Università degli Studi di Napoli Parthenope Facoltà di Ingegneria Dipartimento per le Tecnologie SCUOLA BELLISARIO DI AVEZZANO



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Università degli Studi di Napoli Parthenope Facoltà di Ingegneria Dipartimento per le Tecnologie SCUOLA BELLISARIO DI AVEZZANO Relazione sulla vulnerabilità sismica Indice 1. Premessa... 2 2. Descrizione delle strutture... 3 3. Valutazione dello stato di fatto... 6 4. Norme tecniche considerate nei calcoli strutturali... 13 5. Verifiche per carichi verticali (SLU)... 14 6. Determinazione dell azione sismica... 32 7. Verifiche di vulnerabilità sismica degli edifici... 33 8. Vulnerabilità sismica del Corpo 1: Edificio aule (corpo A negli elaborati originari)... 35 9. Vulnerabilità sismica del Corpo 2: laboratori (corpo B negli elaborati originari)... 41 10. Vulnerabilità sismica del Corpo 3: solaio ad un piano all interno del corpo 2... 45 11. Vulnerabilità sismica del Corpo 4: passerella di collegamento in acciaio... 48 12. Vulnerabilità sismica del Corpo 5: torrino ascensore all esterno del corpo 1... 51 13. Vulnerabilità sismica del Corpo 6: scala di sicurezza in c.a.... 53 14. Conclusioni e sintesi delle analisi... 54

1. Premessa La presente relazione descrive le verifiche sismiche delle strutture dei corpi di fabbrica che compongono la scuola Bellisario di Avezzano. La presente relazione è stata redatta in virtù della convenzione tra il consorzio ReLUIS e il Dipartimento per le Tecnologie dell Università degli Studi di Napoli Parthenope. Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 2 / 57

2. Descrizione delle strutture La scuola oggetto della presente relazione consta di 6 differenti ed autonomi corpi strutturali, mostrati nella foto riportata in basso. 1 5 4 2 (3) Il corpo n. 1, definito come corpo A negli elaborati progettuali originari, è stato realizzato all incirca nel 1973, data del deposito all Ufficio del Genio Civile del progetto strutturale. La costruzione, che ospita le aule della scuola, è a pianta rettangolare, con un leggero arretramento in corrispondenza di uno dei vertici in pianta, in modo da lasciare posto al manufatto che ospita la centrale termica. Il corpo si compone di due livelli di superficie pari a circa 1.350 mq per piano. Il solaio del primo piano presenta due grandi vuoti che corrispondono alla palestra e all auditorium, entrambi a doppia altezza. Il secondo impalcato costituisce la copertura dell intero edificio. Il volume complessivo della costruzione è pari a circa 10.000 mc. Le altezze di interpiano sono pari a 3,8 e 3,6 m circa, a partire dall estradosso delle strutture di fondazione realizzate in calcestruzzo armato. La struttura principale in elevazione è realizzata in carpenteria metallica, con orizzontamenti costituiti da solai a sezione mista acciaio-calcestruzzo. In corrispondenza della zona a doppia altezza della palestra, la copertura è sostenuta da una trave reticolare in profilati di acciaio. Le fondazioni sono state realizzate in calcestruzzo armato: a partire dalla quota di fondazione e fino al primo solaio, parte delle strutture di fondazione si elevano a formare la gradinata ed il distributivo orizzontale dell auditorium. Del progetto strutturale dell edificio sono stati recuperati i grafici e la relazione di calcolo della parte in acciaio, nonché una parte dei grafici delle fondazioni in c.a. Mancano quasi tutti i dettagli della struttura in carpenteria metallica nonché le carpenterie e le armature del nucleo ascensore e dei setti in c.a.; per questi ultimi, le corrispondenti armature sono solo parzialmente indicate (barre di attesa) negli elaborati che descrivono le relative fondazioni. Gli elementi strutturali sismo-resistenti sono: - Un nucleo ascensore in c.a.; - Tre setti in c.a. a sostegno delle scale; - La porzione in c.a. a sostegno della gradinata e del distributivo dell auditorium; - Tre telai in acciaio con nodi trave-colonna saldati; - Le restanti colonne, intese come mensole incastrate alla base. Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 3 / 57

Il corpo n. 2, definito come corpo B negli elaborati progettuali originari, è stato realizzato all incirca nel 1975, data del deposito all Ufficio del Genio Civile del progetto strutturale. Il corpo ospita i laboratori della scuola e si compone di un solo piano fuori terra, ma di due altezze differenti. La costruzione è costituita da un corpo centrale di superficie in pianta pari a circa 800 mq ed altezza di circa 10 m e da due corpi laterali più bassi di superficie pari a circa 140 mq e circa 280 mq, entrambi di altezza pari a circa 3,5 m. La superficie totale coperta, di forma rettangolare è di circa 1.220 mq. Il volume complessivo della costruzione è pari a circa 10.000 mc. La struttura principale è realizzata interamente in acciaio. Gli orizzontamenti delle due parti più basse sono costituiti da solai in travetti precompressi e laterizi, mentre la copertura della zona a doppia altezza è realizzata con una trave reticolare in profilati di acciaio sulla quale sono appoggiati pannelli di lamiera grecata. Le fondazioni sono realizzate in travi in calcestruzzo armato. Del progetto strutturale dell edificio sono stati recuperati grafici strutturali e relazioni di calcolo della parte in acciaio, privi di dettagli e in alcuni casi difformi da quanto osservato in loco. Gli elementi strutturali sismo-resistenti sono: - In direzione longitudinale e trasversale, le colonne intese come mensole incastrate al piede; - In direzione traversale e limitatamente alla parte centrale della costruzione, i portali costituiti dalle colonne e dalle travi reticolari. Risulta assente un sistema di controventatura. Il corpo n. 3, è stato realizzato all incirca nel 2001, data del deposito all Ufficio del Genio Civile del progetto strutturale. Il corpo 3 si trova all interno della parte a doppia altezza del corpo 2, a guisa di soppalco su parte della superficie coperta. Consiste in una struttura in c.a. autonoma composta da fondazione a travi rovesce, travi, pilastri, scala e solaio laterocementizio, realizzata al fine di creare un piano primo di circa 350 mq di superficie e posto a circa 5 m dal piano terra. In maniera piuttosto inconsueta, al di sopra di detto orizzontamento risulta presente una seconda tesa di pilastri, collegati in testa da un reticolo di travi, ma non è invece presente un secondo solaio. Tutti le membrature strutturali collaborano a fronteggiare le azioni di natura sismica. Il corpo n. 4 consiste in una passerella coperta in acciaio, realizzata all incirca nel 2004, data del deposito all Ufficio del Genio Civile del progetto strutturale, quale collegamento tra il primo piano del corpo n. 1 ed il primo piano del corpo n. 3. La passerella, lunga 16 m e larga 6 m, è costituita da n. 4 colonne HE400B (2 file da 2 pilastri, poste ad interasse longitudinale di 10 m e trasversale di circa 6 m), che sostengono due travi reticolari di altezza pari a quella dell interpiano della passerella e composte da travi principali di sezione HE260B, travi secondarie HE200B e orizzontamenti in lamiera grecata con soletta in calcestruzzo armato. Le 4 colonne sono fondate su plinti in calcestruzzo armato di dimensioni 3,4 x 3,4 x 1,0 m, per il tramite di nervature di rinforzo alla base e tirafondi in acciaio. Il corpo n. 4 occupa una superficie in pianta di circa 100 mq ed ha altezza interna pari a circa 3 m, per un totale di circa 300 mc di volume interno. In direzione trasversale, le Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 4 / 57

azioni di natura sismica sono fronteggiate dalle sole colonne, intese come mensole verticali: in direzione longitudinale, colonne e travi principali formano due telai sismoresistenti. Il corpo n. 5, realizzato contestualmente al corpo 4, è un torrino ascensore a servizio ed esterno al corpo n. 1. Si compone di una struttura in profilati di acciaio con tamponature in muratura. Le colonne sono profilati HE180A, mentre le travi, unite alle colonne mediante unioni bullonate con squadrette, sono del tipo HE140A. Le quattro colonne sono fondate su di un plinto di dimensioni 2,6 x 2,6 x 0,4 m, mediante un bicchiere di forma in pianta quadrangolare cava, alto circa 1,2 m, entro il quale sono annegate le colonne. La superficie in pianta è di forma quadrata e di estensione pari a circa 5 mq; l altezza complessiva è pari a circa 8 m, per un volume complessivo di circa 40 mc, esclusa la fossa. Il corpo n. 6 è una scala di sicurezza che collega il piano terra con il primo piano del corpo n.1 e si trova alle spalle ed all esterno di quest ultimo, di 6 cui risulta presumibilmente coeva (1973). La scala si compone di una mensola verticale in c.a. incastrata alla base con le rampe di scala ed il pianerottolo di sbarco realizzati in c.a. a sbalzo dalla mensola verticale. La mensola verticale ha dimensioni in pianta pari a 30 x 390 cm e poggia su di un plinto di fondazione di dimensioni in pianta pari a 90 x 430 cm. Le rampe hanno una larghezza pari a circa 120 cm, corrispondente a quella del pianerottolo di arrivo. Il pianerottolo di sbarco risulta giuntato rispetto all edificio servito: le dimensioni rilevate per il giunto sono pari a circa 5 cm. Del corpo scala non è stata rinvenuta alcuna documentazione progettuale. Per tale motivo il corpo n. 6 non è oggetto di una specifica verifica di vulnerabilità, ma solo di alcune indicazioni per le successive fasi progettuali. Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 5 / 57

3. Valutazione dello stato di fatto 3.1 Sopralluoghi e rilievo geometrico di massima Le principali caratteristiche esecutive dei sistemi strutturali dei 6 corpi di fabbrica costituenti la scuola Bellisario di Avezzano sono state esaminate durante numerosi sopralluoghi effettuati nel periodo compreso tra l ottobre 2009 ed il febbraio 2010. In particolare, durante alcuni sopralluoghi, con l assistenza di maestranze specializzate, è stato possibile osservare direttamente una serie di dettagli strutturali mediante la rimozione dei rivestimenti e delle finiture edilizie che celavano alla vista i dettagli in questione. 3.2 Documentazione reperita Le valutazioni riportate nella presente relazione sono state effettuate tenendo conto della seguente documentazione progettuale. Corpo 1 (Aule) 1. Progetto depositato al Genio Civile con prot. 12992 del 30.11.1973 - Relazione di calcolo - Tav. F1-D3 Architettonici piano terra; - Tav. F1-D4 Architettonici primo piano; - Tav. F1-D6 Architettonici sezioni; - Tav. Fase 0-1: Struttura metallica pianta struttura metallica solaio quota +4.30; - Tav. Fase 0-2: Struttura metallica pianta struttura metallica solaio quota +7.90; - Tav. Fase 0-3: Struttura metallica sezioni tipiche; - Tav. Fase 1-dis. 7: architettonici prospetti; - Tav. Fase 1-dis. 10: c.a. pianta fondazioni; - Tav. Fase 1-dis. 11: c.a. pianta solai e sezione muretti; - Tav. Fase 1-dis. 12: c.a. fondazioni travi rovesce; - Tav. Fase 1-dis. 13: c.a. pilastri travi rovesce travi portasolaio; - Tav. Fase 1-dis. 14: c.a. fondazioni armatura plinti;. - Tav. Fase 1-dis. 15: c.a. fondazioni armatura plinti; - Tav. Fase 1-dis. 16: c.a. fondazioni plinti travi rovesce; - Tav. Fase 1-dis. 17: c.a. travi porta solaio e di bordo; - Tav. Fase 1-dis. 23: c.a. travi solaio; - Tav. Fase 1-dis. 24: c.a. pilastri e travi di bordo; - Tav. Fase 1-dis. 25: c.a. armatura piastre di fondazione e pilastro; - Tav. Fase 1-dis. 26: c.a. soletta centrale termica e trave. 2. Nota del Genio Civile con prot. 3925 del 25.09.87 (costruzione centrale termica). Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 6 / 57

Corpo 2 (Laboratori) 1. Progetto depositato al Genio Civile con prot. 9574 del 6.10.75 - Relazione tecnica; - Calcoli statici; - Tavola unica con planimetria, piante, sezioni e prospetti. Corpo 3 (Soppalco) 1. Progetto depositato al Genio Civile con prot. 3985 del 28.09.01 - Tav. 1 relazione; - Tav. 1b relazione geotecnica; - Tav. 1c post operam relazione sui materiali; - Tav. 2 planimetria; - Tav. 3 piante prospetti sezioni; - Tav. 6 post operam particolare scala; - Tav. 7 particolare wc disabili; - Tav. 12 post operam - relazione di calcolo; - Tav. 13 post operam carpenteria solai; - Tav. 14 post operam carpenteria travi fondazione; - Tav. 15 post operam carpenteria travi primo livello; - Tav. 16 post operam carpenteria travi coronamento tabella pilastri; 2. Relazione a strutture ultimate prot. 3871 del 27.09.2002; 3. Nota del Genio Civile prot. 3985 del 28.09.2001; 4. Certificato di collaudo prot. 4998 del 4.11.2002. Corpi 4 (Passerella) e 5 (Torrino ascensore) 1. Progetto esecutivo - Tav. 1: relazione descrittiva passerella - Tav. 2: stralcio catastale e P.R.G. - Tav. 4: piante piano terra ante e post-operam - Tav. 5: piante piano 1 ante e post-operam - Tav. 6: prospetti e sezioni ante e post-operam - Tav. 7: particolari costruttivi - Tav. 8: computo metrico-estimativo - Tav. 9: disciplinare descrittivo e prestazionale - Tav. 11.A: relazione e calcolo dell impianto idrico e termico - Tav. 11.B: relazione e calcolo dell impianto elettrico - Tav. 18: relazione di calcolo strutture in c.a. e acciaio - Tav. 19: carpenteria ed armatura struttura in c.a. - Tav. 20: carpenteria metallica passerella 2. Perizia di variante - Tav. 4: piante piano terra ante e post-operam - Tav. 6: prospetti e sezioni ante e post-operam - Tav. 7: particolari costruttivi - Tav. 10/a: relazione di calcolo strutture in c.a. e acciaio - Tav. 19: carpenteria ed armatura metallica della struttura in c.a. - Tav. 20: particolari costruttivi della passerella e dell ascensore - Tav. 20/a: carpenteria metallica impalcati, distinta elementi - Tav. 20/b: carpenteria metallica, telai, distinta elementi 3. Relazione a strutture ultimate con certificati di prova materiali Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 7 / 57

3.3 Analisi delle tipologie strutturali e dei criteri di progetto 3.3.1 Corpo 1 (Aule) La struttura portante del corpo n. 1 è essenzialmente in acciaio, ma dotata di un complesso sistema di fondazioni in c.a. che in alcuni punti si eleva fino a diventare parte dell organismo in elevazione. Esistono anche degli elementi in c.a. (nucleo ascensore e nucleo scale principali) che, sin dalla concezione progettuale originaria, sono destinati a sostenere le azioni orizzontali unitamente ad un selezionato numero di telai in acciaio, per i quali l esecuzione a nodi saldati conferisce proprietà sismo-resistenti. Tali elementi sono effettivamente considerati nella relazione di calcolo originaria, che prevede una distribuzione, seppure approssimata, delle azioni sismiche tra gli elementi strutturali anzidetti e ne propone le corrispondenti verifiche. Tuttavia, i grafici strutturali del progetto originario, ma non la relazione di calcolo, prevedono l esistenza di un ulteriore serie di elementi, evidentemente considerati non strutturali, ma che interferiscono con la ripartizione dei carichi orizzontali tra gli elementi sismoresistenti, modificano (in peggio) il comportamento dinamico dell edificio e risultano essi stessi impegnati a fronteggiare le azioni orizzontali per le quali, viceversa, non sono stati progettati. Tali elementi sono: nella zona del connettivo orizzontale al I impalcato, una intelaiatura di setti, travi e pilastri; nella zona dell auditorium, un solaio latero-cementizio inclinato sostenuto ad una estremità da un intelaiatura di travi e pilastri ed all altra direttamente dalle strutture di fondazione; nella zona della palestra, delle pareti in c.a. di dimensioni e spessore significativamente elevati (spessore 30 cm), intimamente collegati alle colonne in acciaio ivi presenti, ma prive di fondazione e di adeguate armature; nella zona della scala principale, tra i due setti in c.a. paralleli alle rampe e progettati come elementi strutturali, un terzo setto, disposto in direzione ortogonale agli altri due ed a questi connesso, dotato di significativa rigidezza laterale, ma privo di adeguate armature. Il progetto delle strutture del corpo 1, pertanto, sebbene tenga conto delle azioni sismiche corrispondenti alla I categoria delle norme pro-tempore vigenti, si fonda su una modellazione strutturale molto distante da quella riportata nei grafici progettuali ed effettivamente realizzata. 3.3.2 Corpo 2 (Laboratori) La struttura portante del corpo n. 2 è essenzialmente in acciaio, con alcuni solai laterocementizi e fondazioni in c.a. La documentazione di progetto mostra che il criterio progettuale adottato per le strutture preveda la separazione delle funzioni tra travi e colonne, destinati a sostenere i carichi verticali, ed elementi di controvento, considerati nei calcoli come destinati a sostenere i carichi orizzontali da vento e da sisma. Tuttavia, nonostante le indicazioni riportate nei grafici e nelle relazioni strutturali del progetto originario circa gli elementi verticali di controvento, non è stato possibile riscontrare in sito la presenza di tali elementi. Il progetto delle strutture del corpo 2, pertanto, sebbene tenga conto delle azioni sismiche corrispondenti alla I categoria delle norme pro-tempore vigenti, si fonda su una modellazione strutturale molto distante da quella effettivamente realizzata. Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 8 / 57

3.3.3 Corpo 3 (Soppalco) La struttura portante del corpo n. 3 è interamente in calcetruzzo armato, composta da solai latero-cementizi, scala, travi, pilastri e fondazioni in c.a. La documentazione di progetto, che tiene conto delle azioni sismiche pro-tempore vigenti, mostra che nelle analisi strutturali non si è tenuto conto della rigidezza associata alle due rampe di scala realizzate come solette piene in c.a. e della trave di interpiano che dimezza la luce di due dei ventiquattro pilastri. La circostanza che tale scala si trovi in prossimità di un angolo in pianta della costruzione, inoltre, comporta che la rigidezza non considerata nei calcoli del progetto originario risulti associata ad una forte eccentricità tra baricentro delle masse e baricentro delle rigidezze. Il progetto delle strutture del corpo 3, pertanto, sebbene tenga conto delle azioni sismiche corrispondenti alla I categoria delle norme pro-tempore vigenti, si fonda su una modellazione strutturale molto distante da quella effettivamente realizzata. 3.3.4 Corpo 4 (Passerella) La struttura portante del corpo n. 4 è interamente in acciaio, con orizzontamenti in lamiera grrecata e getto in cls armato di completamento. Le strutture di fondazione sono costituite da 4 grossi dadi in c.a. La documentazione di progetto, che tiene conto delle azioni sismiche pro-tempore vigenti, adotta l analisi dinamica lineare di cui al D.M. 16.1.1996: tuttavia, le analisi ivi presentate mostrano che il primo periodo di vibrazione è pari a circa 2,2 s, valore inusualmente elevato e diverso da quello ottenuto ripetendo, oggi, la caratterizzazione modale. Non è stato possibile, sulla scorta dei dati presenti nella relazione di calcolo del progetto originario, comprendere i motivi che hanno determinato un valore del periodo naturale di vibrazione così poco verosimile e che corrisponde ad azioni sismiche di intensità anomalmente bassa. Il progetto delle strutture del corpo 4, pertanto, sebbene tenga conto delle azioni sismiche corrispondenti alla I categoria delle norme pro-tempore vigenti, si fonda su una modellazione strutturale che comporta azioni sismiche molto minori di quelle ragionevolmente prevedibili. 3.3.5 Corpo 5 (Torrino ascensore) La struttura portante del corpo n. 5 è interamente in acciaio, con fondazioni in c.a. Gli elementi strutturali si limitano a 4 colonne verticali incastrate alla base e a due ordini di travi orizzontali porta-tamponatura, collegate alla colonne con nodi deformabili (squadrette). La documentazione di progetto mostra che nei calcoli, basati sulla definizione delle azioni sismiche pro-tempore vigente, sono stati previsti dei controventi verticali di sezione HE140A dei quali non si riscontra la presenza né nei grafici di progetto né in sito. Il progetto delle strutture del corpo 5, pertanto, sebbene tenga conto delle azioni sismiche corrispondenti alla I categoria delle norme pro-tempore vigenti, si fonda su una modellazione strutturale molto distante da quella riportata nei grafici progettuali ed effettivamente realizzata. 3.3.6 Corpo 6 (Scala di sicurezza esterna) Per il corpo 6 non è stato possibile reperire la documentazione progettuale originaria. Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 9 / 57

3.4 Prove in sito: caratterizzazione dei materiali e analisi dello stato di conservazione. Nell ambito dell Istituto scolastico, sono state effettuate una serie di prove sui materiali strutturali da parte della ditta Tecnometer s.a.s. di Teramo ed una serie di prove geotecniche da parte della ditta Congeo s.n.c. di Roma. Carote di cls e provini in acciaio estratti dalle strutture esistenti sono stati provati presso il laboratorio di strutture dell Università dell Aquila. I documenti anzidetti sono tutti riportati in allegato alla presente relazione. In particolare, nell ambito del corpo 1 sono state effettuate le seguenti prove: 1. Prelievo di un provino di acciaio da una trave principale e successiva prova a trazione in laboratorio; 2. Prelievo di due carote di calcestruzzo e successiva prova a rottura di 4 provini ricavati da dette carote unitamente a prove di carbonatazione; 3. Esecuzione di 4 gruppi di test non distruttivi (prove sclerometriche e di velocità di propagazione degli ultrasuoni) su altrettanti elementi in c.a.; 4. Esecuzioni di 5 saggi che hanno permesso di controllare la rispondenza tra le armature effettivamente presenti e quelle previste in progetto. Su uno dei solai, posto a quota 4,30 m (piano primo) e di luce pari a circa 6,4 m, è stata eseguita una prova di carico mediante materasso d acqua con intensità pari a 4,5 kn/m 2. Per quanto concerne la prova sul provino estratto dalla carpenteria metallica, la tensione di snervamento e la resistenza misurate sono state pari rispettivamente a 405 e 630 MPa circa, in linea con le caratteristiche meccaniche degli acciai Fe52B prescritti nei documenti progettuali. La resistenza del calcestruzzo misurata sulle carote e opportunamente corretta per tenere conto della geometria del provino, dell assenza di armature intercettate e del disturbo indotto dalle operazioni di prelievo è risultata in media pari a R c =22 Mpa (f c =18 MPa), con significativi scostamenti dei singoli valori rispetto alla media. Il significativo avanzamento dei fenomeni di carbonatazione del calcestruzzo superficiale ha di fatto reso meno affidabili i risultati delle prove non distruttive eseguite che, pertanto, non sono state prese in considerazione. Le armature portate alla luce nei punti dove sono stati effettuati i saggi sono risultate sostanzialmente corrispondenti a quelle indicate negli elaborati progettuali Si ritiene pertanto che i materiali strutturali previsti in progetto siano stati effettivamente utilizzati nella realizzazione delle strutture del corpo 1 e che vi sia una sufficiente corrispondenza tra le armature previste in progetto e quelle effettivamente posate in opera: il solo calcestruzzo utilizzato per le fondazioni e per parte delle strutture al primo impalcato risulta essere caratterizzato da proprietà meccaniche lievemente inferiori a quelle previste in progetto. Nell ambito del corpo 2 è stato effettuato il prelievo di un provino di acciaio da una colonna, successivamente sperimentato in laboratorio. La tensione di snervamento e la resistenza misurate sono state pari a 295 e 455 MPa circa, in linea con le caratteristiche meccaniche degli acciai Fe37 prescritti nei documenti progettuali. Anche sulla scorta delle indagini effettuate sul vicino e coevo corpo n. 1, precedentemente illustrate, si ritiene che i materiali strutturali effettivamente utilizzati nella realizzazione delle strutture del corpo 2 risultino sostanzialmente corrispondenti a quelli previsti in progetto. Nell ambito del corpo 3 sono state effettuate le seguenti prove: Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 10 / 57

1. Prelievo di due carote di calcestruzzo e successiva prova a rottura di 4 provini ricavati da dette carote unitamente a prove di carbonatazione; 2. Esecuzione di 10 gruppi di test non distruttivi (prove sclerometriche e di velocità di propagazione degli ultrasuoni) su altrettanti elementi in c.a.; 3. Esecuzioni di saggi di controllo della rispondenza tra le armature effettivamente presenti e quelle previste in progetto. Su un campo di solaio di luce pari a circa 4,3 m, è stata eseguita una prova di carico mediante materasso d acqua con intensità pari a 4,5 kn/m 2. La resistenza del calcestruzzo misurata sulle carote e opportunamente corretta per tenere conto della geometria del provino, dell assenza di armature intercettate e del disturbo indotto dalle operazioni di prelievo è risultata in media pari a R c =29 Mpa (f c =24 MPa), ma i risultati risultano piuttosto dispersi intorno alla media. In particolare, la carota estratta in corrispondenza di un pilastro al piano terra ha fornito valori di resistenza compatibili con le indicazioni progettuali, mentre la carota estratta in corrispondenza di un pilastro del primo piano ha mostrato risultati molto inferiori a quelli previsti. I pilastri della seconda tesa (primo piano) però, non hanno alcuna significativa importanza strutturale, come detto in precedenza. Il significativo avanzamento dei fenomeni di carbonatazione del calcestruzzo superficiale ha di fatto reso meno affidabili i risultati delle prove non distruttive eseguite che, pertanto, non sono state prese in considerazione. Le armature portate alla luce nei punti dove sono stati effettuati i saggi sono risultate corrispondenti a quelle indicate negli elaborati progettuali Si ritiene pertanto che i materiali strutturali previsti in progetto siano stati effettivamente utilizzati nella realizzazione delle strutture del corpo 3 e che vi sia una adeguata corrispondenza tra le armature previste in progetto e quelle effettivamente posate in opera. Per quanto concerne i corpi 4 e 5, di recente realizzazione, ci si è rifatti ai contenuti della relazione a strutture ultimate disponibile nella documentazione reperita ed esaminata. 3.5 Rilievo dei dettagli esecutivi I corpi di fabbrica costituenti la scuola Bellisario sono stati più volte visitati da chi scrive tra il novembre 2009 e il febbraio 2010. In alcuni dei sopralluoghi, la presenza di maestranze specializzate ha permesso di effettuare scavi, saggi, piccole demolizioni e ispezioni di quanto normalmente risulta celato alla vista. Pertanto, si sono potuti ricostruire con sufficiente accuratezza la geometria degli organismi strutturali e la natura di molti dettagli strutturali. Considerando la globalità delle indagini e delle prove effettuate, e tenendo conto della documentazione reperita ed esaminata, la conoscenza conseguita per gli organismi strutturali in questione corrisponde sostanzialmente ad un livello di conoscenza LC2, cui può associarsi il fattore di confidenza FC=1,2. Nei calcoli di verifica ed in quelli di adeguamento, pertanto, le resistenze di progetto assunte sono state definite sulla scorta di tale valore del fattore di confidenza. 3.6 Rilievo dell ampiezza dei giunti Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 11 / 57

Il corpo 1 (aule) e il corpo 6 (scala di sicurezza esterna) sono separati da un giunto strutturale di dimensioni pari circa 5 cm. Analogamente, il corpo 2 (laboratori) risulta separato dal soppalco costruito al suo interno (corpo 3) da un giunto strutturale di ampiezza pari a circa 5 cm in corrispondenza del solaio del soppalco. Le due strutture sono significativemente più distanti alla seconda quota del soppalco che, come detto, è priva di solaio. La passerella metallica (corpo 4) si trova inserita tra il corpo 1, il corpo 2 e il corpo 5. La particolare geometria del complesso scolastico comporta che: il giunto tra la passerella ed il corpo 1 lavora per gli spostamenti longitudinali della passerella medesima; il giunto tra la passerella ed il corpo 2 lavora per gli spostamenti trasversali della passerella medesima; il giunto tra la passerella ed il corpo 5 lavora ancora per gli spostamenti trasversali della passerella medesima. In tutti i casi, detti giunti sono posti sia alla quota di calpestio della passerella che in corrispondenza del solaio di copertura. Da quanto è stato possibile rilevare in sito, a volte rimuovendo i rivestimenti e le finiture edilizie, risulta che: il giunto tra corpo 4 e corpo 1 è di modesta ampiezza (circa 2 cm). In particolare, le strutture in acciaio della passerella si affacciano sui pannelli prefabbricati di rivestimento del corpo 1, il cui spessore è circa pari a 6 cm. il giunto tra corpo 4 e corpo 2 ha un ampiezza pari a circa 2 cm. In particolare, si trovano affacciate le strutture di solaio in c.a. del corpo 3 realizzato all interno del corpo 2 e i solai in lamiera grecata con getto in cls del corpo 4. il giunto tra il corpo 4 ed il corpo 5, viceversa, di fatto non esiste, in quanto le travi HE240A della passerella risultano giustapposte alle colonne HE180A dell ascensore. Il torrino ascensore (corpo 5) si trova inserito tra il corpo 1 e il corpo 4. Del giunto tra i corpi 4 e 5 si è già detto in precedenza. Per quanto concerne il giunto strutturale tra il corpo 1 (aule) e il corpo 5, è stato possibile rilevarne in sito un ampiezza pari a circa 10 cm. Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 12 / 57

4. Norme tecniche considerate nei calcoli strutturali L analisi strutturale degli edifici in oggetto è stata condotta secondo i metodi della Scienza e della Tecnica delle Costruzioni e, per quanto concerne la stabilità del complesso fondazioni-terreno, secondo i metodi della Geotecnica. Per la verifica di vulnerabilità ed il progetto strutturale preliminare di miglioramento e/o adeguamento antisismico dei vari corpi di fabbrica costituenti la scuola Bellisariosono state tenute in debito conto, osservandone le relative prescrizioni, le seguenti Leggi, norme e regolamenti: D.P.R. 380 del 6.6.2001 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, che riordina tra l altro la Legge 1086 del 5.11.1971 Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio, normale e precompresso ed a struttura metallica e la Legge 64 del 2.2.1974 Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche D.M. 14.1.2008 Norme tecniche per le costruzioni ; Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 Istruzioni per l applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008. Tutti i calcoli di seguito presentati sono stati condotti secondo il metodo dei coefficienti parziali (metodo semiprobabilistico agli stati limite). Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 13 / 57

5. Verifiche per carichi verticali (SLU) 5.1 Corpo 1 L organismo strutturale del corpo n.1, descritto sinteticamente nella figura in basso, risulta significativamente complesso. La parte in elevazione si compone di due impalcati, disposti a forma di C allungata intorno ad una parte centrale a doppia altezza, identificata dalla copertura sostenuta da travature reticolari. Gli impalcati sono costituiti da solai a sezione mista acciaio-cls sostenuti da una intelaiatura di travi e colonne in acciaio unite mediante collegamenti bullonati. Fanno eccezione tre telai per i quali i collegamenti sono del tipo saldato. La zona centrale a doppia altezza copre la zona palestra, un auditorium ed un connettivo orizzontale posto al centro fra i due. Mentre detta copertura è sostenuta da una serie di travi reticolari poggiate sulle colonne in acciaio dell intelaiatura prima descritta, le zone da queste coperte, in particolare il connettivo orizzontale e l auditorium, sono realizzate in calcestruzzo armato e risultano connesse sia alle fondazioni che al primo livello dei solai misti in acciaio-cls. Sono anche presenti ulteriori elementi in c.a., sempre collegati all intelaiatura in acciaio: un nucleo ascensore, un nucleo a tre pareti che sostiene la scala principale, e degli ulteriori setti in c.a. che sostengono la scala secondaria a servizio tra la palestra ed il connettivo orizzontale. Tutte le strutture di fondazione, a volte plinti, a volte travi e a volte piastre, sono in calcestruzzo armato. Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 14 / 57

Le azioni verticali sono dunque sostenute essenzialmente dai solai in acciaio-calcestruzzo, dalla copertura reticolare e dalla corrispondente intelaiatura in acciaio. Al livello inferiore della parte centrale, tuttavia, le azioni verticali sono affidate: nella zona del connettivo orizzontale, ad una intelaiatura di setti, travi e pilastri ed ai sovrastanti solai latero-cementizi; nella zona dell auditorium, ad un solaio latero-cementizio sostenuto ad una estremità da un intelaiatura di travi e pilastri ed all altra direttamente dalle strutture di fondazione. Le azioni verticali relative alla scala principale e all ascensore sono affidate ai setti in calcestruzzo armato ivi presenti e prima descritti. Gli elementi strutturali cui sono demandate le azioni sismiche orizzontali sono descritti nel successivo capitolo 8. Le prescrizioni progettuali per i materiali strutturali relative al corpo 1 sono le seguenti: acciaio per carpenteria metallica Fe37B (travatura reticolare e colonne) f y,min = 240 MPa; f t = 370-470 MPa; acciaio per carpenteria metallica Fe52B (travi principali e di solaio) f y,min = 360 MPa; f t = 520-620 MPa; acciaio in barre per c.a. FeB44 f y,min = 440 MPa; calcestruzzo R 250 f c = 20 MPa. Prendendo in considerazione il fattore di confidenza FC=1,2, nei calcoli di verifica sono state assunte le resistenze di progetto di seguito elencate: acciaio per carpenteria metallica (travatura reticolare e colonne) f y,d = 295 / 1,2 = 245 MPa acciaio per carpenteria metallica (travi principali e di solaio) f y,d = 405 / 1,2 = 337 MPa calcestruzzo f c,d = 18 / 1,2 = 15,1 MPa acciaio in barre per calcestruzzo f y,d = 430 / 1,2 = 358 MPa Nell ambito del corpo 1 i solai sono realizzati secondo varie modalità esecutive. La maggior parte dei solai al I impalcato sono in sezione mista acciaio-calcestruzzo e si compongono di una soletta di spessore pari a circa 7 cm e di profili di acciaio della serie IPE 120. Nella zona destinata al corridoio tra la palestra e l auditorium (connettivo), sempre al I impalcato, i solai sono costituiti da una soletta piena in calcestruzzo dello spessore di 25 cm. I solai della gradonata sono invece del tipo latero-cementizio di altezza totale pari a 25 cm comprensiva di cappa in calcestruzzo di spessore pari a 5 cm. La maggior parte dei solai al II impalcato sono in sezione mista acciaio-calcestruzzo di caratteristiche analoghe ai corrispondenti solai del I impalcato, ma con profili di acciaio della serie IPE 100. Una ulteriore significativa porzione di copertura è costituita da una travatura reticolare che sostiene un orizzontamento in lamiera grecata. La scala principale a servizio del corpo 1 è realizzata, rampe e pianerottoli, con soletta piena in c.a. di spessore pari a 20 cm. La copertura della scala, della quale non vi è traccia nei grafici esecutivi che è stato possibile Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 15 / 57

reperire e che non è stato possibile esaminare in dettaglio, è stata ipotizzata come realizzata in solaio latero-cementizio di spessore complessivo pari a 20 cm. Per il corpo n. 1, pertanto, i carichi gravitazionali sui solai sono riepilogati nei prospetti seguenti: solai misti acciaio c.a. I impalcato Originali [kn/m 2 ] Rivalutati [kn/m 2 ] Permanenti strutturali 2,20 2,20 Permanenti non strutturali 1,20 1,70 Variabili 3,50 3,00 solai corridoio I impalcato Originali [kn/m 2 ] Rivalutati [kn/m 2 ] Permanenti strutturali 6,25 Permanenti non strutturali 0,92 Variabili 4,00 solai gradonata I impalcato Originali [kn/m 2 ] Rivalutati [kn/m 2 ] Permanenti strutturali 3,53 Permanenti non strutturali 3,91 Variabili 4,00 solai misti acciaio c.a. II impalcato Originali [kn/m 2 ] Rivalutati [kn/m 2 ] Permanenti strutturali 2,20 2,20 Permanenti non strutturali 2,00 2,00 Variabili 1,50 1,30 copertura reticolare II impalcato Originali [kn/m 2 ] Rivalutati [kn/m 2 ] Permanenti strutturali 0,28 0,28 Permanenti non strutturali 2,00 2,00 Variabili 1,50 1,30 scala in c.a. Originali [kn/m 2 ] Rivalutati [kn/m 2 ] Permanenti strutturali 5,00 Permanenti non strutturali 1,90 Variabili 4,00 solaio copertura scala in c.a. Originali [kn/m 2 ] Rivalutati [kn/m 2 ] Permanenti strutturali 3,05 Permanenti non strutturali 1,10 Variabili 1,30 Per quanto concerne i carichi permanenti non strutturali, la rivalutazione del carico permanente al I impalcato è relativa alla presenza di tramezzature interne, per le quali è stato assunto un carico uniforme di 0,8 kn/m 2 in luogo dell originario valore di 0,3. Per quanto concerne i carichi variabili, la rivalutazione dei valori mostrata nei prospetti riflette le indicazioni del D.M. 14.1.2008 riguardo il carico da neve. Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 16 / 57

Infine, con riferimento al D.M. 14.01.2008, l azione del vento, dove significativa, è stata valutata in 0,78 kn/m 2 per le pareti sopravento e in 0,39 kn/m 2 per quelle sottovento. Prendendo in considerazione il prospetto di dimensioni maggiori, le azioni del vento sono equivalenti ad una forza di intensità pari a circa 530 kn posta ad una altezza pari a circa 4,5 m dal suolo. Le azioni sismiche, di cui si dirà nel prosieguo, risultano equivalenti ad una forza di intensità pari a circa 3.400 kn posta ad una altezza pari a circa 6 m dal suolo. Pertanto, la verifica per azioni sismiche assorbe completamente quella per azioni da vento che non viene quindi eseguita. Come detto, gran parte dei solai del corpo 1 sono stati realizzati in sezione mista acciaiocalcestruzzo; la relazione di calcolo del progetto originale ne descrive compiutamente i criteri di progettazione e le corrispondenti verifiche di resistenza. Detti solai non presentano segni apprezzabili di degrado o di dissesto. Su uno di tali solai, posto a quota 4,30 m (piano primo) e di luce pari a circa 6,4 m, è stata eseguita una prova di carico mediante materasso d acqua: il carico di prova, di intensità pari a 4,5 kn/m 2, ha causato una freccia massima di 3,4 mm pari a circa 1/2000 della luce. Tale abbassamento è attribuibile per circa 1 mm alle strutture del solaio propriamente dette e per il resto alle deformazioni delle travi principali a sostegno del solaio. Per tutto quanto sopra riportato, quindi, le verifiche di resistenza dei solai per carichi verticali possono ritenersi soddisfatte. Le travi reticolari che coprono la parte centrale a doppia altezza sono composte da: - correnti superiori di sezione T 100x100x11; - correnti inferiori di sezione T 80x80x9; - montanti e diagonali di sezione L 60x60x6. Le travi reticolari, in numero di 19, sono realizzate in modo da poggiare alle estremità su apposite selle in acciaio agganciate ai montanti verticali di estremità in modo da realizzare un vincolo che non trasmette momento flettente. Fa eccezione un estremità di una trave reticolare, connessa al torrino ascensore in c.a. con piastre saldate ai correnti ed inghisate nel calcestruzzo, che modificano localmente schema di vincolo. Per i montanti e i diagonali delle travi reticolari, di sezione L 60x60x6 mm, è stata eseguita per ciascuna asta: - la verifica di resistenza per sole azioni assiali (N); - la verifica di resistenza a flessione composta e taglio (N-M-V); - la verifica di stabilità per sole azioni assiali (N λ ). I risultati delle verifiche sono sintetizzati nella tabella seguente, dalla quale si evince che l unico elemento che risulta sottodimensionato (resistenza insufficiente) è il montante verticale adiacente la zona di vincolo della capriata che insiste sul torrino ascensore: Verifica Percentuale di elementi con verifiche non soddisfatte Rapporto minimo capacità/domanda (C/D) min Resistenza N 0.0% 130% Resistenza N-M-V 0.2% 92% Stabilità N λ 0.0% 184% Per i correnti superiori, di sezione T 100x100x11 mm, e inferiori, di sezione T 80x80x9 mm, delle travi reticolari, è stata eseguita per ciascuna asta: - la verifica di resistenza per sole azioni assiali (N); Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 17 / 57

- la verifica di resistenza a flessione composta e taglio (N-M-V); - la verifica di stabilità per flessione composta (N,M λ ). I risultati delle verifiche sono sintetizzati nella tabella seguente: Verifica Percentuale di elementi con verifiche non soddisfatte Rapporto minimo capacità/domanda (C/D) min Resistenza N 0.0% 141% Resistenza N-M-V 0.7% 25% Stabilità N,M λ (corr. sup.) 0.0% 183% Stabilità N,M λ (corr. inf.) 0.4% 63% Gli unici due elementi che risultano sottodimensionati (resistenza insufficiente e instabilità dell equilibrio) sono i tratti terminali dei correnti incastrati nel torrino ascensore. Per tali elementi, le verifiche forniscono i seguenti valori: Rapporto Verifica Elemento capacità/domanda (C/D) Resistenza N-M-V corrente superiore 25% Resistenza N-M-V corrente inferiore 26% Stabilità N,M λ corrente inferiore 63% Per le travi principali del primo livello (sezioni UPN 280 e 2xUPN 280) e del II livello (sezioni UPN 300 e 2xUPN 280) è stata eseguita per ciascuna asta: - la verifica di resistenza a taglio (V); - la verifica di resistenza a flessione (M); I risultati delle verifiche delle travi del I livello sono sintetizzati nella tabella seguente: Verifica Percentuale di elementi con verifiche non soddisfatte Rapporto minimo capacità/domanda (C/D) min Resistenza V 0.0% 421% Resistenza M 0.4% 96% I risultati delle verifiche delle travi del II livello sono sintetizzati nella tabella seguente: Verifica Percentuale di Rapporto minimo elementi con capacità/domanda verifiche non (C/D) soddisfatte min Resistenza V 0% 348% Resistenza M 0% 121% Si osserva che in un'unica sezione di verifica il rapporto tra capacità e domanda risulta lievemente inferiore all unità. Per le colonne in acciaio del corpo 1 (sezioni HE180A e 2xHE240B) è stata eseguita, per ciascuna asta: la verifica di resistenza a sforzo normale, flessione e taglio (N-M-V); la verifica di stabilità per pressoflessione composta (N,M x,m y λ). Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 18 / 57

La presenza di carichi variabili di diversa natura (esercizio e neve), ma di entità paragonabile ha richiesto di ripetere le verifiche assumendo di volta in volta come dominante uno dei due carichi. I risultati delle verifiche delle colonne sono sintetizzati nelle tabelle seguenti: Azione dominante: carico di esercizio Verifica Percentuale di elementi con verifiche non soddisfatte Rapporto minimo capacità/domanda (C/D) min Resistenza N-M-V 0.0% 146% Stabilità N,M x,m yλ (col. HEA180) 9% 90% Azione dominante: carico da neve Verifica Percentuale di elementi con verifiche non soddisfatte Rapporto minimo capacità/domanda (C/D) min Resistenza N-M-V 0.0% 141% Stabilità N,M x,m yλ (col. HEA180) 7% 96% Le verifiche di resistenza sono positive per tutte le colonne in acciaio. Le verifiche di stabilità presentano, per 9 colonne di sezione HE180A poste al primo livello, rapporti C/D lievemente inferiore all unità. Detta circostanza è dovuta all utilizzo, nelle verifiche, di una lunghezza libera di inflessione uguale alla luce delle colonne (β=1). Pertanto, atteso il carattere conservativo di tale scelta e il valore comunque prossimo all unità del più piccolo dei rapporti C/D, è possibile ritenere le colonne idonee a sostenere i carichi verticali di progetto. Con riferimento allo schema grafico riportato di seguito, i principali elementi verticali in calcestruzzo armato sono le pareti esterne della palestra, il nucleo ascensore, le pareti a supporto della scaletta interna tra la zona palestra ed il corridoio centrale del primo piano, le tre pareti perimetrali della scala principale. La tabella seguente ne riepiloga le rispettive geometrie: Spessore [m] Lunghezza L x [m] Lunghezza L y [m] Nucleo 0.2 1.9 2.1 Parete scaletta dx 0.2-1.4 Parete scaletta sx 0.2-1.4 Parete scaletta up 0.2 1.3 - Parete palestra X 0.3 14.4 Parete palestra Y 0.3-13 Parete scala down 0.2 4.8 - Parete scala dx 0.2-3.6 Parete scala up 0.2 4.8 - Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 19 / 57

Parete palestra Y Pareti scaletta up sx dx Pareti scala up down dx Parete palestra X Nucleo ascensore Le verifiche a pressoflessione e taglio degli elementi in c.a. sotto l azione dei carichi verticali sono tutte ampiamente soddisfatte, con rapporti capacità/domanda sempre superiori a 10. Per la caratterizzazione geotecnica del volume di sottosuolo significativamente influenzato dagli edifici scolastici oggetto della presente relazione, è stata eseguita la apposita campagna di indagini descritta al capitolo 3 precedente. Ai fini geotecnici, detto sottosuolo si caratterizza come una successione ripetitiva e alternata di strati alluvionali a grana media (limi argillosi o sabbiosi) e a grana grossa (ghiaie e ciottoli). I primi sono caratterizzati da un grado di consistenza da medio a elevato; le seconde da un grado di addensamento da moderato a elevato. Il sistema fondale dell edificio si compone essenzialmente di plinti in c.a. e talvolta di travi in c.a. I carichi trasmessi al sottosuolo dalle strutture in elevazione sono relativamente modesti se rapportati alle proprietà meccaniche stimabili per detto sottosuolo. Ad esempio, prendendo in considerazione la colonna dell allineamento E-11, lo sforzo normale di esercizio (combinazione caratteristica) è pari a circa 500 kn; aggiungendo il peso del plinto di dimensioni 1,8x1,8x0,5 m pari a 40 kn, si giunge ad una pressione media di circa 0,17 MPa. Il corpo 1, inoltre, non presenta alcun sintomo di dissesto o degrado correlabile direttamente o indirettamente alle proprietà meccaniche e geometriche del sistema fondazioni-sottosuolo. Pertanto, è possibile affermare che le verifiche di resistenza del sistema fondazioni-sottosuolo possano ritenersi soddisfatte. In base a quanto è stato possibile esaminare in termini di documentazione progettuale e in termini di ispezione visiva dell opera strutturale relativa al corpo 1, questa risulta adeguatamente proporzionata nei riguardi dei carichi verticali. Sulla scorta delle ispezioni effettuate sulle strutture in oggetto, sussistono però dei forti dubbi sulla corretta esecuzione delle unioni saldate, che andranno pertanto accuratamente esaminate e corrette nella fase esecutiva. In particolare, la foto riportata di seguito mostra le modalità esecutive di un nodo trave-colonna. La trave è connessa al pilastro mediante bullonatura ad una piastra intermedia saldata tra le ali della sezione della colonna. Si osserva chiaramente che la piastra Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 20 / 57

intermedia è saldata alla colonna mediante punti singoli di saldatura (le cosiddette appuntature di montaggio), ma che il lato della piastra destinato ad ospitare il materiale di apporto della saldatura mediante la caratteristica lavorazione (cianfrinatura) risulta del tutto priva del cordone di saldatura. Tale circostanza risulta molto preoccupante circa la corretta modalità di esecuzione delle unioni saldate e risulta di particolare rilevanza per la resistenza dell intero organismo strutturale nei riguardi delle azioni sismiche. Unione trave-colonna fotografata dal basso colonna cianfrinatura priva del cordone di saldatura piastra saldata alla colonna trave bullonata alla piastra punto di saldatura per montaggio 5.2 Corpo 2 L organismo strutturale del corpo n. 2, descritto sinteticamente nella figura che segue, si compone di una intelaiatura di travi e colonne in acciaio che definiscono tre volumi adiacenti: quello centrale ha un altezza maggiore di quelli laterali. Questi ultimi risultano coperti da un solaio latero-cementizio poggiato tra le travi di acciaio, mentre il volume centrale è coperto da una serie di travature reticolari a sostegno di due strati di lamiera grecata, uno inferioe e uno superiore alle capriate medesime. La documentazione progettuale individua in appositi controventi verticali gli elementi deputati all assorbimento delle azioni orizzontali: tali elementi non sono stati però riscontrati nella struttura esistente. Sotto tale profilo, inoltre, risulta notevole anche l incompleta definizione della controventatura di falda, in questo caso coerente tra elementi progettuali originari e struttura effettivamente realizzata. Le prescrizioni progettuali per i materiali strutturali relativi al corpo 2 sono le seguenti: acciaio per carpenteria metallica Fe37 (colonne, travi e copertura superiore) f y,min = 240 MPa; f t = 370-470 MPa; acciaio in barre per c.a. FeB32 (fondazioni e coperture inferiori) f y,min = 320 MPa; calcestruzzo confezionato con cemento R425 (fondazioni e coperture inferiori) Prendendo in considerazione il fattore di confidenza FC=1,2, nei calcoli di verifica sono state assunte le resistenze di progetto di seguito elencate: acciaio per carpenteria metallica (travatura reticolare e colonne) f y,d = 295 / 1,2 = 245 MPa Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 21 / 57

Nell ambito del corpo 2 i solai sono realizzati secondo due diverse modalità esecutive. Le coperture a quota inferiore (corpi laterali) sono costituite da solai latero-cementizi di spessore complessivo pari a circa 16 cm. Le coperture a quota maggiore (corpo centrale) sono invece costituite da una serie di travature reticolari di luce pari a circa 23 m, mentre la superfice di copertura risulta composta da due piani (uno superiore alle travature, l altro inferiore) di lamiera grecata. Per il corpo n. 2, pertanto, i carichi gravitazionali sui solai sono riepilogati nei prospetti seguenti: solai di copertura inferiore Originali [kn/m 2 ] Rivalutati [kn/m 2 ] Permanenti strutturali 2,50 2,50 Permanenti non strutturali 0,50 0,50 Variabili 1,70 1,30 copertura superiore Originali [kn/m 2 ] Rivalutati [kn/m 2 ] Permanenti strutturali 0,14 0,28 Permanenti non strutturali 0,25 0,25 Variabili 1,70 1,30 Per quanto concerne i carichi strutturali permanenti, la rivalutazione dei valori mostrata nel prospetto che precede riflette una più accurata valutazione del peso degli elementi della travatura reticolare. Per quanto concerne i carichi variabili, la rivalutazione dei valori riflette le indicazioni del D.M. 14.1.2008 riguardo il carico da neve. Relazione sulla vulnerabilità sismica Pagina 22 / 57