Sistema Europeo per lo Scambio di Quote di Emissione (EU ETS)



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Transcript:

Sistema Europeo per lo Scambio di Quote di Emissione (EU ETS) RAPPORTO SULLE ASTE DI QUOTE EUROPEE DI EMISSIONE I TRIMESTRE 2015

A cura del Gestore dei Servizi Energetici GSE S.p.A. Il presente approfondimento è stato redatto nell ambito dell attività che il Gestore dei Servizi Energetici - GSE S.p.A. sostiene in qualità di Responsabile del Collocamento delle quote italiane di emissioni ai sensi del d.lgs. 30/3013 e nel rispetto degli adempimenti previsti dalla Convenzione tra Ministero dell Economia e Finanze e GSE firmata il 9 maggio 2014, Protocollo n.190. Il GSE ha un ruolo centrale nella promozione, nell incentivazione e nello sviluppo delle fonti rinnovabili e dell efficienza energetica in Italia. Azionista unico è il Ministero dell Economia e delle Finanze, che esercita i diritti dell azionista d intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico. Il GSE è capogruppo delle società controllate Acquirente Unico (AU), Gestore dei Mercati Energetici (GME) e Ricerca sul Sistema Energetico (RSE). 1 Disclaimer Il presente documento è pubblicato per scopi puramente divulgativi e informativi, non ha alcun fine di pubblicità commerciale e non rappresenta un offerta di vendita di qualsivoglia strumento finanziario o commodity, né costituisce una sollecitazione all investimento. Il Gestore dei Servizi Energetici GSE S.p.A. (GSE), pur adoperandosi per verificare che i dati accolti nel documento siano aggiornati ed esenti da errori, anche attraverso una previa scrupolosa selezione delle fonti di informazione, non può, comunque, garantire l accuratezza, la completezza, l integrità, l attualità e l affidabilità delle informazioni riprodotte nel presente documento elaborate da terzi e, pertanto, declina ogni responsabilità per eventuali danni causati da errori, inesattezze od omissioni risultanti da negligenza, caso fortuito o altra causa, rinvenibili nei contenuti pubblicati. Il presente documento è disponibile sul sito www.gse.it, nella sezione Aste CO 2 del menù servizi, sezione Risultati Aste. Per le News dedicate agli operatori relative ad aspetti operativi, all esito delle aste, e riguardanti modifiche al calendario, si rimanda alla sezione www.gse.it - Gas, CO 2 e servizi specialistici - Aste CO 2. Gestore dei Servizi Energetici GSE S.p.A. (04/2015). Tutti i diritti riservati Ogni diritto sui contenuti del presente documento è riservato ai sensi della normativa vigente. La riproduzione, la pubblicazione e la distribuzione, totale o parziale, di tutto il materiale originale contenuto in questo documento sono espressamente vietate in assenza di autorizzazione scritta.

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Premessa Il presente rapporto intende fornire un aggiornamento sull andamento delle aste di quote di emissione nell ambito dello European Union Emissions Trading Scheme (EU ETS). Il documento si colloca in continuità con i precedenti rapporti pubblicati dal GSE e, unico a livello europeo, cerca di offrire uno sguardo d insieme sul sistema di aste nel contesto della regolazione europea ed internazionale e dei trend del mercato del carbonio. Nello specifico, sono riportati i risultati registrati nel primo trimestre del 2015 su tutte le piattaforme d asta primarie attive in Europa, sia per quanto riguarda le quote EUA che quelle per il settore dell aviazione civile. Il rapporto include inoltre un approfondimento sulla proposta di introduzione di una Riserva di Stabilità dl Mercato avanzata dalla Commissione europea lo scorso anno e tuttora al vaglio dai due co-legislatori europei. 3

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Contenuti Sintesi... 9 1 Il sistema di aste dell EU ETS: assetto a marzo 2015... 17 1.1 Piattaforme d asta operative... 17 1.1.1 Piattaforma Transitoria Comune (t-cap)... 18 1.1.2 Sessione separata polacca sulla t-cap (PL t-cap)... 19 1.1.3 Piattaforma definitiva della Germania (EEX DE)... 19 1.1.4 Aste presso la Piattaforma definitiva del Regno Unito (ICE UK)... 21 1.2 Gara d appalto per la selezione della piattaforma comune definitiva (CAP2)... 22 1.3 Sorvegliante Unico d Asta... 22 5 2 Il collocamento delle quote di emissione per lo Stato italiano... 23 2.1 Aspetti tecnici e operativi... 23 2.2 Volumi messi all asta e proventi... 24 2.2.1 EUA... 24 2.2.2 EUA A... 26 2.2.3 Prospettive per i proventi nel 2015... 27 2.3 Gestione dei proventi d asta... 29 2.3.1 Proventi complessivamente generati dalle aste dell EU ETS dal 2012 ad oggi... 29 2.3.2 Proventi attualmente sotto la custodia del GSE... 30 2.3.3 Proventi trasferiti alla Tesoreria dello Stato al 31 marzo 2015... 32 2.4 Attività di informazione e divulgazione... 32 2.4.1 Informative settimanali alle Istituzioni... 32 2.4.2 Rapporti GSE sulle Aste: ripresi da stampa di settore e dibattito parlamentare... 32 2.4.3 Seminari di approfondimento per operatori specializzati del settore... 33 2.4.4 Sezione del sito istituzionale GSE dedicata alle aste... 33 2.4.5 Contatore Aste CO 2... 35 2.4.6 Contact Center e richieste di informazione da parte degli operatori... 35

3 Risultati del collocamento delle quote sul mercato primario nel I trimestre 2015: considerazioni di sintesi e confronto con il mercato secondario... 37 3.1 Prezzi... 39 3.2 Cover Ratio... 42 3.3 Numero dei partecipanti... 42 3.4 Andamento del mercato secondario... 45 4 Politiche europee clima-energia e mercato del carbonio... 47 4.1 Riserva di Stabilità del mercato... 47 4.1.1 Parlamento: il parere del Comitato Ambiente... 47 4.1.2 Consiglio: accordo in sede COREPER... 48 4.1.3 Il trilogo... 50 4.1.4 Le reazioni dell Industria e del settore termoelettrico... 50 4.2 Energy Union Package... 50 4.3 Adempimenti amministrativi: rilascio 2015... 52 4.3.1 Rilascio quote gratuite 2015 e stime sulle emissioni 2014... 52 4.3.2 Quote residue della Riserva Nuovi Entranti... 53 4.3.3 Crediti internazionali... 54 4.4 Negoziati ONU sul clima: i segnali di fiducia... 54 4.4.1 La dichiarazione USA India... 55 4.4.2 Il testo di Ginevra: lo zero draft... 56 4.4.3 Il contributo europeo per il protocollo di Parigi... 58 6 SPECIALE Riserva di Stabilità del Mercato... 59 1. Principali elementi della proposta della Commissione... 59 2. Modifiche proposte da Parlamento e Consiglio... 61 3. Reazioni degli stakeholder... 62 International Emissions Trading Association (IETA)... 62 Business Europe... 62 Eurelectric... 63 4. Valutazioni degli analisti... 63 ICIS Tschach Solution... 63 Thomson Reuters Point Carbon... 64 Gli analisti italiani: Nomisma e Bocconi... 65 Allegati... 67

Indice delle figure Figura 1: Ripartizione delle quote messe all'asta nel corso del I trimestre 2015 per piattaforma... 17 Figura 2: Andamento aste di quote EUA sulla t-cap I trimestre 2015... 18 Figura 3: Andamento aste di quote EUA tedesche sulla t-cap I trim 2015... 20 Figura 4: Andamento aste di quote EUA su ICE I trim 2015... 22 Figura 5: Proventi delle aste di quote di emissione italiane gennaio - febbraio 2014... 24 Figura 6: Proventi d asta derivanti dalla vendita di EUA nel I trimestre 2015 per Stato membro... 25 Figura 7: Proventi d asta da EUA A nel I trimestre 2015... 26 Figura 8: Accessi alla sezione Aste CO 2 del sito GSE nel I trimestre 2015... 34 Figura 9: Andamento degli accessi alla sezione Aste CO 2 del sito GSE (ott 2012 mar 2015)... 34 Figura 10: Quote EUA messe all asta nel I trimestre 2015 per Stato membro su tutte le piattaforme... 37 Figura 11: Quote EUA A messe all asta nel I trimestre 2015 per Stato membro su tutte le piattaforme... 38 Figura 12: Andamento prezzi d'asta di EUA A e EUA sulle diverse piattaforme (gen. - mar.2015)... 39 Figura 13: Andamento dei prezzi EUA sul mercato primario e secondario (gen. mar.2015)... 40 Figura 14: Cover ratio piattaforme d asta gen-mar 2015... 42 Figura 15: Andamento partecipazione aste primarie di quote di emissione nel I trimestre 2015 sulla tcap 43 Figura 16: Valori di concentrazione della t-cap su indice HHI (novembre 2012 - novembre 2014)... 44 Figura 17: Andamento volumi scambi sul mercato secondario spot di ICE nel I trimestre 2015... 45 Figura 18: volumi di scambio contratti EUA futures su ICE I trim 2015... 45 Figura 19: andamento prezzi EUA futures su ICE I trim 2015... 46 Figura 20: Tabella di stato delle assegnazioni gratuite all industria e produttori di calore per il 2015... 53 Figura 21: Tabella di stato delle quote rilasciate nella Riserva Nuovi Entranti per il periodo 2013-2020... 54 Figura 22: Tabella di stato delle quote residue nella Riserva Nuovi Entranti per il periodo 2013-2020... 54 Figura 23: Illustrazione del meccanismo di aggiustamento dell offerta... 60 Figura 24: ICIS Tschach Solution - Analisi effetti sul mercato della RSM... 64 Figura 25: Point Carbon - Analisi effetti sul mercato della RSM... 65 7 Indice delle tabelle Tabella 1: Aste di EUA A sulla t-cap I trim 2015... 19 Tabella 2: Aste di quote EUA polacche sulla t-cap I trim 2015... 19 Tabella 3: Aste di quote EUA tedesche I trim 2015... 20 Tabella 4: Andamento aste di quote EUA A su tutte le piattaforme I trim 2015... 21 Tabella 5: Andamento aste di quote EUA su ICE I trim 2015... 21 Tabella 6: Proventi d asta per l Italia da quote EUA nel I trimestre 2015... 25 Tabella 7: Proventi d asta per l Italia nel primo trimestre 2015 da quote EUA A... 26 Tabella 8: Proventi d asta per l Italia da novembre 2012 a marzo 2015 da quote EUA... 29 Tabella 9: Proventi d asta per l Italia da settembre 2014 a marzo 2015 da quote EUA A... 30 Tabella 11: Riepilogo remunerazione proventi EUA per l Italia nel primo trimestre 2015... 31 Tabella 12: Riepilogo remunerazione proventi EUA A per l Italia contabilizzati al 31 marzo 2015... 31 Tabella 13: Proventi trasferiti alla Tesoreria dello Stato al 31 dicembre 2014... 32 Tabella 14: Tavola sinottica soggetti accreditati sulla t-cap a novembre 2014... 44 Tabella 15: Sintesi delle condizioni di azione automatica della Riserva di Stabilità... 61 Tabella 16: Posizioni di PE e Consiglio UE sulla Riserva di Stabilità... 62

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Sintesi Nel corso del primo trimestre del 2015, l Italia ha collocato oltre 18 milioni di EUA, con proventi per oltre 127 milioni di euro e interessi netti maturati per oltre 429 mila euro. È inoltre stato collocato oltre 1 milione di quote EUA A per oltre 7 milioni di euro di proventi e interessi netti per oltre 9 mila euro. Complessivamente, l Italia si è attestata nel trimestre come terzo paese per EUA ed EUA A messe all asta e proventi generati. Ciò in quanto le emissioni del settore aereo di competenza nazionale pesano meno di quanto delle emissioni legate alla produzione industriale ed energetica italiane in proporzione a quelle degli altri Stati membri. 9 Volumi di EUA ed EUA A messe all asta nel I trimestre 2015 rispetto al totale da collocare per Stato membro su tutte le piattaforme Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE Considerando l intero dei proventi generati dalle aste di quote EUA a partire dal 2012, l EU ETS ha generato risorse finanziarie all Italia per oltre 951 milioni di euro e interessi netti per oltre 8 milioni di euro.

Proventi d asta per l Italia da novembre 2012 a marzo 2015 da quote EUA ed EUA A Periodo d asta EUA all'asta Prezzo medio ponderato Ricavi IV trimestre 2012 11.324.000 6,76 76.497.240,00 Interessi 2012 - - 95.902,07 Totale 2012 11.324.000 6,76 76.593.142,07 I trimestre 2013 23.004.000 4,50 103.578.565,00 II trimestre 2013 23.004.000 3,83 88.028.640,00 III trimestre 2013 20.767.500 4,61 95.680.665,00 IV trimestre 2013 21.097.500 4,68 98.691.780,00 Interessi 2013 - - 3.742.952,45 Totale 2013 87.873.000 4,39 389.722.602,45 I trimestre 2014 23.281.000 5,91 137.676.580,00 II trimestre 2014 13.020.000 5,25 68.373.600,00 III trimestre 2014 12.648.000 6,01 75.990.300,00 IV trimestre 2014 12.226.500 6,48 79.209.165,00 Interessi 2014 - - 3.772.218,59 Totale 2014 61.175.500 5,91 365.021.863,59 I trimestre 2015 18.360.000 6,96 127.755.000,00 Interessi 2015* - - 429.731,64 Totale 2015 18.360.000 6,96 128.184.731,64 Totale 2012-2015 178.732.500 5,32 959.522.339,75 Periodo d asta EUA A Prezzo medio all'asta ponderato Ricavi III trimestre 2014 218.000 5,70 1.242.600,00 IV trimestre 2014 655.000 6,11 4.000.660,00 Interessi - - 5.658,55 Totale 2014 873.000 6,01 5.248.918,55 I trimestre 2015 1.092.000 6,73 7.343.700,00 Interessi 2015 - - 9.329,41 Totale 2015 1.092.000 6,73 7.353.029,41 Totale 2014-2015 1.974.329 6,41 12.601.947,96 *Gli interessi sono stati maturati sulle risorse finanziarie sul conto GSE dedicato alle EUA al 31 marzo. Tali risorse includono i proventi delle aste 2014 e i proventi 2015 accreditati al 31 marzo, tra i quali non sono inclusi quelli dell asta tenutasi il 31 marzo stesso - circa 2 milioni di euro - che sono stati accreditati il 1 aprile. Essi sono comunque riportati per coerenza nel totale dei proventi lordi generati dalle aste nel trimestre. 10 Assetto del sistema delle aste Le piattaforme d asta sono rimaste le stesse già operative dal 2013: la piattaforma comune transitoria (EU t-cap) e quella tedesca (EEX DE) gestite da EEX, e la piattaforma del Regno Unito (ICE UK) gestita da ICE. È stata completata la prima fase di dialogo competitivo per la selezione della Piattaforma d Asta Comune definitiva (Definitive Common Auction Platform CAP2) che a fine 2016 dovrebbe sostituire l attuale t-cap. Per il momento non ci sono novità rispetto alla pubblicazione delle specifiche di gara. Prezzi in ripresa, ma partecipazione in calo Complessivamente, il prezzo medio registrato sulle tre piattaforme d asta per le EUA da gennaio a marzo è stato pari a 6,96 euro, di circa 0,50 euro superiore a quello osservato nel quarto trimestre 2014 (6,48 euro). Simili i prezzi registrati per le EUA A, a differenza di quanto osservato tra settembre e dicembre 2014 quando le quote per l aviazione erano scambiate con uno sconto di circa il 15% sul valore delle EUA (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee Annuale 2014). Analogamente a quanto registrato nella seconda metà del 2014, quando il Parlamento europeo è entrato nel vivo dell esame della proposta dalla Commissione sulla Riserva di Stabilità del Mercato, il primo trimestre dell anno ha mantenuto la regolazione al centro delle dinamiche di formazione dei prezzi 1 di brevissimo termine. Non sembrano invece essersi registrate conseguenze dai ritardi nel rilascio delle quote per l anno in corso, anche se gli analisti prevedono un possibile effetto depressivo nel prossimo trimestre 2, in caso di sovrapposizione dei ritardi con le dinamiche legate al ciclo di compliance. 1 Si rimanda a NOMISMA ENERGIA, Net Carbon Market weekly, 23 febbraio 2015. 2 POINT CARBON, Three EU Nations to meet CO2 target early if carbon market emissions fall, 2 April 2014.

In generale, l andamento delle aste sulle diverse piattaforme è rimasto in linea con gli andamenti del mercato secondario (segmento spot). Continua invece a scendere il livello di partecipazione alle aste, dinamica riscontrata a partire dall attuazione del backloading. Andamento prezzi d'asta delle EUA A delle EUA3 sulle diverse piattaforme (nov. 2012 - mar.2015) 11 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE Regolazione: avvio del trilogo sulla Riserva di Stabilità del Mercato Nel primo trimestre 2015 il dibattito sulla Riserva di stabilità è avanzato in Parlamento e Consiglio. A febbraio la Commissione Ambiente del Parlamento europeo (ENVI) ha adottato un parere favorevole sull introduzione della Riserva, incentrato su tre punti: anticipo al 2018 dell entrata in vigore, accantonamento in essa delle quote oggetto di backloading e accantonamento in un fondo per l innovazione tecnologica radicale nell industria delle quote rimaste nella Riserva Nuovi Entranti. A fine marzo, il Consiglio ha raggiunto un compromesso più prudente: operatività dal 2021, trasferimento immediato delle quote oggetto di backloading in Riserva, rinvio alla Commissione delle decisioni sulle quote non collocate nell ambito della più ampia revisione della direttiva EU ETS nel quadro al 2030. Ciò ha consentito l avvio del trilogo il 30 marzo, che negli auspici della Presidenza lettone dovrebbe portare ad un testo condiviso già prima dell estate. Una rinnovata conferma sul ruolo di un EU ETS riformato come strumento cardine per la decarbonizzazione e il completamento dell integrazione del sistema energetico europeo è arrivata anche dal Pacchetto sull Unione dell Energia presentato a febbraio dalla Commissione. 3 Le aste sulle tre piattaforme avvengono con tempistiche diverse ed in diverse giornate, per ottenere delle linee continue e quindi rendere il grafico maggiormente leggibile, in ogni giornata d asta di ciascuna piattaforma, sulle altre si ipotizza si registri un prezzo di aggiudicazione uguale all ultimo registrato.

Andamento dei prezzi EUA ed EUA A sul mercato primario e secondario 4 - novembre 2012 marzo 2015 12 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE 4 Per il mercato secondario è stato preso a riferimento fino a novembre 2013 il valore fornito da Point Carbon nel su base giornaliera e formulato su una metodologia basata su cleared brokered prices comunicati a Point Carbon in forma riservata da un pool significativo di broker e traders, dopo novembre 2013 il valore si riferisce al prezzo medio spot giornaliero registrato sulla piattaforma ICE

Adempimenti amministrativi: emissioni 2014 in calo e ritardi sulle assegnazioni 2015 Il 31 marzo la Commissione ha aggiornato lo stato di avanzamento delle allocazioni gratuite per l industria da parte degli Stati membri per l anno 2015, che ai sensi della direttiva ETS avrebbe dovuto concludersi entro il 28 febbraio. Finlandia ed Italia non risultano averlo ancora avviato, mentre la Polonia sarebbe ancora in una fase iniziale. Complessivamente le quote ancora da rilasciare per il 2015 sul totale peserebbero per circa il 20%. Contestualmente, la Commissione ha pubblicato le prime stime relative alle emissioni 2014 degli impianti soggetti ad ETS, che sarebbero in calo di circa il 4,5% rispetto al 2013, mentre a un quarto del periodo di riferimento 2013-2020 la Riserva Nuovi Entranti dispone ancora di una dotazione pari all 86% del totale (410,6 mln di quote). 13 Il 31 marzo ha costituito il termine ultimo per lo scambio dei crediti CER-ERU rilasciati nel periodo 2008-2012 con quote di emissione valide ne periodo 2013-2020 5. Progressi sul negoziato internazionale sul clima A febbraio, la riunione del gruppo di lavoro in sede ONU che sta lavorando all accordo di Parigi ha concordato a Ginevra la prima bozza del testo negoziale da cui partire per definire l Accordo sul Clima post- 2020 atteso il prossimo dicembre. A valle di tale risultato, l Unione europea, insieme a USA, Messico, Svizzera, Norvegia, Federazione Russa e Gabon hanno inviato al Segretariato della Convenzione Quadro per il Clima i propri Intended Nationally Determined Contributions (INDC) che dovrebbero costituire il cuore del nuovo accordo. Il contributo europeo si basa sulle Conclusioni del Consiglio europeo del 24 ottobre 2014. Mancano ancora all appello i contributi nazionali di alcuni dei principali emettitori; ma alcuni dei paesi di maggiore peso hanno già reso note le proprie intenzioni per altri canali. Tra questi, Cina (novembre 2104) e India (gennaio 2015) hanno sostanzialmente annunciato gli impegni che sono disposte ad assumersi nell ambito di accordi di collaborazione con gli Stati Uniti, incentrati principalmente sullo sviluppo e la condivisione di tecnologie per il clima e l energia ma per la Cina anche su un impegno a raggiungere il picco delle proprie emissioni entro il 2030. 5 Art. 60 del Regolamento 389/2013 (c.d. Regolamento Registro). I crediti CER-ERU rilasciati nel periodo 2008-2012 per riduzioni di emissioni effettuate nello stesso periodo possono essere scambiati per quote EUA entro il 31 marzo 2015. Lo swap è necessario per poter utilizzare tali crediti nel sistema EU ETS. CER ed ERU rilasciati dopo il 31 dicembre 2012 sono invece convertibili entro il 2020.

Prospettive per i proventi italiani nel 2015 Alla luce delle previsioni riportate nell ultimo poll di Thomson Reuters 6 - Point Carbon -punto di riferimento internazionale per l analisi del mercato del carbonio sono stati considerati tre possibili scenari di prezzo: Scenario massimo: prezzo medio annuo pari al secondo prezzo migliore incluso nel poll (9,80 /ton) Scenario previsione: prezzo medio annuo pari alla media Point Carbon tra tutte le previsioni (8,64 /ton) Scenario minimo: prezzo medio annuo pari al prezzo medio registrato sulla t-cap nel primo trimestre 2015 - più basso delle previsioni incluse nel poll (6,96 /ton) Le previsioni considerate non specificano le assunzioni su cui sono state elaborate, in particolare riguardo la Riserva di Stabilità, sulla quale il raggiungimento di un compromesso tra Consiglio e Parlamento potrebbe avere un impatto sui prezzi nel corso dell anno. 14 Quote EUA all'asta nel 2015 Quote EUA all'asta gen-mar 2015 Ricavi EUA gen-mar 2015 Quote EUA all' asta apr-dec 2015 Ipotesi prezzo medio EUA apr-dec 2015 Ipotesi ricavi EUA apr-dec 2015 Stima ricavi EUA 2015 Scenario massimo 69.254.000 18.360.000 127.755.000 50.894.000 9,80 498.761.200 626.516.200 Scenario previsione 69.254.000 18.360.000 127.755.000 50.894.000 8,64 439.724.160 567.479.160 Scenario minimo 69.254.000 18.360.000 127.755.000 50.894.000 6,96 354.222.240 481.977.240 Per quanto riguarda i prezzi delle quote EUA A si è ipotizzato, considerando quanto osservato nel corso del primo trimestre 2015, che seguano l andamento delle EUA mantenendosi però ad un livello leggermente inferiore (ipotesi: 0,23 in meno). Quote EUA A all'asta nel 2015 Quote EUA A all'asta gen-mar 2015 Ricavi EUA A gen-mar 2015 Quote EUA A all' asta apr-dec 2015 Ipotesi prezzo medio EUA A apr-dec 2015 Ipotesi ricavi EUA A apr-dec 2015 Stima ricavi EUA A 2015 Scenario massimo 2.048.500 1.092.000 7.343.700 956.500 9,57 9.153.705 16.497.405 Scenario previsione 2.048.500 1.092.000 7.343.700 956.500 8,41 8.044.165 15.387.865 Scenario minimo 2.048.500 1.092.000 7.343.700 956.500 6,73 6.437.245 13.780.945 Stando agli scenari ipotizzati, i proventi italiani potrebbero variare in un range compreso tra circa 481 e oltre 626 milioni di euro per le EUA e tra oltre 13 e 16 milioni di euro per le EUA A. 6 POLL-analysts raise EU carbon price forecasts on market reforms Point Carbon 08/01/2015.

Previsioni proventi italiani d'asta 2015 EUA e EUA A EUA EUA A 15

Speciale Riserva di Stabilità del Mercato Dal 2008 l EU ETS risente di uno sbilanciamento tra domanda e offerta di quote (surplus) principalmente motivato dalla crisi economica e, in parte, dal calo delle emissioni del settore elettrico dovuto all ingresso di una consistente quota di rinnovabili incentivate da schemi nazionali. Il 22 gennaio 2014 la Commissione europea ha presentato una proposta di emendamento della Direttiva ETS per introdurre una riserva per la stabilità del mercato, meccanismo automatico ma flessibile per commisurare l offerta di quote alla domanda. La Riserva dovrebbe consentire il ritiro o l immissione di circa 100 milioni di quote all asta, a seconda del livello di surplus, consentendo di assorbire eventuali shock che compromettano l efficacia dell EU ETS. La Riserva, che gode di un generale supporto, è al momento nel pieno della procedura legislativa che dovrebbe portare alla sua approvazione. Tra gli Stati membri, ed in Parlamento, ci sono però visioni diverse sui suoi elementi strutturali, a partire dalla data della sua entrata in vigore. 16 Posizioni di PE e Consiglio UE sulla Riserva di Stabilità Secondo gli analisti, la data di entrata in esercizio della Riserva appare l elemento di maggior impatto sui prezzi. L introduzione anticipata della Riserva potrebbe attenuare la volatilità dei prezzi nel medio termine, anticipandone la crescita già al 2016. Ciò potrebbe accelerare scelte di investimento a minor contenuto di carbonio e gli effetti strutturali di riduzione delle emissioni stimolati dal Sistema, specie nel settore elettrico, in virtù dei cicli di vita degli investimenti in generazione. Non ci sarebbero invece impatti sui prezzi al 2030, che resterebbero determinati dal cap dell ETS sul quale la Riserva non ha impatto. Point Carbon - Analisi effetti sul mercato della RSM Fonte: Thomson Reuters Point Carbon, gen. 2015

1 Il sistema di aste dell EU ETS: assetto a marzo 2015 Lo European Union Emissions Trading Scheme (EU ETS) è il sistema per lo scambio di quote di emissione di gas serra finalizzato alla riduzione delle emissioni nei settori maggiormente energivori (elettricità, cemento, acciaio, alluminio, laterizi e ceramiche, vetro, chimica, aviazione, etc.) nell Unione europea. Dal 2013, salvo eccezioni legate alla tutela della competitività sui mercati internazionali dei settori manifatturieri, l assegnazione delle quote agli impianti avviene a titolo oneroso attraverso piattaforme d asta gestite da mercati regolamentati ai sensi del Regolamento Aste n. 1031/2010 e successive modificazioni. 1.1 Piattaforme d asta operative 17 Non vi sono modifiche per quanto riguarda le piattaforme d asta, che rimangono le stesse operative dal 2013: la piattaforma comune transitoria (EU t-cap) e quella tedesca (EEX DE) gestite da EEX, e la piattaforma del Regno Unito (ICE UK) gestita da ICE. Sulla t-cap operano 25 Stati membri 7, mentre resta ancora in sospeso l accreditamento dei Paesi EFTA (Islanda, Lichtenstein, Norvegia). Le aste di EUA si tengono quotidianamente, in finestre temporali diverse e non sovrapposte gestite sulle tre piattaforme. Le aste di EUA A si svolgono periodicamente, poco più di una al mese, sempre di mercoledì, tra le 9 e le 11 CET, ma a rotazione sulle diverse piattaforme. Nel primo trimestre 2015, complessivamente sono state collocate oltre 17 milioni di EUA e oltre 7 milioni di EUA A. Figura 1: Ripartizione delle quote messe all'asta nel corso del I trimestre 2015 per piattaforma EUA EUA A Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE A seguire sono riportati i dettagli operativi delle aste sulle tre piattaforme nel trimestre. Per l analisi e la comparazione approfondimento delle dinamiche di prezzo e partecipazione si veda il capitolo 3 Risultati del 7 Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria

collocamento delle quote sul mercato primario nel I trimestre 2015: considerazioni di sintesi e confronto con il mercato secondario. 1.1.1 Piattaforma Transitoria Comune (t-cap) La t-cap ospita tre sessioni d asta di quote EUA la settimana, nelle giornate di lunedì, martedì e giovedì dalle 09 alle 11 CET. Nel corso del primo trimestre 2015 si sono svolte un totale di 36 sessioni d asta, di cui l ultima tenutasi il 31 marzo. Hanno partecipato i Responsabili del Collocamento di 24 Stati membri 8, collocando oltre 105 milioni di quote EUA (105.048.000) e con proventi complessivi per oltre 730 milioni di euro (730.959.000). (Per i dettagli cfr. Allegato I). 18 Figura 2: Andamento aste di quote EUA sulla t-cap I trimestre 2015 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX Nel corso del I trimestre 2015 la t-cap ha ospitato 4 aste di EUA A, che hanno consentito ai Responsabili del Collocamento dei 25 Stati membri accreditati 9 di collocare oltre 5 milioni di EUA A, per un totale di oltre 40 milioni di euro. 8 Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. Cipro ha esaurito il collocamento delle proprie EUA nel primo trimestre del 2014 per via dell introduzione del backloading, ma ha comunque partecipato alle aste di quote aviation. Islanda, Norvegia e Liechtenstein non hanno ancora completato il processo di accreditamento. 9 Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.

Tabella 1: Aste di EUA A sulla t-cap I trim 2015 Sessione d'asta Piattaforma d'asta Tipologia di quote Quantitativo di quote allocabili tco2 Prezzo di aggiudicazio ne /tco2 Prezzo Minimo /tco2 Prezzo Massimo /tco2 Quantitativo quote all'asta tco2 Quantitativo richiesto tco2 (*) Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento Cover Ratio Offerenti Numero Aggiudic atari Numero Ricavi Totali 14/01/15 EEX (EU T-CAP) EUA A 1.494.000 6,99 5,00 7,16 1.494.000 5.454.000 3,65 12 10 10.443.060 28/01/15 EEX (EU T-CAP) EUA A 1.494.000 6,56 2,00 6,80 1.494.000 5.790.000 3,88 11 8 9.800.640 11/02/15 EEX (EU T-CAP) EUA A 1.494.000 6,87 6,42 7,10 1.494.000 3.750.000 2,51 9 8 10.263.780 11/03/15 EEX (EU T-CAP) EUA A 1.494.000 6,48 6,32 6,77 1.494.000 4.207.500 2,82 11 8 9.681.120 TOTALE 5.976.000 6,73 (*) 5.976.000 19.201.500 11(**) 9 (**) 40.188.600 (**) I valori indicano la media di soggetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX 19 1.1.2 Sessione separata polacca sulla t-cap (PL t-cap) Nel 2015 la Polonia metterà all asta oltre 17 milioni di EUA, in sessioni d asta che si terranno con cadenza bimestrale di mercoledì dalle 13:00 alle 15:00 CET, per un totale di 6 sessioni nel corso dell anno. Nel I trimestre la Polonia ha collocato oltre 5,7 milioni di EUA ricavandone oltre 38 milioni di euro. Tabella 2: Aste di quote EUA polacche sulla t-cap I trim 2015 Sessione d'asta Tipologia di quote Quantitativo di quote allocabili tco2 (*) Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento (**) I valori indicano la media di soggetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX Prezzo di aggiudicazio ne /tco2 Prezzo Minimo /tco2 Prezzo Massimo /tco2 Quantitativo quote all'asta tco2 Quantitativo richiesto tco2 Cover Ratio Offerenti Numero Aggiudic atari Numero Ricavi Totali 28/01/15 EUA 2.854.000 6,76 3,51 7,15 2.854.000 14.796.000 5,18 17 12 19.293.040 25/03/15 EUA 2.854.000 6,77 6,61 7,25 2.854.000 6.101.000 2,14 12 12 19.321.580 TOTALE 5.708.000 6,77 (*) 5.708.000 20.897.000 15(**) 12 (**) 38.614.620 La porzione di EUA A spettante alla Polonia per il 2015 (433.500 quote) è stata messa all asta in un'unica sessione che si è tenuta il 25 marzo, con un gettito per il paese di circa 3 milioni di euro. 1.1.3 Piattaforma definitiva della Germania (EEX DE) La Germania colloca EUA ed EUA A presso la propria piattaforma definitiva nazionale (EEX DE). Le EUA sono collocate con cadenza settimanale il venerdì dalle 9 alle 11 (CET). Nelle 12 sessioni d asta svoltesi tra gennaio e marzo 2015 sono state collocate oltre 38 milioni di EUA, con un ricavato di oltre 263 milioni di euro.

Tabella 3: Aste di quote EUA tedesche I trim 2015 Sessione d'asta Tipologia di quote Quantitativo di quote allocabili tco2 Prezzo di aggiudicazion e /tco2 Prezzo Minimo /tco2 Prezzo Massimo /tco2 Quantitativo quote all'asta tco2 Quantitativo richiesto tco2 Cover Ratio Offerenti Numero Aggiudicatari Numero Ricavi Totali 09/01/15 EUA 3.198.000 6,71 3,01 7,04 3.198.000 13.262.000 4,15 17 10 21.458.580 16/01/15 EUA 3.198.000 7,05 5,49 7,80 3.198.000 11.502.500 3,60 18 13 22.545.900 23/01/15 EUA 3.198.000 6,81 5,00 8,00 3.198.000 10.745.000 3,36 16 13 21.778.380 30/01/15 EUA 3.198.000 6,96 6,74 7,15 3.198.000 12.061.000 3,77 22 15 22.258.080 06/02/15 EUA 3.198.000 6,92 4,50 7,20 3.198.000 19.718.000 6,17 19 16 22.130.160 13/02/15 EUA 3.198.000 7,35 5,49 7,66 3.198.000 8.464.000 2,65 20 12 23.505.300 20/02/15 EUA 3.198.000 7,26 5,49 8,10 3.198.000 9.292.000 2,91 16 14 23.217.480 27/02/15 EUA 3.198.000 6,93 6,61 7,15 3.198.000 6.446.000 2,02 18 16 22.162.140 06/03/15 EUA 3.198.000 6,70 5,49 7,00 3.198.000 8.443.000 2,64 19 14 21.426.600 13/03/15 EUA 3.198.000 6,26 4,75 6,70 3.198.000 9.995.000 3,13 18 17 20.019.480 20/03/15 EUA 3.198.000 6,70 6,50 7,25 3.198.000 9.215.000 2,88 19 13 21.426.600 27/03/15 EUA 3.198.000 6,90 6,76 7,30 3.198.000 5.040.000 1,58 18 15 22.066.200 TOTALE 38.376.000 6,88 (*) 38.376.000 124.183.500 18 (**) 14 (**) 263.994.900 20 (*) Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento (**) I valori indicano la media di soggetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo Figura 3: Andamento aste di quote EUA tedesche sulla t-cap I trim 2015 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX Il 25 febbraio si è inoltre tenuta la prima delle due aste di EUA A tedesche in calendario per il 2015 (la seconda è prevista per novembre). L asta ha collocato oltre 1 milione di quote EUA A tedesche, per un totale di oltre 10 milioni di euro.

Tabella 4: Andamento aste di quote EUA A su tutte le piattaforme I trim 2015 Sessione d'asta Piattaforma d'asta Tipologia di quote Quantitativo di quote allocabili tco2 Prezzo di aggiudicazio ne /tco2 Prezzo Minimo /tco2 Prezzo Massimo /tco2 Quantitativo quote all'asta tco2 Quantitativo richiesto tco2 Cover Ratio Offerenti Numero Aggiudic atari Numero Ricavi Totali 14/01/15 EEX (EU T-CAP) EUA A 1.494.000 6,99 5,00 7,16 1.494.000 5.454.000 3,65 12 10 10.443.060 28/01/15 EEX (EU T-CAP) EUA A 1.494.000 6,56 2,00 6,80 1.494.000 5.790.000 3,88 11 8 9.800.640 11/02/15 EEX (EU T-CAP) EUA A 1.494.000 6,87 6,42 7,10 1.494.000 3.750.000 2,51 9 8 10.263.780 25/02/15 EEX (DE) EUA A 1.447.500 7,35 6,47 8,00 1.447.500 4.001.500 2,76 9 6 10.639.125 11/03/15 EEX (EU T-CAP) EUA A 1.494.000 6,48 6,32 6,77 1.494.000 4.207.500 2,82 11 8 9.681.120 25/03/15 EEX (PL T-CAP) EUA A 433.500 6,88 6,50 7,01 433.500 1.809.000 4,17 11 2 2.982.480 TOTALE 7.857.000 6,85 (*) 7.857.000 25.012.000 11(**) 7 (**) 53.810.205 (*) Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento (**) I valori indicano la media di soggetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX 21 1.1.4 Aste presso la Piattaforma definitiva del Regno Unito (ICE UK) Le sessioni d asta di EUA del Regno Unito si tengono anche nel 2015 nella giornata di mercoledì, ogni due settimane, dalle ore 9 alle 11 CET. Nel corso dell anno sono previste solo due aste di EUA A britanniche, una in calendario ad aprile l altra a novembre. Nel corso delle 6 sessioni d asta tenutesi del primo trimestre la Piattaforma definitiva Nazionale britannica (ICE UK) ha collocato oltre 18 milioni di EUA, per un ricavo complessivo di oltre 129 milioni di euro. Tabella 5: Andamento aste di quote EUA su ICE I trim 2015 Sessione d'asta Tipologia di quote Quantitativo di quote allocabili tco2 (*) Il valore indica il prezzo medio di aggiudicazione ponderato sul quantitativo di quote messe all'asta nel periodo di riferimento (**) I valori indicano la media di soggetti che hanno offerto proposte di acquisto ed aggiudicatari nel periodo Fonte: Elaborazione GSE su dati ICE Prezzo di aggiudicazione /tco2 Quantitativo quote all'asta tco2 Quantitativo richiesto tco2 Cover Ratio Offerenti Numero Aggiudicatari Numero Ricavi Totali 07/01/15 EUA 3.123.000 6,68 3.123.000 9.424.500 3,02 14 12 20.861.640 21/01/15 EUA 3.123.000 7,21 3.123.000 10.060.500 3,22 15 12 22.516.830 04/02/15 EUA 3.123.000 6,96 3.123.000 6.458.000 2,07 16 13 21.736.080 18/02/15 EUA 3.123.000 7,44 3.123.000 5.790.500 1,85 14 16 23.235.120 04/03/15 EUA 3.123.000 6,63 3.123.000 5.738.000 1,84 16 15 20.705.490 18/03/15 EUA 3.123.000 6,67 3.123.000 7.675.000 2,46 17 13 20.830.410 TOTALE 18.738.000 6,93 (*) 18.738.000 45.146.500 15(**) 14 (**) 129.885.570

Figura 4: Andamento aste di quote EUA su ICE I trim 2015 22 Fonte: Elaborazione GSE su dati ICE 1.2 Gara d appalto per la selezione della piattaforma comune definitiva (CAP2) Come riportato nel Rapporto GSE sulle aste di quote europee di emissione 2014, nel novembre dello scorso anno la Commissione europea ha lanciato la gara d appalto per la selezione della Piattaforma d Asta Comune (Definitive Common Auction Platform CAP2) ai sensi dell art. 27 del Regolamento 1031/2010 sulle aste di quote europee di emissione (vedi Rapporto GSE sulle aste di quote europee di emissione annuale 2014). La prima fase di dialogo competitivo risulta completata, ma per il momento non ci sono novità rispetto alla pubblicazione delle specifiche di gara. Per aggiornamenti si può fare riferimento al sito della Commissione europea. 1.3 Sorvegliante Unico d Asta Resta ancora sospesa l individuazione del Sorvegliante Unico d Asta (SAM), soggetto imparziale che, ai sensi del Regolamento Aste, svolge per conto di Commissione e Stati membri le funzioni operative di vigilanza sul sistema delle aste. In assenza del SAM, al quale sarebbe demandata anche l attività di reportistica sul sistema delle aste prevista dalla Direttiva ETS, la Commissione europea, la German Emissions Trading Authority (DEHSt) e il Department for Energy and Climate Change del governo britannico pubblicano rapporti periodici riguardanti il funzionamento delle relative piattaforme d asta. Al momento della redazione del presente Rapporto, le pubblicazioni sono aggiornate a novembre 2014 per la t-cap, a febbraio 2015 per la piattaforma tedesca e a marzo 2015 per la piattaforma britannica (Allegati II, III e IV).

Per i precedenti rapporti sulle singole piattaforme si vedano i precedenti Rapporti GSE sulle aste di quote europee di emissione. 2 Il collocamento delle quote di emissione per lo Stato italiano Il GSE assolve alla funzione di Responsabile del Collocamento per l Italia ai sensi dell art. 19 del Decreto Legislativo 30/2013. Ai sensi del medesimo decreto, il 9 maggio 2014 è stata firmata la Convenzione tra Ministero dell Economia e delle Finanze e GSE che disciplina le modalità nelle quali il GSE adempie a tale ruolo, nel rispetto di quanto già previsto dalla regolazione europea di settore e in particolare dal Regolamento Aste (Allegato V). 23 La Convenzione indica i criteri generali per la custodia dei proventi nonché le tempistiche e modalità per il loro trasferimento alla Tesoreria dello Stato. Inoltre, definisce le attività che il GSE svolge nell ambito delle proprie mansioni di Responsabile del collocamento, tra cui: analisi e monitoraggio del mercato europeo e internazionale del carbonio, reportistica finalizzata a garantire la tempestiva informazione delle amministrazioni competenti sui risultati delle aste italiane, attività di informazione pubblica in lingua italiana sul sistema delle aste volta a diffondere informazione tra gli operatori e ad incrementare la trasparenza delle attività di collocamento. 2.1 Aspetti tecnici e operativi Nel corso del primo trimestre, lo Stato italiano ha partecipato a tutte le aste di quote EUA ed EUA A organizzate da EEX sulla t-cap. Le EUA italiane sono state messe all asta nelle sessioni ordinarie che si tengono tre volte a settimana (lunedì, martedì, giovedì), dalle 9:00 alle 11:00 CET. Le EUA A sono state collocate in quattro sessioni tenutesi, a cadenza bisettimanale, il mercoledì dalle 9:00 alle 11:00 CET da settembre a fine novembre.

2.2 Volumi messi all asta e proventi Poiché ai sensi della normativa nazionale i proventi delle EUA e delle EUA A hanno destinazioni d uso distinte 10, la loro gestione e rendicontazione è separata. 2.2.1 EUA Nel I trimestre sono state collocate oltre 18 milioni di EUA italiane valevoli per il periodo 2013-2020 (18.360.000), con proventi per oltre 127 milioni di euro (127.755.000 euro), pari all 11% del totale dei proventi realizzati su tutte le piattaforme nello stesso periodo. I prezzi di aggiudicazione ottenuti dall Italia sono i medesimi registrati per le quote degli altri Stati membri aderenti alla t-cap, con una media nel trimestre di 6,96 euro. 24 Figura 5: Proventi delle aste di quote di emissione italiane gennaio - febbraio 2014 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX 10 Ai sensi del decreto legislativo n. 30/2013, i proventi generati dalle aste di quote EUA (art. 19) sono riassegnati ai capitoli dello Stato con decreti del Ministero dell Economia e Finanze, di concerto con il Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero dello Sviluppo Economico; i proventi delle aste di quote EUA A sono invece riassegnati al bilancio dello Stato (art. 9), con decreto del Ministero dell Economia e Finanze, di concerto con Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Tabella 6: Proventi d asta per l Italia da quote EUA nel I trimestre 2015 Periodo d asta EUA all'asta Prezzo medio ponderato Ricavi Gennaio 5.100.000 6,90 35.184.900 Febbraio 6.120.000 7,24 44.278.200 Marzo 7.140.000 6,76 48.291.900 Totale I trimestre 2015 18.360.000 6,96 127.755.000 25 Figura 6: Proventi d asta derivanti dalla vendita di EUA nel I trimestre 2015 per Stato membro 11 Fonte: Elaborazione GSE 11 Norvegia, Liechtenstein, Islanda e Croazia non hanno ancora completato le procedure di accreditamento sulla piattaforma comune e conseguentemente nel corso di questo trimestre non hanno partecipato alle operazioni di collocamento. Cipro e Polonia hanno completato il collocamento delle proprie quote 2014 nel primo trimestre dell anno.

2.2.2 EUA A Nel corso del I trimestre, l Italia ha partecipato alle quattro sessioni d asta di EUA A tenutesi sulla t-cap, collocando oltre 1 milione di quote (1.092.000) e maturando oltre 7 milioni di euro di proventi (7.343.700 euro). Tabella 7: Proventi d asta per l Italia nel primo trimestre 2015 da quote EUA A Periodo d asta EUA A all'asta Prezzo medio ponderato Ricavi Gennaio 546.000 6,78 3.699.150 Febbraio 273.000 6,87 1.875.510 Marzo 273.000 6,48 1.769.040 Totale I trimestre 2015 1.092.000 6,73 7.343.700 26 I proventi italiani delle EUA A pesano per il 13,6% del totale ricavato dagli Stati membri. Figura 7: Proventi d asta da EUA A nel I trimestre 2015 12 Fonte: Elaborazione GSE 12 La Commissione ha comunicato che Norvegia, Liechtenstein, Islanda stanno negoziando le condizioni per potersi appoggiare sulla t-cap per la messa all asta delle quote EUA A. La Polonia collocherà le proprie quote nel 2015, insieme a quelle 2013 e 2014. La Germania ha esaurito il proprio quantitativo di quote di competenza del 2012 nell asta tenutasi ad ottobre 2012.

2.2.3 Prospettive per i proventi nel 2015 Alla luce delle previsioni riportate nell ultimo poll di Thomson Reuters 13 - Point Carbon -punto di riferimento internazionale per l analisi del mercato del carbonio sono stati considerati tre possibili scenari di prezzo: Scenario massimo: prezzo medio annuo pari al secondo prezzo migliore incluso nel poll (9,80 /ton) Scenario previsione: prezzo medio annuo pari alla media Point Carbon tra tutte le previsioni (8,64 /ton) Scenario minimo: prezzo medio annuo pari al prezzo medio registrato sulla t-cap nel primo trimestre 215 - più basso delle previsioni incluse nel poll (6,96 /ton) Le previsioni considerate non specificano le assunzioni su cui sono state elaborate, in particolare riguardo la Riserva di Stabilità, sulla quale il raggiungimento di un compromesso tra Consiglio e Parlamento potrebbe avere un impatto sui prezzi nel corso dell anno. 27 Quote EUA all'asta nel 2015 Quote EUA all'asta gen-mar 2015 Ricavi EUA gen-mar 2015 Quote EUA all' asta apr-dec 2015 Ipotesi prezzo medio EUA apr-dec 2015 Ipotesi ricavi EUA apr-dec 2015 Stima ricavi EUA 2015 Scenario massimo 69.254.000 18.360.000 127.755.000 50.894.000 9,80 498.761.200 626.516.200 Scenario previsione 69.254.000 18.360.000 127.755.000 50.894.000 8,64 439.724.160 567.479.160 Scenario minimo 69.254.000 18.360.000 127.755.000 50.894.000 6,96 354.222.240 481.977.240 Per quanto riguarda i prezzi delle quote EUA A si è ipotizzato, considerando quanto osservato nel corso del primo trimestre 2015, che seguano l andamento delle EUA mantenendosi però ad un livello leggermente inferiore (ipotesi: 0,23 in meno). Quote EUA A all'asta nel 2015 Quote EUA A all'asta gen-mar 2015 Ricavi EUA A gen-mar 2015 Quote EUA A all' asta apr-dec 2015 Ipotesi prezzo medio EUA A apr-dec 2015 Ipotesi ricavi EUA A apr-dec 2015 Stima ricavi EUA A 2015 Scenario massimo 2.048.500 1.092.000 7.343.700 956.500 9,57 9.153.705 16.497.405 Scenario previsione 2.048.500 1.092.000 7.343.700 956.500 8,41 8.044.165 15.387.865 Scenario minimo 2.048.500 1.092.000 7.343.700 956.500 6,73 6.437.245 13.780.945 Stando agli scenari ipotizzati, i proventi italiani potrebbero variare in un range compreso tra circa 481 e oltre 626 milioni di euro per le EUA e tra oltre 13 e 16 milioni di euro per le EUA A. 13 POLL-analysts raise EU carbon price forecasts on market reforms Point Carbon 08/01/2015.

Previsioni proventi italiani d'asta 2015 EUA e EUA A EUA EUA A 28

2.3 Gestione dei proventi d asta Ai sensi della Convenzione MEF GSE, i proventi delle aste restano sotto la custodia del GSE durante ciascun anno di riferimento e vengono trasferiti alla Tesoreria dello Stato, insieme agli interessi maturati dal 1 gennaio al 31 dicembre dell anno di riferimento, in un unica soluzione entro il 20 maggio dell anno successivo. 2.3.1 Proventi complessivamente generati dalle aste dell EU ETS dal 2012 ad oggi Guardando all intero periodo di riferimento (2013-2020), da novembre 2012 al 31 marzo 2015, il GSE ha 29 collocato 178.732.500 EUA, con un ricavo totale di oltre 951 milioni di euro e interessi netti per oltre 8 milioni di euro. Tabella 8: Proventi d asta per l Italia da novembre 2012 a marzo 2015 da quote EUA Periodo d asta EUA all'asta Prezzo medio ponderato Ricavi IV trimestre 2012 11.324.000 6,76 76.497.240,00 Interessi 2012 - - 95.902,07 Totale 2012 11.324.000 6,76 76.593.142,07 I trimestre 2013 23.004.000 4,50 103.578.565,00 II trimestre 2013 23.004.000 3,83 88.028.640,00 III trimestre 2013 20.767.500 4,61 95.680.665,00 IV trimestre 2013 21.097.500 4,68 98.691.780,00 Interessi 2013 - - 3.742.952,45 Totale 2013 87.873.000 4,39 389.722.602,45 I trimestre 2014 23.281.000 5,91 137.676.580,00 II trimestre 2014 13.020.000 5,25 68.373.600,00 III trimestre 2014 12.648.000 6,01 75.990.300,00 IV trimestre 2014 12.226.500 6,48 79.209.165,00 Interessi 2014 - - 3.772.218,59 Totale 2014 61.175.500 5,91 365.021.863,59 I trimestre 2015 18.360.000 6,96 127.755.000,00 Interessi 2015* - - 429.731,64 Totale 2015 18.360.000 6,96 128.184.731,64 Totale 2012-2015 178.732.500 5,32 959.522.339,75 * Gli interessi sono stati maturati sulle risorse finanziarie sul conto GSE dedicato alle EUA al 31 marzo. Tali risorse includono i proventi delle aste 2014 e i proventi 2015 accreditati al 31 marzo, tra i quali non sono inclusi quelli dell asta tenutasi il 31 marzo stesso - circa 2 milioni di euro - che sono stati accreditati il 1 aprile in virtù di quanto previsto dal Regolamento Aste. Essi sono comunque riportati per coerenza nel totale dei proventi lordi generati dalle aste nel trimestre. Dalla ripresa delle aste di quote per l aviazione (settembre 2014), sono inoltre state collocate quasi 2 milioni di EUA A, con proventi per oltre 12 milioni di euro e interessi netti pari a quasi 15 mila euro.

Tabella 9: Proventi d asta per l Italia da settembre 2014 a marzo 2015 da quote EUA A Periodo d asta EUA A Prezzo medio all'asta ponderato Ricavi III trimestre 2014 218.000 5,70 1.242.600,00 IV trimestre 2014 655.000 6,11 4.000.660,00 Interessi - - 5.658,55 Totale 2014 873.000 6,01 5.248.918,55 I trimestre 2015 1.092.000 6,73 7.343.700,00 Interessi 2015 - - 9.329,41 Totale 2015 1.092.000 6,73 7.353.029,41 Totale 2014-2015 1.974.329 6,41 12.601.947,96 30 2.3.2 Proventi attualmente sotto la custodia del GSE Il GSE ha attualmente in custodia i proventi delle aste generati nel 2014 e nel primo trimestre 2015 per EUA ed EUA A ed i relativi interessi. Proventi EUA e proventi EUA A sono depositati presso la Banca Popolare di Sondrio e contabilizzati su due conti correnti distinti al fine di consentire la gestione separata richiesta dalla normativa vigente. In conformità con la Convenzione MEF - GSE, i proventi 2014 e gli interessi maturati al 31 dicembre del medesimo anno saranno trasferiti alla Tesoreria dello Stato, al netto dei costi di gestione, entro il 20 maggio 2015. I proventi 2015 e gli interessi maturati dal 1 gennaio al 31 dicembre 2015 resteranno invece sotto la temporanea custodia del GSE per tutto l anno e saranno trasferiti alla Tesoreria, al netto dei costi di gestione, entro e non oltre il 20 maggio 2016. EUA I proventi EUA 2014 e i relativi interessi maturati al 31 dicembre 2014 ammontano a oltre 365 milioni di euro. I proventi EUA maturati nel primo trimestre 2015 sono pari a circa 128 milioni di euro. Tra il 1 gennaio e il 31 marzo 2015, l intera somma ha generato interessi netti per circa 429 mila euro, i quali ai sensi della Convenzione MEF GSE saranno contabilizzati interamente come di competenza 2015. A seguire la tabella riepilogativa dei proventi 2015 e relativi interessi al 31 marzo 2015.

Tabella 10: Riepilogo remunerazione proventi EUA per l Italia nel primo trimestre 2015 Rendicontazione proventi I trimestre Proventi aste LORDI 127.755.000,00 Oneri Sorvegliante Unico d'asta 0,00 Proventi aste NETTI 127.755.000,00 Interessi LORDI* 580.768,84 Ritenuta fiscale del 26% e spese gestione c/c 151.037,20 Interessi NETTI 429.731,64 Imposta di bollo - 24,99 Totale proventi 128.184.706,65 Corrispettivo GSE 170.393,16 Totale 128.014.313,49 31 * La maturazione degli interessi è avvenuta sulle risorse finanziarie effettivamente sul conto corrente del GSE dedicato alle EUA al 31 marzo. Tali risorse includono i proventi relativi alle aste 2014 e i proventi 2015 accreditati al 31 marzo, ma tra questi ultimi non sono inclusi i proventi dell asta tenutasi il 31 marzo, circa 2 milioni di euro, che in virtù di quanto previsto dal Regolamento Aste sono stati accreditati solo il 1 aprile. Essi sono riportati per coerenza nel totale dei proventi lordi generati dalle aste nel trimestre, ma non hanno concorso alla maturazione degli interessi riconosciuti dalla Banca al 31 marzo. EUA A I proventi EUA A 2014 e i relativi interessi maturati al 31 dicembre 2014 ammontano a oltre 5,2 milioni di euro. I proventi EUA A maturati nel primo trimestre 2015 sono pari a circa 7,3 milioni di euro. Tra il 1 gennaio e il 31 marzo 2015, l intera somma ha generato interessi netti per poco più di 9 mila euro, i quali ai sensi della Convenzione MEF GSE saranno contabilizzati interamente come di competenza 2015. A seguire la tabella riepilogativa dei proventi 2015 e relativi interessi al 31 marzo 2015. Tabella 11: Riepilogo remunerazione proventi EUA A per l Italia contabilizzati al 31 marzo 2015 Rendicontazione proventi I trimestre Proventi aste LORDI 7.343.700,00 Oneri Sorvegliante Unico d'asta 0,00 Proventi aste NETTI 7.343.700,00 Interessi LORDI* 12.628,93 Ritenuta fiscale del 26% e spese gestione c/c 3.299,52 Interessi NETTI 9.329,41 Imposta di bollo - 24,99 Totale proventi 7.353.004,42 Corrispettivo GSE 2014** 0,00 Totale 7.353.004,42 * La maturazione degli interessi è avvenuta sul totale degli importi in custodia al GSE che include i proventi relativi alle aste 2014. **Ai sensi del D. Lgs 30/2013, art 19 comma 6, i corrispettivi GSE per le attività di collocamento sono a carico dei proventi EUA.

2.3.3 Proventi trasferiti alla Tesoreria dello Stato al 31 marzo 2015 Al 31 marzo 2015, in coerenza con quanto previsto dalla Convenzione MEF GSE del 9 maggio 2014, sono stati trasferiti alla Tesoreria dello Stato i proventi derivanti dalle aste tenutesi nel corso degli anni 2012 e 2013, inclusivi degli interessi maturati al 31 dicembre 2013. Le somme trasferite, al netto dei costi di gestione del collocamento, sono riportate nella Tabella 13, suddivisi per anno di competenza. Si ricorda che, poiché le early auctions tenutesi nel 2012 hanno collocato quote di competenza 2013 e 2014, i proventi da esse derivanti sono per il 50% di competenza 2013 e per il restante 50% di competenza 2014. Tabella 12: Proventi trasferiti alla Tesoreria dello Stato al 31 dicembre 2014 Anno d asta Competenza quote Data trasferimento Risorse trasferite EUA 2013 20/05/2014 38.100.456,17 2012 EUA 2014 20/05/2014 38.100.456,17 2013 EUA 2013 20/05/2014 388.475.222,51 Tot. 464.676.134,85 32 2.4 Attività di informazione e divulgazione In linea con quanto previsto dalla Convenzione MEF GSE del 9 magio 2014, il GSE svolge attività di divulgazione di informazioni relative al sistema delle aste di quote di emissione europee. 2.4.1 Informative settimanali alle Istituzioni Nel corso del trimestre, il GSE ha settimanalmente inoltrato alle amministrazioni competenti una nota di sintesi relativa alle quote collocate, ai proventi generati e agli interessi maturati dalle risorse in giacenza nei conti correnti sotto la custodia del GSE (comunicazioni I trimestre 2015 in Allegato VI). 2.4.2 Rapporti GSE sulle Aste: ripresi da stampa di settore e dibattito parlamentare Ai sensi della Convenzione MEF GSE del 9 maggio 2014, il 14 febbraio 2015 il GSE ha predisposto e inoltrato alle amministrazioni competenti il Rapporto annuale sulle Aste 2014. Il Rapporto, successivamente pubblicato sul sito del GSE nella sezione dedicata alle aste (cfr. paragrafo 2.4.4 Sezione del sito istituzionale GSE dedicata alle aste), è stato ripreso dalla stampa di settore (Allegato VII) ed è stato citato nell ambito di un interrogazione parlamentare presentata alla Camera dei deputati lo scorso 23 marzo 2015. L interrogazione (Allegato VIII), rivolta al Ministro dell Ambiente dall on. Zaratti 14, ha inteso avanzare richiesta di chiarimento circa la ripartizione dei proventi derivanti dalla vendita delle quote di emissione di gas a effetto serra. L interrogante ha posto all attenzione della Camera il tema della ripartizione dei proventi derivanti dalle aste ai sensi del decreto legislativo 30/2013 e ha chiesto al Ministro elementi informativi in merito a: 14 Interrogazione n. 5-05112.

utilizzo dei proventi relativi alle aste e agli interessi maturati a valere sulle quote di competenza degli anni 2012 e 2013 già trasferiti alla Tesoreria dello Stato; stato dell arte dei decreti per la ripartizione delle risorse, da emanarsi entro il 31 maggio dell anno successivo a quello di effettuazione delle aste a cura del Ministero dell Ambiente, di concerto con i Ministri dello Sviluppo Economico e dell Economia e Finanze; enti e/o istituti coinvolti per la realizzazione delle misure e ammontare di risorse destinato all Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) in virtù delle competenze ad essa assegnate dal D. lgs n. 30/2013 in materia di abbattimento delle emissioni e all adattamento ai cambiamenti climatici. 33 Il Rapporto relativo al I trimestre 2015 sarà reso pubblico entro il mese di aprile, salvo diverse indicazioni delle amministrazioni competenti. Il Rapporto include un approfondimento tematico sulla Riserva di Stabilità del mercato. L esercizio ha la finalità di fornire un quadro d insieme sul funzionamento del meccanismo della Riserva, sulle diverse ipotesi di aggiustamento tecnico, discusse e portate avanti dalle parti nel negoziato ed intende porsi come strumento di supporto per approfondire lo strumento regolatorio di riforma strutturale dell EU ETS. 2.4.3 Seminari di approfondimento per operatori specializzati del settore Nel primo trimestre 2015 è proseguita la collaborazione iniziata già all inizio 2014 con ENEA ISNOVA per l inserimento di un modulo formativo sulle aste di quote nei programmi ENEA di formazione sull EU ETS rivolti agli energy manager. Il GSE ha partecipato ad un appuntamento formativo tenutosi a Roma il 12 marzo, rivolto principalmente alle aziende che si occupano di verifiche sugli impianti (Allegato IX ). 2.4.4 Sezione del sito istituzionale GSE dedicata alle aste Sin dal 2012 all interno del portale del GSE è attiva una sezione dedicata alle aste di quote CO 2 (http://www.gse.it/it/ > Gas servizi energetici > AsteCO2). La sezione è articolata su una pagina principale dedicata alle aste (Aste CO 2 ) attraverso la quale sono accessibili: - news relative all andamento delle singole aste partecipate dall Italia, pubblicate tre volte la settimana a valle della chiusura delle aste; - report settimanali relativi ai risultati delle aste di EUA ed EUA A su tutte le piattaforme; - i rapporti trimestrali sul sistema delle aste (cfr. 2.4.2 Rapporti GSE sulle Aste) - notizia di interesse per gli operatori ETS, in particolare relative a modifiche dei calendari d asta e alla normativa vigente. La sezione include inoltre quattro pagine secondarie che riportano informazioni operative o di contesto e documentazione rispettivamente su: - modalità di partecipazione alle aste; - EU ETS e relativa regolazione;

- Pacchetto EU Clima-Energia; - Normativa internazionale sul clima rilevate per il mercato del carbonio europeo e per le aste. La struttura delle pagine è studiata al fine di rendere sempre disponibili le informazioni di base sulle aste ed il loro contesto. Ciascuna delle pagine della sezione riporta però un box Ultime novità. Figura 8: Accessi alla sezione Aste CO 2 del sito GSE nel I trimestre 2015 Gennaio 2015 Febbraio 2015 Marzo 2015 I trimestre 2015 Aste CO2 560 537 573 1670 Come partecipare alle aste 121 97 114 332 Sistema EU ETS 539 626 703 1868 Pacchetto Clima Energia 487 472 503 1462 CO2 in ambito internazionale 56 59 75 190 Totale 1.763 1.791 1.968 5.522 34 Fonte: Elaborazione GSE Rimane elevato l interesse soprattutto per le pagine legate al contesto del sistema d asta, in particolare quella dedicata alle evoluzioni regolatorie dell EU ETS e quella legata al Pacchetto Clima Energia. Figura 9: Andamento degli accessi alla sezione Aste CO 2 del sito GSE (ott 2012 mar 2015) * Dal 1 al 17 aprile 2013 gli accessi sono stati rilevati solo parzialmente a causa di problemi di software Fonte: Elaborazione GSE Come evidenziato dai grafici, le pagine che registrano maggiori accessi sono: Sistema EU ETS e Pacchetto Clima Energia: pagine dedicate alle notizie sul sistema regolatorio legato all EU ETS. Rispetto ai periodi precedenti, la pagina dedicata in particolare alle informazioni riguardanti il Sistema ETS ha riscontrato un aumento degli accessi, probabilmente in virtù del dibattito in corso sulla riforma del mercato europeo del carbonio per l introduzione di una Riserva di Stabilità del mercato. Aste CO 2 : pagina che ha registrato il 30% degli accessi totali e su cui sono disponibili note relative ai risultati d asta delle quote italiane. Le note sono aggiornate quotidianamente. Nella pagina è altresì disponibile, e periodicamente aggiornato, il calendario consolidato delle aste

su tutte le piattaforme attive, scaricabile dalla sezione documentale Risultati Aste dalla quale sono inoltre scaricabili i Rapporti trimestrali del GSE sulle aste di quote europee di emissione, ed aggiornamenti della normativa di riferimento. Ciò è probabilmente riconducibile all interesse degli operatori per l iter della riforma strutturale dell EU ETS lanciata contestualmente al processo per il rinnovo del Pacchetto Clima Energia al 2030. 2.4.5 Contatore Aste CO 2 Nel 2014 è stato introdotto sulla home page del sito del GSE il Contatore Aste CO 2 al fine di aumentare la trasparenza e l accessibilità delle informazioni sui risultati del collocamento delle quote italiane. Lo strumento permette di conoscere il quantitativo di quote di emissione collocate all asta e i proventi generati per l Italia dal 2012 suddivisi tra EUA ed EUA A. 35 I dati sono aggiornati settimanalmente il venerdì e riportano anche il prezzo di chiusura della settimana. Fonte: www.gse.it 2.4.6 Contact Center e richieste di informazione da parte degli operatori Nel rispetto delle proprie funzioni di Responsabile del Collocamento delle quote italiane, il GSE fornisce informazioni agli operatori nazionali che ne fanno richiesta. Nella sezione Aste CO 2 del sito GSE gli operatori possono consultare alcune FAQ Frequently Asked Questions - aggiornate in base all evoluzione della tematica dell EU ETS e alle richieste degli operatori. Dal 2014 il GSE ha consolidato anche la gestione dei quesiti degli operatori attraverso il proprio servizio di Contact Center. Il servizio è raggiungibile attraverso l indirizzo di posta elettronica auctioneer@cc.gse.it. Le procedure interne di gestione del Contact Center assegnano priorità alle domande degli operatori rivolte al GSE nell ambito della funzione che la Società esercita in qualità di Responsabile del Collocamento nazionale. Ciò al fine di fornire risposte puntuali. In tutti gli altri casi, le risposte fornite sono state indicative ed hanno rimandato l operatore agli interlocutori istituzionali di riferimento, tra cui in particolare il Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero dell Economia e Finanze, il Comitato nazionale per la gestione della Direttiva 2003/87/CE e per la gestione delle attività di progetto del Protocollo di Kyoto (Comitato ETS), ISPRA.

La maggior parte delle richieste di informazioni ricevute nel corso del I trimestre 2015 ha riguardato aggiornamenti riguardo l evoluzione del dibattito regolatorio europeo sulla Riserva di Stabilità del Mercato (cfr. paragrafo 1.1 Riserva di stabilità del mercato). Anche per questo motivo si è ritenuto opportuno dedicare lo speciale del presente rapporto ad un analisi più approfondita della Riserva e all attuale dibattito in corso rispetto alla sua introduzione (cfr. SPECIALE Riserva di Stabilità del Mercato). 36

3 Risultati del collocamento delle quote sul mercato primario nel I trimestre 2015: considerazioni di sintesi e confronto con il mercato secondario Nel corso del I trimestre 2015, considerando tutte e tre le piattaforme operative, sono state messe all asta oltre 175 milioni di quote, di cui 167.870.000 EUA e 7.857.000 EUA A, valevoli per il periodo di obbligo 2013-2020. Le prime hanno generato proventi per oltre 1 miliardo di euro (1.163.454.090 euro), le seconde per oltre 53 milioni di euro (53.810.205 euro). L Italia si è confermata il terzo paese per numero di EUA da collocare all asta e proventi generati, mentre è il quarto rispetto alle EUA A. Ciò in quanto le emissioni del traffico aereo di competenza nazionale pesano meno sul totale delle quote europee per l aviazione di quanto non pesino le emissioni italiane legate alla produzione industriale ed energetica comparate a quelle degli altri Stati membri. 37 Figura 10: Quote EUA messe all asta nel I trimestre 2015 per Stato membro su tutte le piattaforme Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE

Figura 11: Quote EUA A messe all asta nel I trimestre 2015 per Stato membro su tutte le piattaforme 38 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE Il primo trimestre dell anno è stato intenso soprattutto per il collocamento delle EUA A. Tra gennaio e marzo infatti è stato collocato circa il 48% di EUA A dell anno (oltre 7 milioni di EUA A sui circa 16 complessivi). Per quanto concerne le EUA, le aste svoltesi nel trimestre hanno collocato oltre il 26% del totale annuo (quasi 168 sugli oltre 632 milioni da collocare durante l anno). Come già osservato sin dalle prime aste nel 2012 anche il primo trimestre del 2015 ha confermato che l andamento delle aste primarie di quote europee di emissione sulle diverse piattaforme d asta è omogeneo e in linea con gli andamenti del mercato secondario (segmento spot).

Figura 12: Andamento prezzi d'asta di EUA A e EUA 15 sulle diverse piattaforme (gen. - mar.2015) 39 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE A seguire si riporta una sintesi dell andamento delle aste nel corso del trimestre, alla luce degli andamenti registrati sul mercato secondario e sulla base di tre parametri considerati tra i più significativi per acquisirne una panoramica: prezzi, cover ratio e livello di partecipazione. Per il mercato secondario sono stati presi a riferimento i dati su volumi e prezzi dei mercati spot di ICE e EEX, ove disponibili. 3.1 Prezzi Analogamente a quanto registrato nella seconda metà del 2014, quando il Parlamento europeo è entrato nel vivo dell esame della proposta dalla Commissione sulla Riserva di Stabilità del Mercato (cfr. Rapporto GSE sulle Aste di quote di emissione europee Annuale 2014), il primo trimestre dell anno ha mantenuto la regolazione al centro delle dinamiche di formazione dei prezzi 16 di brevissimo termine. Nella prima fase del trimestre, fino al voto sulla Riserva di Stabilità del Comitato Ambiente di fine febbraio, le aspettative degli operatori del mercato hanno permesso di sostenere il valore della quota di emissione oltre i 7 sul mercato primario. Dalla fine di febbraio si è invece aperta una fase di incertezza dettata dalla maggiore cautela da parte di alcuni Stati membri nell accelerare il processo di introduzione della Riserva (cfr. paragrafo 4.1 Riserva di Stabilità del Mercato). Tali incertezze hanno fatto scendere nuovamente i prezzi, che si sono tenuti stabilmente sotto i 7 euro, seppure di poco, fino a fine mese. Complessivamente, il prezzo medio registrato sulle tre piattaforme d asta da gennaio a marzo è stato pari a 6,96 euro, di circa 0,50 euro superiore a quello osservato nel quarto trimestre 2014 (6,48 euro) ma sempre in linea con i prezzi registrati anche sul mercato secondario spot (cfr. 3.4. Andamento del mercato secondario). A differenza di quanto osservato lo scorso anno, le aste di EUA A hanno fatto registrare nel 15 Le aste sulle tre piattaforme avvengono con tempistiche diverse ed in diverse giornate, per ottenere delle linee continue e quindi rendere il grafico maggiormente leggibile, in ogni giornata d asta di ciascuna piattaforma, sulle altre si ipotizza si registri un prezzo di aggiudicazione uguale all ultimo registrato. 16 Si rimanda a NOMISMA ENERGIA, Net Carbon Market weekly, 23 febbraio 2015.

primo trimestre 2015 un andamento simile a quelle delle EUA, senza significative differenze di prezzo(cfr. Rapporto GSE sulle aste di quote di emissione europee annuale 2014). Figura 13: Andamento dei prezzi EUA sul mercato primario e secondario 17 (gen. mar.2015) 40 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE Diversamente da quanto accaduto nel 2014, i prezzi del primo trimestre non sembrano avere risentito dei ritardi nel rilascio delle quote per l anno in corso. Un effetto depressivo potrebbe tuttavia prodursi nel prossimo trimestre 18, in caso di sovrapposizione dei ritardi con le dinamiche legate al ciclo di compliance. Di seguito un analisi di dettaglio delle variazioni del prezzo delle quote del trimestre: L andamento dei prezzi a gennaio è stato tendenzialmente al rialzo: il picco massimo del mese si è attestato a 7,25 euro il 20 gennaio mentre il minimo è stato registrato il 12 gennaio a 6,59 euro. Il trend rialzista della prima parte del mese è stato con tutta probabilità supportato dal clima di fiducia e attese nei confronti del dibattito e dalla convergenza tra le posizioni degli europarlamentari, confluita nel voto in Comitato Industria del 22 gennaio. L esito tuttavia inconcludente della sessione del Comitato Industria (cfr. Rapporto annuale sulle Aste di quote europee di emissione - 2014) ha avuto eco nel successivo crollo del prezzo che è seguito al picco del mese, con uno scarto di quasi 50 centesimi. Una breve parentesi di flessione è stata invece registrata a valle del voto in Comitato Industria del Parlamento europeo del 22 gennaio. In febbraio il trend di crescita è proseguito, raggiungendo la quotazione massima di 7,66 euro (24 febbraio) in coincidenza con la finalizzazione del parere del Comitato Ambiente del Parlamento all adozione della Riserva di Stabilità, abbracciando elementi strutturali incisivi in termini di erosione del surplus esistente nel sistema. Ciò sembrerebbe essere stato legato a dinamiche speculative ed alle attese in esito progressista del dibattito, effettivamente poi confermato. A seguito dell approvazione, però, anziché salire ulteriormente, i prezzi hanno iniziato a scendere, arrivando a 17 Per il mercato secondario è stato preso a riferimento il prezzo di chiusura del contratto spot giornaliero registrato sulla piattaforma ICE 18 POINT CARBON, Three EU Nations to meet CO2 target early if carbon market emissions fall, 2 April 2014.

toccare i 7,29 euro dell asta T-CAP del 26 febbraio. Secondo alcuni analisti 19, i prezzi avrebbero già da giorni incorporato l elemento di anticipazione della data di avvio della Riserva al 2018 come indicato dal Comitato Ambiente 20. Alle spinte bullish generate dall attesa si sarebbero dunque susseguite tendenze di segno opposto, a testimonianza che gli operatori avrebbero intrapreso la strada della vendita per capitalizzare. Nel mese di marzo il trend ribassista già avviato dalla fine di febbraio ed impresso a partire del voto del Comitato Ambiente di fine febbraio è proseguito, portando le quote a toccare il minimo del trimestre (6,36 euro). La dinamica sembra evidentemente essere stata innescata dal clima di incertezza dei negoziati in Consiglio, caratterizzati nell intero mese da un susseguirsi di tentativi della Presidenza lettone di compromesso tra le posizioni nazionali. Il trend si è invertito a metà del mese sulla spinta delle attese, secondo gli analisti, per la finalizzazione di un compromesso nella riunione del COREPER del 25 marzo ma anche dalle nuove misure del Governo tedesco che mirano a porre un limite alle emissioni del parco termoelettrico alimentato a carbone nell ambito del Climate Action Programme 2020, pubblicato dal Governo tedesco lo scorso dicembre 21. Il trimestre si è, infine, concluso con la finalizzazione di un intesa iniziale raggiunta nella riunione del 25 marzo da cui è poi partito il trilogo il 30 marzo. Ciò ha consentito al valore della quota di tenersi sul livello dei 7 a valle del voto in Coreper marcando un trend di rialzo rispetto ai livelli di chiusura della settimana precedente (+0,30 ). Il livello di sostegno fornito dal mercato non è stato tuttavia equiparabile a quanto registrato a cavallo del voto in Comitato ambiente del 24 febbraio quando il prezzo della quota aveva superato quota 7,6. 41 In sintesi, le alterne vicende del dibattito in Parlamento prima ed in Consiglio hanno di fatto modellato l andamento dei prezzi del carbonio nel primo trimestre 2015. 19 EU carbon plummets 11 pct following 6 weeks rally Point Carbon 25/02/2014 http://www.pointcarbon.com/news/reutersnews/1.4285116?date=20140225&sdtc=1 20 NOMISMA ENERGIA, Net Carbon Market Weekly, 3 marzo 2015; il mercato in realtà si attendeva che passasse l avvio al 2017. 21 FEDERAL MINISTRY FOR THE ENVIRONMENT, NATURE CONSERVATION AND NUCLEAR SAFETY, Climate Action Programme 2020, 4 dicembre 2014. Cfr. Anche POINT CARBON, Germany plans to force oldest coal plants to cut CO 2, 19 March 2015. Per raggiungere l obiettivo di riduzione delle emissioni al -40% al 2020, il Governo Tedesco ha reso noto il programma Climate Action Programme 2014 lo scorso 4 dicembre e il 19 marzo fonti dal Governo hanno annunciato un limite a 7 Mt CO2 per MW per gli impianti a carbone: entro questa soglia di emissione è possibile il ricorso ai permessi di emissione. Oltre la soglia si applicherebbe una ammenda del valore tra 18 e 20 per tonnellata.

3.2 Cover Ratio Nel I trimestre 2015 cover ratio si è mantenuto stabilmente sopra i 2 punti sulla tcap, scendendo al di sotto del valore soglia solo durante un asta sulla piattaforma tedesca e due su quella del Regno Unito. Rispetto a quanto osservato nello stesso periodo del precedente anno tuttavia, il cover ratio si è attestato mediamente sui 3,49 punti (per tutte le piattaforme), 1,34 punti al di sotto della media registrata nel 2014. I picchi più alti si sono registrati in concomitanza con periodi di più intenso dibattito regolatorio, tra fine gennaio ed i primi di febbraio e a metà marzo. Il picco maggiore del trimestre, pari a punti, risale all asta del 10 febbraio. Figura 14: Cover ratio piattaforme d asta gen-mar 2015 Cos è il cover ratio Per cover ratio si intende il rapporto tra quantità di quote oggetto di proposta di offerta e quantità totale allocata sul mercato in una data sessione d asta. Alcuni analisti di settore ritengono che il cover ratio sia un indicatore utile a misurare il peso delle aste nella dinamica complessiva del mercato del carbonio: valori elevati di cover ratio per le aste evidenzierebbero un ruolo trainante del mercato primario rispetto al secondario, ovvero che i prezzi formatisi sulle aste primarie influenzerebbero quelli delle quote di emissione scambiate sul mercato secondario, divenendo indicativi anche per le transazioni bilaterali e Over-the-Counter. 42 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX ed ICE 3.3 Numero dei partecipanti Il numero di partecipanti alle sessioni d asta del mercato primario ha proseguito l andamento declinante fatto registrare già dalla seconda metà dello scorso anno, con un massimo di 22 partecipanti all asta del 29 gennaio ed una media del periodo di 19, sulla t-cap.

Figura 15: Andamento partecipazione aste primarie di quote di emissione nel I trimestre 2015 sulla tcap 43 Fonte: Elaborazione GSE su dati EEX Il calo, registrato in modo più marcato sul numero dei partecipanti che sul numero degli aggiudicatari, potrebbe in parte dipendere dalla riduzione dei quantitativi di quote collocati per singola asta a valle dell attuazione del backloading. Le informazioni relative all identità di tali soggetti e degli aggiudicatari delle aste sono classificate come market sensitive e quindi, in assenza di Sorvegliante Unico d Asta, sono note solo alle piattaforme. Per la t- CAP sono disponibili numeri aggregati pubblicati dalla Commissione europea nei sui rapporti sulle aste. L ultimo rapporto della Commissione, aggiornato a novembre 2014, indica 65 soggetti autorizzati a presentare offerte di acquisto sulla t-cap. Si tratta, complessivamente, di: 45 soggetti obbligati, ovvero operatori di impianti fissi o dell aviazione soggetti alla Direttiva ETS; 15 operatori finanziari; 5 trader di commodity esenti dalla MiFID. Tranne due operatori, tutti i partecipanti alle aste risultano essere anche iscritti al mercato secondario (giornaliero o a termine) di EEX, di cui rappresentano il 56,5% (65 su 115 22 ). I dati della Commissione evidenziano che il 30,7% dei partecipanti accreditati presso la t-cap sono operatori finanziari, istituti di credito o trader, di cui solo una parte (5 su 20) dichiara di operare per conto di clienti. Secondo quanto riportato dalla Commissione quasi la totalità dei partecipanti alle aste ed aggiudicatari (c.d. successful bidder) avrebbe partecipato per proprio conto, con uno 0,08% che avrebbe partecipato per conto di clienti. 22 I dati della Commissione sono stati incrociati con quelli pubblicati dalla stessa EEX sul suo sito (aggiornati a gennaio 2014) relativamente agli operatori accreditati ad operare sulle piattaforme gestite dalla società. Nel 2013 i partecipanti alle aste accreditati anche nel secondario rappresentavano il 53% del totale dei trading participant accreditati presso EEX.

Tabella 13: Tavola sinottica soggetti accreditati sulla t-cap a novembre 2014 Number of participants Operators Stationary Aircraft Investment firms Credit Institution Business groupings Persons exempt from MFID Total Participants admitted to EEX s emissions spot secondary market N/A N/A N/A N/A N/A N/A 115 Participants eligible to bid in the auctions, of which: 44 1 9 6 0 5 65 Also on behalf of clients 2 2 1 5 Auction-only participants 2 0 0 0 0 0 2 44 Fonte: Auctions by the transitional common auction platform, Report della Commissione Europea In mancanza di aggiornamenti da parte della Commissione, non sono noti gli impatti dell ulteriore calo dei partecipanti nel trimestre sui valori dello Herfindahl-Hirschman Index (HHI). I dati rilevati dalla Commissione sulla t-cap fino a novembre dello scorso anno (cfr. Figura 16) indicavano una crescita dell indice di concentrazione in concomitanza con il calo della partecipazione. Cos è lo Herfindahl-Hirschman Index (HHI) Figura 16: Valori di concentrazione della t-cap su indice HHI (novembre 2012 - novembre 2014) Lo HHI elaborato da EEX misura il grado di concentrazione nelle aste come la somma dei quadrati della percentuale di quote assegnate a ciascun aggiudicatario sul totale di quote messe all asta. Valori dell indice sotto i 1.500 sono comunemente interpretati come segno di un mercato non concentrato, valori compresi tra 1.500 e 2.500 sarebbero invece indice di una moderata concentrazione del mercato mentre un indice superiore a 2.500 denoterebbe un mercato fortemente concentrato. Fonte: elaborazione GSE su dati della Commissione europea

3.4 Andamento del mercato secondario Come anticipato al paragrafo 3.1, l andamento del mercato secondario spot delle quote europee di emissione è in linea con quello registrato per le aste (vedasi Figura 13). I volumi di scambio su questo segmento del mercato sono comunque residuali, sia rispetto al mercato primario che al mercato a termine (vedasi Figura 14, nella quale sono riportati i volumi di scambio su ICE in quanto quelli sulle altre piattaforme, EEX, NASDAQ e NYMEX sono trascurabili). Figura 17: Andamento volumi scambi 23 sul mercato secondario spot di ICE nel I trimestre 2015 45 Fonte: Elaborazione GSE su dati Thomson Reuters Più vivace soprattutto in termini di volumi il mercato a termine, principalmente concentrato su ICE. La maggior parte delle contrattazioni riguarda prodotti future a un anno (cfr. Figura 15), seppure il mercato esprima prezzi anche per prodotti a più lungo termine (2020). Figura 18: volumi di scambio contratti EUA futures su ICE I trim 2015 Fonte: Elaborazione GSE su dati Thomson Reuters 23 Per volume di scambio giornalieri si intende il numero di contratti scambiati nel corso della giornata di trading, ciascuno pari a 1.000 quote EUA.

I prezzi dei prodotti a termine hanno un andamento e oscillazioni simili a quelli del mercato primario, ma con prezzo maggiore nell ordine di 10/20 centesimi per le annate a più breve termine (2015-2017) e fino a circa 1 euro per i contratti a termine a più lunga durata. Figura 19: andamento prezzi EUA futures su ICE I trim 2015 46 Fonte: Elaborazione GSE su dati Thomson Reuters

4 Politiche europee clima-energia e mercato del carbonio Gli eventi di maggiore rilevanza dal punto di vista regolatorio nel primo trimestre 2015 hanno riguardato il dibattito in Parlamento e Consiglio sulla Riserva di stabilità, che ha portato conseguenze apprezzabili anche sui movimenti del mercato (cfr. paragrafo 3.1 Prezzi). Sul versante internazionale, alcune novità sono arrivate dalla Comunicazione della Commissione Il protocollo di Parigi un modello per combattere i cambiamenti climatici nel post 2020, che declina il contributo europeo nell ambito del quadro di regolazione internazionale del Clima nel post-2020. La Comunicazione in particolare conferma il congelamento, rebus sic stantibus, della possibilità di ricorso a crediti internazionali per rispetto del target di riduzione delle emissioni al 2030. 47 Sul versante amministrativo, gli adempimenti principali in corso nel trimestre hanno riguardato il rilascio delle quote 2015, con ritardi da parte di alcuni Stati membri di peso tra cui l Italia. 4.1 Riserva di Stabilità del mercato Nel corso del trimestre sono stati registrati avanzamenti importanti rispetto all iter legislativo della proposta di introduzione nell EU ETS di una Riserva di Stabilità del Mercato, che richiede la convergenza di Parlamento e Consiglio dell Unione su un unico testo di decisione. A febbraio la Commissione Ambiente del Parlamento europeo (ENVI) ha adottato un parere sulla proposta favorevole ad un accelerazione dell introduzione della Riserva; per contro, a fine marzo, il Consiglio è pervenuto ad un compromesso più prudente. Ciò ha comunque consentito l avvio del trilogo, che negli auspici della Presidenza lettone dovrebbe portare ad un testo condiviso già prima dell estate. 4.1.1 Parlamento: il parere del Comitato Ambiente Il 24 febbraio, dopo una discussione durata alcuni mesi (cfr. Rapporto annuale sull andamento delle aste di quote europee di emissione 2014) il Comitato Ambiente del Parlamento europeo (ENVI) ha espresso a maggioranza un parere sulla proposta di decisione della Commissione per l istituzione di una Riserva di Stabilità del mercato nell ambito dell EU ETS (2014/0011 (COD) cfr. Rapporto annuale sull andamento delle aste di quote europee di emissione I trimestre2014). Il risultato 24 esprime, in particolare, la convergenza tra gli euro parlamentari su tre punti principali: l anticipo al 2018 dell entrata in vigore della Riserva, l accantonamento in essa delle quote al momento oggetto di backloading e l accantonamento in un fondo per l innovazione tecnologica radicale nell industria delle quote rimaste nella Riserva Nuovi Entranti (per approfondimenti cfr. SPECIALE Riserva di Stabilità del Mercato). Il parere è vincolante e costituisce una tappa fondamentale nella procedura legislativa ordinaria che la decisione sta seguendo, aprendo la strada ad un voto sul tema del Parlamento in seduta plenaria. Il 24 EUROPEAN PARLIAMENT, Environment Committee backs ETS market reserve, advocates early start, Press Release, 24 February 2015. Cfr. Anche Risultati di Voto in Comitato ENVI (Result of roll-call votes), 24 febbraio 2015.

Comitato ha inoltre assegnato al proprio Rapporteur, On. Belet, il mandato ad avviare il negoziato con Consiglio dell Unione e la Commissione per concordare un unico testo per finalizzare la misura (c.d. trilogo). Il voto del Parlamento in seduta plenaria non è ancora stato calendarizzato. Una data però potrebbe essere fissata a breve, a seconda della rapidità dei progressi in sede di trilogo. 4.1.2 Consiglio: accordo in sede COREPER Il mese di marzo ha visto importanti sforzi da parte della Presidenza lettone per raggiungere un accordo sulla Riserva anche a livello di Consiglio. La Presidenza lettone ha individuato, infatti, l istituzione della Riserva di Stabilità quale una priorità del proprio semestre 25 di presidenza e, sebbene sussista un generale supporto all introduzione della Riserva, come già evidenziato a fine 2014 le posizioni degli Stati membri sono ancora significativamente divergenti. In particolare le tempistiche di attuazione e il pool di quote da gestire attraverso la Riserva sono i temi più controversi e, poiché la Riserva necessita di essere approvata a la maggioranza qualificata (260 voti su 352), sono sufficienti 93 voti per bloccare qualunque decisione. 48 Figura. Posizioni degli Stati membri sulla Riserva di Stabilità e relativo peso in termini di voto Fonte: POINT CARBON, Deadlock in the Council could auction revenues entice, hesitant member states? 26-Feb-2015 17:03. Una prima versione di testo sulla Riserva 26, è stato presentata al gruppo ambiente (WPE) del 16 febbraio. Essa proponeva il trasferimento delle quote oggetto di backloading direttamente in Riserva; la riduzione del gap temporale per la reattività della stessa grazie alla ripartizione degli aggiustamenti dei volumi d asta 12 mesi nei successivi la quantificazione dei livelli di surplus; operatività dal 2021, come proposto dalla 25 EUROPEAN PARLIAMENT, Latvian Presidency priorities discussed by EP committees, 22-01-2015-14:32.[ ] nella sezione Environment - market stability reserve, biofuels, The Presidency is committed to creating a market reserve to improve the stability of the EU carbon market, Environment and Regional Development minister Kaspars Gerhards told the Environment Committee on Wednesday. Discussion would probably start early in the spring, he added. 26 6132/15(OR. en), Proposal for a Decision of the European Parliament and of the Council concerning the establishment and operation of a market stability reserve for the Union greenhouse gas emission trading scheme and amending Directive 2003/87/EC Revised Presidency text, Brussels, 12 February 2015.

Commissione; revisione del meccanismo entro 3 anni dalla sua operatività e successivamente sulla base di cicli da cinque anni. Le maggiori frizioni si sono concentrate sulla data di avvio della Riserva, tanto che una seconda versione di compromesso 27 è stata presentata al Gruppo Ambiente del 10 marzo. Questa versione ha proposto il 2019 come compromesso tra il 2017, richiesto a più riprese da alcuni Stati membri tra cui in particolare Regno Unito e Germania, e il 2021 richiesto da una serie di Stati in particolare dell est Europa e guidati dalla Polonia. La proposta del 10 marzo inoltre rimandava a successivi dispositivi ogni decisione sulle quote non collocate e sul carbon leakage 28. Una terza versione di compromesso è infine apparsa in vista del Gruppo Ambiente del 16 marzo. Questa versione 29 ha ripristinato come data di avvio il 2021, confermato il differimento della regolazione del tema quote non allocate a fine periodo, ma, mantenuto il riferimento a destinare le quote oggetto di backloading in Riserva. 49 L intesa è stata raggiunta dal Comitato dei Rappresentanti permanenti il 25 marzo ed è incentrata su tre punti principali: operatività dal 2021, trasferimento immediato delle quote oggetto di backloading in Riserva, rinvio della questione delle quote non collocate alla Commissione nell ambito della più ampia revisione della direttiva EU ETS nel quadro Clima-Energia al 2030. L accordo apre anche per il Consiglio la strada del trilogo. Il voto del Consiglio sulla Riserva è al momento in Agenda a giugno, ma se il trilogo dovesse dare esiti positivi in tempi più rapidi il voto potrebbe essere anticipato a maggio, indipendentemente dalla specifica configurazione tematica del Consiglio (i.e. ambiente). Ciò consentirebbe alla Commissione di presentare una nuova proposta su una più ampia riforma dell EU ETS in estate, in modo da adattare il meccanismo alle indicazioni del Consiglio europeo di ottobre (Si rimanda al Rapporto sull andamento delle aste di quote europee di emissione III trimestre 2014) Una volta raggiunta l intesa tra le Istituzioni europee, sarà necessario formalizzare la posizione del Consiglio dell Unione e del Parlamento. 27 Proposal for a Decision of the European Parliament and of the Council concerning the establishment and operation of a market stability reserve for the Union greenhouse gas emission trading scheme and amending Directive 2003/87/EC Brussels, (OR. en) 6713/15, 5 March 2015. 28 POINT CARBON, Draft Presidency text on Market Stability Reserve When days turn into year, 5 March 2015. 29 POINT CARBON, Weekly Carbon Market Report, 16 marzo 2015.

4.1.3 Il trilogo Le sessioni negoziali congiunte tra Parlamento, Consiglio e Commissione sono iniziate il 30 marzo. Le divergenze principali da dirimere riguardano la data di avvio della riserva e il destino delle quote non collocate. Su queste potrebbe essere recuperata l ipotesi già formulata dalle Commissioni parlamentari di convogliarle verso un fondo per l innovazione a favore di tecnologie a basso contenuto di carbonio nell industria, sul modello del NER300. In generale c è comunque ottimismo per un esito positivo prima dell estate, anche vista la riconfermata fiducia da parte di Commissione e Stati membri nel ruolo che un ETS riformato dovrebbe avere ai fini del raggiungimento degli obiettivi di politica energetica della UE. 50 Tale riconferma è arrivata più volte dalla Commissione, nei numerosi interventi del Commissario Cañete in Parlamento (l ultimo il 25 marzo in commissione ITRE), ma anche e soprattutto nell ambito del pacchetto di Comunicazioni sull Unione dell Energia 30 (cfr. paragrafo 4.2 dell EnergiaEnergy Union Package). 4.1.4 Le reazioni dell Industria e del settore termoelettrico A valle del voto, del Comitato Ambiente di fine febbraio, la federazione europea delle associazioni di rappresentanza degli industriali europei (BUSINESS EUROPE) ha rilasciato un comunicato 31 che lancia l appello ai co-legislatori (Parlamento e Consiglio) affinché assumano un approccio maggiormente equilibrato nel definire la decisione per l istituzione della Riserva, tenendo conto in particolare delle esigenze di tutela della competitività internazionale. Ciò assumerebbe una particolare rilevanza, secondo Business Europe, a fronte dell operatività anticipata della Riserva (ossia prima del 2020). Business Europe, in particolare, suggerisce e caldeggia l inserimento nella decisione di disposizioni o riferimenti al carbon leakage, diretto e indiretto. Di contro, Eurelectric sostiene l importanza di anticipare al 2017 l operatività della Riserva per potere ristabilire l equilibrio tra i fondamentali del mercato del carbonio, nel più breve tempo possibile e dare un forte segnale di prezzo in linea con il percorso europeo di decarbonizzazione. Eurelectric giudica come un buon segnale la previsione di accantonare le quote già oggetto di backloading e le quote non allocate in Riserva e non sul mercato 32. 4.2 Energy Union Package Il 25 febbraio u.s. la Commissione europea ha reso pubbliche tre comunicazioni che costituiscono il pacchetto per la realizzazione dell ambizioso progetto c.d. Unione per l Energia, supervisionato dal vice Presidente Šefčovič e la cui genesi deriva dal Consiglio europeo di giugno 2014. Il percorso verso un Unione 30 Comunicazione della Commissione a Parlamento europeo e Consiglio UE, Il protocollo di Parigi un modello per combattere I cambiamenti climatici nel post 2020, COM(2015) 81 final, Brussels, 25.2.2015; Comunicazione della Commissione a Parlamento europeo e Consiglio, Comitato economico e sociale; Comitato delle Regioni e Banca Europea degli Investimenti, La strategia quadro per una resiliente Unione dell Energia con una politica climatica di lungo respiro, Brussels, 25.2.2015; Comunicazione della Commissione a Parlamento europeo e Consiglio, Raggiungere il target di interconnessione del 10% della capacità elettrica, COM(2015) 82 final, Brussels, 25.2.2015. 31 News release, For immediate release, EU ETS Market Stability Reserve: ENVI fails to strike the right balance Brussels, 24 February 2015. 32 Si rimanda a http://www.eurelectric.org/news/2015/eu-ets-parliament-vote-on-market-stability-reserve-opens-thedoor-for-rapid-agreement-but-could-be-more-ambitious/.

europea dell energia mira a rafforzare, lungo la dimensione energetica, il processo di integrazione ed è partito con la Conferenza di Riga dello scorso 6 febbraio. Il pacchetto si compone di una comunicazione sul futuro Protocollo di Parigi (si rimanda al para Il contributo europeo per il protocollo di Parigi) per la regolazione del quadro internazionale sul clima nel post 2020, una strategia per raggiungere l Unione dell Energia ed infine una comunicazione sul tema dell interconnessione elettrica. Con la Comunicazione La strategia quadro per un Unione dell Energia resiliente e con una politica climatica di lungo respiro la Commissione analizza cinque dimensioni interconnesse e parimenti importanti: sicurezza energetica, intesa come sviluppo di vie alternative di approvvigionamento e sviluppo di fonti energetiche autoctone (convenzionali e non, incluse rinnovabili), mercato interno, efficienza energetica, decarbonizzazione, ricerca e sviluppo in tecnologie a basso contenuto di carbonio. 51 Con riferimento alla dimensione della decarbonizzazione, si sottolinea che una politica a lunga portata per il clima è parte integrante di una maggiore integrazione energetica della UE: alla base di questa politica è confermato il sostegno ad un approccio tecnologicamente neutrale, ossia all EU ETS riformato, attraverso l istituzione della Riserva di Stabilità, al fine di permettere la formazione di un prezzo stabile e chiaro per gli investimenti a basso contenuto di carbonio. Il ricorso a questo strumento dovrà con il tempo sempre più accompagnare un percorso di graduale raccordo delle politiche nazionali di sostegno delle rinnovabili e delle tecnologie low carbon. È inoltre fatto riferimento ad un quadro di governance rafforzato che permetta di monitorare il percorso di avanzamento verso gli obiettivi concordati, accrescere la cooperazione tra Stati membri, attuare l integrazione del mercato, far si che politiche in materia clima ed energia siano progressivamente affrontate secondo un approccio olistico, ed infine favorire il dialogo tra stakeholder per informare i policy maker. La terza comunicazione affronta, infine, il tema dell interconnessione della capacità elettrica, ribadendo il target del 10% al 2020 mente rimane in considerazione un obiettivo al 15% al 2030. La comunicazione offre inoltre uno stato dell arte dell interconnessione in Europa, con indicazione del livello raggiunto da ciascuno Stato membro e dei progetti di prioritario interesse. Per l Italia risulta un livello di interconnessione del 7%. Un mercato progressivamente interconnesso costituisce, infatti, secondo la Commissione, la premessa indispensabile per una maggiore sostenibilità energetica e dunque per una politica climatico-energetica ambiziosa. Il Consiglio europeo del 19-20 marzo ha espresso sostegno alle proposte della Commissione, ponendo un particolare accento sulla priorità da assegnare allo sviluppo delle infrastrutture e alla piena attuazione della regolazione già in essere 33. Il Consiglio europeo ha inoltre richiesto di muovere verso una maggiore trasparenza degli accordi di approvvigionamento ed una loro maggiore compatibilità con le regole e i principi europei, sviluppare un architettura del mercato maggiormente efficace e flessibile per favorire l integrazione delle rinnovabili in rete e sviluppare una strategia per la diffusione e lo sviluppo di tecnologie innovative (nuova generazione di rinnovabili, storage, Carbon Capture and Storage, trasporto sostenibile e residenziale). 33 Conclusioni del Consiglio europeo, European Council meeting (19 and 20 March 2015) Conclusions, (OR. en) EUCO 11/15, Brussels, 20 Marzo 2015.

4.3 Adempimenti amministrativi: rilascio 2015 Il primo trimestre dell anno è, come di consueto, contraddistinto da una serie di aspetti amministrativi legati al sistema EU ETS e all aggiornamento di dati ufficiali con un potenziale impatto sul mercato. Si tratta in particolare delle procedure di rilascio delle quote di competenza dell anno in corso, delle stime delle emissioni verificate dell anno precedente e degli aggiornamenti sullo stato della Nuovi Entranti. 4.3.1 Rilascio quote gratuite 2015 e stime sulle emissioni 2014 52 Il 31 marzo la Commissione ha aggiornato lo stato di avanzamento delle allocazioni gratuite per l industria da parte degli Stati membri che ai sensi della direttiva ETS dovrebbe concludersi entro il 28 febbraio di ogni anno. Come già accaduto nel 2013 e nel 2014, le operazioni di rilascio annuale delle quote assegnate a titolo gratuito agli impianti industriali sono avanzate con ritardo sui tempi previsti dalla Direttiva (entro il 28 febbraio). Al fine di rendere il processo più trasparente e tenere gli operatori informati, la Commissione pubblica fino a conclusione e con cadenza settimanale una tabella riepilogativa sullo stato delle allocazioni nei vari Stati membri. Il prossimo aggiornamento sarà pubblicato a metà aprile 2015 (cfr. Figura 20). Due tra i paesi europei principali emettitori, Finlandia ed Italia non hanno ancora avviato il rilascio di quote di emissione di competenza del 2015 e la Polonia si trova ancora ad uno stadio iniziale nel rilascio delle stesse: le quote ancora da rilasciare per il 2015 da questi paesi sul totale peserebbero infatti per circa il 20% 34. Come già anticipato, il rilascio tardivo delle quote potrebbe avere effetti depressivi sui prezzi delle quote in particolare durante il mese di aprile, specie se le previsioni sulle emissioni 2014 saranno confermate. Il 1 aprile la Commissione ha pubblicato le prime stime relative alle emissioni verificate 2014, pari ad un totale di circa 1,822 mld di tonnellate di CO 2 35 e facendo dunque registrare una variazione annua del 4,5% rispetto al 2013 (pari a circa 1,959 mld di t CO 2 ). Ciò significherebbe che l Europa avrebbe raggiunto il target di riduzione delle emissioni del -20% già nel 2014, ossia con sei anni di anticipo rispetto al 2020. Secondo alcuni analisti, infine, il 2014 sarebbe il primo anno dal 2008 in cui nell EU ETS il livello delle emissioni verificate è maggiore delle quote complessivamente rilasciate dal sistema. 34 La Polonia benché abbia avviato il rilascio delle quote 2015, si trova in uno stadio ancora iniziale, avendone rilasciate 0,08 mln contro gli oltre 55 mln previsti. Si rimanda allo Status table on free allocation to industry and heat production for 2015, Situation on 31 March 2015. Con riferimento, invece, al rilascio di quote di emissione EUA di competenza 2014, l Italia risultava aver rilasciato 86.256.203 di quote di emissione agli impianti fissi dell industria ed agli operatori aerei. Si rimanda in particolare alle delibere del Comitato ETS n. 16/2014 del 17 aprile ( Rilascio di quote di emissione per l anno 2014 ) e deliberazioni n. 18/2014 del 24 aprile ( Assegnazione di quote a titolo gratuito a impianti Nuovi Entranti ai sensi dell art. 3 comma 1, lett. cc del d.lgs. 30/2013 ). Il rilascio delle quote 2014 si è completato con la deliberazione n. 3/2015 ( Rilascio di quote di emissione per l anno 2014 e modifica dell assegnazione per gli impianti che hanno comunicato una cessazione totale nell anno 2014 ) del Comitato ETS. 35 In realtà le emissioni effettivamente verificate sono 1,670 mld in quanto oggetto di rapporti di emissioni verificate. A queste però occorre aggiungere le emissioni dei Nuovi Entranti e degli impianti che non hanno ancora riportato le loro emissioni. Secondo Point Carbon il valore complessivo dovrebbe ammontare a 1821.6 MT t CO2 nel 2014. Cfr. POINT CARBON, European Union to meet CO2 target early if carbon market emissions fall, 1 April 2015. Nella stima, gli analisti hanno assunto una variazione delle emissioni dal 2013 al 2014 basata su trend settoriali per paese. Per i Nuovi entranti nel 2014, che dunque non hanno riportato le emissioni 2014, la stima ha tenuto conto del livello di copertura o scopertura degli altri impianti del settore cui appartengono.

Figura 20: Tabella di stato delle assegnazioni gratuite all industria e produttori di calore per il 2015 36 53 NB: Aggiornato al 31 marzo - Fonte: Commissione europea Status Table on the allocation of free allowances for 2015 4.3.2 Quote residue della Riserva Nuovi Entranti Con cadenza semestrale la Commissione aggiorna il volume delle quote di emissione residue della Riserva Nuovi Entranti che a partire dalla terza fase è gestita a livello europeo in maniera armonizzata. AI sensi delle disposizioni attualmente vigenti 37, il volume di quote residue della Riserva sarà collocato all asta alla fine del periodo d obbligo, ossia nel 2020, insieme alle quote non assegnate a fine periodo per cessazioni, cessazioni parziali, riduzioni sostanziali di capacità. Ad oggi, le quote di emissione residue nella Riserva Nuovi Entranti (NER) 2013-2020 ammontano a 410,6 mln di quote ossia l 86% del totale della riserva stessa (480 mln di quote circa). Secondo gli ultimi aggiornamenti, in Europa circa 51 mln di quote sono state rilasciate nel biennio 2013-2014, tra nuovi entranti di tipo greenfield e brownfield (i.e. gli impianti interessanti da ampliamenti significativi di capacità). 36 EUROPEAN COMMISSION, Status table on free allocation to industry and heat production for 2015, 31 March 2015. 37 Art. 10 bis, co. 7, dir 2003/87/CE e successive modificazioni e art. 10.2 Regolamento 1031/2010 e successive modificazioni (c.d. Reg. Aste).

Figura 21: Tabella di stato delle quote rilasciate nella Riserva Nuovi Entranti per il periodo 2013-2020 Fonte: COMMISSIONE EUROPEA, Allocation of allowances from the New Entrants' Reserve 2013 2020 54 Figura 22: Tabella di stato delle quote residue nella Riserva Nuovi Entranti per il periodo 2013-2020 Fonte: COMMISSIONE EUROPEA, Allocation of allowances from the New Entrants' Reserve 2013 2020, Updated on 22 January 2015 (next update foreseen for 15 July 2015) Il volume complessivo di queste quote potrebbe avere un impatto importante sui prezzi tra 2019 e 2020 se le attuali disposizioni per il backloading resteranno in vigore 38. 4.3.3 Crediti internazionali Il 31 marzo ha costituito il termine ultimo per lo scambio dei crediti CER-ERU rilasciati nel periodo 2008-2012 con quote di emissione valide ne periodo 2013-2020 39. Lo scambio (c.d. swap) è necessario per poter fruire dei crediti in questione nei limiti indicati dal c.d. Regolamento RICE (cfr. Rapporto annuale sulle aste di quote europee di emissione 2013). 4.4 Negoziati ONU sul clima: i segnali di fiducia A livello internazionale, i primi tre mesi del 2014 hanno fatto registrare avanzamenti del dibattito in direzione del futuro quadro internazionale sul clima per il post-2020. A febbraio, infatti, a Ginevra la riunione del gruppo di lavoro in sede ONU che sta lavorando all accordo di Parigi ha concordato la prima bozza del testo negoziale da cui partire per definire l Accordo sul Clima post-2020 atteso il prossimo dicembre. 38 Secondo alcuni analisti questo valore oscilla tra 300 e 900 mln di quote. 39 Art. 60 del Regolamento 389/2013 (c.d. Regolamento Registro). I crediti CER-ERU rilasciati nel periodo 2008-2012 per riduzioni di emissioni effettuate nello stesso periodo possono essere scambiati per quote EUA entro il 31 marzo 2015. Lo swap è necessario per poter utilizzare tali crediti nel sistema EU ETS. CER ed ERU rilasciati dopo il 31 dicembre 2012 sono invece convertibili entro il 2020.

A valle di tale risultato, l Unione europea, insieme a USA, Messico, Svizzera, Norvegia, Federazione Russa e Gabon hanno inviato 40 al Segretariato della Convenzione Quadro per il Clima i propri INDC (contributo determinato a livello nazionale). Mancano ancora all appello i contributi nazionali di alcuni dei principali emettitori; tra questi Cina e India hanno, per altri canali, già reso note le proprie intenzioni, entrambi nell ambito di accordi di collaborazione con gli Stati Uniti incentrati principalmente sullo sviluppo e la condivisione di tecnologie per il clima e l energia. Il contributo europeo 41 è stato declinandolo a partire dalle Conclusioni del Consiglio europeo di ottobre sul quadro Clima-Energia al 2030 (si rimanda al Rapporto sull andamento delle aste di quote europee di emissione, III trimestre 2014). 42. 55 4.4.1 La dichiarazione USA India Analogamente a quanto registrato alla vigilia della Conferenza di Lima con la dichiarazione congiunta USA- Cina del 12 novembre 2014 (Si rimanda al Rapporto annuale sull andamento delle aste di quote europee di emissione, 2014), i governi di Stati Uniti e Repubblica dell India hanno rilasciato una dichiarazione congiunta il 25 gennaio 2015 per il rafforzamento della collaborazione tecnologica in ambito climaenergia. Ciò che sembra rilevare, è dunque lo sforzo dell azione USA, condiviso peraltro dall Unione europea, per ingaggiare le principali Potenze mondiali (i.e. i paesi G20) nella lotta contro i cambiamenti climatici. Ciò sembrerebbe costituire un segnale di fiducia e lasciar intendere che, con tutta probabilità, un accordo nel 2015 ci sarà. Pur non individuando un limite esplicito alle emissioni della Repubblica dell India (diversamente da quanto invece è stato assunto dalla Repubblica Popolare Cinese), i due paesi intenderebbero rafforzare la collaborazione bilaterale nel settore energia-clima, in vista della definizione a Parigi (COP 21) di un ambizioso accordo per il post-2020. I due paesi intenderebbero, in particolare, avanzare nel phase down dei gas HFC, gas con potente effetto climalterante ed usati in sostituzione di gas CFC e HCFC per la refrigerazione; espandere la ricerca, nell ambito del programma PACE (Partneship to Advance Clean Energy), su energia solare, efficienza energetica nel settore residenziale e nei biocombustibili avanzati; accelerare i flussi di finanza per il clima tramite iniziative plurime incluso il Climate Energy Finance Forum, nonché la collaborazione istituzionale tra US Export-Import Bank e la India Renewable Energy Development Agency per il finanziamento di progetti a basso contenuto di carbonio per un valore complessivo fino a un miliardo di dollari USA; attuare strategie per la sostenibilità urbana; cooperare per ridurre l impatto emissivo del trasporto pesante (heavy duty vehicle), attraverso la definizione di standard emissivi, di efficienza energetica e facendo avanzare la ricerca sui combustibili a minore impatto climalterante; sviluppare un modello (Climate resilient tool) per favorire la valutazione delle esigenze locali, in termini di rischio climatico, nel sub continente indiano e supportare le autorità locali nella definizione di misure necessarie per reagire o prevenirne gli effetti; infine, promuovere la diffusione di strumenti di raffrescamento maggiormente efficienti. Queste aree di collaborazione costituiscono l oggetto di un 40 Il 6 marzo 2015: si rimanda alle Conclusioni del Consiglio Ambiente (UE). 41 In acronimo Intended Nationally-Determined Contribution (INDC). 42 Cfr. EUROPEAN COUNCIL, European Council meeting (19 and 20 March 2015) Conclusions, (OR. en) EUCO 11/15, Brussels, 20 Marzo 2015.

Memorandum d intesa con portata quinquennale su sicurezza energetica, clima-energia e cambiamenti climatici che sarà firmato dai due Governi a breve. 4.4.2 Il testo di Ginevra: lo zero draft La riunione del Gruppo di lavoro ad hoc per il rafforzamento dell azione per il Clima (in acronimo ADP) tenutasi a Ginevra a dall 8 al 13 febbraio ha rappresentato il primo di una serie di appuntamenti in preparazione della Conferenza di Parigi (COP 21) di fine 2015 il cui mandato è l adozione del nuovo quadro di regolazione globale per il Clima nel post-2020. Ginevra, in particolare, ha permesso di definire un testo di base da cui far partire i negoziati già a giugno prossimo a Bonn. Il risultato di Ginevra è stato raggiunto partendo dalle opzioni già inscritte nell annesso alla Lima Call for Climate Action, con l obiettivo iniziale di semplificare le alternative già presenti. 56 Il testo di Ginevra 43, in particolare, reso pubblico da parte del Segretariato della Convenzione nella tarda serata di giovedì 12 febbraio si compone di undici sessioni: un preambolo, una sezione dedicata agli obiettivi, all abbattimento delle emissioni, adattamento e al concetto di perdita e danni, finanza per il Clima, sviluppo tecnologico e trasferimento di competenze, capacity-building, trasparenza dell azione e del supporto fornito, cicli di adempimento, valutazione e revisione degli impegni, aspetti istituzionali e procedurali, annessi. Le diverse sezioni del testo costituiscono il frutto della composizione delle posizioni delle Parti. La Conferenza non è riuscita, tuttavia, nel tentativo di procedere verso la semplificazione delle opzioni sul tavolo, come auspicato alla vigilia dei lavori: il testo è infatti lievitato rispetto alla versione di partenza, superando le 80 pagine (rispetto alle 40 pagine di partenza del documento elaborato a Lima). Nel merito, alcune differenze rilevano tra il testo di Ginevra e la versione di partenza già oggetto dell annesso della decisione di Lima. In particolare, la sezione preambolare ribadisce, con maggiore forza, il concetto dell obiettivo ultimo della Convenzione quadro (art. 2) cui il nuovo accordo, a prescindere dalla forma che assumerà, non dovrebbe che costituire uno strumento di attuazione e rafforzamento dell azione. Le integrazioni alle opzioni già sul tavolo da Lima tendono dunque a rimarcare ancora più il concetto delle responsabilità comuni ma differenziate (CBDR/RC) 44, il concetto di equità fino a introdurre principi non strettamente connessi con i cambiamenti climatici tra cui lo sradicamento della povertà, approccio di genere, diritti umani. È mantenuta, inoltre, la stretta relazione tra adattamento e mitigazione: il livello di azioni che dovranno riguardare la prima sfera sarà, infatti, determinato dal grado di mitigazione effettivamente realizzato; inoltre, laddove una mera azione di adattamento e accrescimento della resilienza dei sistemi economici non sarà possibile allora interverrebbe il concetto di loss and damage. È rinforzato, tra le alternative presenti, rispetto alla versione di Lima il concetto di collaborazione tra le Parti per rafforzare l attuazione della Convenzione ed enfasi è assegnata al concetto di tutela delle future generazioni. Infine, maggiore enfasi è data al concetto di gap esistente a livello di mitigazione di gas ad effetto serra da attuare nel periodo precedente il 2020 per poter porre il mondo nella traiettoria dell 1,5-2 C. 43 WORK OF THE CONTACT GROUP ON ITEM 3, Negotiating text - Advance unedited version, 12 February 2015. 44 Common But Differentiated Responsibility and Respective Capabilities (CBDR/RC).

Nella sezione obiettivi/generale, rispetto a Lima si esplicita l obiettivo, tra le varie opzioni sul tavolo, di emissioni zero in linea con l ultimo obiettivo della Convenzione quadro (art. 2). È, inoltre, stressato e reintrodotto in più parti della sezione il principio di cui il testo nel suo complesso è già intriso, ossia il principio caro ai Paesi in Via di Sviluppo del CBDR, e del ruolo guida dei paesi annesso I della Convenzione ed è introdotto inoltre il riferimento al concetto di responsabilità transfrontaliera degli Stati. Nella parte relativa alla mitigazione, benché il senso generale sembra mantenersi inalterato rispetto a Lima alcune integrazioni sin dalle prime opzioni stressano i concetti già sottolineati nella parte preambolare: ossia il ruolo guida dei paesi di storica industrializzazione (annesso I) e le responsabilità comuni ma differenziate. È inoltre introdotto il principio della protezione della madre terra (fortemente caldeggiato da Bolivia per gli ALBA), la priorità dei PVS di eliminare la povertà e la priorità di crescere e svilupparsi. È inserito tra le opzioni, inoltre, un passaggio che espliciterebbe come l obiettivo dei 2 C sia raggiungibile riducendo le emissioni nel range del 40-70% al 2050 (con i paesi annesso che raggiungono la carbon neutrality al 2050) e zero emissioni al 2100, indicando un arco temporale diverso per il picco delle emissioni tra le due categorie (nel range del 2015-2020 per i Paesi annesso 1). 57 I contributi (INDC) che dovrebbero comunque essere quantificati o quantificabili sembrerebbero assumere, seguendo alcune nuove opzioni introdotte, forme differenti a seconda che si tratti di paesi Annesso I o PVS. Per i primi, infatti, gli impegni dovrebbero tradursi in Absolute Emission Reduction Target (AERTs), per i secondi in Diversified Enhanced Mitigation Action (DEMAs). Rimarrebbe, inalterato rispetto a Lima, il fatto che le Major Economies/party ready to do so, assumano impegni di riduzione, analogamente ai paesi annesso I e che tali impegni siano di tipo economy wide e assoluti. Sempre in tema mitigazione, rispetto a Lima, sembra, inoltre, approfondirsi il concetto di meccanismi di mercato, sia pur partendo e riprendendone i concetti di base insiti già nella Convenzione e nel Protocollo di Kyoto. Questi sembrerebbero mantenere una duplice forma: trading di unità di carbonio tra le Parti (concetto di Emissions Trading) ed un meccanismo centralmente amministrato che parta dall esistente meccanismo originato dal Protocollo di Kyoto, Clean Development Mechanism, sia pur rafforzandolo. Un opzione riconoscerebbe peraltro l uso di unità anche originate fuori dalla cornice UNFCCC 45. Nella sezione adattamento / Loss and damage, il concetto caro ai PVS ed in speciale modo a quelli maggiormente colpiti dai fenomeni estremi dei cambiamenti climatici rimane sul tavolo negoziale, in una versione che appare inalterata rispetto a Lima. Sul tavolo permane la possibilità di addivenire ad un obiettivo globale per l adattamento o in alternativa obiettivi nazionali. Si rimarca in più punti la differenziazione dell approccio: i Paesi Annesso I dovrebbero provvedere a fornire i mezzi di supporto (inclusa finanza e tecnologia) affinché i PVS possano attuare strategia d adattamento, aumentare la resilienza dei propri sistemi economici, includendovi tra le azioni di adattamento anche la diversificazione dell economia. Introdotto rispetto a Lima, invece, il concetto di sradicamento della povertà, già in altre parti sottolineato e il principio della sicurezza alimentare. 45 Appaiono fortemente critiche le posizioni di Bolivia e Venezuela, Argentina mentre maggiormente costruttive le posizioni del Brasile, che preferirebbe limitarne l uso ai paesi con impegni quantificati nella forma di Quantified Emission Limitation or Reduction Commitment (QELRC) e dunque potenzialmente alle sole parti che assumano impegni quantificati ed assoluti di riduzione delle emissioni. Posizioni di apertura anche da parte di CARICOM, Gruppo Arabo, Giappone, Nuova Zelanda, Federazione Russa e sia pur stressando il link con gli impegni di mitigazione anche da parte della Cina.

4.4.3 Il contributo europeo per il protocollo di Parigi A livello europeo, la formalizzazione ed invio del contributo europeo al Segretariato della Convenzione Quadro per i Cambiamenti Climatici è stata possibile attraverso due passaggi: la Comunicazione della Commissione Il protocollo di Parigi un modello per combattere I cambiamenti climatici nel post 2020, e la successiva adozione e invio del contributo europeo da parte del Consiglio Ambiente del 6 marzo, accompagnata dallo scambio di visioni sul percorso verso Parigi. A partire dalle Conclusioni del Consiglio europeo di ottobre 2014 sul quadro Clima-Energia al 2030, la Comunicazione della Commissione incentra il contributo europeo sulla mitigazione e in particolare su un obiettivo di riduzione delle emissioni di tipo economy-wide pari al 40% rispetto al 1990 nel periodo 2021 2030. L impegno investe tutti i settori dell economia nell auspicio di ispirare analoghi impegni da parte delle major economies (paesi G20) affinché queste assumano un ruolo di leadership nel processo ONU per il Clima. La Comunicazione propone che l accordo di Parigi assuma la forma giuridica del protocollo con un obiettivo al 2050 la riduzione delle emissioni globali del 60% rispetto ai livelli del 2010 legalmente vincolante per tutte le Parti. Il protocollo dovrebbe inoltre promuovere investimenti pubblico-privati ed entrare in vigore raggiunta la copertura dell 80% delle emissioni globali attuali. Non è previsto il ricorso a crediti internazionali generati in paesi extra UE, ma un apertura in questo senso potrebbe derivare dal grado di ambizione dell risultato di Parigi. Dovrebbe essere inoltre previsto un robusto sistema di monitoraggio, verifica e rendicontazione degli impegni: in tale contesto il nuovo protocollo potrebbe a tal fine riconoscere i collegamenti già in essere tra meccanismi di mercato del carbonio, in divenire a livello globale. 58 Il Consiglio Ambiente del 6 marzo ha confermato le linee fondamentali al Segretariato UNFCCC. Alla definizione del contributo è seguita la reazione dell Associazione che in Europea rappresenta gli interessi dell Industria. BUSINESS EUROPE ha infatti indirizzato il 23 febbraio una lettera 46 all Alto Rappresentante per la politica estera e la sicurezza Federica Mogherini, al Vice Presidente Šefčovič incaricato del dossier Unione dell Energia e al Commissario Cañete. L Industria europea sembra muoversi compatta avanzando la richiesta di un accordo di Parigi, legalmente vincolante, proteso al raggiungimento dell obiettivo dei 2 C e che acceleri la transizione verso un paradigma a basso contenuto di carbonio, fissando condizioni uniformi per un comune terreno competitivo per le major economies. L Industria europea prosegue, inoltre, chiedendo all Europa di mobilizzare la rete diplomatica per approfondire e gettare maggiore luce e chiarezza sui concetti di contributi determinati a livello nazionale. I contributi dovrebbero infatti fornire informazioni minime relativamente a termine di riferimento per le azioni di mitigazione, arco temporale dello sforzo, ambito di applicazione e gas oggetto di regolazione, pianificazione delle procedure interne, definizione degli approcci metodologici. 46 Si rimanda al seguente link: http://www.businesseurope.eu/content/default.asp?pageid=568&docid=33846>.

SPECIALE Riserva di Stabilità del Mercato Sin dal 2008 l EU ETS risente di uno sbilanciamento tra domanda e offerta di quote (surplus) principalmente motivato dalla crisi economica e, in parte, dal calo delle emissioni del settore elettrico dovuto all ingresso di una consistente quota di rinnovabili incentivate da schemi nazionali. La Commissione ha stimato che al 2020 il surplus di quote di emissione sul mercato toccherà i 2,6 miliardi di unità a causa della rigidità attuale del Sistema. Un surplus tanto elevato andrebbe ad impattare negativamente sull obiettivo europeo di decarbonizzazione dell economia poiché, con un tale sbilanciamento tra domanda e offerta, il prezzo della CO 2 continuerebbe nel breve e medio termine a non costituire un incentivo ad investimenti a basso contenuto di carbonio, annullando così l efficacia dell EU ETS come strumento di policy. 59 Il 22 gennaio 2014 la Commissione europea ha presentato una proposta di emendamento della Direttiva ETS per introdurre, a partire dal 2021, una riserva per la stabilità del mercato 47, meccanismo automatico ma flessibile per commisurare l offerta di quote alla domanda, consentendo all EU ETS di assorbire eventuali shock che ne compromettano l efficacia. La Riserva, che gode di un generale supporto, è al momento nel pieno della procedura legislativa che dovrebbe portare alla sua approvazione. Tra gli Stati membri, ed in Parlamento, ci sono però visioni diverse sui suoi elementi strutturali, a partire dalla data della sua entrata in vigore. 1. Principali elementi della proposta della Commissione L obiettivo della proposta è restituire efficacia all EU ETS nel mettere in circolazione le quote nel Sistema e ottenendo così un mercato più efficiente, nel breve ma anche nel lungo periodo ( restore the functioning of the European carbon market in the short term (and beyond) in a context where auctioning of allowances has gained a significant role as of phase 3 in bringing allowances in circulation) 48. Operativamente, la proposta cerca di assicurare stabilità al mercato del carbonio nel passaggio tra una fase di obbligo dell EU ETS e l altra, tenendo conto del fatto che il mercato ha bisogno di semplicità e prevedibilità, e che entrambe possono ottenersi lavorando sul sistema delle aste (The operational objective is to ensure inter-temporal efficiency of the carbon market in the short-term and beyond in a market setting characterized by large-scale auctioning, taking into account the need for simplicity and predictability) 49. La proposta della Commissione parte dall assunzione che il problema dell EU ETS sia costituito dalla rigidità dell offerta di quote, vincolata al cap e alle regole per assegnazioni gratuite, aste e uso dei crediti internazionali. Inoltre, che l opzione più efficace per mitigare questa rigidità sia agire sulle aste, perché al contrario delle altre due, l offerta proveniente dalle aste si riverbera immediatamente sul mercato. 47 COM(2014)20/1 Proposal for a Decision of the European Parliament and Of The Council concerning the establishment and operation of a market stability reserve for the Union greenhouse gas emission trading scheme and amending Directive 2003/87/EC. 48 COMMISSION STAFF WORKING DOCUMENT IMPACT ASSESSMENT. Accompanying the document. Proposal for a Decision of the European Parliament and of the Council derogating from Directive 2003/87/EC as regards the establishment and operation of a market stability reserve. 49 Idem.

Secondo la Commissione, perciò, l istituzione di un meccanismo flessibile ma automatico che, regolando i volumi di quote all asta, possa agire sull offerta di quote adeguandola prontamente ai cambiamenti sul lato della domanda, aiuterebbe a riassorbire il surplus al 2020 e contribuirebbe a prevenire la formazione di altri sbilanciamenti simili in futuro. Il meccanismo entrerebbe in azione automaticamente al verificarsi delle seguenti condizioni: (a) surplus superiore a 833 milioni di quote nell anno x ritiro del 12% delle quote da mettere all asta nell anno x+2 ( 100 milioni). Le quote sarebbero spostate nella Riserva di Stabilità (Art. 1, para 3) (b) surplus inferiore a 400 milioni di unità nell anno x aggiunta di 100 milioni di quote a quelle da mettere all asta nell anno x+2. Le quote sarebbero attinte dalla Riserva di Stabilità (Art. 1, para 4) 60 (c) se per più di 6 mesi consecutivi il prezzo del carbonio è più di 3 volte maggiore del prezzo medio registrato nei 2 anni precedenti (art 29bis Direttiva ETS), anche se il surplus stimato fosse maggiore di 400 milioni aggiunta di 100 milioni di quote a quelle da mettere all asta nell anno x+1. Le quote sarebbero attinte dalla Riserva di Stabilità (Art. 1, para 5) Il meccanismo non ha alcun effetto sul cap complessivo stabilito con il pacchetto clima-energia. Da un lato, le quote ritirate dalle aste non sarebbero definitivamente eliminate. Dall altro, solo le quote presenti nella riserva potrebbero essere immesse sul mercato e, se la riserva fosse vuota, gli interventi automatici di aggiunta non verrebbero attuati. Il meccanismo tende quindi a: a. creare, a lungo termine, un livello di surplus massimo (833milioni di quote) b. garantire, nel breve e medio termine, un livello di surplus minimo sul mercato pari a circa 500mln di quote. Figura 23: Illustrazione del meccanismo di aggiustamento dell offerta Fonte: Commissione europea Le soglie di 833 e 400 milioni, sono state quantificate dalla Commissione a seguito di diverse consultazioni con gli stakeholder, in particolare sulla base delle esigenze di hedging previste per il settore termoelettrico. Per trasparenza la Commissione renderebbe pubblico a maggio di ogni anno il quantitativo di quote in circolazione l anno precedente (surplus).

Il surplus sarebbe calcolato come: anno x annox surplus annox = [ quote emesse + crediti internazionali utilizzati] 2008 2008 annox [ totale emissioni verificate + quote presenti in Riserva] 2008 Tabella 14: Sintesi delle condizioni di azione automatica della Riserva di Stabilità REAZIONE AUTOMATICA LIVELLO DI SURPLUS PREZZO QUOTE MECCANISMO QUANTITA 61 > 833 milioni di quote nell anno X (quantificabile nell anno x+1) Non rilevante RITIRO quote dalle aste nell anno X+2-12% del surplus ( 100 milioni) < 400 milioni di quote nell anno X (quantificabile nell anno x+1) Non rilevante AGGIUNTA quote alle aste nell anno X+2 + 100 milioni Prezzo > 3 x AGGIUNTA > 400 milioni di quote nell anno X-1* prezzo medio** quote alle aste nell anno +100 milioni anni X-1* e X-2* X+1* *gli anni di riferimento sono ipotizzati: il testo della proposta non li precisa ** il testo non chiarisce a quale prezzo medio ci si riferisca: prezzo medio sulle piattaforme d asta, prezzo medio mercato primario + mercato secondario e, nel caso, quali siano prodotti e piattaforme di riferimento 2. Modifiche proposte da Parlamento e Consiglio La proposta della Commissione è tuttora al vaglio dei due co-legislatori europei Parlamento e Consiglio - che pur mostrando un atteggiamento generale positivo all introduzione della Riserva di Stabilità, hanno chiesto una serie di modifiche, non sempre nella stessa direzione. Per quanto riguarda il Parlamento europeo, il 24 febbraio u.s. il Comitato Ambiente (ENVI) ha esaminato e votato oltre duecento emendamenti alla proposta della Commissione. Il parere reso è vincolante e costituisce una tappa fondamentale nella procedura legislativa ordinaria che la decisione sta seguendo. In sintesi, il risultato esprime la convergenza tra gli europarlamentari su tre punti principali: operatività della Riserva di Stabilità già dal 2018, accantonamento delle quote oggetto di backloading in Riserva e creazione di un fondo per l innovazione a favore l introduzione di tecnologie a basso contenuto di carbonio a beneficio dell industria con le quote non collocate a fine periodo, in quanto residue dalla Riserva Nuovi Entranti o per via di mancate assegnazioni per cessazioni e significative riduzioni di capacità degli impianti. D altro canto il Consiglio UE, nella sede del Comitato dei Rappresentanti Permanenti degli Stati membri dell Unione (Coreper I), lo scorso 25 marzo, ha raggiunto un intesa iniziale tra i 28 sulla Riserva di Stabilità fondato su tre punti principali: operatività della Riserva dal 2021, trasferimento immediato delle quote

già oggetto di accantonamento temporaneo per via del backloading in Riserva, rimettere la questione delle quote non collocate a fine periodo alla Commissione nell ambito della più ampia revisione della direttiva EU ETS nel quadro Clima-Energia al 2030. Il Coreper ha assegnato alla Presidenza lettone il mandato per l avvio del trilogo, ovvero il negoziato tra Consiglio, Parlamento e Commissione per concordare un unico testo per finalizzare la misura. Analogo mandato era stato già assegnato dal Parlamento al Rapporteur del Comitato Ambiente, On. Belet, a fine febbraio e il negoziato è partito quindi lo scorso 30 marzo. Tabella 15: Posizioni di PE e Consiglio UE sulla Riserva di Stabilità 62 3. Reazioni degli stakeholder Le associazioni di categoria europee che raggruppano i principali portatori di interesse coinvolti nell EU ETS e i loro associati hanno partecipato attivamente alla discussione pubblica sulla Riserva e a più riprese espresso le proprie posizioni, attraverso i media e nel dialogo tra con Commissione, Parlamento e governi nazionali. International Emissions Trading Association (IETA) L associazione raggruppa sia operatori soggetti all EU ETS, in particolare nel settore termoelettrico, sia operatori finanziari attivi nelle attività di trading di quote per conto terzi e a fini speculativi. A titolo di esempio, tra i soggetti con sedi in Italia partecipano ENEL, ENEL Trade, EcoWay, KPMG, ENI, Electrade S.p.A., KDF Energy S.R.L. etc. In generale sono favorevoli alla Riserva perché è in linea con le richieste degli operatori per un meccanismo non discrezionale che fornisca maggiori certezze, anche sul medio-lungo termine, e che mitighi gli effetti di possibili sovrapposizioni tra policy. Alcuni associati, tra cui ENEL e Bloomberg New Energy Finance, hanno peraltro lavorato con la Commissione alla predisposizione della proposta. Business Europe Associazione delle associazioni industriali europee. Confindustria è membro per l Italia Favorevoli al rafforzamento del ruolo dell EU ETS, ma scettici sul target emissioni senza sapere quale siano le posizioni degli stati extraeuropei. Rischio che ancora una volta l UE diventi un front runner isolato in cui il

peso degli obiettivi climatici vada a ricadere sui settori industriali che verrebbero sempre più penalizzati nella competizione internazionale. Eurelectric Eurelectric - Union of the Electricity Industry è l associazione di categoria che rappresenta gli interessi dell industria elettrica europea. Gli associati sono principalmente le imprese produttrici di energia e le società di distribuzione elettrica. Eurelectric sostiene l importanza di anticipare al 2017 l operatività della Riserva per potere ristabilire l equilibrio tra i fondamentali del mercato del carbonio, nel più breve tempo possibile e dare un forte segnale di prezzo in linea con il percorso europeo di decarbonizzazione. Eurelectric giudica come un buon segnale la previsione di accantonare le quote già oggetto di backloading e le quote non allocate in Riserva e non sul mercato 50. 63 4. Valutazioni degli analisti Gli effetti sul mercato dell introduzione della Riserva sono stati oggetto di studio anche da parte dei principali analisti del mercato del carbonio europeo. In particolare, gli analisti si sono concentrati nello studio di come le diverse opzioni in discussione riguardo gli elementi strutturali della riforma potrebbero impattare i prezzi. Si riportano a seguire le valutazioni di alcune delle società che hanno accompagnato la Commissione nella definizione della proposta partecipando agli stakeholder meeting tenutisi durante il primo semestre 2014 e la cui analisi a tutt oggi informa le posizioni di governi di peso. ICIS Tschach Solution Secondo le stime della società tedesca, tra i principali riferimenti della Commissione europea oltre che degli operatori del mercato, il design della Riserva andrebbe ad impattare sulla variazione di prezzo nel breve periodo ma al 2030 i livelli attesi di prezzo sarebbero simili in tutte le ipotesi considerate. Secondo la società il prezzo di lungo termine infatti resta determinato dal cap ovvero dall obiettivo ambientale di lungo termine strutturale al sistema. La Riserva però potrebbe avere un effetto positivo per diminuire la volatilità dei prezzi e dare un segnale di prezzo più significativi in tempi brevi, in modo da evitare l effetto di carbon lock-in dovuto a investimenti pianificati in uno scenario di prezzi attuali troppo bassi. 50 Si rimanda a http://www.eurelectric.org/news/2015/eu-ets-parliament-vote-on-market-stability-reserve-opens-thedoor-for-rapid-agreement-but-could-be-more-ambitious/.

Figura 24: ICIS Tschach Solution - Analisi effetti sul mercato della RSM 64 Fonte: ICIS Tschach Solution, feb. 2015 Thomson Reuters Point Carbon L analisi di Point Carbon, che come ICIS Tschach Solutions è tra i principali riferimenti della Commissione europea per l analisi del mercato del carbonio europeo, ha esiti simili a quelli raggiunti dai colleghi. La data di entrata in esercizio della RSM sembrerebbe avere forti impatti sulla volatilità dei prezzi nel breve periodo per poi assestarsi su valori pressoché identici al 2030, raggiungendo però nello stesso anno livelli di emissioni significativamente differenti. L introduzione anticipata della Riserva infatti potrebbe anticipare scelte di investimento a minor contenuto di carbonio, anticipando gli effetti strutturali di riduzione delle emissioni stimolati dal Sistema, specie nel settore elettrico, in virtù dei cicli di vita degli investimenti in generazione.