zona C porzione di corridoio di distribuzione piano seminterrato corrente parallelamente a Via Valperga Caluso (zona C1) e a Via Belfiore (zona C2):
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- Romano Mariani
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2 La presente relazione accompagna il progetto di bonifica delle coibentazioni contenenti amianto presenti su alcune delle dorsali principali dell impianto di riscaldamento a servizio del complesso scolastico di Via Valperga Caluso n.12, atorino, sede dell I.I.S. Regina Margherita. L intervento fa seguito al sopralluogo effettuato in data 28 luglio u.s. dai tecnici dello SPRESAL con prelievo di n.12 frammenti di coibentazione in corrispondenza del corridoio del piano seminterrato corrente lungo Via Belfiore. A seguito dell esame condotto dall ARPA - Polo Amianto, sui campioni prelevati, la presenza di amianto in matrice friabile è stata confermata in 11 dei 12 frammenti esaminati. In data 4 ottobre u.s. sono stati effettuati ulteriori tre prelievi in corrispondenza dei locali denominati aula video e aula lettura. In data 3 novembre u.s. l ARPA - Polo Amianto, confermava la presenza di amianto in matrice friabile in tutti e tre i campioni esaminati. Di qui la necessità di procedere a un intervento di bonifica, esteso a tutte le dorsali del piano aventi rivestimento cementizio simile a quello analizzato Le zone di intervento, evidenziate sulla planimetria allegata e individuate con le lettere A, B e C sono ubicate al piano seminterrato la cui quota interna di calpestio si colloca a -3,65m circa dal piano cortile. I locali sono agevolmente raggiungibili attraverso le due scale esterne (una in muratura e l altra in carpenteria metallica) di accesso all intercapedine da cui è possibile entrare nei vari locali presenti al piano. L intervento di bonifica, la cui durata stimata ammonta a 120 giorni circa, si articolerà in tre fasi successive, coincidenti con l allestimento del cantiere in ognuna delle tre zone di intervento sopra individuate. Seguirà una quarta fase durante la quale si procederà invece all incapsulamento e confinamento delle dorsali correnti al di sopra del controsoffitto dell esistente aula magna. DESCRIZIONE DELLE ZONE DI INTERVENTO zona A atrio di accesso dalla scala interna ubicata all angolo fra Via Bidone e Via Saluzzo; nella zona è presente una coppia di tubazioni con rivestimento isolante della stessa tipologia di quello indagato. Sviluppo (17x2)ml circa, diametro singola tubazione 12cm circa;
3 zona B aula video e aula lettura: sono presenti tre dorsali (mandata e ritorno avvolte da un comune strato di coibentazione a sezione circa ellittica) dello sviluppo complessivo di 25 ml circa. La coibentazione ha diametro massimo pari a 20cm circa. zona C porzione di corridoio di distribuzione piano seminterrato corrente parallelamente a Via Valperga Caluso (zona C1) e a Via Belfiore (zona C2): Zona C1- tratto di corridoio prospicente la rampa di accesso da atrio principale lato Via Valperga Caluso 2
4 AREA EDILIZIA Zona C1- porzione di corridoio prospicente la biblioteca e l aula musica Zona C2 fascio di tubazioni correnti nel corridoio parallelo a Via Belfiore Nella zona denominata C1 transita una dorsale di distribuzione che dal locale centrale termica ubicato all angolo fra Via Valperga Caluso e Via Belfiore raggiunge la porzione di corridoio oggetto di precedente intervento di bonifica; lo sviluppo complessivo della tubazione è pari a 40ml circa. I tubi di mandata e ritorno (accoppiati) sono protetti da uno strato di coibente il cui diametro massimo è pari a cm. In corrispondenza del corridoio parallelo a Via Belfiore corrono infine due tubazioni della lunghezza di 35ml ciascuna e del diametro di 15 cm circa. 3
5 L intervento di bonifica prevede l integrale rimozione della coibentazione dei tratti di tubazione sopra descritti. Lo scadente stato di conservazione del rivestimento rende infatti di difficile attuazione un eventuale incapsulamento, d altra parte non compatibile con futuri interventi di manutenzione sulle tubazioni. Ai sensi dell art. 256 del D.Lgs. 81/2008 l appaltatore, prima dell inizio dei lavori di rimozione di materiali contenenti amianto, predisporrà idoneo piano di lavoro contenente la dettagliata descrizione delle modalità operative prescelte, con specifico riferimento all intervento in oggetto, e l indicazione delle misure adottate a salvaguardia della salute dei lavoratori e dell ambiente in cui si opera. Copia del piano di lavoro verrà inviata all organo di vigilanza almeno 30 giorni prima dell inizio dei lavori. Se entro tale periodo l ASL competente non formula motivata richiesta di integrazione o modifica del piano l appaltatore può dare inizio ai lavori. ALLESTIMENTO DEL GENERICO CANTIERE Prima dell inizio dei lavori le zone di intervento dovranno risultare sgombre da qualsiasi arredo. Si procederà in particolare all allontanamento di tutti gli arredi, alla disattivazione dell impianto elettrico e alla protezione di tutte le componenti impiantistiche (dorsali, frutti, plafoniere impianto elettrico, tubazioni impianto idrico, idrico antincendio e riscaldamento) con teli di polietilene adeguatamante sigillati; porte e finestre dei locali non interessati dai lavori saranno opportunamente sigillati. Si procederà all individuazione dell area di rispetto circostante alle zone operative, coincidente in questo caso specifico, con il piano seminterrato (fatta eccezione per la porzione terminale del corridoio parallelo a Via Belfiore, non oggetto di intervento, costituente via di fuga dalla palestra): tale area verrà opportunamente delimitata con l eventuale utilizzo di barriere rigide di altezza minima pari a 2 ml sulle quali verranno applicati cartelli di segnalazione e avvertimento. Seguirà l installazione del quadro elettrico di cantiere destinato ad alimentare le attrezzature di lavoro e l illuminazione integrativa, da predisporre a cura e onere dell appaltatore. L ingresso a ciascuna zona di intervento avverrà attraverso idonea UNITA DI DECONTAMINAZIONE comprendente un locale di equipaggiamento (cosidetto spogliatoio contaminato), un locale doccia (comprensivo di sistema di riscaldamento e filtrazione acqua), una chiusa d aria di larghezza minima pari a 1,5m e uno spogliatoio incontaminato. L unità di decontaminazione sopra descritta verrà utilizzata anche per la decontaminazione dei materiali risultanti dall intervento di bonifica: il lavaggio dei sacchi avverrà nel locale doccia, il secondo insaccamento nella chiusa d aria, mentre il locale incontaminato sarà destinato a deposito temporaneo. CONFINAMENTO STATICO E DINAMICO Il confinamento statico delle zone di intervento avverrà mediante allestimento di strutture lignee di sostegno atte a sezionare gli spazi di intervento in modo da ridurre le volumetrie in gioco (e conseguentemente la potenza richiesta agli estrattori) e limitare quanto più possibile l applicazione 4
6 diretta di listelli a parete, pavimento e soffitto. Le aree operative così individuate verranno completamente rivestite con un doppio strato di fogli di polietilene dello spessore minimo di 150 micron e mantenute costantemente in depressione da uno o più estrattori muniti di filtro HEPA (alta efficienza: 99,97 DOP) atti a garantire un ricircolo minimo di 4 vol/h. L uscita del canale di estrazione avverrà attraverso le specchiature vetrate dei serramenti affacciati lato intercapedine (in posizione da definire in corso d opera) che andranno opportunamente forate e quindi sostituite con specchiature integre a fine lavori. Lo sbocco del canale, qualora richiesto dall ASL all atto della presentazione del Piano di Lavoro, dovrà essere portato al di sopra della copertura. Idonee prese d aria dotate di filtro HEPA con chiusura a bandella garantiranno il reintegro dell aria all interno della zona confinata. COLLAUDO DEL CANTIERE Prima dell inizio di qualunque operazione di bonifica, il sistema di confinamento andrà collaudato mediante prove di tenuta: a) prova di tenuta con fumogeni: ad estrattori spenti l area di lavoro verrà saturata con l utilizzo di fumogeni e si procederà a un attenta ispezione delle barriere di confinamento onde individuare eventuali falle e procedere alla sigillatura delle stesse dall interno; b) collaudo della depressione: si procede all accensione degli estrattori e all osservazione dei teli di plastica delle barriere di confinamento che dovranno rigonfiarsi leggermente con ventre rivolto verso l interno dell area di lavoro. La direzione del flusso d aria verrà verificata con l ausilio di fialette fumogene. Il test andrà in particolare effettuato all esterno del cantiere, in prossimità delle bocchette per l immissione passiva dell aria e nei locali dell unità di decontaminazione, in condizioni di quiete e in fase di apertura delle porte, verificando che il fumo venga sempre richiamato verso l interno dell area di lavoro. RIMOZIONE E SMALTIMENTO DELLE COIBENTAZIONI CONTENENTI AMIANTO IN MATRICE FRIABILE Ad avvenuto collaudo dei sistemi di confinamento adottati, eventualmente effettuato alla presenza dei tecnici dell ASL competente, si potrà dare inizio ai lavori di bonifica che comprenderanno: a) imbibizione delle coibentazioni con una soluzione di acqua e specifico prodotto incapsulante mediante pompa a bassa pressione, fino a completa saturazione; b) rimozione della coibentazione (strato esterno in gesso e fibre di amianto ed eventuale strato interno in lana minerale o altro materiale) con appositi utensili (cutter, spatole, raschietti, spazzole); c) inserimento della coibentazione in sacchi di polietilene di opportuno spessore, previa ulteriore imbibizione con prodotto incapsulante delle parti inizialmente non in vista; d) pulizia di tutte le superfici da cui è stata rimossa la coibentazione mediante spazzolatura ad umido, aspirazione con apposito aspiratore a filtro assoluto e pulizia ad umido con l ausilio di spugne di tutte le superfici all interno dell area contaminata; e) lavaggio dei sacchi all interno dell unità di decontaminazione, successivo insaccamento e deposito dei sacchi in luogo pulito per la successiva movimentazione e smaltimento nelle 5
7 discariche autorizzate. MONITORAGGIO AMBIENTALE Durante i lavori di bonifica occorrerà procedere al monitoraggio delle fibre aerodisperse nelle aree interessate dal cantiere mediante esecuzione di prelievi giornalieri da effettuare in corrispondenza delle zone incontaminate adiacenti alle barriere di confinamento, all uscita del tunnel di decontaminazione o nel locale spogliatoio incontaminato. Prelievi occasionali andranno invece effettuati in corrispondenza dell uscita degli estrattori, all interno dell area di lavoro e durante la movimentazione dei rifiuti. La tecnica utilizzata sarà quella in MOCF(microscopia ottica in contrasto di fase). PULIZIA FINALE DELL AREA DI CANTIERE E SMANTELLAMENTO DELLO STESSO Ultimati gli interventi di bonifica i funzionari dell ASL e dell ARPA Polo Amianto effettuaranno un ispezione presso il cantiere, durante il quale si procederà all effettuazione di idonei prelievi ambientali da analizzare con tecnica in SEM (microscopia elettronica in scansione) con oneri a carico della Provincia. Ad avvenuto rilascio del certificato di restituibilità da parte dell Organo di Vigilanza attestante che la concentrazione media di fibre aerodisperse nei locali bonificati non supera le 2ff/l si procederà allo smantellamento del confinamento statico e dinamico e dell unità di decontaminazione che potrà essere ricollocata a servizio della successiva area di intervento. INCAPSULAMENTO E CONFINAMENTO DELLE TUBAZIONI CORRENTI AL DI SOPRA DEL CONTROSOFFITTO DELL AULA MAGNA A titolo cautelativo, nonostante i prelievi effettuati nel corso del 2008 avessero escluso la presenza di amianto nei rivestimenti delle tubazioni correnti nell aula magna, si procederà alla rimozione delle pannellature del controsoffitto immediatamente al di sotto delle dorsali esistenti, all eliminazione della nastratura esistente, e al loro incapsulamento mediante applicazione a spruzzo di prodotto vinilacrilico a base acqua, fino a completo ricoprimento di tutte le superfici esposte. A seguire le tubazioni verranno avvolte e confinate con speciale nastro in fibra di polietilene laminata, resistente alle alte temperature. Si procederà infine alla perfetta sigillatura del confinamento già realizzato sulle dorsali di alimentazione dei vari termosifoni mediante sigillatura degli esistenti cassonetti in prossimità degli stacchi dalle tubazioni oggetto di incapsulamento e delle discese ai singoli termosifoni. Seguirà il ripristino delle pannellature rimosse e l esecuzione di prelievi ambientali al fine di verificare l eventuale presenza di fibre d amianto all interno del locale. 6
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