Eugenio CASAVOLA GEOLOGO

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Taranto li 11.02.2011 OGGETTO: Osservazioni sul parere istruttorio conclusivo dell IPPC, relativo alla domanda AIA presentata da ILVA S.p.a. Stabilimento di Taranto, in relazione alle prescrizioni emerse dalle conferenze di servizi relative al Sito di interesse nazionale di Taranto. Il parere della Commissione istruttoria IPPC riguardo suolo, sottosuolo acque di falda superficiali e profonde (cfr.3.6.8,pag.56) è molto superficiale; fa riferimento alla Relazione tecnica descrittiva trasmessa da ILVA con prot.sae/53 del 25.6.2007. Si limita ad elencare i dati forniti da ILVA sulle matrici ambientali, rilevando che dei campioni di terreni esaminati 16 su 5421 presentano valori di parametri superiori alle concentrazioni soglia di contaminazione CSC tabellate,(quando ciò accade scatta la procedura di ANALISI DI RISCHIO al fine di determinare le Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR). Dei 189 campioni di Top soil sottoposti a determinazione di PCDD/F, uno proveniente dal sondaggio 39/1088/I/T ha manifestato contaminazione. Per le acque sotterranee l inquinamento appare piu rilevante:per la falda superficiale su 244 campioni prelevati ben 214 sono fuori tabella da 1 a 3 parametri. Per la falda profonda i valori di superamento sono 90 su144 per numerosi parametri.

La Commissione non entra nel merito dei dati in relazione alle metodiche di campionamento, posizione dei piezometri,profondità di prelievo nei piezometri superficiali ed in quelli profondi, loro ubicazione rispetto gli impianti produttivi e le discariche dei rifiuti ed in relazione alle mappe isofreatiche ed alle direzioni di deflusso delle acque sotterranee. Nessun commento viene riportato relativamente alle valutazioni evidenziate nelle mappe (1-24) dell Analisi di Rischio,presentata da ILVA ad ottobre 2006,ai sensi del D.L. 152/06, ed attinenti le eccedenze di metalli, IPA, BTEX, clorurati, nelle falde superficiali,profonde,sulle contaminazioni dei terreni,sui rischi di inalazione, come rilevati. Nulla è detto sulla eventuale salificazione della falda indotta dal notevole attingimento di acque sotterranee nei numerosi pozzi esistenti nelle aree dello stabilimento. Sarebbe utile per chi legge disporre di una carta tematica con l ubicazione dei piezometri ed evidenziazione dei valori superiori alle CSC. La Commissione non fa alcun riferimento ai dati delle parziali validazioni ARPA su campioni di suolo trasmessi con prot.8215/08, del 27.11.2008 al Ministero dell Ambiente e della tutela del mare.tali validazioni condotte da ARPA riguardano 18 campioni di terreno ricadenti in area del Comune di Statte; su 6 campioni dei 18 esaminati, sono stati superati i limiti tabellari relativi al Berillio.Altri 537 campioni sono stati prelevati sui suoli dello stabilimento ILVA e di questi 12 presentano numerosi parametri superiori ai valori limite.tali validazioni, incomplete rispetto le matrici ambientali, si riferiscono ai soli campioni di suolo, essendo le analisi su Top soil ed acque sotterranee, tuttora in corso

come confermato in data odierna dal responsabile delle prove dr.calabrò,del Dipartimento Provinciale ARPA Taranto. Al punto 9.6.4.2 Discarica per rifiuti pericolosi Nuove Vasche (ex seconda categoria C) Relativamente alle prescrizioni, si rileva che per la discarica di seconda categ. Tipo C in area Mater Gratiae, sostitutiva della discarica Nuove Vasche, ILVA ha chiesto l autorizzazione nell ambito della richiesta AIA ritenendola connessa all attività principale.riguardo la competenza tra Stato e Regione per l autorizzazione è sorta una controversia, Il Tar ha chiesto alla Provincia di esprimersi e questa con determina dirigenziale n 206 del 15.12.2008 non ha autorizzato la discarica all esercizio. Il TAR ha fissato successiva udienza per il 20.5.2009,(dalla relazione non risulta più niente, riguardo il procedimento autorizzativo). La discarica attualmente autorizzata è quella detta Nuove vasche da 18.000 mc, da utilizzare fino all esaurimento della vasca V2. Riguardo i controlli dei parametri delle acque sotterranee, interessate dagli eventuali inquinamenti indotti dalle discariche, il Piano di sorveglianza e controllo, previsto al punto 5 dell All..2 del D.L.36/03, prevede esplicitamente l ubicazione di almeno 3 punti di monitoraggio (ubicati in piezometri uno a monte e due a valle delle discariche) sui quali con le periodicità trimestrali,vengano effettuate le analisi su tutti i parametri riportati nelle Tab.1 e 2 del DL 36/03. Non è specificato nel parere come il Gestore debba intervenire in caso di valori fuori norma, si fa riferimento genericamente alle varie normative esistenti in materia.

Nelle PRESCRIZIONI SU SUOLO E SOTTOSUOLO punto 9.7, si prescrive genericamente un monitoraggio conoscitivo delle acque di falda, nei piezometri ubicati nel perimetro impianto per il controllo dei parametri di cui si è rilevato il superamento delle CSC,(si dice che il numero dei piezometri su cui intervenire, le modalità, ecc. sono riportati nel piano di monitoraggio),invece nel Piano di monitoraggio non precisa niente di tutto questo. Il PIANO DI MONITORAGGIO dell ISPRA, infatti ripete a pag.113 alla voce SUOLO e SOTTOSUOLO sinteticamente quanto riportato nelle Prescrizioni dell IPPC. Il Parere espresso dalla Commissione, non valuta le prescrizioni piu volte ribadite nel corso delle conferenze decisorie del SIN di Taranto, di seguito sinteticamente riportate e commentate: Il piano di caratterizzazione integrativo è stato approvato nella conferenza di servizi decisoria del 17.12.2003, pur in assenza delle validazioni dell ARPA??? Nella conferenza servizi decisoria 15.9.2005 si chiedono a ILVA i risultati analisi falda a valle dello stabilimento per valutare la necessità di interventi di messa in sicurezza della falda. ILVA trasmette il documento Stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione in data 12.10.05,acquisito dal Ministero ambiente il 20.10.2005.

La conferenza servizi decisoria del 19.10.2006, esaminata la relazione preliminare per ILVA e SANAC (solo esaminata o anche approvata????), richiede la Relazione definitiva con varie prescrizioni da attivare in 10 giorni dal ricevimento verbale:tra cui particolarmente rilevanti per la salute interventi di messa in sicurezza delle acque di falda contaminate anche tramite confinamento fisico. Nella conferenza servizi decisoria del 2.3.2007,si richiede nuovamente alle Aziende, la Relazione definitiva, si richiede nuovamente la messa in sicurezza delle acque di falda, non si approva il Piano di rischio presentato, per il quale sono formulate in otto punti,osservazioni e prescrizioni. Tale Piano di Rischio nel mentre afferma che il sito è contaminato riguardo i terreni per superamenti del CSR per As, Hg, diossine; per le acque sotterranee per i parametri Al, As, Cr, Fe, Mn, Ni, Pb,BTEX, PA, composti organoclorurati, tende a minimizzare i pericoli dicendo che poiché i calcoli sono stati fatti su di uno scenario a lungo termine, non identificano la necessità di provvedimenti urgenti o da effettuare a breve termine(cfr.pag.51 della relazione).l unica cosa valida del piano redatto nel 2006, che seguendo il protocollo APAT sul trasporto in falda di inquinanti, ha anticipato una norma sulla bonifica della falda, introdotta poi dall Art.43 del D.L.n 4 del 16.1.2008, correttivo del D.L. 152/06,dove all All.1, titolo V della parte IV, è meglio definito il punto di conformità POC. La conferenza servizi decisoria successiva del 15.01.2008,preso atto che le analisi su suolo e acque hanno evidenziato valori di concentrazioni dei parametri al di sopra di quelli

limite, ribadisce la necessità degli interventi di confinamento fisico delle falde, formula oltre 10 punti di osservazioni e prescrizioni anche riguardo: I sedimenti del canale di scarico ( non assimilabili a sedimenti provenienti da impianti di trattamenti acque reflue),come la relazione tecnica dell ISPRA (ex ICRAM) prot.10167/07 del 17.10.2007 ha evidenziato. I materiali di riporto provenienti da scavi,da caratterizzare come rifiuti. L ubicazione ed i controlli sui piezometri posti nell intorno delle discariche presenti. La conferenza del 15.01.2008,vista la contaminazione ed il grave ritardo nell attuazione delle procedure di bonifica ha chiesto all Azienda di presentare entro 90 giorni dal ricevimento del verbale della conferenza il progetto di bonifica dei suoli. In conseguenza di ciò, ILVA ha avviato un contenzioso amministrativo. La conferenza servizi decisoria del 27.02.2009, ha sottolineato la presenza di contenzioso amministrativo con ILVA su prescrizioni del 15.01.2008 Vale la pena citare i contenuti del documento ARPA, trasmesso ai soggetti istituzionali con prot.0013809 del 15.07.2008 :Accordo di programma area industriale di Taranto e Statte.Analisi dei dati conoscitivi disponibili. Tale documento dopo un esame delle aree rientranti nel SIN di Taranto ( demaniali,di interesse pubblico, private), evidenzia (cfr.pag.32-33-34) che nonostante le prescrizioni del Ministero dell Ambiente ed i ripetuti solleciti delle conferenze di servizi, ad oggi non risultano ancora attivati gli interventi di MiSE della falda di pertinenza dell ILVA.

I campioni di fondale marino hanno evidenziato una contaminazione molto estesa per particolare presenza di Ni, Pb, con eccedenze massime del 3000% di rame,zinco,piombo.significatva la contaminazione di IPA e PCB. In conclusione le analisi confermano l elevato stato di inquinamento di suolo, sedimenti, falde con superamenti registrati di diversi ordini di grandezza superiori ai valori limite d legge. L ultima Conferenza di servizi istruttoria del 13.12.2010: Stato delle attività di messa in sicurezza,caratterizzazione,bonifica sul SIN di Taranto,visti i superamenti delle concentrazioni nei campioni di acque sotterranee, ha richiesto un monitoraggio della falda ( da concordare con gli Enti di controllo ) chissà quando e come. Ribadisce la richiesta all Azienda di mettere,ad horas,in sicurezza falda e suoli, ed in mancanza,si richiede al Comune emanazione di apposita Ordinanza di diffida per l adozione degli interventi e per la salvaguardia della salute umana e dell ambiente.il Comune di Taranto, ricevuta tale richiesta,esaminata la documentazione relativa, sta redigendo,come assicurato da Funzionario dell Assessorato Ambiente, l ordinanza di diffida,per la salvaguardia della salute umana e dell ambiente,sia riguardo lo stabilimento ILVA, sia per le altre Aziende ricadenti nel SIN per le quali si sono prescritte le stesse richieste di mettere in sicurezza le aree pertinenziali. Si richiede che gli Organi di controllo di ARPA, ASL, Polizia provinciale provvedano a idonei sopralluoghi per le verifiche conseguenziali

Si sottolinea INFINE CHE IL RILASCIO DI AUTORIZZAZIONI (AIA e simili) tengano conto delle PRESCRIZIONI impartite all ILVA nelle conferenze decisorie del SIN di Taranto. Geologo Eugenio Casavola