Lo sviluppo in un mondo che sta invecchiando

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1 nfo UNRIC Info UNRIC Info UNRIC Info United Nations Regional Information Centre for Western Europe Centre régional d information des Nations Unies pour l Europe occidentale Regionaal Informatiecentrum van de Verenigde Naties YK:n alueellinen tiedotuskeskus Regionales Informationszentrum der Vereinten Nationen Περιφερειακό Κέντρο Πληροφοριών των Ηνωµένων Εθνών Upplýsingaskrifstofa Sameinuðu þjóðanna fyrir Vestur Evrópu Centro Regionale d Informazione delle Nazioni Unite FNs regionale informasjonskontor Centro Regional de Informação das Nações Unidas Centro Regional de Información de las Naciones Unidas FN:s regionala informationskontor FN s regionale informationskontor SCHEDA INFORMATIVA SULLA SISTUAZIONE ECONOMICA E SOCIALE MONDIALE RAPPORTO 2007 DEL CONSILIO ECONOMICO E SOCIALE DELLE NAZIONI UNITE Lo sviluppo in un mondo che sta invecchiando Rapporto delle Nazioni Unite: è necessaria una programmazione anticipata per adeguarsi all invecchiamento demografico Nazioni Unite, New York, 19 giugno. Nonostante il notevole impatto dell invecchiamento sullo sviluppo socio-economico mondiale, la rapida messa in atto di risposte politiche potrebbe facilitarne l adattamento e sfruttare i vantaggi derivanti dai cambiamenti demografici a lungo termine, questo è quello che dichiarano le Nazioni Unite nel nuovo rapporto, reso noto in data odierna. Infatti il World Economic and Social Survey 2007 (WESS) afferma che, poiché il numero di anziani continua ad aumentare ad un ritmo senza precedenti a livello mondiale, la percentuale di popolazione in età lavorativa subirà una contrazione e la stessa popolazione attiva invecchierà. I paesi in via di sviluppo ancora caratterizzati da una popolazione giovane in crescita e soprattutto da economie a basso reddito, sperimenteranno un forte incremento della forza lavoro fino al Questa crescita, inoltre, potrebbe aprire uno spiraglio unico per lo sviluppo economico, se verranno introdotte le politiche necessarie, annuncia sempre il WESS. Contemporaneamente, il rapporto osserva che in molti paesi in via di sviluppo il processo di invecchiamento demografico si sta già verificando, con un ritmo molto più veloce e con livelli di reddito inferiori rispetto a quanto accaduto nel mondo industrializzato. Procedendo secondo l attuale andamento, si prevede RESIDENCE PALACE Quartier Rubens Block C2 (7 th floor) Rue de la Loi 155/Wetstraat B Brussels Tel: +32 (0) Fax: +32 (0) info@unric.org Website:

2 che, entro il 2050, circa l 80 percento della popolazione mondiale di età pari o superiore a 60 anni vivrà negli attuali paesi in via di sviluppo. (Vedere figura 1) Figura 1: Dimensioni e distribuzione della popolazione mondiale di età pari o superiore a 60 anni, 1950, 1975, 2005, 2025 e 2050 Note : (1) Il grafico mostra le stime (fino al 2005) e le proiezioni secondo la variante media (dopo il 2005). (2) Le percentuali sono indicate all interno delle colonne. Fonte: UN/DESA (Dipartimento delle Nazioni Unite per gli Affari Sociali ed Economici) Anche se sono state suggerite numerose risposte per ovviare alle possibili conseguenze negative dell invecchiamento sulla crescita economica, tra cui la migrazione internazionale e la delocalizzazione dei posti di lavoro, è probabile che saranno i provvedimenti finalizzati alla stimolazione dell incremento della produttività ad avere la maggiore importanza, conclude l analisi. Nella maggior parte dei casi gli aumenti della produttività hanno bisogno di essere associati a provvedimenti indirizzati all arresto del calo dell offerta di lavoro, come ad esempio l incremento del tasso di occupazione femminile e dei lavoratori anziani. Secondo il rapporto, per controbilanciare i possibili effetti negativi sull aumento del reddito causati da una popolazione attiva a crescita lenta, sarebbe necessario tra il 60 e l 85 percento dell incremento di produttività per

3 mantenere una determinata percentuale di crescita della produzione dei paesi industrializzati. È poco probabile che la migrazione internazionale fornisca una soluzione al calo della popolazione attiva nei paesi industrializzati, supponendo che nessuna nazione ammetterebbe di aver bisogno di un numero considerevole di migranti per soddisfare le proprie esigenze. Per controbilanciare la crescita prevista dell indice di dipendenza degli anziani, il rapporto stima che, per esempio, l Unione Europea avrebbe bisogno di un apporto netto costante di 13 milioni di immigrati l anno, per i prossimi 50 anni, mentre il Giappone e gli Stati Uniti dovrebbero integrare 10 milioni di migranti l anno ciascuno. D altro canto, è possibile che la delocalizzazione dell occupazione verso aree off-shore sia in grado di alleviare la carenza di forza lavoro, spostando la produzione all estero, ma questo non ridurrebbe la pressione sul sistema delle pensionistico, perché non porterebbe ad un sufficiente ampliamento della base contributiva nel paese d origine. Ulteriori pressioni sui sistemi di sicurezza sociale e di assistenza sanitaria L invecchiamento demografico influenzerà anche il livello di pensione minima degli anziani, la capacità finanziaria dei sistemi pensionistici e i costi dei sistemi di assistenza sanitaria. Il tenore di vita spesso diminuisce con l avanzare dell età, e l 80 percento della popolazione mondiale non è tutelato a sufficienza, in età avanzata, contro i rischi di salute, di disabilità e di reddito. Soltanto nei paesi in via di sviluppo si stima che 342 milioni di persone anziane siano attualmente privi di una pensione minima adeguata. Entro il 2050, questo numero si eleverà fino a 1,2 miliardi, a meno che non venga ampliata la copertura degli attuali schemi pensionistici. Il tasso di povertà tra gli anziani tende ad essere alta in quei paesi privi di un sistema pensionistico globale ufficiale, mentre l introduzione di pensioni di vecchiaia e/o di contributi in denaro agli anziani si sono dimostrati uno strumento potente per la riduzione della povertà in età avanzata, sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli industrializzati. Secondo le stime presentate nel rapporto, nella maggioranza dei casi, includendo persino i paesi a basso reddito, pare sia disponibile una pensione sociale universale con un indennità pari alla soglia internazionale di estrema povertà, del valore di 1 dollaro al giorno (vedere figura 2). L estensione di questa copertura, tuttavia, rimane una sfida di primaria importanza per i paesi più poveri.

4 Figura 2: simulazione dei costi, nei paesi in via di sviluppo, delle pensioni universali sociali ideate per preservare gli anziani da una condizione di povertà estrema, 2005 e Note: la stima delle pensioni universali è di 1 dollaro al giorno per ogni individuo di età pari o superiore a 60 anni. Il tasso annuale di crescita del PIL per il periodo si presume uguale a quello osservato nel periodo Fonte: UN/DESA. Nel contempo, nei paesi dotati di una copertura estesa, i regimi pensionistici sono sotto pressione a causa dell accresciuta longevità, della progettazione di programmi inadeguati, della cattiva gestione, della scarsa crescita economica e dell insufficiente creazione di occupazione: c è un urgente bisogno di riforme. La pianificazione dei sistemi pensionistici e la loro riforma hanno bisogno di essere fondati su un approccio ad ampio raggio, sostiene il rapporto: i sistemi pensionistici devono quindi essere creati su misura, a seconda delle condizioni specifiche dei singoli paesi. A questo riguardo, i sistemi pensionistici possono essere visti come programmi composti da molteplici settori e livelli, adattati alle caratteristiche e ai bisogni prevalenti nei diversi settori della società. La sostenibilità finanziaria è un importante principio guida nella pianificazione del sistema pensionistico, ma non è l unico: l obiettivo finale è quello di fornire ad ogni individuo una sicurezza economica di base, quindi vi sono altri importanti principi di cui tenere conto, quali assicurare la solidarietà, l accessibilità e l adeguatezza delle prestazioni.

5 Nel complesso, afferma il rapporto, le dinamiche demografiche non costituiscono un problema insolubile per i sistemi di pensione d anzianità. L invecchiamento demografico comporta compiti impegnativi anche per i sistemi nazionali di assistenza sanitaria. Per i paesi industrializzati, l invecchiamento può implicare l aumento della spesa sanitaria e degli sforzi per mantenere un livello e una qualità appropriati di assistenza sanitaria e di cure a lungo termine nei confronti di una popolazione che sta invecchiando. La sfida per molti paesi in via di sviluppo è persino maggiore poiché, potendo contare su risorse minori, si trovano a dover ancora risolvere numerosi problemi sanitari di base, mentre la richiesta di servizi di assistenza sanitaria è in aumento a causa di una popolazione sempre più anziana. Il compito di adattare gli attuali sistemi sanitari e di cura a lungo termine ai cambiamenti demografici ed epidemiologici in corso, è una sfida difficile. Tuttavia, l impatto demografico sulla spesa sanitaria per i prossimi 50 anni inciderà soltanto per pochi punti percentuale sul prodotto interno lordo. Come sostenuto dal rapporto, oltre all invecchiamento vi sono altri fattori, che si sono rivelati influire maggiormente nell aumento dei costi futuri per l assistenza sanitaria, tra cui i cambiamenti nei comportamenti dei singoli individui atti a preservarne la salute, l inefficienza dell erogazione dei servizi sanitari, l introduzione di nuove tecnologie mediche, l aumento dei prezzi dei prodotti farmaceutici e delle polizze di assicurazione sanitaria. L invecchiamento demografico influenzerà sicuramente la spesa sanitaria, ma è necessario che, in futuro, esso non comporti un impiego eccessivo di quote del reddito nazionale. La composizione della spesa sanitaria dovrà quindi subire dei cambiamenti sostanziali, con l aumento dell importanza dei servizi di assistenza medica e di cura a lungo termine. Inoltre, i responsabili politici dovrebbero prendere in considerazione interventi mirati alla prevenzione sanitaria e all educazione alla salute, come scoraggiare il fumo e l abuso di alcool ed incoraggiare l esercizio fisico per ridurre l obesità. Misure, queste, che potrebbero, da un lato, contribuire alla riduzione del rischio di sviluppare malattie croniche in età avanzata, quali cancro, diabete e disturbi cardiovascolari, e, dall altro, essere utili per contenere l aumento delle spese sanitarie. Difficoltà superabili e opportunità da cogliere Il World Economic and Social Survey 2007 sottolinea che le difficoltà causate dal rapido invecchiamento demografico, anche se di ampie dimensioni, possono essere superate per mezzo di politiche ben focalizzate e senza causare eccessive pressioni sulle risorse disponibili. Il rapporto invita i governi e le comunità internazionali a raddoppiare il proprio impegno nell includere l invecchiamento demografico all interno dell agenda sullo sviluppo

6 internazionale, al fine di realizzare gli obiettivi del Piano Internazionale d Azione sull Invecchiamento di Madrid. In sintesi: L invecchiamento della popolazione riflette l evoluzione ed è inevitabile. Le politiche concernenti la fecondità e la migrazione possono ritardare il fenomeno, ma non evitarlo. Nelle società in fase di invecchiamento, gli effetti negativi di una forza lavoro a crescita più lenta possono essere compensati dall incremento della produttività di lavoro complessiva e dall aumento dei tassi di occupazione femminile e dei lavoratori anziani. Il miglioramento delle condizioni lavorative degli anziani può allungare l età lavorativa e migliorare la loro contribuzione e partecipazione all economia. I sistemi delle pensioni di vecchiaia devono basarsi su sistemi a più pilastri, con un regime pensionistico sociale universale alla base, che fornisca uuna pensione minima e preservi gli anziani dalla povertà. I sistemi di assistenza sanitaria e di cura a lungo termine hanno bisogno di essere riformati e adattati all invecchiamento demografico. È probabile che la spesa sanitaria aumenti nei prossimi decenni, ma non è l invecchiamento ad esserne il fattore principale. I costi per l assistenza sanitaria e la cura a lungo termine possono essere contenuti concentrandosi sulle attività di prevenzione, sui provvedimenti che limitano l aumento dei costi dei farmaci e delle terapie, e sulla promozione di sistemi assistenziali a domicilio. Per ulteriori informazioni, si prega di visitare il sito o di contattare Rob Vos, Dipartimento delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali, , e- mail: vos@un.org o Franck Kuwonu, Dipartimento delle Nazioni Unite per l Informazione Pubblica, , kuwonu@un.org.

7 Pubblicato dal Dipartimento delle Nazioni Unite per l Informazione Pubblica DPI/2460A giugno 2007 Percentual

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