CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO 12 ore (secondo il D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. in applicazione del DM 15/07/2003 n.



Documenti analoghi
Le nuove regole del pronto soccorso nei luoghi di lavoro

SICUREZZA ED IGIENE SUL LAVORO NELLE AUTOCARROZZERIE

D.M. 388/2003 GRUPPO B GRUPPO C

CORSO di FORMAZIONE per ADDETTI AL PRONTO SOCCORSO in attività classificate nei Gruppi A, B o C (D.M. 388/2003)

PROVINCIA DI. NOMINATIVO AZIENDA SEDE: DOCUMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL PIANO AZIENDALE DI PRONTO SOCCORSO (D.Lgs. 626/94 DM 15 Luglio 2003 n.

E importante rimarcare la distinzione tra paziente grave e paziente urgente.

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

APPARATO CARDIOVASCOLARE

Il corso sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti con date, orari e sedi DA DEFINIRE.

EMERGENZA E PRIMO SOCCORSO

PIANO DI PRONTO SOCCORSO

PRIMO SOCCORSO IN AZIENDA

PIANO DELLE MISURE PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI ( DLgs 9 aprile 2008, n. 81 ed integrazione DLgs 3 agosto 2009, n. 106 )

CIRCOLARE CLIENTI - N 08/2005

CRITERI DI ORGANIZZAZIONE DEL PRIMO SOCCORSO E DI INDIVIDUAZIONE DELLE RISORSE NECESSARIE

pubblicato su: Gazzetta Ufficiale Italiana n 27 del 03/02/2004 TESTO VIGENTE SOMMARIO

Decreto 15 Luglio 2003, n. 388

Decreto del Ministero della Salute 15 luglio 2003, n. 388

CORSO PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO 1 (ex D. Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 integrato dal D. Lgs. n. 106 del 3 agosto 2009 ed ex D.M.

Primo soccorso in azienda

Registro controlli antincendio e PS. (D.Lgs. 626/94 DM DPR 37/98 DM 388/03)


L APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO

MINISTERO DELLA SALUTE. DECRETO 15 luglio 2003, n. 388

Catalogo corsi Sicurezza Formazione obbligatoria prevista dal D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. e dall'accordo Stato Regioni in vigore dal 26 gennaio 2012

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE

Corso di formazione per Addetto al Servizio di Primo Soccorso (corso di aggiornamento)

Corso teorico pratico per i lavoratori addetti al Pronto Soccorso Aziendale Aziende di gruppo A (D.Lgs. 626/94 D.M. 15 luglio 2003 n.

PIANO DI PRIMO SOCCORSO

L Emergenza Sanitaria

P4 FORMAZIONE DEI. Formazione specifica dei lavoratori: GESTIONE INFORTUNI E PIANO DI PS

Le nuove norme sulla organizzazione del pronto soccorso aziendale

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014

PROCEDURA PRIMO SOCCORSO E PRONTO INTERVENTO

Corso per soccorritori volontari L APPARATO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA. Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA

L APPARATO CIRCOLATORIO

OBBLIGHI IN MATERIA DI SICUREZZA PER DATORI DI LAVORO, PREPOSTI, DIRIGENTI E LAVORATORI

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PRONTO SOCCORSO Milano, 27 gennaio 2005 S008/05 PRONTO SOCCORSO IN AZIENDA. Egregio Associato,

PIANO DI PRIMO SOCCORSO

Formazione per Addetti al Primo Soccorso

Conferenza Regionale Misericordie. Ufficio Formazione

CIRCOLARE CLIENTI - N 14/2015

REGOLAMENTO SUL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE

Corso di Formazione ed Aggiornamento per Addetti al Servizio di Pronto Soccorso Aziendale

DOCUMENTO ORGANIZZAZIONE PRIMO SOCCORSO E REGISTRO DEI CONTROLLI

Il B.L.S. (Basic Life Support)

PIANO DI PRONTO SOCCORSO

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

PIANO DI PRIMO SOCCORSO (art. 46 DLgs. 81/2008 e decreto n.388/2003)

ELEMENTI DI PRIMO SOCCORSO

Misericordia di Empoli Centro Formazione. Primo Soccorso. Eventi e Lesioni di Origine Traumatica

RSPP - CARATTERISTICHE

SIGNIFICATO DEI SIMBOLI UTILIZZATI NELLE SCHEDE 07

Documento Valutazione Rischi

InformaImpresa n. 43 del 03/12/04. Sicurezza sul lavoro. Prorogato al 3 febbraio 2005 il Decreto sulla gestione del Primo Soccorso aziendale.

Rischio ELETTRICO Prima Parte: Pericoli e conseguenze Seconda Parte: Aspetti Legislativi / Normativi Terza Parte: Misure di protezione

CATALOGO TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO

PIANO DI MIGLIORAMENTO

BLS. Rianimazione cardiopolmonare di base B L S. corso esecutori per personale laico. (linee-guida scientifiche ERC-ILCOR 2005)

Decreto legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 pubblicato sulla G.U. n Supplemento Ordinario - del 30 aprile 2008

DOSSIER CORSI DI FORMAZIONE GENNAIO - DICEMBRE 2015

GLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA. Le risposte fisiologiche dell immersione

FEBBRAIO Informazioni ed Iscrizioni: Antonella Moi Tel.0544/ Fax 0544/34565

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Verifica da effettuarsi a cura dell Addetto ai Servizi di emergenza antincendio ed evacuazione di emergenza

Istituto d'istruzione Superiore Giuseppe Peano CORSO VENEZIA, TORINO. PIANO DI PRIMO SOCCORSO ( D.M. 388/2003, D.

L organizzazione del Primo Soccorso

Programma di formazione, informazione e. addestramento del personale addetto

PIANO DI PRONTO SOCCORSO

ISTITUTO COMPRENSIVO J. SANNAZZARO SCUOLA DELL INFANZIA CAPOLUOGO PROT. N A/35 OLIVETO CITRA, 27/11/2015. Via Sandro Pertini Oliveto Citra (SA)

ABC della sicurezza sul lavoro

TU art. 45. IL DATORE DI LAVORO prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

PIANO DI PRONTO SOCCORSO. ITCG G. Maggiolini. via Spagliardi 19 - Parabiago (MI)

CENNI DI LEGISLAZIONE

IL PRIMO SOCCORSO IN CANTIERE. ed TU. Titolo IV. Cantieri temporanei o mobili PRIMO SOCCORSO IN CANTIERE. il titolo IV del Dl.gs 81/ /2009

Anpas - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze SERVIZIO CIVILE NAZIONALE SOCIO C.N.E.S.C. CONFERENZA NAZIONALE ENTI SERVIZIO CIVILE

IL PRIMO SOCCORSO QUALI REGOLE RISPETTARE DALLA FORMAZIONE DEL PERSONALE AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

FIGURE PREVISTE DAL D.Lgs 81/08

Corso di formazione 15 marzo 2013

della SICUREZZA e della SALUTE SUI LUOGHI DI LAVORO

Titolo rilasciato: Il rilascio dell attestato di partecipazione avverrà solo dopo aver effettuato almeno il 70% delle ore previste.

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

ddestramento sicurezza sul lavoro Centro di formazione e addestramento per la sicurezza sul lavoro

DECRETO LEGISLATIVO 9 APRILE 2008 N. 81 E S.M.I. ASPETTI DELLA NORMATIVA CHE RIGUARDANO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

doc 08 A Pagina 1 di Fax Viale Stelvio, Busto Arsizio (Va)

Nozioni di Primo Soccorso

CONFERENZA STATO REGIONI SEDUTA DEL 27 FEBBRAIO 2003

PROGRAMMA DEL CORSO INCARICATO DI PRIMO SOCCORSO AZIENDA GRUPPO A

Catalogo dell Offerta Formativa TecnoAmbiente Srl

PIANO DI PRIMO SOCCORSO

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI

RISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI

Celle frigorifere e lavori in isolamento. Il lavoro isolato casi di studio. rivetta sistemi

Le Principali Novità

PIANO DI PRONTO SOCCORSO

Transcript:

CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO 12 ore (secondo il D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. in applicazione del DM 15/07/2003 n. 388) MODULO A I Parte

Aspetti Giuridico-Normativi 2 2

IL SISTEMA DI PRIMO (O DI PRONTO) SOCCORSO VALUTAZIONE DEI RISCHI D.Lgs. 81/08 Art. 28 PIANO DI EMERGENZA SISTEMA DI PRIMO SOCCORSO D.Lgs. 81/08 Art. 45 Designazione addetti al primo soccorso e assistenza medica di emergenza FORMAZIONE ADDETTI: DM 15/07/03, n. 388 Formazione obbligatoria Aggiornamento formazione ogni 3 anni 3 3

Art. 18 co. 1 D. Lgs. 81/08 Il datore di lavoro,.., e i dirigenti, secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono: a)... b) designare preventivamente i lavoratori incaricati dell attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell emergenza; c) nell affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza; 4 4

Art. 43 D. Lgs. 81/08: ildatoredi lavoro a) Organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell emergenza. b) Designa i lavoratori incaricati. c) Informa i lavoratori che possono essere esposti ad un pericolo grave ed immediato circa le misure predisposte d) Programma gli interventi, prende i provvedimenti, dà istruzioni operative. e) Adotta i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore possa operare in situazioni di emergenza 5 5

Art. 45 D. Lgs. 81/08 Il datore di lavoro, tenendo conto della natura della attività e delle dimensioni dell azienda o dell unità produttiva, sentito il medico competente ove nominato, prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza, tenendo conto delle altre eventuali persone presenti sui luoghi di lavoro e stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori infortunati. 6 6

INFORMAZIONE Tutti i lavoratori (articolo 36 co 9 D. Lgs. 81/08) INCARICATI Designazione di uno o più lavoratori Frequenza corso teorico-pratico (articolo 37 co9d.lgs.81/08) FORMAZIONE E CONTENUTI Aziende gruppo A: 16 ore; contenuti allegato III DM 15/07/03, n. 388 Aziende gruppo B e C: 12 ore; contenuti allegato IV DM 15/07/03, n. 388 7

INCARICATI La designazione non può essere rifiutata, se non per giustificato motivo (art. 43 co 3 D. Lgs. 81/08) 8

Designazione degli addetti al primo soccorso. L «obbligo» normativo La normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro fa vivere la designazione del personale addetto al primo soccorso come un obbligo: «obbligato» il datore di lavoro a formare e designare; «obbligati» i lavoratori ad accettare, salvo situazioni estreme e motivate, la designazione. 9

Qual è la ratio della filosofia dell «obbligo»? 1) Consolidare la cultura della conoscenza di principi che consentono di mantenere la vita prima dell arrivo dei soccorsi «qualificati» (il 50% delle morti per sindromi acute si verifica nelle fasi di attesa del personale sanitario) 2) Rendere gli interventi di rianimazione cardio-polmonare un portato spontaneo della popolazione non solo negli ambienti di lavoro ma anche negli altri ambienti di vita 10

Numerosità degli addetti al primo soccorso Non esistono precise disposizioni in relazione al numero di addetti al primo soccorso in azienda. Il Datore di lavoro, effettuata la valutazione dei rischi, decide congiuntamente al proprio RSPP e al medico competente. In linea generale, i parametri da valutare per la decisione sono: organizzazione dell attività lavorativa e luoghi di lavoro; natura dell attività lavorativa; numero di dipendenti. 11

Il ruolo dell addetto al primo soccorso Il ruolo dell «addetto» si sostanzia con i contenuti della formazione e del piano di emergenza aziendale. 12

Segue Il ruolo dell addetto al primo soccorso Generalmente è presente in azienda Si occupa del controllo del contenuto delle cassette di PS Si occupa del controllo del materiale vario integrato al contenuto base se previsto (laddove non sia presente personale sanitario addetto all infermeria) Contribuisce al costante aggiornamento delle procedure di eventuale intervento 13

3-2-2004 Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 27 MINISTERO DELLA SALUTE DECRETO 15 luglio 2003, n. 388 Regolamento recante disposizioni al pronto soccorso aziendale, in attuazione dell articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni. Classificazione delle aziende 1. Le aziende sono classificate, tenuto conto della tipologia di attività svolta, del numero di lavoratori e dei fattori di rischio, in tre gruppi. Gruppo A: I. Aziende soggette a normative specifiche: aziende a rischio di incidente rilevante (D.Lgs. 334/99), centrali termoelettriche, laboratori e impianti nucleari(d.lgs. 230/95), aziende estrattive/minerarie (D.Lgs. 623/96), lavori in sotterraneo (D.Lgs. 320/56), aziende per fabbricazione esplosivi, polveri e munizioni. II. Aziende con più di 5 addetti, con gruppi tariffari INAIL con indice infortunistico di inabilità permanente superiore a 4 (desumibile dalle statistiche INAIL aggiornate al 31.12 di ogni anno). 14

III. Aziende del comparto agricoltura, che occupano più di 5 addetti a tempo indeterminato. Gruppo B: Aziende con 3 o più lavoratori che non rientrano nel gruppo A. Gruppo C: Aziende con meno di 3 lavoratori che non rientrano nel gruppo A. I successivi obblighi dipendono dal gruppo in cui si colloca l Azienda: GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO C Presidi di Primo Soccorso Durata del corso di formazione per Addetti al Primo Soccorso Cassetta di Primo Soccorso Cassetta di Primo Soccorso Pacchetto di medicazione 16 ore 12 ore 12 ore 15

I contenuti della cassetta di primo soccorso e del pacchetto di medicazione, nonché dei corsi di formazione da effettuare, sono dettagliati all interno dello stesso Decreto. I corsi di formazione devono essere tenuti da personale medico in collaborazione, ove possibile, con il Servizio di Emergenza del Servizio Sanitario Nazionale.. I corsi andranno infine ripetuti con cadenza almeno triennale, almeno per quanto attiene le capacità di intervento pratico. Le aziende che hanno lavoratori che prestano la propria attività in luoghi isolati (diversi dalla sede), hanno l obbligo di fornire il pacchetto di medicazione e un mezzo di comunicazione che permetta di contattare l azienda per attivare il Sistema Sanitario Nazionale in caso d emergenza. Rimane l obbligo, per tutte le Aziende, di definire gli adempimenti derivanti dal nuovo Decreto in collaborazione con il Medico Competente. 16

quindi in sintesi: Entrata in vigore del DM 15 luglio 2003, n. 388 Il decreto divide le aziende in tre gruppi, tenendo conto: della tipologia dell attività svolta del numero dei lavoratori dei fattori di rischio. 17 17

LE DOTAZIONI DI PRONTO SOCCORSO Nelle aziende o unità produttive di gruppo B, il datore di lavoro deve garantire la presenza della cassetta di pronto soccorso, tenuta presso ciascun luogo di lavoro, adeguatamente custodita in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata, contenente la dotazione minima indicata nell'allegato 1 del D.M. 388/2003, da integrare sulla base dei rischi presenti nei luoghi di lavoro e su indicazione del medico competente, ove previsto, e del sistema di emergenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale, e della quale sia costantemente assicurata, la completezza ed il corretto stato d'uso dei presidi contenuti. 18

Segue LE DOTAZIONI DI PRONTO SOCCORSO NelleaziendeounitàproduttivedigruppoC,ildatoredi lavoro deve garantire la presenza del pacchetto di medicazione, tenuto presso ciascun luogo di lavoro, adeguatamente custodito e facilmente individuabile, contenente la dotazione minima indicata nell'allegato 2 del D.M. 388/2003, da integrare sulla base dei rischi presenti nei luoghi di lavoro, della quale sia costantemente assicurata, in collaborazione con il medico competente, ove previsto, la completezza ed il corretto stato d'uso dei presidi ivi contenuti; e un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale. 19

Segue LE DOTAZIONI DI PRONTO SOCCORSO INFERMERIA O LUOGO DESTINATO Il luogo di custodia deve essere: a) facilmente accessibile b)facilmente individuabile con segnaletica appropriata c) individuabile nelle planimetrie di emergenza 20 20

Segue LE DOTAZIONI DI PRONTO SOCCORSO Aziende di GRUPPO A e B: Guanti sterili monouso (5 paia). Visiera paraschizzi. Flacone di soluzione cutanea di iodopovidoneal 10% di iodio da 1 litro (1). Flaconi di soluzione fisiologica ( sodio cloruro -0, 9%) da 500 ml (3). Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10). Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2). Teli sterili monouso (2). Pinzette da medicazione sterili monouso (2). Confezione di rete elastica di misura media (1). Confezione di cotone idrofilo (1). Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso (2). Rotoli di cerotto alto cm. 2,5 (2). Un paio di forbici. Lacci emostatici (3). Ghiaccio pronto uso (due confezioni). Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2). Termometro. Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa. 21

Segue LE DOTAZIONI DI PRONTO SOCCORSO Aziende di GRUPPO C: Guanti sterili monouso (2 paia). Flacone di soluzione cutanea di iodopovidoneal 10% di iodio da 125 ml (1). Flacone di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0,9%) da 250 ml (1). Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (1). Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (3). Pinzette da medicazione sterili monouso (1). Confezione di cotone idrofilo (1). Confezione di cerotti di varie misure pronti all'uso (1). Rotolo di cerotto alto cm 2,5 (1). Rotolo di benda orlata alta cm 10 (1). Un paio di forbici (1). Un laccio emostatico (1). Confezione di ghiaccio pronto uso (1). Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (1). Istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del servizio di emergenza 22

Presidi utili per integrare le dotazioni di pronto soccorso Gli ulteriori presidi utili per integrare la dotazione della cassetta di PS sono: N. 1 confezione di sapone liquido N. 1 confezionedi guantimonousoin vinileo in nitrile N. 1 confezionedi acquaossigenataf.u. 10 vol. N. 1 confezione tipo Amuchina al 10% pronto ferita N. 1 rotolobendaorlataalta10 cm N. 1 coperta isotermica monouso N. 1 pocket mask maschera per la ventilazione artificiale N. 1-2 bende elastiche nel caso di ferite estese, di sanguinamenti venosi e nel caso di morsi di rettili (lavoratori in luoghi remoti) Alcuni Tamponi per il bendaggio oculare N. 1-2 stecche modellabili per fratture arti N. 1 collare cervicale (in caso di rischio traumatologico) 23

LA SEGNALETICA DI PRONTO SOCCORSO (D. Lgs. 81/08) frecce direzionali collegamento telefonico entrata 24 24

Segue LA SEGNALETICA DI PRONTO SOCCORSO luogo di custodia delle dotazioni luogo di custodia della barella doccia di emergenza lavaocchi 25 25

Lavaocchi e Docce di Emergenza 26 26

LA FORMAZIONE DOCENTI DEL CORSO La formazione dei lavoratori incaricati è svolta da personale medico. Nello svolgimento della parte pratica della formazione il medico può avvalersi della collaborazione di personale infermieristico o di altro personale specializzato. TEST La prova viene effettuata mediante test di accertamento delle conoscenze acquisite. Ogni partecipante dovrà consegnare l originale del questionario quale documento di verifica dell apprendimento. 27

Percorso formativo MODULO A Le emergenze sanitarie e gli interventi di primo soccorso MODULO B Traumi e patologie in ambiente di lavoro MODULO C Acquisire capacità di intervento pratico 28

Allertare il Sistema di Soccorso e Riconoscere un Emergenza Sanitaria 29

PRELIMINARMENTE INDIVIDUARE I LUOGHI DEL PRIMO SOCCORSO IN AZIENDA INDIVIDUARE LA POSIZIONE DI: punto di ricevimento delle chiamate di soccorso punto di ritrovo della squadra di primo soccorso postazione di soccorso dotazioni di primo soccorso aeree a rischio specifico interruttori generali elettrici laddove necessario, docce e/o lavaocchi di emergenza punti di accesso dei mezzi di soccorso 30 30

PRIMO SOCCORSO E l aiuto che viene dato ad una persona che ha subito un evento infortunistico (incidente) o personale (malore), in attesa dell intervento di un soccorritore addestrato (personale medico / paramedico), al fine di mantenere le funzioni vitali dell infortunato e prevenire le complicazioni. 31

L evento può essere definito EMERGENZA URGENZA Condizione che pone la vittima in pericolo di morte; richiede un intervento IMMEDIATO Condizione che richiede un intervento ENTRO BREVE TEMPO 32

Sono Emergenze: arresto cardiaco; emorragie arteriose; amputazione; shock; coma; infarto; insufficienza respiratoria; ictus; folgorazione; ustioni estese. 33

Sono Urgenze poco differibili: colpo di calore; emorragie contenibili; ferite profonde; fratture del bacino e della colonna. 34

LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA 35

È rappresentata da una serie di operazioni salvavita che consentono di fare da ponte tra l evento e l arrivo della soluzione riducendo al minimo i danni anossici cerebrali. 36

La catena della sopravvivenza Accesso precoce ai servizi sanitari d emergenza, con la chiamata al 118; BLS(Basic Life Support, rianimazione di base) precoce; Defibrillazione precoce; ALS(Advanced Life Support, rianimazione avanzata) precoce. 37

Il SOCCORSO si compone di 3 Elementi LA SCENA IL SOCCORRITORE LA VITTIMA 38

I COMPITI DEL PRIMO SOCCORRITORE (in caso di infortunio): ANALIZZARE LA SITUAZIONE 1. Valutare quali sono i rischi presenti 2. Verificare il numero degli infortunati 3. Riconoscere rapidamente il tipo di evento (urgenza o emergenza) 4. Individuare gli infortunati gravi PRENDERE LE DOVUTE PRECAUZIONI 1. Indossare i dispositivi di protezione 2. Ad es. bloccare l energia elettrica 3. Eliminare eventuali ostacoli/pericoli VERIFICARE LE CONDIZIONI DELL INFORTUNATO 1. Effettuare le tecniche di primo soccorso 2. Richiedere l intervento del 118 39

IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DELL EVENTO L identificazione e la valutazione della gravità dell evento sono fondamentali in quanto consentono di raccogliere e trasmettere le informazioni necessarie al rapido arrivo del soccorso sanitario. Il momento di identificazione e valutazione dell evento comprende: La valutazione della scena e della sicurezza della stessa La valutazione dell infortunato 40

Valutazione e sicurezza della scena Si ottiene valutando la situazione, evitando di esporsi e di esporre la vittima a rischi inutili. Va sempre assicurata la sicurezza: del soccorritore dell infortunato delluogo 41

Segue Valutazione e sicurezza della scena In caso di pericolo: Allontanare gli astanti ed impedire ad altri di esporsi Autoproteggersi Richiedere in ogni caso l intervento di un soccorso adeguato Se possibile allontanare l infortunato dalla zona pericolosa 42

Segue Valutazione e sicurezza della scena Valutare la scena di un evento significa cogliere rapidamente tutti quei particolari che consentono di verificare immediatamente se ci sono gli estremi di sicurezzaperséeperglialtri. Porre particolare attenzione a: Strutture pericolanti Fiamme e fonti di calore Sostanze pericolose ed infiammabili Fumo e gas tossici Oggetti o strumenti contundenti 43

IN CASO DI INFORTUNIO Lavoratore Infortunato Interviene l Incaricato al Primo Soccorso Informa il Preposto Caso lieve Caso non urgente Caso grave ed urgente 44

SCHEMA DECISIONALE Lieve che non richiede la chiamata al 118 o il ricorso alla struttura ospedaliera Praticare le eventuali medicazioni in locale idoneo Non urgente che richiede il ricorso alla struttura ospedaliera. COSA BISOGNA FARE? Attuare le misure di primo soccorso e organizzare direttamente il trasporto in ospedale Grave e urgente Caso grave Telefonare al 118 Attuare le misure di primo soccorso ed attendere l arrivo dell ambulanza 45

CHIAMATA DI SOCCORSO Numeri di emergenza Emergenza sanitaria 118 Vigili del fuoco 115 Soccorso pubblico di emergenza 113 46

LA CHIAMATA AL 118 Lachiamataal118ègratuita Dalle cabine telefoniche non sono necessarie monete o schede Dal cellulare funziona sempre (anche se la scheda prepagata è esaurita) La chiamata viene sempre registrata Ricorrereal118 soloneicasidieffettiva necessità per evitare un inutile spreco di risorse N.B.: attivare il 118 solo nei casi di necessità 47

COSA COMUNICARE AL 118 1. Fornire le generalità di chi sta chiamando e il numero telefonico dal quale si chiama 2. Comunicare le indicazioni sul luogo dell evento e l indirizzo preciso (indirizzo esatto e note su come raggiungerlo) 3. Descrivere cosa è accaduto (dinamica dell evento) 4. Fornire il numero degli infortunati e ne descrivere le apparenti condizioni 5. Comunicare le eventuali cause dell infortunio (es. avvelenamento, ustione, soffocamento, malore ) 48

Segue COSA COMUNICARE AL 118 6. Comunicare i rischi presenti per i soccorritori (es. presenza di incendi, di corrente elettrica, fuoriuscite gas) 7. Non riagganciare per primi il telefono 8. Avvisare tutti i referenti aziendali affinché il personale del Pronto Soccorso possa raggiungere agevolmente l infortunato/i (es. portineria, dirigenti, capi reparto, ) 6. Far spostare eventuali ostacoli (es. carrelli o veicoli di trasporto d intralcio, portoni o cancelli, ) 49

Segue COSA COMUNICARE AL 118 Le informazioni trasmesse all operatore del 118 devono essere chiare e precise. Ricordare che lo scambio di informazioni telefoniche (logistiche e sanitarie) è basilare anche se talvolta è percepita come una perdita di tempo. Confidare nella professionalità e nelle conoscenze dell operatore del 118 rispondendo con calma alle domande e seguendone i consigli. Concentrarsi sui segni e sui sintomi descritti, riportando anche le eventuali variazioni delle condizioni. Mettere in pratica le prime manovre di soccorso nell attesa dei soccorritori. 50

Informazioni Sanitarie da trasmettere Le informazioni di carattere sanitario sono: Se si tratta di malessere generale Se sussiste perdita di coscienza Se lamenta dolore 51

Triage 118 Codice bianco: non emergenza, semplice trasporto sanitario, la persona interessata non corre nessun pericolo. Situazione di intervento programmabile o differibile. Codice verde: non emergenza, situazione differibile nel tempo, non grave ma comunque prioritaria, da non sottovalutare, lesioni che non compromettono le funzioni vitali. Codice giallo: condizioni cliniche gravi che comportano l'alterazione di almeno una funzione vitale(ad es. respiratoria, cardio-circolatoria) Codice rosso: massima emergenza assoluta, intervento prioritario, una o più funzioni vitali assenti o direttamente compromesse. 52

NON IMPROVVISARE e soprattutto ricordare che: l efficacia dell intervento dipende dalla capacità del soccorritore di eseguire gli interventi necessari con calma e prudenza 53

IL SOCCORRITORE Gli indumenti a protezione del soccorritore sono: Guanti monouso; Mascherine/visiere paraschizzi. 54

Come usare i Presidi GUANTI MONOUSO I guanti vanno indossati dal soccorritore dopo la detersione delle mani e prima di qualsiasi medicazione in cui possa venire a contatto con il sangue dell infortunato. Si utilizzano in tutti i casi di infortunio per proteggere il soccorritore e l infortunato dalle infezioni. 55 55

Segue Come usare i Presidi VISIERA Paraschizzi o mascherina È utilizzata dal soccorritore a protezione del volto da eventuali schizzi di liquidi biologici. 56 56

Segue Come usare i Presidi SOLUZIONE CUTANEA Flacone di soluzione cutanea di iodopovidoneal10%diiodioda1litro Scelta utile e corretta per un disinfettante di largo impiego, tuttavia sarebbe più idoneo provvedere al rifornimento di flaconcini da 50 ml o al massimo 125 ml. Poiché, una volta aperta la confezione, il prodotto tende a denaturarsi perdendo le caratteristiche di sterilità e quindi un flacone da un litro andrebbe sprecato per medicare solo piccole ferite o escoriazioni. 57 57

Segue Come usare i Presidi ACQUA OSSIGENATA - DISINFETTANTI Questo prodotto è utilizzato per la detersione meccanica delle parti sporche di terriccio, ruggine o altro. Da utilizzare in caso di ferite lievi (mai su ferite con emorragia o su ferite penetranti). I disinfettanti sono da utilizzare per disinfettare ferite, abrasioni, punture di insetto, escoriazioni 58 58

Segue Come usare i Presidi COMPRESSE GARZA STERILE Sono utilizzate per la pulizia e la disinfezione delle abrasioni e delle ferite, per coprire e medicare qualsiasi tipo di lesione. Per questi presidi va mantenuta la sterilità, quindi per la loro manipolazione è bene usare le pinze sterili monouso. 59 59

Segue Come usare i Presidi TELO STERILE MONUOSO Rappresenta un inserimento prezioso, spesso indispensabile, di misura non inferiore ai cm 50x60. CONFEZIONE RETE ELASTICA Rappresenta un inserimento prezioso, spesso indispensabile, di misura non inferiore ai cm 50x60. 60 60

Segue Come usare i Presidi PINZETTE MEDICAZIONE MONOUSO Vanno utilizzate ogni qualvolta si deve operare con materiale sterile. Per mantenere la sterilità della pinza occorre prestare molta attenzione all apertura della confezione, aprendola dallaparteincuilapinzaèsaldata. La parte che si può toccare con le mani è quella centrale o sagomata. 61 61

Segue Come usare i Presidi CONFEZIONE COTONE IDROFILO Il cotone va utilizzato solo come materiale assorbente in caso di perdita abbondante di sangue, unitamente alla garza. E importante non usarlo direttamente sulle ferite perché può lasciare residui di filamento di cotone. 62 62

Segue Come usare i Presidi CEROTTI Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso. Rotolidicerottoanastroaltocm2,5. FORBICI E auspicabile che si tratti del tipo taglia-abiti : le forbicine finte, contenute in molte confezioni, non sono di alcuna utilità. 63 63

Segue Come usare i Presidi LACCI EMOSTATICI È utile precisare che si tratta di lacci emostatici arteriosi : lacci in lattice da prelievo non sarebbero di alcun aiuto per dominare emorragie importanti GHIACCIO PRONTO USO Utile per piccoli traumi contusivi e/o distorsioni. 64 64

Segue Come usare i Presidi PRESSIONE Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa. L utilizzo corretto della strumentazione, indipendentemente dal modello, richiede un buon addestramento da effettuarsi durante il corso di formazione. TERMOMETRO SACCHETTI MONOUSO 65 65

In attesa dell ambulanza:. E LA LOGISTICA Allontanare i curiosi presenti e adoperarsi per facilitare l accesso dei soccorritori, sgomberando il percorso per i mezzi di soccorso all interno dell azienda Mandare un addetto sulla strada principale per farsi individuare meglio dai soccorsi 66

L assistenza al 118 67

OBIETTIVI DEL PRIMO SOCCORSO Ristabilire e mantenere le funzioni vitali Prevenire un eventuale peggioramento Rassicurare e confortare la vittima 68

Anatomia e fisiologia del corpo umano 69

NOZIONI ELEMENTARI SULL APPARATO RESPIRATORIO vie aeree organi cavi per il passaggio dell aria durante la respirazione (naso, faringe, laringe, trachea, bronchi) organi parenchimatosi polmone: scambio gassoso: l ossigeno può muoversi dall aria al sangue venoso e viceversa per l anidride carbonica filtra i materiali tossici della circolazione metabolizza alcuni composti serbatoio per il sangue 70

Anatomia dell apparato respiratorio tratto di passaggio dell aria comune in parte all apparato digerente gabbia toracica faringe naso laringe trachea aria introdotta è riscaldata, filtrata e umidificata specializzata per la produzione di suoni bronchi e bronchioli conducono aria ai polmoni (inspirazione) o da essi la trasportano all esterno (espirazione) diaframma 71

L albero bronchiale intrapolmonare 72

ATTO RESPIRATORIO INSPIRAZIONE (passaggio di aria attraverso il naso) momento attivo della respirazione determinato da un doppio meccanismo diaframma (contrazione e abbassamento) ESPIRAZIONE (fuoriuscita dell aria attraverso il naso) fase passiva, determinata dall elasticità della parete toracica e dei polmoni che tornano alle dimensioni iniziali Contrazione muscoli inspiratori le coste si innalzano e la gabbia toracica si amplia in senso sagittale e frontale Allungamento cavità toracica e suo aumento di volume Rilasciamento del diaframma le coste si innalzano e la gabbia toracica si amplia in senso sagittale e frontale 73

INSPIRAZIONE: si realizza mediante la contrazione dei muscoli respiratori, la diminuzione della pressione intratoracica e la dilatazione dei polmoni. ESPIRAZIONE si realizza mediante la distensione dei muscoli respiratori, l'aumento della pressione intratoracica e la contrazione dei polmoni. 74

Scambio e trasporto gassoso 1a FASE: VENTILAZIONE vie aeree di conduzione l aria inspirata raggiunge gli alveoli alveolo barriera sangue-gas 75

passaggio del gas attraverso le pareti alveolari 2a FASE: DIFFUSIONE l ossigeno e l anidride carbonica si muovono tra aria e sangue per semplice diffusione seguendo un gradiente pressorio 76

il gas è rimosso dal polmone da parte del sangue 3a FASE: PERFUSIONE 77

Controllo nervoso della respirazione l attività dell apparato respiratorio si adatta automaticamente e involontariamente alle necessità dell organismo scambio gassoso più intenso quandoaumentafabbisognodio 2 elaproduzionedico 2 ritmo respiratorio e frequenza cardiaca aumentano più rapido trasporto di sangue ossigenato ai tessuti che ne hanno fatto richiesta, e di sangue venoso ai polmoni 78

NOZIONI ELEMENTARI SULL APPARATO CARDIOVASCOLARE E formato da un organo propulsore centrale, il CUORE, e da numerosi canali ramificati, i VASI, nei quali circolano fluidi nutritizi 79

Schema dell'apparato circolatorio sanguifero CIRCOLAZIONE SISTEMICA o GRANDE CIRCOLAZIONE Ventricolo sinistro aorta capillari(organi) vene vena cava superiore, inferiore, e seno coronario atrio destro SISTEMA VENOSO A BASSA PRESSIONE vena cava superiore arteria polmonare vena cava inferiore SISTEMA VENOSO A BASSA PRESSIONE aorta CIRCOLAZIONE POLMONARE o PICCOLA CIRCOLAZIONE Ventricolo destro arteria polmonare capillari (polmoni) 4 vene polmonari atrio sinistro vena porta arteria mesenterica superiore rene Modificato da Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano 80

IL CUORE Definizione: organo centrale dell apparato circolatorio, che fa scorrere il sangue all interno dei vasi sanguigni con le sue contrazioni ritmiche. E un organo cavo, impari, a struttura prevalentemente muscolare. Aspetto macroscopico: ha la forma di un cono, con la base rivolta in alto,adestraeall indietro,el apiceinbasso,asinistraeinavanti. In un adulto: ilpesomedioèdig275, l'altezzadimm98, lalarghezzadimm105, la circonferenza di mm 250 Configurazione esterna del cuore faccia anteriore da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano 81

Il Cuore Posizione e rapporti da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano da: Sbarbati A, Anatomia Umana Normale, Sorbona, Napoli 82

Pericardio Cavità pericardica Diaframma 83

Facce del cuore 84

Conformazione interna Atrio sinistro Atrio destro Ventricolo destro Ventricolo sinistro da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano 85

86

Atrio destro e Ventricolo destro valvole semilunari polmonari corde tendinee muscolo papillare trabecole carnee da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano 87

da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano 88

da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano 89

Valvole e scheletro fibroso da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano 90

Vena cava superiore Sistole e diastole Aorta Arteria polmonare Vene polmonari Vena cava inferiore entricolo sinistro Ventrico 91

Parete del cuore 92

93

Muscolatura degli atri e dei ventricoli da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano 94

IL CUORE - SISTEMA DI CONDUZIONE Insieme di formazioni costituite da un particolare tessuto miocardico, il 95

Sistema Senoatriale e Atrioventricolare da: Artico M, Anatomia Umana-Principi, Edi-Ermes, Milano 96

Propagazione dell impulso 97

Fibrocellule Miocardiche 98