Valutazione del progetto di decongestionamento dell Università di Napoli Federico II



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MINISTERO DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA Osservatorio per la valutazione del sistema universitario Valutazione del progetto di decongestionamento dell Università di Napoli Federico II - ottobre 1998 -

DOC 7/98 2

L Osservatorio per la valutazione del sistema universitario è previsto dall articolo 5, comma 23, della legge 537/93, la quale dispone inoltre che presso le università vengano istituiti i nuclei di valutazione. Esso è stato istituito, presso il Murst, con il DM del 22 febbraio 1996. La finalità dell'osservatorio è di valutare i risultati relativi all'efficienza e alla produttività delle attività di ricerca e di formazione e di verificare i piani di sviluppo e di riequilibrio del sistema universitario. Ulteriori compiti specifici assegnati all'osservatorio dal decreto istitutivo e da successive norme sono: parere sui criteri per la graduale separazione degli atenei sovraffollati e sui requisiti di idoneità delle sedi di dottorato di ricerca; verifica delle disponibilità di risorse per l'istituzione di nuove università statali e non statali e dei nuovi corsi di studio in Scienze motorie; adempimenti in relazione al diritto allo studio, agli accessi all'istruzione universitaria, al nuovo regolamento sulla programmazione ed allo sviluppo del sistema universitario. Con il decreto del 2 marzo 1996, sono stati nominati i seguenti membri: prof. Luigi Biggeri (presidente), prof. Ferdinando Maria Amman, dr. Giuseppe Catalano, dr. Guido Fiegna, prof. Dino Rizzi. Il decreto istitutivo assegna all Osservatorio una segreteria amministrativa e tecnica (sotto la responsabilità del dr. Massimo Fabiani e della dr.ssa Lucia Scarpitti) per assicurare il supporto operativo. Inoltre, per le esigenze derivanti dall'attività dell Osservatorio, possono essere affidati studi e approfondimenti a gruppi di ricerca e a enti e società specializzati. Ulteriori informazioni sull Osservatorio e tutta la documentazione fin qui prodotta sono contenute nel sito internet: www.murst.it/osservatorio. Tel.06/5991.2809/2069 fax 06/5991.2223 e_mail: ossuniv@murst.it

2

Indice 1. Premessa 2. I principali aspetti problematici 3. Gli obiettivi generali del progetto: il modello a rete di sedi 4. La domanda e l offerta di istruzione universitaria 4.1 La domanda e l offerta effettive 4.2 Le iniziative previste in termini di offerta formativa 4.3 Le prospettive in termini di futura domanda di formazione 5. Le risorse necessarie 5.1 Le strutture edilizie: dotazioni e previsione del fabbisogno 5.2 Le risorse di personale 6. L attività di monitoraggio e le verifiche 7. Alcune considerazioni finali Tabelle nel testo Tabella 1 Università Federico II di Napoli distribuzione degli spazi nel progetto di decongestionamento e confronto con la situazione attuale Appendici Appendice 1: Elenco dei documenti relativi al progetto di decongestionamento dell Università di Napoli Federico II inviati all Osservatorio Appendice 2: Tabelle e indicatori Tabella 1 Offerta didattica e articolazione in poli Tabella 2 Docenti in servizio al 1/11/1997 e richieste aggiuntive Tabella 3 Calcolo delle risorse minime di docenza e indicatori Tabella 4 Docenti delle altre università campane in servizio al 1/11/1997 Tabella 5 Offerta didattica e iscritti in corso (97/98) del Polo delle Scienze Umane; confronto con gli altri atenei campani Tabella 6 Offerta didattica e iscritti in corso (97/98) del Polo delle Scienze della Vita; confronto con gli altri atenei campani Tabella 7 Offerta didattica e iscritti in corso (97/98) del Polo delle Scienze e delle Tecnologie: confronto con gli altri atenei campani Tabella 8 Offerta didattica e immatricolati (97/98) del Polo delle Scienze Umane; confronto con gli altri atenei campani

Tabella 9 Offerta didattica e immatricolati (97/98) del Polo delle Scienze della Vita; confronto con gli altri atenei campani 2

Tabella 10 Tabella 11 Tabella 12 Tabella 13 Tabella 14 Tabella 15 Tabella 16 Tabella 17 Offerta didattica e immatricolati (97/98) del Polo delle Scienze e delle Tecnologie; confronto con gli altri atenei campani Iscritti in corso 97/98 nella regione Campania Valutazione sintetica delle iniziative per il decongestionamento dell università di Napoli Dotazioni e previsioni di fabbisogno delle strutture edilizie del Polo delle Scienze Umane Dotazioni e previsioni di fabbisogno delle strutture edilizie del Polo delle Scienze della Vita Dotazioni e previsioni di fabbisogno delle strutture edilizie del Polo delle Scienze e delle Tecnologie Dotazioni e previsioni di fabbisogno delle strutture edilizie del Rettorato e uffici dell amministrazione centrale Indicatori di dotazione di spazi per studente Documenti citati nel testo disponibili presso la Segreteria dell Osservatorio [1] Criteri per la graduale separazione degli atenei sovraffollati: note preliminari, Doc 3/97, marzo 1997. [2] Criteri per la graduale separazione degli atenei sovraffollati. Indicazioni dalle esperienze passate ed ipotesi di procedure per gli interventi futuri, Doc 9/97, dicembre 1997. [3] Valutazione del progetto di decongestionamento dell università di Milano, Doc 1/98, gennaio 1998. [4] L evoluzione della domanda di formazione universitaria: studenti, laureati e studenti equivalenti, Doc 4/98, luglio 1998.

1. Premessa L art. 1, comma 90, della legge 662/96, collegata alla Finanziaria per il 1997, prevede la possibilità di predisporre per decreto la graduale separazione organica delle Università, anche preceduta da suddivisioni delle facoltà o corsi di laurea, secondo modalità concordate con gli atenei interessati, laddove sia superato il numero di studenti e docenti che verrà determinato sede per sede, con apposito decreto ministeriale, previo parere dell Osservatorio per la valutazione del sistema universitario. In relazione a tale norma ed alle richieste del Ministro dell Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, l Osservatorio ha predisposto due documenti che è opportuno richiamare in quanto dovrebbero servire da guida per definire e programmare gli interventi di decongestionamento dei cosiddetti megatenei. Nel primo documento, del marzo 1997, Criteri per la graduale separazione degli atenei sovraffollati: note preliminari (Doc 3/97) [1], sono stati analizzati i principali problemi dei megatenei, gli obiettivi, i criteri e la metodologia da seguire per valutare la necessità di intervento, cioè per individuare gli atenei sui quali intervenire, nonché le procedure e i modelli organizzativi e i mezzi attraverso i quali definire ed effettuare gli interventi. Successivamente, l Osservatorio ha ritenuto opportuno precisare le procedure da seguire per il decongestionamento degli atenei sovraffollati, in modo da garantire l uniformità delle analisi, delle valutazioni e di comportamento e, soprattutto, al fine di evitare il ripetersi degli errori fatti in passato e che certamente peserebbero sul futuro sviluppo degli stessi atenei e del sistema universitario nel suo complesso. Le proposte fatte dall Osservatorio al riguardo sono riportate nel documento Criteri per la graduale separazione degli atenei sovraffollati. Indicazioni dalle esperienze passate ed ipotesi di procedure per gli interventi futuri (Doc 9/97) [2], in cui è riportata una valutazione delle passate esperienze di decongestionamento e sono state meglio specificate alcune linee di approccio al problema e le procedure da seguire per il decongestionamento degli atenei. Il DM del 30.3.98 Individuazione degli atenei sovraffollati e criteri per la graduale separazione organica degli stessi, tenendo conto dei documenti dell Osservatorio, definisce gli obiettivi, i criteri e le modalità degli interventi e gli atenei da ritenersi sovraffollati. In particolare all art. 1, definisce quali obiettivi degli interventi di decongestionamento degli atenei sovraffollati: a) il miglioramento del funzionamento e della qualità della vita della comunità universitaria,...; b) il riequilibrio del sistema in rapporto all offerta e alla domanda di istruzione universitaria,.... In tale decreto, sono individuati prioritariamente come sovraffolati gli atenei di Roma La Sapienza, Bologna, Milano, Napoli Federico II, Bari e Torino. In linea con quanto indicato nei documenti citati, l Osservatorio ha già predisposto il rapporto riguardante l Università di Milano Valutazione del progetto di decongestionamento dell Università di Milano (Doc 1/98) [3], che indica le metodologie di valutazione seguite nello specifico caso. Con riferimento al progetto di decongestionamento presentato dall Università di Napoli Federico II, di cui si occupa questo rapporto, l Osservatorio ha ricevuto, tra il giugno e il settembre 1998 vari documenti (l elenco completo è contenuto nell Appendice 1), le cui informazioni sono state integrate con colloqui con il Rettore e con i responsabili dell ateneo federiciano. Anche in questo caso, la valutazione del progetto è stata effettuata sulla base dei seguenti elementi individuati dall Osservatorio nei documenti citati: a) gli obiettivi del progetto; b) le analisi della domanda di formazione universitaria e dell offerta didattica attuale nell ambito del bacino di utenza e la conseguente valutazione delle unità didattiche di maggiore congestionamento; 1

c) le prospettive in termini di domanda di formazione futura; d) la proposta di modello organizzativo prescelto per attuare il decongestionamento e le iniziative previste, le fasi e tempi di attuazione; e) i previsti effetti (impatto) delle iniziative sul decongestionamento dell ateneo valutati sulla base del confronto tra la situazione complessiva ex ante con quella complessiva prevista ex post; f) le risorse necessarie per realizzare il progetto sia in termini di investimento addizionale che di costi correnti di gestione, le risorse disponibili e quelle addizionali minime con riguardo alle modalità (possibili fonti) di un loro finanziamento, e alle responsabilità di ciascun attore (ateneo proponente il decongestionamento, eventuale nuovo/i ateneo/i, Murst, Enti locali, etc.). Si fa presente che l'analisi relativa ai punti da a) ad e) è finalizzata a valutare la necessità e la possibile efficacia degli interventi, mentre quella relativa al punto f) è tesa ad esaminare la plausibilità dell'iniziativa dal punto di vista della congruità tra obiettivi previsti e risorse disponibili e da ottenere. 2. I principali aspetti problematici Come evidenziato dall Osservatorio nel Doc 3/97 e indicato nel DM 30.3.98, l Università "Federico II" è certamente da considerarsi un megateneo, che richiede interventi poiché nella situazione attuale ha un numero troppo elevato di studenti (oltre 55.000 iscritti in corso e più di 73.000 iscritti totali), senza una corrispondente flessibilità organizzativa. Dall'esame dei dati disponibili, contenuti nell appendice statistica, emerge inoltre chiaramente che - a parte la necessità generale di decongestionare l ateneo - le facoltà che, in base ai criteri indicati dall Osservatorio, sono da considerare problematiche per numero di studenti e per le quali è opportuno intervenire sono: Giurisprudenza (numero studenti, 16.158 iscritti in corso, a.a. 1997/98); Ingegneria (numero studenti, 10.376 iscritti in corso, a.a. 1997/98). La facoltà di Ingegneria, con 281 professori e 162 ricercatori, presenta aspetti di problematicità anche dal punto di vista del numero di docenti, oltre che da quello del numero di studenti. In realtà, in termini di numero di personale docente, nessuna facoltà dell ateneo presenta situazioni che richiedono un immediata azione diretta alla separazione; tuttavia si trovano in una situazione di problematicità anche altre tre facoltà: Scienze MFN (340 professori e 170 ricercatori), Medicina (227 professori e 296 ricercatori) e Lettere (110 professori e 151 ricercatori). 3. Gli obiettivi generali del progetto: il modello a rete di sedi Dall esame dei documenti predisposti, appare chiaramente che il progetto dell Università Federico II (giugno 1998, appendice 1) prevede di conseguire il decongestionamento attraverso la riarticolazione dell ateneo in tre poli culturalmente omogenei e amministrativamente decentrati : a) Polo delle Scienze Umane; b) Polo delle Scienze della Vita; c) Polo delle Scienze e delle Tecnologie. Il progetto prevede quindi, come sostengono gli stessi estensori, l adozione del modello a reti di sedi prefigurato dall Osservatorio come una delle modalità di articolazione nel territorio delle università. In effetti, si deve osservare che l Università di Napoli Federico II era già stata oggetto di operazioni di separazione organica (in occasione del Piani di Sviluppo 1986-90 e 1991-93), attraverso la gemmazione del secondo ateneo di Napoli (Napoli II), che tuttavia non aveva conseguito gli effetti sperati. Pertanto l ateneo decise autonomamente, con l adozione di un nuovo Statuto (avvenuta nel 1995), di articolarsi in Poli, in ciò confortato dal parere favorevole del Nucleo 2

di Valutazione interno. La fase di costituzione e attivazione dei Poli si è quindi incrociata con la successiva legislazione sui megatenei. La proposta dell Università degli Studi di Napoli Federico II risulta certamente innovativa ed adeguata alla situazione dell ateneo, purchè segua davvero il modello a reti di sedi così come specificato dall Osservatorio e quindi i Poli abbiano le caratteristiche richieste. Poiché questo aspetto non era convincente, dopo un attento esame della documentazione, l Osservatorio ha ritenuto opportuno richiedere alcuni approfondimenti in relazione a: - le modalità operative e funzionali del modello reti di sedi, con riguardo all autonomia dei poli e alla conseguente riorganizzazione delle attività amministrative e organizzative; - la definizione dei tempi di decongestionamento didattico con particolare riferimento alla attivazione delle nuove iniziative e delle relative risorse necessarie; - le ipotesi sulla possibile separazione organica di alcune delle nuove iniziative nell ambito del sistema universitario metropolitano campano. In seguito a tali richieste, nella Relazione all Osservatorio per la valutazione del sistema universitario (appendice 1, settembre 1998), l Università di Napoli Federico II ribadisce la volontà di arrivare ad una configurazione dell ateneo corrispondente al modello a rete di sedi, proposto dall Osservatorio tra quelli possibili per affrontare il decongestionamento dei cosiddetti megatenei. Nella Relazione, viene precisato che il nuovo statuto definisce i caratteri e l organizzazione amministrativa dei poli, definendoli in linea generale, non generica e sufficientemente articolata. Il Titolo V dello Statuto (Articolazione in poli), definisce infatti le competenze e gli organi previsti per i poli, mentre un altro allegato alla Relazione (allegato D) presenta il regolamento attuativo di una realizzazione effettiva di polo, relativa al Polo delle Scienze e delle Tecnologie. Le norme indicate dallo Statuto risultano le più importanti, in quanto definiscono il quadro normativo locale di riferimento. Lo statuto all art. 59 (Costituzione e finalità dei Poli), indica che i Poli sono aggregazioni di strutture per la ricerca e di servizio, di scuole di specializzazione e di Facoltà per quanto attiene le strutture ed il personale tecnico amministrativo. L art. 60 (Competenze) al comma 2 specifica che non rientrano nelle attribuzioni del Polo le competenze proprie di ciascuna struttura aggregata né la gestione o il controllo dei fondi assegnate alle stesse 1. Con queste norme, peraltro confermate dal regolamento del Polo delle Scienze e delle Tecnologie, il polo definito dallo statuto non corrisponde esattamente alla sede autonoma nel contesto di un ateneo organizzato a rete di sedi, come descritto dall Osservatorio nel documento Criteri per la graduale separazione organica degli atenei sovraffollati: note preliminari (Doc 3/97). In quel documento, infatti, l Osservatorio prevede la possibilità che un ateneo sia composto da una serie di sedi federate, formalmente di pari livello tra di loro, assicurando una effettiva autonomia alle sedi federate stesse attraverso un ampio decentramento decisionale e organizzativo. A tal fine si ipotizza, ad esempio, un pro-rettore con ampi poteri decisionali e di firma e un bilancio per singola sede. L autonomia delle sedi federate va poi controbilanciata con l istituzione di un organo centrale di tipo federale, che preveda specifici meccanismi di tipo redistributivo delle risorse comuni. E evidente che l Osservatorio fa riferimento ad una struttura federale, in cui ciascuna sede federata è dotata delle risorse (personale docente, personale tecnico e amministrativo, immobili e attrezzature) e delle competenze relative alle strutture didattiche e di ricerca che vi sono assegnate. Si 1 Nello statuto, l adesione (con maggioranza qualificata) al polo è delegata agli organismi attualmente esistenti (si suppone dipartimento e facoltà). Si pone quindi il problema dell eventuale mancanza di adesione. 3

tratta, quindi, di replicare l organizzazione decisionale e gestionale di una università a livello di singola sede. I poli nello statuto dell Università di Napoli, viceversa, non appaiono dotati di questa ampiezza di poteri, in quanto la gestione del personale docente e le scelte relative alle ripartizione delle risorse alle singole strutture didattiche e di ricerca viene ancora gestita a livello centrale. Gli organi centrali di tipo federale, inoltre, non possono più essere concepiti come gli attuali Consiglio di amministrazione e Senato accademico, in quanto devono essere composti di rappresentanti dei corrispondenti organi delle sedi federate. Per questi motivi, l Osservatorio non ritiene di poter considerare le attuali norme statutarie dell Università di Napoli rispondenti ad un effettivo modello a rete di sedi, configurandosi piuttosto come un modello a sedi decentrate gestite dalla sede centrale, che non viene ritenuto un strumento idoneo al fine di attuare una efficiente alternativa alla separazione organica di un megateneo. Non si tratta di una questione di appesantimento burocratico, come si legge nella richiamata Relazione, ma un problema di autonomia delle sedi. D altra parte, l ateneo federiciano ha già iniziato ad attivare i Poli e su tale base ha anche proposto e firmato un Protocollo d intesa e un Accordo di programma con il Murst il 25/6/97 e un Protocollo di intesa con il Murst, Regione Campania e Comune di Napoli. E ovvio, quindi, che questa attività preesistente abbia influenzato il progetto che però deve essere chiaramente riportato al modello previsto. Nell accettare la proposta della rete di sedi, che è senz altro innovativa ed adeguata alla situazione dell ateneo Federico II, occorre pertanto che venga effettuata una modifica di statuto al fine di garantire l'autonomia delle sedi e le funzioni di coordinamento sopra precisate. 4. La domanda e l offerta di istruzione universitaria 4.1 La domanda e l offerta effettive Come risulta dai dati e dalle analisi contenute nei documenti, l'attuale domanda potenziale di formazione universitaria del bacino di utenza su cui l Università di Napoli "Federico II" esercita la sua influenza è certamente ampia. Occorre comunque tener conto del fatto che sullo stesso bacino insistono altri atenei. Nell'area urbana del capoluogo sono localizzati l'ateneo "Federico II", la sola facoltà di Medicina di Napoli II, l'istituto Orientale, l'istituto Navale e l'istituto universitario Suor Orsola Benincasa (non statale), mentre sono localizzati nella regione parte di Napoli II, l Università di Salerno e la neonata Università del Sannio. Gli unici dati attualmente certi riguardano, tuttavia, la domanda e l offerta effettive, che possono essere misurate in termini di iscritti (immatricolati e iscritti in corso) e di facoltà e corsi di studio (di laurea e di diploma) attivati con le relative dotazioni di personale docente (tabelle da 1 a 4 dell appendice statistica). I dati relativi ai Poli della Federico II sono, inoltre, messi a confronto con quelli relativi agli altri atenei campani (tabelle da 5 a 11 dell appendice statistica). Come si rileva dai dati, e si è anticipato nel paragrafo 2, le situazioni problematiche per numero di studenti si presentano nelle facoltà di Giurisprudenza e di Ingegneria, mentre in termini di numero personale docente presentano aspetti di problematicità anche le facoltà di Scienze MFN, Medicina e Lettere. 4.2 Le iniziative previste in termini di offerta formativa Il progetto di decongestionamento dell ateneo "Federico II" prevede: lo sdoppiamento del corso di laurea di Giurisprudenza e, dopo quattro anni, l'istituzione di una seconda facoltà di Giurisprudenza; l'istituzione di tre nuovi corsi di laurea in Ingegneria, con caratteristiche generaliste nei settori: civile, industriale e dell'informazione, e, dopo cinque anni, l'istituzione di una seconda facoltà di Ingegneria; 4

lo sdoppiamento del corso di laurea di Scienze biologiche. Alle prime due iniziative, coerenti con i criteri di decongestionamento indicati dall Osservatorio, si aggiunge la terza proposta, dettata, a parere dell ateneo, dalla particolare situazione di affollamento, tenuto conto della tipologia della disciplina, del corso di laurea di Scienze biologiche della facoltà di Scienze MFN (con 2.642 iscritti in corso e 734 immatricolati nell a.a. 1997/98). A parere dell'osservatorio appare indubbiamente necessario attivare una nuova offerta didattica nell'area urbana di Napoli per decongestionare le attuali facoltà di Giurisprudenza ed Ingegneria del "Federico II". Sembra però opportuno, per quanto riguarda in particolare l'iniziativa di Giurisprudenza (ma anche per quella di Ingegneria l'argomento va considerato), verificare con gli altri atenei che insistono sull'area urbana di Napoli se vi siano soluzioni alternative più convenienti, anche alla luce della posizione espressa con vigore dal "Federico II" che si dichiara non favorevole a mantenere a regime nello stesso ateneo due facoltà dello stesso tipo. Inoltre, nel caso della facoltà di Giurisprudenza la scarsità di risorse disponibili e le ridotte economie di diversificazione rendono poco opportuna la istituzione di una nuova facoltà all interno dello stesso ateneo. Nel caso della facoltà di Ingegneria invece la possibilità di utilizzare parte del personale già presente presso la facoltà già esistente e la indubbia presenza di economie di scala e diversificazione, giustificano la scelta della nascita della nuova facoltà all interno della stessa università. Il Rettore dell ateneo federiciano, nella Relazione citata al paragrafo 3, afferma di aver discusso con altri atenei napoletani della problematica relativa alle possibili nuove facoltà di Giurisprudenza e di Ingegneria, con risultati non incoraggianti. Al tempo stesso i Rettori degli altri atenei e il Comitato regionale di coordinamento sostengono una posizione opposta, per cui l Osservatorio ritiene opportuno che il Murst verifichi la reale situazione in modo da prendere, a questo riguardo, le decisioni più adeguate. Per quanto riguarda lo sdoppiamento del corso di laurea di Scienze Biologiche non appare del tutto chiara la sua localizzazione; se cioè i due corsi sdoppiati saranno nella stessa sede oppure in sedi diverse, non vicine tra loro: è chiaro che in questo secondo caso lo sdoppiamento implicherebbe costi assai maggiori, interessando anche tutti i laboratori e le apparecchiature scientifiche per uso didattico. A parere dell'osservatorio in proposito occorre una più articolata argomentazione delle ragioni che consigliano lo sdoppiamento e le sue modalità di attuazione. Allo stato attuale, sempre a parere dell Osservatorio, è opportuno soprassedere allo sdoppiamento di tale corso di laurea. Infine, con riguardo alle facoltà con qualche elemento di problematicità in termini di numero di docenti, non sembra indispensabile attivare sin d'ora iniziative di nuova formazione universitaria che abbiano come obiettivo quello di riportare entro valori più accettabili il numero dei membri dei consigli di facoltà. In realtà il numero dei docenti di tali facoltà, in particolare di Scienze MFN e di Medicina, appare largamente sovradimensionato in rapporto al numero di studenti, e quindi suscettibile di riequilibrio nell'ambito delle autonome scelte dell'ateneo. 4.3 Le prospettive in termini di futura domanda di formazione Nei documenti prodotti dalla Federico II non si fa riferimento alle prospettive della domanda. Tuttavia vale la pena ricordare alcuni dati contenuti nel documento dell Osservatorio L evoluzione della domanda di formazione universitaria: studenti, laureati e studenti equivalenti (Doc 4/98) [5]. Dalle tabelle in esso contenute risulta che nella regione Campania, il numero di studenti universitari dovrebbe diminuire meno rispetto a molte altre regioni italiane. Tuttavia le previsioni indicano che la popolazione in età 19-25 anni verosimilmente diminuirà, rispetto al 1997, del 5% nel 2000, del 14% nel 2005 e del 20% nel 2010. Sono evidenti gli effetti che tali valutazioni potrebbero comportare 5

sugli sviluppi futuri (riduzione) della domanda di formazione universitaria e sui conseguenti effetti in termini di validità della attuale offerta formativa, anche in relazione alle iniziative previste nel progetto di decongestionamento dell ateneo Federico II. L Osservatorio ritiene pertanto opportuno che tali valutazioni vengano effettuate e che tutte le iniziative siano monitorate, sia da parte dell ateneo, sia da parte dell Osservatorio, come è proposto anche nella Relazione dell Ateneo più volte citata. 5. Le risorse necessarie Relativamente alla distribuzione metropolitana dei servizi formativi e di gestione, l Osservatorio, pur esprimendo un giudizio positivo sul coinvolgimento degli enti locali interessati, rileva nel progetto una definizione incompleta delle risorse effettivamente necessarie e dell organizzazione complessiva. Inoltre, non sembra condivisibile la scelta di destinare gran parte dello sforzo di infrastrutture alla organizzazione amministrativa centrale che, a seguito del progetto di decentramento gestionale, dovrebbe risultare più snella. Entrando più nel dettaglio, con riferimento alle risorse edilizie e di personale si possono fare le eseguenti osservazioni. 5.1 Le strutture edilizie: dotazioni e previsione del fabbisogno L esame del progetto presentato non permette una analisi dettagliata delle risorse necessarie, di quelle già disponibili e di quelle da acquisire. I dati forniti, con particolare riferimento agli allegati 17 e 18 (giugno 1998, appendice 1), non sono di immediata interpretazione e talvolta appaiono incompleti. In sostanza, non viene presentato un quadro esaustivo delle destinazioni d uso finali, sia delle volumetrie esistenti che di quelle in fase di acquisizione, anche sulla base di accordi con altre istituzioni territoriali. Tuttavia, a partire dalla documentazione disponibile in relazione alle dotazioni ed al fabbisogno di strutture edilizie, l Osservatorio ha ricostruito alcune tabelle di sintesi, contenenti i dati relativi al progetto di articolazione in poli, che consentono il confronto tra la situazione attuale e quella prevista dal progetto. I dati sono contenuti nell appendice statistica (tabelle da 13 a 17), mentre qui di seguito viene riportata una tabella riassuntiva (tabella 1). E così possibile evidenziare un fabbisogno di incremento degli spazi a disposizione di 154.154 mq, che in termini percentuali rappresentano un aumento del 51% delle superfici attualmente utilizzate. Occorre evidenziare che le superfici utilizzate per la facoltà di Medicina e Chirurgia, presumibilmente afferenti all'azienda Policlinico, non compaiono nella documentazione fornita in relazione al Polo delle Scienze della Vita. Nelle previsioni dei costi di massima, tuttavia, per l attivazione e il funzionamento dei poli, si destinano 51 miliardi, dei 58 complessivi, come interventi di adeguamento e manutenzione straordinaria per i 270.000 mq del nuovo Policlinico. Per una valutazione, di prima approssimazione, della situazione ipotizzata a regime, sempre in appendice, sono stati calcolati le dotazioni di spazi espressi in mq per studente in corso e per studente equivalente. Per quanto riguarda gli studenti in corso si è ipotizzata una costanza della popolazione che, comunque, andrebbe adeguata, a parità di attrazione, almeno all andamento demografico del bacino regionale. L analisi evidenzia un significativo incremento delle disponibilità di spazi, che appare quindi rispondere in modo soddisfacente alle esigenze di decongestionamento. Dalla documentazione fornita non emergono le previste (o prevedibili) riduzioni di iscritti conseguenti al progettato sdoppiamento delle facoltà di Giurisprudenza e di Ingegneria, mentre, anche se in modo non chiaro, vengono ipotizzate, per queste, collocazioni territoriali con indicazioni quantitative del fabbisogno di spazi. Infatti, per le esigenze degli interventi di sdoppiamento citati, si trova un riferimento al progetto di sistemazione negli edifici dell ex stabilimento Corradini e nelle 6

zone retrostanti località S.Giovanni a Teduccio, per complessivi 37.000 mq, dei quali, peraltro, non è indicata una analitica destinazione d uso. Tale incremento di spazi, non viene indicato nella progettata articolazione in poli dell ateneo federiciano (con riferimento a quelli previsti per i poli delle Scienze Umane e delle Scienze delle Tecnologie) e deve essere, pertanto, considerato aggiuntivo, almeno per la durata del periodo di incubazione delle nuove istituzioni. Invece, nelle note illustrative al progetto di decongestionamento si comunica che è già stato acquistato un edificio per la seconda facoltà di Giurisprudenza, mentre sono avviate le trattative per l acquisto di un edificio di più di 30.000 mq, da destinare alla seconda facoltà di Ingegneria. In altre parti della documentazione si legge che il nuovo edificio di Via Marina, secondo la previsione di decongestionamento, dovrebbe ospitare aule e dipartimenti della prima facoltà di Giurisprudenza e della facoltà di Lettere e Filosofia. Anche il previsto nuovo insediamento per la facoltà di Ingegneria, in località Bagnoli per complessivi 15.375 mq (per il quale si prevede una spesa per soli arredi di 4 miliardi), dovrebbe essere destinato stabilmente alla prima facoltà di giurisprudenza e non per le esigenze della nuova facoltà, anche quelle relative alla fase di incubazione. Nella documentazione fornita si fa anche riferimento alla previsione di un ulteriore insediamento della Federico II a Scampia, nel quale collocare le facoltà di Agraria ed i corsi di laurea in Biotecnologie, per una superficie edificabile totale di 75.000 mq. La quota che si prevede di destinare alla facoltà di Agraria è pari a 40.000 mq netti, mentre ai corsi di laurea in Biotecnologie sono destinati 10.000 mq netti (pertanto, in tale insediamento rimarrebbe ancora una superficie edificabile pari a 20.000 mq) 2. Particolarmente anomali appaiono i rilevanti incrementi di spazi previsti per l amministrazione centrale (+42%), alla luce del consistente decentramento verso i poli delle attività gestionali, ora di competenza esclusiva dell amministrazione centrale. Pur con le osservazioni segnalate, l Osservatorio valuta le previsioni relative alle strutture edilizie contenute nel progetto e nel protocollo di intesa, stipulato dal Murst e dall ateneo federiciano il 31 marzo 1998, compatibili con gli obiettivi del progetto di decongestionamento. L Osservatorio ritiene comunque che in occasione della stipula dell accordo di programma previsto debbano trovare soluzione alcune delle perplessità e dei problemi sopra evidenziati. 2 Nella documentazione non è chiaramente specificato se tale intervento sia da ritenersi aggiuntivo rispetto agli spazi attualmente occupati dalle citate iniziative (Reggia di Portici, Palazzo Mascabruno-Parco Gussone e via Mezzocannone n. 16 e n. 8) per un totale di circa 35.000 mq. 7

Tabella 1- Università "Federico II" di Napoli - distribuzione degli spazi nel progetto di decongestionamento e confronto con la situazione attuale POLO delle SCIENZE e delle TECNOLOGIE POLO delle SCIENZE UMANE POLO SCIENZE DELLA VITA (*) AMMINISTRAZIONE CENTRALE BIBLIOTECHE AULE DIPARTIMENTI SPAZI COMUNI E SERVIZI TOTALE Attuale Proposta Differenza Attuale Proposta Differenza Attuale Proposta Differenza Attuale Proposta Differenza Attuale Proposta Differenza 6.064 18.888 12.824 26.609 30.966 4.357 76.535 74.593-1.942 67.532 121.172 53.640 176.740 245.619 68.879 7.267 13.978 6.711 9.607 10.913 1.306 12.404 17.191 4.787 14.407 22.557 8.150 530 9.322 8.792 4.679 8.829 4.150 32.360 43.821 11.461 25.753 23.851-1.902 10.944 15.550 4.606 43.685 64.639 20.954 63.322 108.032 44.710 10.944 15.550 4.606 Totale 13.861 42.188 28.327 40.895 50.708 9.813 121.299 135.605 14.306 118.636 183.130 64.964 294.691 433.840 139.149 Variazione % 204% 24% 12% 54% 47% (*) Nella documentazione fornita non compaiono gli spazi relativi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. 8

5.2 Le risorse di personale Come è stato già segnalato in precedenza, il piano di decongestionamento della Federico II prevede: lo sdoppiamento del corso di laurea in Giurisprudenza, al fine di costituire una nuova facoltà; la istituzione di una nuova facoltà di Ingegneria, con i corsi di laurea in ingegneria civile, meccanica e delle telecomunicazioni; lo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze Biologiche presso la facoltà di Scienze. Ulteriori risorse finanziarie vengono richieste per l attivazione di posti di ruolo per il Polo delle Biotecnologie, i cui corsi di laurea sono stati già attivati. Le richieste di risorse finanziarie destinate a far fronte alle esigenze del personale di ruolo e, quindi, da consolidare a regime nel FFO sono molto diversificate in relazione alle situazioni ed i bisogni delle nuove iniziative didattiche (tabella 12 dell appendice statistica). L Osservatorio rileva che, in base alla procedura per l attribuzione delle risorse finanziarie della quota di riequilibrio del FFO, l ateneo federiciano dispone di una quantità di risorse superiore alla disponibilità standard che il modello determina a livello nazionale. Ciò è confermato dai dati riportati nelle tabelle dell appendice statistica riguardanti i rapporti docenti in servizio/studenti in corso per ogni facoltà degli atenei campani, oltre che il dato medio Italia (quest'ultimo riferito al 31.12.1996). L'indicatore 3, pur nella sua rozzezza, segnala che l'ateneo "Federico II" gode di un certo margine di abbondanza, rispetto ad altri atenei campani e alla situazione media nazionale, nella dotazione di risorse di docenza, soprattutto tenuto conto delle sue dimensioni (che dovrebbero consentire di godere di alcune economie di scala, anche successivamente alle operazioni di decongestionamento). Questo fatto dovrebbe consentire alla "Federico II", almeno in linea di principio, di avviare e portare a termine la maggior parte delle iniziative di decongestionamento in condizioni di sostanziale parità di risorse umane. Nell assegnazione delle risorse, a parere dell Osservatorio, dovrebbe essere prioritaria l assegnazione all eventuale nuovo corso di laurea in Giurisprudenza, poiché l iniziativa potrebbe avvalersi solo in modo molto limitato delle risorse di personale disponibili presso l attuale facoltà di Giurisprudenza. Inoltre, i nuovi posti di ruolo dovrebbero essere rigorosamente vincolati per le attività del nuovo corso di laurea superando le difficoltà normalmente legate alla procedura delle opzioni individuali. Infine, l articolazione delle figure di ruolo, che emerge dalla richiesta dell ateneo, con un numero di associati inferiore a quello degli ordinari e pari alla metà dei ricercatori, non appare giustificata. In relazione all istituzione della II facoltà di Ingegneria vengono richieste risorse aggiuntive di personale docente, ma a parere dell Osservatorio ci si potrà avvalere in gran parte del personale disponibile presso la esistente facoltà di Ingegneria. L eventuale assegnazione di risorse aggiuntive, nell ambito della programmazione 1998-2000 da consolidarsi poi a regime nel FFO, dovrebbe avvenire solo successivamente alla realizzazione delle previste opzioni. Infine, l Osservatorio ritiene che le restanti iniziative, relative allo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze Biologiche, nonché all attivazione del Polo delle Biotecnologie, non necessitino di risorse aggiuntive; sia in relazione alle scarse risorse complessivamente disponibili per il decongestionamento dei megatenei, sia per la possibilità di avvalersi in gran parte del personale disponibile presso la facoltà di Scienze e le altre facoltà coinvolte nelle attività didattiche e di ricerca del Polo delle Biotecnologie. 3 Dato dal rapporto tra docenti equivalenti e studenti iscritti in corso, moltiplicato per 100; il numero di docenti è espresso in termini di docenti equivalenti, DE, ottenuti moltiplicando rispettivamente per 1,00; 0,763; 0,44 i numeri di ordinari, associati e ricercatori. 9

E evidente che spesso nei megatenei vi sono anche problemi di congestionamento o sovraffollamento dei corsi dovuti alla carenza di spazi e/o di docenti, problemi di carenza di servizi per la didattica, ecc., ma questi si possono presentare anche nei medi e piccoli atenei, e, quindi, pur essendo importante verificare la loro presenza non sono queste situazioni a determinare la opportunità dell intervento. E d altra parte non è pensabile di procedere in sede di decongestionamento dei mega-atenei al riequilibrio di tutte le situazioni di particolari carenza di risorse. 6. L attività di monitoraggio e le verifiche In relazione ai problemi che devono essere meglio definiti e verificati e anche a quanto sostenuto nella Relazione dell ateneo federiciano, l Osservatorio dovrà necessariamente svolgere attività di monitoraggio sulle fasi di realizzazione del progetto di decongestionamento (con particolare riferimento all articolazione in poli ed alla loro conseguente autonomia istituzionale e finanziaria e successive iniziative). Ogni due anni accademici di attività delle iniziative previste per il decongestionamento e sino al primo completamento dei corsi, l Osservatorio dovrà anche provvedere ad effettuare una valutazione dei risultati conseguiti, anche sulla base dei rapporti annuali del Nucleo di valutazione dell ateneo federiciano. 7. Alcune considerazioni finali Il progetto prevede per il decongestionamento l adozione del modello a rete di sedi, facendo riferimento alla costituzione di poli così come previsto dall articolo 59 dello Statuto dell università. Occorre far presente che l articolo 60 al comma 2 dello Statuto specifica che non rientrano nelle attribuzioni del polo le competenze proprie di ciascuna struttura aggregata né la gestione o il controllo dei fondi assegnati alle stesse. Nel modello a reti di sedi proposto dall Osservatorio le sedi federate (poli), formalmente di pari livelli tra di loro, devono disporre di una effettiva autonomia attraverso un ampio decentramento decisionale e organizzativo (ad esempio un pro-rettore per ogni sede con ampi poteri decisionali e di firma e un bilancio per singola sede). L autonomia delle sedi federate va poi controbilanciata con l istituzione di un organo centrale di tipo federale, che preveda specifici meccanismi di tipo redistributivo delle risorse comuni. Nell accettare la proposta della rete di sedi, che è senz altro innovativa ed adeguata alla situazione dell ateneo Federico II, occorre pertanto richiedere che venga effettuata una modifica di statuto al fine di garantire l'autonomia delle sedi e le funzioni di coordinamento sopra precisate. Il progetto di decongestionamento prevede interventi (sdoppiamenti) per le facoltà di Giurisprudenza e di Ingegneria, viene inoltre proposto lo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze Biologiche. L Osservatorio, concorda, coerentemente con le indicazioni del DM del 30 marzo 1998, con le priorità indicate per le facoltà di Giurisprudenza e Ingegneria e ritiene anche plausibile, date le caratteristiche della didattica richiesta, lo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze Biologiche. Tuttavia, l Osservatorio non ritiene opportuno procedere immediatamente alla attivazione (mediante sdoppiamenti) di nuovi corsi di laurea, ma auspica che tali iniziative siano sottoposte ad una verifica da effettuarsi con gli altri atenei che insistano sullo stesso bacino territoriale di utenza (art. 3, comma 2, DM 30.3.98), nell ambito del Comitato regionale di coordinamento. Inoltre, non appare chiaro, per stessa ammissione dell ateneo, la collocazione dei corsi sdoppiati alla fine del processo di sdoppiamento. 10

Relativamente all ipotesi di distribuzione metropolitana dei servizi formativi e di gestione, l Osservatorio, pur esprimendo un giudizio positivo sul coinvolgimento degli enti locali interessati, ritiene che in occasione della stipula dell accordo di programma previsto trovino soluzione alcune delle perplessità e dei problemi sopra evidenziati. In particolare, non sembra condivisibile la scelta di destinare gran parte dello sforzo di infrastrutture alla organizzazione amministrativa centrale che, a seguito del progetto di decentramento gestionale, dovrebbe risultare più snella. In merito alle richieste di risorse aggiuntive di personale docente, l Osservatorio ritiene che dovrebbe essere prioritaria l assegnazione per l eventuale nuovo corso di laurea in Giurisprudenza, mentre per la nuova facoltà di Ingegneria e per lo sdoppiamento del corso di laurea in Scienze Biologiche, nonché per il Polo delle Biotecnogie, ci si potrebbe in gran parte avvalere del personale già disponibile nelle rispettive attuali facoltà dell ateneo. Infine, come già indicato al paragrafo 6, l Osservatorio dovrà svolgere attività di monitoraggio sulle fasi di realizzazione del progetto di decongestionamento (con particolare riferimento all articolazione in poli ed alla loro conseguente autonomia istituzionale e finanziaria e successive iniziative). Ogni due anni accademici di attività delle iniziative previste per il decongestionamento e sino al primo completamento dei corsi, l Osservatorio dovrà provvedere ad effettuare una valutazione dei risultati conseguiti, anche sulla base dei rapporti annuali del nucleo di valutazione. 11

APPENDICI

Appendice 1 Elenco dei documenti relativi al progetto di decongestionamento dell Università di Napoli Federico II inviati all Osservatorio Giugno 1998 Deliberazioni degli Organi collegiali concernenti il progetto di decongestionamento e riarticolazione territoriale: 1. Delibera del Senato Accademico n. 2 del 5/5/97; 2. Delibera del Senato Accademico n. 2 del 13/6/97; 3. Protocollo di intesa e Accordo di programma tra il Murst e l Università degli studi di Napoli Federico II sottoscritti il 25/6/97; 4. Delibera del Consiglio di Amministrazione n. 1 del 18/2/98; 5. Delibera del Senato Accademico n. 1 del 18/2/98; 6. Protocollo di intesa tra Murst, Regione Campania, Comune di Napoli e Università degli studi di Napoli Federico II sottoscritto il 31/3/98; 7. Verbale del Consiglio della Facoltà di Scienze M.M.F.F.NN n. 5 del 19/5/98; 8. Verbale del Consiglio della Facoltà di Ingegneria n. 733 del 25/5/98; 9. Verbale del Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza n. 9 del 15/6/98; Dati statistici, planimetrie e Progetti di massima per il progetto di decongestionamento: 10. Dati statistici relativi alle popolazione studentesca e all offerta didattica; 11. Planimetria generale del Comune di Napoli con l indicazione degli immobili in uso all Ateneo Federico II, - stato attuale -: Tavola 01 A, scala 1:1.000; 12. Planimetria generale del Comune di Napoli con l indicazione degli immobili in uso all Ateneo Federico II, - stato attuale -: Tavola 02 A, scala 1:10.000; 13. Planimetria generale del Comune di Napoli con l indicazione degli immobili dell Ateneo Federico II, - previsione di decongestionamento -: Tavola 01 P, scala 1:1.000; 14. Planimetria generale del Comune di Napoli con l indicazione degli immobili dell Ateneo Federico II, - previsione di decongestionamento -: Tavola 02 P, scala 1:10.000; 15. Planimetrie e stralci planimetrici con l indicazione degli edifici esistenti, dei nuovi insediamenti e dell articolazione in poli; 16. Documentazione grafica delle nuove strutture e dei nuovi insediamenti; 17. Rilevazione statistica dell edilizia universitaria: superfici utili distinte per destinazione d uso e per facoltà stato attuale -; 18. Edilizia universitaria: previsione di decongestionamento ed articolazione in poli; 19. Quadro delle risorse di personale occorrenti a regime per le facoltà sdoppiate; 20. Nuove sedi universitarie e decongestionamento urbano: l articolazione in poli dell Università degli studi di Napoli Federico II, Comune di Napoli, Assessorato alla vivibilità, maggio 1998. Settembre 1998 Relazione all Osservatorio per la valutazione del sistema universitario con allegati: A) Statuto dell Ateneo; B) Decreto Rettorale n. 2515 del 30/4/96; C) Delibera del Senato Accademico n. 1 del 20/2/98; D) Proposta di regolamento di funzionamento del Polo delle Scienze e delle Tecnologie; E) Estratto dello Statuto di Ateneo. Titolo V, artt. 59-64;

F) Verbale del Comitato Regionale di Coordinamento universitario del 9/9/96 e relativo documento del Rettore, prof. Fulvio Tessitore; G) Relazione del Nucleo di valutazione anno 1995. Note tecniche al progetto di riarticolazione dell Amministrazione centrale in seguito alle costituzione dei Poli e allegati: 1. Articolazione dell Ateneo in Poli; 2. Elenco delle strutture aggregate ai Poli; 3. Struttura del Polo; 4. Competenze degli Organi e del Responsabile amministrativo del Polo; 5. Organigramma dell Amministrazione centrale, 1998, con relativa pianta organica; 6. Ipotesi di organigramma di Amministrazione di Polo con relativo organico; 7. Proposta di organigramma dell Amministrazione centrale a seguito dell istituzione dei Poli con relativa pianta organica; 8. Ipotesi di lavoro: strutture informatiche nella riorganizzazione dei Poli; 9. Previsione dei costi di massima per le risorse edilizie necessarie al decongestionamento e alla riarticolazione. 2