La realizzazione degli impianti elettrici nei cantieri edili

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COLLEGIO DEI PERITI INDUSTRIALI E DEI PERITI INDUSTRIALI LAUREATI delle province di Ancona e Macerata La realizzazione degli impianti elettrici nei cantieri edili Arturo Cavaliere SOMMARIO Unità 1 Unita 2 Unità 3 Unità 4 Unità 5 Generalità e condizioni di cantiere Alimentazione e componenti elettrici Condutture elettriche Impianto di messa a terra Documentazione Elettroassurdità in cantiere

SOMMARIO Unità 1 Unita 2 Unità 3 Unità 4 Unità 5 Generalità e condizioni di cantiere Alimentazione e componenti elettrici Condutture elettriche Impianto di messa a terra Documentazione Elettroassurdità in cantiere 1. Generalità e condizioni di cantiere Il cantiere è un luogo di lavoro molto particolare: la provvisorietà e la continua evoluzione tipica della struttura, induce spesso a trascurare i problemi legati alla sicurezza, alle condizioni ambientali gravose e alla presenza di persone poco consapevoli del rischio elettrico rendono, come purtroppo confermano le statistiche sugli infortuni sul lavoro, particolarmente pericoloso questo ambiente di lavoro. L impianto elettrico di cantiere è l insieme dei componenti elettrici, ubicati all interno del recinto di cantiere, tra loro elettricamente associati in modo da rendere disponibile l energia elettrica a tutti gli apparecchi utilizzatori del cantiere. L impianto ha in genere una vita breve, appare con l'inizio dei lavori e scompare quando questi sono terminati con il recupero, per un successivo riutilizzo, di gran parte degli impianti e delle attrezzature.

1. Generalità e condizioni di cantiere La precarietà degli impianti di cantiere e le pesanti condizioni ambientali concorrono ad elevare lo stato di rischio: l analisi delle condizioni del cantiere deve quindi mirare ad evidenziare le soluzioni più adatte a fronteggiare tali situazioni. 1. Generalità e condizioni di cantiere Gli impianti elettrici di cantiere devono rispettare le prescrizioni della sezione 704 (Ambienti o applicazioni particolari) della norma CEI 64-8. Le prescrizioni si riferiscono a cantieri di costruzione e demolizione destinati a: lavori di costruzione nuovi edifici; lavori di riparazione, trasformazione, ampliamento o demolizione di edifici esistenti; opere pubbliche; lavori di movimentazione terra; lavori simili.

1. Generalità e condizioni di cantiere Sono fuori dalle prescrizioni della sezione 704 (Ambienti o applicazioni particolari) della norma CEI 64-8, gli impianti elettrici nei locali di servizio di un cantiere, quali: uffici, spogliatoi, sale riunione, spacci, ristoranti, mense, dormitori, sevizi igienici, officine meccaniche, ecc. Per tali impianti valgono le prescrizioni della stessa norma CEI 64-8 riferite agli impianti in luoghi ordinari. Anche i locali di produzione e consegna dell energia elettrica, sono da considerarsi locali di sevizio, quindi non soggetti alle prescrizioni dell impianto di cantiere. SOMMARIO Unità 1 Unita 2 Unità 3 Unità 4 Unità 5 Generalità e condizioni di cantiere Alimentazione e componenti elettrici Condutture elettriche Impianto di messa a terra Documentazione Elettroassurdità in cantiere

2. Alimentazione e componenti elettrici Nei cantieri gli impianti fissi sono limitati alle apparecchiature che comprendono gli apparecchi di comando, di protezione e di sezionamento principali. Gli impianti a valle sono considerati come impianti movibili o trasportabili. L impianto di cantiere trae origine dal punto di allacciamento della linea di alimentazione del quadro generale di cantiere. Questo coincide con il punto di fornitura o, nei casi in cui l alimentazione è derivata da un impianto esistente, con i morsetti dell interruttore immediatamente a monte della linea di cantiere. 2. Alimentazione e componenti elettrici L impianto elettrico di cantiere può essere alimentato secondo varie modalità, sulla base in particolare dei carichi prevedibili e delle misure di protezione, soprattutto contro i contatti indiretti e contro le sovracorrenti. Esso può essere alimentato sia da una rete di alimentazione a bassa tensione (sistema di I categoria) o in alta tensione (sistema di II categoria), sia mediante autoproduzione con gruppi elettrogeni o nei casi di piccoli cantieri l alimentazione può avvenire direttamente dall impianto esistente. L alimentazione viene inoltre definita in funzione del sistema di conduttori attivi (monofase o trifase) e del modo di collegamento a terra.

2. Alimentazione e componenti elettrici Alimentazione da rete pubblica a bassa tensione Nella maggior parte dei cantieri l'alimentazione è fornita direttamente in bassa tensione dalla società elettrica, con sistema TT e per potenze fino a 50 75 kw: monofase (fase-neutro) 230 V, 50 Hz, oppure trifase con neutro 230/400 V, 50 Hz. Il tipo di sistema determina il modo di collegamento a terra che prevede, come in questo caso, le masse dell impianto di cantiere collegate ad un impianto di terra elettricamente indipendente da quello della rete pubblica di alimentazione. 2. Alimentazione e componenti elettrici Alimentazione da rete pubblica in media tensione Nel caso di cantieri di grandi dimensioni può essere necessario alimentare l'impianto elettrico in media tensione mediante una propria cabina di trasformazione. In questo caso il collegamento a terra viene effettuato secondo il sistema TN-S, che prevede un impianto di terra unico in modo che le masse dell'impianto di cantiere siano collegate, per mezzo di un conduttore di protezione, all'impianto di terra della cabina di trasformazione.

2. Alimentazione e componenti elettrici Alimentazione mediante gruppi elettrogeni L impianto elettrico di cantiere può essere alimentato da gruppo elettrogeno nei casi di zone non servite dalle società di distribuzione. Per potenze medie o elevate, i gruppi elettrogeni trifase rendono disponibile il centro stella ed il relativo collegamento a terra viene in genere effettuato secondo i sistemi TN-S, come previsto per le cabine di trasformazione. Se i gruppi elettrogeni sono di potenza limitata (in genere monofase) e alimentano un solo apparecchio utilizzatore, la protezione contro i contatti indiretti può essere ottenuta mediante separazione elettrica, cioè senza realizzare alcun collegamento intenzionale a terra delle masse. 2. Alimentazione e componenti elettrici Tutti i componenti elettrici utilizzati nei cantieri, devono essere a regola d'arte e idonei all'ambiente d'installazione. Il materiale elettrico soggetto alla direttiva bassa tensione, che è stato immesso sul mercato dopo il 1 gennaio 1997, deve recare la marcatura CE. Il materiale senza marcatura CE, già messo in commercio, poteva essere messo in servizio entro il 30 giugno 1997.

2. Alimentazione e componenti elettrici Apponendo la marcatura CE, automaticamente il costruttore dichiara che il prodotto è stato costruito a regola d'arte, essendo conforme alla direttiva bassa tensione e alle altre direttive ad esso applicabili (ad esempio la direttiva sulla compatibilità elettromagnetica). Per il materiale elettrico non soggetto alla direttiva bassa tensione, ad esempio le prese a spina di tipo civile, l'installatore può ricorrere a prodotti con un marchio di conformità alle norme, come ad esempio quello dell'istituto Italiano del Marchio di Qualità (IMQ). 2. Alimentazione e componenti elettrici Quando si allestisce un impianto di cantiere, questo va alimentato da un quadro generale di cantiere, anche se l alimentazione è derivata da un impianto fisso già esistente. I quadri elettrici utilizzati nei cantieri sono il cuore dell impianto perché contengono tutti i necessari dispositivi di manovra e protezione, nonché le prese a spina e le necessarie connessioni elettriche e meccaniche che di fatto costituiscono le partenze delle varie linee elettriche del cantiere.

2. Alimentazione e componenti elettrici Alimentazione di un cantiere piccolo (6 kw) Quadro di consegna e misura Quadro con interruttore generale Quadro di distribuzione generale 2. Alimentazione e componenti elettrici Quadri elettrici per cantiere I quadri per la distribuzione dell'elettricità nei cantieri di costruzione e demolizione devono essere conformi alle prescrizioni della norma europea EN 61439-4, tale norma è stata recepita in Italia come norma CEI EN 61439-4 (CEI 17-117). La norma CEI EN 61439-4 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 4: Prescrizioni particolari per quadri per cantiere (ASC) deve essere letta congiuntamente alla norma CEI EN 61439-1 (CEI 17-113) che riporta le prescrizioni per i quadri elettrici di bassa tensione.

2. Alimentazione e componenti elettrici Quadri elettrici per cantiere Ogni quadro elettrico per cantiere deve essere munito di una targa indelebile, apposta dal costruttore, ove siano riportati in modo visibile e leggibile i seguenti dati: il nome o marchio di fabbrica del costruttore; il tipo, o numero di identificazione, o altro mezzo che renda possibile ottenere dal costruttore tutte le informazione necessarie; EN 61439-4; natura e valore nominale della corrente del quadro e la frequenza per la corrente alternata; tensioni di funzionamento nominali; massa (se supera 50 Kg). 2. Alimentazione e componenti elettrici Quadri elettrici per cantiere I quadri elettrici di cantiere devono avere un grado di protezione almeno IP 44, con l eccezione del frontale interno per il quale è ammesso IP 21 a condizione che questo si trovi protetto da un portello che assicuri in ogni caso verso l esterno il grado IP 44. Il grado di protezione va inteso con l'entrata dei cavi effettuata a regola d'arte e con la porta chiusa se il quadro è previsto per funzionare con la porta chiusa. Per permettere il passaggio dei cavi e chiudere la porta, devono essere previste apposite asole nella parte inferiore del quadro. I quadri elettrici costruiti prima del 01/08/2002, data limite di applicazione della Variante V2 alla norma EN 60439-4, possono avere un grado di protezione minimo IP 43.

2. Alimentazione e componenti elettrici Quadri elettrici per cantiere La norma CEI 17-117 distingue i quadri elettrici per cantiere in base alla funzione e al dimensionamento, come di seguito indicato: ASC di alimentazione di entrata e misura; ASC di distribuzione principale; ASC di distribuzione; ASC di trasformazione; ASC trasportabile; ASC mobile. 2. Alimentazione e componenti elettrici Prese a spina Le prese a spina possono essere: poste all'interno di quadri ASC; poste all'esterno, sulle pareti, di quadri ASC; incorporate in avvolgicavo; essere del tipo mobile conforme alla norma CEI 23-12.

2. Alimentazione e componenti elettrici Prese a spina Le prese a spina utilizzate in cantiere devono essere in grado di resistere alle condizioni di impiego che si possono verificare in tali ambienti, e quindi devono essere protette adeguatamente contro gli effetti dannosi dell acqua, avere adeguata resistenza meccanica e resistere alle basse temperature (fino a 25 C). Le prese a spina di tipo mobile, comunemente dette prese a spina volanti, devono essere ad uso industriale e quindi conformi alla norma CEI 23-12 (EN 60309). 2. Alimentazione e componenti elettrici Prese a spina La norma CEI 17-13/4, prescrive: "Un assieme di prese a spina, non protetto per mezzo dell'involucro dell'asc, deve avere un grado di protezione almeno equivalente a IP 43, sia quando la spina è tolta sia quando è completamente inserita". A tale proposito la norma CEI 23-12 prevede due tipi di prese a spina, in relazione al grado di protezione: presa a spina protetta contro gli spruzzi (IP X4) presa a spina stagna all'immersione (IP X7) Essendo le prese a spina soggette a getti d'acqua e potendo trovarsi, quelle di tipo mobile, anche in pozzanghere d'acqua, è opportuno adottare prese a spina con grado di protezione IP 67.

2. Alimentazione e componenti elettrici Prese a spina Per l'utilizzo di piccoli utensili portatili (trapani, lampade, ecc.) dotati di spine di tipo domestico indissolubili dal cavo, è tollerato l'uso di prese di tipo domestico quando l ambiente di lavoro e l attività che si svolge, non presentano rischi legati a presenza di acqua, polvere o urti (oppure installando la presa in quadri ASC o in scatole con idoneo IP). L uso di adattatori di sistema (secondo la norma CEI EN 50250, parte spina industriale e parte presa per uso domestico) è ammesso per un uso temporaneo. 2. Alimentazione e componenti elettrici Prese a spina Le prese a spina devono essere protette da un interruttore differenziale con I dn 30 ma. Ai fini della selettività, la norma CEI 17-13/4, prescriveva che un interruttore differenziale non poteva proteggere più di sei prese, tale limite è stato però abrogato da una variante alla citata norma CEI, è consiglia tuttavia non superare un ragionevole numero di prese sotto lo stesso differenziale ai fini della selettività.

2. Alimentazione e componenti elettrici Avvolgicavo Gli avvolgicavo devono essere di tipo industriale e conformi alla norma CEI EN 61316 e devono avere le seguenti caratteristiche: incorporare un protettore termico o di corrente che protegga il cavo da surriscaldamenti dannosi, sia con cavo avvolto sia con cavo svolto; il cavo deve essere di tipo H07RN-F con sezione minima di 2,5 mm 2 per avvolgicavo da 16 A, 6 mm 2 per avvolgicavo da 32 A e 16 mm 2 per avvolgicavo da 63 A; riportare il nome o il marchio del costruttore, la tensione nominale e le massime potenze prelevabili a cavo avvolto e a cavo svolto. 2. Alimentazione e componenti elettrici Prolunghe I cordoni prolungatori, in gergo denominati prolunghe, sono destinati ad un uso mobile, essi devono essere equipaggiati con prese a spina di tipo industriale ed è opportuno che le prese a spina di tipo mobile abbiano grado di protezione IP 67. Il cavo deve essere del tipo H07RN-F o equivalente e le sezioni minime devono essere, come per gli avvolgicavo, di 2,5 mm 2 per prolunghe con prese da 16 A, di 6 mm 2 per prese da 32 A e 16 mm 2 per prese da 63 A.

2. Alimentazione e componenti elettrici Avvolgicavo - Prolunghe Sia per i cavi degli avvolgicavo, sia per quelli delle prolunghe è opportuno fissare delle lunghezze massime per non avere forti cadute di tensione. A tale scopo la seguente tabella indica le lunghezze di cavo per una caduta di tensione pari al 2 % con carico nominale. Cavo Sezione (mm 2 ) Corrente nominale (A) Lunghezza (m) Monofase 1,5 10 20 Monofase 2,5 16 30 Trifase 2,5 16 50 Trifase 6 32 60 2. Alimentazione e componenti elettrici Apparecchi di illuminazione L esigenza di illuminazione artificiale si presenta solo per i cantieri con cicli di lavorazione continui oppure per attività in gallerie, locali interrati o bui. In alcuni casi un illuminazione diffusa del cantiere, nelle ore notturne, svolge un effetto dissuadente nei confronti di ladri e malintenzionati. Per i primi casi, parallelamente all esigenza di illuminazione artificiale si pone anche quella dell illuminazione di sicurezza.

2. Alimentazione e componenti elettrici Apparecchi di illuminazione L'illuminazione del cantiere può essere effettuata con apparecchi fissi, trasportabili o portatili. Si intende: apparecchio fisso: un apparecchio utilizzatore che non sia trasportabile nè portatile. apparecchio trasportabile: un apparecchio utilizzatore che può essere spostato facilmente, perché munito di apposite maniglie o perché la sua massa è limitata. apparecchio portatile: apparecchio utilizzatore destinato ad essere sorretto dalla mano durante il suo impiego ordinario (il motore, se esiste, è parte integrante dell'apparecchio). 2. Alimentazione e componenti elettrici Impianti fissi di illuminazione Gli apparecchi di illuminazione fissi possono essere installati su pali, sul traliccio della gru, su pareti o altre posizioni elevate. Questi impianti devono avere le stesse caratteristiche degli impianti elettrici di cantiere, particolare attenzione va riservata al grado di protezione (IP) che in ambiente normale deve essere almeno IP 44. Occorre accertarsi che l impianto sia protetto contro gli urti accidentali e verificare che gli apparecchi di illuminazione, soprattutto i proiettori, non siano causa di abbagliamento.

2. Alimentazione e componenti elettrici Impianti di illuminazione trasportabili Gli apparecchi trasportabili si utilizzano su treppiedi, cavalletti, ecc. e possono essere alimentati direttamente dalla rete a 230 V oppure a 24 V tramite trasformatore di sicurezza (SELV). Gli apparecchi di illuminazione vanno trasportati solo dopo aver disattivato l alimentazione. Anche in questo caso si consiglia un grado minimo di protezione IP 44 è pure consigliato che siano utilizzati apparecchi con isolamento di Classe II. I cavi di alimentazione, per tali apparecchi, devono essere adatti alla posa mobile (tipo H07RN-F o equivalenti). 2. Alimentazione e componenti elettrici Lampade portatili Le lampade portatili devono essere conformi alla norma CEI EN 60598-2-8, ed avere almeno le seguenti caratteristiche: impugnatura in materiale isolante; parti in tensione, o che possono entrare in tensione, completamente protette; protezione meccanica della lampadina; grado di protezione (IP44 minimo consigliato). Se utilizzate in luoghi conduttori ristretti devono essere alimentate mediante circuiti a bassissima tensione di sicurezza SELV.

2. Alimentazione e componenti elettrici Apparecchi portatili Gli apparecchi portatili, se utilizzati in luoghi conduttori ristretti, devono essere alimentati a bassissima tensione di sicurezza (24 V con trasformatore di sicurezza sistema SELV). 2. Alimentazione e componenti elettrici Gruppi elettrogeni Nel caso di cantieri ubicati in zone remote, o per i quali non è possibile avvalersi dell'alimentazione delle società di distribuzione elettrica, si può far ricorso ai gruppi elettrogeni (generatori funzionanti in isola). Per generatori di potenze medie o elevate è reso disponibile il centro stella del generatore trifase per realizzare un sistema elettrico di tipo TN, quindi le masse ed il neutro vanno collegati allo stesso impianto di terra, fermo restando l utilizzo degli interruttori differenziali come dispositivi di protezione. Con tale collegamento la sicurezza non dipende dalla resistenza di terra e gli interruttori differenziali aprono il circuito in caso di guasto franco a terra entro i limiti previsti dalle norme.

2. Alimentazione e componenti elettrici Gruppi elettrogeni Per i piccoli gruppi elettrogeni (quelli che alimentano un solo apparecchio elettrico), il sistema elettrico è isolato da terra e protetto contro i contatti indiretti per separazione elettrica, quindi è proibito collegarlo a terra. L'apparecchio alimentato da questi piccoli gruppi elettrogeni necessita del collegamento equipotenziale alla carcassa del gruppo, cosa che avviene automaticamente all inserimento della spina dell apparecchio nella presa del gruppo. 2. Alimentazione e componenti elettrici Gruppi elettrogeni Ai fini dell'applicazione del DM 37/08 (obbligo per il solo aspetto della dichiarazione di conformità), considerato che il campo di applicazione del Decreto riguarda: impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell'energia elettrica: i circuiti di alimentazione degli apparecchi utilizzatori e delle prese a spina con esclusione degli equipaggiamenti elettrici delle macchine, degli utensili, degli apparecchi elettrici in genere. Nell'ambito degli impianti elettrici rientrano anche quelli di autoproduzione di energia fino a 20 kw nominale, gli impianti per l'automazione di porte, cancelli e barriere, nonche' quelli posti all'esterno di edifici se gli stessi sono collegati, anche solo funzionalmente, agli edifici; si ritiene valida l'applicazione anche ai cantieri alimentati da gruppo elettrogeno.

SOMMARIO Unità 1 Unita 2 Unità 3 Unità 4 Unità 5 Generalità e condizioni di cantiere Alimentazione e componenti elettrici Condutture elettriche Impianto di messa a terra Documentazione Elettroassurdità in cantiere 3. Condutture elettriche Posa dei cavi I criteri per la scelta della tipologia di posa sono essenzialmente i seguenti: esigenze di sicurezza; funzionalità; economicità. Le esigenze di sicurezza sono contemplate dalle norme CEI, per gli aspetti di funzionalità ed economicità si ricorda che la posa interrata a fronte di un costo più elevato non presenta interferenze con il cantiere ed è rivolta a cantieri di lunga durata. Al contrario la posa aerea è più economica e presenta una maggiore facilità nel recupero, ma può risultare critica per cantiere di lunga durata e in zone particolarmente ventose.

3. Condutture elettriche Posa dei cavi Si intende "posa fissa" la posa di cavi destinati a non essere spostati durante la vita del cantiere, ad esempio il tratto che va dal contatore di energia elettrica al quadro generale. I cavi per "posa mobile" sono invece soggetti a spostamenti (cavi per uso mobile), ad esempio il cavo che alimenta il quadro prese a spina o un apparecchio trasportabile. I cavi per posa mobile, che alimentano apparecchiature trasportabili all'interno del cantiere, devono essere preferibilmente sollevati da terra e seguire percorsi brevi. 3. Condutture elettriche Posa dei cavi I cavi per posa mobile, che alimentano apparecchiature trasportabili all'interno del cantiere, devono essere preferibilmente sollevati da terra e seguire percorsi brevi. Ad evitare danneggiamenti meccanici, detti cavi non devono essere lasciati arrotolati sul posto di lavoro o in prossimità dell'apparecchio.

3. Condutture elettriche Posa dei cavi Se il cavo è interrato direttamente, deve essere protetto con lastra o tegolo, a meno che non sia munito di armatura metallica (spessore > 0,8 mm), in ogni caso deve essere posto ad una profondità di almeno 50 cm con un nastro di segnalazione a circa 20 cm sopra il cavo. Le stesse precauzioni vanno adottate se il cavo è interrato entro un tubo protettivo in materiale isolante. La profondità di posa può essere inferiore a 50 cm solo se il cavo è installato entro un tubo o un cunicolo avente resistenza tale da sopportare le sollecitazioni meccaniche prevedibili, in particolare quelle dovute ad attrezzi manuali e di scavo. 3. Condutture elettriche Posa dei cavi I cavi su palificazione (posa aerea) all'interno del cantiere devono essere disposti possibilmente lungo la recinzione, in modo da non intralciare il traffico e da non essere sottoposti ad urti meccanici. Quando il cavo non è autoportante e viene sospeso a funi metalliche (caso B) le fasciature non devono danneggiare il cavo (come nel caso di fissaggio con fil di ferro) e devono essere disposte almeno ogni due metri.

3. Condutture elettriche Posa dei cavi Le eventuali connessioni di conduttori vanno eseguite in apposite cassette di giunzione/derivazione, in materiale plastico, con grado di protezione minimo IP 44. Se esistono condizioni di posa più critiche (esposizione a getti d'acqua, penetrazione di polvere, ecc.) è richiesto un grado di protezione superiore, ad esempio IP 55. Per non compromettere il grado di protezione delle cassette, ed evitare che, tirando il cavo, le connessioni siano sollecitate a trazione, occorre utilizzare appositi pressacavi per l'entrata dei cavi in cassetta. SOMMARIO Unità 1 Unita 2 Unità 3 Unità 4 Unità 5 Generalità e condizioni di cantiere Alimentazione e componenti elettrici Condutture elettriche Impianto di messa a terra Documentazione Elettroassurdità in cantiere

4. Impianto di messa a terra L impianto di terra è definito come l insieme dei dispersori, dei conduttori di terra, dei collettori (o nodi) principali di terra e dei conduttori di protezione ed equipotenziali, destinato a realizzare la messa a terra di protezione e/o di funzionamento. In sintesi si può affermare che per prevenire l elettrocuzione e cioè gli effetti negativi che il corpo umano subisce da un contatto con elementi in tensione, occorre collegare a terra le masse, vincolandole al potenziale di terra o ad un valore ad esso prossimo. 4. Impianto di messa a terra L impianto di terra è finalizzato al collegamento alla stessa terra di tutte le parti metalliche conduttrici e accessibili dell impianto elettrico (collegamento o messa a terra di protezione). La messa a terra di protezione, coordinata con un adeguato dispositivo di protezione, ad esempio il relè differenziale, realizza il metodo di protezione mediante interruzione automatica dell alimentazione che è il metodo correntemente utilizzato contro i contatti indiretti. Impianti di terra separati con due guasti su fasi diverse

4. Impianto di messa a terra Massa Parte conduttrice di un componente elettrico che può essere toccata e che non è in tensione in condizioni ordinarie, ma può andare in tensione in condizione di guasto. Massa estranea Parte conduttrice non facente parte dell impianto elettrico in grado di introdurre un potenziale, generalmente il potenziale di terra. Per gli ambienti particolari, quale è il cantiere, se il valore della resistenza verso terra di una parte metallica è inferiore a 200 ohm, tale parte metallica si considera massa estranea. Nel caso di una persona che entra in contatto con una massa in tensione per un guasto di isolamento e, nel contempo, con una massa estranea non collegata all impianto di terra, questa viene sottoposta ad una differenza di potenziale pericolosa, da qui l obbligo di collegarla a terra. 4. Impianto di messa a terra Masse e masse estranee nei cantieri Per individuare le masse estranee può essere sufficiente un esame a vista per stimare se la resistenza verso terra di una parte metallica sia superiore o inferiore a 200 ohm. Per esempio un grosso serbatoio appoggiato su basi di legno asciutto, avrà una resistenza verso terra sicuramente > 200 ohm, quindi non è una massa estranea. Nei casi dubbi in cui un semplice esame a vista non può essere sufficiente per individuare la massa estranea, si dovrà ricorrere ad una misura strumentale.

4. Impianto di messa a terra Masse e masse estranee nei cantieri Quasi sempre le baracche in lamiera che vengono utilizzate nei cantieri edili come uffici, spogliatoi, depositi, ecc. non sono né masse, né masse estranee e quindi non devono essere collegate all impianto di messa a terra. A seguire illustriamo alcune casistiche. Eventuali condutture sono in tubo isolante e quindi di classe II Eventuali condutture sono in tubo metallico già collegato a terra Eventuali cavi multipolari a vista tipo H07RN-F o N1VV-K sono di classe II

Non è una massa estranea in quanto presenta quasi sempre una resistenza verso terra superiore a 200 Ω Per chi ragiona con il metodo del per non saper né leggere né scrivere e pensa che un collegamento a terra non fa mai male, si analizzi la situazione seguente, dove la messa a terra della baracca aumenta il pericolo. a) Il cavo N07V-K (cordina) non è di classe II e questo tipo di posa non è ammesso. b) Il cavo H07RN-F è di classe II. Non occorre la messa a terra del ponteggio. c) L apparecchio di illuminazione è di classe II. Non occorre la messa a terra del ponteggio. d) Il montacarichi è a terra tramite il PE del cavo di alimentazione. Non occorre la messa a terra del ponteggio.

SOMMARIO Unità 1 Unita 2 Unità 3 Unità 4 Unità 5 Generalità e condizioni di cantiere Alimentazione e componenti elettrici Condutture elettriche Impianto di messa a terra Documentazione Elettroassurdità in cantiere 5. Documentazione Gli impianti elettrici nei cantieri non sono soggetti a progettazione obbligatoria, in base a quanto previsto dal D.M. 37/08, art. 10c. 2: "Sono esclusi dagli obblighi della redazione del progetto e dell'attestazione di collaudo le installazioni per apparecchi per usi domestici e la fornitura provvisoria di energia elettrica per gli impianti di cantiere e similari, fermo restando l'obbligo del rilascio della dichiarazione di conformità". Per i cantieri di una certa grandezza e/o durata, il progetto è tuttavia consigliabile, inoltre come confermato dallo stesso articolo del D.M. 37/08, l'installatore è comunque obbligato al rilascio della dichiarazione di conformità, corredata degli allegati obbligatori.

5. Documentazione Per i cantieri soggetti al titolo IV del D.Lgs. 81/08 il progetto può essere richiesto dal Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione allo scopo di redigere il piano di sicurezza e coordinamento. In merito al rilascio della dichiarazione di conformità, si precisa che dovendo essere rilasciata al termine dei lavori, ed essendo il cantiere in continua evoluzione, spesso viene il dubbio del momento temporale in cui occorre redigerla. Il buon senso fa considerare, in linea generale, terminato l'impianto con l'installazione dei quadri di distribuzione, generale e secondari, indipendentemente dai quadri di presa a spina. 5. Documentazione Alla dichiarazione di conformità devono, obbligatoriamente, essere allegati i seguenti documenti: 1. relazione con tipologia dei materiali utilizzati; 2. progetto; Nei casi in cui il progetto è redatto dal responsabile tecnico dell'impresa installatrice l'elaborato tecnico è costituito almeno dallo schema dell'impianto da realizzare

5. Documentazione L impianto di terra dei cantieri deve essere denunciato; in base al D.P.R. 462/01, il datore di lavoro invia la dichiarazione di conformità, rilasciata dall installatore, alla ASL o alla ARPA, entro trenta giorni dalla messa in servizio dell impianto. E stato abolito quindi il modello B usato per la denuncia degli impianti di terra. 5. Documentazione La denuncia dell impianto di terra deve essere fatta da ciascun datore di lavoro per le attrezzature fisse del cantiere, anche se queste fanno capo ad un unico impianto di terra. Per semplificare però le procedure di verifica la dichiarazione di conformità si riferisce allo stesso ed unico impianto di terra. Per le verifiche periodiche degli impianti di messa a terra, il datore di lavoro si può rivolgere all ASL o all ARPA o ad eventuali Organismi individuati dal Ministero delle attività produttive. La periodicità di dette verifiche è rimasta biennale.

5. Documentazione Per l'impianto di protezione da scariche atmosferiche del cantiere, l obbligo della denuncia alla ASL o alla ARPA riguarda solo le strutture metalliche all aperto (gru, ponteggi, ecc.), queste se autoprotette, non sono da considerare di notevoli dimensioni e pertanto non devono essere denunciate. La denuncia dell'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche va effettuata, come per gli impianti di messa a terra, con la dichiarazione di conformità rilasciata dall installatore, alla quale vanno allegate le documentazioni previste dalle norme CEI 81-10. Per i cantieri sembrerebbe sufficiente allegare una planimetria con l'indicazione dei collegamenti di terra e ubicazione dei relativi dispersori. SOMMARIO Unità 1 Unita 2 Unità 3 Unità 4 Unità 5 Generalità e condizioni di cantiere Alimentazione e componenti elettrici Condutture elettriche Impianto di messa a terra Documentazione Elettroassurdità in cantiere

Grado di protezione (IP) non più presente Grado di protezione (IP) non più presente

Posa fissa di un cavo non idonea, con conseguente danneggiamento dell isolamento Cantiere di ristrutturazione: alimentazioni volanti

Quadro generale di cantiere in posizione non idonea Tipico quadro di cantiere in posizione non stabile, senza giusto grado di protezione e con prese a spina non a regola d arte

Quadro gru con comando d emergenza, in posizione non idonea Messa a terra di un ponteggio metallico

Regolare messa a terra di una baracca metallica Nodo di terra su un ponteggio metallico

Apparecchi d illuminazione trasportabili Illuminazione di un luogo di lavoro con apparecchio trasportabile

Apparecchi d illuminazione trasportabili A) Alimentazione a bassissima tensione di sicurezza B) alimentazione a 230 V Gruppi elettrogeni Generatore di potenza medio/elevata. Il neutro e le masse sono collegati allo stesso impianto di terra (sistema TN), i circuiti sono protetti da interruttore differenziale

Gruppi elettrogeni Piccolo gruppo elettrogeno Protetto contro i contatti indiretti per separazione elettrica Quadri elettrici Quadro elettrico di un cantiere medio (25 kw) Prospetto e sistema di installazione del quadro generale

Quadri elettrici Quadro elettrico di cantiere con vano per il passaggio dei cavi a porta chiusa. Se la porta non può essere chiusa deve essere garantito il grado di protezione IP 44 anche con la porta aperta