Valutazione Rischio Incendio Palestra di Oratoio. 2.1 Descrizione della struttura Pag. 3. 2.2 Descrizione dell attività e del ciclo lavorativo Pag.



Documenti analoghi
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO. Comune di Pisa

PREVENZIONE INCENDI norme e procedure

Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione arch. Antonio Esposito Comando Provinciale VV.F. Pisa

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO

PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI AI SENSI DELL ART. 29 D.Lgs. N 81

REALIZZAZIONE DI CENTRO RESIDENZIALE DI CURE PALLIATIVE HOSPICE IN SPICCHIO 2 STRALCIO ESECUTIVO FUNZIONALE

Articolo di Legge violato - tabella comparata -

RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C.

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

Piano formativo AVT/129/11II Formare per crescere finanziato da. Presentazione. Avviso 5/2011 II scadenza

CORSI DI FORMAZIONE SPECIFICA

* LINEE GUIDA PER ATTIVITÀ DI MERCATI RIONALI CON PRESENZA DI BANCARELLE MOBILI E/O FISSE E AUTOCARRI UTILIZZANTI E NON GAS DI PETROLIO LIQUEFATTO

L AUTORIMESSA IN CONDOMINIO CON CAPACITA DI PARCAMENTO SINO A 9 AUTOVEICOLI IL RISPETTO DELLA NORMATIVA ANTINCENDIO

LA PREVENZIONE INCENDI NELLE ATTIVITA SCOLASTICHE

Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

Il progetto di prevenzione incendi nella GDO:

ANACI ROMA INCENDIO NEI CONDOMINI

La nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie

Nuovo codice di prevenzione incendi. Capitolo S.9: Operatività antincendio

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

Allegato 07 - Norme prevenzione incendi

Prot. n Roma, 14 dicembre AL SIG. DIRETTORE CENTRALE PER L EMERGENZA E IL SOCCORSO TECNICO SEDE

ISTITUTO COMPRENSIVO PAVONE CANAVESE Via Vignale n. 2 Pavone Canavese (TO)

Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana PIANO PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE RESIDENZA MARISCOGLIO PISA

OBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE

emmeciemme Srl Laboratorio di analisi, servizi e consulenze in campo agroalimentare 1 di 5 ROBERTO CROTTI

MINISTERO DELL' INTERNO

È assolutamente vietato utilizzare apparecchiature elettriche non a norma. Evitare l uso di prese multiple. Non utilizzare apparecchiature

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali

R.S.P.P. Misure contro l incendio

CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO COMANDO PROVINCIALE LUCCA

Le guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli

IMPRESA SICURA s.r.l.

L OSPEDALE IN EVOLUZIONE CONTINUA

PROGETTO PRELIMINARE PER L ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA ANTINCENDIO DI EDIFICIO COMUNALE ADIBITO AD ASILO NIDO

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZE (D.U.V.R.I.)

CONSIGLIO NAZIONALE DEI PERITI INDUSTRIALI

MOD. A ALLA COMMISSIONE COMUNALE DI VIGILANZA SUI LOCALI DI PUBBLICO SPETTACOLO C/O COMUNE DI POGGIO RENATICO

LA SICUREZZA ANTINCENDIO LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALLE STRUTTURE. (Allegato al DVR dell Azienda DSU Toscana) RESIDENZA E UFFICI FASCETTI PISA

QT_EFC_03. I sistemi di Evacuazione Fumo e Calore nelle regole tecniche di Prevenzione Incendio QUADERNO TECNICO EFC_03

Inpdap ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DIREZIONE COMPARTIMENTALE DELLA LOMBARDIA

RISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI

Addetto alla Gestione Emergenza Antincendio

Igiene alimentare e sicurezza sul lavoro: il rispetto delle regole nelle manifestazioni temporanee

Art. 3 Determinazione della capienza delle palestre

2 Principali misure di protezione antincendio da adottare

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALLE STRUTTURE. (Allegato al DVR dell Azienda DSU Toscana) RESIDENZA DON BOSCO PISA

PIANO PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE RESIDENZA LASCHI AREZZO

PIANO PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE SEDE AMMINISTRATIVA VIA MASCAGNI SIENA

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA Scuola Elementare F.lli Rossetti Via San Zeno PROGETTO ESECUTIVO SOSTITUZIONE GENERATORE TERMICO

Il dm 7 agosto 2012 e la gestione delle modifiche del rischio incendio nelle attività soggette al DPR 151/11.

Installazione dei contatori a membrana per reti gas metano

CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI SQUADRA ANTINCENDIO

CLASSIFICAZIONE INCENDI

Formazione di base e aggiornamento per gli addetti al salvataggio, lotta antincendio, gestione dell emergenza. emergenza.

La sicurezza negli ospedali

Alcune Norme Applicabili. Dott. Ing. Valter Melotti 1

Locale gruppo elettrogeno (Scheda)

* * * * * Pratica VV.F. 4996

D.M. 27 / 07 / ascensori

ISTRUZIONI PREVENTIVE ANTINCENDIO A TUTTO IL PERSONALE

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti e dispositivi di protezione antincendio

Edifici e locali destinati ad uffici. Ing. Stefano Perri Funzionario Comando Regionale Vigili del Fuoco Aosta s.perri@regione.vda.

1RUPHJHQHUDOLGLFRPSRUWDPHQWRLQFDVRG LQFHQGLR

Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti industriali

Le novità della Norma CEI 64-8

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALLE STRUTTURE. (Allegato al DVR dell Azienda DSU Toscana) RESIDENZA E PUNTO RISTORO ROSELLINI PISA

D.M. 10 marzo 1998 CPI

RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro

PREVENZIONE INCENDI E GESTIONE DELL EMRGENZA

TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

FEBBRAIO Informazioni ed Iscrizioni: Antonella Moi Tel.0544/ Fax 0544/34565

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

ISTITUTO COLOMBO PIANO DI EMERGENZA ESTERNO ORGANIZZAZIONE ATTIVITA ESTERNE TORRE G. NA

Questionario Incendio. PARTE I Generalità. PARTE II Somme assicurate (in euro)

Comando Provinciale Vigili del Fuoco P E R U G I A. Asili Nido

Data inizio : Prezzo per partecipante : 110 EUR Località : Da definire

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALLE STRUTTURE. (Allegato al DVR dell Azienda DSU Toscana) RESIDENZA NETTUNO PISA

Allegato 01 Valutazione del Rischio Incendio. (Art.li 18, c. 1, lettera t; 46, c. 2 D.Lgs. 81/2008 e art. 2 D.M. 10/3/98)

Sicurezza prevenzione incendi nei cantieri edili.

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vicenza

ESTRATTO NORMA UNI CEI 11222

LA SICUREZZA DEI CANTIERI. ing. PAOLO IANNELLI- Ministero per i beni e le attività culturali

*HVWLRQHGHOODVLFXUH]]D 6FRSR

PIANO PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE SEDE AMMINISTRATIVA VIALE GRAMSCI FIRENZE

Decreta: Articolo 1. Oggetto Campo di applicazione. Articolo 2. Valutazione dei rischi di incendio

ARCA, marchio di qualità per gli edifici in legno 7 ottobre 2011 MADE Rho (MI)

PREVENZIONE INCENDI. PREVENZIONE PROTEZIONE Misure precauzionali d esercizio

REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA. Comune di Caneva Provincia di Pordenone

Transcript:

Indice Valutazione Rischio Incendio Palestra di Oratoio GENERALITA Pag. 3 1. ATTIVITA SVOLTA Pag. 3 2. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA E DELL ATTIVITÀ SVOLTA Pag. 3 2.1 Descrizione della struttura Pag. 3 2.2 Descrizione dell attività e del ciclo lavorativo Pag. 4 3. INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO Pag. 4 4. DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI Pag. 6 5. VERIFICA DIMENSIONI DELLE VIE DI ESODO Pag. 8 6. VALUTAZIONE QUALITATIVA DEL RISCHIO INCENDIO Pag. 9 7. OBIETTIVI DI SICUREZZA ASSUNTI Pag. 9 7.1 Azioni poste in atto per la realizzazione degli obiettivi Pag. 10 8. COMPENSAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO Pag. 11 8.1 Misure preventive Pag. 11 8.2 Misure protettive Pag. 11 9. GESTIONE DELL EMERGENZA Pag. 12 10. CONCLUSIONE E PRESCRIZIONI Pag. 12 ALLEGATO: foto del sopralluogo Pag. 13 VRI-PALESTRA DI ORATOIO- REV. 00 DEL 25.01.2012 PAGINA 2

GENERALITÀ La presente relazione è allegata alla valutazione dei rischi di cui al D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e valuta in maniera specifica il rischio incendio presente nell azienda in esame, secondo quanto indicato al punto 2 del D.M. del 10 marzo 1998 e secondo le linee guida dell allegato I dello stesso decreto e dal DPR 151 11 agosto 2011. 1. ATTIVITÀ SVOLTA La struttura ricade nelle attività soggette a prevenzione incendi secondo il D.P.R. n. 151 del 2011 nel n. 65. 2. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA E DELLA ATTIVITA SVOLTA 2.1 Descrizione della struttura Trattasi di un edificio prefabbricato di un piano fuori terra realizzato con muri perimetrali in muratura e copertura a capriata in metallo, con accesso in Via Castelfidardo, 14 Oratoio. L edificio è servito da impianto di riscaldamento a fancoil con fluido caldo derivato dalla centrale termica, posta nel corpo dell edificio con accesso dall esterno di cui è stata inoltrata pratica di esame progetto di Prot.31737 del 08/02/2006 al Comando dei VVF di Pisa Gli impianti elettrici da un esame visivo sembrano a norma così come prescritto dalla legge e dovrebbero essere dotati di VRI-PALESTRA DI ORATOIO- REV. 00 DEL 25.01.2012 PAGINA 3

certificazione di conformità, così come prescritto dalla 46/90 e dal d.m. 37/2008. 2.2 Descrizione dell'attività e del ciclo lavorativo Vi è un solo dipendente comunale, nella mattina usufruiscono della Palestra una o due classi per volta delle scuole dintorno (Elementari Gamerra, Elementari Genovesi) e nel pomeriggio alcune società sportive, inoltre non è prevista la presenza di pubblico, per cui si rientra nel campo di applicazione dell'art. 20 del DM 18/3/1996 3. INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI D INCENDIO È noto che quasi tutte le reazioni di combustione (eccetto alcuni metalli e gli esplosivi) avvengono in fase omogenea. La presenza di uno o più combustibili in aria, ancorché in uno stato di aggregazione diverso dalla fase gas o vapore, costituisce, di per sé, pericolo potenziale di incendio. Nel seguito si individuano i pericoli di incendio in relazione ai materiali infiammabili e/o combustibili presenti, con particolare riferimento alle quantità stoccate ed alle modalità di impiego e/o manipolazione. 3.1 Pericoli d'incendio derivanti dalla destinazione d'uso dell'edificio Con riferimento ai vari settori dell'attività si individuano i seguenti materiali combustibili. A) SPAZIO ATTIVITÀ SPORTIVA VRI-PALESTRA DI ORATOIO- REV. 00 DEL 25.01.2012 PAGINA 4

Sono presenti le seguenti sostanze determinanti pericolo potenziale di incendio: Materiale per attività sportive B) SPOGLIATOI Sono presenti le seguenti sostanze determinanti pericolo potenziale di incendio: Arredi 3.2 Pericoli di incendio derivanti dalla presenza di sostanze pericolose (gas liquidi infiammabili) con particolare riferimento alle loro modalità di manipolazione e stoccaggio Nei ripostigli non saranno depositati materiali infiammabili liquidi o gassosi salvo quanto consentito per esigenze amministrative ed igienico-sanitarie e comunque le quantità non saranno superiori ai 5 kg, l alcool viene sostituito da altri liquidi igienizzanti non infiammabili. 3.3 Carico d'incendio Si fa riferimento al livello II di prestazione del Decreto Ministeriale 9/3/2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco dove all art. 3 Richieste di prestazione, si individua il livello II, mantenimento dei requisiti di resistenza al fuoco per un periodo sufficiente all evacuazione degli occupanti in luogo sicuro all esterno della costruzione 3.4 Pericoli di incendio derivanti da impianti di processo Non sono presenti impianti di processo. 3.5 Pericoli di incendio derivanti da particolari VRI-PALESTRA DI ORATOIO- REV. 00 DEL 25.01.2012 PAGINA 5

lavorazioni Non sono presenti particolari lavorazioni tali da determinare significativi pericoli d'incendio. 3.6 Macchine, apparecchiature ed attrezzature comportanti un particolare pericolo di incendio Non vi sono macchine o attrezzature comportanti un particolare pericolo di incendio. 3.7 Pericolo di incendio connesso con movimentazioni interne Non si evidenziano, nella fattispecie, movimentazioni interne di materiale facilmente infiammabile, tali da comportare pericolo di incendio. 3.8 Pericoli di incendio derivanti da particolari impianti tecnologici di servizio Non sono presenti, nella fattispecie, particolari impianti tecnologici di servizio tali da comportare pericolo di incendio. 3.9 Pericoli di incendio per la presenza di aree a rischio specifico Esiste, nell edificio centrale termica con potenzialità superiore alle 100.000 kcal/h con accesso esclusivo dall esterno di cui è in atto l iter tecnico burocratico per l ottenimento del certificato di prevenzione incendi. 4. DESCRIZIONE DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI Non si evidenziano, nella fattispecie, condizioni ambientali tali da far ritenere elevato il rischio di incendio a fronte dei pericoli precedentemente esaminati. VRI-PALESTRA DI ORATOIO- REV. 00 DEL 25.01.2012 PAGINA 6

In particolare i seguenti fattori portano ad abbassare il rischio di incendio: Condizioni di accessibilità e viabilità Tutti i locali risultano facilmente accessibili dall'esterno. Vi sono tre uscite di emergenza di cui due di larghezza libera di cm. 100 ed una centrale di cm. 182 per un totale di 5 moduli. L accesso all area ove è ubicato l edificio in questione risulta comunque idoneo a consentire l intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco. - Lay-out (distanziamenti, separazioni, isolamento) La Palestra è un corpo isolato rispetto ad altre attività e la centrale termica è in locale non comunicante con gli ambienti interni ed ha accesso dall esterno. - Caratteristiche particolari dell'edificio (tipologia edilizia, geometria,volumetria, superfici, altezza, piani interrati, articolazione planovolumetrica, ecc.) Non si evidenziano caratteristiche particolari dell'edificio tali da determinare elevati rischi di incendio in relazione ai pericoli precedentemente esaminati. Semmai le caratteristiche dell'edificio (semplice geometria, volumetria e superfici limitate) portano ad una riduzione del rischio d'incendio. - Aerazione (ventilazione) La condizione che tutti i locali sono provvisti di adeguate VRI-PALESTRA DI ORATOIO- REV. 00 DEL 25.01.2012 PAGINA 7

superfici di aerazione apribili direttamente sull'esterno porta certamente ad una riduzione del rischio di incendio. - Affollamento degli ambienti, con particolare riferimento alla presenza di persone con ridotte od impedite capacità motorie o sensoriali. La palestra viene usata dal circa cinquanta ragazzi per ora di attività sportiva alla mattina e da circa trenta persona al massimo nelle attività pomeridiane della società sportive. 5. VERIFICA DIMENSIONI DELLE VIE DI ESODO Il numero dei moduli consente l evacuazione di 60 x 5 = 300 persone sufficiente al bisogno della Palestra. VIE DI ESODO Le vie di esodo non presentano particolari caratteristiche di tortuosità o lunghezza eccessive. I percorsi di esodo risultano essere inferiori ai 30 m e visto il tempo di esodo, in linea con l allegato III del DM 10.03.98. Le vie di esodo risulteranno anche a mezzo di adatte procedure sempre perfettamente percorribili e sgombre da qualunque materiale che ne ostacoli l'utilizzo. A mezzo di apposite procedure si curerà che nei disimpegni, nei passaggi in genere e negli ambienti siano presenti materiali d arredo omologati di classe non superiore a 2 e gli altri materiali di rivestimento o materiali suscettibili di prendere fuoco sulle due facce di classe 1 mentre mobili imbottiti saranno di classe 1 IM VRI-PALESTRA DI ORATOIO- REV. 00 DEL 25.01.2012 PAGINA 8

6. VALUTAZIONE QUALITATIVA DEL RISCHIO D'INCENDIO La valutazione, seppur qualitativa, della probabilità di incendio (coesistenza di uno o più combustibili già allo stato gassoso con sorgenti di innesco o comunque fonti di calore sufficienti a determinare la vaporizzazione dei combustibili liquidi, o la depolimerizzazione e pirolisi dei combustibili solidi, e la successiva accensione dei vapori), unitamente alla stima, anch'essa qualitativa, dell'entità delle conseguenze porta alla valutazione del rischio d'incendio. In relazione a ciò si evidenziano le seguenti sorgenti di innesco: impianto elettrico Sulla base delle considerazioni precedentemente esposte si può esprimere la seguente valutazione qualitativa del rischio di incendio presente nei vari reparti dell'edificio in questione: MEDIO 7. OBIETTIVI DI SICUREZZA ASSUNTI Nell'adeguamento ai fini antincendio dell'edificio in questione sono stati perseguiti i seguenti obiettivi di sicurezza. VRI-PALESTRA DI ORATOIO- REV. 00 DEL 25.01.2012 PAGINA 9

1 ) riduzione delle probabilità di innesco 2 ) riduzione delle conseguenze 7.1 Azioni poste in atto per la realizzazione degli obiettivi sopra esposti 1 ) In relazione alla riduzione della probabilità di innesco: Gli impianti elettrici devono essere adeguati alle norme di cui alla Legge 1.3.68 n. 186 e tali da non costituire pericolo di innesco di incendi. La rispondenza alle norme di sicurezza degli impianti elettrici è attestabile con le procedure previste dalle norme di cui alla Legge 37/2008. In tutto il complesso è imposto e con apposite procedure fatto rispettare il divieto di fumare. Con apposite procedure si assicura che nei depositi il carico di incendio non superi i 50 kg/mq di legna standard e che comunque negli ambienti non si superino i 50 kg/mq di legna standard. 2 ) In relazione alla riduzione delle conseguenze: limitazione carico d'incendio; sicuro esodo degli occupanti in caso di incendio; dotazione di estintori portatili di tipo approvato con capacità estinguente non inferiore a 13A-89B. Essi sono ubicati in prossimità degli accessi e nei pressi delle aree a maggior pericolo in posizione segnalata; illuminazione di sicurezza indicante i passaggi, le uscite, i percorsi delle vie di esodo e tale da garantire un livello di VRI-PALESTRA DI ORATOIO- REV. 00 DEL 25.01.2012 PAGINA 10

illuminazione di almeno 5 lux ad 1 m. di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita. L impianto di sicurezza autoalimentato ha autonomia di almeno 30 ; procedure per garantire la non presenza di ostacoli sulle vie di uscita. 8. COMPENSAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO (STRATEGIA ANTINCENDIO) A fronte dei rischi di incendio individuati sono adottate le seguenti misure (in parte già descritte precedentemente): 8.1 MISURE PREVENTIVE Esecuzione degli impianti a regola d'arte, e manutenzione programmata degli stessi. Aerazione degli ambienti. Formazione ed informazione del personale. Presso la struttura costantemente aggiornato sarà presente apposito registro dei controlli. 8.2 MISURE PROTETTIVE Resistenza al fuoco delle strutture congruente con la classe. Estintori antincendio portatili. Formazione della squadra preposta alla lotta antincendio ed alla gestione dell'emergenza. VRI-PALESTRA DI ORATOIO- REV. 00 DEL 25.01.2012 PAGINA 11

9. GESTIONE DELL'EMERGENZA La Direzione competente curerà la manutenzione degli impianti in modo da garantirne costantemente la sicurezza di esercizio Il personale presente curerà di mantenere sempre sgombre le uscite e le vie di esodo. Il Servizio di Prevenzione e Protezione curerà l aggiornamento della formazione di personale addetto all'antincendio ed alla gestione delle emergenze, come richiesto dal D.Lgs 81/2008. In tutto il fabbricato è installata la segnaletica finalizzata alla sicurezza antincendio ed antinfortunistica, conformemente al D.Lgs. 81/2008. 10. CONCLUSIONE E PRESCRIZIONI Da quanto sopra esposto, le provvidenze messe in atto e quelle indicate fanno sì che: - la probabilità di innesco di eventuali atmosfere infiammabili risulti alquanto improbabile; - gli occupanti possano lasciare l'edificio in sicurezza; - che le squadre di soccorso possano intervenire in sicurezza. Prescrizione: rispetto del D.P.R. 151 del 11 agosto 2011. VRI-PALESTRA DI ORATOIO- REV. 00 DEL 25.01.2012 PAGINA 12

Comune di Pisa ALLEGATO Foto del sopralluogo: Quadri elettrici Una delle uscite di emergenza VRI-PALESTRA DI ORATOIO- REV. 00 DEL 25.01.2012 Impianto riscaldamento Centrale Termica PAGINA 13

Tubazione gas C.T. Pulsante di Sgancio VRI-PALESTRA DI ORATOIO- REV. 00 DEL 25.01.2012 PAGINA 14