TOUR DE CORSE HISTORIQUE 2011 Impressioni dal sedile di destra



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Siamo sul traghetto di ritorno dalla Corsica, finita la vacanza si torna alla vita di sempre. Non è stata proprio una vacanza, abbiamo terminato il Tour de Corse Historique, gara di Regolarità a media svoltasi in coda al Rallye Historique, competizione dal fascino straordinario conosciuta anche come il Rally delle 10.000 curve. 200 le auto iscritte: 100 per il Rally Historique, gara di velocità pura, e 100 per il Tour de Corse Historique. Quattro i giorni di gara sulle tortuose e strette strade della Corsica che hanno messo a dura prova macchine ed equipaggi per oltre 1.000 Km di percorso con 17 prove speciali, su strade chiuse. E finita una bellissima avventura iniziata subito dopo il Monte Carlo ; a febbraio le prime riunioni, i programmi di massima, qualche reticenza (soprattutto da parte mia) ma alla fine si decide di tentare l avventura corsa : la scuderia è sempre la solita, la SCUDERIA MILANO AUTOSTORICHE, reduce dal 1 e 2 posto al Rally di Monte Carlo Historique e dalla Coppa di Scuderia alla IV Ro nde Historique di Cipieres. Gli equipaggi sono quattro: Ongari-Ongari su Alpine A 110 alla seconda uscita in Corsica, coppia molto affiatata con un ottima vettura; Perlino-Perlino, che porta al debutto in gara il nuovo acquisto, una Talbot Sumbeam TI gruppo 2 del 1979, vettura molto performante che, nelle mani di un ex rallista quale è Silvio, promette faville; Olivieri-Redaelli sulla collaudata Ford Anglia del 1961 reduce dal Monte e, infine, la coppia Rossi-Tarenzi su Lancia Flavia coupè del 1966. 1

Per questa coppia, il Monte si è purtroppo concluso alla seconda prova speciale per guasto meccanico. La vettura è stata rivista: si presenta grintosa e accattivante con la sua livrea argento metallizzato che la fa sembrare più una vettura da cerimonia che un'auto da corsa. Si assegnano i compiti, si organizza la trasferta in tutte le sue fasi operative, si prenotano alberghi, ristoranti e traghetti, si fa un ultima messa a punto delle vetture e arriva, finalmente, il giorno della partenza. Silvio (Perlino) parte in anticipo rispetto alla squadra e, provando la macchina in Corsica, brucia la guarnizione della testa. Gara finita? Neanche per sogno! Si allerta immediatamente l assistenza tecnica, ancora in Italia; Antonio, il meccanico, coadiuvato da Luca, nella giornata di domenica scova, non si sa in quale meandro, una nuova guarnizione, arrivando in Corsica martedì alle 22.30 (la gara sarebbe partita l indomani mattina) e, sul piazzale di un supermercato, procede alla sostituzione E stata un emozione particolare, mi è sembrato di essere tornato indietro di 40 anni, quando seguivo i Rally come appassionato spettatore e poi come volontario sui furgoni assistenza. Non è un film: un piazzale illuminato solo dal generatore, un auto con il cofano aperto, il furgone assistenza affiancato, due meccanici che lavorano all unisono precisi e coordinati: noi siamo ai margini di questa scena ad ammirare, ansiosi e trepidanti, il loro lavoro. Ore 00.30 Antonio mette in moto, pur con qualche difficoltà, la Talbot, che incomincia a rombare, gira, e poi ascolta, regola, accelera, controlla: tutto a posto. Siamo ancora in quattro pronti a partire. 2

Mercoledì 5-ottobre. Dopo tanta attesa si parte. Da Ile Rousse a Porto, 325 km. con cinque ES (la prima annullata). Silvio e Fabio, che dispongono di vetture più adatte alla Corsica, scelgono la media intermedia partendo con i numeri 165 e 166; Alessandro (Olivieri )con l Anglia ed Eugenio (Rossi) con la Flavia, scelgono la media lenta e hanno i numeri 194 e 198. Noi siamo i terzultimi a partire. Finalmente alle 11.08 scendiamo dalla pedana di partenza e incominciamo la gara vera; il nostro intento è quello di arrivare alla fine, già di per sè una vittoria, se possibile con un piazzamento dignitoso. La debacle del Monte ci rende consci delle nostre possibilità e di quelle della macchina: le prime ES (epreuve special) scorrono veloci, le strade sono discrete e non è impossibile tenere la media prestabilita. Impostiamo il nostro ritmo di gara, Eugenio fotocopia il più possibile la strada per evitare tagli che, senza rilevamenti precisi, si possono correggere solo a naso e questo è compito mio. Arriviamo alla prima assistenza, sempre puntuale e precisa. Ci confermano che anche per gli altri equipaggi le prime prove si sono svolte senza problemi; dopo i controlli di routine si riparte. Arriviamo allo start della ES 4, alzo lo sguardo dal Road Book e vedo l Alpine di Fabio con il cofano aperto ed il motore fumante: problemi di surriscaldamento. Gli passiamo velocemente la nostra tanica da 5 litri di liquido refrigerante ma Fabio si accorge che il vero problema è di origine elettrica: non arriva corrente alle ventole del radiatore. 3

Dobbiamo ripartire e a malincuore lasciamo Fabio ad aspettare l assistenza che opererà un by pass elettrico mettendolo in condizione di ripartire ma, purtroppo per lui, deve saltare la ES 4 e relativi C.O. il che significa un numero di penalità infinito e gara al capolinea per la classifica. Si arriva al riordino, l Anglia è appena arrivata e si vede un strano e sinistro fumo uscire non dal motore ma dall abitacolo: nella ES 3 si è rotta una delle due sonde del Blunik (strumento che misura la media) sfalsando completamente la misurazione della distanza percorsa. Risultato: un minuto perso e 143 penalità accumulate. Non come per Fabio, ma anche per lui è ormai irrimediabilmente compromessa la possibilità di raggiungere la fascia alta della classifica. Ci si ritrova a fine tappa; Antonio, preciso, scrupoloso e meticoloso, esegue i controlli di routine delle auto e sistema al meglio il problema elettrico di Fabio, ci si racconta la giornata e si va a consegnare la tabella. Le classifiche della prima giornata sono già esposte: meraviglia, incredulità e stupore, l equipaggio Rossi-Tarenzi (R-T) è secondo assoluto, Perlino 15, Olivieri 47 e Ongari 74. Senza gli inconvenienti meccanici saremmo tutti nella fascia alta della classifica. Io per primo non credo ai miei occhi, non voglio crederci, la gara è solo all inizio e ci sono mille difficoltà da superare prima della bandiera a scacchi. Guardando le classifiche di ES: Rossi-Tarenzi secondi, a pari merito con Alessandro nella ES 3 e terzi a pari merito con Silvio nella ES 4. Terzi a pari merito con Alessandro e Fabio quarto nella ES 5. Una doccia e una lauta cena in un atmosfera goliardica, chiudono la prima giornata. Giovedì 6 ottobre. Porto-Propiano, 235 km con quattro ES. Già alle otto di mattina il telefono squilla con insistenza: la classifica è su internet e gli amici dall Italia si complimentano e ci spronano a continuare così. Sono tutti increduli che una simile macchina e un equipaggio praticamente esordiente in una gara di primo piano possa bastonare vetture ed equipaggi ben più accreditati ma a tutti ripeto la stessa cosa: La gara è lunga, molto lunga e piena d insidie. Non facciamoci illusioni, siamo solo all inizio. Si parte per la seconda giornata. Le ES sono subito diverse da quelle della prima tappa, ci danno dei cambi media. Proprio in uno di questi, l equipaggio della Talbot sbaglia un cambio ed accumula penalità. Vinciamo la ES 6, Alessandro è secondo; nella ES 8 Silvio è terzo mentre Fabio vince la ES 9, Silvio e noi terzi: cosa avrebbe potuto essere la classifica!!!!!! Riordino serale, Antonio controlla di nuovo le auto e poi si aspetta la classifica che, dopo le 22.00, viene finalmente esposta: siamo sempre secondi, Perlino 31, Alessandro e Fabio in rimonta al 40 e 76 dopo l aggiornamento delle penalità. Serata in allegria con una ritemprante cena a base di pesce, una provvidenziale dormita e via, pronti a ripartire il mattino successivo. Venerdì 7 ottobre. Propriano-Porto Vecchio, 225 Km e quattro ES. Anche oggi cambi media che lasciano presagire qualche ostacolo in più: i cambi media senza riferimenti metrici precisi aumentano le difficoltà di correzione sullo strumento di bordo e, di conseguenza, comportano un maggiore scarto. Nella ES 12 Pont d Acoravo-Zerubia passiamo davanti alla stele Attilio Bettega eretta in memoria del campione italiano scomparso su questa strada corsa: un momento commovente. 4

Siamo terzi a pari merito con Fabio e Silvio nella ES 11, Fabio è quinto nella ES 12, Alessandro secondo e noi quarti nella ES 13. Arrivo a Porto Vecchio e pubblicazione delle classifiche solo a tarda sera: confermiamo la nostra posizione, Silvio 30, Alessandro 37 e Fabi o 69 del Classement General. Incominciamo pian piano a crederci anche noi, in fondo manca solo l ultima tappa, anche se quella decisiva. Sabato 8 ottobre: Porto vecchio Ile Rousse 340 km. con quattro ES. La ES 16 viene sospesa a causa degli incendi divampati in zona. Partiamo carichi e consci della responsabilità che incombe su di noi: non vogliamo deludere le aspettative di tutti coloro che ci hanno sostenuti e che ci incitano continuamente, non vogliamo perdere una seconda posizione che stiamo mantenendo fin dal primo giorno di gara. Ci sono 4 macchine in 7 punti, in un attimo si può essere primi o quarti, con una prova in meno le possibilità di ricupero sono minori. Gli avversari che ci seguono sono a pochi punti: Silvio è secondo nella ES 14, noi quarti, ma i nostri inseguitori riducono pericolosamente il distacco a 2 soli punti. Restano due ES da disputare, la 15 e la 17 e qui ci giochiamo il tutto per tutto. La 15, Ghisoni-Abbazia di km. 29,220, si presenta con un insidioso cambio media dopo una epingle a droite : si passa da un primo tratto abbastanza scorrevole a 56 km/h di media, e parliamo di media bassa sulle strade corse, ad una media di 47 km/h per circa 22 km. 5

Strada stretta e insidiosa, fondo rappezzato sulla quasi totalità del percorso, pochi allunghi, massimo 150/200 mt. di rettilineo. Siamo concentrati al massimo, passo di continuo i più e meno al pilota che guida impeccabilmente, da gran maestro: non una sbavatura, non una distrazione nella guida. Alzo per un attimo gli occhi dagli strumenti e intravedo la famosa epingle a droite del cambio media; segnalo ad Eugenio la stretta curva che andiamo ad affrontare, lui annuisce senza distrarsi, io mi appresto al cambio media da 56 a 47 km/h: seconda piena al limite del fuori giri (e forse oltre), staccata al limite tutto a sinistra, colpo di freno, inserimento in curva in prima marcia, uscita di curva perfettamente allineati, fondo scala del contagiri, seconda al limite dei 7.000 giri (!!!!!!!) e in poche centinaia di metri recuperiamo i metri persi nell inversione e siamo già a pari di mediometro. Successivamente, dalle foto che ci sono state scattate, ci rendiamo conto di aver affrontato la curva su tre ruote, la posteriore destra risulta visibilmente sollevata da terra. Sulle strade corse, per stare in media davanti a bolidi da corsa con la nostra Flavietta, bisogna guidare così. Ed i fatti ci danno ragione: vinciamo la ES e Fabio è quinto. Il risultato di questa prova lo conosceremo solo a fine gara. Consapevoli di aver fatto una buona prova, affrontiamo l ultima ES, la 17 di Km 13,300. Anche qui cambio media da 46 a 55 km/h. Il primo tratto si annuncia molto brutto per via del fondo ma poi migliora nel secondo. Eugenio non lo ferma più nessuno, non si scolla dalla mezzeria neanche quando potrebbe, zizaga nei brevi rettilinei per riallinearsi, gli do i metri di continuo, percorriamo i 13 km. della prova in un attimo, senza respirare, non vogliamo perdere la posizione e, perché no?, un pensierino nascosto lo facciamo entrambi. Vinciamo anche questa prova a pari merito con Silvio, Fabio è secondo e Alessandro, con problemi alle puntine dello spinterogeno, è quarto. Un breve trasferimento e siamo di nuovo sulla pedana dalla quale eravamo partiti solo quattro giorni prima. Non conosciamo ancora la classifica ma siamo fiduciosi e consci di aver dato il massimo; Eugenio mi guarda e dice: Peccato, è già finita!. Arriva il momento della premiazione. Le cose vanno un po per le lunghe, prima la classifica del Rally Historique dove Jean Claude Andruet-Biche arrivano secondi con la Porsche, alla faccia delle loro primavere e finalmente arrivano le classifiche del Tour de Corse Historique. Siamo SECONDI del Classement General ad un solo punto dai primi (Chevalier-Chevalier su Renault R5 maxi turbo del 1985), PRIMI del Classement de la categorie Historique e PRIMI della media bassa. Io ed Eugenio ci guardiamo commossi: è proprio vero siamo andati fortissimo, siamo andati oltre ogni nostra ottimistica aspettativa. I nostri compagni: Silvio 23 della generale e 16 della historique, Alessandro 32 della generale e 25 della historique e Fabio 66 della generale e 54 delle historique. Visti i piazzamenti di ciascuno nelle singole prove, avremmo potuto essere tutti nei primi dieci classificati e la coppa di scuderia non ce l'avrebbe tolta nessuno. Paesaggi meravigliosi, strade fatte apposta per misurarsi con gli avversari, ES senza respiro: questo è il Tour de Corse Historique, entusiasmante, mozzafiato, unico. Quando tutto questo è unito ad una squadra meravigliosa, affiatata, sincera e sportiva viene da chiedersi: quando ripartiamo?. 6

Un grazie di cuore ai miei compagni d avventura e all assistenza, che mi hanno supportato e sopportato (non per niente mi chiamano ansia!); un altro grazie in particolare ad Eugenio, che mi ha avuto al suo fianco tutto il giorno per tutti i giorni di gara e alla Scuderia che ci ha sempre sostenuti nei momenti cruciali, quelli difficili della sconfitta e quelli esaltanti della vittoria. Marco (il naviga della coppia R-T) 7