Texas Hold em Strategy



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Vincenzo Carchidi Affrontare con successo tutti i Tornei di Poker Sportivo Texas Hold em Strategy Gli accorgimenti essenziali per andare facilmente a premio Nel prezzo della presente pubblicazione sono già compresi tutti i futuri aggiornamenti (con esclusione di eventuali edizioni cartacee), che saranno attuati in collaborazione con il blog http://sapervincere.blogspot.com/ e di volta in volta automaticamente inviati all indirizzo di posta elettronica di ogni singolo acquirente. 1

Premessa Questo e-book si rivolge a chi già conosce le basi essenziali del Texas Hold em Poker ma non si sente ancora soddisfatto delle proprie performances e desidera, in particolare, mettere in pratica questa sua passione senza dover pagare pedaggio, ed anzi puntando subito a raccogliere frutti economici, anche importanti, dalla partecipazione ai vari tornei, con particolare riferimento a quelli che si svolgono on line. Probabilmente i più esperti fra voi già sanno alcune delle cose (ma probabilmente non tutte e forse non le più importanti) riportate in questo e-book. Per coloro che si trovano in questa condizione comunque è importante porsi la seguente domanda: Si, le conosco! Ma poi le applico davvero? Le applico sempre? Se la risposta non è un sì forte e deciso, vuol dire che già bisogna intervenire su questo punto! Io per alcuni anni ho fatto (con un certo successo) il giocatore professionista di Black Jack, ed ho subito imparato a riconoscere i giocatori mediocri (non quelli scarsi, che sono la stragrande maggioranza e si individuano ad occhio nudo) in base a un semplice particolare: pensavano prima di decidere. Ma cosa c è da pensare in un gioco in cui tutto è codificato matematicamente, compresi i vari metodi di conteggio delle carte? Per il Poker non è esattamente la stessa cosa: qui non giochi contro un Banco che subisce passivamente le tue puntate e le tue decisioni, ma contro avversari in carne e ossa che ragionano, provano emozioni, possono tradirsi o simulare, studiarti o essere studiati. La sola matematica, dunque, può non essere sufficiente, ma rimane pur sempre necessaria e determinante! Illudersi di poter raggiungere buoni livelli prescindendo 2

da ciò che è codificato matematicamente può rappresentare un atto di presunzione molto costoso. Beninteso, qui la matematica viene chiamata in causa davvero poco o nulla, ma è sempre attiva e presente nella strategia generale e negli specifici consigli di gioco: non mi interessa volutamente fornirvi nozioni troppo sofisticate né farvi fare calcoli complessi. Mi basta evidenziare in maniera magari anche sommaria ma sempre concreta ed efficace le opportunità e le trappole di questo bellissimo gioco. In tal modo mi auguro che questa pubblicazione possa raggiungere senza difficoltà il proprio obiettivo dichiarato: consentire a chiunque lo desideri di cimentarsi con esiti soddisfacenti in qualsiasi torneo di Poker Sportivo, senza dover fare necessariamente riferimento ad ambizioni da campione. Per arrivare ai massimi traguardi occorre dedicare tempo ed energie a profusione (e non tutti ne hanno la voglia o la possibilità); invece per giocare con profitto (a volte anche con ottimo profitto!) basta essere rigorosi (molto rigorosi) nell applicazione di alcune semplici regole che ho cercato di sintetizzare in questa pubblicazione. Naturalmente è molto probabile che restino fuori da questa prima edizione molti argomenti importanti che meriteranno di essere aggiunti alla trattazione, ed è proprio per questo che ho voluto proporre la mia Texas Hold em Strategy in forma dinamica, attraverso un coordinamento con il blog http://sapervincere.blogspot.com/, da cui scaturiranno, sulla base dei commenti e delle discussioni proposte dagli stessi lettori, tutti gli elementi per un aggiornamento continuo e gratuito di questo testo (che si realizzerà attraverso l invio automatico e periodico all indirizzo di posta elettronica di ogni singolo lettore). 3

Un altra cosa importante: l efficacia di questo e-book è garantita (per lo meno nei limiti dell obiettivo minimo delle buone prestazioni nei tornei) a patto che i suggerimenti vengano posti veramente in atto e che ogni partita venga affrontata con umiltà, concentrazione e un po di inevitabile cinismo: siamo in guerra e dobbiamo comportarci di conseguenza. Se lo dimentichiamo anche per un solo minuto tutti i nostri sforzi rischiano di essere vanificati 4

Senza emozioni e senza fortuna Partiamo da un presupposto fondamentale: il Texas Hold em è un gioco di abilità e non di fortuna, anche se l incidenza di fattori casuali può essere almeno sulla breve distanza assolutamente decisiva. Lavorando in quest ottica sappiamo perciò che l obiettivo di chi intende affrontare professionalmente questa disciplina deve essere quello di cercare sempre di ridurre al minimo l incidenza dei fattori di disturbo, quelli che più pesantemente possono interferire con il buon esito di un gioco tecnico, basato sul calcolo matematico delle probabilità e, soprattutto, sulla capacità di leggere le singole mani e, prima ancora, la partita. Personalmente preferisco di gran lunga il gioco on line, perché non mi ritengo abile né a contenere le mie emozioni né a decodificare le emozioni altrui. E si tratta di cose che, a mio avviso, non si imparano né si insegnano: pur avendo fatto studi piuttosto approfonditi di psicologia non sono dotato di quel fiuto istintivo che permette a taluni di capire l avversario. Chi possiede questo importante valore aggiunto ha, chiaramente, una marcia in più, ma ai fini del Poker on line i comportamenti da interpretare sono talmente pochi e stereotipati da non richiedere particolari attitudini. Ciò non vuol dire che nell ambito del gioco on line non occorra fare bene i conti con le emozioni, e soprattutto con le proprie emozioni. Molti giocatori altrimenti abili e preparati perdono alcune partite importanti per la curiosità di vedere il punto che ha in mano l avversario, per la voglia di rifarsi dopo una mano andata male, per la voglia di strafare quando il gioco sembra essere favorevole, per vendicarsi di un bluff subito e per mille altre ragioni che non hanno alcun senso ai fini di un gioco razionale e scientifico. 5

Pertanto il primo proposito di chi vuole imparare a giocare con profitto deve essere quello di mettere al bando le emozioni e concentrarsi solo sull obiettivo: pensare intensamente a quanto possa essere importante mettere su una vera e propria attività basata su un gioco divertente e redditizio come il Texas Hold em Poker. Detto così, questo potrebbe sembrare un consiglio talmente vago e generico da apparire addirittura banale. Eppure ripeto siete davvero sicuri di mettere davvero (e sempre) in pratica questa condotta? E siete consapevoli che qualunque defaillance di questo tipo può bastare a compromettere l esito di un intero torneo? Ma torniamo a noi. E visto che il nostro obiettivo è quello di impostare un gioco molto tecnico (e magari a volte anche un po noioso ma ci si abitua subito, man mano che arrivano i risultati concreti) è su quel terreno che noi dobbiamo portare costantemente le nostre partite. Le emozioni non contano, dicevamo. Nessuna emozione. Nemmeno quella relativa alle carte che danno una buona impressione, ma che il calcolo delle probabilità consiglia di non giocare. Nemmeno quella relativa alla stizza di non aver giocato una mano che invece si sarebbe vinta seguendo il proprio istinto anziché la regola : questo tipo di recriminazione è molto frequente e comune, ma è dovuto solamente a una nostra distorsione percettiva, in quanto noi tendiamo a ricordare le poche mani in cui avremmo vinto contravvenendo alle indicazioni del calcolo probabilistico e a dimenticare le molte mani in cui invece avremmo perso. Proprio questo concetto deve essere chiaro: anche una mano in cui si hanno notevoli probabilità può essere persa, e anche una mano in cui le possibilità sono minime può essere vinta, ma questo non vuol dire che convenga giocare le mani svantaggiose e saltare quelle favorevoli. Né che tutte le mani siano uguali: come vedremo proprio 6

nella scelta oculata delle mani da giocare risiede il cardine di ogni buona strategia vincente. Ma il punto fondamentale è questo: per valorizzare al meglio la tecnica è necessario, oltre che eliminare le emozioni, ridurre quanto più possibile il fattore fortuna, che nel Texas Hold em non può mai essere eliminato completamente, ma di sicuro può essere tenuto a freno. Il principio (matematico) da cui dobbiamo partire è questo: sui fenomeni isolati l incidenza dei fattori casuali è molto più accentuato che sui fenomeni ripetuti. Il riferimento alla tanto abusata legge dei grandi numeri è ancora una volta improprio, ma possiamo capirci facilmente se diciamo che in una singola mano di Poker anche una giocata fatta male può avere una probabilità di successo relativamente elevata, ma in una sequenza di 1.000 tornei chi avrà giocato bene sarà vincente e chi avrà giocato male non avrà alcuna possibilità di scampo 7

La scelta dei tornei Coerentemente con quanto è stato appena esposto, il massimo contenimento del fattore fortuna lo si ottiene agendo su una visuale meno ristretta di quella che riguarda una singola mano, o addirittura una singola scelta. A tal proposito trovo strano che esistano molti manuali e corsi di Texas Hold em che offrono suggerimenti, spesso assai pregiati, per la conduzione delle singole giocate e pochi riferimenti, invece, alle strategie generali, che a mio avviso dovrebbero essere più importanti e comunque preliminari. In questo e-book, al contrario, prima di considerare la strategia delle singole mani, voglio aiutarvi a valutare quella generale per la partita e, prima ancora, quella della gestione del gruzzoletto che vorrete dedicare ai tornei di Poker Sportivo. Premesso che io non credo molto nelle esercitazioni che vengono effettuate sui tavoli gratuiti (sia perché frequentate esclusivamente da principianti che commettono errori mostruosi, sia perché il gratis favorisce delle condotte di gioco alquanto spregiudicate, e comunque diverse da quelle adottate nelle room a pagamento), è fin troppo ovvio che consiglio comunque di partire volando basso, e quindi da tornei che presentano una tassa di iscrizione (buy in) non superiore ai 3. Contrariamente a quanto si crede, questo tipo di tornei non è frequentato soltanto da principianti e giocatori di basso livello, ma anche da persone (soprattutto giovani studenti) che non possono permettersi rischi eccessivi, e che comunque gradiscono anche la presenza di avversari più scarsi, dai quali possono imparare di meno ma trarre maggior profitto. 8

Da tenere presente che un giocatore serio per iniziare un esperienza professionale su un tavolo da 3 deve avere a disposizione un capitale complessivo di almeno 30 (c è chi dice 300, ma con gli ulteriori accorgimenti che sto per suggerire i 30 dovrebbero essere più che sufficienti se si è ben certi di conoscere e applicare bene le strategie di base), e queste cifre per un ragazzo sono normalmente significative. Questo primo accorgimento (la suddivisone del capitale complessivo in almeno 10 parti) è già un primo antidoto contro l elemento fortuna che, come si diceva, incide più su una mano che su una partita e, analogamente, più su una partita che su dieci partite. Ma la scelta immediatamente successiva (o complementare) deve coinvolgere anche il tipo di torneo. Alla luce dello stesso ragionamento (diluire il più possibile le situazioni per far sì che il fattore tecnico prevalga su quello casuale), è evidente che conviene preferire i tornei programmati a quelli di tipo sit and go, e che fra i tornei programmati conviene scegliere almeno all inizio quelli in cui vengono assegnati molti premi: nella nostra strategia, come già anticipato e come meglio vedremo più avanti, l obiettivo prioritario deve essere quello di andare a premio (a diventare campioni potremo pensarci più in là!), e quindi è chiaro che questo tipo di impostazione favorirà il nostro modo di procedere e verosimilmente finanzierà in modo più costante le partecipazioni successive. I consigli che vi ho appena elargito riguardano specificamente il Poker Sportivo, ossia quello basato sui tornei, che prevedono una certa quota di iscrizione e poi una certa lista di premi, a volte anche molto ricchi e/o numerosi. E il Poker Sportivo è diverso da quello Cash: qui non ci sono rischi economici non calcolati, né aspettative superiori a quelle (comunque generalmente interessanti) previste dalla lista dei premi; qui ciò che più conta è, appunto, andare a premio, in quanto essere nella lista dei 9

premiati significa comunque aver realizzato un profitto; se poi si riesce (e ci si riuscirà sempre più spesso) a fare di meglio è tutto di guadagnato. Basti tener conto del fatto che in alcuni tornei (come quelli Due a zero, che però fanno parte delle formule Sit and Go : io amo in particolare quelli con 6 concorrenti e 3 premiati) va a premio la metà dei giocatori iscritti, e che all interno delle posizioni vincenti non conta la graduatoria, nel senso che il premio è lo stesso sia per il 1 che per il 2 che per il 3 qualificato. Un altro tipo di torneo che trovo particolarmente consigliato per chi vuole esercitarsi a basso prezzo ma con premi veri è quello che mette in palio il biglietto di ingresso per un altro torneo più importante, dove il buy in è però molto costoso e quindi conviene procurarselo, appunto, giocando pochi euro su un torneo-satellite (è questo il nome che viene comunemente dato, appunto, a quelle partite che mettono in palio uno o più ticket di ingresso a manifestazioni più prestigiose e più ricche!). 10

La strategia della partita Come si diceva, il primo e fondamentale obiettivo per chiunque partecipi a un torneo dovrebbe essere quello resistere, resistere e resistere, ossia fare di tutto per rimanere in gioco il più a lungo possibile, lasciando che gli altri avversari si eliminino a vicenda, risparmiandoci così rischi e fatiche inutili. L esperienza fra l altro ci insegna che per vincere a Poker bisogna soprattutto saper lasciare : l audacia difficilmente è premiante, soprattutto nei tornei più impegnativi. Per cui, estremizzando il concetto, bisognerebbe soltanto passare, passare e passare confidando in qualche isolatissima mano eccellente e rinunciando a tutte le altre, con la speranza che siano gli altri a fare per noi il lavoro sporco. Sarebbe bello tutto questo, ma non lo si può fare all infinito, in quanto gli avversari di volta in volta esclusi dalla partita lasciano le proprie chips ai vincitori, che quindi si rinforzano ed acquisiscono un vantaggio crescente nei nostri riguardi; senza contare che il progressivo incremento delle puntate obbligatorie (buio, contro buio ed eventuale ante ) finirebbe prima o poi per prosciugare tutte le nostre riserve. Insomma bisogna scegliere le mani per giocare, ed è questo il compito più importante (almeno in questa fase) per il vero giocatore di Texas Hold em. Tanto per farvi capire bene cosa penso io a riguardo, vi dico che io generalmente mi faccio un brutto giudizio (ed ho quasi sempre ragione) di quei giocatori che vincono (o si vantano di vincere) troppe mani. Aggiudicarsi le giocate con eccessiva frequenza solitamente non è affatto un indizio di bravura, dal momento che implicitamente si afferma di prendere parte attivamente a troppe mani. E questo è un gravissimo errore, almeno nel Poker Sportivo! 11

Vi faccio notare, infatti, che in questo gioco non vi è simmetria fra una mano vinta e una mano persa, nel senso che la prima può non essere rilevante ai fini dell esito finale (specie se avviene nella prima frazione della partita, quando ancora l incidenza di buio e contro buio è minima), laddove potrebbe bastare una sola mano persa per uscire definitivamente dal gioco. E voglio ricordarvi che una singola mano può essere persa per pura e semplice sfortuna anche contro l avversario più scarso del mondo. Noi che intendiamo ridurre al minimo l incidenza del fattore fortuna (in questo caso fortuna altrui ) non dobbiamo commettere l errore di esporci con frequenza al rischio di rilanci e All In imbarazzanti. Il nostro interesse è quello di prendere parte a POCHE MANI, FORTI e BEN SFRUTTATE e di evitare quanto più possibile il rischio di inutili e pericolose complicazioni. Nel seguito del presente e-book vi presenterò una tabella molto semplice, piuttosto diversa rispetto a quelle che potrete trovare gratuitamente su tanti siti dedicati al Texas Hold em (vi consiglio, a riguardo, di consultare Google alla voce Texas Hold em Probabilità ), in quanto volutamente meno precisa e più prudente. Come accennavo, infatti, il Poker non può essere giocato meccanicamente come il Black Jack, in quanto tutta una serie di indizi legati allo svolgimento della mano, ai tempi di reazione dell avversario, al tipo di gioco di chi ci sta di fronte trasforma le probabilità assolute della matematica in probabilità assolutamente condizionate, che è vietato ignorare ma che non bisogna neanche sopravvalutare fino all esasperazione. Ecco perché, a mio parere, saranno tante le situazioni in cui potrebbe prevalere l incertezza. E nell indecisione, il mio consiglio è quello di preferire sempre la condotta più prudente: lasciare una mano che si sarebbe vinta può creare rammarico 12

(ingiustificato), ma invischiarsi in una mano perdente è normalmente assai pericoloso. Anche perché oltre alle chips che si puntano direttamente per la prima chiamata se ne potrebbero aggiungere altre (anche tante, magari fino all All In) derivanti dall insana tentazione di seguire il piatto fino alla fine. C è da dire che non tutte le situazioni sono uguali: se di fronte abbiamo un avversario che ha molte meno chips di noi, sappiamo già in partenza che non potremo farci male più di tanto, e quindi possiamo osare un po di più. Per contro, se ormai siamo quasi spacciati in quanto la nostra dotazione è quasi esaurita e i bui incalzano a ritmo crescente, può valere la pena di tentare il tutto per tutto. Ma ricordate sempre che nelle situazioni di normalità è meglio correre il rischio di un mancato incasso che quello di una rovinosa perdita. Devo confessare che in fin dei conti rispetto molto quei giocatori (ce n è più di uno) che si sottopongono a un lungo (e suppongo volontario) Sit Out iniziale, ossia che non si siedono al tavolo prima che si sia esaurita la fase preliminare. Forse questa scelta è un po eccessiva, ma se rappresenta un modo per sottrarsi a basso prezzo alle emozioni negative, ben venga. Specie nei tornei dove si parte con dei bui irrisori che, per definizione, portano a rischiare molto anche per piatti molto scarni, non ha infatti molto senso cimentarsi ad inseguire delle mani che poi potrebbero facilmente rivelarsi inconsistenti, e che nondimeno espongono al rischio di un beffardo colpo di sfortuna capace magari di chiudere i giochi prima ancora che si siano veramente aperti. Insomma, se proprio dobbiamo essere costretti a sottostare in qualche misura alla fortuna, credo sia comunque saggio cercare di aspettare la fine, dopo aver resistito (ed essere magari andati a premio) con tattiche prudenti e difensive. 13

Le mani da giocare Il vero pericolo, le classiche mine vaganti, sono gli All-In, di cui in molti tavoli (specie in quelli dilettantistici) si tende ad abusare: ricordiamo che un solo All-In andato male può essere sufficiente a comportare l uscita da un torneo La possibilità che un All In possa andare male, sia pure fortunosamente, viene spesso sottovalutata. Eppure anche la situazione in assoluto più favorevole (coppia di Assi in pre-flop giocata contro un solo avversario) presenta circa un 20% di probabilità matematica di perdere la mano. Per rendersi conto del pericolo bisogna pensare che facendo due tentativi anziché uno, la probabilità di essere battuti sale circa al 35%, e facendo tre tentativi si arriva intorno al 50%. Quindi se noi nel corso di una partita facciamo 3 All In, anche con le migliori carte possibili e contro un solo avversario, comunque abbiamo una probabilità su due di perderne almeno una e magari di vanificare così ogni nostra speranza di successo. D altronde è evidente che più mani giochiamo e più esposti risultiamo alla possibilità di un All In (o comunque di un rilancio tale da metterci in seria difficoltà), e quindi si torna al concetto iniziale: partecipare soltanto a mani selezionate, ed evitare quelle in cui le nostre probabilità oggettive di successo non siano adeguate a contrastare in modo adeguato la pesantezza del rischio. Tante volte non si riflette abbastanza su quella che dovrebbe essere la considerazione più ovvia ed immediata: le mani più probabili sono anche quelle in cui si può vincere di più: perché giocare le altre? Ci sono dei giochi (ad esempio le scommesse sul calcio) in cui un dato evento è premiato con una vincita più alta in quanto è meno probabile. Nel nostro caso invece non è così, per cui scegliere le mani più probabili è doppiamente vantaggioso. 14

La tabella presentata nella pagina precedente è frutto, come dicevo, di una mia personale rielaborazione di quelle che sono le probabilità oggettive nella fase di prefold. Il motivo di questo ritocco (a mio avviso sostanziale) si collega strettamente con l accennata impostazione strategica di tipo prevalentemente difensivo, ma non rinunciatario. Ho tenuto comunque a mettere bene in evidenza l importanza della posizione al tavolo, anche se per esigenze di semplicità, e comunque nello spirito con cui è portato avanti tutto il discorso non ho voluto scendere nel dettaglio del numero dei giocatori e quindi dell esatta e rigorosa interpretazione dei suggerimenti operativi. Quindi parlo di primi posti, posizioni intermedie e ultimi posti: tutti parametri che, ovviamente, variano in base al numero dei giocatori presenti al tavolo. E comunque parlo di probabilità matematiche pure, ancorché rimodellate, ma la mia insistenza a riguardo non deve essere fraintesa: io non mi aspetto che a seguire i miei consigli ci siano degli automi incapaci di aggiungere le proprie valutazioni, e quindi in grado soltanto di applicare passivamente le mie tabelle. Ciò che io spero è che queste rappresentino una bussola importante, anzi fondamentale, per la corretta valutazione di situazioni asettiche e, in quanto tali, diverse da quelle assai più variegate con cui ci confrontiamo nella realtà. E ho ritenuto opportuno, in questa prima fase, concentrarmi soprattutto sul flop, ossia sulla scopertura delle prime 3 carte comuni, quelle che in buona parte decidono l esito delle partite. In linea di massima, infatti, non conviene quasi mai contrastare la prima sentenza, quella che si intuisce, appunto, dopo la scopertura del flop. A proposito del quale 15

voglio comunque sintetizzare ulteriormente alcuni consigli di massima, collegati, come di consueto, alla posizione al tavolo. Nei primi due posti il rilancio è consigliato solo con coppia di Assi o di Re, ovvero con A e K dello stesso seme. Se siamo in piccolo buio ci adeguiamo (senza rilanciare) al grande buio con coppia minima di 10, con A e K, anche di seme diverso, o con A e Q dello stesso seme. Altrimenti non lasciamoci tentare. Nelle posizioni intermedie si rilancia con coppie di 10 o superiori, con A e K, oppure A e K dello stesso seme, mentre per chiamare basta una coppia di 8 o di 9, o un A con 10 dello stesso seme, con K e Q, oppure con Q e J (anche di seme diverso). Nelle ultime posizioni in linea di massima si gioca con qualunque coppia, con Asso e un altra qualunque carta dello stesso seme, con K e Q oppure Q e J dello stesso seme; con i punteggi superiori si rilancia. Occorre poi tenere in particolare considerazione i 4/5 di colore o di scala. 16

Giocare bene le proprie carte ed anche quelle altrui! Proprio perché ho calorosamente consigliato di partecipare a poche mani selezionate ho il dovere di dire che queste mani devono assolutamente essere sfruttate fino in fondo: allo stesso modo con cui ho insistito sul fatto che le opportunità positive devono essere diluite quanto più possibile, mi trovo adesso a precisare che quella componente inevitabile di rischio fatale che è insita in quasi tutti i tornei di Texas Hold em è assolutamente da concentrare in pochi colpi. Insomma, dopo essere stati capaci di attendere magari per ore una combinazione particolarmente favorevole, sappiate che dovete spremerla fino alla fine, senza aver più tentennamenti o paure (salvo che non si verifichino cambiamenti oggettivi e decisivi nella situazione di gioco). La nostra strategia principale è, come già visto, basata soprattutto sul flop, ossia sulla fase chiaramente più importante di ogni singola mano. Ma con questo non voglio certo dire che le fasi successive non esistano affatto. Se le prime 3 carte comuni non vi hanno favorito, ciò non vuol dire che siete fuori dal gioco. In fin dei conti è probabile che non abbiano favorito neanche i vostri avversari. E se c è questa possibilità, continuate a dimostrare sicurezza: potrebbe tornarvi comunque molto utile. Per contro valutate bene i possibili incastri degli avversari: attenzione in particolare a scale e colori, che sono spesso i nemici più insidiosi e meno immediatamente visibili. Occhio, infine, ad alcune opportunità che incredibile ma vero! a volte capitano anche nei tornei che presentano un buy in impegnativo (e che quindi in teoria presupporrebbero un discreto livello tecnico): dopo la scopertura di tutte le cinque 17

carte comuni può verificarsi una condizione di vincita matematica (l avversario non può avere né scala, né colore, né altre combinazioni superiori al punto che avete in mano. Inutile dire che in casi come questi occorre abbandonare ogni scrupolo e spolpare la vittima di turno come lei avrebbe fatto con voi! 18

Le Tabelle Strategiche per i tornei di Texas Hold em Le tabelle che seguono rappresentano una rielaborazione schematica (e funzionale) della probabilità matematica oggettiva relativa alla fase di pre-flop e dei conseguenti consigli di gioco. In particolare, la TABELLA 1 risulta ottimale per un gioco lento e prudente, e quindi riduce gli interventi del giocatore selezionando (per la chiamata o per il rilancio, secondo quanto specificato) soltanto le mani particolarmente favorevoli e scartando tutte le altre. L applicazione di questo tipo di strategia è assolutamente raccomandata in tutte le normali fasi di gioco. La TABELLA 2, invece, deve essere adottata come riferimento per un gioco veloce e aggressivo, consigliato soltanto nelle occasioni in cui fosse necessario intervenire per evitare l erosione definitiva delle chips disponibili. TABELLA 1 PRE-FLOP: Fasi LENTE Posizioni iniziali Posizioni intermedie Posizioni finali Coppia di Assi Rilancio Rilancio Rilancio Coppia di Re Rilancio Rilancio Rilancio Coppia di Donne Chiamata Rilancio Rilancio Coppia di Fanti Chiamata Rilancio Rilancio Coppia di 10 Chiamata Chiamata Rilancio Coppia di 9 Chiamata Chiamata Coppia di 8 Chiamata Chiamata Altre coppie Chiamata A K stesso colore Rilancio Rilancio Rilancio A Q stesso colore Chiamata Rilancio Rilancio A J stesso colore Rilancio Rilancio A 10 stesso colore Chiamata Rilancio A con altra carta stesso colore Chiamata K Q stesso colore Chiamata Chiamata Chiamata K J stesso colore Chiamata Q J stesso colore Chiamata Chiamata Q 10 stesso colore Chiamata A K Chiamata Chiamata Rilancio A Q Chiamata A J Chiamata K Q Chiamata Chiamata Q J Chiamata Chiamata 19

TABELLA 2 PRE-FLOP: Fasi VELOCI Posizioni iniziali Posizioni intermedie Posizioni finali Coppia di Assi Rilancio Rilancio Rilancio Coppia di Re Rilancio Rilancio Rilancio Coppia di Donne Rilancio Rilancio Rilancio Coppia di Fanti Chiamata Rilancio Rilancio Coppia di 10 Chiamata Rilancio Rilancio Coppia di 9 Chiamata Chiamata Rilancio Coppia di 8 Chiamata Chiamata Rilancio Altre coppie Chiamata Chiamata A K stesso colore Rilancio Rilancio Rilancio A Q stesso colore Rilancio Rilancio Rilancio A J stesso colore Chiamata Rilancio Rilancio A 10 stesso colore Chiamata Rilancio Rilancio A con altra carta stesso colore Chiamata Chiamata Rilancio K Q stesso colore Rilancio Rilancio Rilancio K J stesso colore Chiamata Rilancio Rilancio K 10 stesso colore Chiamata Rilancio K con altra carta stesso colore Chiamata Chiamata Q J stesso colore Chiamata Rilancio Rilancio Q 10 stesso colore Chiamata Chiamata J 10 stesso colore Chiamata Chiamata A K Rilancio Rilancio Rilancio A Q Chiamata Rilancio Rilancio A J Chiamata Chiamata Rilancio A 10 Chiamata Chiamata A con altra carta colore diverso Chiamata K Q Chiamata Chiamata Rilancio K J Chiamata Chiamata K 10 Chiamata Q J Chiamata Chiamata Come si evince dallo schema, le mosse da fare a parità di pocket cards dipendono molto dalla posizione occupata sul tavolo. Sia le fasi di gioco che le posizioni data l estrema variabilità delle situazioni - rappresentano riferimenti volutamente orientativi a cui la sensibilità del giocatore dovrà contribuire per l ottenimento di un risultato ottimale. Ad integrazione delle presenti Tabelle Strategiche si raccomanda la lettura dell ebook Texas Hold em Strategy presentato sul sito-blog www.sapervincere.blogspot.com. 20