L Alpeggio nell Altopiano dei Sette Comuni: azioni gestionali a difesa delle produzioni



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Transcript:

L Alpeggio nell Altopiano dei Sette Comuni: azioni gestionali a difesa delle produzioni Gianbattista Rigoni Stern Fonte Cerreto- L Aquila 10 ottobre 2012

Uso del suolo nell'altopiano dei Sette Comuni 11,40% 23% 36% alto fusto ceduo pascoli 15,60% 14% prati-pascoli improduttivo ed urbanizzato Alto fusto HA 16849 Ceduo HA 6552 Pascoli HA 7321 Prati-pascoli HA 10764 Improduttivo ed urbanizzato HA 5316

77 malghe 66 caricate a bovini 11 caricate con ovini 60 con bovini da latte 4 con bovine giovani o vacche in asciutta 2 con bestiame da carne 8 con ovini da carne 3 con ovini da latte 35 lavorano il latte 25 conferiscono ai caseifici

Malga Dosso- Comune di Asiago m1800 s.l.m

Vacche rendene in Malga Fossetta Comune di Enego m1850 s.l.m

Malga Portule Pastorile Comune di Asiago m1980 s.l.m

Malga Portule-pastorile Comune di Asiago m1950 s.l.m

Il PRATO è una superficie la cui vegetazione (esclusivamente erbacea) viene utilizzata per l alimentazione del bestiame dopo il taglio e l asportazione. L alimento non viene dunque utilizzato in loco.

Il PASCOLO è una superficie la cui vegetazione viene utilizzata direttamente dagli animali erbivori (domestici o selvatici) per la loro nutrizione.

Origine dei pascoli: Primari: presenti sopra il limite della vegetazione arborea Secondari: presenti sotto il limite della vegetazione arborea Artificiali e avvicendati: seminati dall allevatore

I pascoli sono il risultato dell interazione tra i fattori ambientali e gli organismi viventi. I pascoli sono il risultato delle interazioni ora ricordate ma anche delle modalità di gestione (modalità ed intensità di pascolamento). Per questi motivi ci sono tanti tipi di pascolo che però possono essere riassunti come di seguito riportato:

1 Pascoli pingui 2 Pascoli magri mesotermi dei suoli neutri o alcalini 3 Pascoli magri microtermi dei suoli neutri o alcalini 4 Pascoli magri dei suoli acidi 5 Praterie di cresta ed ambienti subnivali 6 Vegetazioni nitrofile

Pascoli pingui Cynosurus cristatus Lolio-Cynosureto Trifolium repens Lolium perenne Bellis perennis

Pascoli pingui Poeto altimontano-subalpino Agrostis tenuis Poa alpina Phleum alpinum Crepis aurea

Pascoli magri mesotermi Brometo Buphtalmum salicifolium Moltkia sufruticosa Bromus erectus

Pascoli magri microtermi Seslerieto Aster bellidiastrum Centaurea triumpfettii Myosotis alpestris Pulsatilla alpina

Pascoli magri dei suoli acidi Nardeto montano Arnica montana Gentiana acaulis

Vegetazioni nitrofile Romiceto tipico Urtica dioica Senecio cordatus Stellaria nemorum

Definizione di specie infestanti: si tratta di specie vegetali che vengono scarsamente utilizzate dagli animali al pascolo, perché possono essere velenose (es. Veratro), oppure spinescenti (es: i cardi), o ancora, presentare strutture taglienti e dure che le difendono dal morso (es: Deschampsia e Nardo). Inoltre, le specie si considerano infestanti anche quando sottraggono spazio vitale ad altre specie più appetite (es: arbusti, Rumex, ortiche).

La presenza delle infestanti è essenzialmente legata ai due aspetti di una gestione sbilanciata dei pascoli: - il sottocaricamento, (dalla sottoutilizzazione all abbandono); - il sovracaricamento, (l eccessivo numero di animali).

Esempi di specie legate al sottocaricamento: - Deschampsia caespitosa

La Deschampsia caespitosa - specie molto resistente e che produce molti semi - diffusa soprattutto su terreni calcarei - foglie dure e taglienti - tipicamente legata a terreni umidi, in caso di pascoli sottocaricati può estendersi a tutta la superficie della malga

Aspetto primaverile

in tarda estate

Esempi di specie legate al sottocaricamento: - Deschampsia caespitosa - Veratro (Veratrum album)

Il Veratrum album: - è una specie, che nel verde è velenosa - in primavera è molto precoce - ama i suoli profondi e sarebbe tipica delle zone di margine tra il pascolo ed il bosco - anche questa specie, nel caso del sottoutilizzo, si può espandere a tutto il pascolo.

Esempi di specie legate al sottocaricamento: - Deschampsia caespitosa - Veratro (Veratrum album) Il progressivo imboschimento

Nel caso della Deschampsia caespitosa, per il recupero del pascolo, si interviene meccanicamente: - asportazione cespi

- rasatura continuata nel tempo

In questo caso (Veratro), per il recupero del pascolo, si interviene meccanicamente con - taglio primaverile prima dell alpeggio - estirpazione dei rizomi

Nel caso dell invasione da parte di piante legnose, il recupero del pascolo (se si rendesse necessario) passa per il taglio degli alberi e degli arbusti di maggiori dimensioni, o per la trinciatura se le dimensioni delle piante legnose indesiderate lo consentono.

Esempi di specie legate al sovracaricamento: Le specie legate al sovracaricamento dei pascoli sono quelle che maggiormente si avvantaggiano di un eccesso di elementi nutritivi (soprattutto AZOTO) nel terreno, derivante dall abbondanza delle deiezioni animali. Tipicamente, queste situazioni sono riscontrabili nelle pertinenze degli edifici della malga ma, a causa di alcune scelte gestionali poco eco-compatibili, negli ultimi anni si stanno espandendo.

Esempi di specie legate al sovracaricamento: - Ortica (Urtica dioica)

Rumex alpinus

Il Rumex alpinus non viene pascolato dagli animali a causa di un aroma che lo rende loro sgradito. Anche questa specie, come l ortica, è legata alla ricchezza eccessiva di AZOTO nel terreno e proprio come l ortica, in alcune realtà, dalle zone più vicine alle concimaie si sta espandendo ad ampie aree di pascolo.

Senecio (Senecio alpinus)

Per limitare la presenza delle specie nitrofile, si può agire: - meccanicamente: con tagli ripetuti durante l anno e per più anni - sulle scelte gestionali: - distribuzione del letame - recupero delle deiezioni in concimaie - limitando le integrazioni alimentari - spostando gli animali sul pascolo - spostando eventuali abbeveratoi

Per evitare queste situazioni di degrado ambientale c è bisogno di REGOLE E CONTROLLI La Regione ha individuato nelle Comunità Montane gli enti preposti sia alle attività di miglioramento fondiario del patrimonio malghivo, sia all esecuzione dei controlli sulle attività e sul rispetto dei vari regolamenti

Le regole sono dettate dal disciplinare, stilato dalla Comunità Montana, a cui devono attenersi i concessionari della Malga. Il disciplinare trae i suoi fondamenti, da un lato dal rispetto delle tradizioni, e dall altro dalla ricerca della sostenibilità della attività in alpeggio. Questo, nel tentativo di perpetuare la presenza dell uomo, inteso come operatore economico ed ambientale, negli ambienti marginali.

Dal disciplinare tecnico, l art. 5, che norma in particolare la corretta gestione del pascolo.

Momenti fondamentali dell attività d alpeggio sono la consegna primaverile e la riconsegna autunnale della malga. In occasione della consegna, il Comune proprietario, l ente di controllo ed il malghese, successivamente ad una valutazione delle infrastrutture e dei pascoli, sottoscrivono un patto di impegni che dovranno essere portati a termine entro la demonticazione e verificati all atto della riconsegna.

Uso di concentrati (mangimi) autorizzati PRODUZIONE DI LATTE (litri/die) da 25 a 30 da 20 a 25 da 15 a 20 da 10 a 15 MANGIME (kg/capo/die) LAVORI ORDINARI 1. Taglio erbe infestanti prima della fioritura 2. Recinzione, ripristino delle chiudende 3. Distribuzione letame 4. Pulizia e tinteggiatura del locale dei locali di abitazione e di lavorazione 5. Pulizia stalla, impianti di mungitura e concimaie 6. Corretto accumulo esmaltimento dei RSU 7. Pulizia cisterne e filtri; messa in efficienza degli impianti di accumulo e di distribuzione dell'acqua 8. Controllo efficienza griglie e sbarre di limitazione del traffico 9. Pulizia canalette sgrondo acque meteoriche DESCRIZIONE PARTICOLAREGGIATA STIMA ore complessivo

Una gestione sostenibile dei pascoli (né sovracaricati, né sottocaricati) porta ad avere una presenza di specie equilibrata. Noi puntiamo ad avere nei pascoli, contemporaneamente: un buon numero di Graminaceae

Una gestione sostenibile dei pascoli (né sovracaricati, né sottocaricati) porta ad avere una presenza di specie equilibrata. Noi puntiamo ad avere nei pascoli, contemporaneamente: un buon numero di Graminaceae, che forniscono una notevole massa di foraggio ad elevata appetibilità ed un elevato numero di specie dicotiledoni (a foglia larga)

Questo perché le specie del pascolo contengono terpeni, sesquiterpeni e polifenoli Queste sostanze possono trasferirsi dal foraggio al latte ed infine al formaggio, oppure selezionare la flora batterica del latte in modo da regolare le diverse fermentazioni. Questa caratteristica, associata alla tradizione ed alla maestria del casaro, è uno dei fattori essenziali per la produzione dei formaggi tipici d alpeggio e per la tutela della loro unicità. Tant è che è proprio la presenza di questi composti aromatici a permettere la tracciabilità di questi formaggi.

Per permettere alla zootecnia di montagna di avere un futuro, dobbiamo quindi avere: animali che si alimentino su pascoli ben gestiti animali adatti alla zootecnia di montagna bravi casari

Le fasi della lavora zione del latte in malga

Formaggi di malga. Amore e rispetto per le tradizioni