PROVINCIA DI PIACENZA



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PROVINCIA DI PIACENZA DI SVILUPPO E QUALIFICAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI PER BAMBINI N ETA 0-3 ANNI INDIRIZZI GENERALI PER IL TRIENNIO 2001-2003 Approvato con atto C.P. 29.10.2001 n.133 Ufficio Politiche Socio-sanitarie Osservatorio Provinciale delle Politiche Sociali

PROGRAMMA PROVINCIALE DI SVILUPPO E QUALIFICAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI PER BAMBINI IN ETA 0 3 ANNI. INDIRIZZI GENERALI PER IL TRIENNIO 2001-2003. Premessa Il presente programma relativo ai servizi per l infanzia contiene le linee programmatiche per l attuazione, su scala provinciale, degli interventi previsti dalla L.R. 1/2000, relativamente al triennio 2001 2003. Il programma ha preso le mosse da una lettura del territorio, di cui, in appendice, si riportano i dati più significativi, ed è volto a supportare il sistema educativo dei servizi per l infanzia al fine di renderlo maggiormente rispondente ai bisogni delle famiglie, nonché di porsi quale centro educativo territoriale per l espansione di una vera e propria cultura dell infanzia. Il quadro entro il quale ci si trova ad operare, caratterizzato da notevoli cambiamenti nella struttura sociale, suggerisce di cogliere tutte le potenzialità di innovazione contenute nelle nuove norme che regolamentano la materia e ciò sia sul piano istituzionale, sia programmatico che progettuale mediante l adozione di una logica di sistema (dei servizi, degli interventi, delle risorse finanziarie e umane presenti a livello territoriale, nonché delle competenze istituzionali e professionali) finalizzata a promuovere quanto più possibile: - una programmazione concertata fra gli enti locali; - una progettazione partecipata, tesa al coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, valorizzandone le specificità, e al coordinamento degli interventi, che consenta il superamento di eventuali frammentazioni; - un utilizzo ottimale delle risorse finanziarie per il perseguimento di una maggiore efficacia della spesa. I criteri generali di programmazione e le linee di indirizzo contenuti nel presente documento poggiano sui seguenti elementi: a) la rilevazione e l analisi dei bisogni connessi con l intero sistema territoriale dei servizi educativi, pubblici e privati, per la prima infanzia, che deve sempre più costituire il fondamento della programmazione provinciale in questo come in altri interventi, 1

sottolineandone peraltro, nel caso, il carattere realmente condizionante la capacità della Provincia di assolvere a questa rilevante competenza provinciale. In proposito è certamente da evidenziare come dato positivo il recupero dell esercizio delle competenze legate alla gestione del sistema informativo territoriale delle politiche sociali e l avvio dell osservatorio, operato a partire dalla fine dell anno 2000, che consente ora di supportare il programma provinciale con elementi conoscitivi di sicura significatività, nonché con valutazioni utili sia per le funzioni programmatorie provinciali, che più propriamente gestionali delle Autonomie Locali e dei soggetti terzi. Contestualmente è altrettanto da evidenziare la necessità di stabilizzare il recupero operato e di potenziarlo adeguatamente, con strumenti e risorse, poiché tali funzioni provinciali, oggi inserite nel quadro complesso di avvio della riforma del welfare, che segue la promulgazione della L.328/00, ne costituiscono senza dubbio l elemento condizionante in termini procedurali e di qualificazione; b) le caratteristiche socio-economiche del territorio provinciale e le loro ricadute nelle specificità aggregative della domanda di servizi; c) il permanere di un significativo scarto tra la domanda e l offerta di servizi. Con il presente Programma, alla luce degli elementi emersi dalle rilevazioni, la Provincia di Piacenza assume quali obiettivi prioritari l estensione dell offerta educativa per i bambini in età 0-3 anni e la qualificazione dei servizi esistenti, con particolare attenzione al sostegno delle figure di coordinamento pedagogico, che possono rappresentare un significativo strumento di sviluppo e tenuta della qualità dei servizi, unitamente ai necessari, stabili processi di formazione. La forte necessità di estendere l offerta educativa e la constatata rinnovata sensibilità e motivazione degli E.E.L.L. del territorio, rispetto all implementazione di una vera e propria cultura per l infanzia richiede un adeguata attenzione da parte della Regione Emilia Romagna. Tale esigenza, fortemente sottolineata a livello istituzionale e da sempre fortemente sentita dagli operatori, è rappresentata alla Regione, a cui si chiede di supportare adeguatamente le istanze del territorio. Obiettivi e priorità d intervento Il programma provinciale, coerentemente con quanto previsto dalla delibera C.R. n. 238/2001, individua i seguenti obiettivi e priorità d intervento per il triennio 2001 2003: 2

1. estensione dell offerta educativa per i bambini in età 0 3 anni attraverso la costruzione, l acquisto, il riattamento, l impianto e l arredo delle strutture, tale da consentire un aumento dei posti attualmente disponibili o un corretto rapporto tra posti disponibili e domande effettivamente soddisfatte; 2. consolidamento dei servizi già funzionanti mediante un sostegno alle spese di gestione sostenute dai soggetti gestori per i nidi d infanzia e i servizi integrativi ai nidi; 3. qualificazione dei servizi attraverso un insieme articolato e differenziato di interventi da attuarsi in particolare tramite le seguenti azioni: a) il sostegno a figure di coordinamento pedagogico sovracomunale; b) l attivazione di coordinamento pedagogico provinciale; c) la formazione permanente degli operatori; d) il sostegno a progetti migliorativi. 4. Realizzazione di servizi e azioni sperimentali che prefigurino soluzioni di cura ed educazione dei bambini più differenziate e flessibili rispetto a quelle esistenti ed, in particolare: a) educatrice familiare; b) servizi sperimentali. Risorse finanziarie Le risorse finanziarie verranno assegnate dalla Regione Emilia-Romagna alla Provincia di Piacenza sulla base dei programmi che annualmente verranno predisposti, in attuazione degli indirizzi generali contenuti nel presente programma, e previa valutazione, da parte della stessa Regione, della pertinenza di tali programmi agli indirizzi e criteri regionali. 3

1. Estensione dell offerta educativa per bambini in età 0 3 anni Obiettivo Aumentare l offerta educativa di servizi 0 3 anni per contrastare lo squilibrio territoriale, rispondere in maniera adeguata alla domanda di servizi, superare le liste di attesa garantendo un significativo aumento dei posti disponibili o un corretto rapporto tra posti disponibili e domande effettivamente soddisfatte. Linee di indirizzo Saranno finanziati, in una logica di riequilibrio territoriale e di interventi finalizzati alla sicurezza e al benessere degli utenti, progetti che prevedono la costruzione, l acquisto il riattamento, la ristrutturazione, il completamento funzionale, l impianto e l arredo di servizi educativi per la prima infanzia. Per l assegnazione dei finanziamenti, al fine di assicurare la tempestività e la produttività della spesa sarà tenuto in particolar conto la fattibilità dell intervento, desumibile dai seguenti elementi: immediata disponibilità delle aree interessate all intervento compatibilità dell intervento con le previsioni urbanistiche e ambientali mezzi finanziari di copertura della spesa relativi all opera da realizzare La ripartizione delle risorse verrà effettuata, altresì, sulla base dei seguenti indicatori: utenza potenziale rappresentata dai bambini 0 3 anni residenti nel Comune richiedente indice di copertura dei servizi sulle classi di età 0 3 anni numero delle domande inevase per carenza di posti bambino. Destinatari dei finanziamenti Comuni, singoli o associati, per la costruzione, l acquisto, il riattamento, l impianto e l arredo dei servizi educativi per la prima infanzia. 4

I Comuni, nell ambito dei fondi loro assegnati, limitatamente al riattamento, impianto e arredo di strutture adibite a servizi educativi per la prima infanzia, possono altresì concedere contributi: a) ad altri soggetti pubblici b) a soggetti privati, accreditati ai sensi dell art. 19, convenzionati con i Comuni c) a soggetti privati scelti dai Comuni mediante procedura ad evidenza pubblica. In attesa dell approvazione della Direttiva sulle procedure per l accreditamento, i Comuni potranno concedere contributi ai soggetti specificati alle lettere b), c), con le modalità indicate dalla Regione Emilia-Romagna. 5

2. Consolidamento dei servizi educativi funzionanti. Sostegno alle spese di gestione Obiettivo Sostenere i soggetti gestori di nidi d infanzia nelle spese di gestione, in considerazione degli elevati costi di tali servizi, in relazione all età dei bambini, al fine di garantirne la diffusione non solo nei centri di maggiore dimensione, ma anche nei territori comunali più piccoli. Sostenere i soggetti gestori di servizi integrativi ai nidi (tipologie di servizio meglio identificate con il termine Centri per bambini e genitori e Spazi bambini ), nelle spese di gestione, per promuovere una pluralità di risposte alle esigenze differenziate degli utenti ed arricchire l offerta di servizi esistenti. Linee di indirizzo L accesso ai contributi verrà definito di anno in anno principalmente in base: al numero di bambini iscritti; al riconoscimento di situazioni particolari dal punto di vista geografico, demografico o socio-economico; alla valorizzazione di forme associative di Comuni. In particolare, per i servizi integrativi, l accesso ai contributi, per i servizi aventi le caratteristiche previsti dall art. 3, c. 3 e 4, della L.R. 1/00, sarà legato al calendario di funzionamento annuale e all orario di apertura dei servizi. Al fine di potenziare l offerta di tali servizi, dall anno finanziario 2002 si prevederanno contributi differenziati in base all orario di apertura (minimo 3 volte alla settimana per complessive 9 ore) Destinatari dei finanziamenti A decorrere dall anno scolastico 2000/01,l art. 14 dalla L.R. 1/00 sarà integralmente applicato. I soggetti beneficiari dei contributi saranno quindi: 6

a) Comuni, singoli o associati; b) altri soggetti pubblici; c) soggetti privati, accreditati ai sensi dell art. 19, convenzionati con i Comuni; d) soggetti privati scelti dai Comuni mediante procedura ad evidenza pubblica. In attesa dell approvazione della direttiva sulle procedure per l accreditamento, potranno essere concessi contributi ai soggetti gestori specificati alle lettere c), d), che già gestiscono servizi per la prima infanzia, tramite convenzione o appalto. Tali soggetti dovranno essere muniti di autorizzazione al funzionamento, anche provvisoria, e disporre dei requisiti richiesti dalla L.R. 1/00 per l accreditamento (art. 19). 7

3. Qualificazione dei servizi Obiettivo generale Sostenere il processo di qualificazione dei servizi attraverso una pluralità di interventi, in particolare: a) sostegno a figure di coordinamento pedagogico sovracomunale; b) attivazione di coordinamenti pedagogici provinciali; c) formazione permanente degli operatori; d) sostegno a progetti migliorativi. a) Coordinamento pedagogico sovracomunale. Obiettivo Sostenere i soggetti gestori affinché si dotino di figure di coordinamento pedagogico in forma associata, ai fini della programmazione educativa, dell analisi dei bisogni sociali delle famiglie, della formazione degli operatori ed in generale dell attuazione del progetto pedagogico ed organizzativo dei servizi. Linee di indirizzo La figura del coordinatore pedagogico è ritenuta indispensabile per garantire il raccordo tra i servizi per la prima infanzia all interno del sistema educativo territoriale e per la realizzazione del sistema integrato. Per evitare una presenza discontinua e sbilanciata del coordinatore sul territorio della Provincia sarà opportuno fissare nei programmi annuali un limite massimo di Comuni e di servizi da coordinare. Il compito del coordinatore pedagogico potrà essere più efficacemente svolto se il suo ambito di copertura abbraccerà sia il settore pubblico che quello privato. 8

La ripartizione dei contributi avverrà sulla base della valutazione dell impegno professionale dei coordinatori in termini di tempo e presenza richiesti per uno svolgimento proficuo delle attività. Potrà essere assegnata una ulteriore quota di contributo nel caso il coordinatore pedagogico assuma non solo competenze tecniche, ma anche gestionali ed amministrative, prefigurando una professionalità a tutto campo. Nel caso di soggetti gestori che attivano interventi volti a dare continuità alla figura del coordinatore pedagogico, potranno essere previsti nei programmi annuali forme di sostegno differenziate. Destinatari dei finanziamenti a. Soggetti gestori, pubblici e privati, associati. Soggetti gestori, pubblici e privati, singoli, solo se collocati in Comuni montani o in aree che per la loro estensione comportino un aggravio organizzativo ed economico del servizio; b. soggetti gestori privati associati, convenzionati con i Comuni. Soggetti gestori privati singoli, convenzionati con i Comuni, solo se collocati in Comuni montani o in aree che per la loro estensione comportino un aggravio organizzativo ed economico del servizio; c. soggetti gestori privati associati, scelti dai Comuni mediante procedura ad evidenza pubblica. Soggetti gestori privati scelti dai Comuni mediante procedura ad evidenza pubblica singoli, solo se collocati in Comuni montani o in aree che per la loro estensione comportino un aggravio organizzativo ed economico del servizio. I soggetti gestori privati dovranno essere muniti di autorizzazione al funzionamento, anche provvisoria, e disporre dei requisiti richiesti dalla L.R. 1/00 per l accreditamento (art. 19). 9

b) Coordinamento pedagogico provinciale Obiettivo Garantire una elaborazione condivisa delle linee più generali dei progetti educativi dei servizi, per una maggiore omogeneizzazione degli interventi, ed attivare una verifica comune del processo di qualificazione degli stessi servizi nonché delle innovazioni e sperimentazioni messe in atto nei diversi Comuni. Il progetto mira alla crescita professionale dei coordinatori operanti in servizi pubblici e privati in termini di capacità progettuale, in risposta alle esigenze della collettività, anche al fine di mettere in atto gli interventi necessari alla realizzazione del sistema integrato di servizi 0 6 anni. Linee di indirizzo Nel condividere le finalità centrali dell intervento, la Provincia ritiene particolarmente rilevante l attività del coordinamento pedagogico e ne promuove la realizzazione, sostenendo in particolare iniziative di formazione comune e confronto sistematico tra i coordinatori operanti prioritariamente nei servizi pubblici e privati rivolti a bambini 0 3 anni, con un graduale inserimento dei coordinatori delle scuole per l infanzia al fine di avviare il raccordo interistituzionale e la continuità educativa, favorendo il massimo della divulgazione delle esperienze e sollecitando una riflessione sul ruolo del coordinatore pedagogico e la sua evoluzione. La Provincia si impegna a sostenere il Comune capoluogo, sia sul piano organizzativo che promozionale, nell azione di conduzione del gruppo di coordinamento, già svolta dal medesimo fin dall avvio del progetto, prevedendo, peraltro, entro la fine del triennio l assunzione diretta del coordinamento, ritenendolo espressione delle funzione più ampia di programmazione e coordinamento degli interventi a favore dell infanzia che la normativa vigente le attribuisce. Il progetto sulla cui base sarà erogato il finanziamento, finalizzato a sollecitare i coordinatori pedagogici ad una maggiore produttività, potrà prevedere: l adozione della figura di tutor ovvero di una figura qualificata a coordinare, sollecitare, elaborare e documentare il lavoro prodotto dal gruppo; 10

l applicazione di una modalità di ricerca configurabile secondo le caratteristiche della ricerca azione o della ricerca attiva; la sistematizzazione di una documentazione efficace che metta in rete quello che, a livello provinciale, le esperienze avviate e consolidate hanno prodotto almeno al termine del triennio 1999 2001. Destinatari dei finanziamenti Il finanziamento verrà erogato all Ente locale titolare del progetto sulla base di accordi a livello provinciale c) Formazione permanente degli operatori dei servizi educativi per l infanzia Obiettivo Promozione e sostegno alle iniziative di formazione permanente degli operatori dei nidi d infanzia, dei servizi integrativi e sperimentali 0 3 anni, a gestione pubblica o privata, finalizzate anche alla realizzazione del sistema educativo integrato. La formazione deve sempre più orientarsi verso saperi plurimi, la cui divulgazione può avvenire sia con l apporto diretto del coordinatore pedagogico nella conduzione dei corsi, sia con l apporto di esperti nelle aree disciplinari per le quali si richiede un approfondimento particolare. Linee di indirizzo Al fine di favorire una maggiore razionalizzazione delle risorse e incentivare la realizzazione nei vari territori di poli formativi che coordinino in modo continuativo le attività di formazione, saranno incentivate forme di aggregazione. A tal fine saranno erogati sostegni finanziari ai soggetti che in forma associata o singola (solo nel caso che nel territorio comunale gestiscano un numero di servizi 0 3 anni pari o superiore a 7) promuovano: 11

forme di aggregazione tra soggetti gestori, pubblici e privati, orientate allo scambio e alla definizione di obiettivi formativi comuni, funzionali a creare omogeneità sul territorio; corsi intensivi di formazione, particolarmente in occasione dell apertura dell anno educativo; corsi di formazione dilazionati durante l anno. Destinatari dei finanziamenti a) Comuni, singoli o associati; b) altri soggetti pubblici; c) soggetti privati, accreditati ai sensi dell art. 19, convenzionati con i Comuni; d) soggetti privati scelti dai Comuni mediante procedura ad evidenza pubblica. In attesa dell approvazione della direttiva sulle procedure per l accreditamento, potranno essere concessi contributi ai soggetti gestori specificati alle lettere c), d), che già gestiscono servizi per la prima infanzia, tramite convenzione o appalto, purché tali contributi siano finalizzati agli obiettivi e ai criteri sopraindicati. I soggetti gestori privati dovranno essere muniti di autorizzazione al funzionamento, anche provvisoria, e disporre dei requisiti richiesti dalla L.R. 1/00 per l accreditamento (art. 19). d) Progetti migliorativi Obiettivo Promuovere e sostenere progetti di qualificazione nei servizi gestiti da soggetti privati autorizzati al funzionamento e non convenzionati, al fine di migliorare l offerta educativa e la formazione del personale. 12

Linee di indirizzo Saranno presi in considerazione progetti migliorativi che: a. perfezionino gli stili di accoglienza dei bambini e dei genitori da parte degli operatori, affinando le loro capacità relazionali; b. sostengano la formazione in servizio degli stessi operatori, orientandoli verso una maggiore consapevolezza del loro ruolo professionale in grado cioè di elaborare una programmazione delle attività educative da presentare ai genitori; c. pomuovano incontri, iniziative e occasioni di confronto con genitori e con altre agenzie educative del territorio. Destinatari dei finanziamenti Soggetti gestori, autorizzati al funzionamento e non convenzionati. 13

4. Realizzazione di servizi e azioni sperimentali che prefigurino soluzioni di cura e educazione dei bambini più differenziate e flessibili rispetto a quelle esistenti. Obiettivo Ampliare l offerta attraverso risposte maggiormente differenziate e mirate al soddisfacimento di specifiche esigenze dell utenza, in un contesto di forte integrazione e coerenza tra le diverse offerte. Sostenere la sperimentazione di progetti innovativi che partendo dal patrimonio consolidato dei servizi possano prefigurare una migliore articolazione del sistema educativo territoriale. Linee di indirizzo In quest ottica si iscrive il progetto regionale già avviato relativo all educatrice familiare: esso costituisce un servizio educativo e di cura per i bambini in età 0 3 anni e per le loro famiglie. Tale servizio viene proposto ad integrazione degli altri servizi educativi esistenti nei diversi territori comunali ( nidi d infanzia, Centri per bambini e genitori, Spazi bambini) ed è contraddistinto da una forte integrazione tra pubblico e privato, valorizzando al tempo stesso la cultura per l infanzia espressa dal territorio e favorendo il diritto di scelta delle famiglie nel tipo di cura ed educazione dei propri figli. Il Comune, attraverso il coordinatore pedagogico, garantisce la supervisione in ordine al progetto presentato, la formazione permanente dell educatrice/tore familiare e il suo collegamento con il sistema dei servizi per l infanzia presenti nel territorio, in particolare con i Centri per bambini e genitori, anche grazie a forme di accesso agevolate. Il servizio di educatrice familiare non esaurisce le possibili soluzione di cura ed educazione dei bambini; possono essere accolti progetti sperimentali promossi e coordinati dai Comuni, in collaborazione con la Provincia e la Regione unitamente, nel caso fosse proponente, al gestore privato convenzionato. 14

I progetti, sia relativi al servizio di educatrice familiare che ai servizi sperimentali, verranno esaminati, anche ai fini dell ammissibilità ai finanziamenti, da un Nucleo di valutazione, costituito da rappresentanti della Regione e di tutte le Province, il quale provvederà a stipularne la graduatoria. Destinatari dei finanziamenti 1) Per il servizio sperimentale di educatrice familiare, destinatari del finanziamento sono le Amministrazioni comunali interessate. 2) Per gli altri servizi sperimentali, destinatari del finanziamento sono i soggetti gestori pubblici e privati accreditati o scelti dai Comuni mediante procedura ad evidenza pubblica. 15