Consiglio Superiore della Magistratura PROGRAMMA
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- Michela Murgia
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1 Consiglio Superiore della Magistratura PROGRAMMA dei corsi di formazione e di aggiornamento professionale per i magistrati 2002
2 INDICE Presentazione... Pag. 11 Materiale di studio...» 21 Informazioni per la presentazione delle domande, l ammissione e la partecipazione agli incontri di studio programmati per il » 22 Metodologie della formazione...» 27 Aspetti logistico-amministrativi...» 29 Prospetto tematico dei corsi...» 32 Prospetto cronologico dei corsi...» 37 Prospetto dei corsi aperti alla partecipazione di uditori giudiziari con funzioni...» 42 Prospetto dei corsi aperti alla partecipazione di avvocati (del libero foro, dello Stato e di Enti pubblici)...» 44 Prospetto degli incontri di studi aperti alla partecipazione di magistrati amministrativi, contabili e militari...» 46 Prospetto dei corsi aperti alla partecipazione di rappresentanti delle Authorities...» 48 Società e questioni contemporanee Libertà di manifestazione del pensiero e tutela della persona...» Professioni sanitarie: responsabilità ed etica...» Proprietà intellettuale...» 53 xxx - La sicurezza sul lavoro...» Biotecnologie e diritto...» 56 Diritto internazionale I procedimenti semplificati e accelerati nelle controversie civile ed amministrative nei paesi dell U.E....» 58 5
3 598 - La cooperazione giudiziaria in materia civile e penale: le problematiche di linguaggio giuridico (francese e inglese)...» Seminario di informazione sul sistema giudiziario italiano (settore civile e penale) per magistrati di paesi membri dell U.E....» Secondo seminario sulla fase esecutiva del processo penale in Europa: sistemi sanzionatori a confronto e titolo esecutivo penale...» Il contrasto europeo della mobilità del crimine organizzato...» 65 Ordinamento giudiziario xxx - Laboratorio per dirigenti...» 68 xxx - Formazione dei formatori...» 69 Diritto e processo Unità e riparto della giurisdizione...» Diritto ed informatica: profili giuridici dell E-commerce...» Le fonti del diritto...» 73 Riconversione civile e penale Corso di riconversione nelle funzioni civili e penali...» 75 Diritto civile e processuale civile Il danno risarcibile civile...» Responsabilità patrimoniale e garanzie...» Il godimento dei beni immobili tra proprietà e diritti di obbligazione...» Squilibrio contrattuale e strumenti di tutela...» Le cause civili transfrontaliere...» Il punto sul rito civile...» L effettività della tutela giurisdizionale: l esecuzione dei provvedimenti civili...» I modelli probatori nel procedimento civile ordinario e in quelli sommari...» 90 6
4 Diritto penale e processuale penale I reati fallimentari...» Il nuovo statuto della prova dichiarativa...» La vittima del reato...» Diritto di difesa e processo: alla radice di un sistema di garanzia..» Il sistema delle sanzioni penali...» Quinto corso Mario Amato di approfondimento tematico delle tecniche di indagine: indagini e nuove tecnologie...» Tutela della salute e reati in materia di alimenti...» La tutela penale del territorio...» Diritto penale minore e processo: verso una giustizia negoziata?.» Responsabilità da reato degli enti giuridici e processo penale...» Diritto premiale e collaboratori di giustizia...» Prova penale e ragionevole durata del processo...» Corso Falcone Borsellino. L inizio e i nuovi epiloghi della fase investigativa: dalla notizia di reato all avviso di conclusione; funzione e struttura delle indagini preliminari...» Corso Guido Galli. Una ricerca processuale transnazionale: rogatorie internazionali, indagini internazionali e prova formata all estero...» 117 Diritto della famiglia e dei minori L adozione nazionale e internazionale...» I procedimenti a tutela dei minori e degli incapaci...» 121 Diritto dell economia Secondo corso di formazione di diritto commerciale: questioni di diritto dell impresa, di diritto industriale e di diritto societario (Due cicli)...» Il mercato dei valori mobiliari tra regole e controlli...» 126 Diritto del lavoro Il rapporto di lavoro tra modello tradizionale e nuove tipologie...» Giurisdizione ordinaria e tutela delle posizioni soggettive nel rapporto di pubblico impiego...» La tutela antidiscriminatoria dei lavoratori...» 132 7
5 INDICE CRONOLOGICO DEI CORSI I reati fallimentari gennaio... Pag. 92 Il danno risarcibile civile gennaio...» 78 Unità e riparto della giurisdizione gennaio...» 71 Il nuovo statuto della prova dichiarativa gennaio (prima di tre edizioni)...» 93 Le fonti del diritto gennaio...» 73 Diritto di difesa e processo: alla radice di un sistema di garanzie 4-6 febbraio...» 98 L adozione nazionale ed internazionale febbraio...» 119 Effettività della tutela giurisdizionale: l esecuzione dei provvedimenti civili febbraio...» 88 Secondo corso di formazione di diritto commerciale: questioni di diritto dell impresa, di diritto industriale e di diritto societario - 1 ciclo febbraio...» 123 Le cause civili transfrontaliere marzo...» 85 Il sistema delle sanzioni penali marzo...» 100 Il contrasto europeo della mobilità del crimine organizzato (iniziativa proposta per il finanziamento nell ambito del programma U.E. denominato Falcone Europeo ) marzo...» 65 Diritto e informatica: profili giuridici dell e-commerce marzo...» 72 Il godimento dei beni immobili tra proprietà e diritti di obbligazione aprile...» 82 La tutela penale del territorio aprile...» 106 8
6 I procedimenti semplificati e accelerati nelle controversie civili ed amministrative nei Paesi dell Unione Europea (iniziativa proposta per il finanziamento nell ambito del programma U.E. denominato Grotius civile ) aprile...» 58 Squilibrio contrattuale e strumenti di tutela aprile...» 83 Proprietà intellettuale maggio...» 53 Seminario di informazione sul sistema giudiziario italiano per magistrati di Paesi membri dell U.E. - settori civile e penale (iniziative proposte per il finanziamento nell ambito dei programmi U.E. denominati Grotius civile e Grotius penale ) maggio...» 62 Falcone e Borsellino : L inizio e i nuovi epiloghi della fase investigativa: dalla notizia di reato all avviso di conclusione; funzione e struttura delle indagini preliminari maggio...» 115 Il mercato dei valori mobiliari tra regole e controlli maggio...» 126 Libertà di manifestazione del pensiero e tutela della persona giugno» 49 Il punto sul rito civile giugno...» 87 Il rapporto di lavoro tra modello tradizionale e nuove tipologie giugno...» 130 Le professioni sanitarie: responsabilità ed etica giugno...» 50 Diritto penale minore e processo: verso una giustizia negoziata? giugno...» 108 Il nuovo statuto della prova dichiarativa (seconda di tre edizioni) giugno...» 93 La cooperazione giudiziaria in materia civile e penale: le problematiche di linguaggio giuridico (francese e inglese) (iniziative proposte per il finanziamento nell ambito dei programmi U.E. denominati Grotius civile e Grotius penale ) giugno...» 59 Giurisdizione ordinaria e tutela delle posizioni soggettive nel rapporto di pubblico impiego luglio...» 131 Diritto premiale e collaboratori di giustizia luglio...» 111 9
7 Secondo corso di formazione di diritto commerciale: questioni attuali di diritto dell impresa, di diritto industriale e di diritto societario 2 ciclo luglio...» 123 Tutela della salute e reati in materia di alimenti settembre...» 104 Guido Galli: una ricerca processuale transnazionale: rogatorie internazionali, indagini internazionali e prova formata all estero settembre...» 117 Responsabilità patrimoniale e garanzie - 30 settembre-2 ottobre...» 80 I procedimenti a tutela dei minori e degli incapaci ottobre...» 121 Secondo seminario sulla fase esecutiva del processo penale in Europa: sistemi sanzionatori a confronto e titolo esecutivo penale (iniziativa proposta per il finanziamento nell ambito del programma U.E. denominato Grotius penale ) ottobre...» 64 Responsabilità da reato degli enti giuridici e processo penale ottobre...» 110 Corso di aggiornamento per l assunzione di funzioni civili e di funzioni penali ottobre...» 75 I modelli probatori nel procedimento civile ordinario e in quelli sommari ottobre...» 90 Prova penale e ragionevole durata del processo novembre...» 113 Quinto corso Mario Amato di approfondimento tematico delle tecniche d indagine: indagini e nuove tecnologie novembre...» 101 Biotecnologie e diritto novembre...» 56 La liquidazione dell attivo fallimentare tra conservazione e disgregazione dell azienda: questioni dibattute e prassi dicembre...» 125 La vittima del reato dicembre...» 94 La tutela antidiscriminatoria dei lavoratori dicembre...» 132 Il nuovo statuto della prova dichiarativa dicembre (terza di tre edizioni)...» 93 10
8 PRESENTAZIONE 1. Premessa Il programma dei corsi di formazione e di aggiornamento professionale dei magistrati per il 2002 è caratterizzato da due rilevanti novità: il concreto avvio della formazione decentrata, che, già disciplinata dalla risoluzione dell Assemblea Plenaria del C.S.M. del 26 novembre 1998, ha trovato ulteriore disciplina in base alla risoluzione del 21 giugno 2001; l adesione del C.S.M., nel dicembre 2000, alla Rete Europea di Formazione Giudiziaria costituita dalle istituzioni responsabili della formazione dei magistrati nei diversi Paesi dell U.E., con la conseguente formalizzazione e stabilizzazione di quelle iniziative formative in collaborazione che, viceversa, negli ultimi anni sono state realizzate in base ad accordi presi volta per volta. Ulteriore fattore di rilievo è rappresentato dalla presa d atto della necessità di un ripensamento dei contenuti e dei metodi della formazione, imposta non solo dall avvio della formazione decentrata, ma anche dalla riflessione sulle risultanze dell attività formativa svolta nel quadriennio trascorso, che si è concretata nella redazione di una relazione del Comitato Scientifico, approvata dall Assemblea Plenaria del C.S.M. in data 12 luglio 2001 alla quale si rinvia. 2. Formazione e decentramento L attuazione del decentramento dell attività formativa ha reso urgente il tema del rapporto tra formazione centrale e formazione decentrata, fino ad ora oggetto solo di riflessione teorica e di approfondimento nei seminari Formazione dei formatori tenutisi negli ultimi anni, in particolare in quello svoltosi in Roma nel dicembre 2000, i cui risultati hanno costituito un importante base di riferimento per la citata delibera consiliare del 21giugno Fermo il principio che la formazione decentrata è una modalità che si aggiunge e non sostituisce quella centrale, si pone ora il problema di una distribuzione delle risorse, umane e finanziarie, della struttura formativa centrale, impegnata ad un tempo sia nella diretta realizzazione delle offerte formative a livello nazionale che nei rapporti con la struttura formativa decentrata. L argomento è stato trattato nella delibera del 21 giugno 2001, ma è evidente che ogni soluzione al riguardo non può che essere sperimentale e graduale, dovendosi prevedere verifiche costanti 11
9 sull attività formativa centrale e periferica che consentano decisioni fondate sull apprezzamento qualitativo e quantitativo dei risultati del nuovo modulo organizzativo della formazione consiliare; un importante momento di discussione in questo senso sarà certamente costituito dal seminario formazione dei formatori previsto anche per l anno 2002, ove potranno essere ipotizzate eventuali soluzioni di natura operativa, nate dalla esperienza concreta della fase iniziale di attuazione del nuovo modello di formazione consiliare. Ad ogni modo, la presenza della nuova struttura di formazione decentrata ha comportato una materiale riduzione dell offerta formativa centrale, che si articolerà in un numero complessivo di incontri inferiore a quello del 2001; ciò consentirà ai formatori locali di predisporre un programma che si adatti al meglio con quello centrale, integrandolo anche da un punto di vista temporale; inoltre sarà in tal modo possibile la reiterazione dei corsi maggiormente richiesti, secondo un modulo già positivamente sperimentato nel corso dell anno Contenuti e metodi della formazione Il problema dell individuazione di nuovi contenuti e dei nuovi metodi della formazione centrale, come si è già osservato, ha portata generale, perché nasce dalla riflessione che la Nona Commissione e il Comitato scientifico, di cui la Commissione si avvale, hanno svolto sull esperienza maturata e sull esigenza di iniziare una graduale sperimentazione di soluzioni innovative. Prima però di approfondire tali aspetti (secondo quanto di seguito illustrato), appare opportuno accennare al problema di fondo connesso all avvio della formazione decentrata, rappresentato dalla necessità di definire i contorni delle aree formative, all evidente fine di evitare inutili e dannose sovrapposizioni. Orbene, anche a fronte dell incalzante mutamento culturale e sociale e del proliferare di innovazioni legislative che incidono profondamente sulla disciplina e, per l effetto, sulle categorie scientifiche tradizionali, si avverte il bisogno di recuperare momenti di riflessione alta, che agevolino la ricerca di principi generali, non astratti e formali, ma tratti dalla disciplina interna e internazionale di primo livello (Costituzione, Carta europea dei diritti, atti comunitari e convenzioni internazionali di portata generale), in grado di riportare ad unità e coerenza logica un materiale normativo sempre meno suscettibile di essere compreso razionalmente e applicato adeguatamente. Questi momenti di riflessione generale, da organizzare sempre più intorno a grandi aree tematiche dipartimentali, sembra opportuno siano riservati alla formazione centrale. La formazione decentrata i cui contenuti dovranno essere indivi- 12
10 duati dai referenti locali secondo la programmazione prevista dalla risoluzione consiliare del 21 giugno 2001 dovrebbe invece occuparsi della gestione di aree tematiche più specifiche. In particolare, per le sue caratteristiche intrinseche di capillarità, e quindi facilità di accesso, e di rapidità di attuazione, la formazione decentrata appare adatta alla prima lettura degli interventi normativi o delle novità giurisprudenziali di maggiore impatto pratico. Comunque, la formazione centrale rischierebbe di cadere nell astrattezza e quella decentrata correrebbe il pericolo di appiattirsi sulla mera informazione o sulla messa in comune di semplici (anche se certamente importanti) strumenti per l attività ermeneutico applicativa, se non si progettasse un processo formativo di tipo circolare nel quale, ai momenti di analisi e confronto in sede locale, segua una riflessione di carattere unitario da effettuare appunto in sede centrale, riflessione da sottoporre nuovamente a verifica a livello locale in relazione agli specifici problemi emersi nelle varie realtà territoriali. Ovviamente, presupposto per la progettazione e l attuazione di un processo formativo di questo tipo è la creazione di una rete istituzionale di reciproca e costante informazione tra centro e periferia, utile anche a realizzare quel coordinamento indispensabile per il concreto successo del nuovo modello di formazione. A questo fine sembra che possano essere sfruttate adeguatamente le potenzialità della rete Internet, con l apertura di un apposito canale fonte di continue comunicazioni tra la IX Commissione e il Comitato Scientifico da un lato e i referenti locali dall altro. 4. La collaborazione con le Autorità amministrative indipendenti, con l Avvocatura, con le Magistrature speciali, con le realtà associative Riservate alla formazione centrale sono, per ovvie ragioni, quelle tematiche nelle quali è stata già utilmente sperimentata nel 2001 la progettazione e gestione delle offerte formative in stretta collaborazione con Autorità amministrative indipendenti centrali (Banca d Italia, Consob, Agenzia per il volo) e delle quali in futuro è prevista la prosecuzione (ISVAP, Antitrust, Autorità per le comunicazioni, Autorità garante per la privacy, ecc.). La crescente interazione tra l esercizio dei poteri di spettanza dell Autorità giudiziaria e quelli delle predette Authorities» rende di per sé intuitiva la necessità di stabilire, tra i magistrati e gli esponenti delle Authorities, modalità di condivisione degli strumenti di analisi e di intervento su fenomeni spesso connotati da elevato tecnicismo; all uopo particolarmente utile è la realizzazione di iniziative formative comuni (sinora consistite nell apertura ai magistrati di iniziative formative svoltesi presso le Authorities, ma che in via sperimentale dal 2002 si con- 13
11 creteranno anche nell apertura a funzionari delle stesse di alcuni dei corsi organizzati dal C.S.M.). Anche nel 2002 proseguirà nella misura più intensa possibile la collaborazione con gli organismi dell Avvocatura e con le Magistrature speciali, con la feconda interazione che ne consegue. 5. La formazione internazionale Del pari, per intuitive ragioni, non possono che essere gestite a livello centrale quelle iniziative che coinvolgono istituzioni straniere di formazione giudiziaria o la Rete europea di formazione giudiziaria. In proposito, va segnalato che a seguito della costituzione della Rete, con l accennata adesione del C.S.M. quale fondatore nel dicembre 2000, si stabilizza l offerta formativa nei settori collegati alla cooperazione giudiziaria a livello comunitario. Il principio che ispira le istituzioni facenti capo alla Rete è che, nonostante l avanzare degli strumenti formali tesi al miglioramento della collaborazione tra Autorità giudiziarie, la qualità della cooperazione è suscettibile di elevarsi soltanto attraverso lo sviluppo di una cultura giudiziaria comune e della conoscenza da parte dei magistrati dei sistemi giuridici e giudiziari dei diversi Paesi. La programmazione del 2002, pertanto, contempla la prosecuzione di iniziative, quali quelle già sperimentate in passato, volte a consentire a magistrati italiani la conoscenza dei sistemi stranieri attraverso la partecipazione a stages all estero (a fronte dell offerta a magistrati stranieri di corsi volti a presentare il sistema italiano), nonché ad approfondire singoli aspetti rilevanti ai fini della pratica giudiziaria, civile e penale, attraverso azioni formative in Italia aperte alla partecipazione di magistrati stranieri; prende altresì l avvio un importante sperimentazione di formazione in tema di linguaggi giuridici stranieri. La maggior parte delle iniziative internazionali è stata proposta per il finanziamento parziale da parte dell U.E. nell ambito dei progetti Grotius civile, Grotius penale, Falcone. Analoga richiesta è stata rivolta nell ambito del progetto Schuman per la realizzazione di iniziative decentrate di formazione sulle tematiche più recenti del diritto comunitario; iniziative che saranno rese note con comunicazioni a parte. Per affinità di argomento, anche se forse il tema attiene maggiormente alle problematiche della metodologia formativa, deve farsi cenno del dibattito avviato sulla collocazione, nell ambito della più ampia offerta formativa, dei temi comunitari e, più in generale, internazionali, nonché di diritto comparato. L impostazione tradizionale ha posto alcune tematiche di questa natura come oggetto di specifiche iniziative formative. Si è però obiettato che l incremento quantitativo e qualitativo della disciplina di provenienza extranazionale è tale che la scelta di un tema piut- 14
12 tosto che un altro appare per molti versi arbitraria e poco utile, mentre più fruttuoso appare inserire lo studio degli aspetti di diritto comunitario, internazionale e comparato, all interno di tutte quelle tematiche nelle quali tali aspetti abbiano una qualche rilevanza. Conseguentemente questa impostazione non può essere propria della formazione centrale o di quella locale, ma dovrà essere seguita per ogni offerta formativa, a qualsiasi livello venga formulata. Ferma tale opzione di fondo, quanto precede ovviamente non preclude la possibilità di dedicare, ogni qualvolta opportuno per la rilevanza dei temi o per la specificità dell approccio, specifiche iniziative a determinati settori di natura internazionalistica, che proseguiranno ad essere trattati nella tradizionale area di Diritto comunitario, internazionale e comparato, al pari di quanto avviene presso le istituzioni partners straniere ed in adempimento degli obblighi assunti dal C.S.M.. 6. La formazione interdisciplinare Analogo discorso deve essere svolto per quanto riguarda il carattere interdisciplinare della formazione. Se si ritiene utile e comunque corrisponde a reali bisogni formativi che temi e problemi siano affrontati senza rigide separazioni tra aspetti civilistici e penalistici, né tra sapere giuridico ed extragiuridico, proprio per recuperare livelli di consapevolezza superiori, non v è ragione teorica alcuna per ritenere che questa impostazione debba essere seguita solo a livello centrale e non anche a livello decentrato. Resta, ovviamente, almeno in alcune realtà, la difficoltà pratica di reperire a livello locale le professionalità necessarie per realizzare queste opportune contaminazioni, ma si tratta di difficoltà superabili mettendo in campo quelle forme di sinergie e di collaborazione tra formatori locali e centrali, senza le quali certamente non è possibile oggi neppure ipotizzare un accettabile attività di formazione. A livello centrale, lo sforzo verso il raggiungimento di una soglia più elevata di interdisciplinarietà è testimoniato nella programmazione del 2002 dall incremento, a fianco dei tradizionali corsi dichiaratamente interdisciplinari, coinvolgenti aspetti di interesse ad un tempo civilistico e penalistico, delle iniziative formative incentrate sulle dinamiche di fondo di determinati ambiti operativi propri del settore civile o di quello penale, ma che, direttamente o indirettamente, interessano anche comparti giurisdizionali affini, in modo da consentire al dibattito di superare le angustie delle categorie tradizionali (spesso coincidenti con la specializzazione dei singoli magistrati) e di arricchirsi dell apporto culturale di magistrati appartenenti a settori diversi. 15
13 7. Giusto processo e durata ragionevole dello stesso. La formazione in materia di organizzazione Un grande tema sul quale sono chiamate al massimo impegno sia la formazione centrale che quella decentrata, nell ambito dei contorni propri di ciascuna, è quello posto dall introduzione nell art. 111 Cost. delle nuove norme sul giusto processo e sulla sua durata ragionevole. Si tratta di un complesso normativo suscettibile di svolgere funzioni di contenitore di problematiche di grande ampiezza e profondità sulle quali è appena avviata l analisi teorica e la ricerca di più puntuali e precise regole di carattere pratico. Nell ambito del vasto ventaglio di problemi, mentre si sono raggiunti risultati aprezzabili sulle problematiche del contraddittorio e delle garanzie, deve essere ancora approfondita la riflessione sui temi dei tempi del processo e dell organizzazione degli uffici, come elemento concorrente certo, ma di grande rilievo, per il raggiungimento dell obiettivo della ragionevole durata. Il tema dell organizzazione, fino ad ora, è stato solo sfiorato dalla formazione, con il tentativo attuato qualche tempo fa di introdurlo nell ambito degli incontri per i dirigenti. L esito non è stato soddisfacente, ma non perché il tema non meriti di essere affrontato, quanto perché il metodo tradizionale dell incontro di studi (con relazioni di esperti seguite da dibattito), come è generalmente riconosciuto, non è idoneo allo scopo. Peraltro, a prescindere dalla specifica formazione dei dirigenti (e dei titolari delle cosiddette funzioni semidirettive), è la stessa formazione di ciascun magistrato che deve essere investita delle problematiche di organizzazione del lavoro giudiziario, non per perseguire meri risultati di efficienza, che pure sono importanti, ma per rendere tutti i componenti degli uffici partecipi dell esigenza di realizzare l obiettivo della ragionevole durata, che difficilmente potrà essere raggiunto se verrà delegato solo al dirigente. Orbene, anche a fronte della natura interdisciplinare (nella duplice accezione di cui si è detto) dei temi dell organizzazione degli uffici giudiziari, appare necessario un diverso approccio metodologico, e cioè un progetto formativo che parta dalla ricognizione dei problemi concreti per arrivare alla formulazione di soluzioni migliorative sulla base di analisi e proposte che scaturiscano dalla dialettica tra le varie professionalità interessate. Il metodo, cioè, è analogo a quello del laboratorio, già utilmente sperimentato per la formazione dei magistrati minorili e della famiglia e per i magistrati di sorveglianza. Poiché si tratta di un modello formativo sperimentale, sarà necessario un momento di progettazione che, in via transitoria, non potrà che avvenire in sede centrale, per essere, comunque, gestito a livello locale per piccoli gruppi. All esito della concreta attuazione sarà poi necessario un momento di riflessione e di verifica a livello centrale nel quale sia possi- 16
14 bile anche tentare di mettere a punto un case management delle tematiche di tipo organizzativo. Tenendo conto di queste linee operative, il Consiglio ha previsto un apposita iniziativa di formazione per i dirigenti, la partecipazione alla quale sarà sollecitata con apposito interpello. Il problema dei tempi della giustizia, peraltro, non riguarda solo i dirigenti, nel senso che non passa solo attraverso il tema dell organizzazione degli uffici giudiziari, ma tocca la stessa attività del singolo giudice, il quale, se in grado di organizzare con efficacia il proprio lavoro, può sicuramente ridurre i tempi della propria decisione. Da ciò nasce una forte esigenza di formazione dei magistrati in tema di organizzazione del lavoro giudiziario, questione che pertanto deve costituire un criterioguida, un postulato essenziale dell azione formativa, che avrà adeguata trattazione nei corsi processuali. 8. La metodologia didattica e la programmazione della formazione La metodologia didattica si è andata arricchendo nel tempo. Accanto alle forme tradizionali degli incontri di studio e dei seminari di pratica professionale, si stanno affermando anche le formule del laboratorio e della giornata di studio, formula quest ultima che, presumibilmente, sarà la più praticata a livello di formazione decentrata. Salvo che per il laboratorio, che già nasce con forti connotati di attiva partecipazione degli utenti dell attività formativa, per tutte le altre forme attualmente praticate si pone il problema di attenuare il carattere puramente accademico della formazione, nelle aree in cui tale carattere ancora sussista, e accentuare invece quello seminariale. Le alternative che in concreto si sono sperimentate sono quelle del dibattito immediato, quella della relazione seguita dalla formazione di gruppi di lavoro, nonché quella della immediata discussione di casi pratici. In tutti queste ipotesi l esito è stato di grande soddisfazione sia per gli utenti che per i formatori, anche se, ovviamente, la preparazione di offerte formative secondo questi moduli richiede maggiore impegno e quindi maggiore tempestività nella predisposizione dei materiali di studio, che dovrebbero essere distribuiti con largo anticipo tra i partecipanti (opzione la cui sperimentazione è iniziata nel corso del 2001 e verrà perseguita con maggiore continuità nel 2002). Anche sul piano logistico, l espansione e l affinamento che restano affidati al futuro di questi metodi non sono privi di costi, atteso che gli stessi sono praticabili al meglio in piccoli gruppi (come largamente praticato in altre istituzioni di formazione giudiziaria), con la conseguenza che onde mantenere invariata l offerta formativa dovrebbero incrementarsi le disponibilità di sale-convegni, relatori, nonché lo stesso numero di iniziative formative. 17
15 Altro profilo metodologico sul quale la Nona Commissione ed il Comitato scientifico si sono impegnati è quello di evitare un sovraffollamento delle tematiche, causato spesso da un ansia di completezza indotta anche dalle corrispondenti richieste che provengono dai partecipanti, che però può andare a scapito dell effettiva utilità dell offerta formativa. Maggiore attenzione è stata quindi dedicata all individuazione di grandi contenitori tematici, nell ambito dei quali sia possibile realizzare una articolazione più snella, lasciando più spazio all approfondimento. Particolare attenzione andrà rivolta alle modalità delle esposizioni; in conformità agli standards di efficacia della comunicazione che si vanno affermando in altri settori, anche nella formazione dei magistrati dovrebbero ridursi all essenziale i tempi delle relazioni, ed i relatori che pure dovrebbero continuare a mettere a disposizione relazioni scritte di maggior dettaglio dovrebbero sempre curare il contatto diretto con l uditorio sulla base di efficaci supporti visuali (diapositive, lucidi, ecc.) idonei a favorire la percezione dei concetti-chiave. Un ulteriore impegno attiene alla programmazione dell attività formativa centrale. L attuale metodica di programmazione, su base annuale, mentre consente una flessibilità tale da realizzare ogni opportuno adattamento dell offerta formativa a nuovi temi di cui si renda necessaria la trattazione, costituisce un fattore di rigidità significativo laddove impedisce al Comitato Scientifico, alla Nona Commissione ed al Plenum del C.S.M. di esplicare al meglio le loro funzioni attraverso una visione d insieme dell offerta formativa a medio termine. Una programmazione pluriennale (ad es. quadriennale, cioè di durata tale da consentire a ciascuna consiliatura di determinare, all inizio del proprio mandato, le linee dell attività formativa da realizzarsi fino all avvio della consiliatura successiva) gioverebbe indubbiamente anche ai partecipanti, che potrebbero conoscere con anticipo il proprio percorso formativo del quadriennio ed ad esso correlare l attività professionale. A fianco della programmazione pluriennale, verrebbe mantenuta una programmazione annuale, che assumerebbe connotazioni più vicine all attuale programmazione di dettaglio dei singoli corsi, nonché avrebbe il compito di prevedere l offerta formativa integrativa resa necessaria da evoluzioni normative o giurisprudenziali. Una prima sperimentazione di programmazione pluriennale è costituita dallo svolgimento dei corsi di diritto commerciale secondo un iter destinato negli anni a coprire tutti i settori d interesse per i magistrati addetti a sezioni specializzate. Onde rafforzare la vocazione di tali seminari quali seminari di specializzazione, potrà prevedersi quale titolo preferenziale per l ammissione agli stessi la partecipazione alle edizioni precedenti. 18
16 9. La formazione iniziale La formazione iniziale a livello centrale, e cioé quella organizzata dal Consiglio Superiore per gli uditori senza funzioni, costituisce una parte essenziale dell offerta formativa, che va almeno ricordata in questa sede anche se, tradizionalmente, la relativa programmazione resta estranea al documento che prefigura l offerta diretta all intero corpo dei magistrati italiani. Naturalmente tale offerta è invece estesa agli uditori con funzioni, e dunque alla cosiddetta formazione complementare, che anzi è oggetto di fruizione obbligatoria per gli interessati in applicazione dell ultimo Regolamento in materia di tirocinio del L apertura agli uditori con funzioni di un elevato numero di corsi della formazione permanente caratterizza anche quest anno la scelta consiliare in merito al tirocinio; più precisamente, pur assicurandosi per alcune iniziative che la composizione della platea di partecipanti non sia condizionata dall ammissione obbligatoria di magistrati giovanissimi, si favorisce l opportuna interazione tra detti magistrati (con la loro carica di entusiasmo, di curiosità, di competenze astratte confrontate con la realtà giudiziaria) ed i loro colleghi di maggiore esperienza; lo stesso meccanismo, per altro verso, consente agli uditori interessati di diversificare con ampia possibilità di scelta il proprio percorso formativo, senza dover seguire un cammino stereotipato, ed anzi adeguandolo alle funzioni in concreto esercitate oltreché alle proprie propensioni culturali. 10. Conclusione Con le considerazioni che precedono il Consiglio Superiore ha inteso rendere partecipi i magistrati italiani delle principali questioni che animano il dibattito in materia di formazione. Nel presentare il programma dei corsi di formazione e di aggiornamento professionale per il 2002, che come al solito sono specificamente descritti attraverso apposite descrizioni che chiariscono il contenuto e ne individuano i destinatari, qualche ulteriore commento può riguardare la composizione numerica dei corsi stessi. A fronte della generale contrazione dell offerta formativa per il parallelo avvio della formazione decentrata, è rimasto sostanzialmente invariato il rapporto tra le aree interdisciplinari da un lato e quelle riservate ai settori penale e civile dall altro. Invece, nell ambito dei rapporti proporzionali tra le offerte di corsi nei due settori penale e civile (quest ultimo si noti da intendersi come comprensivo anche dei settori commerciale, lavoristico, minorile e della famiglia), si è ritenuto opportuno potenziare lievemente il secondo comparto; ciò al fine di mantenere sostanzialmente invariata la composizione dell offerta a livello nazionale, atteso che dalle analisi disponibili circa 19
17 l offerta formativa realizzata e programmata a livello decentrato risulta che le iniziative periferiche hanno sinora riguardato in maniera preponderante, anche in relazione alla recente evoluzione legislativa, il settore penale. Va altresì menzionato che la generale contrazione dell offerta formativa centrale, liberando risorse logistiche, potrà altresì consentire la realizzazione di progetti straordinari di cui il Consiglio dovesse ravvisare la necessità in corso d anno, eventualmente collegati e coordinati con iniziative formative realizzate a livello locale (nell ottica di quel circuito virtuoso cui si è fatto riferimento al par. 2); allo stesso tempo, sarà possibile prevedere la duplicazione dei corsi più richiesti, così come già accaduto nel Le iniziative straordinarie, ove programmate, verranno comunicate ed imporranno la selezione dei partecipanti in base ai criteri di volta in volta indicati. 20
18 MATERIALE DI STUDIO In attuazione della delibera consiliare del 14 giugno 2001 il materiale di studio predisposto dall Ufficio Studi in collaborazione con il Comitato scientifico sarà inviato, a cura dell Ufficio Studi, almeno 30 giorni prima dell inizio dell incontro, ai partecipanti e ai referenti distrettuali per la formazione. La consultazione del medesimo materiale da parte di tutti i magistrati potrà avvenire anche tramite il collegamento intranet. 21
19 INFORMAZIONI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE, L AMMISSIONE E LA PARTECIPAZIONE AGLI INCONTRI DI STUDIO PROGRAMMATI PER IL 2002 Per la presentazione delle domande, l ammmissione e la partecipazione agli incontri di studio relativi all anno 2002 sarà adottato il sistema di seguito indicato. I magistrati dovranno presentare, secondo le modalità appresso specificate, una sola domanda di partecipazione ai diversi incontri previsti. In relazione all obbligo di partecipare nel periodo successivo al conferimento delle funzioni ad incontri di studio, secondo il disposto dell art. 15 D.P.R. 17 luglio 1998, gli uditori giudiziari nominati con D.M potranno esprimere le loro preferenze tra i corsi del 2002 a tal fine individuati. In mancanza di tale indicazione da parte degli uditori giudiziari, la scelta degli incontri avverrà d ufficio sulla base delle informazioni in possesso del Consiglio Superiore. Per la presentazione delle domande di partecipazione sono fissati i seguenti criteri, termini e modalità: Le domande dovranno pervenire al C.S.M. entro e non oltre il , utilizzando l apposita scheda elettronica disponibile sul sito Internet del Consiglio, cliccando su Ricerche per nominativo magistrati ordinari, accedendo in tal modo alla propria scheda personale (dati personali), nell ambito della quale si potrà consultare la sezione Incontri di studio. Le istruzioni per ottenere la password sono indicate sulla pagina web di accesso ai dati personali. Solo in via eccezionale si potrà inviare la scheda di partecipazione (allegata al presente libretto) al numero di fax : farà fede la data di avvenuta ricezione del fax ed eventuali disguidi tecnici causati dall intasamento delle linee non costituiranno causa di giustificazione per la rimessione in termini. I magistrati possono chiedere di partecipare nell anno ad un numero di incontri non superiore a quattro. 22
20 Gli incontri prescelti devono essere indicati secondo l ordine di preferenza indicando il numero di codice e la data corrispondente al corso. L ammissione agli incontri verrà effettuata mediante un programma informatico che selezionerà le domande formando graduatorie distrettuali per ciascun incontro sulla base di criteri diversi (quali, ad esempio, maggiore o minore anzianità di servizio e nelle funzioni, mutamento di funzione, numero di corsi frequentati negli anni precedenti), e tenderà, attraverso una procedura guidata di ammissione, ad assicurare al maggior numero di magistrati la partecipazione nell anno ad almeno un incontro. La partecipazione agli incontri organizzati nel 2000 e nel 2001 di seguito riportati precluderà l ammissione alle iniziative programmate per il 2002, secondo lo schema seguente: INCOMPATIBILITÀ INCONTRI 2000 e 2001 INCONTRI 2002 Corso n. 526/01 Corso n. 539/01 Corsi organizzati in collaborazione con la CONSOB e la Banca d Italia rispettivamente nel 2000 e nel 2001 Corso n. 462/00 Corsi n. 439/00, n. 474/00 e n. 544/01 Corsi n. 490/00 e n. 550/01 Corsi n. 464/00 e n. 518/01 Corso n. 520/01 L adozione nazionale ed internazionale Squilibrio contrattuale e strumenti di tutela Il mercato dei valori mobiliari tra regole e controlli Effettività della tutela giurisdizionale: l esecuzione dei provvedimenti civili Il punto sul rito civile Giurisdizione ordinaria e tutela delle posizioni soggettive nel rapporto di pubblico impiego Diritto e informatica: profili giuridici dell e-commerce Unità e riparto della giurisdizione 23
21 INCONTRI 2000 e 2001 INCONTRI 2002 Corso n. 564/01 Corsi n. 523/00, n. 532/00, n. 460/00 e n. 470/00 Corso n. 484/00 Corsi n. 512/01, n. 534/01, n. 548/01 e n. 556/01 Corso n. 479/00 Corso n. 482/00 Corso n. 477/00 Corso 525/01 Corso 509/01 Biotecnologie e diritto I modelli probatori nel procedimento civile ordinario e in quelli sommari Libertà di manifestazione del pensiero e tutela della persona Il nuovo statuto della prova dichiarativa La vittima del reato Diritto di difesa e processo Prova penale e ragionevole durata del processo Falcone-Borsellino. L inizio e i nuovi epiloghi della fase investigativa: dalla notizia di reato all avviso di conclusione, funzione e struttura delle indagini preliminari Il sistema delle sanzioni penali Si consiglia pertanto ai partecipanti agli incontri svoltisi nel 2000 o nel 2001 sopraindicati di non vanificare alcuna delle nuove richieste a disposizione sollecitando l ammissione ad incontri del 2002 in rapporto di incompatibilità con i precedenti. Gli incontri indicati con i numeri di codice 575, 615 e 616 presentano il medesimo programma: di conseguenza, la partecipazione ad uno preclude la partecipazione all altro. Al fine di consentire un adeguata gestione delle presenze, tutti gli adempimenti richiesti nella comunicazione di ammissione agli incontri dovranno essere rigorosamente rispettati. In particolare, dovranno essere evitate, se non nei casi di effettiva e sopravvenuta impossibilità a partecipare, revoche tardive, che provocano gravi disservizi; comunque le istanze di revoca dovranno essere adeguatamente motivate con riferimento ad indiffendibili esigenze di servizio ovvero a gravi e imprescindibili motivi familiari. Gli incontri di seguito indicati saranno sottratti all ordinario sistema di richiesta di partecipazione e di ammissione. Di conse- 24
22 guenza le domande di partecipazione dovranno essere inoltrate a seguito dell interpello che verrà disposto per ciascun incontro: Società e questioni contemporanee La sicurezza sul lavoro Diritto internazionale I procedimenti semplificati e accelerati nelle controversie civili ed amministrative nei paesi dell U.E. (iniziativa proposta per il finanziamento nell ambito del programma U.E. denominato Grotius civile ). La cooperazione giudiziaria in materia civile e penale: le problematiche di linguaggio giuridico (francese e inglese) (iniziative proposte per il finanziamento nell ambito dei programmi U.E. denominati Grotius civile e Grotius penale ). Seminario di informazione sul sistema giudiziario italiano - settori civile e penale - per magistrati di paesi membri dell U.E (iniziative proposte per il finanziamento nell ambito dei programmi U.E. denominati Grotius civile e Grotius penale ). Secondo seminario sulla fase esecutiva del processo penale in Europa: sistemi sanzionatori a confronto e titolo esecutivo penale (iniziativa proposta per il finanziamento nell ambito del programma U.E. denominato Grotius penale ). Il contrasto europeo della mobilità del crimine organizzato (iniziativa proposta per il finanziamento nell ambito del programma U.E. denominato Falcone ). 25
23 Ordinamento giudiziario Seminario di pratica professionale Laboratorio per dirigenti Seminario di pratica professionale Formazione dei formatori Riconversione civile e penale Seminario di pratica professionale Corso di riconversione per l assunzione di funzioni civili e penali 26
24 METODOLOGIE DELLA FORMAZIONE INCONTRI DI STUDIO Si tratta di corsi di formazione prevalentemente dedicati a tematiche tecnico-giuridiche, in qualche caso organizzati per destinatari che svolgano funzioni identiche od assimilabili. Nell impostazione di fondo, gli incontri di studio mirano a coniugare l approfondimento teorico sugli istituti con l esame della loro fisionomia nella pratica dell attività giudiziaria. I metodi didattici consistono in qualche caso nell offerta tradizionale della relazione seguita da un dibattito (si tratta in genere dei temi di maggiore impegno dogmatico), ed in altri casi dalla mera e spedita introduzione di singole questioni da parte di un relatore, cui faccia seguito un dibattito ampio ed informale, dal quale emerga l illustrazione delle prassi e dei principali problemi applicativi, con il confronto sulle soluzione concrete. Nell incontro di studio, secondo le necessità, possono aversi anche sessioni dedicate al lavoro di gruppo, ed eventualmente esercitazioni pratiche. Nel caso di questioni di particolare attualità possono essere organizzate anche discussioni tra più esperti nella forma della tavola rotonda. La normale durata di un incontro di studi è pari a tre giorni. SEMINARI DI PRATICA PROFESSIONALE Si tratta di corsi di formazione organizzati per magistrati che esercitino le stesse funzioni, o funzioni assimilabili, con l essenziale finalità di favorire la maturazione di una preparazione tecnica adeguata tanto nel campo processuale che sul terreno sostanziale, e con l attenzione rivolta anche verso cognizioni estranee alla scienza del diritto, ma essenziali od utili al concreto esercizio della giurisdizione. Nei seminari le metodiche formative si incentrano in modo particolare sulla concretezza delle informazioni, sia per i contenuti che con riguardo al modo di esercizio della funzione, e privilegiano marcatamente lo scambio di esperienze tra i partecipanti all incontro. La durata di un seminario di pratica professionale può variare da un minimo di tre ad un massimo di cinque giorni. LABORATORI Si tratta di corsi di formazione sperimentale, di carattere autodidatta. L iniziativa è destinata a piccoli gruppi di lavoro che, sotto la guida di un consulente metodologo, analizzano singoli dati dell esperienza giuridica, rilevando e studiando i nodi critici dell attività del magistrato col fine di elaborare criteri ed orientamenti per la loro gestione. 27
25 Nel corso del 2002 questa formula verrà sperimentata con riguardo alla formazione dei dirigenti. GIORNATE DI STUDIO Si tratta di corsi organizzati allo scopo specifico di consentire l approfondimento di temi particolari, o per l intervento di riforme legislative (alle quali fanno seguito con ogni possibile tempestività), o perchè riguardano aspetti peculiari dell attività giurisdizionale. La durata delle giornate di studio è normalmente di uno o due giorni. SEMINARI DI STUDI E CONFRONTI Si tratta di incontri di studio rivolti e/o aperti a magistrati di Paesi stranieri, ispirati dall intento di mostrare nell ottica di un progetto comune europeo - l ordinamento interno, ovvero di assimilare il livello ed i metodi della formazione dei magistrati, ovvero ancora approfondire problemi e tematiche comuni e/o scambiare informazioni sulle soluzioni nazionali per singoli problemi o gruppi di problemi. La durata di tali seminari o confronti si aggira dai tre ai cinque giorni. 28
26 ASPETTI LOGISTICO-AMMINISTRATIVI In relazione agli incontri di studio organizzati dal Consiglio Superiore della Magistratura per l anno 2002 si rende opportuno diramare i seguenti criteri generali riguardanti le modalità operative connesse allo svolgimento degli incontri medesimi; tali disposizioni si intendono valide per tutti i corsi e non verranno ripetute, salvo casi particolari in deroga ai principi generali. 1) Strutture alberghiere Gli incontri si svolgeranno presso il Jolly Hotel Villa Carpegna (Via Pio IV n. 6 - Roma). Per un limitato numero di incontri sarà possibile l utilizzo di altra struttura che verrà comunicata ai partecipanti dell incontro circa due mesi prima dell inizio del convegno. 2) Certificazioni L attestato di partecipazione verrà rilasciato entro le ore 13 dell ultima giornata di convegno presso la Segreteria della Nona Commissione e farà riferimento alle effettive giornate di presenza. 3) Trasferimenti - ospitalità Il Consiglio sosterrà le spese di vitto e alloggio. Per quanto concerne il rimborso delle spese di viaggio si riportano le seguenti disposizioni emanate con la circolare del prot. n. p : A) Mezzi pubblici ferroviari e stradali L utilizzazione del mezzo pubblico ferroviario o stradale è consentito senza necessità di specifica autorizzazione, con la tipologia di servizi (classe, ecc.) prevista dalla normativa in materia di rimborso delle spese di viaggio per il personale delle Amministrazioni dello Stato. B) Mezzo aereo L uso del mezzo aereo è consentito - senza necessità di specifica autorizzazione - per distanze, calcolate sulla tratta ferroviaria, tra la sede di servizio e quella consiliare, ovvero il luogo di convocazione o la sede dell incontro o del seminario, superiori a 500 chilometri; è altresì consentito per 29
27 coloro che provengono dai distretti delle Corti di Appello di Bari, Genova e Venezia, nonché dal circondario di Matera (imbarco dall aereoporto di Bari), a condizione che la distanza della sede di servizio sia comunque superiore a 450 chilometri, e per coloro che provengono dalle isole. Il rimborso sarà, comunque, limitato all importo corrispondente alle tariffe in classe economica praticate dalle compagnie aeree Alitalia e Meridiana, ridotte del 30% in base alla convenzione attualmente in vigore con dette compagnie. L anzidetta agevolazione è ottenibile previa presentazione di dichiarazione dell ufficio di appartenenza che si tratta di viaggio per motivi di servizio. Il Comitato di Presidenza, in presenza di documentate situazioni particolari, potrà autorizzare l uso del mezzo aereo anche al di fuori delle predette ipotesi. C) Mezzo proprio Può farsi ricorso all uso del mezzo proprio, che costituisce un ipotesi residuale, in presenza di specifiche e dettagliate situazioni che evidenziano da un lato la convenienza economica del Consiglio a consentire l uso di tale mezzo e dall altro l impossibilità di utilizzare, per qualsiasi ragione, i mezzi di trasporto di cui ai punti precedenti. In ogni caso l uso del mezzo proprio deve essere preventivamente autorizzato dal Comitato di Presidenza e la relativa istanza, oltre la indicazione dei necessari elementi di valutazione e degli estremi del veicolo utilizzato, deve contenere una espressa dichiarazione di esonero di ogni responsabilità per l Amministrazione in conseguenza dell uso del detto mezzo, nonché l indicazione della distanza chilometrica esistente tra la sede di provenienza e la sede di convocazione o di svolgimento dell incontro o del seminario. Ai fini della valutazione della convenienza economica sarà considerata l eventuale utilizzazione di un unico veicolo per più partecipanti, che dovranno essere nominativamente indicati nell istanza di autorizzazione e che dovranno sottoscrivere per quanto riguarda l esonero dell Amministrazione da ogni responsabilità. D) L autorizzazione all uso di uno specifico mezzo di trasporto, ove necessaria, deve essere richiesta in via preventiva, al Comitato di Presidenza, e in caso di urgenza, l autorizzazione predetta è concessa dal Vice Presidente e, in sua assenza, dal Segretario Generale, salvo, in ogni caso, la ratifica del Comitato di Presidenza. E) L autorizzazione predetta potrà essere concessa dal Comitato di Presidenza in via di sanatoria, in presenza di situazioni eccezionali che non abbiano consentito la richiesta preventiva. 30
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