I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?



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Transcript:

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO? Il Lavoro di cura fisica e psichica necessaria al benessere e alla crescita del bambino è parte integrante del Progetto Educativo dell Asilo Nido, dato che prendersi cura del corpo del bambino implica prevalentemente attività concrete (nutrire, cambiare, lavare, coccolare e consolare) che consentono la costruzione di una relazione con l altro. Il corpo del bambino veicola richieste e bisogni, quello dell adulto trasmette disponibilità, sicurezza e contenimento. Prendersi cura del corpo del bambino significa prendersi cura della sua persona. La teoria dell attaccamento ha messo in evidenza come il bambino crea legami affettivi e mentali attraverso l esperienza di cura e

accudimento dei suoi bisogni, ed acquista inoltre una prima consapevolezza del sé corporeo. Costruisce rappresentazioni mentali di sé e dell altro sulla base della presenza, della vicinanza, della costanza, della disponibilità di chi si prende cura di lui. I momenti di cura sono però anche altri, tutte quelle occasioni non programmate di gioco, di interazione con l adulto e con i coetanei che consentono di dare importanza all unicità ed individualità di ognuno. Semplici gesti quotidiani consentono al bambino di mantenere l attenzione su di sé, sulla sua individualità. Il bambino chiede attenzione (si avvicina, si lamenta, chiede di stare in braccio) inizialmente in modo poco consapevole: può comunicare un disagio a cui non sa dare nome che lo spinge a cercare aiuto (un malessere fisico, come anche un senso di solitudine), oppure il piacere per qualcosa (divertimento per una scoperta). L adulto (educatrice o genitore) che risponde (si avvicina a lui, gli parla, lo prende in braccio, si diverte con lui) aiuta così il bambino a conoscere di più cosa gli sta capitando e come può rispondere l ambiente alle sue richieste. Il piccolo comincerà allora ad usare questi spazi di relazione speciale in modo più intenzionale, per cercare una relazione unica con l adulto, attraverso la quale scopre sempre più se stesso ( i suoi desideri e capacità) e il mondo. Il bambino chiede attenzione (si avvicina, si lamenta, chiede di stare in braccio): qualcosa lo spinge a cercare aiuto L adulto gli risponde: si avvicina a lui gli parla, lo prende in braccio, si diverte con lui: il bambino comprende cosa gli sta capitando e come può rispondere l ambiente alle sue richieste

Le ricerche sui processi di sviluppo nella prima infanzia mostrano come nei primi anni di vita i processi sociali e cognitivi dei bambini si esercitano e consolidano nel corso delle sue interazioni con un ambiente fisico e sociale complesso, di cui il comportamento e le attività delle altre persone, coetanei o adulti, sono una componente molto importante. In questa prospettiva educare un bambino significa essenzialmente sostenerlo nelle sue interazioni con l ambiente. Un nido è un luogo in cui si sviluppano queste articolate interazioni. Quando si analizzano e programmano le pratiche educative è cruciale considerare la dimensione globale e complessa di questa di esperienza sociale e il suo dispiegarsi nel corso del tempo. Prendiamo allora a prestito la metafora del filo e del tessuto dell articolo di Musatti e Mayer educare al nido: come tessere con cura un arazzo di qualità, da Bambini in Europa di settembre 2011. I comportamenti, le attività e le interazioni dei bambini e degli adulti si intrecciano tra loro come i fili che su un telaio compongono un tessuto. La qualità di questo tessuto è determinata dalla cura con cui i fili vengono lavorati e intrecciati tra loro, così come dalla loro lucentezza, morbidezza e resistenza, che possono variare moltissimo. Pertanto potremmo dire che il tessuto non si deve sviluppare come un insieme di pezzi giustapposti (l esperienza di ciascun bambino giorno dopo giorno), e che la sfida per gli operatori di un contesto educativo e di cura è quella di realizzare un sontuoso tessuto che racconti una storia interessante a ciascuno, bambino o adulto. Partecipare all esperienza dei bimbi significa condividere interesse per oggetti, persone, attività, nonché dare eco a scoperte e difficoltà

Tra le dimensioni della pratica educativa che possono garantire la costruzione di un arazzo di qualità fondamentali diventano: Valorizzare la vita quotidiana al nido. Tutti i momenti di vita quotidiana, sia le attività di gioco che le routine sono importanti. Ogni esperienza di un bambino costituisce un occasione di apprendimento e contribuisce alla costruzione del suo benessere fisico ed emotivo ma anche alla costruzione della sua identità. Tutte queste dimensioni sono intrecciate ed è impossibile separarle. Persino quei tempi intermedi che fanno parte della giornata dei bambini del nido (momento di attesa per il pranzo, o momento di attesa che arrivino tutti i bambini) possono diventare occasioni per vivere esperienze condivise e significative, come partecipare a rituali di gioco o cooperare con gli adulti per riordinare materiale utilizzato precedentemente. L ambiente fisico. Un attenzione speciale deve essere data alla cornice all interno della quale l arazzo viene intessuto. Le caratteristiche materiali e simboliche dell ambiente devono essere predisposte per sostenere e organizzare le attività dei bambini e le loro interazioni con i coetanei e gli adulti. Anche i movimenti e la collocazione degli adulti nello spazio hanno un ruolo importante nell orientare l attenzione dei bambini e il loro coinvolgimento nelle attività di gioco ed esplorazione. Le caratteristiche dell ambiente devono predisposte per sostenere ed organizzare le attività dei bambini e le loro relazioni

Partecipare all esperienza dei bambini. Intrecciare e tessere i fili: l impegno delle insegnanti non è solo nel condividere, l interesse dei bambini verso altre persone, oggetti e attività, ma anche nel dare eco alle loro scoperte, preoccupazioni ed emozioni. Si tratta, inoltre, di sostenere, l interazione e la condivisione delle esperienze tra i bambini, offrendo loro l opportunità di incontrarsi in piccolo gruppo, all interno del quale essi potranno costruire un repertorio di significati condivisi. (Primo articolo esposto in bacheca, Asilo Nido Comunale Castelfranco Veneto, anno scolastico 2011/12)