IL SIGNIFICATO E I CONTENUTI di una DOP e di una IGP

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1 SEMINARIO Le regole a tutela del produttore e del consumatore per le produzioni di qualità DOP e IGP IL SIGNIFICATO E I CONTENUTI di una DOP e di una IGP 2 ottobre Milano Palazzo Lombardia Via M. Gioia 37 Donatella Parma Regione Lombardia DG Agricoltura Gaetano Riccardo Truglio Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari Ufficio di Milano

2 Seminario «Le regole a tutela del produttore e del consumatore per le produzioni di qualità DOP e IGP» Obiettivo del seminario è approfondire la conoscenza di regole Collaborazione di Regione Lombardia con le Autorità di controllo, ICQRF e CFS Richiesta di contributi ai Consorzi di Tutela e agli Organismi di Controllo Classificazione dei quesiti pervenuti e organizzazione degli interventi come risposta ESEMPI DI ALCUNI QUESITI PROPOSTI Sono marchi/certificazioni di qualità o di origine? Differenza tra questi aspetti e in che rapporto sono. Per quali aspetti una denominazione garantisce il consumatore? Acquistare un prodotto con denominazione d origine è garanzia di migliore qualità?

3 Qualche dato Prodotti registrati oggi in Europa 1177 in Italia 266 in Regione Lombardia 31

4 Prodotti DOP e IGP extraeuropei Shaanxi ping puo DOP varietà di mela CINA Guanxi Mi You DOP pomelo agrume CINA Lixian Ma Shan Yao IGP tubero simile alla patata CINA Pinggu da tao DOP ortofrutticolo CINA Dongshn bai lu sun DOP ortofrutticolo CINA Jinxiang Da Suan IGP ortofrutticolo CINA Yancheng long xia IGP - pesce CINA Longkou Fen Si IGP pasta alimentare (amido di fagiolini e piselli) CINA Longjing cha DOP Tè verde CINA Zhenjiang Xiang Cu IGP aceto riso fermentato invecchiato CINA Cafè de Colombia DOP caffè COLUMBIA Camarão da Costa Negra DOP pesce BRASILE Antep Baklavasi / Gaziantep Baklavasi IGP pasticceria TURCHIA Kafae Doi Chaang /กาแฟดอยช าง IGP caffè TAILANDIA Kafae Doi Tung / กาแฟดอยต ง IGP caffè TAILANDIA 4

5 Prodotti DOP e IGP in Lombardia FORMAGGI 1. Bitto DOP 2. Formai de mut dell Alta Val Brembana DOP 3. Gorgonzola DOP 4. Grana Padano DOP 5. Parmigiano Reggiano DOP 6. Provolone Valpadana DOP 7. Quartirolo lombardo DOP 8. Taleggio DOP 9. Valtellina Casera DOP 10. Formaggella del luinese DOP 11. Salva cremasco DOP 12. Nostrano Valtrompia DOP 13. Strachitunt DOP OLI MIELE 1. Laghi Lombardi DOP 2. Garda DOP 1. Miele varesino DOP Ottobre prodotti SALUMI 1. Bresaola della Valtellina IGP 2. Cotechino Modena IGP 3. Mortadella Bologna IGP 4. Salame Brianza DOP 5. Salame Varzi DOP 6. Zampone Modena IGP 7. Salamini italiani alla cacciatora DOP 8. Salame d oca di Mortara IGP 9. Salame Cremona IGP 10. Coppa Parma IGP 1. Pera mantovana IGP 2. Mela di Valtellina IGP 3. Melone mantovano IGP PESCI 1. Salmerino del Trentino IGP 2. Trota del Trentino IGP FRUTTA Asparago di Cantello Miele di Valtellina Salame bergamasco Salame mantovano Silter PNT Più 5 NUOVE RICHIESTE 5

6 Il significato e i contenuti di una DOP e IGP

7 Il contenuto di una DOP e di una IGP Differenza tra prodotto tradizionale:.. ottenuto in modo tradizionale prodotto tipico: che è di quel luogo tipico di quel territorio. Il prodotto tradizionale sottolinea un collegamento con il passato, con una tradizione produttiva storica che non ha voluto o potuto adeguarsi alle tecniche moderne e standardizzate, almeno per un qualche aspetto rilevante che conferisce loro una qualche specificità, mentre il legame con il territorio risulta più sfumato. (Arfini, Belletti, Marescotti, 2010) Il prodotto tipico può essere definito come «un prodotto che presenta alcuni attributi di qualità unici che sono espressione delle specificità di un particolare contesto territoriale in cui il processo produttivo si realizza» (Belletti, Brunori, Marescotti, Pacciani e Rossi, 2006)

8 Il contenuto di una DOP e di una IGP I fattori rilevanti nel determinare la tipicità del prodotto agroalimentare possono essere raccolti intorno a tre assi: 1) La specificità delle risorse locali impiegate nel processo produttivo 2) La storia e la tradizione produttiva 3) La dimensione collettiva e la presenza di conoscenze condivise a livello locale (Barjolle, Boisseaux e Dufour, 1998; Bèrard e Marchenay, 1995; Casabianca et al., 2005; Rocchi e Romano, 2006) Un prodotto agroalimentare tipico è l esito di un processo storico collettivo e localizzato di accumulazione di conoscenze contestuali che si fonda su di una combinazione di risorse territoriali specifiche sia di natura fisica che antropica che dà luogo a un legame forte, unico e irriproducibile col territorio di origine. (Belletti, Brunori, Marescotti, Pacciani e Rossi, 2006)

9 Denominazione d Origine Protetta Reg. (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari E un nome che identifica un prodotto, originario di un luogo, regione o, in casi eccezionali, di un paese determinato la cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente ad un particolare ambiente geografico ed ai suoi intriseci fattori naturali ed umani e le cui fasi di produzione avvengono nell'area geografica delimitata

10 Indicazione Geografica Protetta Reg. (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari E nome che identifica un prodotto originario di un determinato luogo, regione o paese alla cui origine geografica sono essenzialmente attribuibili una data qualità; la reputazione o altre caratteristiche e la cui produzione si svolge per almeno una delle sue fasi nella zona geografica delimitata

11 Il significato di QUALITA Cos è la qualità di un prodotto agricolo/agroalimentare DOP e IGP? Definizione di qualità definizione difficile non può essere univoca è una percezione soggettiva deve essere definita rispetto alla capacità di un dato bene/servizio di soddisfare i bisogni dei consumatori I consumatori chiedono di conoscere il prodotto acquistato e la sua origine Il prodotto tipico DOP o IGP è fortemente radicato sul territorio di origine e quindi porta con se i valori legati alla sua zona di produzione: risorse naturali, umane, ambientali presenti su quel territorio QUALITA (valore) = ORIGINE

12 Il significato di QUALITA Per questa loro potenzialità i prodotti tipici DOP e IGP - sono fortemente a rischio di IMITAZIONE e USURPAZIONE del NOME, quindi è necessaria un azione pubblica di tutela e sostegno. Regolamento CE 2081/1992 Regolamento CE 510/2006 Regolamento UE 1151/2012

13 Protezione DOP e IGP I nomi registrati sono protetti contro: Impieghi commerciali che sfruttano la notorietà del nome protetto Usurpazioni, imitazioni o evocazioni del nome registrato Qualsiasi altra pratica che possa indurre in errore il consumatore sulla vera origine del prodotto Le denominazioni registrate non diventano generiche Gli Stati Membri adottano le misure amministrative e giudiziarie per prevenire l uso illecito Gli Stati Membri designano le autorità incaricate di adottare tali misure

14 Il significato e i contenuti di una DOP e IGP Una denominazione d origine è uno strumento giuridico di difesa per quei prodotti le cui qualità dipendono dalle particolarità di un territorio e non sono riproducibili in altre zone Può diventare anche un marchio prodotto e del suo territorio di valorizzazione del 14

15 Provenienza dei mangimi e delle materie prime e ancora sul legame con la zona d origine Reg. delegato (UE) n. 664/2014 art. 1 Per i prodotti DOP di origine animale, i mangimi provengono integralmente dalla zona geografica delimitata Se non è possibile garantire questo si possono utilizzare mangimi di altra provenienza a CONDIZIONE che le CARATTERISTICHE del prodotto,dovute all ambiente geografico non vengano compromesse. I mangimi che NON provengono dalla zona geografica delimitata NON possono in ogni caso superare il 50% di sostanza secca su base annuale. Reg. di esecuzione (UE) n. 668/2014 art. 3 Il disciplinare di un prodotto di origine animale il cui nome è registrato come DOP contiene NORME DETTAGLIATE sull origine e la qualità dei mangimi.

16 QUESITO: Modifiche al disciplinare, strumenti e metodi Reg. (UE) 1151/2012 GUUE L343 del 14/12/2012 articolo 53 Decreto 14 ottobre 2013 GU n.251 del 25/10/ articolo 13 Reg. delegato (UE) 664/2014 GUUE L179 del 19/06/2014 articolo 6 Reg. di esecuzione (UE) n. 668/2014 GUUE L179 del 19/06/2014 articolo 10

17 QUESITO : Protezione transitoria, Limiti, spessore giuridico, misure di tutela, ordinamenti regolamentari e legislativi effettivamente praticabili a livello nazionale. Reg. UE 1151/2012, art. 9 e DM 14 ottobre 2013, art. 12 Deve essere presentata richiesta da parte del soggetto che ha chiesto la registrazione della denominazione Accordata dallo SM (Mipaaf) con decreto e entra in vigore successivamente al decreto di autorizzazione dell organismo di controllo e del relativo piano dei controlli Possono usare il nome oggetto di protezione solo gli operatori assoggettati al sistema dei controlli Etichettatura: nome del prodotto + «in protezione nazionale transitoria», VIETATO utilizzare DOP/IGP e simboli comunitari Efficacia solo nazionale La protezione decade all atto della registrazione o dal ritiro della registrazione

18 Riferimenti bibliografici Arfini F., Belletti G., Marescotti A. «Prodotti tipici e denominazioni geografiche Strumenti di tutela e valorizzazione» Quaderni Gruppo 2013 Ed Tellus, 2010 Belletti G., Brunori G., Marescotti A., Pacciani A., Rossi A., «Il processo di valorizzazione delle produzioni agroalimentari tipiche», in: Rocchi B., Romano D. (a cura di), Tipicamente buono. Concezioni di qualità lungo la filiera dei prodotti agro-alimentari in Toscana, Franco Angeli, Milano, 2006 Barjolle D., Boisseaux S., Dufour M., «Le lien au terroir. Bilan des travaux de recherche», Eth Istitut d èconomie rurale, Lausanne, 1998 Bèrard L., Marchenay P., «Lieux, temps, et preuves: la construction social des produits de terroir», Terrain, n.24, 1995 Canali G., «Verso una politica europea della qualità agroalimentare. Quali strumenti per la competitività?» Gruppo 2013 Working paper, n. 14 settembre 2010 Casabianca F. et al., «Terroir et Typicité: deux concepts-clés des Appellations d Origine Controlée. Essai de définitions scientifiques et opérationnelles, Symposium international «Territories et enjeux du développement Régional», Lyon, 2005 Rocchi B., Romano D., (a cura di), Tipicamente buono: concezioni di qualità lungo la filiera dei prodotti agro-alimentari in Toscana, Franco Angeli, Milano, 2006

19 Attori del sistema DOP/IGP Gaetano Riccardo Truglio domande Valore giuridico del Piano dei controlli Utilizzo da parte del Consorzio di strumenti di tutela in forma diretta Consorzi incaricati in Erga Omnes, cosa significata È obbligatorio essere soci di un consorzio di tutela Diritti ed obblighi di un produttore di DOP/IGP non socio del consorzio nei confronti dello stesso Funzioni e rapporti con gli enti preposti al controllo Sovrapposizione dei controlli nel sistema DOP/IGP e minor controllo sugli alimenti generici 19

20 Attori del sistema Mipaaf Icqrf Ar. 36 Reg. UE n.1151/2012 Organismi di controllo Ar. 37 Reg. UE n. 1151/2012 Consorzi di tutela Art. 3 Reg. n. 1151/2012 Art. 14 L.526/

21 Autorità competente Art. 36 Reg. (UE) n del 21 novembre 2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari Art. 31 DM 14 ottobre 2013 Disposizioni nazionali per l attuazione del Reg. n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari in materia di DOP, IGP e SGT l autorità competente allo svolgimento dei controlli ufficiali intesi a verificare l adempimento degli obblighi giuridici connessi ai regimi di qualità DOP/IGP/ST G di cui al Reg. (UE) n. 1152/ 2012 è il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Dipartimento dell Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari 21

22 Organismo di controllo Reg. n del 21 novembre 2012 Art Le autorità competenti possono delegare, conformemente all art. 5 del Reg. CE n. 882/2004 compiti specifici riguardanti i controlli ufficiali sui regimi di qualità a uno o più organismi di controllo 2 Tali organismi sono accreditati in conformità alla norma europea EN o della guida ISO/CEI 65 3 L accreditamento può essere effettuato solo da un organismo nazionale di accreditamento nell unione, conformemente alle disposizioni del Reg. (CE) n. 765/

23 Comma 2, art. 53, Legge n. 128 del 24 aprile1998 L attività di controllo di cui all art.10 del regolamento (CEE) n /92 è svolta da organismi privati autorizzati con decreto del Ministero per le politiche agricole, sentite le Regioni 23

24 DM 29 maggio 1998 Individuazione delle procedure le autorizzazione degli organismi di controllo privati in materia di indicazioni geografiche protette e delle denominazioni origine protette Allegato A disponga di procedure di controllo, di verifica, di accertamento delle DOP/IGP, che: a) Attuino tutte le prescrizioni in proposito impartite dal disciplinare finalizzate all uso b) Concorrano a definire un quadro probante di misure intese ad assicurare che i prodotti siano continuativamente conformi ai requisiti di origine, di processo e finali del disciplinare c) Svolgano secondo metodologie prestabilite le attività di controllo, verifica e prova d) Prevedano chiare indicazioni delle circostanze e delle condizioni che accertano le non conformità ai fini dell ottenimento della DOP e IGP e delle corrispondenti conseguenze e) Siano sistematicamente documentate e registrate 24

25 DM 14 0ttobre 2013 Disposizioni nazionali per l attuazione del Reg. n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari in materia di DOP, IGP e SGT Comma 2, art. 31: Ai controlli ufficiali intesi a verificare l adempimento degli obblighi giuridici connessi ai regimi di qualità DOP/IGP/STG per tutti prodotti contemplati dall allegato I del Reg. (UE) n. 1151/2012 si applicano le procedure e le prescrizioni stabilite dal reg. (CE) n. 882/

26 Consorzio di tutela Art. 3, punto 2, e art. 45 Reg. (UE) n.1151/2012: Gruppi e ruolo dei gruppi Un gruppo può contribuire a garantire che la qualità, la notorietà e l autenticità dei propri prodotti sia garantita sul mercato monitorando l uso del nome negli scambi commerciali 26

27 Consorzi di tutela DM 12 aprile 2000 e seguenti Art. 1 Disposizioni generali ai requisiti di rappresentatività dei consorzi di tutela delle denominazioni di origine protette (DOP) e delle indicazioni geografiche protette (IGP) 1 i consorzi di tutela delle DOP e delle IGP sono costituiti ai sensi dell art e seguenti del codice civile 2 svolgono, su incarico del Mipaaf, le funzioni di cui al comma 15 dell art. 14 della Legge 21 dicembre 1999, n

28 Consorzi di tutela Art.2 3 i costi derivanti dalle attività attribuite ai sensi del comma 15 dell art. 14 della Legge 21 dicembre 1999, n. 526, ai consorzi di tutela delle DOP e IGP, incaricati dal Mipaaf, sono posti a carico di tutti i soggetti che aderiscono al Consorzio e dei soggetti produttori ed utilizzatori della DOP o IGP, anche se non aderenti al Consorzio 28

29 Consorzi di tutela D M 12 ottobre 2000 Collaborazione dei Consorzi di Tutela delle DOP IGP con l Ispettorato centrale repressione frodi nell attività di vigilanza, tutela e salvaguardia delle DOP e IGP 1 I consorzi di tutela delle DOP e IGP, riconosciuti dal Mipaaf collaborano con l ICQRF nell espletamento delle attività di vigilanza, tutela e salvaguardia delle DOP e IGP 2 Le attività di cui al comma 1, da svolgersi prevalentemente alla commercializzazione, consistono. a) nella verifica che le produzioni tutelate, per le quali sia completata l attività di certificazione da parte dell organismo di controllo autorizzato, rispondano ai requisiti qualitativi previsti dai disciplinari, 29

30 Consorzi di tutela b) nella vigilanza sui prodotti similari, prodotti e/o commercializzati sul territorio dell UE, che con false indicazioni sull origine, la specie, la natura e la qualità specifiche dei prodotti medesimi, possano ingenerare confusione nei consumatorie recare danni alle DOP e IGP nazionali c) gli agenti vigilatori dei consorzi di tutela delle DOP e IGP in nessun modo possono effettuare attività di verifica sugli organismi di controllo, né possono svolgere attività di autocontrollo sulle produzioni 30

31 Altri attori Tanti attori con competenze di controllo su DOP e IGP? ICQRF NAC CFS Guardia Costiera - Capitaneria di porto Consorzi tutela NAS ASL Agenzia delle Dogane GdF 31

32 Altri attori DL 91/2014 Campo libero convertito con modificazioni, dalla L. n. 116 del 11 agosto 2014 Art 1 1 Al fine di assicurare l esercizio unitario dell attività ispettiva nei confronti delle imprese agricole e l uniformità di comportamento degli organi di vigilanza i controlli ispettivi sono effettuati in modo coordinato evitando sovrapposizioni e duplicazioni 2 al fine di evitare duplicazioni e sovrapposizioni nei procedimenti di controllo e di recare il minor intralcio è istituito, con decreto del Mipaaf, di concerto con il Ministero dell Interno, presso il Mipaaf il registro unico dei controlli ispettivi 32

33 DOP e IGP Troppi controlli e i generici? conferenza stampa del Ministro Martina del 18 settembre ICQRF, NAC, CFS, Guardia Costiera Capitaneria di porto primi 8 mesi del 2014: controlli sequestri di prodotti alimentari per 32 milioni di euro sanzioni 33

34 Grazie per l attenzione

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