D.lgs. 81/2008 e D.l. 13/04/2011 Corso in materia di sicurezza per le Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile

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D.lgs. 81/2008 e D.l. 13/04/2011 Corso in materia di sicurezza per le Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile

D.lgs. 81/2008 e D.l. 13/04/2011 Storia, organizzazione e capisaldi del Decreto 81 Una premessa necessaria Questo incontro informa sulle novità, le ragioni e gli indirizzi del «Decreto 81» e «D.L. 13.04.2011» ma non è un corso di formazione del «Decreto 81». Lo spirito del decreto è promuovere una sicurezza attiva che si fonda su una cultura della sicurezza diffusa. Informarsi e formarsi sulla normativa non serve per «pararsi il didietro» ma per permettere a ciascuna Associazione o Gruppo di sviluppare un ambiente operativo spesso pericoloso in cui ciascuno possa lavorare meglio e con maggiore sicurezza. La norma stessa è in evoluzione, gli standard che la specificano saranno resi disponibili nel corso dell anno. Pertanto ora non è possibile dare risposte che non posso esser smentite. Ma è possibile Identificare la nostra posizione sul percorso ri-organizzativo che sarà richiesto Condividere problemi emergenti e urgenti che possono essere portati all attenzione di altre istituzioni 4

La preoccupazione per la sicurezza di chi lavora ha radici profonde Anni 30 - Il Codice Penale (art. 437, 457, 589, 590) prevede sanzioni di particolare gravità per coloro che dolosamente creino situazioni di pericolo per l incolumità dei lavoratori Anni 40 - La Costituzione con l Art. 32.: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti» e l Art. 41.: «L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. Anni 50 - La norma è rigida e il legislatore detta regole sulle attrezzature e i luoghi di lavoro alle quali il datore di lavoro deve adeguarsi (D.P.R. 547/55 G.U. 12 luglio 1955, n. 158 norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro ; D.P.R. 303/56 G.U. 30 aprile 1956, n. 105 norme generali per l igiene sul lavoro ; D.P.R. 164/56 G.U. 31 marzo 1956, n. 78 norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni ) Dagli anni 90 - Arriva l Europa e il Datore di Lavoro viene posto al centro del processo di sicurezza aziendale. Lo Stato detta quelli che sono i requisiti minimi, ma è compito dell impresa prendere le migliori misure al fine di evitare infortuni o malattie professionali. Viene introdotto il concetto di valutazione dei rischi. (D.Lgs. 277/91 G.U. 27 agosto 1991, n. 200 «Attuazione delle direttive in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro»; D.Lgs. 626/94 e s.m.i. G.U. 12 novembre 1994, n.265 «Attuazione delle direttive riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro»; D.Lgs. 493/96 G.U. 23 settembre 1996, n. 223 «Attuazione della direttiva concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro»; D.Lgs. 494/96 G.U. 23 settembre 1996, n.223 «Attuazione della direttiva concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili»; D.Lgs. 187/05 G.U. 21 settembre 2005, n. 220 «Attuazione della direttiva sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche»; D.Lgs. 195/06 G.U. 30 maggio 2006, n. 124 «Attuazione della direttiva relativa all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (rumore)»).

Oggi Lo Stato detta solo i requisiti minimi o particolari per tipici rischi La valutazione dei rischi è a cura del datore di lavoro La tutela della sicurezza e della salute sul lavoro è un processo vorticoso che deve tendere al continuo miglioramento ed aggiornamento In questo contesto di attenzione alla sicurezza si colloca anche il volontariato (di protezione Civile o meno) con evidenti complicazioni per applicare a un contesto non di lavoro (professionale e di business) spesso senza una formalizzazione delle responsabilità soprattutto «naturalmente» impegnato in aree di rischio Una norma che trova origini altrove tanto è vero che si sono impiegati 4 anni per adattarla alla nostra realtà 6

I testi di riferimento Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 - Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro - Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30 aprile 2008 Decreto 13 aprile 2011 - Disposizioni in attuazione dell'articolo 3, comma 3-bis, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro - Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 159 dell'11 luglio 2011 Decreto del Capo Dipartimento del 12 gennaio 2012 - Intesa tra il Dipartimento della Protezione Civile e le Regioni e Province Autonome sulla definizione delle modalità dello svolgimento delle attività di sorveglianza sanitaria - Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 82 del 6 aprile 2012 7

Opero su uno scenario legittimo Le competenze individuali sono certificate dalla formazione Lo stato di salute è certificato Le competenze della mia Organizzazione sono organizzate e verificabili Mezzi e attrezzature sono a norma DL 81 Il Decreto 81 è uno strumento che ci aiuta a organizzare meglio il nostro lavoro. È uno strumento attivo di sicurezza

Gli elementi fondamentali dell 81 applicato alla PC Deroga prevalentemente agli aspetti formali, ma è data estrema importanza a quelli sostanziali e organizzativi per lo svolgimento delle rispettive attività- L organizzazione di Volontariato deve curare che i volontari ricevano: Idonea Informazione, Formazione ed Addestramento Attrezzature di Lavoro conformi e sicure Dispositivi di Protezione Individuali conformi e sicuri Specifiche Istruzioni Operative e Procedure in base agli scenari di rischio ed ai settori di intervento La Sorveglianza Sanitaria e il Controllo Sanitario

Gli elementi fondamentali dell 81 applicato alla PC Attività elencate dall art. 4 del decreto e indicate come obbligatorie per le organizzazioni di volontariato di protezione civile: la formazione, l informazione e l addestramento, con riferimento agli scenari di rischio di protezione civile ed ai compiti svolti dal volontario in tali ambiti; il controllo sanitario generale; la sorveglianza sanitaria esclusivamente per quei volontari che nell ambito delle attività di volontariato risultino esposti agli agenti di rischio nel previsti nel decreto legislativo 81/2008 in misura superiore a soglie di esposizione previste e calcolate secondo appositi procedimenti; la dotazione di dispositivi di protezione individuale idonei per i compiti che il volontario può essere chiamato a svolgere, anche in assenza di preliminare pianificazione, nei diversi scenari di rischio di protezione civile ed al cui utilizzo egli deve essere addestrato, conformemente alle indicazioni specificate dal fabbricante.

Grazie dell attenzione! Per ogni richiesta, commento e comunicazione: decreto81@eupolislombardia.it 11