Numero venti 23 maggio 2014 In questo numero Mercati: le quotazioni nazionali dei principali prodotti agricoli - pag. 1 Colza: indicazioni relative alla fase di raccolta - pagg. 2/3 Unionzucchero/CGBI: considerazioni del comparto bieticolo saccarifero sulla nuova Pac - pagg. 4/5 Rapporto quindicinale sulla situazione dei mercati nazionali Riferimento dal 5 al 16 maggio 2014 20 maggio 2014 Powered by Aretè s.r.l. GRANO TENERO Nelle ultime settimane, il mercato italiano del frumento tenero ha manifestato un andamento ribassista. Il 15 maggio il frumento tenero nazionale n.1 a Bologna è stato quotato 238,00 euro/t, valore in calo di 5 euro/t rispetto alla quotazione del 30 aprile. Il 15 maggio il frumento tenero nazionale n.3, sulla medesima borsa merci, ha avuto una quotazione di 210,50 euro/t, valore in calo di 2 euro/t rispetto alla quotazione del 30 aprile. Segue nel box a destra GRANO DURO Nelle ultime settimane, il mercato italiano del frumento duro ha manifestato un andamento stabile. Il 15 maggio alla borsa merci di Bologna il frumento duro fino produzione nord è stato quotato 287,50 euro/t, valore invariato rispetto a quello registrato il 30 aprile; il frumento duro fino produzione centro è stato quotato 289,00 euro/t, valore invariato rispetto a quello registrato il 30 aprile. Il 13 maggio alla borsa merci di Milano il frumento duro fino nord è stato quotato 294,50 euro/t, valore invariato rispetto a quello quotato il 29 aprile. Sulla piazza di Foggia il frumento duro fino il 14 maggio ha registrato un valore di 287,50 euro/t valore invariato rispetto al dato del 30 aprile. MAIS Durante le ultime due settimane, il mercato nazionale del mais è stato caratterizzato da un andamento stabile/rialzista. Alla borsa merci di Bologna, la quotazione del mais nazionale il 15 maggio (pari a 199,00 euro/t) ha registrato un valore superiore di 4,00 euro/t rispetto alla quotazione del 30 aprile. Il 13 maggio il mais nazionale ibrido, sulla borsa di Milano, è stato pari a 195,50 euro/t, valore invariato rispetto a quello registrato il 29 aprile. SOIA Il 15 maggio la soia nazionale, sulla borsa di Bologna, ha registrato un valore pari a 454,50 euro/t, quotazione in calo di 13,00 euro/t rispetto a quella registrata il 30 aprile. Sulla borsa merci di Milano, il 13 maggio, la soia nazionale ha ricevuto una quotazione pari a 458,50, valore inferiore di 10,00 euro/t rispetto a quello registrato il 29 aprile. COLZA I prezzi sul Matif sono pari a 360,00 euro/t sulla scadenza di agosto 2014 e 364,00 euro/t sul raccolto con scadenza novembre 2014. Associazione Nazionale Bieticoltori e-mail: anb@anb.it www.anb.it 1
INDICAZIONI RELATIVE ALLA FASE DI RACCOLTA L'operazione di raccolta rappresenta un aspetto determinante ai fini del bilancio economico della coltura, in considerazione delle possibili perdite di prodotto. Le medesime possono essere molto elevate, qualora non siano adottate opportune soluzioni operative. Le perdite di prodotto nella fase di raccolta L'entità delle perdite di prodotto durante la fase di raccolta dipende, principalmente, dalla situazione colturale, delle condizioni operative, del tipo di attrezzatura impiegata e della regolazione della medesima. L'impiego di una barra da cereali, senza le opportune modifiche, comporta perdite che si attestano, mediamente, sull ordine del 20-25%. L adozione di una barra a taglio verticale consente di limitare le perdite entro il 7-8%. L'impiego di un'attrezzatura idonea e la razionalizzazione di tutte le operazioni di raccolta assicura il contenimento delle perdite in entità trascurabili. Soluzioni per contenere le perdite di prodotto nella fase di raccolta Scegliere le migliori cultivar ibride, caratterizzate da una maturazione più uniforme e da una ridotta deiscenza. Scegliere correttamente l epoca di raccolta, individuando il momento propizio (vedere le indicazioni riportate nella pagina successiva). Ottimizzare l operazione di raccolta impiegando testate specifiche o opportunamente adattate, assicurando adeguate condizioni operative (vedere indicazioni box a destra pagina corrente e successiva). Le macchine per la raccolta della colza Per la raccolta della colza sono disponibili testate specificatamente concepite. Di norma vengono, tuttavia, utilizzate mietitrebbiatrici da grano. Al fine di contenere le perdite, le medesime debbono essere adattare con specifici kit e opportunamente regolate. Le modifiche da apportare alla trebbiatrice da grano sono essenzialmente le seguenti: 1) Applicazione di una barra di taglio verticale (foto in basso); 2) Spostamento in avanti della barra di taglio orizzontale (foto in basso). continua box pagina successiva Associazione Nazionale Bieticoltori e-mail: anb@anb.it www.anb.it 2
Scelta del momento propizio per la raccolta Nella fase di raccolta della colza debbono essere coniugati due aspetti fra loro contrastanti: da un lato la necessità di contenere i costi di riconduzione al valore standard contrattuale di umidità del 9%, dall'altro la necessità di limitare le perdite produttive che possono aumentare al scendere del tenore di umidità. Nonostante i nuovi ibridi assicurino una maggiore uniformità di maturazione e una minore deiscenza, infatti, la specie è caratterizzata da una certa scalarità di maturazione e dalla tendenza delle silique ad aprirsi oltre un certo livello di essiccazione. Tenuto conto di questi a- spetti, la fase propizia per l'avvio della raccolta inizia quando l'umidità del seme è pari al 12-13%. Da un'analisi visiva, le piante sono completamente disseccate nella porzione apicale e gli acheni sono di colore nero o comunque molto scuro. Il periodo ottimale di raccolta coincide con l inizio della fessurazione delle prime silique. Nella pianura padana tali condizioni si verificano, mediamente, fra la seconda e la terza decade del mese di giugno. In presenza di livelli di umidità molto bassi evitare la raccolta nelle ore più calde. In presenza di silique aperte si consiglia di trebbiare nelle ore notturne. Mietitrebbiatrice con testata specificatamente concepita per la raccolta della colza. La barra da grano adattata deve essere, quindi, opportunamente regolata: la barra falciante deve essere mantenuta sufficientemente alta, in particolare in presenza di steli ancora verdi e di significative infestazioni di malerbe; la ventilazione deve essere regolata al minimo; la velocità di lavoro deve essere ridotta. Regolazioni mietitrebbiatrice da grano utilizzata per la raccolta della colza componenti meccanici Velocità battitura (rpm) per diametro del tamburo diametro 450 mm diametro 600-610 mm Velocità rotore Entrata concava Uscita concava Crivello superiore Estensione condizioni coltura secco medio umido In linea generale, sono da preferire macchine con ampia larghezza di lavoro. 600-700 400-500 350-450 700-800 500-600 450-550 800-900 600-700 550-650 32-29 29-26 26-24 25-22 23-20 21-19 5-7 6-8 7-9 6-7 7-8 8-9 o chiuso o chiuso o chiuso Realizzato da Giovanni Bellettato - responsabile divulgazione tecnica ANB. Crivello inferiore Ventilatore (rpm) 2-4 4-5 5-7 basso basso basso Tabella e foto kit trebbiatrice sono tratti dal "Manuale Colza" della ditta Carla Import sementi. Associazione Nazionale Bieticoltori e-mail: anb@anb.it www.anb.it 3
La nuova PAC: le scelte nazionali - Applicazione dell art.52 del Regolamento (UE) n.1307/2013 Considerazioni del comparto bieticolo-saccarifero nazionale Richiamo del contesto attuale con la fine del regime delle quote zucchero al 30. 9.2017 Al termine del processo di ristrutturazione del settore seguito alla riforma dell Organizzazione Comune di Mercato (OCM) dello zucchero del 2006, l Italia ha ridotto la quota nazionale del 67,4%, chiudendo 15 stabilimenti in diverse regioni del Paese. Sono rimasti operativi, a servizio degli attuali 50.000 ettari coltivati a bietole, 4 stabilimenti saccariferi che detengono una quota di produzione di poco superiore a 500.000 t.. Due stabilimenti sono di proprietà del gruppo cooperativo COPROB S.c.a.. (Minerbio-BO e Pontelongo-PD), uno è di Eridania Sadam S.p.A. del gruppo Maccaferri (S. Quirico Trecasali-PR), il quarto è lo Zuccherificio del Molise S.p.A. (Termoli-CB), che ha come azionista la Regione Molise. I tre zuccherifici rimasti operativi nel Nord sono collocati in pianura Padana, nelle aree più vocate del Paese, sia dal punto di vista agricolo (prendono la materia a prima dall Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte) che logistico, e sono stati oggetto, durante la fase di ristrutturazione, di consistenti investimenti (circa 200 milioni di euro) tesi in particolare all aumento della capacità produttiva e alla riduzione dei consumi energetici (l industria saccarifera è ad altissima intensità produttiva ed energetica); la parte agricola ha investito risorse per la crescita della produttività. Questo al fine di ridurre quanto piu' possibile la differenza di competitività esistente rispetto ai Paesi del nord Europa, favoriti strutturalmente tturalmente da condizioni climatiche più favorevoli e da costi energetici inferiori. La decisione di porre termine al regime delle quote zucchero nel 2017 e l attuale contesto di prezzi di vendita dello zucchero nel mercato italiano, con un fortissimo ribasso imprevedibile rispetto a qualche mese fa, ed un crollo delle quotazioni di oltre il 30% rispetto all ultimo anno, mette ancora una volta a rischio la sostenibilità di tutto il comparto saccarifero nazionale. Per consentire l approvvigionamento degli impianti saccariferi è fondamentale che gli agricoltori inseriscano con continuità la barbabietola nelle rotazioni colturali delle aziende agricole, ma perché ciò avvenga occorre che la relativa remunerazione sia tale da coprire almeno i costi di produzione e consentire produzioni lorde vendibili (PLV) che rendano la barbabietola competitiva rispetto alle le altre colture concorrenti. D altra parte l attuale fortissimo calo dei prezzi di vendita dello zucchero comporta una corrispondente riduzione della possibilità per l industria di integrare il prezzo minimo comunitario previsto per le bietole, come fatto negli ultimi anni. Qualora non venisse previsto un adeguato livello degli aiuti accoppiati consentiti dall art. 52 del Regolamento 1307/2013, la produzione di barbabietole rischierebbe di divenire economicamente non più conveniente per le aziende agricole, esponendo le fabbriche italiane ad una mancanza di materia prima, che porterebbe inevitabilmente ad ulteriori chiusure (una volta chiusa un fabbrica non vi sono poi le condizioni economiche per riaprirla).
Le richieste della filiera sugli aiuti accoppiati e la proposta MIPAAF dell 8 maggio 1. L'ultima proposta del Mipaaf riguardante il Premio per la barbabietola da zucchero prevede un plafond di 17,1 milioni di Euro, in calo non solo rispetto alla proposta precedente di 21 milioni, ma addirittura rispetto al plafond di cui la bietola ha usufruito negli ultimi anni, pari a19,7 milioni di euro. 2. A fronte delle difficilissime condizioni di mercato descritte sopra, si propone dunque una riduzione di 2,6 milioni di euro (meno 13%) rispetto a quanto assicurato oggi. Il che significa, tra l'altro, che la barbabietola riceverebbe il 4% del totale nazionale (considerando l ipotesi presentata del totale di 390 milioni di euro per il 2015), mentre oggi riceve il 13%. 3. Come gia' diffusamente argomentato, la filiera necessita di almeno 600 euro per ettaro. Il plafond del documento dell'8 maggio consente di dare l'aiuto accoppiato atteso a soli 28.500 ettari. Se consideriamo che nel 2014 ne sono stati seminati 50.000, e' del tutto evidente che se non si adegua il plafond si creano le condizioni per spingere alla chiusura almeno due fabbriche. 4. Si e' consapevoli che qualora le condizioni di mercato non si modifichino significativamente e' difficile predeterminare le superfici che verranno seminate nei prossimi anni, ma e' altrettanto vero che c'e' la possibilita' di adeguare il plafond dopo un opportuna verifica della situazione al termine del primo biennio di applicazione, apportando successivamente gli eventuali aggiustamenti che dovessero rendersi necessari.