MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA



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MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CAMPANIA DIREZIONE DIDATTICA DEL 2 CIRCOLO Via Alessandro Della Corte 5/b 84013 - Cava de Tirreni (SA) Tel. 089442246 Fax.0894454300 C.F.80026720658 C.Mecc.SAEE045003 E-mail:saee045003@istruzione.it Sito web. www.secondocircolocava.gov.it saee045003@pec.istruzione.it 2 CIRCOLO DIDATTICO di Cava de Tirreni Anno scolastico 2014-2015

Indice 1. IL POF pag. 2 2. IL 2 CIRCOLO DIDATTICO pag. 3 I plessi scolastici e le scuole pag. 3 Premessa pag. 4 Finalità istituzionali pag. 4 3. PROGETTAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA pag. 5 Contesto educativo pag. 5 Finalità educative pag. 6 Azione formativa della scuola pag. 7 Competenze chiave pag. 9 Azione educativa della scuola pag. 10 L organizzazione del curricolo pag. 12 Attività e metodo didattico pag. 13 Valutazione degli apprendimenti pag. 13 Criteri per l attribuzione dei voti numerici in decimi pag. 15 Valutazione del comportamento pag. 16 Valutazione alunni disabili e BES pag. 17 Indicazioni e strumenti metodologico - didattici pag. 19 4. ARTICOLAZIONE DELL OFFERTA FORMATIVA pag. 21 Scuola Primaria e Scuola dell Infanzia pag. 21 Progetti di arricchimento dell offerta formativa pag. 22 Progetti di circolo pag. 22 Progetti, manifestazioni, eventi curriculari di plesso pag. 25 5. PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA pag. 27 Calendario scolastico pag. 27 Funzioni ed incarichi pag. 28 Responsabili di plesso pag. 28 Comitato di valutazione pag. 29 Personale docente pag. 29

Personale non docente pag. 29 Consiglio di circolo pag. 30 ALLEGATI 1. Piano annuale per l Inclusione 2. Prospetto assegnazioni funzioni strumentali. 3. Prospetto assegnazioni assistenti amministrativi. 4. Assegnazioni, compiti collaboratori scolastici. 1. P.O.F. - Piano dell offerta formativa 1 Dall art.3 del Regolamento in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche D.P.R. 275/99: Il Piano dell Offerta Formativa è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. Il PIANO dell OFFERTA FORMATIVA del 2 Circolo di Cava è stato elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per l attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di circolo. Esplicita le basi e gli indirizzi progettuali ed organizzativi dell attività dei docenti e delle classi e definisce le linee guida e le pratiche educative e didattiche condivise e coerenti con gli obiettivi generali ed educativi determinati a livello nazionale. Nell ottica di un reale processo di valorizzazione e di inclusione di tutti e di ciascuno, promuove lo sviluppo integrale della persona, articolando gli obiettivi formativi e didattici in relazione alla formazione cognitiva, corporea, affettiva, relazionale ed etica degli alunni, considerati in rapporto e nell interazione con la società contemporanea. P.O.F. Risponde ai bisogni specifici e alle esigenze del territorio in cui sono Valorizza la professionalità docente: la sua elaborazione si

2. Il Secondo Circolo Didattico di Cava de Tirreni Dal 1 settembre 2013 il 2 Circolo Didattico di Cava ha una nuova sede ma anche un nuovo assetto in conseguenza dell ultimo dimensionamento della rete scolastica. I plessi scolastici e le scuole - anno scolastico 2013-14 2 VIA DELLA CORTE Via Alessandro Della Corte, 1 Sc. Primaria : 5 classi 81 alunni Sc dell Infanzia : 2 sezioni (di cui 1 con mensa) 53 alunni SANT ARCANGELO Via Ido Longo Sc. Primaria : 5 classi 97 alunni Sc dell Infanzia : 2 sezioni (di cui 1 con mensa) 53 alunni VIA BALZICO (Sede S. Maria del Rifugio) Piazza San Francesco Sc. Primaria : 9 classi 169 alunni 2 CIRCOLO: n. alunni s. primaria 422 n. alunni s. infanzia 235 24 classi primaria 11 sezioni infanzia Sc. Dell Infanzia: CORSO UMBERTO (Sede via XXIV Maggio) 3 sezioni (di cui 1 con mensa) 72 alunni SAN CESAREO Via Vecchione Sc. Primaria : 5 classi 75 alunni

CASTAGNETO Via Craven Sc. Dell Infanzia: 2 sezioni (di cui 1 con mensa) 75 alunni VIRTUOSO Via Mazzini Corpo di Cava Sc. Dell Infanzia: 1 sezione con mensa 20 alunni. PREMESSA La scuola come ambiente educativo e di apprendimento 3 Nella società contemporanea e nella realtà locale, entrambe investite da complesse trasformazioni e straordinarie esigenze formative, la scuola si configura come agenzia intenzionalmente educativa, affiancata in questo suo compito a quella primaria della famiglia e di altri ambienti educativi di carattere sociale. La scuola, con l apporto delle competenze professionali del personale, con la collaborazione delle famiglie, delle istituzioni e degli ambienti educativi extrascolastici, è responsabile della qualità delle scelte educative, didattiche ed organizzative e si impegna a garantirne l adeguatezza ai bisogni formativi degli alunni, per il raggiungimento delle finalità istituzionali dettate dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo. Alunni, famiglie, docenti e territorio rappresentano la struttura portante di un sistema formativo fortemente integrato. Questo comporta un modo di procedere che impegna a formulare l attività formativa in rispondenza alla specificità dell ambiente d appartenenza, nel riconoscimento di quelle che risultano essere esigenze di sviluppo degli alunni, d intesa con le famiglie e nella migliore utilizzazione delle risorse disponibili all interno e sul territorio. Oggi più che mai c è bisogno di una scuola di base capace di organizzarsi continuamente come ambiente educativo e di apprendimento, un istituzione in cui i bambini possono essere protagonisti curiosi del mondo, cercare validi e sereni rapporti con gli altri e con gli oggetti del sapere al fine di sviluppare una motivazione intrinseca alla competenza; una scuola dove i nostri alunni abbiano le ali per volare con la fantasia ma anche solidissime gambe per camminare sicuri nel mondo, siano cioè in grado di contare sulle proprie forze e sulle proprie potenzialità, come dovrà essere da adulti nell avventura della vita. Istituzioni, personale della scuola, genitori, alunni sono protagonisti nell attuazione del Piano dell Offerta Formativa, anche attraverso momenti di confronto e di incontro fra tutte le componenti. FINALITA ISTITUZIONALI

Le Finalità Istituzionali del Circolo si ispirano agli art. 3, 33 e 34 della Costituzione italiana e alle Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012, dove si sottolinea che nella consapevolezza della relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona, all'interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie. 4 3. PROGETTAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA La nostra progettazione educativa e didattica annuale scaturisce da un attenta lettura e riflessione delle Indicazioni Nazionali per il curricolo (entrate in vigore con il decreto ministeriale n.254 del 16 novembre 2012), coniugate con l autonomia e la libertà d insegnamento e contestualizzate nella realtà dove i docenti del 2 Circolo Didattico operano. Le I. N. forniscono obiettivi di apprendimento e competenze che ogni allievo deve acquisire; confermano la validità dell impianto educativo della nostra scuola di base; ma indicano alcune necessità imprescindibili da considerare, in un contesto demografico e culturale profondamente mutato, per garantire a tutti i discenti solide conoscenze e competenze iniziali. CONTESTO EDUCATIVO Il soggetto che apprende, il nostro bambino e il nostro fanciullo, va considerato nella sua concretezza esistenziale perché oggi il paesaggio scolastico è solo una delle tante esperienze formative che essi vivono. Acquisiscono competenze specifiche spesso in contesti extrascolastici, in modo frammentario ed episodico; sono bombardati da un infinità di stimoli, d informazioni, di proposte e di saperi sempre nuovi che sono costretti ad accogliere senza poterli filtrare e riorganizzare. Vi è poi una scarsa definizione in famiglia di validi modelli educativi e un attenuazione della capacità adulta di presidio dei limiti e delle regole; più faticoso è anche il processo di identificazione e di differenziazione da parte di chi cresce; sono mutate le forme di socialità spontanea, dello stare e crescere insieme. Inoltre l orizzonte territoriale della scuola si allarga; ogni specifico territorio possiede legami con varie aree del mondo e ogni singola persona deve tener conto di

informazioni sempre più numerose ed eterogenee e si trova ad interagire con culture diverse, senza avere strumenti adatti per comprenderle e metterle in relazione con la propria. Il futuro adulto dovrà essere considerato un uomo planetario il cui agire, la cui quotidianità e realtà locale sono strettamente collegate alle sorti dell intera umanità e del pianeta in una relazione di micro e macro influenza reciproche. La diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione ha determinato, inoltre, una rivoluzione perché la scuola oggi non ha più il monopolio dell informazione e dei modi di apprendere. FINALITÀ EDUCATIVE 5 Il bambino è posto al centro dell azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi. ( Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012) Uguaglianza e diversità Sin dalla prima infanzia e in tutto l arco della scuola primaria i docenti formulano proposte in una relazione costante con i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini, valorizzando le diverse situazioni individuali presenti nella sezione o nella classe ed evitando che si trasformino in disuguaglianze. L azione educativa della scuola non si realizza in un offerta unica e indistinta, indifferente alla diversità di cui ciascuno è portatore, ma si articola in modo da tener conto delle situazioni di partenza di ciascuno e, operando con ogni mezzo, differenzia la proposta formativa adeguandola alle esigenze di ciascuno: a tutti gli alunni deve essere data la possibilità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità. Inoltre valorizzando le molteplici risorse esistenti sul territorio (enti locali, associazioni culturali e professionali, società sportive, gruppi di volontariato, ma anche organismi privati) si realizzano progetti educativi ricchi e articolati affinché l offerta formativa della scuola assuma un ruolo di promozione culturale e sociale. Accoglienza ed integrazione I docenti affrontano, con maggiore sensibilità e professionalità, i problemi relativi alla disabilità, al disagio, allo svantaggio e all intercultura, riconoscendo nella diversità una ricchezza, perché l azione educativa è centrata sul valore della persona umana, e predisponendo tutte le possibili risorse in grado di migliorare l accoglienza ed il livello di integrazione. Particolare cura è dedicata alla formazione della classe come gruppo per la gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione e per rendere la scuola un ambiente accogliente che favorisca il coinvolgimento e la partecipazione attiva degli alunni ad un progetto educativo condiviso. Imparzialità e regolarità La scuola si impegna a garantire la vigilanza, la continuità dei servizi e delle attività educative nel rispetto dei principi e delle norme sanciti dalla legge ed in applicazione delle disposizioni contrattuali del comparto scuola.

Libertà d insegnamento ed aggiornamento del personale La programmazione individuale e collegiale è espressione della libertà d insegnamento dei docenti sancita dalla Costituzione. La scuola è un luogo di vita e di apprendimento per docenti e allievi, nel quale i docenti devono poter sperimentare il gusto per l insegnamento e il piacere che viene dal far conoscere, far discutere, far costruire sapere. L aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico. 6 AZIONE FORMATIVA DELLA SCUOLA L offerta formativa del Circolo mira alla promozione del pieno sviluppo della persona accompagna gli alunni nell elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l acquisizione degli alfabeti della cultura di base (Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012 ) INSEGNARE AD APPRENDERE La nostra scuola si propone di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale per affrontare positivamente l incertezza e la mutevolezza degli scenari presenti e futuri, curando e consolidando le competenze e i saperi di base irrinunciabili che sono le fondamenta per l uso consapevole del sapere diffuso e perché essi rendono effettiva ogni possibilità apprendimento nel corso della vita. La scuola vuole insegnare ad apprendere, vuole cioè fornire ad ogni allievo le chiavi per costruire e per trasformare le mappe dei saperi, rendendole coerenti con la rapida e imprevedibile evoluzione delle conoscenze e dei loro oggetti. (Educazione Permanente) INSEGNARE AD ESSERE Poiché oggi sono molte le famiglie che incontrano difficoltà anche nello svolgere il loro ruolo educativo, insegnare ad essere è un altro obiettivo formativo che intendiamo perseguire proponendo un educazione che spinga l alunno a fare scelte autonome e proficue, nel confronto continuo della sua progettualità con i valori che orientano una società sana e responsabile, società che bisogna creare continuamente insieme agli altri. A partire dalla gestione del gruppo - classe all interno delle nostre piccole comunità scolastiche dobbiamo insegnare le regole del vivere e del convivere : orientando la propria attenzione su se stesso, curando i rapporti interpersonali, interiorizzando valori etici e civili, rispettando l ambiente e i beni in esso contenuti. Facendo perno sugli strumenti forniti dall autonomia scolastica, le scuole del 2 Circolo stringono rapporti costanti con gli enti territoriali e, in primis, con le famiglie degli alunni e, nel rispetto dei reciproci ruoli, si supportano a vicenda nella comune

finalità educativa di formare individui che siano nello stesso tempo cittadini dell Italia, dell Europa e del Mondo. Fare scuola oggi significa mettere in relazione la complessità dei nuovi modi di apprendere con un opera quotidiana di guida, attenta al metodo, ai nuovi media e alla ricerca multi-dimensionale. 7 Dunque i docenti del 2 Circolo Didattico sono chiamati a: realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli scolari: valorizzando quanto di buono c è in ognuno e rendendolo consapevole e fiducioso delle proprie capacità cosicché egli abbia una percezione armonica ed integrale di sé e degli altri; riconosca emozioni e sentimenti, sappia controllarli e raggiunga la metacognizione. valorizzare le potenzialità attraverso il rispetto delle diversità e l offerta di pari opportunità: modificando eventuali immagini negative dell alunno, mostrando aspettative positive verso lo stesso, incoraggiandolo e considerando l errore fonte di apprendimento e occasione per promuovere il pensiero critico. offrire ai bambini occasioni di apprendimento dei saperi, dei linguaggi culturali di base e degli strumenti di pensiero necessari per apprendere a selezionare le informazioni: motivandoli e promuovendo l acquisizione di abilità, incentivando la curiosità, la ricerca personale e la meta conoscenza. favorire e valorizzare l autonomia di giudizio, il pensiero logico-critico convergente e il pensiero creativo divergente: ponendo l attenzione all opinione di ogni singolo alunno, al suo percorso personale verso l apprendimento funzionale e continuo e facilitando, attraverso strategie didattiche, le capacità immaginative e fantastiche. incentivare la formazione continua: rendendo l alunno fruitore e produttore attivo e consapevole di linguaggi diversi legati alle nuove tecnologie e costruendo le basi affinché possieda la capacità di studiare in maniera autonoma e produttiva. testimoniare ogni giorno valori universali quali: la solidarietà, la giustizia e l impegno ad agire per il bene comune, di modo che l alunno li scopra, li interiorizzi e diventino patrimonio della sua vita. COMPETENZE CHIAVE

Realizzare questi obiettivi formativi, soprattutto oggi, è possibile: il nostro P.O.F. fa riferimento alle IN2012 che danno garanzia di unitarietà al sistema scolastico perché, cercando di tenere insieme l istanza nazionale e l istanza locale, esse offrono elementi forti di prescrittività a cui tutte le Istituzioni Scolastiche del territorio Nazionale devono attenersi. Il Curricolo di Circolo, quindi, fissa gli obiettivi generali, gli obiettivi specifici di apprendimento e i relativi traguardi in relazione allo sviluppo delle otto competenze chiave per l apprendimento permanente definite dal Parlamento Europeo e assunte come orizzonte di riferimento anche dal sistema scolastico italiano. 8 COMPETENZE CHIAVE Comunicazione nella madre lingua Comunicazione nella lingua staniera Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia Profilo delle competenze al termine del 1 ciclo d istruzione (fine scuola secondaria di primo grado) Comprende enunciati e testi di una certa complessità, adotta registri linguistici appropriati alle varie situazioni. Si esprime a livello elementare in lingua inglese nell incontro con persone di diversa nazionalità. Utilizza la lingua inglese nell uso delle TIC. Analizza dati e fatti della realtà, verifica l attendibilità dell analisi, possiede un pensiero razionale con cui affronta problemi e situazioni sulla base di elementi certi. Competenza digitale Ha buone competenze digitali e usa con consapevolezza le tecnologie dell informazione. Imparare ad imparare Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi nuove informazioni impegnandosi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Competenze sociali e civiche Rispetta le regole condivise. Collabora con gli altri per la costruzione del bene comune. Esprime le proprie opinioni. Ha cura e rispetto di sé come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

La combinazione di conoscenze acquisite e capacità esercitate e trasformate in abilità con il contributo fondante del soggetto ovvero la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità Spirito di iniziativa e imprenditorialità Consapevolezza ed espressione culturale Utilizza gli strumenti di conoscenza. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Ha consapevolezza di potenzialità e limiti. Orienta le proprie scelte in modo consapevole. Si impegna in campi espressivi, motori ed artistici in relazione al proprio talento Interpreta i sistemi simbolici e culturali Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso Osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche AZIONE EDUCATIVA DELLA SCUOLA 9 La parola COMPETENZA cui si fa riferimento nelle pagine precedenti è un concetto sistemico costituito da diversi elementi: saperi,capacità di usare i saperi in un contesto, capacità di applicarli in contesti diversi, abiti mentali personali. Elementi correlati secondo questo schema: CAPACITÀ Le potenzialità di natura bio-psichica proprie di ciascun soggetto costituiscono il punto di partenza e il presupposto del processo educativo (capacità logica, creativa, critica, espressiva, di osservazione e attenzione, operativa, sociale, morale, ) CONOSCENZE Il risultato dell assimilazione di informazioni attraverso l apprendimento ovvero l insieme di fatti (sapere cosa), principi e teorie (sapere dove, quando, perché) e tecnico-procedurali (sapere come) ABILITÀ Il saper fare, cioè la capacità di applicare le conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Sono anch esse cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e cognitivo) e pratiche (che implicano l abilità manuale e l uso di materiali, strumenti e metodi). COMPETENZE

Non si può pensare di progettare le competenze così come facciamo per obiettivi e risultati attesi perché prevedono un contributo fondante del soggetto non formalizzabile a priori: dunque esse sono il risultato dell intervento formativo ed educativo della Scuola, che si propone di far evolvere le potenzialità si una persona in competenze attraverso conoscenze e abilità. Nella nostra scuola dunque l alunno manifesta le sue capacità, acquisisce il SAPERE (conoscenze), sviluppa il SAPER FARE (abilità) e matura il proprio SAPER ESSERE (competenze). 10 SAPERE Padronanza delle abilità fondamentali dei linguaggi comunicativi e delle singole discipline. SAPER FARE Interiorizzazione delle modalità di indagine essenziale alla comprensione del mondo e dell ambiente. SAPER ESSERE Maturazione delle capacità di azione, di esplorazione, di progettazione per capire ed operare responsabilmente nel contesto della scuola, della famiglia e della società. Sviluppo di abilità e competenze Sviluppo dell identità personale Sviluppo di interazioni sociali positive con l altro e l ambiente

L ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO L elemento centrale di tutte le attività della scuola è il processo di insegnamento/ apprendimento, infatti la qualità dell offerta formativa è data prima di tutto dai risultati relativi all apprendimento degli alunni. L attenzione al curricolo rappresenta perciò un aspetto fondamentale dell azione educativa e didattica. I riferimenti istituzionali per l elaborazione del curricolo sono le Nuove Indicazioni per il curricolo, firmate dal Ministro Profumo il 26 novembre 2012 e pubblicate sul sito del MIUR, ed il nuovo Regolamento dell'assetto ordinamentale organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione(scuola primaria e scuola secondaria di 1 grado) - DPR 89/2009. Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo definiscono le finalità generali dell azione educativa e didattica; i traguardi di sviluppo delle competenze da raggiungere al termine della scuola dell infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado; gli obiettivi di apprendimento da conseguire al termine del terzo e quinto anno della scuola primaria ed al terzo anno della scuola secondaria. Le finalità del primo ciclo dell istruzione sono esplicitate nelle premesse delle Indicazioni e riguardano le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee ed etiche. Si tratta di obiettivi trasversali che tracciano le modalità con cui coniugare l educazione con l istruzione. Gli obiettivi di apprendimento, la cui finalità è l alfabetizzazione culturale di base, sono invece specificamente disciplinari e funzionali allo sviluppo delle relative competenze. Con l autonomia scolastica, spetta al Collegio dei Docenti costruire il curricolo del Circolo declinando, all interno ed in sintonia con il Piano dell Offerta Formativa, il percorso dei campi di esperienza e delle discipline sulla base dei traguardi e degli obiettivi di apprendimento prescritti a livello nazionale. Il curricolo di Circolo stabilisce pertanto gli indicatori per la valutazione da sottoporre a verifica al termine di ogni classe e costituisce il punto di riferimento di ogni insegnante per la progettazione didattica e la valutazione degli alunni. Nell ottica della continuità educativa e didattica che caratterizza l istituzione scolastica, particolare attenzione viene dedicata alla stesura di un curricolo verticale che definisce le competenze/indicatori essenziali del percorso di apprendimento di ogni disciplina nell arco e nella prospettiva delle cinque classi della scuola primaria. 11

Nella Scuola dell Infanzia i bambini svolgono attività legate ai campi di esperienza, attività differenziate e progressive, sia strutturate che libere, che favoriscono l organizzazione delle esperienze nell alunno. Nella progettazione curricolare della Scuola Primaria, le discipline saranno intese come balconi cognitivi da cui aprirsi alle competenze chiave perché le vaste aree di comunicazione tra esse e il principio di unitarietà tipico del processo di apprendimento rendono improponibili le rigide separazioni del passato, soprattutto nei primi cinque anni della scuola del primo ciclo. Le discipline sono infatti punti di vista, modalità per conoscere, interpretare e rappresentare la realtà nella sua complessità lasciando unite conoscenze e abilità. In questo modo saranno favorite e rafforzate la trasversalità e le interconnessioni a vantaggio di una didattica laboratoriale, attiva e cooperativa che parte dai bisogni formativi dei bambini, privilegia la costruzione del sapere, favorisce la riflessione e 12 il ragionamento e consente la costruzione cooperativa della conoscenza ATTIVITÀ E METODO DIDATTICO La scelta delle attività e del metodo educativo e didattico competono al team, al consiglio di classe e al singolo insegnante, sulla base delle impostazioni metodologiche raccomandate dalle Indicazioni Nazionali e promosse dal POF di Circolo: valorizzare l esperienza e le conoscenze degli alunni attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità favorire l esplorazione e la scoperta incoraggiare l apprendimento collaborativo promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere realizzare percorsi in forma di laboratorio Un curricolo che crea equilibrio tra soggetto che apprende e oggetto culturale offre senz altro condizioni di successo formativo per il massimo numero di alunni e promuove idee, conoscenze, abilità, e abiti mentali che possono incidere su un progetto di crescita personale. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI La valutazione assume diverse funzioni in rapporto alla sua collocazione nel processo educativo: - la valutazione iniziale, diagnostica, permette di calibrare le linee progettuali in relazione ai bisogni formativi emersi; - la valutazione formativa, che avviene in itinere, ha funzione regolativa, in quanto consente di adattare gli interventi alle singole situazioni didattiche e di attivare eventuali strategie di rinforzo; - la valutazione sommativa finale definisce i livelli di apprendimento raggiunti dagli alunni nelle varie discipline. La verifica e la valutazione sono dunque atti imprescindibili della prassi didattica, presenti in tutti i momenti del percorso curricolare e che, nell aspetto formativo, oltre che in quello conoscitivo o consuntivo, trovano la loro maggiore valenza.

Rispetto all allievo si accertano l acquisizione di competenze, di abilità e l evoluzione del processo di apprendimento; per quanto attiene l insegnante si valuta l efficacia delle strategie, dei mezzi e degli strumenti utilizzati, per una successiva ridefinizione del percorso. La valutazione rende perciò flessibile il progetto educativo e didattico e permette ai docenti di: - soddisfare le esigenze che gli alunni vengono progressivamente manifestando; - adeguare tempestivamente la proposta didattica; - stabilire il livello delle competenze raggiunte; - determinare la validità delle scelte didattiche adottate. 13 Scuola dell Infanzia e Scuola Primaria Nella Scuola dell Infanzia gli strumenti di valutazione fanno riferimento soprattutto all osservazione sistematica dei comportamenti e alla documentazione delle esperienze. Nella Scuola Primaria i docenti elaborano una tipologia differenziata di prove di verifica degli apprendimenti: prove scritte, orali, strutturate o semistrutturate, in ingresso, in itinere e finali. Tali prove consentono di fare il punto della situazione e, se necessario, di attivare interventi individualizzati; per l alunno rappresentano un momento di riflessione sul proprio processo formativo, per maturare una migliore consapevolezza di sé e del proprio modo di apprendere nell intento di migliorarsi. La famiglia, che in itinere prende visione delle prove di verifica scritte, viene informata dei risultati del percorso formativo dell alunno al termine di ogni quadrimestre con la consegna del documento di valutazione e in altri due colloqui individuali a dicembre e ad aprile. Per quanto riguarda l ammissione alla classe successiva il comma 1 bis dell art. 3 della Legge 169/03 e il D.P.R. del 22 giugno 2009 n. 122 prevedono la possibilità di non ammissione di un alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione, con decisione assunta all unanimità dai docenti. Il Collegio docenti ha deliberato i criteri per l applicazione della valutazione espressa in decimi. In ogni disciplina la valutazione è basata: sul profitto dell alunno, desumibile dalle valutazioni delle singole prove (scritte, orali, pratiche) ma terrà conto anche dei progressi ottenuti rispetto ai livelli di partenza dell andamento delle valutazioni nel corso del tempo del livello di autonomia operativa dell impegno individuale

della corrispondenza tra risultati raggiunti e obiettivi prefissati 14 Criteri per l attribuzione dei voti numerici espressi in decimi Il D.P.R. del 22 giugno 2009 n. 122, art. n.2 commi 2 e 4 conferma che I voti numerici attribuiti nella valutazione periodica e finale sono riportati anche in lettere nei documenti di valutazione degli alunni. La valutazione dell insegnamento della religione cattolica è espressa senza attribuzione di voto numerico. Nella formulazione dei criteri per l attribuzione dei voti numerici, il Collegio dei docenti ha deliberato che non si contemplano voti inferiori al 5 perché nell ottica di una valutazione formativa e in considerazione dell età evolutiva degli alunni, si intende promuovere il più possibile l autostima e la fiducia in sé nei bambini. Criteri per l attribuzione dei voti numerici espressi in decimi Cinque Sei Sette Otto Nove Parziale raggiungimento degli obiettivi disciplinari. Parziale acquisizione di abilità e conoscenze. Scarsa autonomia. Non si registrano progressi apprezzabili. Raggiungimento degli obiettivi disciplinari strumentali. Acquisizione essenziale e/o non sempre stabile delle conoscenze e delle abilità di base fondamentali. Sufficiente autonomia nell'applicare procedure e metodologie disciplinari. Si manifestano dei progressi ma gli apprendimenti sono ancora fragili e parziali. Discreto raggiungimento degli obiettivi disciplinari. Acquisizione stabile delle conoscenze e delle abilità di base fondamentali. Discreta autonomia nell'applicare procedure e metodologie disciplinari. Buon raggiungimento di tutti gli obiettivi disciplinari. Sicura acquisizione delle conoscenze e delle abilità di base. Piena autonomia nell'applicare procedure e metodologie disciplinari. Ottimo raggiungimento degli obiettivi disciplinari. Sicuro possesso delle abilità e delle conoscenze disciplinari. Capacità di spiegare il contenuto degli apprendimenti. Padronanza delle fondamentali procedure e delle metodologie disciplinari. Capacità di servirsi degli apprendimenti in contesti diversi.

Dieci Eccellente raggiungimento di tutti gli obiettivi disciplinari. Sicuro e articolato possesso delle abilità e delle conoscenze disciplinari. Padronanza di tutte le procedure e metodologie disciplinari. Capacità di usare conoscenze ed abilità in modo personale e creativo in contesti diversi, con capacità di elaborazione personale, di critica costruttiva, di uso pertinente del pensiero divergente. 15 Valutazione del comportamento Il DPR n.122 del 8/09/09 regolamenta la valutazione del comportamento degli studenti: in relazione a questa definizione il Collegio docenti ha deliberato di utilizzare il giudizio sintetico per la valutazione del comportamento degli alunni della scuola primaria. L attenzione dei docenti, oltre che sull effettivo rispetto delle regole, è focalizzata sulla comprensione, condivisione e assimilazione dei valori positivi che le sottendono. Anche nella scuola primaria il percorso formativo degli alunni passa attraverso l acquisizione di strumenti di autovalutazione. Infatti la capacità di riflettere sul proprio comportamento e sul modo di far fronte ai propri doveri e alle proprie responsabilità costituisce un importante indice di maturazione dell identità personale nell ambito delle relazioni con gli altri. Per la valutazione del comportamento nella scuola primaria si osservano i seguenti indicatori: - INTERESSE E PARTECIPAZIONE: ascolto e attenzione, interventi pertinenti e ordinati nelle conversazioni, partecipazione alle iniziative scolastiche comuni; - IMPEGNO: impegno e costanza nel lavoro scolastico individuale e di gruppo; - RELAZIONE CON GLI ALTRI: rispetto e condivisione delle regole comuni, rispetto del personale scolastico, relazioni positive con i coetanei, disponibilità a collaborare con i compagni e con gli adulti; - AMBIENTE SCOLASTICO: rispetto degli ambienti e del materiale della scuola, uso appropriato degli spazi. Criteri per l attribuzione del giudizio sintetico nel comportamento OTTIMO Partecipa attivamente alle attività della classe apportando un contributo costruttivo e propositivo; si impegna proficuamente con costanza ed attenzione, rispettando modalità e scadenze delle

DISTINTO BUONO SUFFICIENTE consegne. E disponibile a collaborare con tutti, rispetta e usa in modo appropriato materiale e spazi della scuola. Partecipa con interesse alle attività della classe con attenzione costante nel tempo; si impegna con continuità e raramente non rispetta modalità e tempi delle consegne. E collaborativo con tutti e rispetta spazi e materiali della scuola. Partecipa con interesse non sempre adeguato alle attività della classe; si impegna in modo settoriale e l attenzione non è sempre costante, qualche volta non rispetta modalità e tempi delle consegne. E collaborativo e normalmente rispetta spazi e materiali della scuola. Partecipa con interesse discontinuo alle varie attività della classe; si impegna in modo irregolare e fatica a rispettare modalità e scadenze delle consegne. E collaborativo solo in alcune attività e con alcuni compagni. Fatica a rispettare le regole comuni, spazi e materiali della scuola. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE Il D.P.R. n.122/09 sottolinea che spetta alle scuole adattare in modo opportuno la scheda per la valutazione individuale dell alunno, confermando quanto già previsto dalla C.M. 85/04 e dalla C.M. n.100/08, secondo la quale il documento di valutazione degli alunni viene predisposto in autonomia dalle istituzioni scolastiche. E compilato in tutte le sue parti dai docenti della classe e presentato alle famiglie alla fine del primo quadrimestre e alla fine dell anno scolastico. La prima parte del documento è dedicata ai dati anagrafici dell alunno, nella parte interna vengono registrati i voti relativi alle singole discipline; per la scuola primaria nell ultima parte viene riportato il giudizio analitico sul livello globale di maturazione espresso collegialmente dal team docente. 16 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Al termine dell'anno conclusivo della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado, dell'adempimento dell'obbligo di istruzione ai sensi dell'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, nonché al termine del secondo ciclo dell'istruzione, la scuola certifica i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno, al fine di sostenere i processi di apprendimento, di favorire l'orientamento per la prosecuzione degli studi, di consentire gli eventuali passaggi tra i diversi percorsi e sistemi formativi e l'inserimento nel mondo del lavoro. (Art. 6 del D.P.R. n.122/09) Nel primo ciclo dell'istruzione, le competenze acquisite dagli alunni sono descritte e certificate al termine della scuola primaria e, relativamente al termine della scuola secondaria di primo grado, accompagnate anche da valutazione in decimi (ai sensi dell'art. 8 del DPR 122/2009). Anche il documento per la certificazione delle competenze viene predisposto in autonomia dalle istituzioni scolastiche, sulla base delle disposizioni vigenti.

VALUTAZIONE ALUNNI DISABILI E BES (Bisogni Educativi Speciali) Nel D.P.R. del 22 giugno 2009, n.122 art. 9, comma 1, si specifica che La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato, ed è espressa con voto in decimi. Per gli alunni con certificazione il documento di valutazione deve essere utilizzato in modo funzionale al progetto educativo - didattico predisposto per ognuno di essi. La valutazione, di conseguenza, viene rapportata agli obiettivi individualizzati, esplicitati nel Progetto Educativo Individualizzato (PEI) come previsto dalla normativa, che viene predisposto e condiviso da tutto il gruppo docente e non va evidenziato riferimento al PEI nel documento di valutazione. Nel PEI si fa riferimento anche alla scelta degli strumenti di verifica degli apprendimenti: essa si riferisce, coerentemente con i livelli di partenza e le problematiche di ciascun alunno, prioritariamente all'osservazione sistematica dei comportamenti e alla documentazione delle esperienze; in determinate situazioni, esplicitate nel PEI, potrà essere previsto anche un utilizzo flessibile delle prove di 17 verifica comuni alla classe di inserimento. La flessibilità concerne gli eventuali adattamenti e utilizzo di strumenti compensativi o dispensativi individualizzati nella somministrazione delle prove di verifica e nella loro valutazione, tale per cui l'alunno possa sperimentare il successo e il riconoscimento dei propri progressi. L attesa preannunciata circolare (prot 2563 del 22/11/2013) di chiarimento sui Bisogni Educativi Speciali (BES), emanata proprio per evitare l instaurarsi di contenzioso, anche di carattere penale, tra scuola e famiglia, ha chiarito che: il tratto distintivo del sistema scolastico italiano è caratterizzato da accoglienza, solidarietà, equità, valorizzazione delle diversità e delle potenzialità di ciascuno. Non è compito della scuola certificare gli alunni con bisogni educativi speciali, ma individuare quelli per i quali è opportuna e necessaria l adozione di particolari strategie didattiche. Il team docenti (i docenti della classe), qualora rilevi problematiche relative all apprendimento/comportamento, può attivare un PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO, a prescindere da diagnosi presentate dai genitori. E da sottolineare che la DIAGNOSI -per patologie non certificabili- è rilasciata da medici, psicologi o specialisti iscritti in albi, mentre la CERTIFICAZIONE è rilasciata da strutture pubbliche, ha valore legale ed attesta il diritto ad avvalersi delle misure previste dalla L 104/1992 o dalla L 170/2010. Il primo piano annuale per l inclusione è stato elaborato in data 13/06/2013 (delibera Collegio docenti del 20/05/2013). VALUTAZIONE ESTERNA DEGLI APPRENDIMENTI Si avvieranno anche per l anno scolastico 2014/15 le procedure per l organizzazione della rilevazione degli apprendimenti degli studenti predisposta dal Servizio Nazionale di Valutazione ( PROVE INVALSI). La rilevazione riguarderà gli studenti della seconda e quinta classe della scuola primaria. 17

I risultati dei test cui verranno sottoposti gli alunni, oltre a contribuire a livello statistico al monitoraggio nazionale, permetteranno ai docenti dell Istituto di acquisire informazioni sul livello d apprendimento raggiunto dalle proprie classi rispetto a parametri di tipo standardizzato. Le prove si svolgeranno secondo il calendario che sarà comunicato nel mese di dicembre direttamente dall INVALSI e nel seguente modo: Prova preliminare di lettura per le classi II e prova di Italiano per le classi II e V primaria Prova di matematica per le classi II e V primaria e Questionario studente per la classe V primaria 18 INDICAZIONI E STRUMENTI METODOLOGICO DIDATTICI I docenti si avvalgono di strumenti di lavoro (registri, schede...) che consentono la documentazione del lavoro svolto e la registrazione dei dati rilevati nelle diverse situazioni (organizzazione classe, attività didattica, metodologie, valutazioni del singolo alunno). SCUOLA DELL INFANZIA REGISTRO DI SEZIONE AGENDA DELLE RIUNIONI DELL EQUIPE PEDAGOGICA SCUOLA PRIMARIA REGISTRO DI CLASSE GIORNALE DELL INSEGNANTE AGENDA DELLE RIUNIONI DELL EQUIPE PEDAGOGICA DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DELL ALUNNO REGISTRO DELLE ASSENZE ALUNNI PER SCUOLA DELL INFANZIA e PRIMARIA Il registro di classe è lo strumento che documenta gli aspetti fondamentali della classe di tipo organizzativo, didattico ed amministrativo (ad es. orari, docenti, alunni, genitori, rappresentanti organi collegiali, assenze, verbali, scrutini, attività didattiche giornaliere e firma dell insegnante). REGISTRO DEL DOCENTE PER SCUOLA PRIMARIA

Nel registro personale i docenti, facendo riferimento al curricolo di circolo elaborano la programmazione didattica personalizzata relativa alle discipline di competenza e ne documentano gli eventuali adeguamenti. Gli insegnanti utilizzano inoltre questo strumento per registrare con un voto numerico il risultato delle verifiche disciplinari di ciascun alunno e le osservazioni relative al processo di apprendimento e al livello di maturazione raggiunto dagli alunni, nonché le eventuali modifiche inerenti gli interventi programmati per il recupero, sostegno e potenziamento. 19 REGISTRO DELLA PROGRAMMAZIONE DI EQUIPE PER LA SCUOLA PRIMARIA E il registro che documenta in modo sintetico i contenuti e le decisioni assunte negli incontri effettuati dall équipe pedagogica per la gestione della classe. In questa agenda i docenti documentano la programmazione del team, che si articola nei seguenti punti: analisi della situazione iniziale della classe (composizione della classe, esiti delle prove d ingresso, eventuali criticità o punti di forza, alunni con disagio, alunni stranieri, numero di alunni che optano per l I.R.C. e per le attività alternative, caratteristiche della collaborazione con le famiglie) definizione degli ambiti disciplinari assegnati ad ogni docente e relativo orario utilizzo delle ore di compresenza organizzazione delle attività di potenziamento individuazione dei progetti del P.O.F. cui si intende aderire (utilizzo di laboratori, collaborazioni, manifestazioni) visite di istruzione ed uscite da effettuare in relazione alla programmazione didattica programmazione individualizzata (PEI) elaborata per gli alunni disabili eventuali programmazioni individualizzate (PDP) per alunni con DSA, in situazioni di disagio o in fase di alfabetizzazione in lingua italiana modalità di incontro con le famiglie Nell agenda di programmazione i docenti della scuola primaria documentano inoltre con un sintetico verbale l attività svolta negli incontri di programmazione settimanale. Per gli incontri di plesso va allegato il relativo verbale. Sia la programmazione disciplinare annuale di pertinenza del singolo docente, sia quella di team vengono illustrate ai genitori in occasione dell'assemblea che precede l'elezione dei rappresentanti di classe, e la loro verifica viene resa nota nel corso dei Consigli di interclasse dei mesi di gennaio e di maggio. Piano annuale per l Inclusione approvato dal GLI il 13-06-2013 e deliberato dal Collegio Docenti il 20-05-2013. Allegato n. 1

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4. Articolazione dell offerta formativa Anno scolastico 2013-14 SCUOLA PRIMARIA Curricolo di base (27 ore) Il Collegio dei docenti in data 11 settembre 2013 ha deliberato, all interno del monte ore annuale previsto del D.L. 59/04, relativo alla quota oraria obbligatoria (27 ore settimanali), il numero di ore da dedicare settimanalmente ad ogni disciplina: DISCIPLINA CL. 1 a CL. 2 a CL.3 a CL. 4 a CL. 5 a Italiano 8 7 7 7 7 Matematica 6 6 6 6 6 Scienze 2 2 2 2 2 Storia 2 2 2 2 2 Geografia 2 2 1 1 1 Ed. Fisica 1 1 1 1 1 Tecnologia 1 1 1 1 1 Arte e Immagine 1 1 1 1 1 Musica 1 1 1 1 1 Lingua Inglese 1 2 3 3 3 Religione 2 2 2 2 2 TOTALE 27 27 27 27 27 Cittadinanza e Costituzione In base al Decreto-legge 1 settembre 2008 n. 137, convertito nella Legge n. 169 del 30 ottobre 2008, l insegnamento viene impartito nell ambito dell area storico-geografica. (in abbinamento con la storia ) Tutte le scuole hanno un orario distribuito sui sei giorni lavorativi della settimana con ingresso alle ore 8.30 ed uscita alle ore 13.00. SCUOLA DELL INFANZIA La scuola è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 16.00 nelle sezioni con la mensa (tempo normale); dalle ore 8.00 alle ore 13.00 nelle sezioni senza la mensa (tempo ridotto). 21

PROGETTI DI ARRICCHIMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA Nella programmazione curricolare si inseriscono in senso trasversale i progetti promossi sia a livello di Circolo sia a livello dei singoli plessi scolastici. I progetti vengono predisposti collegialmente dagli insegnanti nell ambito dell autonomia didattica allo scopo di arricchire, articolare e personalizzare l offerta formativa sulla base delle scelte di indirizzo del POF e delle tematiche e delle peculiarità contestuali. Sono il risultato di scelte ponderate, che tengono in considerazione le caratteristiche e le esigenze specifiche delle classi o delle scuole, le risorse interne ed esterne e la ricaduta delle attività in termini educativi e didattici. Alla loro realizzazione collaborano enti ed associazioni esterni alla scuola. PROGETTI DI CIRCOLO Nell anno scolastico 2013/2014 il collegio dei docenti ha deliberato di privilegiare i seguenti progetti di Circolo, coordinati dalle figure strumentali e/o dai coordinatori di commissione, alla realizzazione dei quali hanno collaborato/collaborano tutti gli ordini di scuola attraverso iniziative didattiche programmate secondo criteri di interdisciplinarietà e di verticalizzazione dei curricoli. 1. GIORNATA DELL ACCOGLIENZA ED INAUGURAZIONE DEL NUOVO ANNO SCOLASTICO 2013-14 Presso la nuova sede degli uffici del 2 Circolo, il 26 ottobre si è svolta una manifestazione inaugurale che ha coinvolto: gli alunni delle classi quinte del Circolo e tutti gli alunni del plesso di Via Della Corte in un esecuzione corale diretta dal M.o Antonello Bisogno; gli alunni del corso H dell Istituto Comprensivo Giovanni XXIII diretti dai Maestri Paola Civale, Ivan Iannone, Pasquale Fasolino, Carmine Sarno. Partecipazione straordinaria: I nonni bersaglieri Associazione Bersaglieri in congedo di Cava de Tirreni; Sbandieratori del Gruppo Torri Metelliane 22

2. PROGETTO CONTINUITÀ La continuità racchiude in sé il concetto di sviluppo e di evoluzione ed è uno degli aspetti fondamentali dell azione educativa e didattica, attraverso la quale si intende favorire il successo formativo di ogni alunno. Tramite il progetto Continuità il Circolo intende sviluppare in modo più unitario e coerente il proprio percorso formativo e limitare il disagio degli alunni durante il passaggio tra i diversi ordini di scuola. In questa ottica tutti i plessi organizzano attività didattiche, esperienze educative ed iniziative di accoglienza in collaborazione tra la Scuola dell'infanzia, la scuola Primaria e la Scuola Secondaria di 1 grado. Incontri docenti Scuola dell Infanzia Scuola Primaria Incontri docenti Scuola Primaria Scuola Secondaria di 1 grado Visita degli alunni della Sc. dell Infanzia nelle classi prime della Scuola Primaria Visita degli alunni delle classi quinte nelle Sc. Secondarie di 1 grado del territorio 3. LA SALUTE NELL ETÀ EVOLUTIVA Progetto di prevenzione sanitaria ed educativa Il progetto è proposto, realizzato e curato dall Associazione LIONS CLUB di Cava /Vietri, patrocinato dal Comune di Cava de Tirreni ed è rivolto a tutte le classi del Circolo nel corso dell intero anno scolastico. Sono previste manifestazioni finali che coinvolgeranno alunni, genitori, docenti, medici e organizzatori del progetto. 3. CRESCERE FELIX Progetto di prevenzione obesità infantile Il progetto, curato dal dott. Osvaldo D Amico (referente ASL SA1) è rivolto agli alunni delle classi terze del Circolo. 4. STAR BENE INSIEME Progetto di prevenzione bullismo Il progetto, curato dalla dott.ssa Tagliamonte è rivolto agli alunni delle classi quarte del Circolo. 5. CALENDARIO D ARTISTA TEKLA 2014 Il Progetto didattico, che è alla sua terza edizione, ha coinvolto gli alunni delle classi quinte del Circolo con la partecipazione al concorso grafico - espressivo La mia casa dei sogni proposto dal Gruppo Tekla, realtà industriale scafatese, che ha premiato i piccoli artisti ed ha realizzato il calendario per l anno 2014 con i disegni vincitori del concorso. 23

6. PROGETTO AMBIENTE C.A.I. CLUB ALPINO ITALIANO Sezione di Cava de Tirreni Escursioni del Programma di Alpinismo Giovanile messe in atto dal C.A.I. per il periodo 1 ottobre 2013 30 giugno 2014. 7. LETTURA E BIBLIOTECA Visita guidata, percorso di conoscenza e fruizione della libreria Mondadori presente sul territorio cavese per offrire opportunità ed incontri con l autore a tutti gli alunni del Circolo. Su richiesta dei docenti visita alla Biblioteca Comunale di Cava che offre in prestito alla scuola i libri scelti e richiesti dagli alunni. 8. VISITE GUIDATE E VIAGGI D ISTRUZIONE In relazione alle attività didattiche programmate le sezioni e le classi del Circolo effettuano, visite guidate sul territorio e viaggi d istruzione di un intera giornata. 9. PROGETTI EUROPEI PON 2013-2014 Il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per la Programmazione Direzione Generale per gli Affari Internazionali Ufficio IV - Programmazione e Gestione dei Fondi Strutturali europei e nazionali per lo Sviluppo e la Coesione Sociale, con prot. N. 8440 del 02/08/2013 ha autorizzato il Piano Integrato di Istituto (Codice Nazionale C-1-FSE-2013-1214) deliberato dal Collegio dei docenti del 20/05/2013 nell ambito del Programma Operativo Nazionale Competenze per lo sviluppo IT 05 1 P O 007 F.S.E. finanziato con il Fondo Sociale Europeo. Il Piano Integrato, indirizzato agli alunni della primaria, si propone di migliorare i livelli di conoscenza e competenza dei giovani con interventi mirati allo sviluppo delle competenze chiave. Pertanto, nel corso dell anno scolastico 2013-14, saranno attivati i seguenti Percorsi Formativi PON, distribuiti opportunamente nei quattro plessi scolastici del circolo: Competenze di cittadinanza Competente in musica Competenti in italiano Competenti in lingua inglese Competenze teatrali Competente in matematica Inglese anche curriculare Competente in arti visive Competente in scienze 24