniera acritica, ma li analizza e commenta al fine di fornire un quadro complessivo della gestione dei Rifiuti Urbani al fine di verificare il rispetto degli obiettivi previsti dalla pianificazione provinciale in tema di rifiuti (PPGR - Piano Provinciale Gestione Rifiuti), e diffondere una cultura ambientale verso tutti i soggetti (Istituzioni, cittadini, gestori di raccolta, gestori di impianti ecc.) coinvolti nella gestione del ciclo dei rifiuti, per renderla il più possibile ambientalmente sostenibile. Il Rapporto costituisce il Quadro conoscitivo per l elaborazione dell aggiornamento del Piano Provinciale Gestione Rifiuti. Si ringraziano per i dati forniti gli Uffici Ambiente dei Comuni della provincia di Bologna, l ATO5 e l Ufficio Rifiuti e Bonifiche della Provincia di Bologna Si ringraziano inoltre quanti, con le loro informazioni, hanno reso possibile gli approfondimenti degli argomenti trattati; in particolare: ARPA (sez. Bologna) CIC (Consorzio Italiano Compostatori) CONAI COMIECO COREPLA COREVE Consorzio Nazionale Acciaio CIAL RILEGNO COBAT COOU Hera spa Hera Bologna Hera Imola-Faenza Geovest Cosea Ambiente Centro Agricoltura Ambiente I gestori degli impianti di recupero e smaltimento rifiuti nella provincia di Bologna Tetra Pak Italiana L impostazione, i testi e la stesura finale del Rapporto sono stati curati da Paolo Gironi

PRESENTAZIONE Il Rapporto Rifiuti 2006 ci consegna, con il consueto rigore analitico, il quadro di una gestione che mantiene una importante solidità ed al tempo stesso, pur continuando a migliorare la propria performance ambientale, rimane ancora lontana da obiettivi che le leggi nazionali e regionali ci hanno proposto da ormai 10 anni e che gran parte del Nord Italia ha ormai largamente superato. Nel 2006 la produzione totale di Rifiuti Urbani è stata di 566.589 Tonnellate, pari a un pro-capite di 593 Kg per abitante, e cioè 1,62 Kg al giorno. Il dato appare molto alto perché in realtà somma i rifiuti propriamente domestici con quelli, classificati speciali assimilati, prodotti dalle attività produttive (tipicamente negozi ed uffici) che conferiscono al servizio pubblico di raccolta. Confrontandoci con le altre province emiliano-romagnole, la nostra è la produzione più bassa in assoluto: ne siamo contenti, perché la prima regola per avere meno rifiuti da smaltire è produrne il meno possibile. L altro dato-chiave è quello della Raccolta Differenziata, che nel 2006 ha raggiunto il 29,4 %. È un livello ancora insufficiente, e anche se negli ultimi anni siamo riusciti a migliorare il nostro trend di crescita, siamo al 7 posto in Regione e al 51 a livello nazionale: troppo poco. Dietro al nostro quasi 30 % complessivo, in realtà ci sono Comuni dove la Raccolta Differenziata arriva al 60 % come a Monteveglio, ed altri in cui si supera a malapena il 10 %. Insomma, la realtà è molto varia: per quanto siamo passati ad un quadro in cui il soggetto pubblico che firma le convenzioni con i gestori è uno solo per l intera provincia (e cioè ATO5), la volontà politica di ogni singolo Comune rimane fondamentale. Stiamo lavorando per migliorare la performance di Raccolta Differenziata mediante l introduzione di diversi sistemi, in funzione delle diverse realtà urbane e territoriali. Dati nazionali alla mano, anche il sistema a cassonetti più capillare non riesce ad andare oltre il 40, massimo 50 %. Alla base del nostro impegno c è la consapevolezza che con un efficace Raccolta Differenziata si riduce il fabbisogno di nuove discariche ed inceneritori: chi non teme una discarica sotto casa può anche non preoccuparsene, ma io ragiono a scala provinciale e il mio primo obiettivo è ridurre alla fonte la domanda di nuove capacità di smaltimento. Sto lavorando perché, nel prossimo decennio, sull intero territorio provinciale non vi sia la necessità di nuove discariche o nuovi inceneritori. È un obiettivo ambizioso, ma anche se a Bologna non abbiamo emergenze rifiuti, il nostro impatto complessivo sull ambiente ha raggiunto livelli di assoluta insostenibilità. L ambiente è un tessuto unico: dal clima all acqua, dall energia ai rifiuti, dalla tutela degli habitat naturali alla qualità dell aria, non possiamo più permetterci approcci di settore. In passato le nostre amministrazioni hanno vissuto un approccio spesso schizofrenico: ambizioni massimaliste da un lato e soltanto piccole iniziative di nicchia dall altro, fiori all occhiello belli da presentare ma non incisivi davvero. Occorre un approccio di sistema: le pubbliche amministrazioni hanno il dovere di essere radicali nelle analisi, senza ipocrisie o sottovalutazioni, e ragionevoli nelle azioni, perché abbiamo bisogno della collaborazione di tutti i cittadini. I rifiuti sono uno di quei temi su cui a Bologna siamo più deficitari: non possiamo più permettercelo, e per questo ritengo assolutamente strategico continuare a lavorare sulla strada del contenimento della produzione dei rifiuti e dell incremento, magari graduale ma comunque costante, della Raccolta Differenziata. Emanuele Burgin Assessore all Ambiente e Sicurezza del Territorio della Provincia di Bologna RAPPORTO RIFIUTI 2006 5

Nota metodologica Dati provvisori e rettifiche I dati contenuti nelle precedenti pubblicazioni che non concordano con quelli del presente volume si intendono rettificati Arrotondamenti Per effetto degli arrotondamenti in migliaia o in milioni operati direttamente in fase di elaborazione, i dati delle tavole possono non coincidere tra loro per una unità in più o in meno. Per lo stesso motivo, non sempre è stato possibile realizzare la quadratura verticale o orizzontale nell ambito della stessa tavola Numeri relativi I numeri relativi (percentuali ecc.) sono generalmente calcolati su dati assoluti non arrotondati, mentre molti dati contenuti nel presente volume sono arrotondati (al migliaio, al milione ecc.). Rifacendo i calcoli in base a tali dati assoluti si possono pertanto avere dati relativi che differiscono leggermente da quelli contenuti dal volume Abbreviazioni ab. = abitante/i Kg = kilogrammi Kg/ab.*anno = kilogrammi per abitante all anno Tonn. = tonnellate 6 www.provincia.bologna.it

INDICE INTRODUZIONE.............................................................. 9 Osservatorio Provinciale Rifiuti (OPR) e Sito Internet sui Rifiuti della Provincia di Bologna................. 13 Parte I RIFIUTI URBANI 1 Quadro generale......................................................... 17 1.1 Normativa Nazionale e Regionale............................................. 19 1.2 Ambito Territoriale Ottimale................................................ 20 1.2.1 Servizi di raccolta rifiuti.............................................. 24 1.3 Composizione Rifiuti Urbani................................................ 27 2 Produzione rifiuti e Raccolta Differenziata...................................... 28 2.1 Dettaglio Raccolte Differenziate per Comune...................................... 34 3 Approfondimento sui principali Rifiuti Urbani raccolti in maniera Differenziata............ 36 3.1 La frazione umida: Organico domestico e Verde.................................... 36 3.2 La frazione secca: il sistema CONAI e i Consorzi di Filiera.............................. 39 3.2.1 Carta e Cartone (e imballaggi in carta e cartone)............................... 44 3.2.2 Plastica (e imballaggi in plastica......................................... 46 3.2.3 Vetro (e imballaggi in vetro)............................................ 47 3.2.4 Metalli (e imballaggi metallici), eccetto alluminio............................... 48 3.2.5 Alluminio (e imballaggi in alluminio)....................................... 49 3.2.6 Legno (e imballaggi in legno)........................................... 50 3.2.7 Raccolta multi-materiale (carta, cartone, plastica, lattine).......................... 51 3.2.8 Raccolta multi-materiale (vetro, plastica, lattine)............................... 52 3.3 Beni durevoli (oggi RAEE Rifiuti Apparecchiature Elettriche Elettroniche)................... 53 3.4 Batterie............................................................ 53 3.5 Oli Minerali.......................................................... 54 4 Costi di gestione e sistema Tariffario.......................................... 54 4.1 Il passaggio da Tassa a Tariffa: situazione provinciale................................. 55 4.2 Costi per Aree omogenee................................................ 57 5 Progetti e strumenti per ridurre la quantità e pericolosità dei rifiuti, e aumentarne la Raccolta Differenziata................................................... 60 5.1 Il Compostaggio Domestico................................................ 61 5.2 La raccolta dei Rifiuti Urbani porta a porta : il Comune di Monteveglio...................... 63 5.3 Gli Sconti sulla Tariffa per chi effettua la Raccolta Differenziata........................... 64 5.4 Le Campagne Informative.................................................. 65 5.5 Le Stazioni Ecologiche................................................... 69 5.6 L Educazione e il Controllo................................................. 70 6 I Rifiuti raccolti in maniera Indifferenziata...................................... 71 7 Conclusione: destinazione finale dei Rifiuti Urbani della Provincia di Bologna.............. 72 Parte II RIFIUTI SPECIALI 1 Produzione di Rifiuti Speciali................................................ 76 1.1 Analisi per attività...................................................... 76 1.2 Analisi per tipologia..................................................... 78 2 Gli Accordi di Programma................................................... 79 2.1 Rifiuti Agricoli......................................................... 79 2.2 Residui da Costruzione e Demolizione.......................................... 79 RAPPORTO RIFIUTI 2005 7

Provincia di Bologna Indice 3 Gestione dei Rifiuti Speciali................................................. 79 3.1 Fanghi civili.......................................................... 82 3.2 Percolati delle discariche.................................................. 83 4 Spedizioni transfontaliere di Rifiuti Speciali..................................... 84 Parte III Gli Impianti in Provincia di Bologna 1 Flusso dei Rifiuti Urbani e Speciali che hanno riguardato nel 2006 gli impianti per Rifiuti Urbani della Provincia di Bologna............................................. 87 1.1 Schema sintetico dei flussi................................................. 88 2 Impianti di compostaggio................................................... 90 3 I principali impianti di trattamento intermedio dei Rifiuti Urbani....................... 92 3.1 Impianti di selezione delle Raccolte Differenziate multi-materiale carta/plastica/lattine............. 92 3.2 Impianti di trattamento meccanico-biologico dei Rifiuti Urbani Indifferenziati.................. 92 4 Gli Impianti della Provincia di Bologna che smaltiscono prevalentemente Rifiuti Urbani...... 94 4.1 Impianto di incenerimento................................................. 94 4.2 Discariche per Rifiuti Urbani................................................ 95 5 Elenco completo Impianti autorizzati al recupero e smaltimento rifiuti in procedura ordinaria (art. 208 e 210 del D.Lgs 152/06)..................................... 99 6 Elenco completo Impianti di recupero rifiuti iscritti nell elenco provinciale in procedura semplificata (art. 216 del D.Lgs 152/06)....................................... 104 APPENDICE - Le attività di controllo: ARPA e NAP................................................ 113 - Elenco Stazioni Ecologiche in Provincia di Bologna....................................... 115 - Dettaglio Raccolte Differenziate a smaltimento per Comune............................... 117 - Glossario minimo.......................................................... 118 - Links.................................................................. 122 Indice Cartine principali Cartina suddivisione territorio provinciale in Aree omogenee ai fini della gestione dei Rifiuti Urbani........... 21 Cartina provinciale in funzione della produzione pro-capite di Rifiuti Indifferenziati...................... 33 Cartina provinciale in funzione della Raccolta Differenziata dell organico............................ 37 Cartina provinciale in funzione del sistema di riscossione tributo rifiuti............................. 56 Cartina provinciale con principali impianti di trattamento o smaltimento Rifiuti Urbani.................... 90 Indice Grafici principali Grafico composizione Rifiuti Urbani.................................................. 27 Grafico produzione pro-capite Rifiuti Urbani dal 1999 al 2006.................................... 28 Grafico percentuale raccolta Differenziata dal 1999 al 2006..................................... 30 Grafico composizione Rifiuti Urbani e percentuale di recupero nel 2006............................. 36 Schema sintetico dei flussi di Rifiuti Urbani e Speciali negli impianti per Rifiuti Urbani provinciali............. 88 Grafico conferimenti all inceneritore provinciale nel 2006..................................... 94 Grafico conferimenti nelle discariche per Rifiuti Urbani nel 2006................................. 95 Indice Tabelle principali Tabella produzione e gestione Rifiuti Urbani per Comune..................................... 29 Tabella produzione e gestione Rifiuti Urbani per Aree omogenee................................ 33 Tabella Raccolte Differenziate a recupero per Comune...................................... 34 Tabella Centri di conferimento convenzionati con CONAI...................................... 43 Tabella costi per Aree omogenee................................................... 58 Tabella diffusione compostaggio domestico.............................................. 62 8 www.provincia.bologna.it

INTRODUZIONE Il Rapporto è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi e elaborazione di dati su produzione, raccolta, recupero, riciclo e smaltimento dei rifiuti in provincia di Bologna. Il Rapporto non si limita a riportare i dati in maniera acritica, ma li analizza e commenta al fine di fornire un quadro complessivo della gestione dei Rifiuti al fine di verificare il rispetto degli obiettivi previsti dalla pianificazione provinciale in tema di rifiuti (PPGR - Piano Provinciale Gestione Rifiuti), e diffondere una cultura ambientale verso tutti i soggetti (Istituzioni, cittadini, gestori di raccolta, gestori di impianti ecc.) coinvolti nella gestione del ciclo dei rifiuti, per renderla il più possibile ambientalmente sostenibile. Rispetto alle precedenti edizioni sono stati approfonditi gli aspetti legati ai costi di gestione della raccolta e smaltimento dei Rifiuti Urbani, oltre agli approfondimenti relativi alla destinazione/mercato delle frazioni merceologiche raccolte in maniera Differenziata, al mercato dei prodotti riciclati, e ai progetti che saranno messi in atto per diminuire la produzione e aumentare la Raccolta Differenziata dei Rifiuti Urbani; questo anche, e soprattutto, in considerazione del fatto che è in corso da parte dell Amministrazione provinciale l elaborazione dell aggiornamento del Piano Provinciale Gestione Rifiuti, di cui il Rapporto costituisce il Quadro conoscitivo. Il Rapporto è diviso in tre sezioni: Parte 1 RIFIUTI URBANI La fonte dei dati utilizzata per la quantificazione della produzione e gestione dei Rifiuti Urbani sono i Comuni 1 ; questi dati sono stati confrontati con quelli a disposizione dell ATO5, a cui pervengono dai gestori dei servizi di raccolta, da cui è emersa la corrispondenza dei medesimi. I Rifiuti Urbani complessivamente prodotti nel 2006 sono stati 566.589 Tonnellate, in aumento rispetto al 2005 di 11.566 Tonnellate (+ 2,1 %). La raccolta pro-capite risulta essere stata di 593 Kg/ab*anno 2, in aumento rispetto al 2005 di 9 Kg/ab*anno (+ 1,6 %). Un fattore che influisce in maniera sicuramente rilevante sui risultati di produzione dei rifiuti è quello dei Rifiuti Speciali Assimilati 3, per cui talvolta flussi anche cospicui di materiale di provenienza non domestica vanno ad alterare i dati di produzione computabili ai cittadini 4. I Rifiuti Urbani oggetto di Raccolta Differenziata nel 2006 sono stati 166.576 Tonn. (di queste 156.543 avviate a recupero e 10.033 avviate a smaltimento), che equivale al 29,4 % dei Rifiuti raccolti 5 (con un incremento di + 2,2 % rispetto all anno 2005). L obbiettivo previsto dal PPGR (Piano Provinciale Gestione Rifiuti) vigente era del 38,7 %, e pertanto mancano 9,3 punti percentuali al raggiungimento dell obiettivo previsto. Secondo la Normativa Nazionale invece (D.Lgs 152/06) nel calcolo della percentuale di Raccolta Differenziata 1 Tale procedura è prevista dalla normativa della Regione Emilia-Romagna. Infatti la Legge Regionale n 27/94, all Art. 16, stabilisce che i Comuni trasmettano annualmente entro il 30 aprile agli Osservatori Provinciali Rifiuti delle Province un rendiconto sulla produzione e gestione dei Rifiuti Urbani; tale rendiconto deve essere compilato utilizzando il modello riportato nell allegato 4 della Delibera Regionale 1620/01, nella versione aggiornata dalla Delibera Regionale 407/04 e 299/05; questo anche al fine dell applicazione del Tributo speciale per il deposito in discarica (LR 31/96), con la quale si reperiscono risorse che poi vengono ri-distribuite (in parte) dalla Regione alle Province, per iniziative sui rifiuti atte a ridurne la pericolosità e quantità, nonchè ad aumentarne la loro Raccolta Differenziata 2 Dato Regionale anno 2006: 673 Kg/ab*anno (Fonte: ARPA Ingegneria Ambientale). Dato Nazionale (relativo però al 2005, non essendo ancora disponibile quello del 2006): 539 Kg/ab*anno (Fonte: Osservatorio Nazionale Rifiuti - Rapporto Rifiuti 2005) 3 I Rifiuti Speciali Assimilati provengono da attività artigianali, industriali e commerciali, non rientrano nella categoria dei rifiuti pericolosi, e sono assimilati agli Urbani per quantità e qualità secondo quanto specificato dai Regolamenti Comunali di gestione rifiuti 4 Riguardo all effettiva produzione dei Rifiuti Urbani delle sole Utenze Domestiche, si segnala che ad oggi (nonostante l importanza e l entità del problema di sicuro interesse nazionale) non risulta esistere nessuno studio finalizzato a stimare la quantità di Rifiuto Urbano effettivamente prodotti dalla famiglie e, in particolare, la loro capacità di separazione in base al reddito, all età, al tipo di servizio di raccolta offerto, alla superficie dell abitazione ecc. Un tentativo in questo senso è stato fatto dall Associazione Italia Nostra, con il progetto nazionale Cittadini in Rete per il Riciclo, nel 2006. Il progetto si proponeva l obiettivo principale di raccogliere dati (con una indagine a campione) sull effettiva produzione famigliare di Rifiuti Urbani e sulle quantità che le stesse famiglie riescono a Differenziare. Al progetto potevano partecipare tutte le famiglie italiane (anche composte da una sola persona) che abitualmente già separavano i loro scarti domestici per facilitare il loro successivo riciclo. La partecipazione era gratuita e volontaria. La promozione del progetto e il reclutamento dei partecipanti è avvenuto per adesioni su base volontaria utilizzando in prevalenza la Rete Internet (area dedicata sul Sito Internet di Italia Nostra: www.italianostra.org). Si tratta quindi di un campione selezionato, rappresentativo solo di una parte della popolazione italiana, un campione che potremo definire virtuoso; questo è un limite dell indagine, ma i suoi risultati non possono essere ignorati. La produzione complessiva pro-capite annua di Rifiuti è risultata pari a 189 Kg, con valori che al massimo hanno raggiunto i 250 Kg/ab*anno. Sono valori nettamente inferiori alla produzione media annuale pro-capite di Rifiuti Urbani ufficialmente riportata nel 2005 in Italia (539 kg/ab*anno Fonte: Osservatorio Nazionale Rifiuti - Rapporto Rifiuti 2005) in cui è conteggiata anche la quota di rifiuti prodotti dalle aziende ed assimilate al Rifiuto Urbano, e lo spazzamento delle strade. Il Progetto completo è visionabile sul Sito www.italianostra.org 5 Dato Regionale anno 2006: 36,3 % (Fonte: ARPA Ingegneria Ambientale). Dato Nazionale relativo però al 2005, non essendo ancora disponibile quello del 2006: 24,3 % (Fonte: Osservatorio Nazionale Rifiuti - Rapporto Rifiuti 2005) RAPPORTO RIFIUTI 2006 9

Provincia di Bologna INTRODUZIONE va sommata anche la frazione organica umida separata fisicamente dopo la raccolta, che nel 2006 ammonta in Provincia di Bologna a 49.923 Tonn. 6 ; pertanto la percentuale di Raccolta Differenziata sale al 38,2 %, e quindi l obiettivo minimo previsto dalla Normativa Nazionale a livello provinciale del 35 % sarebbe raggiunto e superato. L analisi delle principali frazioni merceologiche ha evidenziato scarsi risultati di Raccolta Differenziata rispetto alle quantità che si presume teoricamente essere presenti nei rifiuti. Per questo si sono analizzate le principali azioni che l Amministrazione provinciale ha posto in essere per raggiungere gli obiettivi fissati dalla programmazione provinciale in merito alla riduzione della quantità e pericolosità dei rifiuti, e l incentivazione delle loro Raccolte Differenziate. Da questo quadro emerge la necessità di una profonda innovazione nel sistema di Raccolta Differenziata, come per esempio l introduzione delle raccolte domiciliari Infatti attualmente il sistema di raccolta adottato in tutta la provincia è quello a cassonetto stradale, che ha il pregio di permettere al cittadino di conferire in qualunque momento i propri rifiuti nei contenitori, ma ha il limite di non garantire sempre un livello quantitativo e qualitativo del rifiuto conferito soddisfacente; inoltre attorno ai contenitori dislocati sul territorio si possono accumulare rifiuti abbandonati e/o sporcizia. Solo nel Comune di Monteveglio invece la raccolta dei rifiuti si effettua con il sistema porta a porta che, anche se obbliga il cittadino a seguire un preciso calendario nei conferimenti (posizionando i rifiuti fuori dalla propria abitazione), permette di ottenere una sua maggiore responsabilizzazione rispetto alla qualità e quantità del rifiuto conferito. Per il 2007 (e inizio 2008) pertanto si prevede in particolare: a) la continuazione della promozione del compostaggio domestico, sia da parte dei gestori di raccolta, che direttamente dall Amministrazione Provinciale attraverso il progetto specifico iniziato alla fine del 2006 dall Osservatorio Provinciale Rifiuti (ved. Paragrafo 5.1); b) l attivazione della raccolta porta a porta nel Comune di Argelato da settembre 2007, e nei Comuni limitrofi a Monteveglio 7 (a partire da Monte San Pietro a novembre 2007, poi Sasso Marconi a dicembre 2007 e Crespellano da gennaio 2008); c) l applicazione del sistema di Raccolta Differenziata denominato SGR40 (raccolta a cassonetto per le utenze domestiche, incentivazione uso della Stazione Ecologica, e servizi di raccolta porta a porta per utenze selezionate non domestiche) per il raggiungimento della percentuale di Raccolta Differenziata di almeno il 40 % (così come previsto dalla Normativa Nazionale per il 2007, per poi procedere gradualmente al raggiungimento del 50 %), nei Comuni intorno al Comune di Bologna, vale a dire: Casalecchio di Reno, Castenaso, Granarolo, Ozzano Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena e Zola Predosa; l avvio operativo è previsto per l inizio del 2008; d) nei Comuni della montagna verrà continuato il programma di sviluppo delle Raccolte Differenziate dei rifiuti secondo il Progetto Sei tu che fai la differenza (ved. Paragrafo 1.2.1). Lo scopo dei progetti è anche quello di superare, in maniera graduale, le attuali disomogeneità in termini prestazionali e di servizi resi, di migliorare le fasi di riorganizzazione ed ottimizzazione del servizio, di conseguire economie di scala, e di tendere verso l applicazione di prezzi unitari uguali, con eventuali differenze giustificate. Riguardo lo smaltimento dei Rifiuti Indifferenziati prodotti dalla Provincia di Bologna, emerge che immediatamente a valle della raccolta i rifiuti sono destinati quasi equamente fra discarica, impianti di trattamento meccanico-biologico e inceneritore. Dopo i processi di trattamento, vengono conferiti in discarica anche i vagli degli impianti di selezione meccanica, le scorie dell inceneritore, i sovvalli delle Raccolte Differenziate multi-materiali ecc; pertanto, considerando la gestione completa dei Rifiuti Urbani della Provincia di Bologna, la discarica è ancora la destinazione principale dei rifiuti, con oltre il 50 % dei conferimenti.. Parte 2 RIFIUTI SPECIALI La fonte dei dati utilizzata per la quantificazione della produzione e gestione dei Rifiuti Speciali è la banca dati MUD (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale) della Camera di Commercio di Bologna (analizzando le dichiarazioni effettuate nell anno 2006, e quindi inerenti la produzione/gestione dell anno 2005). L utilizzo dei dati ai fini statistici è reso possibile da una serie di bonifiche realizzate dalla Sezione Regionale del Catasto Rifiuti. Ne è risultato, in breve: i Rifiuti Speciali complessivamente prodotti in Provincia di Bologna sono 1.687.903 Tonn., di cui 1.536.656 non pericolosi e 151.247 Tonn. pericolosi. Le tipologie quantitativamente più rilevanti sono state il CER 19 (rifiuti da trattamento dei rifiuti e acque), CER 17 (rifiuti da costruzione e demolizione) e CER 02 (rifiuti provenienti dall industria agro alimentare). Per alcuni tipi di Rifiuti Speciali (CER 08, 13, 16 e 18), vi sono forti afflussi da fuori provincia sebbene il territorio provinciale di Bologna presenti scarsa capacità 6 Fonte: Ufficio Rifiuti e Bonifiche Provincia di Bologna 7 sulla base dell esperienza positiva maturata in questo Comune 10 www.provincia.bologna.it

Osservatorio Provinciale Rifiuti ricettiva a livello impiantistico; ne consegue che per dette tipologie vi è un fenomeno diffuso di mero transito attraverso stoccaggi intermedi, cioè di forte importazione seguita da un altrettanto forte esportazione. La quantità di Rifiuti Speciali che viene comunque gestita nel territorio provinciale (ipotizzando tale quantità uguale alla somma dei rifiuti prodotti internamente, più i rifiuti che entrano da fuori provincia, meno quelli in uscita verso altre province) è superiore al 1.900.000 Tonnellate; di questi, il 55 % viene trattato in impianti di recupero, e il 45 % viene smaltito. Parte 3 IMPIANTI Analizza i flussi di Rifiuti che interessano gli impianti per Rifiuti Urbani della provincia di Bologna, e riporta l elenco completo degli impianti di trattamento rifiuti presenti sul territorio provinciale. Oltre ai Rifiuti Urbani di origine Provinciale, negli Impianti per Rifiuti Urbani della provincia di Bologna sono stati conferiti anche 58.492 Tonn. di Rifiuti Urbani Indifferenziati da alcuni Comuni delle Province di Ravenna, Pistoia e Firenze (e regolamentati da Accordi iscritti negli strumenti di pianificazione provinciali), 19.019 Tonn. di Rifiuti Indifferenziati dalla Provincia di Ferrara e 639 Tonn. dalla Provincia di Napoli (in seguito a accordi specifici fra le Province). Negli impianti per Rifiuti Urbani della provincia di Bologna sono stati smaltiti anche 118.231 Tonn. di Rifiuti Speciali non pericolosi (e 2.399 Tonn. di Rifiuti ospedalieri a rischio infettivo) tutti di origine provinciale), oltre a 218.574 Tonn. di Rifiuti Speciali non pericolosi (e 768 Tonn. di Rifiuti ospedalieri a rischio infettivo) provenienti da fuori Provincia. Nell impianto di incenerimento presente in Provincia sono stati smaltiti complessivamente 199.454 Tonn. di Rifiuti (fra Urbani e Speciali), e nelle 5 discariche sono stati smaltiti complessivamente 617.629 Tonn. di Rifiuti (fra Urbani e Speciali). La capacità di smaltimento residua complessiva delle discariche provinciali per Rifiuti Urbani al 31 Dicembre 2006 è di circa 1.711.000 Tonn. 8, e il PPGR (Piano Provinciale Gestione Rifiuti) vigente del 1999 non prevede ulteriori ampliamenti. INTRODUZIONE 8 ATTENZIONE: per semplicità espositiva, nel computo della capacità complessiva netta di abbancamento è stato riportato il valore già comprensivo anche degli ampliamento autorizzati a inizio 2007, di cui si veda lo specifico nel Paragrafo 4.2 della PARTE III del presente volume RAPPORTO RIFIUTI 2006 11

Osservatorio Provinciale Rifiuti e Sito Internet sui Rifiuti della Provincia di Bologna La Legge 93/2001 Disposizioni in Campo Ambientale ha previsto l istituzione degli Osservatori Provinciali Rifiuti (OPR), al fine di realizzare un modello a rete dell Osservatorio Nazionale Rifiuti (ONR) per il supporto alle sue funzioni di programmazione, monitoraggio e comunicazione. L Osservatorio Nazionale Rifiuti infatti è stato costituito presso il Ministero dell Ambiente al fine di garantire l attuazione della normativa nazionale sui rifiuti, con particolare riferimento alla prevenzione della loro quantità e pericolosità, e all efficacia, efficienza ed economicità della gestione dei rifiuti, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio. Le funzioni dell Osservatorio Nazionale Rifiuti (il cui funzionamento è disciplinato dal Regolamento contenuto nel Decreto n 309/00) sono: vigilanza sulla gestione dei rifiuti, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio; elaborazione e aggiornamento permanente di criteri e specifici obiettivi d azione sulla prevenzione e gestione dei rifiuti; pareri sul Programma generale di prevenzione, trasmessi per l adozione definitiva al Ministro dell Ambiente e al Ministro dell Industria, del Commercio e dell Artigianato (e predisposizione del Programma qualora il Consorzio Nazionale Imballaggi non provveda nei termini previsti, e verifica della sua attuazione); verifica dei costi di recupero e smaltimento; verifica dei livelli di qualità dei servizi erogati; predisposizione di un Rapporto annuale sulla gestione dei rifiuti, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio. Maggiori informazioni sono disponibili presso il Sito www.osservatorionazionalerifiuti.it Sia il PTCP (Piano Territoriale Coordinamento Provinciale) che il PPGR (Piano Provinciale Gestione Rifiuti) della Provincia di Bologna vigenti individuano l Osservatorio Provinciale Rifiuti quale strumento di supporto conoscitivo, di attuazione e verifica del PPGR, e ne prevedono le funzioni principali, che sono: stesura (e verifica degli obiettivi in esso contenuti) del PPGR, attraverso l analisi su produzione, raccolta, recupero, riciclo e smaltimento dei rifiuti; raccolta e validazione dei dati sui rifiuti ai fini delle rendicontazioni ai vari organi (Istituzionali e non) previsti e in linea con la normativa vigente; organizzazione di Convegni, Worhshop e pubblicazioni, rivolti a Amministratori, cittadini, e scuole, per le comunicazione sullo stato di fatto della gestione dei rifiuti e l approfondimento di particolari tematiche sui rifiuti (sistemi di raccolta, sistema tariffario, costi di gestione ecc.); ideazione e progettazione (nonchè collaborazione con l Agenzia d Ambito, gestori del servizio raccolta, o e altri Enti) di campagne informative rivolte alla cittadinanza, mirate alla riduzione della quantità e pericolosità dei rifiuti e all incremento della loro Raccolta Differenziata; promozione degli Accordi quadro dell UPI (Unione Province Italiane) e dell ANCI (Unione Comuni Italiani) con i Consorzi di filiera, per incentivare l avvio a recupero di materia delle frazioni raccolte in maniera Differenziata. RAPPORTO RIFIUTI 2006 13

Provincia di Bologna INTRODUZIONE Le attività dell Osservatorio sono iniziate nel 2000. In particolare nel 2006 sono state: rendicontazioni sulle produzioni e gestioni dei rifiuti nella provincia di Bologna ai vari Enti (Istituzionali e non), sia in adempimento a normative vigenti, che su specifiche richieste; redazione del Rapporto Rifiuti 2005 1, stampato in 1.200 copie distribuite ai Comuni della provincia, all ATO5, all Osservatorio Nazionale Rifiuti, agli Osservatorio Rifiuti delle Province d Italia, e ai maggiori gestori (e operatori) pubblici e privati che operano nel settore rifiuti in provincia di Bologna. Inoltre, da quando è disponibile nel Sito Web della Provincia (novembre 2006), è stato visionato e scaricato informaticamente da oltre 15.000 utenti 2 ; aggiornamento costante del Sito Web della Provincia sui rifiuti all indirizzo: www.provincia.bologna.it/ambiente/rifiuti; realizzazione (assieme a ATO5) del Workshop Gestione dei rifiuti e Raccolta Differenziata: modelli a confronto 3, rivolto a Tecnici e Amministratori Comunali; incentivazione con un co-finanziamento Provincia e Comuni) della pratica del Compostaggio Domestico nei Comuni di Castel Maggiore, Crevalcore, Gaggio Montano, Granaglione, Monte S. Pietro, Pianoro, San Giovanni in Persiceto, Sala Bolognese, S. Agata Bolognese, Sasso Marconi, Zola Predosa e Monteveglio; collaborazione a varie campagne informative per incentivare le Raccolte Differenziate dei rifiuti da parte di Comuni e gestori; in particolare si segnalano le campagne informative: Separateli in casa nei Comuni di Calderara di Reno e S. Agata Bolognese; Sei tu che fai la differenza, nei Comuni di Porretta Terme, Granaglione, Gaggio Montano, Castel di Casio, Vergato, Grizzana e Marzabotto; Cos è il compostaggio domestico nei Comuni di Castelmaggiore, Crevalcore, Sala Bolognese, S. Agata Bolognese e S. Giovanni in Persiceto; Un composter in ogni giardino nel Comune di Zola Predosa; Non c è compost da perdere nel Comune di Monte S. Pietro; redazione di materiali informativi a supporto dell Accordo di programma per l avvio a recupero dei Rifiuti Agricoli. Al Sito Web della Provincia sui rifiuti (www.provincia.bologna.it/ambiente/rifiuti) si possono visualizzare e/o scaricare: informazioni sulla gestione dei Rifiuti Urbani in provincia di Bologna; i Rapporti annuali sui rifiuti; materiali informativi realizzati a promozione delle Raccolte Differenziate dei rifiuti; atti dei Convegni/Workshop sui rifiuti organizzati; informazioni sui temi: Compostaggio Domestico, sistema tariffario, Stazioni Ecologiche, sistemi di raccolta extraprovinciali ecc. informazioni sui progetti sui rifiuti in corso da parte dell Amministrazione; informazioni su produzione e gestione dei Rifiuti Speciali. Nel 2006 gli accessi al Sito sono stati 4.538; la sezione più visitata è risultata essere quella relativa ai Rifiuti Urbani. I documenti più visionati e scaricati informaticamente (download) sono stati il Rapporto Rifiuti 2005, e gli atti del Convegno Gestione dei rifiuti e Raccolta Differenziata: modelli a confronto (svolto il 6 luglio 2006 a Castelmaggiore - BO). L aggiornamento dei contenuti del Sito è curato dall Osservatorio Provinciale Rifiuti, con la collaborazione informatica dell Ufficio Agenda 21 (Educazione e Comunicazione Ambientale) della Provincia di Bologna. 1 visionabile e/o scaricabile sul Sito www.provincia.bologna.it/ambiente/rifiuti 2 si precisa che il Rapporto è accessibile da diverse aree del Portale Provinciale 3 Il Workshop aveva come obiettivo l analisi delle diverse modalità di gestione sostenibile dei Rifiuti Urbani (con particolare riguardo all efficienza della Raccolta Differenziata), per fornire agli Amministratori e ai Tecnici comunali presenti un quadro dettagliato sui sistemi di gestione adottati a livello nazionale per massimizzare la Raccolta Differenziata e nel contempo contenere i costi. Maggiori informazioni (e i testi delle relazioni) si possono visualizzare e/o scaricare sui Siti: www.provincia.bologna.it/ambiente/rifiuti e www.ato-bo.it 14 www.provincia.bologna.it

Osservatorio Provinciale Rifiuti INTRODUZIONE RAPPORTO RIFIUTI 2006 15

Parte I RIFIUTI URBANI 1. Quadro generale La nuova sensibilità e l evoluzione normativa maturate a livello europeo e nazionale stanno ponendo in grande rilievo le politiche di prevenzione e minimizzazione della produzione dei rifiuti, sia presso le pubbliche amministrazioni sia in diversi settori dell industria e del commercio. La gestione dei rifiuti, la cui produzione è costantemente in crescita, è sempre più un costo in termini ambientali ed economici. L obiettivo è da un lato il necessario disallineamento tra crescita economica e aumento degli scarti da consumi e produzione, e dall altro l ottimizzazione dei sistemi di gestione ai fini della massimizzazione del recupero di materiali dagli residui prodotti. Tutto questo nel rispetto dell ambiente e della salute umana. Tutto ciò è reso sempre più impellente dagli aumenti dei costi di gestione del ciclo, ed in particolare della fase di smaltimento dei rifiuti: l applicazione del D.Lgs 36/03 di recepimento della direttiva europea 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti renderà un ricordo del passato la possibilità di smaltire in discarica un Kg di rifiuto a pochi centesimi di euro. Anche il D.Lgs 133/05 di recepimento della direttiva europea 2000/76/ CE sugli inceneritori è destinato ad incidere, anche se in misura decisamente inferiore, sui costi di gestione, per via di più stringenti requisiti di tutela ambientale riguardanti le emissioni degli impianti. Le nuove norme sulle discariche e sugli inceneritori risultano pertanto incentivanti per le politiche di gestione dei prodotti e dei servizi che minimizzano la produzione e la pericolosità dei rifiuti (prevenzione), e di quelle di gestione dei rifiuti che massimizzano il loro recupero come materia. Il produttore pertanto ha tutto l interesse nel contenimento dei propri rifiuti, sia per motivi economici, sia perché il mercato seleziona sempre di più i competitori sulla base della qualità ambientale dell offerta. Per chi gestisce i rifiuti (Comuni e imprese di igiene urbana), prevenirne e minimizzarne la produzione rappresenta oggi la nuova sfida nell ottica dell efficienza, efficacia ed economicità del servizio ai cittadini, nonché per il raggiungimento della sostenibilità ambientale nella gestione del ciclo, soprattutto nel momento in cui il settore si avvia verso la competizione di mercato. Riguardo alla minimizzazione e prevenzione nella produzione dei Rifiuti si rimanda, per approfondimenti, alla pubblicazione dell Osservatorio Nazionale Rifiuti e Federambiente: Linee guida Nazionali sulla Prevenzione e Minimizzazione dei Rifiuti Urbani Urbani novembre 2006, visionabile e/o scaricabile su www.osservatorionazionalerifiuti.it e www.federambiente.it Inoltre si segnala che su queste tematiche l UPI (Unione Province Italiane) e Federambiente hanno firmato un Protocollo di Intesa 1 il 20 luglio 2004 che mira a promuovere la minimizzazione e prevenzione nella produzione dei Rifiuti attraverso iniziative di formazione e sensibilizzazione a operatori pubblici e privati (e agli Enti locali), da realizzarsi a cura degli Osservatori Provinciali Rifiuti. Il Protocollo è visionabile e/o scaricabile su www.upinet.it All aumento dei rifiuti prodotti si aggiungono quindi i problemi e i costi crescenti del loro smaltimento, e i conflitti sociali che insorgono all apertura di nuove discariche o inceneritori. Per ridurre l inquinamento, i consumi energetici e lo spreco di materie prime, occorre indirizzarsi verso il riciclaggio dei rifiuti, che comporta a monte la Raccolta Differenziata 2. Attraverso il riciclaggio dei rifiuti si producono benefici di vasta portata, sia per l ambiente naturale e l igiene delle popolazioni, che per lo stesso sistema produttivo, perchè vengono riconvertite risorse e materie prime che altrimenti andrebbero acquistate, a costi sempre crescenti, sui mercati internazionali. La Raccolta Differenziata e il riutilizzo, riciclaggio e recupero di materie prime ed energia devono diventare il percorso prioritario per lo smaltimento dei rifiuti (così come previsto dalla normativa vigente). La buona riuscita del sistema di gestione dei rifiuti comporta quindi quattro elementi fondamentali: 1 Il protocollo prevede l impegno reciproco a sviluppare attività di prevenzione e minimizzazione dei rifiuti, a diffondere nelle diverse realtà provinciali la conoscenza delle esperienze di operatori pubblici e privati, a individuare strategie e sinergie in grado di consentire lo sviluppo di azioni innovative finalizzate alla riduzione della produzione dei rifiuti, e a diffondere tecniche e tecnologie eco-compatibili. A tal fine lupi, attraverso la rete degli Osservatori Provinciali Rifiuti (OPR) e Federambiente, hanno progettato attività di informazione e formazione dedicata ai funzionari ed ai tecnici delle Province, dei Comuni e della aziende di igiene urbana, e a tutti i soggetti che a vario titolo sono coinvolti nella gestione dei rifiuti sul territorio (enti locali, associazioni di categoria di settori produttivi e della distribuzione, associazioni di consumatori e cittadini, associazioni ambientaliste) 2 Essa consente: la valorizzazione delle componenti merceologiche dei rifiuti sin dalla fase della raccolta; la riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti da avviare allo smaltimento indifferenziato, individuando tecnologie più adatte alla gestione e minimizzando l impatto ambientale dei processi di trattamento e smaltimento; il recupero di materiali e di energia nella fase di trattamento finale; la promozione di comportamenti più corretti da parte dei cittadini, con conseguenti cambiamenti dei consumi, a beneficio delle politiche di prevenzione e riduzione RAPPORTO RIFIUTI 2006 17

Provincia di Bologna RIFIUTI URBANI 1. la presenza di un efficace sistema di raccolta, che sia comodo, economico, e che preveda la separazione di tutte le frazioni merceologiche; ove necessario, la ristrutturazione del servizio è un passo fondamentale per garantire la raccolta di tutte le frazioni riciclabili e un adeguata volumetria e comodità di conferimento, anche in relazione al prevedibile aumento del flusso di materiali in conseguenza alla risposta dei cittadini alle campagne informative di incentivo alla Raccolta Differenziata organizzate sul territorio; 2. la partecipazione dei cittadini alla Raccolta Differenziata, da ottenere attraverso campagne informative e di sensibilizzazione (capillari, frequenti e coerenti, e con obiettivi mirati), e interventi di educazione, controllo e vigilanza; la Raccolta Differenziata è un gesto che, a partire dal basso (vale a dire dalla quotidianità, dai gesti più semplici), innesca valori positivi in gradi di mettere in moto meccanismi virtuosi; 3. la presenza di un sistema impiantistico adeguato, che comprenda tutte le tipologie di impianti necessarie (impianti per il recupero e il riciclo delle varie frazioni merceologiche, impianti di compostaggio, inceneritore e discarica) integrate fra loro; 4. l orientamento del mercato all uso dei prodotti ottenuti con materiali riciclati, anche attraverso la promozione dell acquisto di prodotti ottenuti con materiale riciclato in misura minima del 30 %, in l applicazione del DM 203/03. I manufatti realizzati con materiali riciclati sono il risultato di un mestiere, ancorché di nicchia; un settore tuttavia dalle grandi potenzialità e in evoluzione, come dimostrano i dati di incremento di mercato 3. La capacità industriale e intellettuale, coniugata alla sapienza del design, possono costituire una grande opportunità di mercato per l imprenditoria; e una nuova imprenditoria che sa guardare alla responsabilità sociale è in rapida crescita di consenso anche tra i consumatori. In futuro, con tutta probabilità, saranno le aziende più lungimiranti, in grado di soddisfare i propri stakeholders dal punto di vista ambientale e sociale, a assicurarsi le più ampie possibilità di sviluppo 4. Il DM 203/03 ha rappresentato sicuramente un passo importante per l incremento del mercato del riciclo, dando il via a una domanda di mercato a cui necessariamente deve seguire un offerta mirata a: promuovere una politica degli acquisti di manufatti in riciclato da parte non solo delle Pubbliche Amministrazioni ma anche aziende private e cittadini; spingere le imprese a effettuare ricerche per lo sviluppo e la creazione di nuovi prodotti di qualità coniugando ricerca, design e riduzione dell impatto ambientale; favorire l informazione ai consumatori affinché possano scegliere prodotti di qualità rispettosi dell ambiente. A questo riguardo si segnala il portale www.acquistiverdi.it che raccoglie le aziende produttrici e distributrici di prodotti ecologici in Italia; è un luogo di incontro (dato che non si compra nulla direttamente e non si fa intermediazione), la cui funzione è di collegare le aziende con i consumatori, per migliorare la rete di distribuzione e vendita dei prodotti verdi, (ancora non facilmente reperibili sul mercato, soprattutto in grandi quantità). Ecomondo, la Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile che si terrà a Rimini dal 7 al 10 novembre 2007, proporrà L isola degli acquisti sostenibili (organizzata in collaborazione con il portale www.acquistiverdi.it, e con il supporto del Ministero dell Ambiente, del Ministero dello Sviluppo economico, della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Rimini e del Coordinamento Nazionale delle Agende 21 Locali) dove si ospiteranno uno spazio espositivo, 2 Convegni dedicati al tema degli Acquisti Verdi e dei materiali eco-compatibili, e iniziative tematiche di incontro tra domanda e offerta. Maggiori informazioni sul Sito www.ecomondo.com Nel 2006 l Amministrazione Provinciale di Bologna ha realizzato gare con l inserimento di criteri ambientali per: arredi per laboratori scolastici (pannelli in truciolare riciclato al 100 %); autoveicoli (12 auto bi-fuel benzina/metano); noleggio di fotocopiatrici (prodotti con marchio Energy Star o equivalente verificabile forniti di strumenti di risparmio energetico, stampa fronte/retro e su carta riciclata 100 %). Inoltre sono stati acquistati oli lubrificanti verdi, è stato prorogato il contratto del servizio di pulizia degli uffici che prevede la fornitura di carta igienica e salviette di carta riciclata Ecolabel e si è dato seguito alle cosiddette buone pratiche come l uso delle bottiglie di vetro per l acqua al posto di quelle di plastica, la Raccolta Differenziata di carta e toner esausti, e l uso di cartucce toner laser ricostruite. Si è dato avvio, inoltre, alla qualificazione dei fornitori e alla loro iscrizione nel Registro fornitori del Settore Personale e Provveditorato da utilizzare per la scelta delle imprese da invitare alle gare, sulla base delle informazioni fornite, fra le quali gli eventuali sistemi di gestione ambientale. Infine, per promuovere la diffusione degli Acquisti Verdi, la Provincia ha organizzato 4 corsi per gli Enti pubblici ed uno per le imprese e le associazioni di categoria; a supporto di questi è stata pubblicata la guida I love shopping... in verde mirata a facilitare le procedure di acquisto verde da parte degli enti locali. 3 Fonte: La doppia vita delle cose Ministero dell Ambiente, 2006 4 Fonte: Osservatorio Nazionale Rifiuti (dal Sito www.osservatorionazionalerifiuti.it) 18 www.provincia.bologna.it

Osservatorio Provinciale Rifiuti 1.1 Normativa Nazionale e Regionale A partire dal 29 aprile 2006, data di entrata in vigore del D.Lgs 3 aprile 2006, n 152 (recante Norme in materia ambientale ), la normativa nazionale sui rifiuti subisce una profonda trasformazione (parallelamente a quanto accade, sempre in forza dello stesso provvedimento, per la normativa relativa a: valutazione di impatto ambientale; difesa del suolo e tutela delle acque; bonifica dei siti inquinati; tutela dell aria; risarcimento del danno ambientale). Il nuovo provvedimento riformula infatti l intera legislazione sull ambiente, e sancisce, sul piano della disciplina dei rifiuti, l abrogazione del D.Lgs 22/97 (cd. Decreto Ronchi ). Le nuove regole sulla gestione dei rifiuti sono contenute nella Parte quarta, composta da 89 articoli (dal 177 al 266) e 9 allegati (più 5 sulle bonifiche). I compiti delle Province in materia di rifiuti sono contenuti nell art. 197, e sono: l adozione di piani di gestione dei rifiuti; controllo e verifica degli interventi di bonifica; controllo delle attività di gestione; intermediazione e commercio dei rifiuti; pareri e controlli sugli impianti di recupero in procedura semplificata. Il D.Lgs 152/06 sottrae alle Province le funzioni amministrative concernenti la programmazione e l organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, l iscrizione delle imprese e degli Enti sottoposti alle procedure semplificate, e l organizzazione delle attività di Raccolta Differenziata dei Rifiuti Urbani e assimilati sulla base di ambiti territoriali ottimali. La Regione Emilia-Romagna però, in base all Art. 5 della Delibera Legislativa n 15/06, ha confermato in capo a Province e Comuni tutte le legislazioni regionali vigenti alla data di entrata in vigore del D.Lgs 152/06. In particolare, per la Provincia, la pianificazione della gestione dei rifiuti, e le autorizzazioni per: progetti o varianti di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti in procedura ordinaria, impianti mobili di smaltimento e recupero rifiuti, impianti sperimentali di smaltimento e recupero dei rifiuti, operazioni di import/export dei rifiuti, progetti di bonifica presentati dopo il 29 aprile 2006 (data di entrata in vigore del D.Lgs 152/06). Tornando al D.Lgs 152/06, all Art. 184, definisce quelli che sono considerati Rifiuti Urbani: a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell articolo 198, comma 2, lettera g); c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comun- que soggette ad uso pubblico, o sulle spiagge marittime e lacuali, e sulle rive dei corsi d acqua; e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali; f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e). Il Decreto inoltre ha introdotto importanti novità relativamente agli obiettivi minimi di percentuale di Raccolta Differenziata da raggiungere nel corso degli anni futuri. Innanzi tutto è cambiata (rispetto al D.Lgs 22/97) la definizione di Raccolta Differenziata, che diventa (art. 183): la raccolta idonea, secondo criteri d economicità, efficacia, trasparenza e efficienza, a raggruppare i Rifiuti Urbani in frazioni merceologiche omogenee, al momento della raccolta o, per la frazione organica umida, anche al momento del trattamento, nonchè a raggruppare i rifiuti di imballaggio separatamente dagli altri Rifiuti Urbani, a condizione che tutti i rifiuti sopra indicati siano effettivamente destinati al recupero. RIFIUTI URBANI Si include quindi, nella definizione di Raccolta Differenziata, anche la frazione organica derivante da impianti di trattamento non meglio specificati (non è chiaro infatti se il legislatore si riferisca a impianti di trattamento meccanico-biologico o di semplice selezione), ed è questa la maggiore novità rispetto al pre-vigente D.Lgs 22/97 Tale concetto è ripreso dall art. 205 (comma 2), che recita: la frazione organica umida separata fisicamente dopo la raccolta e finalizzata al recupero complessivo di materia e energia, secondo i criteri di economicità, dell efficacia, dell efficienza e della trasparenza del sistema contribuisce al raggiungimento degli obiettivi minimi di raccolta Differenziata 5. Inoltre il Decreto ha posticipato al 31 dicembre 2006 la scadenza temporale per il conseguimento dell obiettivo del 35 % di Raccolta Differenziata, originariamente previsto per il 2003 dal pre-vigente D.Lgs 22/97. I nuovi obiettivi (art. 205) sono: 5 In base a tale definizione, sia che si tratti di frazione organica stabilizzata che addirittura di rifiuto semplicemente selezionato, una simile impostazione disincentiva la raccolta a monte della frazione umida, dotata di un maggior grado di purezza e minore contenuto di contaminanti e, quindi, più facilmente recuperabile sotto forma di materia. Tale problematica dovrebbe essere superata con l entrata in vigore del provvedimento correttivo del D.Lgs 152/2006, approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri il 12-10-2006 che, tra le varie modifiche previste all art. 183 (relativo alla definizione di Raccolta Differenziata ) ri-definisce la Raccolta Differenziata la raccolta idonea a raggruppare i Rifiuti Urbani in frazioni merceologiche omogenee compresa la frazione umida, destinate al riutilizzo, al riciclo e al recupero di materia. RAPPORTO RIFIUTI 2006 19