Abstract Paola Montagna I PERCORSI FORMATIVI DEL CLUSTER MARITTIMO ITALIANO: IL CORSO DI SHIP/COMPANY SECURITY OFFICER Nel panorama economico italiano il cluster marittimo è un settore ad alto valore aggiunto, che rispetto al periodo di stagnazione economica, iniziato con il nuovo millennio, ha assunto un andamento anticiclico. Infatti, il settore marittimo si configura come un complesso insieme di attività che, attraverso una fitta rete di interscambi, riesce ad assecondare le trasformazioni e i frenetici ritmi imposti dallo sviluppo della globalizzazione. Questo settore di punta dell economia italiana considera la formazione come un fattore di estrema competitività che permette di fronteggiare le sfide imposte dall ampliamento dei mercati. Ad esempio, nel settore della cantieristica navale è essenziale, per mantenere la leadership e per concorrere con avversari temibili e pronti come i cinesi o gli indiani, attuare processi di innovazione e automazione che stimolano gli investimenti destinati al miglioramento del capitale umano. A livello europeo l attenzione rivolta all economia del mare nasce dall idea che le attività marittime, che incidono per il 3/5% sul Pil dell Unione, sono in linea con gli obiettivi di Lisbona. In particolare per l Italia, paese tutto proteso sul mare, i trasporti marittimi rappresentano un asset di rilievo (con un contributo del 53% sul Pil nazionale) specie a seguito della prevista intensificazione dei traffici nel bacino del Mediterraneo. Perciò il settore marittimo è un valido interprete dei cambiamenti che investono sia il mondo del lavoro sia il mondo della formazione. 1
La capacità del cluster italiano di competere a livello internazionale deriverebbe sia dal suo carattere moderno sia dai decennali equilibri che gli appartengono. Infatti, l ipotesi che ho inteso verificare è che proprio questi storici equilibri hanno consentito al comparto marittimo, non solo di sopravvivere e maturare nel tempo, ma hanno anche creato le condizioni per colmare lo storico vuoto formativo che lo distingue. Per provare tale affermazione ho scelto di analizzare il percorso formativo destinato a rendere operativi i futuri responsabili della security delle Compagnie di navigazione (CSO- Company Security Officer) e i responsabili di security a bordo delle navi (SSO- Ship Security Officer). Per tracciare le coordinate di riferimento dello scenario considerato ho individuato i cambiamenti e le prospettive che riguardano il mondo del lavoro: dalla revisione delle linee guida per la costruzione della società della conoscenza, che ha confermato la capacità delle risorse umane di interpretare e criticare il cambiamento, agli interventi sulle politiche occupazionali, come le conseguenze generate dall introduzione della Legge Biagi del 2003, che regolarizza diversamente i rapporti di lavoro. Il ruolo di primo piano affidato alle risorse umane ha diretto la mia attenzione sull analisi dei mutamenti che interessano il mondo della formazione. La diffusione delle tecnologie più avanzate ha modificato i percorsi formativi che hanno acquisito un carattere multimediale, come nel caso della FaD (Formazione a Distanza), o hanno ceduto il passo a modalità elettroniche che rispettano i tempi di apprendimento del discente, come l elearning, oppure hanno privilegiato un sistema che consente di valorizzare le disuguaglianze, come le comunità di pratica, o ancora hanno esaltato 2
l apprendimento che deriva dalla collaborazione, dalla spontaneità e dall incontro di esperienze diverse, come il cooperative learning. Queste sono le metodologie che ho scelto di descrivere sia perché offrono un panorama, non esaustivo, ma analitico dei metodi che attualmente vivono una fase di espansione, sia perché alcune di esse (le comunità di pratica e il cooperative learning) sono le pratiche formative adottate nel corso oggetto di analisi. Non è mancato il contributo alle dimensioni che attualmente il fenomeno assume nel nostro paese sia in termini di istruzione sia in termini di formazione. Negli ultimi due capitoli ho ridimensionato lo studio al tema preso in esame. Da principio ho soffermato l attenzione sulle dinamiche che riguardano il mondo marittimo in termini di impatto economico e da un punto di vista occupazionale, per poi addentrarmi nello specifico nel settore della formazione, riflettendo soprattutto sui motivi che la rendono necessaria. Perché si fa formazione nell ambito marittimo? Innanzitutto per fattori definiti trasversali che, ad esempio, richiamano l attenzione sulla necessità di osmosi tra il personale navigante e quello di terra, due ambienti che vivono un rapporto di continuità pur appartenendo a due mondi opposti: il mare e la terra ferma. L impostazione di percorsi formativi che valorizzino il capitale umano è determinata altresì dall impatto che la tecnologia esercita sulle figure professionali operanti nei porti, vere e proprie piattaforme logistiche aperte al mondo, e dall adozione di normative nazionali e comunitarie volte ad assicurare competenze, sia di ingresso sia di aggiornamento, che nello specifico riguardano la security e la safety. 3
Questa tesi, che si articola nei diversi passaggi fino ad ora esposti, ha come obiettivo primo descrivere il corso di formazione destinato al personale che si occupa di attuare e fare rispettare le norme relative alla security. La prevenzione degli eventi pericolosi, a cominciare dagli atti terroristici (la security) ha avuto origine nel contesto storico del dopo 11 settembre 2001, evento che per la sua eccezionalità ha richiesto una delicata trattazione psicologica e una definizione storica e normativa. Il corso, progettato dal Maritime Institute of Technology and Graduate Studies (MITAGS), uno dei più accreditati centri di simulazione e training marittimo americano, è stato erogato dalla Patriot Holding Europe s.r.l. (PHE) una società di consulenza navale, sede europea di una delle più importanti società di gestione e consulenza navale degli Stati Uniti: la Patriot Holding, LLC (PH). Nel percorso formativo si alternano pratiche formative a pratiche di addestramento, la tradizionale metodologia d aula è affiancata a tecniche più coinvolgenti che trovano una facile applicazione nel contesto marittimo. La mia ricerca ha evidenziato come le pratiche formative siano il connubio tra la millenaria tradizione della gente di mare e le avveniristiche prospettive future. La naturale collaborazione, manifestata dai discenti, deriva dalla esperienza e dal senso di convivialità che la gente di mare acquisisce sul posto di lavoro, a bordo delle navi, dove per periodi prolungati dell anno dividono la vita professionale e privata con il resto dell equipaggio, che spesso parla una lingua diversa e appartiene ad una cultura lontana. Ciò che unisce un gruppo di adulti, incontro di esperienze diverse, è il senso di appartenenza e al tempo stesso il linguaggio, il gergo marinaresco fatto di simboli, gesti, cultura che veicola le storie e le emozioni, imponendo una continua contrattazione delle diversità. 4
Inoltre, la tendenza a sentirsi parte di un gruppo, a lavorare e vivere insieme predispone la gente di mare ad esprimere solidarietà al collega/formatore impegnato nella sua nuova e transitoria occupazione. Infatti, i docenti impegnati nel percorso sono dei marittimi che grazie alla loro pluriennale esperienza di navigazione e grazie alla loro particolare attitudine ad interagire, ricoprono il momentaneo ruolo di formatori. Tutto ciò,oltre ad essere un modo per attenuare il problema del rimpiego dei marittimi, pone l accento sulla necessità di migliorare il livello qualitativo dell offerta formativa prevedendo interventi di formazione specialistica destinati agli educatori stessi. Gli aspetti fino ad ora menzionati sono il frutto di un processo valutativo che si è risolto in due momenti distinti che perseguivano finalità differenti: ha avuto luogo una valutazione in itinere, composta da esercizi ed esercitazioni volti a constatare l immediata acquisizione delle nozioni e delle procedure da adottare; e una valutazione ex-post, che prevede la distribuzione di due questionari: la valutazione dello studente e la valutazione dell istruttore. Sono strumenti che, rilevando i punti di forza e di debolezza del percorso, hanno evidenziato come nell insieme il corso sia stato vissuto in modo positivo dai partecipanti. L unico lieve fattore di criticità è emerso negli item relativi alla logistica ed ai supporti didattici. Un risultato riconducibile al processo di adattamento che il corso ha subito per essere fruito dal personale marittimo italiano ed europeo. In Italia non è stato possibile rispettare, soprattutto per ciò che riguarda le condizioni logistiche, le indicazioni formulate dalla società americana che può contare su idonee strutture di trainig. Tale debolezza ha in minima parte compromesso la riuscita del corso che comunque si è avvalsa delle opportunità offerte dall impiego di metodi come la simulazione o il role playing, il cui uso è stato limitato al contesto d aula, 5
essenziali per acquisire l insieme delle procedure tecniche legate alla prevenzione degli atti terroristici ed illegali. L ipotesi è che la lieve discrepanza emersa dalle domande relative ai supporti didattici possa essere ricondotta anche al tipo di contenuti trasmessi, segnando così un gap tra le pratiche formative nostrane e quelle adottate nei contesti organizzativi d oltre oceano. L esposizione degli argomenti trattati risentirebbe del contesto storico nel quale sono stati formulati, della storia nata dall imprevedibilità e dal senso di vulnerabilità generato dal disastro dell 11 settembre 2001, una tragedia che ha investito l apparente infallibilità del sogno americano. 6