5. IL PRODOTTO FINITO Nel passaggio dallo scatto alla foto pronta, i dettagli di finitura differenziano la foto seria da quella dozzinale. Selezione delle foto Un buon cuoco non manda a tavola un piatto mal riuscito. Il bravo fotografo non deve esibire foto di serie B e per fare ciò è costretto a diventare il proprio più severo e spietato critico. Il rapporto di belle foto visionabili rispetto agli scatti fatti può anche arrivare a 50/1! L importante è che quell uno sia espressivamente e tecnicamente perfetto. Vanno eliminate subito, distruggendole fisicamente, o cancellandole dalla memoria digitale, le foto tecnicamente o espressivamente errate (esposte male, sfocate, mosse, inquadrature sbagliate, etc.). Le inquadrature rimaste vanno a costituire una specie di gruppo B. Lasciare decantare per qualche tempo, se possibile, e poi fare una scelta definitiva, creando un gruppo A (non buttar via subito il gruppo B, per scaramanzia). Volendo, il gruppo A si può già mostrare a terzi. Dal gruppo A vanno poi estratte le pochissime foto destinate a pubblicazione, mostre, oppure semplicemente a ingrandimenti curati e/o incorniciati. Nella fotografia digitale questo processo di selezione avviene più facilmente cancellando a misura le inquadrature non perfette sia nella fotocamera stessa che nell archivio del computer e creando una sotto-file A per ogni progetto. 36
IL PRODOTTO FINITO 5 Consiglio insistentemente di non esibire mai una foto sbagliata, oppure una foto che necessiti di spiegazioni ( qui non si vede ma dietro c è una vista stupenda ). Una foto è un mezzo di comunicazione istantaneo ed intuitivo. Se non fa il suo dovere, va eliminata. La mia esperienza di numerosissimi anni dice: scattare molto, selezionare severamente, esibire pochissimo. Attenzione al digitale: le foto sono così facili da proiettare via televisore che non si resiste alla tentazione di farne vedere troppe. La prima eliminazione andrebbe quindi fatta al più presto possibile con la scheda di memoria ancora in macchina e prima di mostrare le foto a chicchessia. Sviluppo e stampa Mentre nel bianco e nero lo scatto è solo alla metà del processo creativo (il resto avviene in camera scura) lo scatto a colori con macchine tradizionali a pellicola è definitivo e non permette importanti ulteriori elaborazioni. Il fotografo deve quindi scegliere bene il laboratorio di sviluppo e stampa. Per la stampa in particolare i laboratori professionali sono i più attrezzati (oltre che i più cari) e si avvalgono di operatori molto qualificati. Ma si possono ottenere ottimi risultati anche da altri tipi di laboratori più popolari. Una volta trovato chi lavora bene, al costo giusto, è preferibile continuare a lavorare con le stesse persone mantenendo un colloquio costante. Affidare il proprio lavoro a chiunque è rischioso. Basta un rullino con tonalità sbagliate per farci perdere tutto il tempo investito nella ripresa. Gli ingrandimenti manuali di grandi proporzioni (da 20x30 cm in su) sono molto più costosi e richiedono originali di alta qualità e definizione. Occorre esercitare il massimo del senso critico nel decidere se vale la pena ordinarli. Per risparmiare è comunque meglio chiedere ingrandimenti a fotogramma intero senza esigere tagli particolari. Quando dovesse essere necessario ritagliare, può essere preferibile ordinare una stampa più grande e ridurla fisicamente più tardi. I procedimenti digitali permettono una maggiore possibilità di intervento e di correzione. Lo scatto stesso è quindi alquanto meno definitivo. 37
5 IL PRODOTTO FINITO Inoltre con la fotografia digitale, oltre ad usare i laboratori specializzati, è anche possibile stampare in proprio con eccellente qualità, a costi purtroppo non particolarmente ridotti in quanto il prezzo dell inchiostro e della carta subisce l influenza del fabbricante delle stampanti che deve sifarsi dell averti venduto un gioiello di tecnologia costo bassissimo. Va ricordato tuttavia che ancora oggi il tempo richiesto per dare tutti i comandi necessari a produrre una buona stampa digitale non è poco e che un privato non ha sempre le risorse per aggiornare costantemente il suo macchinario. Col tempo, alcuni processi di stampa privati diventeranno sempre più automatici, veloci ed affidabili (lo sono già per i piccoli formati). La stampa professionale da laboratorio viene già effettuata quasi esclusivamente con macchinario digitale da computer che dà risultati splendidi sia come definizione che per la possibilità di intervenire sulle tonalità e sul contrasto, senza contare eventuali interventi di vera e propria modifica dell immagine (processo al quale sono concettualmente contrario). Il futuro è già qui o, come scrisse Mark Twain, il futuro non è più quello di prima. A questo punto occorre aprire un importante parentesi per menzionare i software di elaborazione di immagini (il più conosciuto è il famoso Photoshop ). Partendo da un immagine digitale archiviata nel computer (proveniente da una fotocamera digitale o dalla scansione di una foto tradizionale) si può migliorarla enormemente ritagliandola e modificandone il contrasto, la luminosità, la tonalità, la saturazione ecc. I risultati sono straordinari. La complessità d uso di questi software è notevole, ma esistono già versioni semplificate più facili da usare. A lungo termine è probabile che la capacità di miglioramento delle immagini digitali divenga sempre più facile e diffusa. Montaggio e conservazione Le negative vanno tenute in buste ben identificate, possibilmente insieme a un foglio di contatto oppure alle solite stampine da 10x15 (ingombranti). Anche qui occorre eliminare spietatamente le cose sbagliate. Le diapositive da 24x36mm vengono normalmente consegnate in telaietti di plastica che ne permettono la proiezione e la visione facile. Per conservarle sono utilissimi i cosiddetti plasticoni da 20 dia, facili da inserire in raccoglitori e da guardare contro qualsiasi luce (riservare sempre un quadrato per identificare ogni foglio con soggetto e data). 38
IL PRODOTTO FINITO 5 Le dia di formati maggiori (da 6x6 in su) arrivano in strisce nude e possono essere inserite in plasticoni oppure in buste singole. Le stampe più piccole vanno tenute in buste o scatole ben identificate. Le stampe più grandi (da 20x30 in su) arrivano sciolte. E sempre bene, poiché devono già essere di scelta A per definizione, montarle o farle montare su cartoni (appena puntate agli angoli con una colla speciale per foto, che non migra attraverso la carta fotografica). A contatto con materiali acidi come certe carte, colle, cartoni le stampe tendono a macchiarsi o sbiadirsi specie se esposte alla luce. Conviene adoperare materiali speciali (per esempio nastro adesivo di tipo chirurgico, carta non acida, etc.). Mi dilungo su questi dettagli apparentemente banali perchè la presentazione di una buona foto è parte integrante del processo creativo. Va curata perfettamente. Nel maneggiare le stampe, usare sempre guanti di cotone bianco e pulire eventuali ditate (le proprie e quelle di che le ha guardate...). La montatura su cartoni con bordo sporgente tende a proteggere contro le ditate. Con la stampa digitale fatta in casa consiglio di centrare la foto sul foglio lasciando un ampio bordo a mo di passe partout. Cornici Per alcune foto molto particolari può essere il caso di incorniciare, nel qual caso suggerisco modelli molto semplici di tipo industriale, e di dimensioni standard per facilitare il montaggio (lo stile Retour d Egypte con dorature in oro zecchino non si addice al mezzo fotografico). Il vetro deve essere normale. Per favore, evitare il tipo anti riflessi. La dimensione ottimale dell immagine dipende dalla distanza dalla quale verrà visionata. Una buona distanza per guardare una foto è normalmente pari alla diagonale del quadro, quindi, se si desidera che la foto sia osservata da vicino, va tenuta piccola (e viceversa). Nel preparare una mostra, e prima di stabilire le dimensioni delle stampe, occorre quindi studiare ben in anticipo le condizioni di esposizione (sala grande o piccola, illuminazione, affollamento previsto, etc.). 39
5 IL PRODOTTO FINITO Archivio Più di ogni altra cosa un buon sistema di archivio distingue il fotografo serio. Ognuno si faccia il sistema più congeniale, ma converrà attenersi ad alcuni sani principi: - Non cambiare sistema ogni tre minuti. Dopo qualche anno non si capirebbe più niente. - Evitare eccessive raffinatezze burocratiche (codici parlanti, suddivisioni esasperate, etc.) - Scegliere un luogo fisico asciutto adatto ad accumulare il materiale senza invadere lo studio o la casa con buste, bustine, cartoni ecc. - Archiviare e tenere solo materiale già selezionato per merito e interesse. Il resto fa confusione e complica la vita. - Quando si lavora su di un progetto specifico per pubblicazione o comunque con un filo conduttore preciso, tenerlo tutto insieme separato dal resto. Con l avvento del digitale l archivio è diventato quasi un piacere. Partendo da un buon software di gestione si possono trasferire in memoria tutti i fotogrammi, divisi per tutti i criteri necessari, rivederli in fogli di contatto elettronici, ingrandirli individualmente, proiettarle in sequenza, trasferirli in CD- ROM, stamparli, copiarli, etc. Il tutto senza alzarsi dal computer. Unica avvertenza: le foto di buona definizione (da 2.0 megapixel in su) occupano molta memoria. Il disco rigido del computer deve essere capiente e anche la memoria RAM se si lavora molto. Consiglio comunque di masterizzare sempre un CD Rom di tutto quanto, il che dà sicurezza in caso di cancellazione involontaria e permette di ripulire periodicamente il disco rigido. Proiezioni Fotografando giardini, in giro per l Italia e per il mondo, capita molto spesso di voler organizzare proiezioni a gruppi più o meno numerosi. Ciò richiede una cura del dettaglio specifico che va oltre il contenuto delle singole foto. Proiezione di diapositive normali I caricatori vanno preparati ben in anticipo (come minimo il giorno prima) applicando i principi di severa selezione qualitativa (vedere capitolo selezione delle foto). 40
IL PRODOTTO FINITO 5 Occorre preparare un minimo di canovaccio per legare la sequenza ad un commento verbale più o meno strutturato. Per essere veramente interessante, la proiezione va parlata. Non esagerare con i tempi. La gente si annoia facilmente. Un ora basta e avanza. Controllare con grande anticipo che l equipaggiamento sia in ordine, ben centrato sullo schermo, a fuoco e con un modo facile di oscurare la stanza e di riaccendere. Il fascio di luce non deve essere ostruito. Il posizionamento delle sedie va studiato in anticipo; le ombre cinesi sullo schermo distolgono dall interesse. Avere sempre a disposizione una lampadina di ricambio. Le lampadine non saltano quando sono spente. Saltano quando sono accese, e sono accese quando si proietta, e cioè si bruciano inevitabilmente al momento di massimo imbarazzo. Lo fanno apposta. Proiezioni digitali Anche per il digitale vale quanto sopra. Le immagini si possono proiettare partendo da un computer portatile connesso a un proiettore digitale, oppure partendo dalla fotocamera stessa connessa ad un televisore (moderno) mediante un apposito cavetto, generalmente fornito con la fotocamera, ma in genere troppo corto (conviene comprare separatamente un cavetto lungo almeno 3 metri). La proiezione via televisore è facilissima e di grande successo per piccoli gruppi. Tuttavia, poichè si può usare solamente il materiale contenuto nella scheda/memoria della fotocamera, il metodo è limitato a poche foto recenti (a meno di possedere un dispositivo di memoria portatile). I proiettori digitali stanno diventando economici e sono già diffusissimi nell uso aziendale. Costi La fotografia seria di piante e giardini comporta costi non indifferenti: - Investimento in equipaggiamento (corpi/ottiche/accessori). Con la rapidissima evoluzione delle tecnologie questo problema è diventato molto serio. - Sviluppo e stampa (negative e dia: basso; ingrandimenti di qualità: molto costosi) - Materiali vari di montaggio e archivio - Spese di spostamento Con macchine semplici e stampe piccole, il costo è evidentemente molto più contenuto. In molti casi 41
5 IL PRODOTTO FINITO ciò è più che soddisfacente a meno di avere ambizioni o necessità di tipo professionale. Una parte (piccola) del costo si può ricuperare attraverso la pubblicazione a pagamento di libri e di articoli di riviste. In alcuni paesi, come Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti, il mercato delle foto di piante e giardini offre buone opportunità a qualsiasi fotografo anche semi-amatoriale. Purtroppo in Italia non è ancora così. Un ultimo consiglio: attenzione ai regali. Gli amici, conoscenti, parenti, associazioni e pubblicazioni varie chiedono stampe e ingrandimenti a flusso continuo senza sognarsi di rimborsare. Se non si è capaci di resistere, alla fine dell anno vi è il rischio di aver speso cifre rilevanti, magari ricevendo anche critiche per qualche dettaglio mal riuscito. Viceversa se siete voi a richiedere qualche stampa, è cortesia elementare insistere per rimborsarne il costo. Per il digitale, consiglio di trasferire su CD le foto da regalare (costo ridotto) lasciando alla persona l incombenza di farsele stampare commercialmente dove e come vuole. 42
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