IL DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA SUL TERRITORIO

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1 IL DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA SUL TERRITORIO PER INFORMAZIONI Centro Organizzativo Screening via Boschetto 29 - Ferrara tel / / Altre informazioni: Numero Verde screening@ausl.fe.it Ferrara: via F. Beretta 7 Copparo: viale G. Carducci 54 Cento: via XX Aprile 1/C Bondeno: via Dazio 113 Indirizzi utili I Centri antifumo dell Azienda Usl Cento - via Gennari 85 - tel Codigoro - via Riviera Cavallotti tel Copparo - via Roma 18 - tel Ferrara - via Mortara 14 - tel Portomaggiore - via De Amicis 22 - tel Consulenze per problemi Ser.T. Azienda Usl di Ferrara - Dipartimento Dipendenze Patologiche - Sede amministrativa - via F. del Cossa 18 - Ferrara - tel Responsabile: dr.ssa Luisa Garofani Centro Psicosociale - via Kennedy 13 - Ferrara tel fax referente: dr.ssa Rosangela Giovannini Servizi: accoglienza, prestazioni psicologiche e socioeducative, Centro di farmacoterapia - via Mortara 14 Ferrara - tel fax referente: dr.ssa Luisa Garofani Servizi: Ambulatorio medico e sanitario - Centro Alcologico - orari: da lunedì a giovedì 8-16; venerdì 8-15; per l utenza in terapia anche sabato Consulenze dietologiche Servizio di dietologia e nutrizione clinica - Azienda Ospedaliera Universitaria - Arcispedale S. Anna - Ferrara - tel fax tomasi@4net.it Ambulatori nutrizionali del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione: Ferrara - Sede centrale Azienda Usl - ambulatorio n. 51 e n. 49/bis (I piano) - via Cassoli 30 - tel Argenta - Ospedale Civile Mazzolani-Vandini - via Nazionale 5 - tel / fax Bondeno - Ospedale Civile Fratelli Borselli - via Dazio tel fax Cento - Ospedale Civile SS. Annunziata - via Vicini 2 tel fax Codigoro - Ospedale Civile - via Cavallotti 347 tel. e fax Copparo - Ospedale Civile - San Giuseppe - via Roma 18 - tel fax Comacchio - c/o Ospedale Civile San Camillo - via Feletti 2 - tel Portomaggiore - Ospedale Civile Carlo Eppi - via E. De Amicis 22 - tel fax Tresigallo c/o Struttura sanitaria E. Boeri piazzale Forlanini 5 tel Argenta: via Roma 6/A Portomaggiore: via De Amicis 22 Codigoro: via Cavallotti 347 Comacchio: via Fattibello 22

2 PRESENTAZIONE Il Dipartimento di Sanità Pubblica, macro struttura dell Azienda Sanitaria Locale, rappresenta un valido supporto tecnico nella definizione delle strategie di promozione della salute, di prevenzione delle malattie e delle disabilità, nonché del miglioramento della qualità della vita. Garantisce le attività di studio e ricerca, promozione, orientamento, assistenza e vigilanza sui problemi di salute e anche sui fattori determinanti la salute di una collettività, privilegiando i temi caratterizzati da maggior diffusione, gravità e percezione. In questi ambiti riveste grande importanza l individuazione di obiettivi specifici di intervento e il conseguente miglioramento continuo della qualità delle azioni, interagendo con gli altri servizi sanitari distrettuali e i presidi ospedalieri. La costruzione di reti di alleanze, la partecipazione e l integrazione con tutti i soggetti presenti all interno dell organizzazione aziendale e con tutte le realtà istituzionali presenti nella provincia ferrarese, consentono di perseguire gli obiettivi di salute della popolazione. Nell attuale scenario caratterizzato da forti cambiamenti etnici e sociali, il Dipartimento di Sanità Pubblica è orientato ad assicurare la massima attenzione a una nuova e più integrata visione della salute della collettività, sempre più intesa come risultato di molteplici fattori i determinanti della salute in parte modificabili come l ambiente, i fattori socio-culturali, l accesso ai servizi, gli stili di vita. Pertanto i programmi di intervento del Dipartimento, oltre al perseguimento degli obiettivi più tradizionali di sanità pubblica negli ambienti di vita e di lavoro, sono particolarmente orientati a potenziare le aree della prevenzione e diagnosi precoce dei tumori attraverso gli screening; dell epidemiologia favorendo nuove ricerche sui fattori di rischio per la salute e sull andamento delle malattie; della promozione di stili di vita mirati a ridurre e a eliminare i rischi. Gli argomenti che saranno di seguito trattati sono già ben noti all opinione pubblica, riteniamo comunque utile offrire uno strumento informativo con l intento di sollecitare sempre maggior attenzione alla salute, di incrementare le capacità e le abilità per contrastare i fattori di rischio. Il direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda Usl di Ferrara dott. Orazio Buriani 1

3 AUSL Ferrara INDICE LO SCREENING NELLA PROVINCIA DI FERRARA Prevenire: nuova spallata al cancro Selezionare per rassicurare Sollecitare a partecipare I programmi di screening Il nuovo modello organizzativo SCREENING PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI DEL COLON-RETTO Prevenzione a Ferrara Perché si può prevenire I primi risultati Fattori di rischio SCREENING PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI DELLA MAMMELLA Prima e dopo lo screening Ridurre la mortalità Intervenire tempestivamente La mammografia nella Provincia di Ferrara Confronto fra aziende Studi randomizzati Dati di attività SCREENING PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI DEL COLLO DELL UTERO I controlli a Ferrara Un po di numeri Un esame contro il tempo Il nuovo Pap-test Faccia a faccia tra metodi Oltre al Pap-test In aiuto al Pap-test I controlli di qualità Vaccino e Pap-test SCELTE SALUTARI Muoversi di più e mangiare di meno.. 20 Fumo: che rischio! Non più di un bicchiere Alcol e guida Il rischio c è ma non si vede L auto non è il posto più sicuro del mondo: allaccia la vita E per concludere un po di impegno! AMBIENTE E SALUTE Da dove vengono le malattie? La qualità dell aria Pericolo in cucina Che cosa provoca l aria inquinata? Il tumore del polmone In sintesi Editore: via A. Saffi 18 - Torino Guida pratica del cittadino - Pubblicazione periodica registrata al Tribunale di Torino al n. 5812/04, Direttore responsabile: Roberto Franchini. Finito di stampare: giugno 2007 presso ILTE S.p.A. - v. Postiglione 14 - Moncalieri (TO) Progetto grafico e redazione: Seat Pagine Gialle Coordinamento operativo per la redazione: Sara Castellari, Emanuela Montanari, Orazio Buriani, Aldo De Togni Hanno collaborato: Adriana Pocaterra, Maria Cristina Carpanelli, Federica Rossi, Paolo Pasetti Le informazioni contenute nella Guida pratica del cittadino sono aggiornate a maggio Nel corso dell anno potrebbero intervenire variazioni rispetto a quanto riportato. 2

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5 4 AUSL Ferrara LO SCREENING NELLA PROVINCIA DI FERRARA VINCERE IL TUMORE: CON LA PREVENZIONE SI PUÒ. È l evidenza scientifica ad affermare il successo della diagnosi precoce nel ridurre significativamente la mortalità per tumore e, in certi casi, l ottenimento della completa guarigione. Per i tumori della cervice uterina, della mammella e del colon-retto, la diagnosi precoce si realizza con lo SCREE- NING, il programma che, attraverso tecniche strumentali o di laboratorio (Pap-test, mammografia, sangue occulto fecale), consente di individuare la malattia tumorale in fase preclinica, i suoi precursori o indicatori di situazioni di rischio. PREVENIRE: NUOVA SPALLATA AL CANCRO La diagnosi precoce: è oggi più precisa ed efficace; unita all indagine genetica consente di scoprire tumori nascosti su popolazione a rischio; riduce la mortalità di alcuni tumori, tra cui naturalmente i tumori oggetto dei programmi di screening; ne diminuisce la frequenza (per i tumori del colon-retto e della cervice uterina); contribuisce ad aumentare la qualità della vita delle persone ammalate e delle loro famiglie; ottinene, in alcuni casi, guarigioni complete. SELEZIONARE PER RASSICURARE I test di screening sono: accettabili, innocui, di facile esecuzione, ripetibili, sicuri. In questo modo si possono selezionare i soggetti con esito negativo o normale, dai positivi o sospetti. Dopo il test positivo, infatti, è necessario eseguire ulteriori esami di approfondimento, stabiliti nei tre programmi di screening in modo ben definito in tutti i passaggi, per garantire in ogni momento la continuità assistenziale. PERCHÉ BISOGNA CREDERE nella diagnosi precoce Mortalità per cancro della cervice uterina ridotta ai valori minimi Ricerca dei precursori del tumore (nuovo pap-test) Mortalità per tumore della mammella in riduzione in tutta Europa - Maggior incidenza della malattia - Anni Settanta: tumori sopra 2 cm nell 80% dei trattamenti chirurgici - guaribilità a 10 anni 50% - Oggi: tumori sotto 2 cm nell 80% dei trattamenti chirurgici - guaribilità a 10 anni 90% - con tumori sotto 1 cm 95%

6 Guida pratica del cittadino Il sistema screening (vedi box) è un sistema complesso, un vero e proprio profilo assistenziale che coinvolge le Unità Operative di prevenzione, diagnosi e cura di entrambe le Aziende Sanitarie e assorbe risorse importanti. Solo un costante e buon livello di risposta dei cittadini dunque può motivare l impegno di risorse finanziarie e professionali e rendere valido il raggiungimento degli obiettivi. SOLLECITARE A PARTECIPARE Il vero significato del fare prevenzione è dunque sollecitare una maggior attenzione alla salute in una persona che apparentemente non ha problemi. Sono infatti le persone stesse a dover scegliere se partecipare volontariamente a una verifica della salute in relazione a un tumore, o se evitare il controllo per la paura di un esito positivo del test. Sono molte le motivazioni che spiegano un adesione ridotta a un programma di screening: l ansia di poter passare da una situazione di salute a uno stato di malattia; il timore di eseguire il test; la scarsa fiducia nell efficacia della diagnosi precoce e in generale del sistema sanitario; la difficoltà di accedere agli esami di screening; la carenza di informazione. L attenzione costante di tutti coloro che sono impegnati negli screening (promotori del programma, operatori sanitari, soggetti istituzionali, rappresentanti dei cittadini) deve perciò es- I BENEFICI DELLO SCREENING Immediati per il singolo Conferma dello stato di salute Miglior qualità della vita Attesi per l intera collettività Minori costi sociali Riduzione della mortalità Numero di tumori evitati Anni di vita salvati sere rivolta alla rimozione delle barriere che ostacolano l accesso ai percorsi di prevenzione. I PROGRAMMI DI SCREENING Sono rivolti a un numero elevato di persone. Sono proposti gratuitamente dalla struttura sanitaria a cittadini invitati per sottoporsi al test, secondo alcuni criteri come età e sesso (non presentano sintomi ma sono considerati a rischio in base a determinati fattori). Offrono i test con inviti cadenzati alla scadenza prevista (triennale per il pap-test, biennale per la mammografia e il sangue occulto fecale), per non vanificare i vantaggi della periodicità diagnostica. Ripropongono il controllo a distanza di un intervallo di tempo ben definito, qualora la persona sottoposta 5

7 AUSL Ferrara a screening confermi il suo stato di salute. Formulano una diagnosi con conseguenti interventi terapeutici e assistenziali, nel caso di esito positivo ai test dello screening. Coinvolgono più discipline e professioni. Prevedono un bilancio tra effetti positivi e negativi. Devono garantire un adeguata informazione sui risultati. STRUTTURA E GESTIONE programmi di screening Programmare l attività formativa degli operatori coinvolti Effettuare controlli di qualità per le varie procedure organizzative, diagnostiche e terapeutiche Consultare i rappresentanti dei cittadini Assicurare la gestione e la valutazione dei programmi garantendo il sistema informativo e il coordinamento operativo dei professionisti e delle strutture coinvolte OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE anno 2007 Garantire la continuità dei programmi e il mantenimento dei buoni risultati raggiunti Consolidare i processi di modernizzazione Mantenere e consolidare le iniziative di controllo di qualità, formazione e comunicazione IL NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO Il Coordinamento Interaziendale degli Screening è il modello organizzativo adottato dall Azienda Usl di Ferrara e dall Azienda Ospedaliera Universitaria Sant Anna. Risponde a un criterio di forte integrazione fra le aree di prevenzione, diagnosi e cura, garantendo così maggior impulso alla realizzazione dei programmi di screening, coordinamento dei percorsi di diagnosi di primo livello e di approfondimento diagnostico, migliore omogeneità degli interventi terapeutici anche in funzione della continuità assistenziale. L attività dell Ufficio di Coordinamento è supportata da un gruppo tecnicoscientifico per ogni screening.??glossarioglossarioglossarioglossar PROGRAMMA DI SCREENING: screening è una parola inglese (letteralmente: selezione), usata per indicare l invito, rivolto a una popolazione ben definita, a sottoporsi a semplici esami per avere rassicurazione sullo stato di salute o per avere una diagnosi precoce di eventuali patologie e quindi maggiori possibilità di guarigione grazie a cure tempestive. INCIDENZA: è il numero di nuovi casi di tumore che si verificano in una popolazione in un determinato periodo di tempo. 6

8 Guida pratica del cittadino SCREENING PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI DEL COLON-RETTO Nel mondo occidentale il cancro del colon-retto si trova al secondo posto per frequenza (incidenza di nuovi casi e mortalità per tumore) sia nei maschi, dopo il carcinoma polmonare, sia nelle femmine, dopo il carcinoma della mammella. La sua alta insorgenza nei due sessi ne fa comunque in assoluto la neoplasia più frequente nella popolazione globalmente considerata. Lo screening dei tumori del colon-retto è attualmente l intervento di sanità pubblica che permette di ridurne non solo la mortalità ma anche l incidenza. PREVENZIONE A FERRARA Nel corso del 2005 e del 2006 i cittadini della Provincia di Ferrara di età compresa fra 50 e 69 anni ( persone interessate, di cui uomini e donne) hanno ricevuto dall Azienda Usl un invito a domicilio per eseguire un semplice esame (la ricerca di sangue occulto nelle feci) che permette di diagnosticare polipi o lesioni tumorali in fase molto precoce. Questo esame è completamente gratuito e non è necessaria alcuna richiesta medica, così come tutti gli eventuali accertamenti e gli interventi di cura previsti nell ambito del programma di screening. L esito viene spedito a domicilio, con il consiglio di ripetere l esame ogni due anni. Su 100 persone che eseguono il test, circa hanno un esito negativo (assenza di sangue occulto): vale a dire una rassicurazione sul proprio stato di salute. Circa 4-5 persone su cento hanno invece un risultato positivo, cioè il test registra la presenza di sangue occulto fecale. Occorre però ricordare che la presenza di sangue occulto nelle feci, nella gran parte dei casi (oltre il 60%), non significa che ci siano polipi o lesioni tumorali. Il sanguinamento può infatti dipendere anche da altre cause, come la presenza di ragadi, emorroidi o diverticoli. La diagnosi in fase molto precoce consente di poter intervenire tempestivamente anche con le cure, aumentando la possibilità di completa guarigione e diminuendo in modo significativo la mortalità per tumore del colon-retto. Il programma prevede comunque che, dopo un test positivo, siano eseguiti ulteriori accertamenti A CHI È RIVOLTO Fascia di età Familiari di primo grado di persone a cui è stato diagnosticato un tumore Fascia di età 70: indicazione di eseguire una colonscopia, se mai fatta o se trascorsi 10 anni dall ultima 7

9 AUSL Ferrara 8 con colonscopia (o con altri esami radiologici in caso di impossibilità di effettuare la colonscopia). PERCHÉ SI PUÒ PREVENIRE In circa il 90% dei casi il cancro si manifesta a partire da una lesione precancerosa, il polipo adenomatoso, che tuttavia può evolvere in neoplasia conclamata in un periodo molto lungo, circa 10 anni, attraverso la cosiddetta sequenza adenoma-carcinoma. Questo prolungato lasso di tempo permette quindi di poter identificare e asportare i polipi prima della loro possibile trasformazione in cancro. L interruzione della sequenza adenoma-carcinoma può ridurre l incidenza del cancro colo-rettale dell 80% circa. I PRIMI RISULTATI I primi risultati dello screening sono molto significativi; infatti, i dati provvisori, quindi suscettibili di variazioni, mettono in evidenza che, nel primo biennio, con il programma di screening sono stati diagnosticati circa 150 carcinomi e 1300 lesioni precancerose (adenomi con diverso livello di rischio). FATTORI DI RISCHIO Circa il 75% di tutti i nuovi casi di tumore del colon-retto si manifesta in soggetti che non hanno fattori predisponenti riconosciuti per la malattia. Il restante 25% è legato a specifici fattori di rischio. ETÀ La popolazione oltre i 50 anni, senza ESITO DEL TEST Negativo - Controllo biennale Positivo - Richiamo per approfondimento diagnostico Inadeguato - Esame da ripetere altri fattori di rischio, ha un rischio medio di sviluppare un cancro colorettale rispetto alla popolazione generale al di sotto di tale età. In questi soggetti il rischio è dovuto a fattori ambientali e stili di vita caratterizzati da elevato apporto calorico e consumo di grassi animali, eccessiva ingestione di carne rossa, abitudine al fumo e abnorme assunzione di alcol. FATTORI GENETICI I tumori colo-rettali di sicura origine genetica sono rappresentati dalla poliposi familiare, caratterizzata dallo sviluppo di polipi adenomatosi (a volte anche centinaia) che tappezzano l intera superficie intestinale, e dalla sindrome di Lynch. UN PO DI DATI gennaio-dicembre 2006 Il primo round organizzativo è stato avviato nel marzo 2005, si è concluso nel marzo 2007 con conseguente avvio del secondo round. La popolazione target è composta da persone residenti, uomini e donne in fascia di età anni; lo screening è offerto inoltre a tutti i cittadini domiciliati e assistiti nella fascia di età di riferimento. Popolazione invitata Test eseguiti Risposta all invito 56,6% Test positivi 6,2%

10 Guida pratica del cittadino MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI Per esempio la colite ulcerosa e il Morbo di Crohn. FAMILIARITÀ Una familiarità neoplastica è presente in circa il 20% dei pazienti con tumore del grosso intestino. In particolare, i familiari di primo grado di pazienti affetti da cancro colo-rettale, in assenza di alterazioni genetiche, hanno un rischio di sviluppare lo stesso tumore da 2 a 3 volte superiore rispetto agli individui a basso rischio, senza storia familiare di tumore. E IN FUTURO Secondo round: 21 marzo marzo 2009 Nel biennio saranno invitati circa cittadini, maschi e femmine in età compresa fra 50 e 69 anni, residenti e domiciliati nella nostra Provincia. ALCUNI DATI DI INCIDENZA Italia 2001: casi (di cui decessi) Provincia di Ferrara : 119,8 maschi e 95,2 femmine (su abitanti) Provincia di Ferrara 2001: 122 casi (fascia di età anni) 70 casi (fascia di età anni)??glossarioglossarioglossarioglossar RICERCA DI SANGUE OCCULTO NELLE FECI: è un test che verifica la presenza di sangue nelle feci anche in piccolissime quantità non visibili a occhio nudo. Il test, di facile esecuzione a domicilio, viene valutato presso i Laboratori Analisi delle Aziende Sanitarie. Il risultato del test può essere: negativo (assenza di sangue nelle feci) o positivo (presenza di sangue occulto nelle feci). POLIPO (O ADENOMA): qualsiasi escrescenza della mucosa, cioè del tessuto che riveste l interno degli organi cavi come l intestino. Nel colon-retto i polipi adenomatosi in circa il 25% dei casi sono a rischio di evoluzione verso il tumore maligno. In molti casi hanno forma di fungo con una testa sorretta da uno stelo detto peduncolo. CARCINOMA INFILTRANTE IN STADIO PRECOCE: carcinoma infiltrante di diametro uguale o inferiore a 2 cm, senza metastasi ai linfonodi regionali o ad altri organi al momento della diagnosi. ROUND: intervallo definito di tempo durante il quale viene invitata la popolazione bersaglio. 9

11 10 AUSL Ferrara SCREENING PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI DELLA MAMMELLA LA MAMMOGRAFIA PRIMA ARMA DI DIFESA. Il tumore della mammella rappresenta la neoplasia femminile più frequente, in termini sia di incidenza sia di mortalità. In Italia, i tassi di incidenza del tumore al seno si pongono a livelli medio-alti rispetto allo scenario mondiale (come altre nazioni occidentali) e presentano valori decrescenti dal Nord al Sud del Paese. PRIMA E DOPO LO SCREENING Prima dell avvio dello screening, il carcinoma mammario era in aumento: i Registri Tumori Italiani, infatti, hanno evidenziato una crescita dell 1,7% all anno tra il 1986 e il A questo occorre sommare l effetto determinato dall invecchiamento medio della popolazione. La mortalità in aumento (+3,1%/anno) fino al 1989 ha mostrato durante gli anni Novanta un moderato decremento, che è ragionevole rapportare al parallelo sviluppo della diagnostica precoce e alla diffusione dei programmi di screening di popolazione. RIDURRE LA MORTALITÀ L obiettivo primario che lo screening si prefigge è la riduzione della mortalità per carcinoma mammario; gli studi randomizzati internazionali, infatti, segnalano un decremento fino al 30% a seguito di screening per la fascia di età anni. Un risultato raggiunto dopo diversi anni di corretto funzionamento del programma. Tutti gli indicatori precoci di impatto dello screening a livello locale sono coerenti con i ri- sultati attesi sulla base delle esperienze internazionali e rafforzano la prospettiva di una riduzione consistente della mortalità specifica anche nella nostra Provincia. INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE A Ferrara la pratica della mammografia tra donne asintomatiche ha una so- ALCUNI DATI DI INCIDENZA In Italia, ogni anno vengono diagnosticati circa nuovi casi di tumore della mammella, pari al 27% di tutte le neoplasie nelle donne. Di questi, quasi la metà si colloca nella fascia d età anni. I decessi sono circa all anno (il 17,5% di tutte le morti per tumore nel sesso femminile). Si stima che, attualmente, vivano nel nostro Paese più di donne che hanno attraversato l esperienza di questa malattia. In provincia di Ferrara, nel 2001, sono stati complessivamente osservati 362 nuovi carcinomi della mammella (di cui 33 non invasivi) e 101 decessi.

12 Guida pratica del cittadino lida tradizione, fin dagli anni Settanta: in tutta la Provincia il rapporto fra i nuovi casi in stadio precoce e quelli in stadio avanzato risultava, già all avvio dello screening, il più alto in assoluto fra le aree sede di Registri Tumori. Si tratta di un dato importante, poiché la diagnosi di un tumore della mammella in fase precoce consente un trattamento tempestivo ed efficace (spesso di tipo conservativo, non mutilante), con possibilità di guarigione. L aumento di incidenza conseguente all avvio dello screening (anticipazione diagnostica di lesioni non ancora sintomatiche) ha riguardato prevalentemente proprio lesioni in fase precoce, caratterizzate da una prognosi migliore. Quando la mammografia evidenzia qualche lesione dubbia o sospetta, la paziente viene invitata a eseguire tutti gli approfondimenti successivi (esami di secondo livello) sino alla diagnosi definitiva e all eventuale trattamento. INDICATORI DI QUALITÀ dello screening Poiché la riduzione di mortalità può essere dimostrata solo dopo molti anni, la qualità e l efficacia di un programma di screening devono essere valutate in itinere mediante la costruzione di appositi indicatori che ne verifichino il funzionamento e l impatto sull esperienza di cancro della mammella nella popolazione interessata. Anche l approccio chirurgico ha in questi anni evidenziato una netta inversione di tendenza, a favore delle terapie conservative. LA MAMMOGRAFIA NELLA PROVINCIA DI FERRARA Il Programma di screening ha avuto inizio nel mese di ottobre del 1997; dal mese di ottobre 2005 è in corso il quinto round biennale organizzativo, che si concluderà nel settembre

13 AUSL Ferrara La popolazione target è composta da donne residenti nella fascia di età anni; dall anno 2005 lo screening è offerto inoltre a tutte le donne domiciliate e assistite nella fascia di età di riferimento (circa 800). In Provincia di Ferrara lo screening mammografico ha avuto inizio nel A tutt oggi sono stati completati i primi quattro round, per i quali sono disponibili i risultati definitivi ed è in corso di completamento il quinto round, i cui dati, seppure parziali e in corso di valutazione, indicano che il trend positivo si mantiene nel tempo. Per raggiungere il proprio obiettivo, il programma di screening deve caratterizzarsi in base ad adeguati standard di qualità, che in questo caso derivano da Linee Guida Europee e dagli elaborati del GISMa (Gruppo Italiano Screening Mammografico), e che LINFONODO SENTINELLA a Ferrara Inizio dello screening: 1/10/ linfonodo sentinella nello screening: 30/12/1997 costituiscono indicatori surrogati o intermedi. Questi consentono di verificare in itinere l efficienza e l efficacia delle procedure messe in atto. I risultati ottenuti grazie al contributo di tutti gli operatori coinvolti nel Programma ci confortano e ci stimolano a proseguire l opera intrapresa per combattere il carcinoma della mammella, malattia che non solo costituisce una drammatica emergenza sanitaria, ma che, colpendo l organo immagine/simbolo della femminilità, dal punto di vista psicoaffettivo riveste per le donne significati del tutto peculiari. PIANO DI MODERNIZZAZIONE anno 2007 Nel corso del 2006 ha rivestito particolare importanza la progettazione della riorganizzazione e modernizzazione complessiva dello screening mammografico che sarà realizzata a partire dal Nuovo assetto organizzativo per migliorare l offerta dello screening e razionalizzare le risorse Innovazione tecnologica per il passaggio dalla tecnica radiologica tradizionale all immagine digitalizzata con vantaggi: - per le donne: non è più necessario ripetere l esame perché tecnicamente inadeguato - per la diagnosi: maggiore qualità 12

14 Guida pratica del cittadino Provincia di Ferrara ( Round*) Diagnosi precoce Mammografie eseguite Tumori identificati Aderenti Spontanee Totale * dati aggiornati al 30/09/2005 (definitivi) Dall inizio dello screening al dicembre 2006 sono state eseguite mammografie tra le persone invitate (n. cancri identificati: 1.034) e 6002 mammografie tra le persone che si sono presentate spontaneamente (n. cancri identificati: 76). CONFRONTO FRA AZIENDE Lo screening attualmente in corso nella Provincia di Ferrara, gestito dall Azienda Usl in stretta collaborazione con l Azienda Ospedaliera Universitaria S. Anna, fa parte del più vasto programma che coinvolge tutte le Aziende Usl e Ospedaliero-Universitarie dell Emilia-Romagna. I risultati delle 13 Aziende vengono periodicamente analizzati per confrontare le realtà fra di loro e produrre indicatori medi regionali. STUDI RANDOMIZZATI Gli studi randomizzati hanno dimostrato una riduzione della mortalità statisticamente significativa nelle donne di anni indipendente- 13

15 AUSL Ferrara mente dal numero di proiezioni radiografiche; dall intervallo di screening; dall aggiunta dell esame clinico. Gli studi randomizzati non hanno permesso di documentare una riduzione della mortalità nelle donne di età minore di 50 anni.? DATI DI ATTIVITÀ (GENNAIO-DICEMBRE 2006) Popolazione invitata Aderenti all invito Adesione spontanea 160 Risposta all invito 83,1% L adesione è passata dal 67,1% nel primo round all 80,9% nel quinto round.?glossarioglossarioglossarioglossar MAMMOGRAFIA: è un esame radiologico che fornisce un immagine della mammella e ne consente lo studio. È l indagine più affidabile per la diagnosi precoce del tumore della mammella, perché riesce a mettere in evidenza anche lesioni molto piccole. Naturalmente, per raggiungere questo scopo, dev essere una mammografia di buona qualità, eseguita da personale appositamente formato, con apparecchiature adeguate e periodicamente controllate. CARCINOMA IN SITU: proliferazione di cellule tumorali confinata all interno delle strutture dutto-lobulari della ghiandola mammaria. In questo stadio il tumore non si è diffuso, per definizione, ad altri organi e apparati. Il carcinoma in situ può, se non trattato, trasformarsi in tumore invasivo (potenzialmente metastatico) in circa il 50% dei casi nell arco di anni. LINFONODO SENTINELLA: Negli ultimi anni l identificazione sempre più precoce delle lesioni tumorali della mammella ha portato notevoli miglioramenti nel trattamento chirurgico del seno, con metodiche sempre più conservative. La valutazione dello stato dei linfonodi ascellari, in corso di intervento chirurgico, permette di individuare il linfonodo sentinella e di procedere alla rimozione dei linfonodi solo se necessario. STUDIO RANDOMIZZATO: Studio in cui l assegnazione avviene in modo casuale (random). 14

16 Guida pratica del cittadino SCREENING PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI DEL COLLO DELL UTERO Il carcinoma del collo dell utero si sviluppa passando attraverso una serie di lesioni pre-neoplastiche (di cui il Virus del Papilloma umano Alto Rischio HPV-HR è l agente causale) che possono essere diagnosticate con il Pap-test. Queste lesioni progrediscono molto lentamente, nel corso di numerosi anni, verso il carcinoma infiltrante. Pertanto, uno screening regolare può intercettare e interrompere queste lesioni e rappresentare la migliore protezione contro il carcinoma. I CONTROLLI A FERRARA Lo screening è stato avviato nell ottobre 1996; dal mese di ottobre 2005 è in corso il quarto round triennale organizzativo: popolazione target: donne residenti sul territorio provinciale; fascia di età: anni; lo screening è offerto a tutte le donne domiciliate e assistite nella fascia di età di riferimento. UN PO DI NUMERI Il carcinoma della cervice uterina, in tutto il mondo, è al 2 posto nel sesso femminile, dopo il carcinoma della mammella. Tra i Paesi sviluppati, però, anche grazie alla diagnosi precoce, la sua incidenza è piuttosto bassa: in Italia, ogni anno, si verificano circa 3500 nuovi casi in provincia di Ferrara, il programma di screening è iniziato nel 1996: da allora è raddoppiata la quota di lesioni premaligne intercettate rispetto al periodo pre-screening in provincia di Ferrara nel periodo dall 1/1/1997 al 31/12/2005 sono stati diagnosticati, in tutte le classi di età, complessivamente 171 casi di carcinoma invasivo, di cui 52 casi riscontrati al di fuori del programma di screening. PERCHÉ CORRERE UN RISCHIO? «Non può esservi dubbio che lo screening regolare è la migliore protezione contro il carcinoma del collo dell utero» J. Peto, 2004 La comunità scientifica afferma che il maggior fattore di rischio del carcinoma del collo dell utero è proprio quello di non avere mai fatto il Pap-test. Una semplice, sana abitudine Tutto l impegno di risorse economiche e dei professionisti sarebbe inefficace senza la partecipazione attiva delle donne. Ad esse si chiede per il futuro una maggiore adesione al Programma, con la speranza che il nostro invito venga accettato in modo informato e più consapevole. 15

17 AUSL Ferrara UN ESAME CONTRO IL TEMPO Il carcinoma della cervice uterina si sviluppa percorrendo la sequenza Normale Anormale Carcinoma La sequenza impiega almeno anni Con il Pap-test si può interrompere questa sequenza e prevenire l instaurarsi del carcinoma IL NUOVO PAP-TEST Pap-test più efficace grazie alle nuove tecnologie: nell ottobre 2004 è stata introdotta su tutto il territorio provinciale di Ferrara la tecnica di allestimento del Pap-test su strato sottile, che sostituisce la tecnica dello striscio classico e consente di analizzare meglio le cellule prelevate e migliorare la sensibilità del Pap-test. Infatti i Valori Predittivi Positivi sono DATI DI ATTIVITÀ (gennaio-dicembre 2006) Popolazione invitata Pap-test eseguiti di cui: Pap-test non negativi 609 Adesione nella popolazione target (76,3%) passati dal 73,5% del prelievo convenzionale al 87,5% del prelievo su strato sottile; il programma si è dotato, inoltre, di uno strumento di lettura automatica di supporto, che individua le cellule atipiche nel vetrino e le sottopone all esame del diagnosta. Strato sottile e lettura automatica rappresentano lo standard ottimale in tema di Pap-test, come riconosciuto dalla comunità scientifica. In Emilia- Romagna, la metodologia utilizzata per il Pap-test è codificata in un apposito Protocollo regionale. Recente- 16

18 Guida pratica del cittadino mente redatto da un gruppo di professionisti sulla base delle più solide acquisizioni in tema di diagnosi e trattamento delle lesioni del collo dell utero, il Protocollo costituisce il documento ufficiale del Programma Regionale, che indirizza e uniforma i comportamenti dei professionisti a tutela della donna e della paziente. FACCIA A FACCIA TRA METODI Confronto fra lettura computer-assistita e tradizionale: la nuova lettura automatica consente di individuare il 38% in più di lesioni rispetto alla lettura tradizionale. OLTRE AL PAP-TEST Il Pap-test, che rimane un efficace strumento di diagnosi, può essere affiancato da tecniche ausiliari. Sono disponibili infatti alcuni test virali per la diagnosi di infezione prodotta da HPV-HR, la cui utilità è attualmente dimostrata in alcune condizioni cliniche particolari, ad esempio come opzione nel percorso di accertamento del Pap-test non negativo oppure nei controlli successivi di una lesione già curata. La sostituzione del Pap-test di screening con un test virale è però prematura e attende ancora la definitiva conferma scientifica. IN AIUTO AL PAP-TEST Dal 1 gennaio 2006 Pap-test biomolecolare HPV-DNA Alto Rischio HCII Test ausiliario che attesta l infezione con HPV Alto Rischio: MILLE ANNI DI VITA... Si calcola che lo screening abbia evitato a tutt oggi, nella Provincia di Ferrara, l insorgenza di 122 carcinomi infiltranti e abbia salvato 920 anni di vita delle donne. informazione aggiuntiva nei casi di Pap-test morfologico indeterminato può selezionare le pazienti da avviare a colposcopia I CONTROLLI DI QUALITÀ L intero Programma di screening ed il percorso diagnostico-terapeutico che ne origina sono sottoposti a rigorosi controlli di qualità, per garantire la massima efficacia a un intervento di medicina pubblica di rilevante valore etico: i controlli sono costituiti da verifiche di numerosi parametri (15 indicatori principali di qualità); i parametri vengono esaminati ogni anno in sede locale e regionale e confrontati con valori accettabili e desiderabili emanati da organizzazioni scientifiche nazionali e internazionali; il Programma dell Azienda Usl di Ferrara si colloca nella media regionale rispetto a tutti gli indicatori, 17

19 AUSL Ferrara LA SVOLTA HPV e vaccinazione: gli studi hanno dimostrato che il Papilloma Virus (HPV) è considerato fra le più importanti cause delle lesioni pre-tumorali e tumorali della cervice uterina. Si calcola infatti che circa il 70% di questo tumore sia causato dall HPV, in particolare da alcuni ceppi di questo virus. La vaccinazione, eseguita in età adolescenziale, potrà quindi rappresentare un valido strumento di protezione. La Regione Emilia Romagna sta predisponendo la campagna di vaccinazione che, a partire dal 2008, sarà rivolta alle bambine nel dodicesimo anno di vita. con performance superiori alla media in alcuni; tutti i professionisti coinvolti nel Programma sono tenuti a frequentare regolarmente eventi specifici di formazione professionale. VACCINO E PAP-TEST LA STRATEGIA VINCENTE Anche con la disponibilità del vaccino le donne dovranno continuare a fare regolarmente il Pap-test, che resta lo strumento essenziale nella lotta contro il cancro del collo dell utero.??glossarioglossarioglossarioglossar LESIONE PRE-NEOPLASTICA: precede l instaurarsi del carcinoma infiltrante, che viene evitato grazie alla diagnosi citologica e all asportazione della lesione stessa. HPV-HR - VIRUS DEL PAPILLOMA UMANO ALTO RISCHIO: è la sigla di un numeroso gruppo di virus che possono causare una grande varietà di lesioni della cute e delle mucose che rivestono gli organi interni. Alcuni tipi di HPV, denominati HPV Alto Rischio, sono associati allo sviluppo di lesioni pre-neoplastiche e neoplastiche del collo dell utero. PAP-TEST: è un esame che consiste nella raccolta di materiale (cellule ecc.) presente sulla superficie del collo dell utero. Questo materiale viene collocato (strisciato) su un vetrino, viene quindi fissato, colorato e osservato al microscopio. 18

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