La previdenza complementare una scelta da valutare per il tuo futuro
Sommario Presentazione 6 Introduzione 8 La previdenza complementare una scelta per il tuo futuro 10 Le forme pensionistiche complementari 11 I fondi pensione negoziali 12 Con l adesione passi dall indennità di fine servizio al Tfr 20 L Inpdap ti aiuta a scegliere in modo consapevole il tuo futuro pensionistico 20
Presentazione Irecenti cambiamenti demografici e socio-economici hanno determinato significative trasformazioni dei sistemi di sicurezza sociale nel mondo occidentale. La globalizzazione dei fenomeni sociali e la stretta interdipendenza delle economie a livello internazionale hanno reso ancor più complesso lo scenario con cui i governi sono chiamati a confrontarsi a tutela dei loro cittadini. In tal senso affrontare, gestire e superare le diverse crisi che si presentano diviene, dunque, necessario per assicurare alle generazioni, di oggi e di domani, serenità e certezze per il futuro. In questo quadro, si collocano da parte dell Italia le azioni proprie del sistema di welfare, a tutela del futuro previdenziale dei giovani lavoratori che accedono tardi al mondo del lavoro e spesso in condizioni di precariato. Al di là delle misure di intervento poste in essere dalle politiche pubbliche per fronteggiare le problematiche occupazionali, per far sì che i giovani lavoratori siano effettivamente consapevoli di tali iniziative, è necessario svolgere un attività comunicativa mirante alla piena comprensione della delicatezza del momento storico e sociale e dei meccanismi di funzionamento della macchina previdenziale che dovrà garantire loro serenità e sicurezza nel domani. In altri termini, è necessario che i giovani siano essi lavoratori pubblici, 6
privati o studenti conoscano le regole che presiedono alla gestione dei sistemi pensionistici sia obbligatori sia complementari. Una recente indagine condotta dall Inpdap tra il personale delle scuole pubbliche ha rilevato, infatti, una conoscenza poco approfondita in relazione alle tematiche previdenziali, soprattutto tra coloro che sono ancora lontani dall età pensionabile. È probabile che tale situazione sia presente anche presso altre Amministrazioni pubbliche, ed appare dunque necessario recuperare al più presto questo gap informativo. In questo modo i lavoratori potranno essere messi nelle condizioni di effettuare scelte consapevoli che permettano loro di vivere in condizioni economiche adeguate anche dopo il pensionamento. Nelle nostre intenzioni questo opuscolo mira ad avvicinare le generazioni di dipendenti pubblici di oggi e di domani alla comprensione della previdenza complementare, quale strumento di risparmio volontario, flessibile, entro certi limiti personalizzabile e finalizzato a integrare la pensione pubblica di base, per costruire la tranquillità del futuro. È solo l inizio di un percorso. Ma vogliamo condividere con voi ogni singolo passo. Il Presidente Inpdap Paolo Crescimbeni 7
Introduzione I l fatto che le modifiche al sistema previdenziale italiano determineranno trattamenti pensionistici correlativamente inferiori nel tempo, quindi non in grado di assicurare il mantenimento del tenore di vita durante l attività lavorativa, è noto a tutti. Non altrettanto noto è, viceversa, il fatto che vi sono degli strumenti, delle opportunità che se valorizzati per tempo possono migliorare decisamente la situazione futura, per garantire un futuro più sereno, dunque. E importante, direi decisivo, cominciare a pensarci sin da ora perché, mai come in questo caso, il tempo è denaro. E per farlo nel modo migliore l Inpdap è pronto ad accompagnare gli iscritti nelle loro scelte. Parliamo di PREVIDENZA COMPLEMENTARE. Presso i nostri uffici, infatti, ogni iscritto potrà ricevere tutte le informazioni sulla previdenza complementare che permetterà di integrare la pensione con una prestazione aggiuntiva, lo strumento 8
appunto che aiuterà a mantenere, una volta a riposo, un migliore tenore di vita. Ovviamente analogo aiuto potrà essere offerto anche dalla propria Amministrazione, dai Sindacati di categoria. Per noi è importante assicurare che questo viaggio possa iniziare insieme sin da questo momento. In questa e nelle pagine successive, infatti, sarà possibile trovare le risposte a molti interrogativi. Che cos è la previdenza complementare? Chi paga il mio fondo? A quanto ammonterà la mia pensione complementare? Per conoscere in maniera più approfondita tutte le opportunità di questo sistema e cominciare a valutare le scelte per il futuro, è possibile proseguire nella lettura di queste pagine. E se restano ancora dubbi è opportuno seguire gli aggiornamenti sul sito Inpdap all indirizzo www.inpdap.gov.it o venire a trovarci nei nostri Uffici Relazioni con il Pubblico. Il Direttore Generale Inpdap Massimo Pianese 9
La previdenza complementare una scelta da valutare per il tuo futuro Perché ti permette di integrare la pensione pubblica con una prestazione aggiuntiva e ti aiuta a mantenere, una volta a riposo, un tenore di vita simile a quello che avevi durante l attività lavorativa. E noto, infatti, come il continuo processo di riforma delle pensioni, iniziato nel 1992, abbia modificato alcune regole del sistema causando una progressiva riduzione, più o meno consistente, della pensione stessa. Regole che riguardano, in particolare, l età di pensionamento che è stata innalzata e il calcolo della pensione che è diventato meno favorevole, soprattutto col passaggio dal retributivo al contributivo. In altre parole, se sei stato assunto negli anni Novanta, ma anche negli anni Ottanta, avrai una pensione inferiore rispetto a chi è già a riposo o sarà collocato a riposo nei prossimi anni. Ancora meno vantaggi potresti avere se lavori dal 1995: con 40 anni di lavoro, a 65 anni, avresti una pensione intorno al 60 per cento dell ultimo stipendio. È importante sottolineare che si tratta di una stima, perché con il sistema contributivo non è possibile determinare in anticipo la misura della pensione (come avviene con il sistema retributivo) ma solo fare previsioni con buon grado di attendibilità. Previsioni che vanno aggiornate periodicamente poiché l importo finale risente di fattori (carriera, aumento della speranza di vita, buchi contributivi) che possono cambiare nel corso del tempo. 10
Interessa anche te La previdenza complementare interessa tutti i lavoratori, dipendenti pubblici e privati, lavoratori autonomi, liberi professionisti, soci di cooperative, cittadini titolari di redditi diversi da quelli da lavoro, familiari a carico. Tutti possono aderire volontariamente a una forma pensionistica complementare per costruirsi una rendita pensionistica. In particolare, una pensione complementare è consigliabile se sei giovane o hai iniziato a lavorare dagli anni Ottanta. Potrebbe, inoltre, convenire anche a chi ha maggiore anzianità di servizio ed è più vicino al pensionamento perché, nonostante la pensione sia più favorevole, con un minimo contributo mensile potrebbe ottenere un ulteriore beneficio economico. Le forme pensionistiche complementari In modo molto sintetico, le forme pensionistiche complementari si distinguono in collettive o individuali. Quelle di tipo collettivo sono gestite mediante: i fondi pensione negoziali, istituiti con la contrattazione collettiva e destinati a specifiche categorie di lavoratori. Non hanno scopo di lucro; i fondi aperti, strumenti di risparmio previdenziale costituiti da società e operatori del mercato finanziario e assicurativo, ai quali possono aderire collettivamente gruppi di lavoratori, a seguito di accordi collettivi (attualmente ciò non è possibile per i dipendenti pubblici) Le forme pensionistiche individuali, alle quali possono aderire individualmente tutti i cittadini, sono 11
gestite mediante: fondi aperti; piani individuali di previdenza costituiti mediante polizza e contratti di assicurazione sulla vita. I fondi pensione negoziali I fondi pensione negoziali nascono da un accordo contrattuale, dove hanno un ruolo fondamentale le parti sindacali e i datori di lavoro. Per la loro natura ti offrono particolari vantaggi, in primo luogo perché puoi usufruire di un contributo da parte del tuo datore di lavoro che va ad alimentare il tuo conto individuale. In secondo luogo perché, se sei un dipendente pubblico, solo aderendo a un fondo negoziale puoi destinare il tuo Tfr alla previdenza complementare. Infine, dopo l adesione diventi associato e partecipi alla vita del fondo eleggendo i tuoi rappresentanti nell assemblea dei delegati, che a loro volta scelgono gli amministratori. Come funziona un fondo pensione? Per ogni iscritto viene aperto un conto individuale, nel quale sono accreditati periodicamente i contributi versati dal lavoratore, definiti in sede di contrattazione, quelli del datore di lavoro, e una quota o tutto il Tfr secondo i casi stabiliti dalla legge e dai contratti collettivi. Per favorire l adesione, i contratti collettivi possono prevedere, nei primi anni di vita del fondo, alcuni contributi aggiuntivi a favore dell aderente, a carico dell amministrazione datrice di lavoro. Le risorse raccolte dai fondi pensione vengono inve- 12
stite nei mercati finanziari e i rendimenti conseguiti si aggiungono alla contribuzione versata. Il fondo non ha scopo di lucro. Gli investimenti sono fatti secondo logiche diverse da quelle di tipo speculativo e tengono conto di prospettive di medio e lungo periodo, trattandosi di risorse destinate al risparmio previdenziale. Le risorse non sono investite direttamente dagli amministratori del fondo ma affidate in gestione a soggetti professionali abilitati (società di gestione del risparmio, società di intermediazione mobiliare, banche, compagnie di assicurazione) selezionati mediante gare a evidenza pubblica. Un terzo soggetto, la banca depositaria scelta dal fondo, detiene effettivamente le risorse con compiti di custodia. Il patrimonio del fondo (vale a dire la somma delle posizioni di tutti i suoi iscritti) non è, infatti, nella diretta disponibilità né degli amministratori del fondo stesso né dei gestori finanziari (che provvedono agli investimenti impartendo istruzioni alla banca depositaria). Sempre per esigenze di sicurezza e garanzia degli iscritti, il patrimonio del fondo è separato e protetto anche rispetto a quello della banca depositaria. L attività e i bilanci del fondo pensione sono controllati dalla Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip), l autorità di vigilanza del settore. Inoltre, sia i gestori finanziari sia la banca depositaria sono soggetti al controllo delle autorità di vigilanza dei rispettivi settori di appartenenza (Banca d Italia, Consob, Isvap). A questo controllo istituzionale si aggiunge quello degli organi interni del fondo (collegio dei revisori, responsabile del fondo, assemblea dei delegati) e quello diretto dei singoli associati che ricevono periodicamente informazioni sull andamento della loro posizione individuale e sulle attività generali del fondo pensione. 13
Cosa ottieni dal fondo pensione? L insieme dei contributi, delle quote di Tfr e dei rendimenti finanziari ottenuti con l investimento costituiscono il capitale complessivo che ti viene pagato sotto forma di rendita, alla fine della carriera lavorativa. Oppure, puoi richiedere al fondo di prendere fino al 50% sotto forma di capitale e il resto in rendita. Se l importo finale della rendita è inferiore all assegno sociale, puoi anche chiedere che la prestazione ti sia erogata tutta in capitale. Come dipendente pubblico dal fondo pensione puoi ottenere: la pensione di vecchiaia, al raggiungimento dell età pensionabile del regime obbligatorio, con un minimo di 5 anni di partecipazione al fondo; la pensione di anzianità, solo in caso di cessazione dall attività lavorativa con almeno 15 anni di partecipazione al fondo e con un età di non più di 10 anni inferiore a quella pensionabile nel regime previdenziale obbligatorio (cioè non prima dei 55 anni se l età della pensione di vecchiaia è 65 anni). Alcuni fondi pensione hanno già previsto, nei propri statuti e nelle convenzioni con le assicurazioni che pagano la prestazione, la possibilità di rendere reversibile la rendita a favore di un beneficiario preventivamente indicato. Inoltre, già prima del pensionamento puoi godere di una serie di diritti: l anticipazione, il trasferimento e il riscatto della posizione individuale. L anticipazione Con l iscrizione al fondo pensione di almeno 8 anni puoi richiedere un anticipazione sull intera posizione individuale maturata (contributi versati e rendimenti accumulati a esclusione della parte figurativa, cioè della quota di Tfr) per alcuni casi previsti dalla legge 14
e dallo statuto del fondo, tra i quali: spese per interventi e terapie sanitarie a carattere straordinario; acquisto prima casa per te e per i tuoi figli; ristrutturazione prima casa. Il trasferimento Puoi chiedere di trasferire la tua posizione presso un altra forma pensionistica complementare ma solo dopo un periodo di permanenza minimo di tre anni e, in ogni caso, non nei primi cinque anni di vita del fondo. Il trasferimento può avvenire anche in seguito a passaggio ad altra attività lavorativa in un settore per il quale non opera il fondo pensione di provenienza. In tal caso non è necessario aspettare 3 o 5 anni. Il riscatto Se smetti di lavorare senza aver raggiunto il diritto alla pensione, puoi chiedere il riscatto della posizione maturata per ottenere il capitale accumulato. Anche se cambi attività lavorativa con passaggio a un settore di lavoro nel quale non opera il fondo pensione cui sei iscritto puoi chiedere di riscattare la tua posizione oppure di trasferirla a una diversa forma pensionistica: collettiva, se presente nel tuo nuovo settore di lavoro, oppure individuale. Quant è una pensione complementare in rapporto all ultimo stipendio? Sulla base di modelli previsionali elaborati dal Ministero dell economia e delle finanze e tenendo conto dei parametri forniti dalla Covip si può stimare che, dopo 35 anni di contributi, l importo della prestazione complementare pagata a 65 anni possa essere tra il 12 e il 15% dell ultimo stipendio, nel presupposto di un versamento annuo pari al 6,91% della retribuzione, composto dalla quota di 15
Tfr. Quest importo aumenta se al Tfr si aggiungono i contributi propri e quelli del datore di lavoro. In tali ipotesi, l importo della pensione complementare dovrebbe essere in grado di compensare la riduzione della pensione obbligatoria pubblica. Ti vuoi iscrivere? Se decidi di iscriverti, è sufficiente compilare e sottoscrivere il modulo di adesione con il quale autorizzi, tra l altro, il tuo datore di lavoro a trattenere dalla busta-paga i contributi a tuo carico. Prima dell adesione ti devono essere consegnate la nota informativa, la scheda sintetica sulle attività del fondo e copia dello statuto. I moduli di adesione e l altra documentazione sono reperibili presso i luoghi di lavoro, presso le sedi delle organizzazioni sindacali, direttamente presso la sede del fondo pensione. Quanto devi versare al fondo? Al momento dell adesione versi una quota d iscrizione mediante trattenuta sulla busta paga. L importo del contributo mensile, invece, è fissato dai singoli contratti collettivi di lavoro. Inoltre, è prevista una quota associativa, stabilita dal fondo per coprire i costi di gestione e prelevata dalla contribuzione versata. Per avere un idea più chiara, prendiamo ad esempio un caso d iscrizione al fondo Espero, il fondo per il personale della scuola. Il conto individuale di un iscritto sarà mensilmente così alimentato: un contributo dell 1% della retribuzione, a carico del datore di lavoro; un contributo dell 1% della retribuzione, a ca- 16
rico del lavoratore; una quota di Tfr pari al 2% della retribuzione utile per il calcolo del trattamento stesso più una quota pari all 1,5% della retribuzione di riferimento per l indennità di fine servizio (se sei iscritto all Inpdap per la buonuscita o l indennità premio di servizio). oppure l intero Tfr (6.91% della retribuzione utile per il calcolo) maturato dopo l adesione se assunto dal 1 gennaio 2001 o con contratto a tempo determinato. Quali sono i fondi attivi oggi per i dipendenti pubblici? I fondi negoziali attivi e funzionanti oggi sono rivolti ad alcune categorie del pubblico impiego. Se per la tua categoria non c è ancora un fondo operativo puoi comunque aderire a una forma pensionistica di tipo individuale ed, eventualmente, una volta costituito il fondo negoziale del tuo settore lavorativo, trasferirvi la posizione di previdenza complementare maturata. In caso di adesione a una forma individuale non si può conferire il Tfr né si ha diritto al contributo del datore di lavoro. I fondi attivi sono: Espero. Costituito in associazione il 17 novembre 2003 e operativo dal 1 gennaio 2005. Riguarda i lavoratori del comparto scuola (dirigenti, personale docente e amministrativo - ATA), con contratto non inferiore a tre mesi. Possono aderire anche i lavoratori delle scuole private e della formazione professionale, se gli specifici accordi contrattuali contengono una previsione al riguardo. Al 31 dicembre 2009 risultavano iscritti 85.000 lavoratori. 17
Laborfonds. È un fondo a carattere territoriale ed è operativo dal 1999. Riguarda i lavoratori privati e pubblici residenti nella regione Trentino Alto Adige. Al 31 dicembre 2009 risultavano iscritti 112.000 lavoratori, dei quali più di 45.000 sono dipendenti delle amministrazioni pubbliche locali. Fopadiva. E un fondo a carattere territoriale e riguarda i lavoratori privati e pubblici residenti nella regione Valle d Aosta. Al 31 dicembre 2009 risultavano iscritti oltre 6.000 lavoratori di cui circa 4.500 dipendenti delle amministrazioni pubbliche locali. Perseo. Previsto per i lavoratori della Sanità e delle Autonomie locali. Il 14 maggio 2007 è stato sottoscritto l accordo istitutivo. Un successivo accordo istitutivo del 5 marzo 2008 ha sancito l allargamento del fondo anche ai dirigenti, medici e amministrativi, del servizio sanitario nazionale. Il fondo si è costituito il 21 dicembre 2010 e si sta attrezzando per essere pienamente operativo e quanto prima sarà possibile raccogliere le prime adesioni. Il bacino dei potenziali aderenti è composto di quasi 1.250.000 lavoratori, suddivisi oltre 700.000 per il settore sanità e circa 540.000 per il settore delle regioni e autonomie locali. I fondi già istituiti di prossimo avvio sono: Sirio. Previsto per il personale delle amministrazioni statali e degli enti pubblici non economici. Il 1 ottobre 2007 è stato sottoscritto l accordo istitutivo. Potrà iscriversi al nuovo fondo, una volta costituito, il personale delle seguenti amministrazioni: - Ministeri - Presidenza del Consiglio - Enti pubblici non economici - Ente nazionale aviazione civile (Enac) e Consiglio 18
nazionale economica e lavoro (Cnel) L adesione del personale delle Agenzie fiscali avverrà in un secondo momento dopo la stipula di uno specifico accordo. Il bacino dei potenziali aderenti è costituito da oltre 300.000 lavoratori. La situazione negli altri comparti contrattuali del pubblico impiego deve essere ancora definita. Per Università ed Enti di Ricerca la contrattazione collettiva ha previsto che si debba istituire una forma pensionistica complementare. Ora si attendono gli accordi che devono dare vita ad un fondo o decidere la confluenza in fondi già esistenti. Per Forze armate e Polizia il passaggio al Tfr e l istituzione di forme pensionistiche complementari dipendono dalle particolari forme di concertazione e negoziazione di questi comparti. Per il personale non contrattualizzato (magistrati, prefetti, diplomatici, avvocati dello Stato, professori e ricercatori universitari) le forme pensionistiche complementari potranno essere istituite secondo le norme dei rispettivi ordinamenti o, in mancanza, mediante accordi tra i dipendenti stessi, promossi da loro associazioni. Con l adesione passi dall indennità di fine servizio al Tfr Come abbiamo visto, una delle fonti di finanziamento della previdenza complementare è il trattamento di fine rapporto. Se decidi di aderire a un fondo pensione e hai diritto a una delle 19
indennità di fine servizio (indennità di buonuscita, indennità premio di servizio, indennità di anzianità) devi passare obbligatoriamente al Tfr. Questo vale per chi già lavorava con contratto a tempo indeterminato al 31 dicembre 2000. Le nuove modalità di calcolo dei trattamenti di fine servizio, introdotte dall 1/1/2011 con la legge 122/2010, non incidono sull opzione che dovrà essere sempre esercitata nel caso di adesione di lavoratori in regime di Tfs. Il termine di scadenza per la scelta del Tfr (possibile solo contestualmente all adesione a un fondo pensione tra quelli prima elencati) è il 31 dicembre 2015, salvo eventuali nuove proroghe. L Inpdap ti aiuta a scegliere in modo consapevole il tuo futuro pensionistico Se vuoi ottenere informazioni su misura per te, l Inpdap può darti elementi informativi utili per sciegliere in modo consapevole il tuo futuro pensionistico. È bene rilevare, che nessuno può conoscere in anticipo l andamento dei mercati finanziari e dei tassi d interesse. Così come l evoluzione della speranza di vita, lo sviluppo della tua carriera e ulteriori modifiche delle regole di pensionamento che potrebbero essere introdotte da eventuali future leggi in materia sono tutti elementi che incidono sul calcolo della pensione obbligatoria e complementare. Per questo non si possono fare previsioni certe ma solo ipotesi sull ammontare finale della pensione complementare e se convenga o meno lasciare i vecchi trattamenti di fine servizio, tenuto conto, che queste prestazioni sono molto sensibili agli andamenti della carriera. Esiste, invece, una ragione di carattere generale che riguarda soprattutto i più giovani e che può essere così 20
sintetizzata: due pensioni sono meglio di una. Soprattutto se la pensione pubblica obbligatoria è destinata a ridursi per effetto degli interventi di riforma degli ultimi anni. Ci sono, poi, altri elementi a favore di questa scelta che bisogna considerare perché concorrono a migliorare il rendimento dell investimento. Tra questi ricordiamo il contributo del proprio datore di lavoro, le agevolazioni fiscali, un più vantaggioso utilizzo del Tfr (la gestione finanziaria di un fondo pensione dovrebbe ottenere nel medio lungo periodo rendimenti presumibilmente superiori rispetto a quelli derivanti dalla rivalutazione dell accantonamento del Tfr che è pari al 75% dell inflazione più l 1,5% fisso. Cosa fa l Inpdap? L Istituto non ha ruoli di gestione diretta dei fondi pensione ma svolge compiti di servizio nei confronti delle parti interessate, cioè del lavoratore iscritto, dell ente datore di lavoro e del fondo pensione. Alcuni di questi servizi sono forniti obbligatoriamente per legge, come ad esempio: la contabilizzazione e la rivalutazione degli accantonamenti figurativi delle quote di Tfr e delle quote aggiuntive dell 1,5% su base Tfs; il trasferimento al fondo pensione, al momento della cessazione del servizio dell iscritto, del montante figurativo accumulato derivante dagli accantonamenti rivalutati del Tfr e delle quote aggiuntive su base Tfs; la ripartizione delle risorse appositamente stanziate con leggi finanziarie per far fronte al pagamento delle quote contributive ai fondi, a carico delle amministrazioni statali datrici di lavoro; il versamento ai fondi pensione, per conto delle amministrazioni dello Stato diverse dalla scuola, delle quote contributive di loro competenza; 21
il versamento ai fondi pensione delle risorse a copertura delle spese di avvio. Altri servizi, invece, sono svolti gratuitamente per i fondi pensione che intendono avvalersene, e per i lavoratori: l acquisizione dei dati relativi alla contribuzione del datore di lavoro e del lavoratore attraverso le denunce mensili analitiche; la gestione delle anagrafiche degli iscritti e la verifica della correttezza; la trasmissione periodica al fondo degli aggiornamenti sugli accantonamenti figurativi; la trasmissione periodica al fondo dei dati analitici relativi alla contribuzione versata per conto dell amministrazione statale datrice di lavoro nonché quelli relativi alla contribuzione dichiarata e versata direttamente dai datori di lavoro; le informazioni agli interessati sui fondi pensione (sulla base di documenti ufficiali forniti dai fondi stessi) in merito a modalità di adesione, prestazioni offerte e requisiti di accesso; l assistenza agli enti datori di lavoro per gli adempimenti in tema di previdenza complementare. Per i servizi di informazione e consulenza ti puoi rivolgere al personale dell Ufficio relazioni con il pubblico della sede Inpdap più vicina, oppure puoi visitare il sito istituzionale www.inpdap.gov.it. 22
Inpdap www.inpdap.gov.it Numero Verde gratuito 800 10 5000 Direzione Centrale Comunicazione