Giovedì, 5 dicembre 2013 LAZIO: REGIONE E CONFPROFESSIONI, PATTO PER LO SVILUPPO E IL LAVORO (AGENPARL) - Roma, 05 dic- Programmazione dei fondi comunitari 2014-2020; agenda per la semplificazione del Lazio; carta etica negli appalti pubblici; formazione professionale; portualità; legge sulle libere professioni. Sono sei le proposte che Confprofessioni Lazio porterà alla Regione per il nuovo round sul Patto per lo sviluppo e il Lavoro. L'incontro è stato convocato per il 9 dicembre prossimo presso la sala Tevere della Regione Lazio, via Cristoforo Colombo 212. La delegazione regionale di Confprofessioni, guidata dal presidente Elvira Bellelli, illustrerà agli assessori al lavoro on. Valente, l assessore allo sviluppo economico on. Fabiani, l assessore alla programmazione economica on. Sartore, e l assessore alle politiche del territorio, mobilità e rifiuti on. Civita, le priorità per Uscire dalla crisi, anticipa il presidente Bellelli. Lo scenario economico del Lazio è caratterizzato da una profonda crisi che pare non avere termine. Il tasso di disoccupazione è passato dal 6,38% del 2007 al 10,76% del 2012; il PIL del 2011, ultimo dato disponibile, è sceso di circa 4,6 punti percentuali (con una perdita complessiva di circa 7,4 miliardi di euro) e gli investimenti fissi lordi hanno subito una flessione del 12,6%. Anche per il comparto delle libere professioni gli ultimi anni sono stati segnati da una crisi economica senza precedenti prosegue Bellelli gli ultimi dati sui redditi dei liberi professionisti mostrano una contrazione generalizzata, che per ingegneri e architetti ha toccato il -26% (dati 2012 su 2007), i tempi di incasso si allungano, l accesso alla professione, in termini di copertura dei costi di start up, risulta sempre più difficile per i giovani professionisti.
Venerdì, 6 dicembre 2013 DISOBBEDIENZA CIVILE ANTI POS Inarsind suggerisce ai propri iscritti di non rispettare la prescrizione Il Governo dica se sta dalla parte dei professionisti o da quella di Banche e Assicurazioni. Salvo Garofalo, presidente di Inarsind Il sindacato degli ingegneri e degli architetti Liberi Professionisti ribadisce il netto no dell'organizzazione all'introduzione del Pos obbligatorio per i pagamenti dei lavori svolti dai professionisti di area tecnica. E suggerisce agli iscritti Inarsind di non applicare la nuova normativa che entrerà in vigore a gennaio: Nessuna sanzione è prevista spiega Garofalo perciò non c'è ragione di sopportare un ulteriore balzello. Si può immaginare chiede Garofalo - un progetto pagato con bancomat o carta di credito? I nostri politici sanno che il fatturato medio del 60% di ingegneri e architetti è sotto i 25.000 euro? E che questi pagamenti sono distribuiti al massimo, per chi ha una clientela frazionata, in 20-25 movimenti all anno? Sanno che gran parte dei clienti dei professionisti tecnici sono altri colleghi, aziende ed enti pubblici che prima acquisiscono la fattura e poi, molto tempo dopo, pagano quasi sempre con bonifici? Capiscono che quasi sempre la prestazione di un architetto o un ingegnere supera i 250 euro, che sono il limite usuale per una carta di debito? E che spesso superano i 1000 euro per cui il pagamento è già tracciabile? Purtroppo i Ministri del Governo Monti osserva Garofalo - almeno in questo caso, hanno legiferato senza conoscere i destinatari delle loro norme creando, nonostante i proclami, sempre più burocrazia, costi e incombenze. O forse, come qualcuno sosteneva, quello era davvero il governo delle Banche e delle Assicurazioni?. Obiezioni concrete quelle di Inarsind, che non sono certo volte a ostacolare la lotta all'evasione fiscale: Nessuno è contro la lotta all evasione sottolinea Garofalo - o in generale all introduzione di sistemi di pagamento elettronico, ma l introduzione del POS obbligatorio ha senso solo nel commercio, e forse in alcuni servizi professionali ricorrenti come quelli sanitari. Il POS obbligatorio per le professioni tecniche, invece, rischia di essere solo un ulteriore balzello. Per questo Inarsind propone al governo di tentare un'altra strada, che cerchi di facilitare chi lavora invece di favorire le Banche, soprattutto in questo grave momento di crisi: Se vuole davvero modernizzare i metodi di pagamento e ridurre l evasione suggerisce il presidente di Inarsind - il Governo Letta cominci, di concerto con le Banche, a cui in questi anni tanto è stato dato, a offrire gratuitamente e a commissioni zero i Pos. Vedranno che il suo utilizzo, anche senza essere obbligatorio, si diffonderà come nelle altre nazioni, rapidamente ove realmente utile. E a proposito degli oneri posti sulle spalle dei liberi professionisti negli ultimi anni, Garofalo torna a chiedere che l'assicurazione obbligatoria sia rimandata al 2014: Visto che il Governo Letta deve riparare agli sbagli del passato dice Garofalo - sospenda l obbligatorietà della assicurazione per i liberi professionisti consentendo un periodo (fino al 31/12/2014) di sperimentazione per le assicurazione, considerato che nella riforma delle professioni prestazioni, rischi, franchigie e i massimali in rapporto al fatturato non sono definiti e rischiano così di non tutelare né il committente né il professionista ma di fare gli interessi delle sole assicurazioni come si è visto in questi primi 5 mesi di applicazione dove abbiamo riscontrato massimali inconsistenti a fronte di pagamenti esosi. Il Governo decida quindi i massimali minimi e l obbligatorietà per le assicurazioni di stipula come la RCA automobilistica.