Piano di Gestione del Distretto Idrografico dell Appennino Centrale - I aggiornamento



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DIREZIONE LL. PP., CICLO IDRICO INTEGRATO, DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA, PROTEZIONE CIVILE Piano di Gestione del Distretto Idrografico dell Appennino Centrale - I aggiornamento Le attività della Regione Abruzzo in attuazione della Direttiva 2000/60 CE e del D.Lgs. 152/2006 Il Piano di Tutela delle Acque della Regione Abruzzo (Art. 121 del D.Lgs 152/06 e s.m.i.) L Aquila, venerdì 29 Novembre 2013

Il Piano di Tutela delle Acque della Regione Abruzzo è stato adottato con Deliberazione di Giunta Regionale n. 614 del 9/8/2010, pubblicata sul BURA n. 62 Ordinario del 24 settembre 2010. Con tale Deliberazione: è stata approvata la proposta di Rapporto Ambientale di Valutazione Ambientale Strategica del Piano di Tutela delle Acque che contiene anche la Valutazione d Incidenza del Piano (secondo le previsioni dell Allegato G al Decreto 35/1997) sono state descritte dettagliatamente le attività svolte durante le fasi di elaborazione del Piano, il percorso di partecipazione pubblica seguito nonché le tappe ufficiali di coinvolgimento degli Enti competenti; Sono state descritte dettagliatamente le valutazioni effettuate dagli Uffici competenti sui contributi pervenuti dai portatori di interesse prima dell adozione del Piano e le conseguenti modifiche apportate sugli elaborati di Piano; Sono state definite dettagliatamente le procedure di partecipazione pubblica propedeutiche all approvazione finale del Piano (VAS e PTA); Sono state individuate le misure di salvaguardia.

Piano di Tutela delle Acque Dopo l adozione del Piano, si è provveduto quindi: Alla sua pubblicazione e deposito per la consultazione pubblica (come da Avviso pubblico pubblicato sul BURA n. 64 del 24/09/2010) All acquisizione dei pareri vincolanti delle Autorità di Bacino, ai sensi dell art. 121 del D.Lgs 152/06, Quindi Istruttoria tecnica di tutte le osservazioni pervenute e conseguenti modifiche degli elaborati di Piano; Recepimento di tutte le osservazioni contenute nei pareri vincolanti delle autorità di Bacino e conseguenti modifiche degli elaborati di Piano; Seguito della procedura di VAS con: istruttoria delle osservazioni pervenute sul Rapporto Ambientale e conseguente modifica dello stesso. Emissione parere motivato (parere favorevole ai sensi dell art. 15 del D.lgs 152/06 e ss.mm.ii. circa la compatibilità ambientale del Piano di Tutela della Acque della Regione Abruzzo) Chiusura delle procedura di Valutazione d Incidenza, ai sensi del DPR 357/97 e s.m.i., con il giudizio n. 2089 del 27/9/2012, in cui il Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale ha espresso sul PTA, parere favorevole con le seguenti prescrizioni: Tutti gli interventi i cui effetti possono incidere su habitat e specie elencati nelle Direttive Natura 2000 sono sottoposti a Valutazione di Incidenza e lo Studio di Valutazione di Incidenza del PTA costituisce riferimento per la loro redazione

Quindi il Piano modificato è stato di nuovo approvato in Giunta con Deliberazione 492/C dell 8 luglio 2013 e trasmesso al Consiglio regionale per l approvazione finale. Principali modifiche effettuate sul Piano a seguito delle osservazioni/pareri pervenuti Aggiornamento i dati relativi alla classificazione dei corsi d acqua, dei laghi, delle acque sotterranee e delle acque marino costiere con: - i risultati del monitoraggio effettuato fino al 2009 (Elaborato R1.3 Quadro Conoscitivo e cartografia relativa) secondo la «vecchia» normativa (D.Lgs 152/99); - La classificazione preliminare dei corpi idrici superficiali e sotterranei ai sensi del D.Lgs 152/06 e s.m.i come modificato dal DM 260/10 sulla base dei dati di monitoraggio del triennio 2010-2012. Con il DM 260/10 sono cambiati completamente i criteri di monitoraggio e classificazione dei corpi idrici. I nuovi metodi di classificazione introdotti dal DM 260/10 sono ancora in corso di validazione a livello nazionale

Vecchi criteri di classificazione usati fini al 2009 Parametri di base: ph, Temperatura, composti azotati, fosforo, COD,BOD; E.coli ecc. Inquinanti chimici: Metalli pesanti, fitofarmaci, composti organici clorurati, ecc. I.B.E. (Indice Biotico Esteso) S.A.C.A. Stato Ambientale dei Corsi d Acqua

Nuovi criteri di monitoraggio DM260/10 Macroinvertebrati Diatomee Macrofite Fauna ittica LIMeco: Condizioni di Ossigenazione, Nutrienti (azoto e fosforo) (Condizioni di acidificazione Salinità, Temperatura) Elementi di Qualità biologica Parametri chimico-fisici Altri inquinanti diversi da quelli prioritari (Allegato VII Direttiva 2000/60) «Altri» inquinanti chimici specifici Stato ecologico Elementi di qualità idromorfologica Sostanze prioritarie Stato chimico Inquinanti considerati «prioritari» a scala europea (Allegato X Direttiva 2000/60/CE

Risultati preliminari: Stato di qualità ambientale corsi d acqua 2010-2012 Classe di qualità N. corpi idrici (%) di corpi idrici Elevato 1 1% Buono 33 30% Sufficiente 40 36% Scarso 26 24% Cattivo 10 9% Totale 110 100%

Considerato che dei 4 elementi biologici determina la classificazione quello risultante nello stato peggiore, e che il risultato degli elementi biologici è poi intersecato con il Limeco, l analisi effettuata nel grafico sottostante mette in luce che l elemento che influisce nel maggior numero dei casi nel determinare uno Stato Ecologico inferiore al «Buono» è i Macroinvertebrati (29%), seguono le Macrofite (11%) e Fauna Ittica (11%), LIMeco (4%) ed infine le Diatomee (2%). Nel 10% dei casi sono i due parametri insieme Macrifite-Macroinvertebrati e Macroinvertebratipesci ad essere determinanti.

Su 27 dei 110 corpi idrici monitorati la classificazione in uno stato non buono è determinata da un unico parametro, cioè 3 elementi biologici su 4 risultano in stato Elevato o Buono e uno solo risulta in stato inferiore a buono determinando così lo scadimento della classificazione.

Altre modifiche effettuate sul Piano a seguito delle osservazioni/pareri pervenuti Aggiornamento dell individuazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola con l analisi e i risultati del monitoraggio effettuato nel 2010 (Appendice 3 all Elaborato A1.7 Aggiornamento designazione zone vulnerabili da nitrati di origine agricola: monitoraggio 2010 e relativa cartografia). Aggiornamento degli elaborati relativi all individuazione dei corpi idrici per tutti gli aspetti emersi nei tavoli interregionali in attuazione della Direttiva 2000/60 (corpi idrici di riferimento, corpi idrici altamente modificati ecc.) Revisione delle 19 Schede Monografiche dei corsi d acqua superficiali (Elaborati R1. ) nel Capitolo 3 Caratterizzazione Faunistica e vegetazionale ; Revisione del Quadro Programmatico (Elaborato R 1.4) e delle Norme Tecniche di Attuazione (N1.1) come indicato nell istruttoria delle osservazioni pervenute riportata in Allegato 4 alla Delibera di approvazione del PTA

Attuazione del Piano di Tutela delle Acque alcune delle attività in corso Sperimentazione del Deflusso Minimo Vitale Ai sensi dell art. 95 del D.Lgs 152/06 e s.m.i. le derivazioni di acqua pubblica devono essere regolate in modo da garantire, a valle delle stesse, il minimo deflusso vitale nel corso d acqua interessato; La Regione utilizza l approccio sperimentale volontario per l applicazione e la verifica e dei valori di DMV determinati nel PTA sulla base di accordi con i concessionari delle derivazioni esistenti, che si impegnano a gestire programmi di rilasci, concordati in appositi protocolli di sperimentazione e a monitorare gli effetti sul sistema ambientale fluviale. I Corsi d acqua interessati al momento dalla sperimentazione ovvero quelli relativamente ai quali sono intervenute istanze di adesione da parte dei concessionari di derivazione e per le quali sono stati quindi avviate le attività sono: Sangro Aventino, Verde, Gizio, Sagittario Pescara, Vomano, Tordino (sistema idroelettrico del Vomano) Per le derivazioni Gruppo Enel e ACEA

Attuazione del Piano di Tutela delle Acque alcune delle attività in corso D.G.R. n. 281 del 15 giugno 2009 Piano di Tutela delle Acque ai sensi del D.Lgs 152/06 e s.m.i.: costituzione gruppo di lavoro per l applicazione sperimentale del Deflusso Minimo Vitale, DGR n. 25 del 16/01/2012 - Integrazione e modifica della DGR 281 /2009 Piano di Tutela delle Acque ai sensi del D.Lgs 152/06 e s.m.i.: costituzione gruppo di lavoro per l applicazione sperimentale del Deflusso Minimo Vitale ; DGR n. 31 del 18/01/2013 - Ulteriori integrazioni e modifiche alla DGR 281 /2009 Piano di Tutela delle Acque ai sensi del D.Lgs 152/06 e s.m.i.: costituzione gruppo di lavoro per l applicazione sperimentale del Deflusso Minimo Vitale.

Sperimentazione del Deflusso Minimo Vitale Sistema idroelettrico dell asta del Fiume Pescara costituito da 4 salti idroelettrici realizzati in successione che interessano la quasi totalità dell asta fluviale del Fiume Pescara e una derivazione secondaria preleva le acque dal Fiume Orta per alimentare la centrale Enel «secondo salto» sul Fiume Pescara. Foto 1:Traversa ENEL primo salto sul Fiume Pescara in località Bussi Officine

Sperimentazione del Deflusso Minimo Vitale Foto 2: Fume Pescara a valle della derivazione 1 Salto ENEL Foto 1:Canale di rilascio al fiume

Sperimentazione del Deflusso Minimo Vitale NODI MODELLAZIONE DMV INTERESSATI 327 VALORE COMPONENTE IDROLOGICA DMV 4.51 m³/s VALORE K BIOL. 1.59 VALORE COMPLESSIVO DMV 7.17 m³/s Nodi Fiume - Derivazione FASE 0 (l/s) FASE 1 Rilasci sperimentali (mc/s) FASE 2 Rifasci sperimentali (mc/s) Nodo 327 Pescara - 1 Salto Bussi 400 2.2 4.3

Sperimentazione del Deflusso Minimo Vitale FIUME/ DERIVAZIONE STAZI ONE FASE 0 FASE 1 FASE 2 Attività A Attività B Attività C Attività D Attività A Attività B Attività C Attività D Attività A Attività B Attività C Attività D Pescara 1 Salto Bussi Officine X X X * X X X X X X A) elementi biologici: B) elementi chimici e chimico-fisici a sostegno degli elementi biologici: LIMeco C) elementi idromorfologici a sostegno degli elementi biologici: valutazione dello stato idromorfologico dei corsi d acqua - IDRAIM D) PHABSIM:

Sperimentazione del Deflusso Minimo Vitale Fig. veduta lago di Bomba (Fonte: Sito Comune di Bomba)

Sperimentazione del Deflusso Minimo Vitale Foto 1: canale rilascio acque al Fiume Sangro dalla Diga di Bomba Foto 2: Fiume Sangro a valle della Diga di Bomba

Sperimentazione del Deflusso Minimo Vitale NODI MODELLAZIONE DMV INTERESSATI 436 VALORE COMPONENTE IDROLOGICA DMV 1.019 m³/s VALORE K BIOL. 1.2 VALORE COMPLESSIVO DMV 1.22 m³/s Nodi Fiume - Derivazione FASE 0 (l/s) FASE 1 Rilasci sperimentali (l/s) FASE 2 Rifasci sperimentali (l/s) Nodo 436 Sangro diga di Bomba 200 510 730

Depurazione acque reflue urbane Su 133 agglomerati urbani superiori a 2.000 abitanti equivalenti ben 70 risultavano, alla data dell ultima rilevazione (questionario 2011) non conformi alle previsioni della Direttiva 91/271 sul trattamento delle acque reflue urbane. Deliberazione di Giunta Regionale n. 878 del 17/12/2012 avente ad oggetto Programma del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (ex FAS 2007/2013) - Policy Ambiente e territorio - Linea d Azione IV.1.1.a: Realizzazione di opere infrastrutturali per adeguamento e potenziamento del Servizio Idrico Integrato (acquedotti, fognature e depuratori)- Modalità di attuazione: SAD (Strumento di Attuazione Diretta)- Delibera di Individuazione delle modalità di selezione degli interventi da finanziare» Come stabilito dal PTA, gli interventi a cui vengono destinate le risorse FAS con la DGR 878/2012 sono quelli prioritari ed indifferibili indicati nel Piano di Tutela delle Acque e che sono stati recepiti, in attuazione del Piano stesso, nei Piani d ambito degli ATO aggiornati tra il 2010 ed il 2012 dal Commissario Unico Straordinario.

Gestione integrata dei corsi d acqua: La necessità di integrare e contemperare le esigenze di mitigazione del rischio idraulico con le esigenze di tutela ambientale, quale azione utile al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici In tale ottica è stato stipulato con l Università degli Studi di l Aquila un contratto di ricerca finanziata finalizzato alla definizione di linee guida per una gestione integrata dei corsi d acqua, in modo da coniugare le esigenze di protezione dal rischio idraulico e dal dissesto idrogeologico con quelle di tutela ambientale.

Alcune delle attività in corso implementazione/aggiornamento PTA e primo aggiornamento PG Validazione della classificazione dei corpi idrici ai sensi del DM 260/10; Aggiornamento analisi delle pressioni e degli impatti sui corpi idrici, tra cui, a titolo di esempio : Omogeneizzazione e completamento catasto scarichi Catasto delle utenze di acque pubblica Collegamento tra i due Integrazione nell analisi delle pressioni di tutti i dati aggiornati disponibili (es. dati rilevati dall ARTA nell ambito dei progetti anagrafe siti inquinati e inquinamento diffuso) Aggiornamento dei Piani di Gestione dei distretti idrografici Riesame del programma delle misure del Piano di Tutela della Acque entro il 2014