Il Concilio testo unico di conversione

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1 LaVita Anno 115 dal 1897 DOMENICA 11 MARZO 2012 G I O R N A L E C A T T O L I C O T O S C A N O e 1,10 Poste italiane s.p.a. Sped. in a.p. 10 D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma, 2, DCB Filiale di Pistoia Direzione, Redazione e Amministrazione: PISTOIA Via Puccini, 38 Tel. 0573/ Fax 0573/28616 e_mail: settimanalelavita@tin.it Abb. annuo e 45,00 (Sostenitore e 65,00) c/cp n Pistoia MERCATO DEL LAVORO Mentre ferve ancora la discussione fra le parti in causa, la presidenza nazionale delle Acli ha presentato un suo documento riassuntivo del pensiero sociale cristiano sul difficile tema in questione PAGINA 2 Il Concilio testo unico di conversione Unico per tutti. Nel concilio è lo Spirito Santo che ha parlato alla chiesa, attualizzando al presente l antica parola che Dio ha detto all umanità e che ha lasciato nelle nostre mani. Per la sua ricchezza, il Vaticano II ha parole di vita per tutti, nessuno di coloro che compongono il popolo di Dio è escluso dalla sua attenzione. Esso chiama alla santità i ministri ordinati, i religiosi, i laici; chiede la riforma delle strutture per allinearle alle indicazioni del Vangelo e, insieme, allo spirito del tempo; indica perentoriamente le vie della sequela di Gesù, maestro e co-fondatore, con lo Spirito Santo, della chiesa. Uno sguardo onnicomprensivo, che giace da tempo (sono trascorsi quasi cinquant anni) sotto i nostri sguardi alquanto pigri e disattenti. Questo oggi lo Spirito domanda alla sua chiesa. Eppure l attenzione è stata limitata, l attuazione è stata lenta, sospesa e ammezzata, il richiamo disatteso. Di parole e di discussioni se ne sono fatte tante, quasi fino alla noia, ma la pratica non è stata alla loro pari. Papa Giovanni, il papa del concilio, inaugurandolo, l aveva salutato come una rinnovata pentecoste, una nuova discesa dello Spirito Santo, l inizio di una chiesa veramente alternativa, finalmente riscattata dai suoi anacronismi e dalla polvere dei secoli. Ma il mattino del giorno nuovo non ha avuto il seguito che si sperava. Ricordiamo ancora l ultima pubblicazione di un vero maestro della chiesa attuale, il card. Walter Kasper, il quale, ricordando il grande avvenimento, ha detto con la forza che gli viene anche dalla sua posizione, che la storia della ricezione del concilio è ben lungi dall essere giunta alla sua conclusione, che il potenziale del concilio per quanto riguarda il futuro è ancora lontano dall essere esaurito. Una constatazione e un rimprovero che ci raggiungono tutti, nella posizione da ciascuno occupata all interno della chiesa. Un richiamo che si allinea a tanti altri e che non possiamo disattendere. E dire che il concilio, oltre che un punto di arrivo, sognato e desiderato dai grandi spiriti del passato, era stato anche considerato come un punto di partenza, un impulso per nuovi sviluppi e nuovi itinerari spirituali. Gli anni passano inesorabili anche per le opere di Dio, tanto che da tempo si sta pensando a un nuovo concilio. Ma ha senso rimandare la riforma dei cristiani e della chiesa a un futuro aleatorio, quando ancora non si è stati capaci di mettere in pratica quanto è stato deciso nel passato? Ci sono dei punti in particolare che attendono ancora di essere pienamente accettati e tradotti nella realtà. C è la povertà della chiesa che non ha trovato ancora echi sufficienti nei nostri pensieri e nei nostri atteggiamenti. C è l uguaglianza del popolo di Dio, che rimane uno dei punti essenziali della riforma conciliare, ma che non riesce a superare i privilegi del passato, l uso dei titoli, che urtano contro le stesse parole di Gesù, lo sfarzo delle vesti e delle cerimonie sontuose. C è l affermazione della partecipazione e della corresponsabilità che attende ancora la sua piena realizzazione. Ci sono i laici che chiedono che venga loro restituito quanto è stato loro tolto Ogni pagina posta alla nostra attenzione è un invito al cambiamento, alla conversione, a vivere responsabilmente l ora solenne e impegnativa che stiamo attraversando. Quanto l innegabile crisi, che in certi casi sembra quasi sommergerci, non dipende anche da noi, dai nostri ritardi, dalle nostre insufficienze, dalla nostra quasi inguaribile indolenza? La crisi non aspetta, esige risposte immediate da parte dei singoli e dell intera comunità. Il nostro non è un tempo normale, nel quale si può anche procedere con lentezza e comodamente. Il nostro è un tempo straordinario, un tempo in cui si giocano i destini del presente e del futuro, un tempo che porta con sé tutti i caratteri delle grandi svolte della storia. La risposta dovrebbe essere immediata, generosa, totale, onnicomprensiva. Domani potrebbe essere già tardi. Ne è coinvolta la sostanza, ma insieme ne sono coinvolte le stesse apparenze. E infatti sulla base di queste che noi veniamo continuamente giudicati. E il giudizio non è affatto benevolo, come, del resto, non è nemmeno benevolo il giudizio del Vangelo. C è qualcosa da lasciar perdere senza rimpianti, c è molto da ricercare e fare nostro. Nelle grandi svolte della storia, guidata dallo Spirito Santo, la chiesa ha saputo fare passi decisivi, veri salti dialettici, per la sua vita e la sua evangelizzazione. Cosa ci manca oggi per fare altrettanto? Giordano Frosini IL MISTERO DELLA MORTE Il rito delle esequie rivisto e aggiornato per una migliore partecipazione all estremo saluto dei nostri defunti PAGINA 5 POLITICA MONETARIA E RIPRESA ECONOMICA Il calo dello spread è una bella notizia. Ma d ora in avanti è più utile concentrarsi sul livello di tassi di interesse che il Tesoro paga PAGINA 14 SOMALIA: IL PAESE PERDUTO VUOLE TORNARE A SPERARE Il mondo torna a interrogarsi sul Paese massacrato da vent anni di guerra civile PAGINA 13 LUCIO DALLA Ricordando un grande artista della musica PAGINA 16 La Vita è on line clicca su

2 2 primo piano n. 10 La 11 MARZO 2012 V ita L Italia necessita di una profonda riorganizzazione del mercato del lavoro che affronti insieme quattro sfide: 1. Creare più efficienza. Favorire l incontro domanda-offerta migliorando i servizi e riorganizzando l intera filiera dell istruzione, superando il disallineamento tra saperi e competenze che ogni anno rende irreperibili oltre 100 mila opportunità occupazionali. 2. Realizzare una maggiore equità. Superare il dualismo oggi esistente nel mercato del lavoro tra comparti economici e lavoratori protetti e settori e relativi lavoratori completamente senza tutele. 3. Concorrere a riorganizzare il sistema economico. L esteso tessuto di piccolissime imprese che caratterizza l economia italiana si dimostra sempre più inadeguato a competere nello scenario della globalizzazione. Le nuove regole del mercato del lavoro possono favorire la crescita dimensionale delle imprese. 4. Realizzare un forte investimento verso le giovani generazioni. Se non si interviene subito per riequilibrare le condizioni del mercato del lavoro a favore dei giovani, si rischia di mettere una pesante ipoteca sul futuro del Paese, escludendo la componente più dinamica e innovativa per lo sviluppo. IL CONTRATTO DI LAVORO PREVALENTE: UNA UNICA DISCIPLINA DEI CONTRATTI DI LAVORO DIPENDENTE Fulcro della proposta è l introduzione di un contratto prevalente a tempo indeterminato per tutti i lavoratori dipendenti neoassunti. L obiettivo è duplice: da un lato semplificare il sistema attuale riducendo i contratti di lavoro a poche e specifiche tipologie, dall altro quello di combattere il lavoro precario e l utilizzo spesso distorto del lavoro parasubordinato. Restano in vigore le sole altre forme contrattuali del lavoro dipendente riconducibili all apprendistato, alle assunzioni a termine per sostituzione, al lavoro stagionale e alla somministrazione di lavoro, al telelavoro o lavoro a domicilio e al contratto di stage. Il contratto prevalente prevede un periodo iniziale di ingresso di durata massima di tre anni e una successiva stabilizzazione. Durante i primi tre anni è possibile la risoluzione del rapporto di lavoro, fermo restando il divieto di licenziamento con carattere discriminatorio, con il pagamento di una indennità crescente con l anzianità di lavoro maturata (primo anno 3 mensilità; secondo anno 5 mensilità; terzo anno 8 mensilità). E inoltre opportuno prevedere riduzioni degli oneri contributivi (per tre anni) per le aziende che intendono stabilizzare i lavoratori. Superato il periodo di inserimento trovano piena attuazione tutte le disposizioni oggi vigenti dello Statuto dei lavoratori. Le proposte delle Acli per la riforma del mercato del lavoro CONTRATTI A COLLABORAZIONE Sono utilizzabili solo per qualifiche e specializzazioni elevate ed esclusi per quelle basse stabilite dai contratti di lavoro, misura indispensabile per sopprimere i molti abusi che vengono perpetrati configurando come lavoro a collaborazione prestazioni lavorative ad evidente carattere di lavoro dipendente subordinato. Se corrispondono a prestazione in monocommittenza devono prevedere una retribuzione lorda al lavoratore non inferiore ai 30 mila euro annui. Per questi contratti viene adottata la medesima aliquota contributiva del lavoro dipendente. GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI: UGUALI TUTELE PER TUTTI I LAVORATORI E necessario estendere il trattamento di Cassa Integrazione Guadagni ed i contratti di solidarietà a tutti i settori produttivi e a tutte le tipologie contrattuali, prevedendo che le risorse di tale misura derivino in parte dall assicurazione obbligatoria e in parte da fondi di origine contrattuale gestiti dagli enti bilaterali. L indennità di disoccupazione va economicamente adeguata. In caso di perdita del lavoro si dovrà estendere l indennità di disoccupazione a tutte le tipologie contrattuali e a tutti i lavoratori che abbiano maturato 6 mesi di lavoro, introducendo l obbligo alla partecipazione attiva a percorsi di reinserimento e riqualificazione. Tale misura sarà complementare, ma non sostitutiva, di una misura universalistica di contrasto alla povertà assoluta, di cui auspichiamo l introduzione secondo la proposta da noi formulata nel Piano nazionale contro la povertà assoluta presentato nella primavera del Per rendere credibile la proposta è necessario riorganizzare i servizi per il lavoro sia pubblici che privati interfacciandoli ai sistemi formativi, affinché siano in grado di orientare verso percorsi personalizzati di inserimento lavorativo che riducano i tempi di disoccupazione. IL DIRITTO INDIVIDUALE ALLA FORMAZIONE PERMANENTE Fatte salve le condizioni di maggior favore relative ai dipendenti pubblici, proponiamo di estendere ad ogni lavoratore il diritto alla formazione permanente, certificando le competenze acquisite nei percorsi frequentati in tutti i contesti formali o informali: si tratta di un requisito indispensabile in una epoca nella quale i cambiamenti di lavoro sono frequenti e spesso necessari. Per rendere esigibile il diritto alla formazione professionale permanente ad ogni lavoratore si potrà introdurre, con opportuna gradualità, la detraibilità fiscale dei costi sostenuti. Nell immediato l istituto della detraibilità fiscale potrà essere riconosciuto ai soli giovani con disoccupazione di lunga durata e ai lavoratori over 50 che abbiano perso il lavoro, affiancandolo a misure di sgravio a favore delle imprese che assumono queste tipologie di lavoratori. Inoltre si propone di introdurre il diritto ad un aspettativa non retribuita fino a 12 mesi per conseguire qualifiche e specializzazioni, frequentando attività formative certificate. DIMISSIONI IN BIANCO: L ELIMINAZIONE DELLA PRATICA DELLE DIMISSIONI IN BIANCO Per contrastare l incivile pratica delle dimissioni in bianco è necessario introdurre per il lavoratore la possibilità di revocare, entro 3 giorni dal rilascio, le dimissioni comunicate al datore di lavoro. A tal scopo va introdotto l obbligo della convalida da parte del lavoratore all ufficio provinciale del lavoro delle dimissioni, tramite procedura on line, in assenza della quale si devono ritenere certe e definitive le dimissioni rassegnate. Va perseguita la pratica delle dimissioni in bianco da parte del datore di lavoro con specifiche sanzioni, risarcitorie per il lavoratore e amministrative verso l Inps. IL DIRITTO ALLA CONCILIAZIONE TRA TEMPI DI VITA E DI LAVORO Estendere il diritto alla conciliazione tra vita e lavoro può favorire in modo diretto l occupazione femminile, specie quella delle giovani donne, oltre che aiutare le persone a prendersi cura delle situazioni di vita presenti nei nuclei familiari con riferimento ai minori e agli anziani. In particolare proponiamo di: - Ridurre il cuneo fiscale per le aziende che favoriscono l occupazione femminile o che soddisfano le richieste di part-time (su base giornaliera, settimanale, mensile, annuale) - Prevedere un indennità in caso di maternità per le donne nel lavoro autonomo o/e che sono in condizione di lavoro parasubordinato - Prevedere la possibilità per entrambi i genitori, alternativamente, di astenersi dal lavoro durante le malattie del bambino di età inferiore a otto anni, per un totale massimo di dieci giorni l anno per ciascun genitore. - Costituire fondi ad hoc finanziati dai lavoratori (conto individuale) attraverso un meccanismo di mutualità, che trasformi il tempo lavorato straordinario in tempo da utilizzare per la conciliazione vita/lavoro e per la cura di minori, disabili ed anziani. Qualora il lavoratore non utilizzi questo monte ore può disporre della somma corrispettiva capitalizzata nel fondo. - Introdurre forme di orario di lavoro flessibile e familyfriendly e favorire la diffusione di esperienze di welfare contrattuale anche attraverso la diffusione di esperienze come la banca del tempo, consentendo ai lavoratori di utilizzare in modo flessibile il monte ore maturato eccedente l orario di lavoro. Si tratta inoltre di sperimentare modelli che consentano un organizzazione flessibile dei tempi lavorativi (inizio, durata, fine) ed una possibile riduzione di questi (su base giornaliera, settimanale, mensile, annuale). In particolare vanno realizzati interventi che favoriscano il ricorso al parttime, sul modello di altri paesi europei, attraverso agevolazioni fiscali e contributive. L ADOZIONE DI FORME DI DEMOCRAZIA ECONOMICA CHE FAVORISCANO LA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI ALLA VITA AZIENDALE L esigenza di favorire i meccanismi di partecipazione e di collaborazione dei lavoratori alla vita aziendale è richiamata dall articolo 46 della nostra Costituzione. Oggi la democrazia economica è anche parte costitutiva di una vera democrazia compiuta, è inoltre un modello per dar vita a un sistema di relazioni industriali incentrato sulla corresponsabilità. Rappresenta pertanto un passo verso un sostanziale miglioramento qualitativo e competitivo del sistema economico italiano. Proponiamo di introdurre il diritto per i lavoratori ad essere informati sulle decisioni di carattere strategico dell azienda e, a seconda dei diversi contesti e strutture di impresa, di prevedere la possibilità di verificare l andamento aziendale, mediante partecipazione di rappresentanti eletti dai lavoratori o designati dalle organizzazioni sindacali in organi di sorveglianza; di istituire forme di partecipazione dei lavoratori agli utili dell impresa; di distribuire azioni o quote del capitale societario ai lavoratori; di prevedere la possibilità di trasformare quote di trattamento di fine rapporto in azioni o quote di capitale societario.

3 LaVita Pietro Citati sul cristianesimo e sui moderni miti d Occidente di Marco Testi D obbiamo richiedere soltanto il pane che ci è indispensabile: nient altro; il pane della nostra ristrettezza come dice la versione siriaca del Padre nostro. I Vangeli ricordano di continuo che l uomo è una creatura effimera, fragile, passeggera, il quale dipende dalle cose che lo circondano e dal paesaggio che Dio gli crea intorno. Parola di Pietro Citati, uno dei più importanti giornalisti culturali italiani, collaboratore del Corriere della sera e di Repubblica, che in questo suo recente Elogio del pomodoro (non sorprenda il titolo: l ortaggio in questione è il simbolo di un età più semplice e per questo felice) edito da Mondadori (266 pagine) analizza 11 MARZO 2012 n. 10 È credibile la Chiesa? : è questo interrogativo a fornire il titolo dell appassionata riflessione del rinomato ecclesiologo Severino Dianich intorno allo stile della comunicazione della fede da parte della comunità cristiana,. comparsa nell ultimo numero del mensile Vita Pastorale. L evangelizzazione dei popoli non cristiani ha costituito e costituisce un compito fondamentale per la Chiesa, tenuta ad annunciare il Vangelo a tutto il mondo; anche una nuova evangelizzazione dei popoli nominalmente cristiani è, però, di grande urgenza, dato che numerose ed evidenti cause hanno posto in crisi una tradizione che sembrava ormai sedimentata. Da qui l urgenza di un ritorno alla ribalta considera Dianich. Non perché la Chiesa debba essere preoccupata di non perdere la sua preminenza religiosa, culturale e politica nella società, che aveva nel passato. Fosse questa, più o meno cosciente, la motivazione, si partirebbe con il piede sbagliato. Si evangelizza per amore degli uomini, perché si è convinti di possedere con la fede una grande ricchezza di vita e si desidera, per l amore universale al quale il Vangelo spinge il credente, che anche gli altri possano condividerla. Oggi, però, un grosso ostacolo si frappone nel raggiungimento di questo obiettivo ed è l immagine che della Chiesa forniscono i mezzi di comunicazione di massa che, ignorando la vita umile e modesta di moltissime comunità parrocchiali o la vita esemplare di tanti cristiani dediti al servizio ai poveri e agli emarginati, pongono allo sguardo solo le manifestazioni pubbliche più vistose ed esteriori. Questo è un grave problema perché non si può ricollocare al centro della missione il compito dell evangelizzazione, senza interrogarsi costantemente sulla somiglianza con quella di Gesù della forma con cui la Chiesa si mostra al mondo. Affrontare seriamente questo problema significa avviare un coraggioso riesame degli aspetti esteriori della sua vita. Non basta continua Dianich che sotto la forma ricca di splendore dei suoi palazzi, dei paramenti liturgici, degli abbigliamenti dei suoi rappresentanti, che le vengono dalla storia, vivano persone sante e distaccate dai beni mondani. E vero che la fede risiede nella vita interiore Emozioni Nascono nell anima e volano: un raggio di sole, un arcobaleno, il profumo della pioggia. Si accende la lanterna delle emozioni: luce, buio e conflitti. Stringere frammenti di tempo fra le dita. Emozioni sulla pelle testimoni della vita regalano suoni, ricordi e sogni. Fragilità e vigore, brividi al chiaro di luna, pioggia di stelle nel buio della notte. Uno sguardo, una parola, un volo di farfalla e un fiore che sboccia. I colori dell alba: la nostalgia del crepuscolo le sfumature del tramonto. L emozioni parlano: carezze del Signore al cuore dell uomo. cultura Il sussulto di un laico di nuovo i miti. Non più quelli di Odisseo e Orfeo, però, ma quelli della nostra epoca. Più che miti sembrano piuttosto tic, coazioni a ripetere dettate dai grandi cartelli che dominano il mercato, esibizioni di chiacchiere a perdere, relitti di parole un tempo dotate di senso e di sacralità. La Grecia d oggi potrebbe essere il giusto Per un evangelizzazione efficace di Andrea Vaccaro del credente, ma è anche vero che viene comunicata dalla forma visibile con cui la Chiesa appare al mondo, la quale deve fare da specchio alla forma con cui Gesù si è manifestato agli uomini. Non poco imbarazzo e, talvolta, scandalo suscitano negli spettatori tali immagini che sono necessariamente spinti a chiedersi: cosa c entra tutto questo con la nascita di Gesù nella stalla, con la sua vita povera, la sua ultima cena e la sua morte in croce?. Il suggerimento finale di Dianich rinvia al dossier richiesto da Papa Paolo VI ad un folto gruppo di vescovi nel corso della terza sessione del Concilio Vaticano II. Il testo, elaborato e firmato da più di cinquecento vescovi, è oggi fruibile nella pubblicazione Appunti sul tema della povertà nella Chiesa. Rapporto al Papa in G. Lercaro, Per la forza dello Spirito: discorsi conciliari. Qui si legge: Tutto l ambiente e la civiltà che pur si dice ispirata dal cristianesimo, si è allontanata dallo spirito evangelico e si è consolidato e strutturato in forme concettuali e in modi di vita che oggi costituiscono un grave ostacolo ad ogni tentativo di ritrovamento del senso cristiano della povertà. La citazione finale è ancora per un altro testo conciliare, la Lumen Gentium 8: la Chiesa è chiamata a prendere la stessa via di Cristo per comunicare agli uomini i frutti della salvezza Essa non è costituita per cercare la gloria terrena, bensì per diffondere, anche con il suo esempio, l umiltà e l abnegazione. Il noto ecclesiologo, Severino Dianich ne Medici con l Africa, che opera da sessant anni senza clamori avvalendosi di aiuti economici spontanei richiamando, è Citati che lo nota, le parole dei Vangeli, soprattutto quel dacci oggi il nostro pane quotidiano che è un insegnamento di vita e una cura contro lo stress del domani. Ma non solo: l autore dedica un capitolo al cristianesimo, e lo fa con molto rispetto e con l attenzione di chi ha una lunga abitudine al confronto con gli abissi del sacro. Ci sono dei passi davvero toccanti, come quello sulla dimensione divina del mendicante, che fa della mancanza (che è la verità secondo Platone) la sua realtà fondamentale, con grave scandalo di chi all accumulazione ha eretto vitelli d oro; o il passo sulla vita pulsante della creazione, seguendo il san Paolo della Lettera ai Romani: Non dobbiamo dimenticare le parole di Paolo. Cristo non è il sovrano di un mondo esclusivamente umano, dove noi, a nostra volta, siamo i dominatori della creazione. Cristo regna sugli alberi, gli animali, i fiori, i mari, i pesci, gli uccelli. ( ) Leggiamo i Padri della Chiesa, i testi del dodicesimo e tredicesimo secolo, del Rinascimento e della Controriforma cattolica. Allora l incarnazione e la resurrezione di Cristo, senza le quali il cristianesimo non potrebbe esistere, erano le chiavi di un immenso edificio cosmico. Citati affronta anche altri miti, quelli della politica di ieri, come la divinizzazione di Stalin durante la stagione dei pestilenziali processi ai vecchi compagni di lotta, e quelli Poeti Contemporanei 3 correlativo delle mitologie trattate da questi brevi saggi che vanno dagli anni Novanta del secolo scorso fino ai giorni nostri. La madre di tutti i miti d Occidente e la culla della democrazia rappresentativa è ormai solo un vuoto a perdere, da riempire attraverso numeri da macelleria sociale. La tristezza e la sensazione che la grande stampa si sia adeguata culturalmente al suono dei termini che annunciano la povertà effettiva per chi ha lavorato una vita - che ne deriva è palpabile. I nuovi miti sono parole senza necessità, manifestazioni di vuoto e cattura di attenzione fine a se stessa. Bisogna vendere il prodotto non attraverso l informazione e la cultura, ma con un divertimento truculento da cupio dissolvi. Il laico Citati ha però un sussulto. Quando affronta il grande mistero (perché a questo punto tale sembra a molti) del volontariato e del sacrificio di sé per l altro il suo tono muta. Per esempio quando parla dell associaziodi un presente italiano in cui i politici sovraesposti mediaticamente, sotto gli occhi di bambini e adolescenti, per i quali dovrebbero rappresentare dei modelli, fanno a gara a chi la dice più sporca, a chi offende di più e meglio, a chi torna a frasi da eugenetica razzista. Si ha come la sensazione che Citati abbia qualche speranza in meno rispetto al passato e che, ancora una volta (Dostoevskij docet), la bellezza sola possa salvare il mondo. Se ci s intende sul significato di bellezza, però: non sdilinquimenti estatici e ciarlieri di fronte a un quadro insinuando il capo sotto l ascella di un immensa signora americana che ride gorgogliando di gioia, come umoristicamente annota Citati, dando il senso della visione attuale della cultura di massa. Il fatto è che di cultura un Paese potrebbe vivere: la cultura utile degli scavi archeologici, della musealizzazione, delle collezioni intelligenti. Se solo l idea di economia non fosse quella di un moloch che divora i suoi adoratori, ma non tutti: solo quelli che non ce la fanno, quelli che hanno dato e che non sono più utili. Lalla Calderoni

4 4 attualità ecclesiale n. 10 La 11 MARZO 2012 V ita La preghiera quotidiana, la penitenza e le opere di carità fraterna di Cristiana Dobner Il deserto possiede un fascino misterioso nella sua estensione di dune e di giochi di sabbia, di oasi e di carovane di cammelli. Di notte lo splendore delle stelle è ineguagliabile. Questo però, anche se non assomiglia alla Parigi-Dakar, non è il deserto di cui parla il Vangelo nella narrazione di Marco che Benedetto XVI ha commentato, perché è luogo di lotta, dove il nemico attacca e sferra ripetutamente i suoi colpi. Senza cambiare luogo geografico per un avventura momentanea, tentiamo di cogliere il senso dell avventura quaresimale che ci fa attraversare il deserto del cuore della persona e la mette a nudo. Lo spaccato che si apre palesa lo stato di abbandono e di solitudine in cui si versa o in cui volontariamente si entra, per sperimentare la potenza di questo luogo della debolezza dell uomo dove non vi sono appoggi e sicurezze, dove la tentazione si fa più forte. Sarebbe temerario voler attraversare questo deserto per sfida a se stessi o al proprio ambiente, per gettare un guanto di provocazione e misurare la propria tenuta. L accento è ben diverso: la persona varcando la soglia della Quaresima abbandona quanto la circonda e sorregge (autenticamente o fittiziamente) la propria autostima, il proprio prestigio, per guardarsi nel profondo e scoprire se stessa e le tensioni vitali che l abitano e la nutrono; per mettere a fuoco quelle punture che fanno scoppiare l io e domandano di essere realisticamente guardate negli occhi. Satana, cioè il nemico che non vuole la nostra salvezza, non demorde, dimenticando (o ottenebrandoci di tanto in tanto) che il deserto conosce un risvolto di estrema dolcezza e sicurezza, infatti può indicare anche un luogo di rifugio e di riparo, e la viva esperienza del popolo d Israele ha segnato la storia di chi cammina andando incontro all Altissimo. Si scampa dalla schiavitù d Egitto ma anche si può sperimentare in modo particolare la presenza di Dio. Il vuoto infatti creato dall abbandono di ogni certezza diventa propulsivo per comprendere e sperimentare che mai, durante i quarant anni di vita nomade nel deserto, il sandalo si è logorato al piede. Non perché gli israeliti fossero bravi calzolai, ma perché il Signore vegliava e provvedeva. La grande tentazione epocale che innerva la nostra società esplode sulle dune del deserto del cuore: rimuovere Dio, mettere ordine da soli in se stessi e nel mondo contando solo sulle proprie capacità, attualmente si denuncia con alcune caratteristiche proprie e può sembrare inedita, ma Benedetto XVI, buon conoscitore della storia e della teologia, ammonisce che è sempre presente nella storia dell uomo. La persona si centra su se stessa, si autoconvince di essere costruttrice di vita, produttrice di benessere e Un kit per il deserto Il tempo di Quaresima è spesso portato da alcuni ad esempio di difetti d origine del cristianesimo: il disprezzo per il mondo e l avversione per il piacere in primis. La penitenza quaresimale sarebbe il vero tempo della Chiesa, quintessenza di una concezione della vita pessimista e oscurantista. Questo tipo di sguardo è concentrato su alcuni luoghi comuni, per cui il monachesimo diventa ostilità verso il mondo, e non desiderio di abbandonarsi completamente a Dio nella preghiera e nella contemplazione, così come l offerta di sé nel sacerdozio, nel volontariato, nella missionarietà viene vista come compensazione di frustrazioni pregresse, secondo una certa vulgata psicoanalitica che farebbe rabbrividire persino il laicissimo padre Freud. Il sospetto forte è il medesimo che aveva colto Umberto Eco nel nome della rosa, però rovesciando l interpretazione: stavolta sono gli iper-laicisti che non vedono nella pagliuzza dell occhio cristiano la trave di preconcetti presenti nella loro psiche. In poche parole, si tende a proiettare in alcune istituzioni cristiane personali fantasmi e fissazioni. Eppure ci vorrebbe molto poco. Basterebbe andarsi a rivedere alcuni episodi in cui il tempo della penitenza cristiana è avvolto da un aura di sconvolgente bellezza, quindi non vuole apprendere pazienza e umiltà e radicarle fortemente nel proprio spirito per seguire ogni giorno il Signore, imparando a costruire la nostra vita non al di fuori di Lui o come se non esistesse, ma in Lui e con Lui, perché è la fonte della vera vita. Il deserto, se la tentazione non viene vinta guardando a Gesù che ha vinto appellandosi alla Parola del Padre, può produrre anche questa devastazione personale e comunitaria. Quale il kit per attraversare le dune con la guida del Salvatore? - La preghiera quotidiana: che sposti l autocentratura e rilanci la persona verso il Padre; - i gesti di penitenza: che facciano toccare con mano i nostri limiti per ricondurci a una misura che si conosce povera; QUARESIMA Una parola da rileggere Penitenza - dicono Dante ed Eliot - è attesa gioiosa, non oscurantismo di Fabio Zavattaro - le opere di carità fraterna: che spostino lo sguardo dal nostro interesse al bisogno altrui. Sarebbe illusorio pensare al kit come al prodotto vincente e autoprogrammato, porterebbe la griffe dell orgoglio smisurato della conquista umana, mentre deve portare il sigillo dello Spirito che plasma ogni nostro agire e sentire per diffondere nel mondo il lievito evangelico se non fosse che gli autori di questa visione sono sospetti di partigianeria, e allora non possono essere presi in considerazione. Anche se si chiamano Thomas Stearns Eliot e Dante, vale a dire uno dei miti del Novecento e il Poeta, senza ulteriori aggettivi. Ma tant è. Perché se i difensori della felicità della vita contro la cupezza cristiana si fossero soffermati a leggere Mercoledì delle Ceneri di Eliot, avrebbero avuto (s)piacevoli a seconda del punto di vista sorprese. Iniziata ad apparire nel 1927, questa raccolta di Eliot dà infatti un altra idea del tempo di purificazione, il quale è un esperienza quasi estatica (quella che una certa borghesia intellettuale va cercando in Asia) di abbandono alla volontà divina e di necessario superamento di alcune nevrosi che tenevano legata eccessivamente l anima alle cose. Alcune persone attaccano come oscurantista l abbandono dell ossessione delle cose se lo praticano i cristiani, mentre plaudono se lo trovano nel buddismo o nel Tao. Scherzi anzi abbagli della miopia non solo materiale. Ma torniamo a Eliot che scrive: Sorella benedetta, santa Madre, spirito della fonte, spirito del giardino / non permettere che ci si irrida con la falsità / insegnaci ad aver cura e a non curare / insegnaci a starcene quieti / anche fra queste rocce / E n la Sua volontade è nostra pace / e anche fra queste rocce / Sorella, madre / e spirito del fiume, spirito del mare, / non sopportare che io sia separato // e a te giunga il mio grido. Altro che la tristezza della mortificazione: qui c è l amore alla donna trasfigurato in qualcosa di più grande, proprio come il padre Dante aveva realizzato cinquecento anni prima nella Vita Nuova e nel Paradiso, c è la benedizione del passaggio necessario, l accettazione della purificazione non dalla della verità attraverso i gesti della misericordia, del perdono e della riconciliazione. Come Maria Santissima lo sperimentò (a sue spese!), solo allora la nostra traversata quaresimale potrà godere della sua protezione e ci aiuterà a imprimere nel nostro cuore e nella nostra vita le parole di Gesù Cristo, per convertirci a Lui. vita, ma dal peso nevrotico delle cose. È in poche parole attesa di un Dio visto non come punitore, ma come amore, che non sopporta, come nell ultimo verso, che qualcuno sia separato da lui. E si ripensi al modello dei modelli, il Purgatorio dantesco, dove spira un inquieta, stupenda aura penitenziale, non triste, anzi, piena di presenze, di segnali d altro che preludono a una gioia prossima. La penitenza, questi due grandi lo avevano capito, è l attesa. Vuol dire gioia del non possesso perché il possesso delle cose è nulla, abbandono di un passaggio obbligato che non può essere né condannato né rinnegato, ma accettato nella sua transitorietà. La penitenza è attesa della Sposa o dello Sposo, segno nuziale di amore prezioso perché lentamente rivelato nei giorni del passaggio. Solo da questa prospettiva è possibile cogliere il senso del celebre incipit del canto ottavo del Purgatorio, quel Era già l ora che volge il disio / ai navicanti e ntenerisce il core / lo dì c han detto ai dolci amici addio : come potrebbero la rassegnazione, la tristezza, il disprezzo del mondo convivere con la presenza del desiderio, del cuore (sede dei sentimenti più nobili per un uomo del Trecento), della dolcezza dell amicizia? M.T.

5 LaVita 11 MARZO 2012 n. 10 attualità ecclesiale 5 Una risposta alla tendenza, diffusa soprattutto nei contesti urbani, a privatizzare l esperienza del morire e a nascondere i segni della sepoltura e del lutto: nasce così la seconda edizione del Rito delle esequie, predisposto dalla Conferenza episcopale italiana e presentato a Roma il 2 marzo. Il testo liturgico, obbligatorio in Italia dal 2 novembre 2012, risponde alla diffusa esigenza pastorale di annunciare il Vangelo della risurrezione di Cristo in un contesto culturale ed ecclesiale caratterizzato da significativi mutamenti. Il volume, edito dalla Libreria editrice vaticana, offre una più ampia e articolata proposta rituale e fornisce, in appendice, alcune indicazioni circa la cremazione dei corpi. Il tutto nel solco dell impegno nell applicazione della riforma liturgica conciliare. La nuova pubblicazione in lingua italiana del Rito delle esequie, infatti, fa seguito alla prima edizione apparsa nel 1974 sulla base di quella tipica del LA MORTE DELL UOMO Di fronte al mistero mandazione e commiato. Nella seconda edizione del Rito non sono più contemplate esequie nella casa del defunto. I vescovi italiani hanno ritenuto questa possibilità estranea alla consuetudine locale e non esente dal rischio di indulgere a una privatizzazione intimistica, o circoscritta al solo ambito familiare, di un significativo momento che di sua natura dovrebbe vedere coinvolta l intera comunità cristiana. Un mistero che riguarda tutti Le esequie cristiane non sono uno spettacolo, anche se utilizzano la ricchezza e la pluralità di codici della liturgia, ha chiarito mons. Domenico Pompili, sottosegretario della Cei e direttore dell Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali. Il nuovo rito, ha spiegato monsi- Approvazione del nuovo rito delle esequie, più ricco e suggestivo di quelli del passato Molte novità Una prima novità riguarda la visita alla famiglia del defunto. Il primo incontro con la famiglia diventa per il parroco un momento di condivisione del dolore, di ascolto dei familiari, di conoscenza di alcuni aspetti della vita del defunto in vista di un corretto e personalizzato ricordo durante la celebrazione delle esequie. Una seconda novità riguarda la Preghiera alla chiusura della bara : la sequenza rituale è stata rivista e arricchita per sottolineare e leggere alla luce della Parola di Dio e della speranza cristiana un momento molto doloroso. Quanto alla celebrazione delle esequie nella messa o nella liturgia della Parola, l arricchimento più significativo è dato da una più varia proposta di esortazioni per introdurre il rito dell ultima raccognor Pompili, può essere un contributo ad umanizzare il momento della morte, sottraendolo alla sua invisibilità e alla sua individualità, quando non alla sua spettacolarizzazione. In una società in cui la morte è rimossa dall orizzonte della vita quotidiana, o al massimo intesa come un evento che si affronta in solitudine, un fatto privato per le persone comuni o pubblico per le celebrità, per il sottosegretario della Cei è urgente riscoprire il carattere di mistero e collettivo di questo evento. Di fronte alla spettacolarizzazione della morte, che a volte si consuma sotto i riflettori, il rito funebre, per mons. Pompili, ha la funzione di far riscoprire la morte come cammino collettivo e comune. Appendice sulle cremazioni Una delle novità più significative è costituita dall appendice dedicata alle esequie in caso di cremazione. La Chiesa accetta la cremazione, se non è decisa in odio alla fede, cioè per negare la risurrezione dei corpi proclamata nel Credo, ma non la incoraggia, ha spiegato mons. Alceste Catella, vescovo di Casale Monferrato e presidente della Commissione Cei per la liturgia. Dietro l aumento del numero delle cremazioni, ha aggiunto, c è anche il grande sforzo pubblicitario delle agenzie funebri che gestiscono queste pratiche. Mons. Angelo Lameri, collaboratore dell Ufficio liturgico della Cei, ha puntualizzato come la stessa denominazione di appendice vuole richiamare il fatto che la Chiesa continua a ritenere la sepoltura del corpo dei defunti la forma più idonea a esprimere la fede nella risurrezione della carne, ad alimentare la pietà dei fedeli verso coloro che sono passati da questo mondo al Padre e a favorire il ricordo e la preghiera di suffragio da parte di familiari e amici. In questa prospettiva, è previsto che la celebrazione delle esequie preceda di norma la cremazione. Mentre, eccezionalmente, i riti previsti nella cappella del cimitero o presso la tomba si possono svolgere nella stessa sala crematoria. Particolarmente importante l affermazione che la cremazione si ritiene conclusa con la deposizione dell urna nel cimitero. Ciò soprattutto per contrastare la prassi di spargere le ceneri in natura o di conservarle in luoghi diversi dal cimitero. Tale prassi infatti solleva non poche perplessità sulla sua piena coerenza con la fede cristiana, soprattutto quando sottintende concezioni panteistiche o naturalistiche. Il rituale offre, perciò, sufficienti elementi per una catechesi e un azione pastorale che sappiano sapientemente educare il popolo di Dio alla fede nella risurrezione dei morti, alla dignità del corpo, all importanza della memoria dei defunti, alla testimonianza della speranza nella risurrezione. O gni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia, purificati nello spirito, alla celebrazione della Pasqua (Prefazio di Quaresima I). La Quaresima è, dunque, tempo di gioiosa purificazione. Nel deserto quaresimale il credente è chiamato a purificare soprattutto l immagine di Dio mediante il confronto con la Parola. Non basta credere, occorre rendersi conto in chi si crede, sapere cosa si intende quando si dice Dio. I fanatismi, le intolleranze, le superstizioni più devianti e le strumentalizzazioni in chiave religiosa nascono dall incapacità dell uomo di permettere alla Parola di mettere in crisi la propria idea di Dio, che diventa così un idolo, un feticcio. Allora ci si serve di Dio, si pronuncia il suo nome per operazioni che non hanno niente a che vedere con lui. La liturgia della Parola di questa domenica ci invita a far scomparire dal nostro orizzonte di fede quattro immagini deformate del volto di Dio: il Dio della legge, dei miracoli, dei filosofi e del culto. Il celebre brano dell Esodo (prima lettura) inizia con questa espressione: Dio pronunciò tutte queste parole Non è la promulgazione di un codice, ma sono parole di rivelazione. Ecco perché nella tradizione ebraica, non si parla di Dieci Comandamenti ma si dice Decalogo, le Dieci Parole. Il Decalogo è un dono, non una serie di imposizioni esose da parte di Dio. E il mezzo privilegiato per entrare in rapporto con il Dio dell Alleanza e quindi per amarlo. Sono La Parola e le parole III Domenica di Quaresima Es 20, 1-17, Sal 19 (18), 1Cor 1, 22-25, Gv 2, parole che legano (legge significa legame) in modo indissolubile alla libertà: Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d Egitto, dalla condizione servile: non avrai altri dèi di fronte a me e non ti farai idolo alcuno. A chi gli faceva notare che il Decalogo conteneva troppe proibizioni, un rabbino rispose: Nelle Dieci Parole c è una sola proibizione fondamentale: non tornare indietro, non tornare in Egitto, alla casa di schiavitù. Il Decalogo rappresenta il punto di non ritorno: Dio sbarra tutte le strade che portano indietro. Tutte le altre rimangono aperte: Ama e fa ciò che vuoi, dirà sant Agostino. Le Dieci Parole sono lo statuto degli uomini liberi, rappresentano la salvaguardia della libertà del popolo. E da esse emerge non l immagine di un Dio della legge, ma di un Dio liberatore. La purificazione dell immagine del Dio potente nei miracoli e del Dio della ragione è affidata alle parole di Paolo (seconda lettura) che osa annunciare il Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani, deludente sia per chi vorrebbe segni grandiosi, sia per chi pretenderebbe utilizzarlo per far quadrare le proprie equazioni intellettuali. Viene spazzato via dalla predicazione di Paolo sia il Dio dell efficientismo come quello dell ideologismo. Paolo costringe a trovare Dio là dove nessuno mai avrebbe immaginato di trovarlo: sulla croce! La stoltezza e lo scandalo della croce obbligano a rivedere e respingere le immagini idolatriche di Dio. Il Dio manifestato da Cristo non è quello dei segni prodigiosi, ma quello dell amore fedele. Per salvare l uomo, Gesù non fa sfoggio di potenza, ma della sua umana debolezza. Per convincere non porta ragionamenti sottili, bensì la prova decisiva del suo amore folle per gli uomini. Il brano del vangelo di Giovanni ci conduce al cuore del rapporto con Dio: il culto. Gesù, salito al tempio per la Pasqua, con un gesto profetico che esprime l ardente amore per il Padre, scaccia i venditori di animali per i sacrifici e rovescia i tavoli dei cambiamonete. Il significato delle azioni di Gesù è rivelato dalle sue parole: Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato! Gesù non abolisce il culto e nemmeno lo pone in discussione. Mette in crisi, invece, un certo modo di intendere il culto, inteso come tentativo di tirare Dio dalla propria parte, piegarlo alla propria volontà con l offerta di cose o con la ripetizione meccanica di riti senz anima. Il tempio non è mercato dove si può comprare il silenzio di Dio sulle ingiustizie commesse a danno del prossimo. Il tempio è casa del Padre. In una casa tutto è comune, tutto appartiene a tutti. Nella casa si celebra unicamente la liturgia della gratuità e dell amore. E per lo zelo di questa casa Gesù si è lasciato divorare, ha offerto se stesso come sacrificio. Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Il corpo del risorto è il vero tempio, anzi il santuario, la casa dell intima presenza di Dio, luogo del culto in Spirito e Verità. La fede nella risurrezione, e non quella fondata su segni esteriori, dischiude le porte del nuovo Tempio per la celebrazione del vero culto, quello della vita. E sarà lo Spirito, consegnato sulla croce da Gesù, a condurci alla pienezza della verità facendo ricordare tutto ciò che riguarda il Cristo: I suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. La parola detta da Gesù con la forza dei gesti nel tempio di Gerusalemme, non è parola di pura contestazione e di distruzione fine a se stessa, ma è parola di risurrezione e di vita. L azione propria di Dio è far risorgere, ricostruire. Voi distruggete, io faccio risorgere. Mentre la logica umana sostiene: se tu distruggi io a mia volta ti distruggo; la logica sapiente di Gesù dice: Se tu distruggi, io faccio risorgere. Questo è l autentico volto di Dio. Don Luca Carlesi

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7 Pistoia Sette N MARZO 2012 L a libertà non è uno spazio vuoto da riempire con queste parole il vescovo Mansueto Bianchi si è rivolto ai giovani della diocesi riuniti in seminario lo scorso venerdì 2 marzo per l inizio del percorso della Quaresima Giovani, un itinerario comune a tutti i gruppi giovanissimi (14-17 anni) e giovani adulti (oltre 18 anni) che dopo l incontro di venerdì continuerà nelle parrocchie e terminerà domenica 1 aprile in seminario dalle 16 in poi, quando i gruppi si riuniranno di nuovo insieme per concludere il percorso e condividerne i frutti. Le parole del vescovo commentavano l episodio del vangelo di Luca del figlio perduto e del Padre misericordioso (Lc 15,11-32) che fa da traccia a tutto il cammino proposto ai giovani che, guidati dal sussidio preparato dalla Pastorale giovanile Chiesa Santonuovo Vespro d organo con Eliseo Sandretti Eliseo Sandretti eseguirà le musiche del Vespro d organo (venerdì 16 marzo, ore 21) nella chiesa di Santonuovo (organo Agati-Tronci, 1885). In programma brani di Michelangelo Rossi (1601ca.-1656), Johann Jacob Froberger ( ), Bernardo Storace ( ), Johann Gottfried Walther ( ), Vincenzo Panerai (sec. XVIII), Giuseppe Gherardeschi ( ) e Luigi Gherardeschi ( ). Sandretti, docente di organo all Istituto musicale diocesano Baralli di Lucca, nonché autore di pubblicazioni sulla storia dello strumento e sulla sua letteratura, svolge attività concertistica anche al clavicembalo. Come solista e accompagnatore si è esibito oltre che in Italia, anche in Norvegia e Austria. Alcune sue composizioni sono state eseguite in varie rassegne regionali per le scuole ad indirizzo musicale. P.C. PASTORALE GIOVANILE Il Vescovo inaugura la Quaresima giovani Giovedì 15 marzo alle 21, presso il seminario vescovile di Pistoia (via Puccini 36), l ufficio per la pastorale sociale del lavoro e la Caritas diocesana organizzano un incontro sul tema: Comunità cristiana e nuovi stili di vita. Interviene padre Adriano Sella, coordinatore della rete interdiocesana nuovi stili di vita. diocesana, lavoreranno nelle proprie realtà parrocchiali, nelle associazioni e nei movimenti. Con questo sussidio i giovani potranno sperimentare sotto la guida dei loro animatori, opportunamente preparati dalla pastorale giovanile, un cammino di riflessione, di confronto e di preghiera a partire dal Vangelo. L itinerario verte sull idea che tutti noi siamo quel figlio che si perde, ma che possiamo ritrovarci se impariamo a ritornare in noi stessi, se cioè maturiamo una vita Chi è padre Adriano Sella? Padre Adriano Sella: è un missionario sacerdote originario di Vicenza, discepolo della pace, della giustizia e dei nuovi stili di vita. Ha lavorato per molti anni in Amazzonia (Brasile), dove è stato coordinatore della Commissione giustizia e pace e della pastorale sociali della Conferenza episcopale del Nord del Brasile, accompagnando e sostenendo anche l impegno delle comunità ecclesiali di base e dei movimenti sociali. Ha conseguito la licenza di Teologia morale e ha insegnato in alcuni istituti teologici in Amazzonia (Brasile), soprattutto sul versante sociale dell Etica teologica. È scrittore di molti libri e articoli, in Italia e anche in Brasile. Tra gli ultimi: Una solidarietà intelligente, Editrice Dehoniane; la Giustizia, nuovo volto della pace e la Miniguida dei Nuovi stili di vita, Editrice Monti; Per una chiesa del Regno, nuove pratiche per riportare il cristianesimo all essenziale e Via Crucis dei Nuovi stili di vita, editrice EMI. Dal 2003 vive e lavora in Italia nella promozione dei nuovi stili di vita. A Vicenza ha promosso il movimento Gocce di giustizia e altre realtà che hanno come obiettivo interiore, una vita capace di pensare, di riflettere, di riconoscere la Verità e di scegliere il Bene. Spesso tuttavia ognuno di noi, giovane o adulto, perde la strada del Bene perché si allontana come il figlio perduto, perché illuso da idee sbagliate di felicità, o perché guidato da cattive abitudini, da pigrizia, da condizionamenti sociali e culturali, da scelte sbagliate o da quant altro. Ma anche al fondo della notte più oscura, la luce di Dio ci abita, e se impariamo a rientrare in noi stessi è possibile ritrovarla e tornare al Padre, tornare alla fonte di quell amore che ci può rendere nuovi, felici e capaci di vivere la vita con amore nella libertà e verità. Questa è la forza del Vangelo, capace di renderci davvero liberi, di dare senso al nostro tempo e alle nostre vite, vissute troppo spesso come spazi vuoti da riempire in una logica di possesso e consumo e non come occasione di libertà e verità nell amore. Ma la scoperta della vita come dono da condividere si impara e non si improvvisa. E molte volte il percorso per diventare davvero liberi e veri passa da errori e da tempi di allontanamento. Per questo nel percorso proposto dalla Pastorale giovanile si UFFICIO PER LA PASTORALE SOCIALE DEL LAVORO E CARITAS DIOCESANA Comunità cristiana e nuovi stili di vita creare una cultura di giustizia. Attualmente si è inserito nella diocesi di Padova come missionario sacerdote, dove è stato incardinato, coordinando la Commissione diocesana Nuovi stili di vita della Pastorale sociale e del lavoro e anche la Rete interdiocesana Nuovi stili di vita. È anche responsabile della cappellania del lavoro della diocesi. Amministra inoltre un corso Teologia e pastorale dei Nuovi stili di Vita nella Facoltà teologica del Triveneto. trovano approfondimenti sul brano del figlio perduto che vanno dal rapporto con le famiglie di origine alle dinamiche della libertà (per i giovanissimi). Ai più grandi invece viene proposto di confrontarsi sulle dinamiche umane e sociali che portano ad una vita dispersa e dissoluta. La vita interiore è dunque proposta come la meta di questo cammino, una vita che altro non è che vivere condotti dallo Spirito di Dio. Una vita interiore o spirituale a cui educarsi e lasciarsi educare dal Vangelo. Una vita interiore non come spazio vuoto da riempire, ma come luogo dell incontro e della relazione d amore. L inizio del percorso è stato sorprendente, con più di 250 giovani venuti da tutte le parti della diocesi, riuniti nell aula magna insieme al vescovo, l augurio è che questo sia solo l inizio di un cammino diocesano che veda crescere l impegno per i giovani nelle nostre comunità cristiane, perché i giovani possano conoscere Gesù e soprattutto possano maturare la capacità di seguirlo per continuare nel mondo la sua opera di annuncio di quel Regno di Dio che si fa vicino ai lontani. Cristiano D Angelo La cucina in tempo di crisi Le ristrettezze economiche possono costituire l occasione per riprendere alcune sane abitudini che il consumismo imperante ci aveva fatto smarrire L attuale fase di austerity dovrebbe spingerci a ritrovare certe abitudini, certi modi di difenderci a tavola. Tra queste abitudini da riscoprire, quella della cucina di magro, credo che sia la più immediata per le sue ragioni pratiche e per i vantaggi che anche le moderne tecniche dell alimentazione suggeriscono. I nostri predecessori sulla faccia della terra, praticavano spesso la cucina di magro, in obbedienza a precetti religiosi. Poi sono venuti storici, sociologi, dietisti, a spiegarci che quei precetti religiosi corrispondevano, più o meno inconsciamente, a precetti salutistici, al bisogno di variare l alimentazione. Come risultato abbiamo smesso di seguire la cucina di magro. Non è un assurdo? Oggi abbiamo l opportunità di riportare sulle nostre tavole la cucina di magro vuoi per necessità vuoi per salvarci da certi eccessi consumistici che ci avevano drogato. R.

8 8 comunità ecclesiale n. 10 La 11 MARZO 2012 V ita Cattedrale Incontri quaresimali con il vescovo Proseguono gli incontri quaresimali con il Vescovo, monsignor Mansueto Bianchi. Giovedì 15 marzo 2012 il terzo incontro in Cattedrale alle ore 21. CENTRO CULTURALE MARITAIN La figura di Gesù nella cultura buddista V enerdì 9 marzo alle 21, presso il seminario vescovile di Pistoia (via Puccini 36), il Centro culturale Maritain in collaborazione con la scuola di formazione teologica, organizzano un incontro sul tema: La figura di Gesù nella cultura buddista. Interviene il professor Roberto Carifi. L incontro era già previsto (e poi rimandato a causa del maltempo) il 6 febbraio scorso. APOSTOLATO DELLA PREGHIERA Assemblea diocesana Pubblichiamo il programma dell assemblea diocesana organizzata dall Apostolato della preghiera che si terrà domenica 18 marzo presso il seminario vescovile a partire dalle 15. ore 15: Arrivi; preghiera iniziale e accoglienza di don Carlo Bonaiuti, direttore diocesano A.d.P.; saluto del presidente diocesano Annamaria Innocenti La delegata regionale, Stefania Tempesti, parlerà dell Apostolato della Preghiera a carattere nazionale ore 16: don Roberto Razzoli,terrà una riflessione sulla parabola Il Padre Misericordioso realtà di un cammino di conversione in preparazione alla Pasqua ore 17: Vespri ore 17,30: Santa Messa presieduta dal Vescovo, monsignor Mansueto Bianchi. RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO Incontro a Quarrata Il Rinnovamento nello Spirito Santo, invita tutti i fedeli il 14 marzo alle all incontro presso la chiesa S. Maria Assunta a Quarrata per l agape fraterna; successivamente, alle 21 Roveto Ardente. GRUPPO MUSICALE FRANCESCO POVERO RICCO DELEGAZIONE REGIONALE PER LA PASTORALE SOCIALE E IL LAVORO Le tue ali le nostre ali Sabato 24 marzo a Pistoia Sabato 24 marzo alle 21,30, al Melos di Pistoia il gruppo musicale Francesco povero ricco in collaborazione con la pastorale giovanile della diocesi, il convento frati Cappuccini e il Sicomoro, terrà un evento-concerto dal titolo: Le tue ali le nostre ali. Non si può parlare di annuncio, né di fraternità universale se non ci si porta dentro la bocca il sapore della propria terra, delle proprie radici, che vuol dire la propria famiglia, il nostro passato, la propria storia. Così la storia ha un inizio, questo è sicuro, ma non avrà mai fine, perché fa parte della nostra vita, del nostro essere, ora, in questo momento che si snocciola in questo istante e ch è già passato, ma che ci proietta verso l infinito, l eterno. Così la nostra storia ha avuto un inizio ed un tempo che è trascorso, che ci ha portati in questo tempo, in questo preciso istante, un istante che non tornerà mai più, ma che vogliamo vivere con un ultimo attimo, quello più importante, quello che ci proietterà nel nostro futuro, e che ci renderà migliori di adesso, perché parleremo di te, riascolteremo dentro di noi la tua voce, per sempre. Un ultima scena, un ultimo atto, l ultimo verso di un copione che si chiude a tutto tondo in un abbraccio... il nostro grazie. Eri e sei il nostro legame con colui che ti ha chiamato per nome e poi ti ha voluto al suo fianco. Eri e sei il nostro legame con tutte le persone che ancora oggi parlano di quel piccolo istante passato a condividere la gioia di incontrarsi. Eri e sei il nostro legame con noi, che cerchiamo ancora oggi di dare il giusto senso a quella tua piccolissima frase composta da due parole, semplici da dire e da ricordare, ma che facevano grande il tuo messaggio di fraternità universale: Vogliatevi bene! Ed è in quest ottica di fraternità universale che il nostro grazie per quest ultima scena si aprirà a ventaglio sul nostro passato, e sfogliandone le pagine, ci soffermiamo su alcune di esse e leggiamo due nomi, padre Corrado Trivelli, don Sergio Domeniconi. Vi siete seduti in cerchio tra la gente sentendone il sapore ed il profumo... in un cerchio, in tondo, dove non vi sono capotavola, non vi sono smussature, tutti al solito pari, tutti alla pari, nel comune impegno a servire per il bene comune. Ecco, la vostra vita, ed adesso senti come trema la mia mano per quest ultimo saluto a questo tempo. Agostino Sammarco 4 anniversario della dipartita di Chiara Lubich I Se io dovessi partire da voi, lascerei che Gesù in me vi ripetesse: amatevi a vicenda affinché tutti siano uno IN MARGINE ALL 8 MARZO Santa Chiara ed Elisabetta d Ungheria, due figure da riscoprire L ordine francescano si trova nella parrocchia di San Francesco, presso i padri Cappuccini e presso il monastero delle Clarisse. In margine all 8 marzo, tre donne dell ordine, Letizia Anna ed Emanuela, ci invitano a riscoprire la vita di due figure femminili: santa Chiara ed Elisabetta d Ungheria. Perché è importante oggi riflettere su due figure femminili e su ciò che esse possano trasmettere a noi, donne di questo tempo? Anch esse donne del loro tempo hanno avuto nella loro prima giovinezza il tocco della carezza di Dio che le ha fatte operare secondo la loro scelta di vita: Chiara ricercando la vita di clausura come vergine Un messaggio per riflettere sul grande valore della donna come religiosa o madre o sposa con due importanti figure dell ordine francescano secolare povera e casta ; Elisabetta, donna contemplativa, ma sposa e madre esemplare, fortificando i doni dello Spirito sull esempio di San Francesco di Assisi, si è resa testimone nelle opere di Apostolato. Santa Elisabetta d Ungheria, figlia del re d Ungheria nacque nel 1207, andò sposa giovanissima a Ludovico IV di Turingia. Elisabetta lo sposò appena quattordicenne e si stabili con lui nel castello di Warrburg. L unione fu allietata dalla nascita di tre figli e fu un matrimonio felice ed esemplare. Fedele ai doveri del suo n questi giorni vengono ricordati in molti Paesi del mondo la figura e il pensiero di Chiara Lubich. Tale ricorrenza ci offre l occasione di ringraziare Dio per il grande dono che è Chiara per l umanità e di rimettere a fuoco la forza viva del carisma dell unità, che ha raggiunto persone di culture, tradizioni e fedi diverse. In particolare 1 11 marzo si terrà, presso il Centro Mariapoli di Castel Gandolfo, un incontro di testimonianza e riflessione, rivolto ai giovani di ieri e di oggi che attraverso la loro vita e le loro esperienze vogliono mostrare l impatto del carisma dell unità nella loro vita e nel loro impegno per un mondo unito. Dalle 16 alle 18 sarà possibile seguire in diretta l avvenimento sul sito A Pistoia la celebrazione dell 11 marzo sarà tenuta a Lamporecchio, nella Chiesa di Santo Stefano alle 11, dove sarà celebrata la Messa dal parroco don Andrea Mati. La stessa sarà seguita da un momento conviviale a cui parteciperà anche il nostro vescovo monsignor Mansueto Bianchi. Nel pomeriggio, alle 15,30, sempre nei locali parrocchiali, verrà presentata la figura di Chiara, attraverso video e letture, che la rendono presente in mezzo a noi, come dono per l umanità. Movimento dei Focolari. Altro appuntamento regionale è per martedì 14 marzo alle 18,30 nella chiesa di S. Marco a Firenze: la celebrazione sarà presieduta dall arcivescovo cardinal Giusepe Betori, gran cancelliere dell Istituto universitario Sophia apertosi da qualche anno nella cittadella del Movimento dei Focolari a Loppiano (Incisa Valdarno). Rosanna Caselli stato, nello stesso tempo mise la sua vita a servizio dei poveri e degli ammalati, distribuendo i suoi beni e curandoli personalmente. Morto il suo sposo durante una crociata, fu ingiustamente cacciata dal suo castello con i suoi tre figli. Abbandonata la corte, accettò con fede e fortezza la nuova condizione di povertà e continuò a dedicarsi all educazione dei figli e all assistenza dei malati e alla preghiera. Sull esempio di Santa Chiara e San Francesco, vestì l abito del 3 Ordine Francescano. Morì a 24 anni e venne sepolta a Marburgo; presso la sua tomba avvennero ben presto numerosi miracoli. La festa liturgica di Santa Elisabetta ricorre il 17 novembre. In questo nostro tempo reso arido nel cuore, per la perdita di valori autentici che portano all egoismo, all incapacità di venirci incontro con fraterno aiuto, siamo diventati davvero i poveri del tempo. Dobbiamo reagire per non cadere nelle tentazioni della nostra presunzione e siamo ancora lontani dall essere perfetti! Ma nel nostro quotidiano vivere possiamo dire con forte intento: Signore, non sono niente se tu non mi aiuti! Fortifica il mio essere e la mia vita e potrò anch io come Chiara ed Elisabetta convertire l esistenza che mi è stata donata. D.R.

9 LaVita 11 MARZO 2012 n. 10 comunità ecclesiale 9 CRISTO TRA LUCI D ORIENTE Raimon Pannikkar uomo totalmente occidentale e orientale Edi Natali, al termine del suo corso per la scuola di teologia, ha rilasciato un intervista al nostro settimanale per riflettere sulla figura dei cristiani in Oriente. Come ha sviluppato questo impegnativo ed interessante tema? Il soggetto del tema è così ampio che ho preferito concentrarmi su un singolo aspetto, anzi su una figura che, in qualche modo, stigmatizza il rapporto tra il cristianesimo e una parte d oriente: Raimon Panikkar. Può dirci qualcosa di questo grande teologo? La sua vita si svolge a cavallo tra due mondi culturali: quello cristiano e quello induista, non solo perché la madre, spagnola, è cattolica e il padre indiano è induista, ma anche perché durante la sua vita ha insegnato e vissuto tra Europa, America ed India, tra il mondo del sovrappiù e quello della mancanza del necessario, scrive Panikkar: trascorsi un quarto di secolo tra una delle città più ricche, dello Stato più ricco, della nazione più potente e l esatto contrario (a dodici ore di fuso orario) una delle città più caotiche, in uno degli Stati più sottosviluppati, di uno dei paesi più poveri del mondo: tra santa Barbara (California) e Varanas in India. La mia vita interiore era letteralmente l unico punto di unione tra due sfere della mia vita. La sua esistenza dunque, prima del suo pensiero, è una lezione e una possibile prospettiva per il dialogo interreligioso. Questa esistenza così, almeno esteriormente, scissa come si traduce nel suo pensiero? Ti rispondo con le sue parole: sono partito cristiano, mi sono scoperto induista e sono ritornato buddhista, senza mai smettere di essere cristiano. Credo che in queste parole si concentri la personalità esondante di questo grande teologo che parlava dodici lingue e ne scriveva correttamente sei, potendo così entrare in reale dialogo con popoli e culture eterogenee e riuscendo a non sentirsi straniero. Cosciente dell esuberanza del reale ricerca costantemente un linguaggio simbolico, capace di rivelare, senza la pretesa di intrappolare, la realtà. In questa pluralità di culture e linguaggi scopre un fondo comune ad ogni religione, mi sembra molto bella l immagine delle diverse religioni come sentieri distinti che conducono però verso la stessa cima e che in prossimità della quale tendono ad unirsi: ad una certa Conversazione con Edi Natali Si è svolto sabato 25 febbraio al Centro Monteoliveto un incontro dedicato a coloro che operano nel campo della cultura, delle professioni, della scuola. Al centro dell incontro la conversazione del vescovo di Pistoia, monsignor Mansueto Bianchi, sul tema Pellegrini come i nostri padri: la dimensione biblica del pellegrinaggio. La riflessione del vescovo si inserisce perfettamente in questo periodo di Quaresima, che sollecita ciascuno di noi a riflettere su se stesso, a uscire dalla consuetudine e dalla superficialità. Il pellegrinaggio non è una parentesi della vita, ma è la parabola della vita: risponde all inquietudine che ci chiama a uscire da noi stessi per essere più autenticamente noi Mette conto preliminarmente considerare: 1. Il popolo ha diritto di partecipare al governo della cosa pubblica; l esercizio di questo governo può avvenire in modo diretto e indiretto, e in quest ultimo caso il popolo stesso ha diritto di essere informato adeguatamente in modo da avere la possibilità d intervenire. 2. L informazione deve essere chiara e accessibile. Conseguentemente nei casi di: a. crisi economica, ma il problema è generale per tutti i casi, l informazione deve ricorrere ad un linguaggio comprensibile, per cui non trova giustificazione alcuna il a cura di Daniela Raspollini La dimensione biblica del pellegrinaggio altezza non vi sono baratri, le vie si uniscono, poiché in ultima istanza ogni autentica religione al di là delle dottrine è una testimonianza del Mistero, dell Infinito. Questo porsi al di là delle dottrine richiama la distinzione tra fede e credenza, ma molte sarebbero le cose da dire e non è qui possibile andare oltre posso soltanto consigliare ai nostri lettori di leggere qualche suo libro. Nel 1946 è diventato sacerdote cattolico, come presenta la figura di Gesù? Fondamentale è sicuramente il testo Il Cristo sconosciuto dell induismo, importante libro per creare armonia tra le religioni. Comunque uno dei punti cruciali, anche se criticato, è la distinzione tra Gesù e Cristo. Cristo era prima di Abramo e non è esclusivamente Gesù, facendo appello a ciò è possibile comprendere che noi cristiani non ne abbiamo una RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO ricorso ad espressioni di tecnica finanziaria anche in lingua straniera essendo queste da ritenere appartenenti alla sfera unicamente riservata agli esperti; b. ed ancora di crisi economica, con le stesse riserve di cui sopra, in particolare sul punto delle motivazioni che non devono essere generiche, pretestuose, ma devono mettere in evidenza le ragioni politiche e gestionali che hanno portato alla crisi. Si è soliti dire che in effetti si tratta di una crisi economica mondiale e che al riguardo si è stessi. Ci mette in ricerca dell oltre, dell altro, che spesso diventa l altro che, forse inconsciamente, si trova al fondo di ogni nostra inquietudine. Nella Bibbia, molti dei personaggi dell Antico testamento sono colti proprio nel loro pellegrinare: basta pensare ad Abramo, che lascia la sua terra seguendo la promessa di Dio; e il popolo eletto è essenzialmente pellegrino: l Esodo dall Egitto è un pellegrinaggio che diviene il simbolo di ogni cammino verso la realizzazione di una promessa; così come pellegrino era il popolo che tornava dalla prigionia di Babilonia. Ma anche nel Nuovo testamento pellegrini erano i Magi, che seguivano la stella alla ricerca del Messia, come pellegrini erano i discepoli e gli apostoli che seguivano il comando del Signore: andate e portate a tutti la buona novella. Ma la grande novità è l incarnazione del figlio dell uomo: qui è Dio stesso che si fa pellegrino e mette la sua tenda in mezzo a noi, per riportare tutti al padre: e Gesù stesso spiega il senso del suo passaggio sulla terra quando afferma Io sono la via, la verità, la Diritti e doveri fatto tutto il possibile per evitarla o quanto meno per attenuarla. Da queste premesse si passa a considerare l aspetto particolare degli accreditamenti economici da apposite imprese internazionali di valutazione. Queste valutazioni si basano su indici particolari all interno di un ampio ventaglio di rilevazioni. Si sostiene, in sede attendibile, che tra gli indici di valutazione è compreso anche quello relativo alla politica in generale, e non già a una determinata corrente politica, in particolare sui rapporti tra conoscenza esclusiva, per questa ragione Panikkar parla più volentieri di cristofania che di cristologia: al terzo millennio cristiano è riservato il compito di superare una cristologia tribale con una cristofania che permetta ai cristiani di vedere dappertutto l opera di Cristo senza presumere di avere una comprensione migliore o un monopolio di quel Mistero che è stato rivelato loro in una maniera unica! Puoi dirci qualche parola sull epilogo della vita di questo affascinante personaggio? Beh! L epilogo è all altezza della sua vita. Dal 1987 si ritira dalla vita accademica e si stabilisce a Tavertet, ai piedi dei Pirenei,conducendo una vita ascetica, convinto che solo il mistico potrà sopravvivere nella società attuale, poiché solo lui può conservare l integrità del suo essere. Per concludere voglio raccontare un aneddoto: una volta Paolo VI gli chiese di cosa si stesse occupando in quel periodo e lui rispose: sto continuando a domandarmi se per essere cristiano occorre essere spiritualmente semita e intellettualmente greco. E così vero? Se è così, ecco perché il cristianesimo è lontano dai due terzi di questo mondo, Dunque la vera sfida per il cristianesimo è diventare cattolico. vita. Egli è la strada che percorre il pellegrino alla ricerca della verità, e questa strada è la vita. Il pellegrino cristiano non va mai a caso, non è un vagabondo: la meta decide la sua strada; e si sente atteso dalla meta; il suo sguardo è rivolto al cielo, dove le stelle lo guidano; vive nella libertà interiore di chi ha lasciato l uomo vecchio dietro di sé e viaggia con fiducia senza il peso di grande bagaglio; così il pellegrinaggio diventa il luogo del rinnovamento, della conversione. Franco Biagioni le forze politiche; dunque a questo riguardo si può parlare di una immagine non buona del Paese nella comunità internazionale. Il popolo che si trova tutti i giorni a rapportarsi con i prezzi dei generi di prima necessità ed anche, per la sua natura di risparmiatore, con i prodotti dei suoi investimenti, chiede, perché ha diritto di chiedere e conseguentemente di conoscere, le motivazioni effettive della crisi economica e degli effetti della stessa anche sui risparmiatori. Mario Agnoli

10 10 comunità e territorio n. 10 La 11 MARZO 2012 V ita FIERE Pistoia ospite d onore ad Accenta 2012 in Belgio Altissime le aspettative di Provincia e Camera di commercio per le ricadute sul territorio di Patrizio Ceccarelli Asettembre Pistoia sarà ospite d onore ad Accenta 2012, la fiera internazionale di Gent, in Belgio. Un evento sul quale sia la Provincia, sia la Camera di commercio hanno investito molto e sul quale ci sono altissime aspettative. Le danze sono già cominciate. Lo scorso fine settimana una delegazione della città fiamminga, guidata dal presidente di Accenta, Ronald Everaert e composta dal direttore generale della fiera, Jan Dee Geest, dalla responsabile delle pubbliche relazioni Kirsten Karlsson e da Daniel De Steur, direttore di Erov, è stata ospite di Pistoia, per scoprire le bellezze del nostro territorio e conoscerne le eccellenze, a cominciare dal vivaismo. Un occasione eccezionale per promuovere le potenzialità turistiche del nostro territorio, insieme ai suoi prodotti tipici e alle eccellenze locali, che è il risultato delle relazioni istituzionali che la Provincia di Pistoia, con l Area di pianificazione strategica, guidata dal dirigente Renato Ferretti, ha saputo coltivare con la regione PROVINCIA DI PISTOIA Approvati gli indirizzi strategici per formazione e istruzione di Edoardo Baroncelli L o scorso 13 febbraio il Consiglio Provinciale ha approvato il Programma integrato delle politiche del Lavoro della Formazione e dell Istruzione per il triennio 2011/2013. Il documento, che raccoglie i vari indirizzi di programmazione, l analisi delle priorità sulle quali intervenire e gli strumenti strategici da adottare nell ambito del lavoro, formazione professionale e istruzione per i prossimi tre anni è il risultato fanno sapere dalla Provincia attraverso una nota ufficiale di un lungo ed impegnativo percorso di confronto portato avanti insieme agli altri attori, dalle scuole secondarie, alle agenzie formative, alle rappresentanze sociali oltre alle varie associazioni datoriali, per fare il punto sulle criticità esistenti ed individuare le strategie più idonee per la crescita e lo sviluppo del territorio. Fra gli impegni presi figurano la competitività del sistema impresa, fiamminga e con Accenta. Basti pensare che la grande fiera, allestita su una superficie di mq, con 6 saloni e 400 espositori, ogni anno attira più di visitatori da tutta l Europa e non solo. La presidente della Provincia, Federica Fratoni e il presidente della Camera di commercio, Stefano Morandi, hanno incontrato i rappresentanti di Accenta per presentare loro il progetto di allestimento dello spazio espositivo della fiera, alla presenza degli espositori pistoiesi che parteciperanno alla manifestazione. Ad Accenta 2012 Pistoia sarà presente con un padiglione d onore appositamente riservato, dove sarà rappresentata gran parte dell eccellenza locale. A tale scopo è stato progettato un percorso per coinvolgere il visitatore nella conoscenza del territorio, mostrando l intera filiera di produzione di alcuni prodotti tipici, con laboratori sui processi di lavorazione, incontri formativi e degustazioni. All interno dell area saranno allestite apposite isole, a rappresentare le strutture di accoglienza turistica del territorio, attrezzate con l esposizione dei prodotti di eccellenza: dall olio al vino, dai fagioli di Sorana ai brigidini di Lamporecchio. Per la scenografia è stata proposta la ricostruzione di uno scorcio medioevale tipico dei nostri borghi minori e uno spazio che riproduce la Piazza del duomo di Pistoia, il tutto inserito in un contesto di isole a verde, con un grande giardino di ingresso, realizzato dai vivaisti pistoiesi (Distretto Vivaistico e Associazione vivaisti Pistoiesi), con lo slogan «Pistoia, la Toscana che cerchi». rischio occupazionale e giovani ; a questo proposito sono state prese misure specifiche finalizzate allo sviluppo dell innovazione e dell aggregazione fra imprese per una migliore competitività del sistema. Per questo nel corso del 2011 sono stati organizzati 17 focus group dedicati alla formazione del giovani diplomati e laureati ma in quel momento non occupati ed in attesa del collocamento nel mondo del lavoro. E stata prestata tuttavia anche attenzione ai servizi per l impiego che devono essere compresi nel più ampio lavoro di riprogettazione dei prodotti erogati tenendo conto sia della posizione del lavoratore attraverso dei percorsi articolati di orientamento sia dalla parte dell impresa tramite la previsione di specifiche procedure per la gestione delle vertenze aziendali sia per il monitoraggio degli ammortizzatori sociali che prevedono l erogazione di politiche attive. Il Consiglio Provinciale si è impegnato tuttavia anche per definire le priorità e le strategie fino al Per quanto riguarda il sistema delle imprese le priorità sono quelle rivolte al rilancio dei consumi visto che la scarsa stabilizzazione della forza lavoro ha indebolito l accumulo di conoscenze da parte del capitale umano con effetti negativi sulla produttività e il proliferare delle tipologie contrattuali precarie ha contribuito ad aumentare le difficoltà. Per quanto riguarda infine le strategie per combattere il rischio occupazionale sono previste: offerte formative gratuite finanziate dalla Provincia per disoccupati, ampliamento delle politiche attive verso i soggetti Cig in deroga con ampliamento dell offerta di orientamento professionale da parte degli specialisti dei Centri per l Impiego; formazione esterna nell apprendistato e integrazione in un unico pacchetto di azioni dirette al target delle fasce deboli e delle persone con disabilità. ELEZIONI COMUNALI Simionato (Lega) e Bartolomei (Fli) candidati a sindaco A sostenerli due distinte liste civiche. Diventano quattro i pretendenti alla poltrona di primo cittadino «A lle amministrative di Pistoia, la Lega Nord correrà da sola e lo farà con Daniela Simionato, già consigliera comunale del Carroccio a Pistoia, come candidato a sindaco». Lo annuncia il commissario nazionale della Lega Nord Toscana, onorevole Gianni Fava, che sottolinea che la candidatura di Simionato «sarà senz altro un punto di forza per la Lega dato che ha già dimostrato il proprio valore nelle sue battaglie all interno del Consiglio Comunale». A sostenere la candidatura del Carroccio ci sarà la lista civica La voce al popolo dello speaker radiofonico e consigliere comunale a Scandicci, Guido Gheri. «Non possiamo più essere alleati del Pdl ribadisce il leader del Carroccio toscano quando a Roma questo partito è complice del Governo Monti e fa parte di un sistema politico che sta distruggendo le piccole e medie imprese, che ha messo fine al federalismo e sta vessando i cittadini con continue tasse senza guardare alla crescita e allo sviluppo». Sempre sul fronte del centrodestra, Alessio Bartolomei, che da lunedì scorso è capogruppo del terzo polo in consiglio comunale a Pistoia - decisione presa nell ultima seduta del consiglio da Giampaolo Pagliai (Udc), Nicola Barbarito e Alessio Bartolomei (Fli), dopo la scelta da parte della maggioranza di ritirare il regolamento urbanistico - si candida alle prossime elezioni comunali a capo di una lista civica. «Ho preso questa decisione perché a Pistoia la politica si tifa - dichiara Bartolomei -, non è possibile immaginare elettori delusi del Pd e del Pdl che votano per un altro partito. L unico modo per intercettare ed organizzare il dissenso evidente nei confronti dei partiti è quello di farlo attraverso una lista civica che non ha alcun richiamo con i partiti o i leader nazionali, ma che cerca consensi all insegna di un progetto esclusivamente». Il nome e il simbolo della lista sarà presentato nei prossimi giorni. Simionato e Bartolomei si contenderanno con Samuele Bertinelli (Centro sinistra) e Anna Maria Celesti (Pdl) la poltrona di primo cittadino. P.C. MANCANO I FONDI Nuova Questura, stop dal Ministero Le reazioni del mondo politico e del sindacato «F ino a ieri, a chi usufruiva dei servizi della Questura, ci scusavamo per il disagio dovuto all inadeguatezza dei locali, spiegando che presto avremmo potuto accoglierli in una struttura migliore. Da oggi non è più così». Questo l amaro sfogo di Andrea Carobbi Corso, segretario provinciale del Sap (Sindacato autonomo di polizia), alla notizia dello stop ai fondi da parte del Ministero, per la conclusione dei lavori relativi alla realizzazione delle nuove sedi di Questura, Prefettura e Polizia stradale, nell area ex Breda. Lavori peraltro già realizzati al 70%. La notizia ha provocato molte reazioni in città. «Non può essere archiviata così - dice la presidente della Provincia, Federica Fratoni - una vicenda che riguarda la realizzazione di un opera, non solo attesa da tutti gli operatori, che ormai da troppi anni aspettano una sede più idonea e decorosa per svolgere il proprio lavoro, ma anche fondamentale per la sicurezza pubblica dell intera comunità pistoiese». «Bisogna che lo Stato - aggiunge il sindaco Renzo Berti, che si è sfatto promotore di un summit con gli amministratori locali e i parlamentari e consiglieri regionali eletti a Pistoia - onori i suoi impegni e che le forze della provincia si uniscano per chiedere questo». «L improvvisa comunicazione del Ministero degli Interni sull indisponibilità a pagare il canone di affitto per le nuove sedi dei propri uffici periferici (Questura e Prefettura di Pistoia) ci preoccupa fortemente - fanno sapere Marco Niccolai e Paolo Bruni, rispettivamente segretario provinciale e comunale del Pd -, in quanto da anni cittadini e operatori delle forze di polizia hanno denunciato la totale inadeguatezza dell attuale sede della Questura, anche sotto il profilo della sicurezza sul lavoro». «È palese - aggiunge il Sap - quanto l immobile attuale non sia solo inadeguato ma anche pericoloso. Negli ultimi 10 anni sono state più volte riconosciute le carenze strutturali, che nessuna opera di manutenzione straordinaria avrebbe potuto colmare». P.C.

11 LaVita Nuove proteste per gli aumenti tarifrfari decisi da Gaia S.p.A.. A rendersi ancora una volta interprete delle proteste è Michele Giannini, pensionato di Europa Metalli che risiede a San Marcello e che rileva innanzitutto l abolizione della tariffa essenziale, la quale prevedeva un consumo annuo di 44 mc. Per cui scrive- le tariffe partono ora da quella agevolata, la qual cosa significa che gli utenti i quali non superavano appunto 44 mc annui si ritrovano con aumenti del 20% per quanto concerne la voce fognature, del 27% per acquedotto e del 45% per depurazione. Questo oltre a un ulteriore aumento di 5,00 euro per adeguamento del deposito cauzionale, valido per gli utenti 11 MARZO 2012 n. 10 ARTE Marino Marini ambasciatore di Pistoia nel mondo D opo il successo della mostra itinerante in Spagna, la Fondazione Marino Marini sta preparando un antologica al Quirinale, dedicata al grande artista pistoiese, e un nuovo allestimento nel museo di Pistoia, con una sezione dedicata ai non vedenti. Bilancio e progetti sono stati presentati dall assessore alla cultura del comune di Pistoia Mirco Vannucchi (nella foto con Maria Teresa Tosi, Ambra Tuci e Francesco Burchielli dipendenti della Fondazione Marini, Maurizio Tuci esperto d arte e il consigliere della Fondazione, Sauro Massa), nel corso Sono in corso di progettazione due nuove rotatorie all altezza di via Levi e via Settola, quando avrà luogo l intervento sarà valutata con l amministrazione provinciale anche l installazione di guard-rail sulla parte destra del tratto iniziale della strada Sp6, a completamento di quello in prossimità del ponte di attraversamento dell A11. Questa la risposta, in estrema sintesi, dell assessore alla viabilità del Comune di Agliana, Dopo il successo della mostra itinerante in Spagna la Fondazione intitolata all artista prepara un antologica al Quirinale di una conferenza stampa. «Stiamo lavorando per rafforzare sempre più la figura e l opera di Marino Marini attraverso la Fondazione ed il Museo che lo rappresentano sottolinea Mirco Vannucchi, assessore alla cultura del Comune di Pistoia - continuando a promuovere la conoscenza dell artista sul territorio pistoiese, in Italia e all estero anche di Patrizio Ceccarelli Handicap La città da toccare Marco Pacini, all interrogazione presentata dal consigliere Carlo Papi di Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra che ha evidenziato come il lato destro del tratto iniziale dopo la rotonda della strada Sp6 di collegamento fra i Comuni di Agliana e Quarrata risulta priva di supporto laterale di protezione per la sicurezza dei veicoli che transitano in direzione di Quarrata. In considerazione dell intenso traffico che vi si registra, corredato di guard-rail laterale solo in attraverso la ricerca di alleanze di grande qualità. Da oltre un anno settantacinque opere di Marino Marini, fra disegni, dipinti e sculture stanno attraversando alcune delle maggiori città della Spagna: Santiago, Vigo, Murcia, Valladolid, Madrid e Valencia. Non mancheranno anche in futuro le esposizioni fuori sede, infatti sono già stati avviati i primi contatti con le piccola parte in prossimità del vicino ponte di attraversamento dell autostrada Firenze-Mare, e che la ristrettezza della sede stradale nonché il frequente passaggio di pesanti mezzi di trasporto espone coloro che vi transitano a seri rischi di fuoriuscita di strada stante il dislivello fra la sede stradale ed il sottostante fossato. Papi ha espresso soddisfazione per le risposte ricevute dall amministrazione comunale. Marco Benesperi SAN MARCELLO Acqua, proteste per i nuovi aumenti che non hanno domiciliazione bancaria. Tutto questo prosegue Giannini- è avvenuto dopo le deliberazioni 20 e 22 del 6 dicembre scorso assunte dalla Autorità di àmbvito 1 la quale, per dare un senso e una giustificazione agli aumenti praticati, ha modificato la Carta della qualità : quale qualità, considerato che l acqua che dovremmo bere è spesso fangosa?. Come ho già avuto modo di affermare conclude Michele Giannini- l Autorità di ambiente n. 1 andrebbe abolita, non fosse altro che per l abbattimento dei costi della politica oltre al fatto che nel giro di due anni ha già aumentato le tariffe, andando incontro alle richieste di Gaia e a discapito degli utenti. A.T. Scuderie del Quirinale per una mostra antologica, e una proposta per un altra esposizione è pervenuta dalla Fondazione Cassamarca di Treviso. In questi ultimi 10 anni il museo Marino Marini di Pistoia, ospitato nel Palazzo del Tau, ha triplicato i visitatori: le presenze sono passate da 2342 nel 2002 a 8433 nel La crescita dei visitatori è frutto di un attento e scrupoloso lavoro che ha spaziato in vari campi ed attività. La promozione della conoscenza di Marino Marini passa anche attraverso il cinema: è prevista, infatti, nelle prossime settimane, la proiezione comunità e territorio BIBLIOTECA SAN GIORGIO Convegno sulla ferrovia Porrettana di Matteo Pieracci 11 del film Sabrina al Teatro Bolognini di Pistoia. Sabrina è un film del 1954 diretto da Billy Wilder, interpretato da Audrey Hepburn, Humphrey Bogart e William Holden. In molte sequenze del film compare il Piccolo Cavaliere in bronzo di Marino, si vuol sottolineare l importanza di questo artista nei primi anni 50 negli Stati Uniti, tanto che una sua opera è stata scelta da uno dei più grandi registi dell epoca. Oltre a presentare il film l obiettivo è di far conoscere un aspetto inedito di Marino Marini con la lettura dei suoi pensieri e di lettere personali. C era una volta quella ferrovia che collegava due mondi. Adesso, ciò che resta di quella storica ferrovia sembra esser divenuto un peso assai gravoso. Strano ma vero, la gloriosa Porrettana che univa il Nord al Sud nell Ottocento, ed era uno dei punti nodali fra la Toscana e l Emilia, rischia di scomparire o di diventare una delle tante ferrovie dimenticate. Una tratta giudicata inutile, dannosa e vecchia, a torto certo se pensiamo al valore turistico e storico che possiede e al fatto che durante la nevicata di due anni fa fu l unico collegamento utile ed utilizzabile per molti cittadini. Per far valere l idea che questa linea possa ancora dare un contributo importante al nostro territorio, si è svolta sabato 3 marzo presso l auditorium Terzani della biblioteca San Giorgio di Pistoia una conferenza dal titolo: Ferrovia Porrettana: dalla nostalgia al rilancio. L iniziativa, a cura del Collegio Costruttori Edili di Pistoia, ha registrato una buona affluenza di pubblico ed ha centrato l obiettivo preposto, ovvero far sì che vi siano strumenti nuovi ed una chiave di lettura diversa per affrontare la dismissione in atto della storica ferrovia. Durante la conferenza è emerso che il taglio del 50% circa della corse dei treni della linea Porrettana (sostituite da alcuni autobus) ha fatto registrare già in questo breve lasso di tempo dei notevoli disagi per gli utenti. Sono stati portati inoltre come esempio, due casi di eccellenza per quanto riguarda le cosiddette ferrovie dimenticate : la ferrovia della Val Venosta e la linea Brescia-Iseo-Edolo. Tratte quelle poco fa citate che potevano essere smantellate in quanto ritenute come la Porrettana oggi: inutili ed in disuso. E invece l opera di ri-valorizzazione delle due linee ha incentivato non solo il turismo, ma anche la cittadinanza locale ad usufruire di questo mezzo di trasporto. La speranza, perché a questo punto di speranza si tratta è che la nostra Porrettana possa tornare ad essere protagonista. PRESIDENZA E DIREZIONE GENERALE Largo Treviso, 3 - Pistoia - Tel presidente@bancadipistoia.it - segreteria.generale@bancadipistoia.it SEDE PISTOIA Corso S. Fedi, 25 - Tel p.garibaldi@bancadipistoia.it FILIALI CHIAZZANO Via Pratese, 471 (PT) - Tel chiazzano@bancadipistoia.it PISTOIA Via F. D. Guerrazzi, 9 - Tel pistoia@bancadipistoia.it MONTALE Piazza Giovanni XXIII, 1 - (PT) - Tel montale@bancadipistoia.it MONTEMURLO Via Montales, 511 (PO) - Tel montemurlo@bancadipistoia.it SPAZZAVENTO Via Provinciale Lucchese, 404 (PT) - Tel spazzavento@bancadipistoia.it LA COLONNA Via Amendola, 21 - Pieve a Nievole (PT) - Tel lacolonna@bancadipistoia.it PRATO Via Mozza sul Gorone 1/3 - Tel prato@bancadipistoia.it S. AGOSTINO Via G. Galvani 9/C-D- (PT) - Tel s.agostino@bancadipistoia.it CAMPI BISENZIO Via Petrarca, 48 - Tel campi.bisenzio@bancadipistoia.it BOTTEGONE Via Magellano, 9 (PT) - Tel bottegone@bancadipistoia.it

12 12 n MARZO 2012 La V ita ASSOCIAZIONE FIDAPA E BIBLIOTECA FORTEGUERRIANA De arte Coquinaria di Francesca Rafanelli Dopo il successo di pubblico del primo incontro, sabato 10 marzo alle ore 16, presso la Sala Gatteschi della Biblioteca Forteguerriana, avrà luogo il secondo appuntamento di Incontri tra le carte. Conversazioni di storia e d arte in Forteguerriana dal titolo De arte coquinaria. Il cibo diventa arte, l arte diventa cibo, organizzato dall associazione Fidapa, sezione di Pistoia, in stretta collaborazione con la Biblioteca Forteguerriana e con la partecipazione di alcune associazioni culturali pistoiesi, tra le quali gli Amici della Forteguerriana. Dopo i saluti di Mara Giogetti Cocchi, presidente Fidapa Pt e Mirco Vannucchi, assessore alla cultura del Comune di Pistoia, interverrà Carmela Pace, responsabile nazionale della Commissione Arte e Cultura Fidapa. Parteciperanno all incontro come relatori Francesca Rafanelli, vice presidente Fidapa Pt, con un breve excursus sui temi trattati nella precedente conferenza, Laura Dominici e Perla Cappellini, associazione Mirabilia. Arte e Memoria, con un intervento rispettivamente sulla tavola degli ultimi Medici, tra pitagorismo e magia, e con un itinerario tra le tavole Liberty, Patricia Cardelli, past Presidente Fidapa Pt, analizzerà il percorso storico che ha portato dallo stile della cucina del castello di Fratta a quella di Margarete Shütte- Lihotzky, ed infine Iacopo Cassigoli, associazione Ottava Soprana che concluderà con un inedito aspetto storico devozionale del marzapane anatomico. Nell occasione sarà ancora possibile visitare la mostra documentaria Le antiche carte del gusto. Questo il programma Interventi di: Mara Giorgetti Cocchi, presidente Fidapa-Pistoia, Mirco Vannucchi, assessore alla cultura del Comune di Pistoia A tavola con gli ultimi Medici tra pitagorismo e magia, Laura Dominici I segni del Liberty - Itinerario tra tavole imbandite, Perla Cappellini Dalla cucina del castello di Fratta alla cucina abitabile di Margarete Shütte- Lihotzky, Patricia Cardelli Il marzapane anatomico, ovvero i dolci della devozione popolare meridionale, Iacopo Cassigoli. spor t pistoiese ASSOCIAZIONE PRODUTTORI DEL VERDE MORENO VANNUCCI 30 anni fa la visita del Presidente Pertini I l 13 febbraio del 1982 l allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini (molto amato dalla gente) visitò Pistoia guidato dall ex-sindaco Renzo Bardelli in occasione della presentazione degli storici statuti dei Comuni. Su istanza dell allora direttore Renzo Benesperi e del presidente Massimo Tempesti della Cooperativa Viti vinicola costituita nel 1956 fu accettato anche un incontro a Masiano con gli agricoltori pistoiesi presso i locali della ristrutturata Cantina Sociale (nella foto). Fu un successo per le pubbliche relazioni del mondo agricolo, con la presenza di un migliaio di agricoltori di tutti i settori, fra i quali molti neo-vivaisti, i quali con il capofila Vannino Vannucci senior, nonno dell attuale titolare della Vannucci Piante ; che per la circostanza avevano allestito nello stabilimento copiosi addobbi a verde, alla presenza anche delle massime autorità pistoiesi e rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole. Renzo Benesperi, oggi segretario generale dell Associazione internazionale produttori del verde Moreno Vannucci, racconta che fu una svolta epocale nella Pistoia-agricola (con unanimi apprezzamenti a livello regionale e nazionale). Infatti il salone dell imbottigliamento della Cantina divenne sempre maggiormente una sorta di palestra per incontri sociali, al fine di valorizzare l agricoltura, specialmente per le opportune disamine delle contingenti problematiche con tutte le forze politiche e sociali. Ma in particolare si affermò il metodo del civile dialogo e del pubblico confronto (inteso come testimonianze) tra gli agricoltori, dei quali molti futuri vivaisti ed i rappresentanti delle istituzioni. AVIS Innamorati della pallavolo e della vita Una manifestazione, per lo sport e per la vita, ben organizzata e vinta. Prosegue senza soste l attività di Avis Volley Pistoia, che stavolta festeggia il successo organizzativo e in campo nella prima edizione del torneo Volley in maschera, allestito all Auditorium dalla stessa Avis Volley in collaborazione con la prestigiosa Scuola di Pallavolo Anderlini di Modena e patrocinato dalla Provincia di Pistoia. A trionfare alla fine, proprio una delle due formazioni dell Avis Volley, quella Blu. I bimbi e le bimbe, nati fra il 2001 e il 2006, hanno giocato a pallavolo truccati e travestiti, secondo il tema scelto, che era in fondo al mar. E così si sono avute partite fra squali, pirati e stelle marine per un ora e mezzo di sano sport e divertimento. Hanno partecipato cinque società: Volley Aglianese, Lupi Volley School, Progetto Volley Bottegone, Scuola Volley Pistoiese e, appunto, i padroni di casa dell Avis Volley, presentatisi al via con due compagini, la Blu, composta dai ragazzi del 2001 e dai veterani del gruppo, e la Bianca, formata dai nuovi arrivi di quest annata. Tutti i bimbi e le bimbe sono stati divisi in due categorie: palla rilanciata ( ) e super minivolley ( ). Per la categoria super minivolley 1 posto per l Avis Volley Pistoia Blu, 2 per la Scuola Volley Pistoiese, 3 per il Volley Aglianese, 4 per l Avis Volley Pistoia Bianca, 5 per i Lupi Volley School, 6 per il Progetto Volley Bottegone. Ringraziamo tutte le società partecipanti, i dirigenti di Avis Volley e tutti coloro che hanno permesso di realizzare questo evento, in particolare Gabriele Fattorini, capitano della Mazzoni Pistoia e sempre pronto a darci una mano, e Lorenzo Iacopetti, che gentilmente si è prestato per scattare le foto della giornata -afferma Claudia Galigani, una delle allenatrici/organizzatrici-. Ancora una volta il bellissimo impianto dell Auditorium di Pistoia ha fatto da cornice a un momento di divertimento per tanti bambini, conclusosi con le premiazioni di tutti i partecipanti e con una caccia al tesoro combattutissima per trovare la tanto agognata merenda, gentilmente offerta dalla Kinder. Speriamo che queste occasioni servano a promuovere la pallavolo a Pistoia, e quella maschile in particolare, e riaccendano le luci su un impianto un po dimenticato dallo sport cittadino, in modo che possa tornare ad ospitare partite di alto livello, come accadeva molti anni fa. Auguriamoci, inoltre, di aver sensibilizzato la cittadinanza alla donazione di sangue: per salvare altre vite. Gianluca Barni Calcio - Basket Tempi Supplementari Riflettori puntati solo sulla Pistoiese, visto che il Pistoia Basket non ha giocato ed è stato un riposo accolto con piacere. La squadra di Moretti tornerà in campo a Piacenza, ben decisa a riscattare la sconfitta interna con Jesi. La Pistoiese, invece, continua a giocare e a vincere. La sua è una marcia trionfale, che non ha conosciuto ostacoli nel girone di ritorno, tanto da incamerare ben 25 punti sui 27 in palio, frutto di otto vittorie e un pareggio subìto negli ultimi secondi della partita di Forcoli. La squadra di Indiani ha ormai acquisito i connotati della grande squadra, una azzeccata miscela di tecnica, vigore agonistico, carattere e mentalità, doti che configurano una personalità spiccata, dimostrata e fatta valere su qualsiasi campo e contro qualsiasi avversario. Vien da mordersi le mani quando si pensa al deludente girone d andata, pieno di vicende sconcertanti che hanno influito negativamente sul rendimento della squadra. Se il direttore generale Giovannini e l allenatore Indiani fossero arrivati un mese e mezzo prima è molto probabile che la Pistoiese, anziché puntare ai playoff, a quest ora sarebbe in lotta per la promozione. Questa è da tempo svanita, sono rimasti solo i playoff di Enzo Cabella a dare un senso al campionato della squadra arancione. E un traguardo difficile da raggiungere, per i cinque punti di distacco che essa ha nei riguardi delle tre squadre (San Paolo Padova, Cerea e Mezzolara) che occupano il quartultimo posto della zona playoff e per il valore delle stesse. Sono avversari di buona caratura tecnica: la Pistoiese ha già incontrato due volte San Paolo, con il quale è in vantaggio avendo pareggiato l incontro di andata e vinto quello di ritorno, e Cerea: con quest ultima il bilancio è di una vittoria per parte, ma la squadra di Indiani è in vantaggio di un gol confrontando i due risultati. Con il Mezzolara il risultato dell andata fu di 0-0 e domenica 11 è in programma il match di ritorno. Uno scontro diretto che potrebbe essere decisivo. Purtroppo, la Pistoiese non potrà disporre di Reccolani, regista esperto e punto di riferimento della squadra a centrocampo, infortunatosi (distorsione) al ginocchio destro nel finale di partita con la Bagnolese. Malgrado questa assenza, i propositi di vittoria non sono stati scalfiti, considerando anche il grosso potenziale offensivo che dispone la squadra: le 22 reti segnate in nove partite sono una chiara riprova.

13 LaVita 11 MARZO 2012 n. 10 dall Italia 13 Dalle troppe parole proclamate sui media bisogna passare (tornare) alle parole del confronto e del dialogo, sulle questioni concrete a cura di Marco Bonatti Negli ultimi 30 km di territorio prima della Francia sembrano essersi riaperte tutte le ferite che l Italia, in 40 anni, non è mai stata capace di cicatrizzare e, quindi, di far guarire. Le ferite, prima di tutto, di un tempo che speravamo non dovesse più tornare: il ragazzo che si gioca la vita sul traliccio sembra la citazione di Giangiacomo Feltrinelli, che la vita buttò via, sotto un altro traliccio, giusto il 14 marzo E con l editore rivoluzionario sembrano tornare tutti i fantasmi di quegli anni: la giustizia popolare ; l intimidazione dei privati cittadini; il (falso) dibattito tra libertà d espressione e mantenimento della legalità; i politici che saltano sul carro della protesta mettendo in imbarazzo, proprio come negli anni 70, soprattutto il Pci. Sono tornati, anche gli infiltrati, i provocatori, i violenti di professione, che hanno trovato (o inventato?) un altro giocattolo per le loro consuete attività. E però il No Tav non è solo questo, anzi. Il treno è diventato il feticcio di tutti gli antagonismi presenti in questo Paese. Intorno a quegli scavi si è concentrata una mobilitazione senza precedenti, una rabbia diffusa e capillare che sembra investire, molto più che la Tav, il tema dell appartenenza e della cittadinanza in questa Repubblica. Il vero successo dei No Tav consiste, ci pare, nell aver dato forma mediatica al disagio e al disgusto che molti altri italiani provano nei confronti della politica, del Palazzo, delle innumerevoli caste che incombono sulle nostre teste e nelle nostre tasche. Loro sognano, senza prometterla, una società diversa. Si vuole fermare il treno perché in realtà si vorrebbe fermare il mondo, e scendere: anche se al momento si ottiene di uscire, più che altro, dalla razionalità e dalle logiche e dalle prassi delle democrazie rappresentative. Come se fosse davvero possibile proclamare la libera repubblica della Maddalena o credere sul serio che il Principato di Seborga sia uno Stato sovrano. E non è certo menando i giornalisti e insultando i Carabinieri che si dà prova di realismo né di intuito politico. E però quello del fermare il mondo è tema serissimo, soprattutto per i cattolici. A cominciare dal Papa, c è oggi una critica quasi unanime ad un modello di sviluppo socialmente sempre più ingiusto, economicamente squilibrato e instabile, divoratore di risorse naturali e stili sobri di vita. Il no al treno incrocia questi temi e intercetta queste sensibilità. Ma il risultato è un paradosso: per affermare il principio del mondo nuovo bisogna rinunciare alla legalità, e accettare come compagni di viaggio i violenti e i provocatori? TAV Le ferite riaperte C è poi, nei No Tav, la tentazione del successo mediatico. Le manifestazioni dei giorni scorsi hanno ricevuto grandissima attenzione e spazi enormi, nella solita tv che disdegna le notizie e privilegia le chiacchiere Lo spazio di lavoro per i giovani sembra continuare a contrarsi. Ancora una volta le rilevazioni trimestrali Istat mostrano che la crescita del tasso di disoccupazione giovanile in Italia ha raggiunto quota 31,1% nel In uno scenario critico dove la disoccupazione complessiva è arrivata al 9,2%, si evidenzia una forte sofferenza del nostro sistema produttivo. Risuonano voci ovunque che chiedono misure per la crescita, nell Unione europea, in Italia. Però, alla fine, sembrano un po affannate e, soprattutto, più attente agli spread e agli indici dei listini borsistici che alle prospettive di nuovo lavoro. Anzi sembra quasi che nuovi occupati siano importanti soprattutto per garantire e incentivare la crescita della domanda di consumo. Sono i dati che mostrano l inefficacia delle attuali politiche economiche. Per intraprendere strade percorribili verso un occupazione giovanile ci vogliono idee nuove. Non si può pretendere che i giova- CORRUZIONE DILAGANTE L impegno dei cristiani di Gianni Failla Lo scorso 16 febbraio, in occasione dell apertura dell anno giudiziario, il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, ha affermato che questa piaga italiana è tuttora presente con dimensioni di gran lunga superiori a quelle che vengono spesso faticosamente alla luce. Questa corruzione ha anche un rilevante costo per noi italiani: 60 miliardi l anno! A vent anni dall inchiesta giudiziaria Mani Pulite ; partita il 17 febbraio 1991 con lo storico arresto di e le emozioni. Ma anche questa, della protesta amplificata a dismisura dalle immagini tv, è un arma che si sta consumando: l Alta Valle assediata non può permettersi molti altri weekend senza autostrada e senza sciatori Mario Chiesa, in numerosi settori del nostro Paese imperversa il malaffare cronico. La Corte dei Conti denuncia una vera e propria cultura della corruzione, sempre più radicata in Italia e percepita pure all estero. Ai danni-euro legati alla corruzione, in termini di perdite per le tasche degli italiani, vanno aggiunti quelli di una evasione fiscale stimata complessivamente in miliardi di euro. Per questi reati dei corrotti nostrani, la conseguenza inevitabile è che i cittadini Il riemergere dei Sì Tav in Valsusa forse aiuterebbe a riportare il confronto entro confini circoscritti ma molto più concreti. Ci sono troppe parole, nella Tav. E ognuna di esse ha generato sempre onesti sono praticamente tenuti a versare una tassa occulta e infinitamente iniqua. Incalza, infine, la Trasparency International : nel 2011 noi italiani abbiamo occupato un... brillante 66 posto nella originale classifica mondiale dei 182 Paesi concorrenti nella corruzione. In questo grave contesto il nostro Parlamento tarda ancora a discutere il ddl antitangenti : sono numerosi gli emendamenti da esaminare e quindi se ne rinvia l approvazione. Quale allora la possibile soluzione? nuove ambiguità. C è un progetto di treno elaborato e portato avanti in passato senza cercare il vero coinvolgimento della gente locale: e ora si paga prima di tutto l arroganza di chi da Roma più che da Torino non ha voluto investire sul confronto, il dialogo, la costruzione del consenso. Il modo in cui il medesimo progetto si sta realizzando in Francia non lascia, in questo senso, spazio ad alcun equivoco. E dunque ben vengano le iniziative costruttive di confronto, come vuole il governo. I paletti sono quasi ovvii: alla legalità non c è alternativa, esattamente come non c è alternativa alla lotta contro l evasione fiscale. E il Codice Penale è lo stesso per tutti. Ma ogni altro passo è possibile: la protesta non violenta come l apertura di confronti nel metodo e nel merito (fermo restando che la decisione sulla Tav è stata presa non da una cricca privata, dalla mafia o dalla Spectre, ma dai Parlamenti e dai governi di due Repubbliche libere e sovrane). Dalle troppe parole proclamate sui media bisogna passare (tornare) alle parole del confronto e del dialogo, sulle questioni concrete. Sarebbe appunto il compito della politica, a Roma, a Torino, in Valle. Bisogna sperare che ce la faccia. GIOVANI E LAVORO Oltre uno spazio ristretto Cosa fare a fronte di un tasso di disoccupazione giovanile del 31,1%? ni possano inserirsi in un mercato del lavoro dove nemmeno gli adulti riescono a mantenere la loro quota di presenza. Tuttavia, uno spazio va creato. C è bisogno di una svolta culturale per uscire dalla palude nella quale siamo finiti. Non è più sufficiente predicare creazione di nuovo lavoro senza rinnovare la logica che governa la produzione. Non si può chiedere a un imprenditore di assumere, se non vende. Il percorso forse sarà lungo. Dobbiamo comprendere che la società del consumo ha raggiunto il suo limite. Si rende sempre più attuale il richiamo di Benedetto di Andrea Casavecchia XVI nella Caritas in Veritate dove richiede una nuova e approfondita riflessione sul senso dell economia e dei suoi fini, nonché una revisione profonda e lungimirante del modello di sviluppo, per correggerne le disfunzioni e le distorsioni. Lo esige, in realtà, lo stato di salute ecologica del pianeta; soprattutto lo richiede la crisi culturale e morale dell uomo, i cui sintomi da tempo sono evidenti in ogni parte del mondo. Non siamo più in grado di assorbire i bisogni indotti, e spesso surreali. Gli italiani non hanno più la stessa disponibilità economica, tant è che anche i nostri consumi si stanno riducendo. Non si può più chiedere al mondo di produrre per fare utile, ma per essere utile. Alcune esperienze stanno emergendo. S intravedono proprio nell esperienza di alcuni giovani, che investono in nuove forme lavorative che vanno dalla cura degli altri alle nuove forme di agricoltura biologica che si strutturano legandosi a gruppi di acquisto solidali formati da famiglie. Le esperienze sono diverse però si potrebbe sottolineare che funzionano quando quei ragazzi sono riusciti a individuare i loro talenti e se questi hanno investito e trovato una rete familiare e comunitaria che li sostiene. Vedere i giovani al lavoro potrebbe essere istruttivo per investire su un nuovo scenario per il nostro futuro. Ce la indica un sedicente non credente : il giudice Alfredo Robledo, che nella Procura di Milano si occupa di corruzione. Sostiene che, in mancanza di un organico e rinnovato sistema di norme che consentano una lotta veramente efficace alla corruzione, le forze e i movimenti che si riferiscono alla Conferenza episcopale italiana sono oggi gli unici possibili catalizzatori di un concreto rinnovamento dei valori di solidarietà, giustizia ed equità sociale posti a fondamento della Costituzione. La Chiesa italiana, quindi, è chiamata a porsi in prima linea per la sacrosanta affermazione dei valori sociali, per un profondo riscatto culturale che estirpi il tumore del malaffare.

14 14 dall italia n. 10 La 11 MARZO 2012 V ita TITOLI DI STATO Tre anni da non perdere Il 30 dicembre 2011 il differenziale tra i rendimenti dei titoli di stato italiani a dieci anni rispetto al Bund tedesco, meglio noto come spread, era pari a 519 punti base; il 2 marzo tale differenziale è sceso a 310 punti. Il lungo inverno dello stato italiano si avvia forse alla fine? O meglio lo stato Italia con i suoi cittadini e le imprese sono usciti dal pericolo del fallimento? Il governo guidato da Monti ha continuato nell impegno di riduzione del deficit pubblico. Lo ha fatto finora con due scelte: la riforma del sistema pensionistico che prevede il passaggio al sistema contributivo e l allungamento dell età di pensionamento e con un forte aumento della pressione fiscale. L aumento della pressione fiscale si è concentrato sulle imposte indirette e sulla tassazione dei capitali (abitazioni, terreni e titoli finanziari di ogni genere) in parte è già avvenuto con le accise sui carburanti, ma per la gran parte deve ancora arrivare. A giugno debutta la nuova imposta sulle abitazioni e sui fabbricati e in autunno è annunciato l aumento delle aliquote Iva sui consumi. Gli effetti di questo impegno è stato certificato dall Istat; il 2 marzo con un comunicato è stato reso noto che l indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil nel 2011 è stato pari al 3,9% in miglioramento rispetto al 4,6% dell anno E stato raggiunto un saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) di milioni di euro un valore pari all 1%. Malgrado il ritorno del saldo primario positivo (nel 2008 e 2009 era stato negativo) il debito delle amministrazioni pubbliche è salito al 120,1% del Pil. Pesano su questo dato i circa 78 miliardi di interessi che lo stato italiano ha pagato nel 2011 ai propri creditori. Il calo dello spread è una bella notizia. Ma d ora in avanti è più utile concentrarci sul livello di tassi di interesse che il Tesoro paga. Lo spread con i titoli tedeschi non sarà più un dato significativo da prendere come riferimento. Attualmente i tassi di interesse sui Bund tedeschi si aggirano su valori prossimi all 1% mentre il tasso di inflazione in Germania ha superato il 2%. Uno dei parametri considerati da chi presta i soldi è il recupero del tasso di inflazione per mantenere inalterato il capitale; sul medio periodo il tasso richiesto è superiore al tasso di inflazione. Pertanto è previsto un aumento di tassi in Germania a fronte di una stabilità di quelli italiani con un effetto di restringimento dello spread. Confrontando i tassi di interesse attuali pagati dal Tesoro italiano con quelli del novembre 2011 è evidente il miglioramento: scadenza annuale 1,14% (9,47% a novembre), scadenza biennale 1,80% (7,24%), scadenza triennale 2,52% (7,49%), scadenza quinquennale 3,43% (7,45%), scadenza decennale 4,96% (7,25%). Il tasso di inflazione accertato dall Istat a febbraio è pari al 3,3%, vi è quindi un rendimento reale negativo per i titoli con scadenza entro i 3 anni, il rendimento diventa positivo per quelli La politica monetaria e la ripresa economica con scadenza superiore. Non vi sono quindi spazi per ulteriori riduzioni. Coloro che non si sono fatti prendere dal panico a novembre 2011 e hanno acquistato titoli di I n questi tempi di crisi economica e finanziaria, durante la quale sempre più diritti economici e sociali sono messi sotto pressione, la domenica libera dal lavoro è una dimostrazione chiara e visibile che le persone e le nostre società non dipendono solamente dal lavoro e dall economia. Con questa premessa il movimento denominato European Sunday Alliance, che si prefigge di mantenere liberi i giorni festivi dalle attività produttive e professionali (salvo quelle legate a servizi necessari o pubblici), ha indetto per domenica 4 marzo una giornata di mobilitazione. L intento espresso dai promotori fra cui numerose sigle cattoliche di diverse nazioni - era quello di promuovere in ogni Paese europeo iniziative volte a segnalare l importanza della domenica come giorno di riposo, da dedicare a se stessi, alla famiglia, alla comunità. Molte le manifestazioni in vari Stati (Austria, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, Ungheria, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Spagna, Svizzera) e le proposte su scala cittadina, provinciale o regionale. La Comece, Commissione degli episcopati della Comunità europea, che da lungo tempo si è impegnata per la domenica senza lavoro, ha rilanciato nel suo sito ufficiale ( la giornata del 4 marzo. Del movimento fanno parte associazioni, sindacati, chiese, che sottolineano ancora: Noi crediamo che tutti i cittadini dell Ue abbiano diritto di beneficiare di orari di lavoro dignitosi che, per una questione di principio, escludano di Sergio Pierantoni stato si godono per i prossimi 3 anni tassi introvabili. Per i titoli con scadenza successiva ai 3 anni non vi è ancora la certezza di aver fatto un affare. La mancanza di certezza è paesi europei che rendono ben più dell 1%. Proprio per questo motivo la maggior parte dei titoli emessi dal Tesoro italiano negli ultimi mesi è stata di durata inferiore ai 3 anni. Ciò ha comportato una riduzione della durata media del debito pubblico. In pratica la politica monetaria accomodante ha concesso tempo agli stati, alle imprese e famiglie per risolvere i loro problemi. E il tempo è limitato a tre anni. In questi tre anni è necessario che riparta la crescita per evitare di trovarci con maggiori problemi degli attuali alla fine del La dipendenza dello Stato dai suo creditori, testimoniata dal rapporto debito Pil al 120%, prosegue. Per rendere meno stringente tale dipendenza nei confronti degli investitori esteri che detengono circa il 45% del debito complessivo a giorni sarà presentato un titolo di stato telematico riservato solo ai risparmiatori privati. Si tratta di uno strumento per limitare lo strapotere degli intermediari finanziari responsabilizzando i singoli cittadini. Ma è anche un impegno dello Stato nei confronti dei propri cittadini affinché il risanamento sia costante nel corso degli anni. DOMENICA LIBERA DAL LAVORO Prima la persona Il 4 marzo c è stata la mobilitazione europea per salvaguardare i giorni festivi il lavoro tardo serale, notturno, durante le festività pubbliche e le domeniche. Solo i servizi essenziali dovrebbero essere operativi la domenica. Nel documento intitolato Invito all azione, European Sunday Alliance afferma ancora: Oggi le leggi e le pratiche esistenti a livello Ue e di Stati membri devono proteggere maggiormente la salute, la sicurezza e la dignità di tutti e dovrebbero promuovere con più decisione la riconciliazione della vita professionale con quella famigliare. Noi crediamo che la coesione sociale debba essere rinforzata. L impegno che l Alleanza (attiva da alcuni anni, la cui dichiarazione fondativa porta la data del febbraio 2011, a Bruxelles) chiede alle decine di sigle che ne fanno parte, e ai nuclei locali dell Alleanza stessa, di rendere visibile questi concetti con le più svariate forme di sensibilizzazione dell opinione pubblica. La visibilità di questa domenica speciale non dipenderà solo da un grande evento, ma anche da idee e progetti innovativi che riflettano la cultura regionale e locale e le tradizioni europee. In questo modo l idea di una giornata europea per le domeniche libere dal lavoro potrà procedere di anno in anno. Accanto a questa importante giornata, andrebbe collocata seppur con qualche tonalità differente quella del 5 marzo, de- data dalla modalità con cui la Banca Centrale Europea ha riempito le banche di liquidità con le recenti aste. A fronte dei titoli di proprietà delle banche dati in garanzia le banche che sono in Europa hanno ricevuto dalla BCE finanziamenti con durata massima di tre anni al tasso dell 1%. La liquidità ricevuta dalle banche è stata utilizzata per la gran parte nell acquisto dei titoli di stato dei nominata Giornata europea per la parità retributiva (la Commissione Ue calcola che le donne guadagnino mediamente, a parità di mansioni e responsabilità, il 16,4% in meno dei colleghi uomini). Certo si tratta di due argomenti diversi, eppure tutti e due convergono sul fatto che una maggiore tutela del lavoratore, un accresciuto rispetto per le esigenze personali e familiari di chi trascorre in fabbrica, in ufficio o in un negozio buona parte dell esistenza, renderebbero la vita di milioni di persone qualitativamente migliore, a vantaggio della tenuta della famiglia e della società nel suo complesso.

15 LaVita Èstato soprannominato il Paese perduto. E non si è andati troppo lontani dalla verità, se si pensa che da vent anni le violenze e i bagni di sangue si moltiplicano in Somalia, di pari passo con i tentativi di pace falliti, mentre si rafforzavano le rivalità tra clan, la corruzione e le tentazioni di intromissioni straniere su un Paese privo di una qualche reale autorità. Da oltre vent anni, infatti, la Somalia è dilaniata da una guerra civile che non conosce soste: il collasso dell autorità centrale ha innescato una lotta per il potere che nessuno degli innumerevoli tentativi di riconciliazione nazionale è riuscito a sedare, e a guidare il Paese c è attualmente un governo transitorio, accusato peraltro di dirottare senza scrupoli gli aiuti della comunità internazionale, e che non controlla se non la capitale, Mogadiscio, grazie al sostegno degli uomini dell Unione africana in Somalia (Amisom). Gibuti, Etiopia, Kenia e Uganda, preoccupati da un possibile effetto contagio della destabilizzazione, nel corso degli anni hanno patrocinato conferenze e colloqui di pace e dispiegato truppe in territorio somali, senza però riuscire a garantire il controllo del territorio, dove si sono insediati gli estremisti islamici Shabaab, che la fanno da padroni in vaste regioni e che sono collegati ad Al Qaida. La conferenza di Londra di fine febbraio è giunta quindi, come molti dei vertici internazionali dedicati a questo Paese, in una fase delicata, ma anche secondo alcuni analisti- foriera di possibili, positivi sviluppi. Fine annunciata del governo di transizione, rinnovato interesse della comunità internazionale, affievolito controllo dei ribelli islamici sul territorio: raramente la Somalia ha visto, in questi anni, una così concreta possibilità di uscire dalla crisi -è scritto in un documento del Gruppo Internazionale Anticrisi-. Iproblemi legati ai flussi migratori non si esauriscono negli scenari interni. Ogni anno tra le 600 e le 800 mila persone diventano vittime del traffico internazionale di esseri umani, mentre diversi milioni di uomini, donne e bambini vengono trafficati all interno dei confini del proprio paese. Il destino di queste persone è quello di diventare schiavi, cadendo nelle maglie di un organizzazione criminale, nell industria del sesso, nel lavoro forzato, nelle fabbriche clandestine, nello sfruttamento in agricoltura, nella servitù domestica, costrette a diventare mogli, bambini-soldato, donatori d organi. Si 11 MARZO 2012 n. 10 SOMALIA Il Paese perduto vuole tornare a sperare Il mondo torna a interrogarsi sul Paese massacrato da vent anni di guerra civile di Angela Carusone Questa congiuntura di fattori offre la migliore opportunità, da anni, di ristabilire la pace e la sicurezza nel centro e nel sud del Paese. A patto -sottolineano gli esperti- di cambiare approccio. Il primo ministro britannico, David Cameron, che ha raccolto una quarantina di responsabili europei, leader africani e nuovi attori internazionali, come la Turchia e il Qatar, al capezzale del Paese, ha parlato della necessità di dare ai somali una seconda chance. Ci sono barlumi di speranza ma non soluzioni facili per il complesso puzzle del corno d Africa, ha spiegato, sottolineando che il mondo pagherà un prezzo notevole se continuerà a ignorare i problemi di quella regione: dalla pirateria che sconvolge le rotte commerciali, ai radicali islamici che avvelenano giovani menti creando un terreno di coltura per il terrorismo, i problemi della Somalia non possono essere risolti solo con le armi, ha aggiunto. Va altresì ricordato che a spingere la Gran Bretagna ad organizzare l appiuntamento londinese ci sono stati anche la carestia del luglio 2011 e i rinnovati attacchi deli Shabaab in Kenia, che hanno provocato l intervento militare delle truppe di Nairobi a sostegno dell Amisom. Ma dal vertice ben poco è venuto fuori. Alla vigilia dell incontro, mentre le truppe etiopiche e del governo di transizione somalo sono entrate a Baidoa, feudo dei ribelli, il consiglio di sicurezza dell Onu ha approvato un aumento del 50 per cento del contingente Amisom, da 12 a 17mila uomini, che consentirà un dislocamento fuori Mogadiscio per la prima volta dal 2007, e che per mandato potranno prendere tutte le misure necessarie contro la minaccia della pirateria e degli estremisti islamici Shabaab. E durante l appuntamento londinese sono stati stanziati 64 milioni di dollari di aiuti umnaitari da parte degli Stati Uniti e 100 milioni di euro per iniziative di consolidamento istituzionale da parte della Ue. Per il resto, una nuova conferenza è in programma a Istanbul a giugno, due mesi prima della scadenza del governo di transizione, che il 20 agosto dovrà lasciare il posto a un Assemblea costituente. Secondo peter Pham, del Centro sutidu Atlantic Council, per ottenere un qualche risultato occorre ampliare la platea coinvolgendo uomini d affari, signo della guerra, pirati e capi delle milizie alleati degli Shabaab. Mentre Gerard Prunier, docente all Università di parigi, afferma che la sola misura concreta presa a Londra è la creazione di un fondo che permetterà ai donatori di controllare le spese e impedire lo Il destino dei migranti Mai tanti schiavi nel mondo Sempre più spesso i movimenti migratori hanno il carattere di crisi umanitarie. Chi parte, spesso finisce preda di organizzazioni criminali. E di un destino di sfruttamento. Che, nella storia dell uomo, non è mai stato tanto diffuso diventa schiavi per inganno, per debiti, per obblighi contratti con persone influenti e ricche, per superstizione o per disperazione. Attualmente il numero degli schiavi nel mondo di Paolo Beccegato raggiunge forse il centinaio di milioni, di cui almeno 27 milioni schiavizzati fuori dal proprio Paese. È il più alto numero assoluto di persone in schiavitù mai registrato nella storia, anche se corrisponde al più basso tasso percentuale. Quello che è cambiato, rispetto a due secoli fa, è il prezzo: nel 1850 uno schiavo in America costava l equivalente di 40 mila dollari di oggi; due storno degli aiuti. La Somalia, quindi -sottolinea- si prepara a diventare una sorta di protettorato di vecchio modello coloniale, con Francesi, Statunitensi e soprattutto Britannici impegnati in una sorveglianza finanziaria delle autorità somale ancora più stretta. La sconfitta Shabaab, lungi peraltro dall essere acquisita, non rappresenta una soluzione, aggiunge Prunier: la loro cacciata dalle vaste zone che controllano nel Sud e nel centro del Paese lascerebbe via libera ad altre rivalità. In futuro probabilmente si vedrà un ritorno dei signori della guerra, afferma Prunier. Gli Shabaab non sono più la sola minaccia alla stabilità, sostengono gli analisti del Gruppo Internazionale Anticrisi: per restaurare uno Stato somalo, avverte, è necessario un approccio politico più decentralizzato, e una riconciliazione tra i clan locali. anni fa, in Mali o in Sudan, il costo di uno schiavo non superava i 40 dollari, ovvero un millesimo rispetto a 150 anni fa. Il deprezzamento degli schiavi rende le loro vite più spendibili. Se lo schiavista ottocentesco sentiva il bisogno di proteggere il suo investimento, e quindi garantirgli condizioni di vita decenti, oggi lo schiavo è usa e getta, viene sfruttato fino alla morte. Sappiamo da varie fonti che il fenomeno riguarda anche le società occidentali e il nostro paese, dove lo sfruttamento nel mercato del sesso si accompagna al lavoro forzato nei campi, nei cantieri e nelle fabbriche clandestine. dall estero 15 Dal mondo Elezioni russe L affermazione di Putin era prevista. Ci si chiedeva se l equilibrio instabile tra potere e trasparenza avrebbe portato al ballottaggio o avrebbe dato al nuovo zar la vittoria al primo turno. Il dato ufficiale parla di una vittoria al primo turno, ma con un calo di circa il 10% dei consensi rispetto alle affermazioni precedenti. In qualunque modo la si voglia osservare, la politica russa è avvelenata e mostra come la democrazia formale possa essere aggirata. Capriles contro Chavez Il presidente venezuelano Hugo Chavez verrà sfidato alle urne, il 7 ottobre, dal 39enne Henrique Capriles, vincitore delle primarie effettuate dall opposizione a metà febbraio e frequentate da tre milioni di venezuelani. Capriles, già sindaco, deputato e governatore, è un moderato di centro-sinistra, ed è apprezzato dalla classe media e dai più poveri. Egli sostiene l utilità degli investimenti privati, la diversificazione dell economia; ed è alfiere della giustizia sociale; se vincesse le presidenziali, userebbe -ha promesso- le risorse petrolifere del paese per prograrnrni simili a quelli varati quand era governatore dello stato di Miranda. Il suo modello è il brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. Avvocato e single, appartenente a famiglia di origine europea fuggita dal nazismo, si professa cattolico praticante. Giappone, la sua economia L economia giapponese sta soffrendo gli effetti di fattori che negli ultimi mesi hanno ridimensionato la portata del prodotto interno lordo. La riduzione dell export, dovuta ad una realtà mondiale non favorevole, si accompagna ai costi patiti in seguito alla tripla catastrofe del 2011: il terremoto, il maremoto, l emergenza nucleare. A ciò si uniscono la vigorìa dello yen, valuta il cui incremento del 7% dall aprile scorso ha eroso i profitti delle imprese del Sol levante, e la frenata della produzione di aziende nipponiche in Thailandia (investita dall alluvione). Tokyo è preoccupata per l alto livello di disoccupazione Usa e per il rallentamento delle grandi economie emergenti dell Asia, particolarmente quelle di Cina e India. A fronte di ciò, conforta osservare che il mercato interno registri segnali di recupero.

16 16 musica e spettacolo n MARZO 2012 La V ita LA SCOMPARSA ALLA VIGILIA DEL 69MO COMPLEANNO Caro amico Lucio Era del 1979 l album sicuramente più conosciuto e compiuto di Lucio Dalla, Dalla appunto, dove compariva L anno che verrà, una delle canzoni che hanno segnato indubbiamente un epoca come ha detto Dario Fo- nonché la mia infanzia, insieme a Generale di De Gregori. Non a caso col principe romano condivise il tour memorabile di Banana Republic (proponendo il pezzo Come fanno i marinai, gettonatissimo ai tempi), poi ritrovandosi un paio d anni or sono per una tournè che è confluita nello splendido doppio Work in progress, live dove Lucio appare più a disagio nel cantare i brani di De Gregori che non il contrario. Qui, corredate dagli entusiasmi del pubblico, ho ritrovato l una e l altra canzone dei miei anni di bambino, entrambi pezzi che, evocandomi momenti trascorsi nella più completa spensieratezza, mi fanno sussultare. E pensare che L anno che verrà con quel celebre incipit Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po - era una canzone che Dalla aveva partorito per fugare i terribili ricordi di un 1978 funesto per l Italia (il caso Moro su tutti), canzone che, se non ricordo male, battè in un confronto diretto, attraverso il voto da casa, La donna cannone, sempre di De Gregori, in un programma seguitissimo condotto da Red Ronnie, Una rotonda sul mare. Amici e rivali, Lucio e Francesco, che sul solco del vinile hanno intrecciato le voci in almeno altre due occasioni fondamentali: Una città per cantare, versione italiana di un pezzo americano, che spetta comunque a Ron, e Cosa sarà, stupendo brano intessuto di venature surreali e impreziosito da una coda al sassofono di Dalla che mi commuove sempre. Una trentina di secondi magici in cui è evidente l influenza del jazz su Dalla, che aveva cominciato come suonatore di clarinetto nella Dixieland band bolognese, dove aveva come sparring-partner nientemeno che Pupi Avati, che ha speso per lui, alla notizia del decesso, le parole più sentite e sincere. Avati, poi passato alla regia, ha raccontato nemmen troppo implicitamente la reale vicenda in Ma quando arrivano le ragazze?, storia in cui è evidente la superiorità di un suonatore di talento di fronte a uno scialbetto, che viene convinto a cambiare strada. Dalla era arrivato alla notorietà con 4/3/1943 sua data di nascita in quella Bologna che lui ha amato, profondamente ricambiato, anche se ultimamente preferiva come residenza le Isole Tremiticanzone che non solo parlava di una ragazza-madre ma che possedeva nella strofa finale un bestemmio, ladri e puttane cui la commissione sanremese, che accolse il brano nell edizione 71, impose un più blando gioco a carte e la gente del porto, anche perché poco dopo si evocava il nome di Gesù bambino, una mescidanza di sacro e profano intollerabile per una rassegna nazional-popolare. Poi molti altri bei pezzi, da Nuvolari, scritto con Roversi, a Com è profondo il mare, da Futura ad Anna e Marco, per poi arrivare a Caruso, scritta in quella stessa camera dove aveva pernottato il mitico tenore, che nel 1986 dette a Dalla anche fama internazionale e che è ancora oggi il suo brano più conosciuto, anche se mi permetto di dire oramai un poco abusato. Che Dalla poi lo si sia visto, umile e sempre intento a rinnovarsi, all ultimo Sanremo nelle vesti di direttore d orchestra ad accompagnare un giovanotto di cui non ricordo nemmeno il nome, non fa meravigliare di fronte alla parole fra gli altri, di Samuele Bersani e di Gaetano Curreri de Gli Stadio, che hanno parlato di lui come uomo generoso, buono, sempre pronto a incoraggiare. Dalla, da credente, diceva che la vita terrena è solo la fine del primo atto; mi piace immaginarlo adesso accanto all altro grande Lucio della nostra canzone, Battisti, riflettendo che per una volta il detto latino nomen omen per una volta non è fuori luogo. Questi due signori hanno illuminato la musica italiana con la luce abbagliante del loro genio. Francesco Sgarano CINEMA Quello che manca Paradiso amaro : una terra bella ma con poco cuore Se dovessimo pensare a un posto che rassomigli al Paradiso in terra, certamente le Hawaii, il bellissimo arcipelago americano, farebbero al caso nostro. Spiagge sterminate di sabbia bianca, mare cristallino, vegetazione ricca e rigogliosa. Però anche gli abitanti delle Hawaii hanno i loro pensieri, la loro vita fatta di frustrazioni, problemi, dolori. E così anche un paradiso terrestre può trasformarsi in un paradiso amaro. È con questa considerazione che inizia Paradiso amaro di Alexander Payne, interpretato da George Clooney. La pellicola, candidata a svariati Oscar tra cui quello per l interpretazione di Clooney, racconta la vita di Matt King, avvocato di successo che vive alle Hawaii perché discendente di un proprietario terriero del luogo. Sua moglie Elizabeth ha appena avuto un incidente che l ha gettata in coma, e non si riprenderà più. Non resta che staccare le macchine che la tengono ancora in vita. Da anni troppo concentrato sul suo lavoro, l uomo si ritrova con due figlie che ormai non conosce più, la più grande delle quali, Alexandra, è sulla via della ribellione più spinta. Il dolore di Matt per la tragedia subita si trasforma in frustrazione quando scopre che sua moglie aveva una relazione extraconiugale, e stava per chiedere il divorzio. Il marito tradito e disperato si lancia allora alla ricerca dell amante della sua sfortunata consorte che lo porterà a fare un viaggio inaspettato, soprattutto dentro se stesso, e lo farà diventare una persona nuova. Il tema della pellicola è decisamente drammatico (la morte con cui si devono confrontare tutti i protagonisti e che li porterà a fare scelte radicali e differenti per la propria vita, a cominciare dal protagonista), ma il tono scelto dal regista è tra l ironico e il grottesco e smorza la pesantezza che in realtà la storia raccontata porta con sé. Una leggerezza di tocco, dunque, che serve a vedere le cose con uno sguardo più distaccato e meno melodrammatico. Clooney è perfetto nel muoversi su questa tonalità e aiuta il film a mantenersi in bilico fra il dramma e la farsa. Il meccanismo però non funziona perfettamente, a nostro avviso, e quello che manca alla fine è una vera emozione, quella che a cura di Paola Dalla Torre ogni pellicola dovrebbe portare con sé, soprattutto se si raccontano eventi di questo tipo. Qui si parla di testamento biologico, donazione di organi, morte, tradimenti, disturbi giovanili, padri inadempienti, figli soli e allo sbando, senza che tutte queste fondamentali tematiche riescano ad assumere una vera consistenza emotiva. Si rischia di rimanere distaccati, distanti, rispetto a ciò che viene raccontato. Non che il film non porti avanti giuste istanze valoriali (si riscopre il valore della famiglia, dell onesta, dell importanza delle proprie radici contro l arrivismo economico scellerato), ma forse quello che manca è un po di cuore, un po di sentimento, la possibilità di appassionarsi alle vicende raccontate senza che il tono ironico-grottesco c impedisca di farlo, lasciandoci galleggiare sulla superficie come sospesi in una bolla d acqua. Sostieni LaVita Abbonamento 2012 euro 45,00 Sostenitore 2012 euro 65,00 Amico 2012 euro 110,00 c/c postale I vecchi abbonati possono effettuare il bollettino postale preintestato, e chi non l avesse ricevuto può richiederlo al numero (c/c n ) intestato a Settimanale Cattolico Toscano La Vita Via Puccini, 38 Pistoia. Gli abbonamenti si possono rinnovare anche presso Graficamente in via Puccini 46 Pistoia in orario di ufficio. LaVita Settimanale cattolico toscano Direttore responsabile: Giordano Frosini STAMPA: Tipografia Artigiana Pistoia IMPIANTI: Palmieri e Bruschi Pistoia FOTOCOMPOSIZIONE: Graficamente Pistoia tel graficamentepb@tin.it - viapuccini@tiscali.it Registrazione Tribunale di Pistoia N. 8 del 15 Novembre settimanalelavita@tin.it sito internet:

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