Il Naviglio del Brenta: l Ittiofauna dei corsi d acqua dolce Scuola Primaria "E. De Amicis" - Dolo (Ve) a. s.
In sintesi la mappa del Progetto Scienze/Geografia: conoscere le biodiversità presenti nei Parchi e nelle aree protette Storia: Conoscere l evoluzione di un territorio per opera dell uomo Attività pratico/manipolatoria rappresentare ambienti acquatici d acqua dolce Conoscere l ambiente acquatico e l ittiofauna presente nei corsi d acqua dolce, nel BRENTA in particolare Educazione Ambientale: riconoscere il degrado e l inquinamento dei corsi d acqua, far proprie le regole che regolano le aree protette Italiano: descrivere ambienti naturali, la natura e la fauna presenti in essi
Le slide che seguono rappresentano una sintesi del percorso che è stato sviluppato nel corso del secondo quadrimestre
Storia di un fiume: dove nasce il Brenta Il Brenta nasce nel Trentino dai laghi di Levico e Caldonazzo
Storia di un fiume: il suo corso d acqua attraversa la Valsugana e arriva a Bassano del Grappa, poi prosegue fino a Vigodarzere (Pd). Qui cambia repentinamente direzione, aggira la città di Padova
ed arriva a Stra dove si congiunge con il Piovego. Da Stra, crocevia d acque, il Brenta si biforca nei due rami del Naviglio del Brenta a est e della Cunetta a sud-est. Il Naviglio si allontana verso la Laguna compiendo un piccolo arco ed attraversa i comuni di Fiesso d Artico, Dolo e Mira, sino a sfociare in Laguna a Fusina.
Esso è l antico alveo naturale del fiume Brenta, prima delle imponenti modifiche idrauliche apportate dalla Repubblica di Venezia e, sulle sue rive, sorgono numerosissime ville venete, residenze estive della nobiltà veneziana. Questo fiume fa parte del sistema di fiumi che collegava le città venete fra di loro e con la laguna di Venezia.
I molini di Dolo E grazie a questo fiume e ai suoi molini che Dolo, il nostro paese, si sviluppò e diventò importante centro commerciale.
Il Laboratorio sull Ittiofauna presente nei fiumi d acqua dolce Il 25 marzo abbiamo partecipato ad un laboratorio condotto da due esperti: Roberto e Bruno. Roberto ci ha parlato dei pesci d acqua dolce e delle loro caratteristiche. In seguito abbiamo visto dei filmati con pesci strani come lo scazzone o l arborella, che si adattano all ambiente e alla loro conformazione corporea con comportamenti particolari. Roberto e Bruno hanno portato con sé delle vasche con dei pesci: c erano lo storione, la carpa, la trota, il siluro, il gambero di fiume, il luccio, la tinca, l anguilla, il pescegatto e persino una grossa cozza d acqua dolce.
La carpa A me ha colpito particolarmente la carpa, perché è un pesce di cui ho sentito parlare spesso, ma che non avevo mai visto da vicino. Ha il corpo ricoperto da squame molto grosse, è piuttosto piatto, di colori vari. (Alberto)
Il laboratorio sull Ittiofauna d acqua dolce Io ho toccato il granchio-killer: aveva la corazza molto rigida, mentre il siluro aveva una pelle davvero vischiosa. Al contrario la pelle della carpa era scagliosa. La trota era ricoperta di muco. (Giada) Per me è stata un esperienza entusiasmante poter toccare questi esseri viventi così diversi tra loro. Quando siamo tornati in aula, Bruno ci ha spiegato tutti i segreti della pesca, ci ha mostrato vari tipi di esca e diversi modelli di canna. Ci siamo esercitati sulla costruzione del nodo del pescatore, quindi abbiamo costruito una lenza con galleggiante, piombini e amo. Questa esperienza è stata piena di emozioni e sensazioni. (Enrico)
Il laboratorio all aperto Siamo partiti alle 9.04 dalla scuola per andare sulla riva del Naviglio Brenta ed abbiamo raggiunto Roberto che ci aspettava là. Egli è sceso degli scalini ed ha cercato di prendere con una bacinella un po di acqua pulita dal Naviglio. Quindi, indossati degli stivaloni a pantalone, è sceso la riva e, con un retino a serbatoio, ci ha fornito acqua, mista a fango ed alghe, che abbiamo messo in piccole bacinelle. A gruppi, abbiamo iniziato ad osservare se nell acqua, che pensavamo sporca, ci fosse qualche animaletto.
Che sorpresa!... Spostando le alghe con un cucchiaino abbiamo visto che c erano degli insettini. Uno alla volta li abbiamo messi nell acqua pulita. Abbiamo trovato una sanguisuga e tanti altri animaletti d acqua dolce, in particolare un pesciolino e un insetto che, da grande, diventerà una libellula.
Conclusioni Abbiamo imparato che in ogni ambiente naturale c è qualcosa di nascosto, non visibile ai nostri occhi, ma non meno importante. Se poi in un fiume sono presenti più specie questo è indice di acqua relativamente poco inquinata. Al contrario, se ce ne sono poche, significa che l acqua è contaminata. Per questo dobbiamo imparare a tenerlo pulito e a rispettarlo, oltre ad impegnarci a fare il possibile per conservarlo inalterato.