Corsi "Open" percorsi off alla Paolo Grassi Masterclass di Teatrodanza a cura del corso Teatrodanza coordinato da Marinella Guatterini anno accademico 2010/2011 Masterclass di Contact Improvisation Teacher-training & co-teaching dal 4 aprile al 20 aprile 2011 a cura di Roberto Lun Coreografo, regista, danzatore, performer e videomaker Contact Improvisation Fondata da un gruppo di danzatori newyorchesi capeggiati da Steve Paxton, la Contact Improvisation è una tecnica di movimento nata nei primi anni 70, come ricerca di nuove possibilità di movimento attraverso il contatto fisico e sensoriale. Essa si fonda sulla fiducia reciproca e la fluidità. Usa la forza di gravità e il pavimento come due partners ulteriori per muoversi mantenendo il contatto con l altro, cercando di risolvere ogni azione in passaggi semplici e continui. Nonostante l apparente libertà di movimento la Contact porta ad una starordinaria preparazione tecnica e potenzia la capacità di relazione e la percezione sensoriale. E il concetto stesso di tecnica che viene rivoluzionato: non più gesti puramente estetici, mai il corpo che riceve un informazione qualificata, si educa al peso, al peso dinamico, allo spazio/tempo e acquisisce una consapevolezza profonda che permette di padroneggiare le leggi stesse della fisica. La Contact Improvisation ha attinto nel suo svilupparsi come disciplina anche da altre discipline e tecniche: Aikido, TaiChi, meditazione, ginnastica e danza. Praticata inizialmente esclusivamente come training per i danzatori, ha poi sviluppato, soprattutto in Europa, anche l aspetto coreografico ed ora è definitivamente riconosciuta come tecnica di danza contemporanea tra le più praticate. Release Technique, Partnering e Danceability sono tecniche che nascono da questo movimento di danza.
Obiettivi formativi
Gli allievi verranno portati al livello tecnico necessario per poter collaborare come assistenti nei progetti performativi che utilizzano la Contact Improvisation e per insegnare la tecnica di Contact Improvisation attraverso simulazioni: capire, scrivere e proporre alla classe una lezione di tecnica o improvvisazione; sperimentare sul posto la propria voce e i tempi di cui le diverse tecniche, il singolo allievo e il gruppo hanno bisogno. Articolazione dei contenuti LA TECNICA Principalmente si basa sulle caratteristiche naturali del corpo: il peso, la gravità, l'equilibrio, l'ascolto epidermico e sensoriale e sul funzionamento delle leve naturali. La danza ci ha abituato a un movimento verticale e frontale. Abbandonare temporaneamente la verticalità, consente di esplorare ulteriori possibilità di movimento sui piani orizzontali: il suolo, le pareti, la schiena del partner, che non è altro che un piano rialzato, mentre l'utilizzo anche della parte posteriore del proprio corpo insegna a perdere la paura di lavorare con ciò che non vediamo. Prendiamo ad esempio il bambino, formidabile nel trovare le soluzioni più semplici e che richiedono il minimo dispendio di forza. Scruta il mondo con gli occhi e tutto il suo corpo segue lo sguardo. Con il solo peso della testa da prono si gira supino. Aggiungendo qualche leva e il peso del bacino si mette seduto. Infine la rotazione della testa che fa leva sulle spalle lo porta fuori asse e si trova a quattro zampe. Tutto ciò il bambino lo impara memorizzando incidenti di percorso. Le prime volte non ne è consapevole, ma il suo corpo registra gli incidenti e impara a riprodurre il movimento. Tutte le nozioni imparate a terra le sfrutterà poi in piedi. Nelle cadute si apre morbido, raramente si fa male. Il pianto segue per lo spavento, la sorpresa o per sfogo. Al contrario, l'uomo adulto si muove esclusivamente sulla verticalità, ha disimparato lo scambio col suolo e le sue cadute sono rovinose. Lo stesso vale per il danz-attore, che deve essere guidato alla ricerca di un movimento fluido e senza spigoli, in un lavoro specifico con questo partner potenziale che è il pavimento. With or without gravity Con o senza gravità Cos è la forza di gravità? E come possiamo usarla a nostro piacimento? Useremo le tecniche basilari della Contact per esplorare il concetto di forza di gravità e le sue potenzialità espressive. La forza di gravità ha modellato la nostra struttura ossea. Tocca a noi usarla come integrazione al lavoro muscolare: usare il nostro corpo e quello degli altri senza sprechi inutili di energia fisica, ma senza perdere la bellezza del gesto (danza) e il racconto drammaturgico; partire dal pavimento per imparare ad uscirne e volare. Nella Contact Improvisation si indaga il percorso dall'origine del movimento al suo effetto finale, si impara ad aprirsi nel pericolo, cercando la calma e l'equilibrio. La caduta è un incontro con il partner-pavimento che può essere usato a proprio piacimento.
La tecnica imparata a terra potrà poi essere utilizzata sul partner, scultura scenografica, piano che si trova in posizione verticale. IL MOMENTUM Per la Contact Improvisation la pelle è l'organo più esteso del corpo umano. Organo perché svolge la funzione essenziale di informatore di scambio tra l'interno e l'esterno del corpo. La pelle è il sensore che abitua le varie parti del corpo a ricevere segnali fisici che poi vengono usati in modo complesso. Il momentum del contatto è l'attimo dello scambio. I segnali acquistano progressivamente chiarezza, forza e precisione. Diventano manifestazione di volontà riconoscibile per il partner che li riceve: indicano la direzione, riconoscono l'entità del peso, fanno intuire il possibile sviluppo della danza. Il corpo impara a riconoscere all'istante il tipo di contatto e reagisce più velocemente della mente consapevole. LE QUOTE Il movimento si può svolgere su piani che si trovano ad altezze diverse. La Contact Improvisation individua quattro "quote": bassa, media, alta e altissima, che corrispondono ad altrettanti possibili luoghi espressivi della danza. Su ogni quota, la tecnica ha un'applicazione precisa e progressiva, in cui ciascun livello fa da base a quello successivo. Comprendere il peso del proprio corpo e delle sue singole parti, prendere e dare peso, spostarsi nello spazio, sviluppare l'equilibrio e la fiducia nel partner mediante lo scambio continuo di ruolo (leader-follower), usare le leve e le spirali (leve aeree), mantenere la continuità del contatto, tutti questi elementi e le loro possibili combinazioni, vengono prima studiati alle quote bassa e media, per poter poi arrivare a danzare a quota alta e altissima, e con diversi ritmi e velocità. Le quote alta e altissima corrispondono sul corpo a punti di appoggio molto elevati e minimali (su spalle, nuca e sterno), che diventano accessibili sommando i baricentri. Il porteur non solleva il partner di forza, ma entra nel suo baricentro e apre le braccia per estendere il piano di salita. Il partner usa le leve (aeree) e sale per punti di equilibrio successivi, non si arrampica con mani e braccia, che rimangono libere per esprimere il concetto coreografico. Allo stesso modo nelle discese: il corpo fa da piano inclinato, non è sotto sforzo e rimane in posizione eretta, al servizio della discesa, ma non asservito ad essa. Anche in questo lavoro si nota una caratteristica essenziale della Contact Improvisation: la possibilità di danzare in modo molto spettacolare e acrobatico, innovando il movimento. La stabilità e la precisione aumentano, il sistema vestibolare si abitua a lavorare in diverse posizioni, riducendo lo sforzo e il rischio di farsi male.
Orario giornaliero Mattino - dalle ore 10 alle ore 13, riscaldamento e apprendimento delle varie tecniche della Contact Improvisation. Pausa pranzo - dalle ore 13 alle ore 14 Pomeriggio - dalle ore 14 alle ore 17, visione dei lavori preparati dagli allievi e preparazione delle lezioni in coppie e/o gruppi; creare coreografie istantanee con il materiale acquisito durante le lezioni. Metodologia formativa La metodologia formativa viene adattata dall insegnante alle specificità del gruppo partecipante, con l obiettivo di innalzare tutti gli allievi allo stesso livello tecnico e performativo, pur rispettando le peculiarità specifiche di ognuno. La prima parte della lezione è un riscaldamento guidato per risvegliare e potenziare le funzioni motorie del corpo e attivare i sensi. Questo permette di accedere alla memoria fisica remota modificandola e arricchendola, di approfondire la conoscenza del proprio corpo scoprendo così le grandi potenzialità che esso ci mette a disposizione. Nella seconda fase vengono insegnate le diverse tecniche della Contact Improvisation. Il contatto fisico, rotolare, cadere, seguire, sostenere, sollevare, le leve, le prese, il pavimento come sostegno: esplorare le varie altezze alle quali ci si può muovere da soli, con uno o più partner; usare il proprio peso e quello degli altri per una danza dove l ascolto è fondamentale. Questo lavoro consente una conoscenza più profonda dell imprinting genetico che guida i nostri gesti per poter poi modificare il nostro linguaggio corporeo. Verranno utilizzati PHYSIOBALL di varie grandezze, se la preparazione tecnica del gruppo lo consente, ci si avvicinerà alla tecnica dei salti e delle prese. La terza fase sarà un lavoro minimale e specifico di ricerca condotta dal singolo, in coppia con un partner o in gruppo. Alternando i modi abituali della percezione nella danza, si vorrà esplorare come i sensi siano determinanti per il nostro movimento e per la nostra personale visione estetica. Focalizzando la ricerca visiva e tattile si riuscirà a sviluppare la capacità d improvvisazione e coreografica passando attraverso il desiderio di comporre la propria esperienza. Ciascun incontro termina con una danza libera (round robin) e un warmdown (rilassamento). Il lavoro sulle SFERE La masterclass avrà come punto cruciale il lavoro sulle SFERE. La superficie di movimento non deve essere necessariamente piatta o statica. La più recente ricerca di Contact Improvisation utilizza sfere di vario diametro, dalle più piccole(25 cm) fino a quelle più grandi (1 metro e 20 cm). Il pallone è un partner neutro, ma insofferente agli errori. Reagisce a qualsiasi impulso con un movimento autonomo e il corpo che lo sta utilizzando deve continuamente trovare delle soluzioni per non cadere e perdere il contatto. Deve cioè continuamente ripristinare un equilibrio che si sposta, utilizzando trasferimenti di peso anche infinitesimali.
Il lavoro sui palloni viene utilizzato nel riscaldamento (warm-up) della spina dorsale tra le due estremità testa-coccige e nello stretching, ma soprattutto è molto utile per capire la meccanica del movimento e imparare a servirsi delle leve. Inoltre costringe all'uso delle "sollecitazioni contrarie": rotolare in senso opposto alla direzione in cui si vuole andare, aumentare la superficie di contatto per avere un maggiore equilibrio, imparare a non contrarre il corpo nella paura di cadere. Quando poi le sfere vengono usate in combinazione con altri piani (partners, muri, ecc. ecc.) la gamma delle possibilità si estende e include anche i punti di disequilibrio. Testi/Bibliografia Non verranno utilizzati testi, ma gli allievi avranno il compito di trascrivere le lezioni e sopratutto di fare proposte scritte di co-teaching da proporre al resto del gruppo. Letture consigliate per approfondimenti sulla tecnica della Contact Improvisation e le sue origini: Caught Falling The Confluence of Contact Improvisation, Nancy Stark Smith, and Other Moving Ideas, by David Koteen and Nancy Stark Smith with a Backwords by Steve Paxton Handbook in Motion, by Simone Forti Action Theater: The Improvisation of Presence, by Ruth Zaporah Contact Improvisation and Body-Mind Centering, a Manual for Teaching & Learning Movement, by Ann Brook Material for the Spine, a movement study, by Steve Paxton (DVD-ROM) The Experiential Anatomy of Body-Mind Centering, by Bonnie Bainbridge Cohen FALL AFTER NEWTON (le origini della Contact Improvisation) 1987. Color and B&W. 22 min. 45 sec. www.contactquarterly.com http://en.wikipedia.org/wiki/release_technique http://www.danceability.com/index.php Roberto Lun Coreografo della Cerimonia di Apertura delle Paralimpiadi Invernali di Torino 2006; dello spettacolo Rakam, per la serata di gala del Premio Danza & Danza; dello spettacolo I-Ching rappresentato in Marocco, Stati Uniti e a San Pietroburgo. Regista degli spettacoli: Magister Ludi, Blind, Schneeberg Film e Performance, Medea Good Girl, Un ora prima del consueto, Lettera d amore. Tiene corsi annuali e stages di Contact Improvisation e Danceability in Italia, Europa e Giappone. Si è specializzato nella tecnica della Contact Improvisation, Real Time Composition e Authentic Movement con Daniel Lepkoff, Lisa Nelson, Howard Sonenklar, Andrew de L.Harwood (USA), Dieter Heitkamp (Tanzfabrik Berlin), Michael Linehan (CAN), Monica Francia (I). Danceability con Alito Alessi. Crea video e coreografie multimediali.
Scheda Tecnica Durata: dal 4 aprile al 20 aprile 2011 Modulo: uno (78 h) Frequenza: dal lunedì al venerdì Orario: h 10/13 e 14/17 Partecipanti: max 25 Riconoscimenti: Attestato di frequenza Destinatari del corso: ballerini, danzatori, attori e fruitori della Contact Improvisation, Danceability e altre discipline di movimento Modalità d ammissione: previa selezione sulla base di lettera motivazionale e CV da inviare a Giorgina Cantalini g.cantalini@fondazionemilano.eu Costo: 350 + quota associativa Info e iscrizioni: http://www.fondazionemilano.eu/teatro/corsi/2010/masterclass-teatrodanza-roberto-lun Roberta Paparella r.paparella@fondazionemilano.eu Giorgina Cantalini g.cantalini@fondazionemilano.eu Milano Teatro Scuola Paolo Grassi - Via Salasco 4, 20136 Milano Tel. +39 02 58302813