La disciplina fiscale e l attività di controllo delle Associazioni Sportive Dilettantistiche. Incontro formativo
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1 La disciplina fiscale e l attività di controllo delle Associazioni Sportive Dilettantistiche Incontro formativo Torino 23 febbraio 2015 a cura di Marta Mosso e Amato Elisa Paola Anna Direzione Regionale del Piemonte Ufficio Accertamento 1
2 Piano dell incontro Cos è una A.S.D.? Inquadramento Civilistico e Fiscale Regimi fiscali applicabili alle A.S.D. Adempimenti contabili obbligatori delle A.S.D. L attività di controllo fiscale Analisi di alcuni casi pratici 2
3 Cos è una A.S.D.? Ente a base associativa Pluralità di persone (elemento personale) prevalente Patrimonio (elemento reale) Scopo non di lucro che opera nel mondo dello sport qualsiasi forma di attività fisica che attraverso una partecipazione organizzata o meno, abbia per obiettivo l espressione e il miglioramento della condizione fisica e mentale, con la promozione della socializzazione e/o con il conseguimento di risultati in competizioni (da Carta sportiva europea del Consiglio di Europa). 3
4 Inquadramento civilistico Codice Civile Artt c.c. Associazioni Riconosciute Artt c.c. Associazioni non riconosciute Libro V del c.c. Società (SSD) Art. 90, commi 17 e 18, della L. 289/2002 Elemento soggettivo: enti di diritto privato, con o senza personalità giuridica, riconosciuti dal CONI Elemento oggettivo: esercizio di attività sportive dilettantistiche Elemento statutario: la presenza di alcune previsioni statutarie stabilite dal comma 18 4
5 Inquadramento fiscale ENTI COMMERCIALI ENTI NON COMMERCIALI S.S.D. ASSOCIAZIONI RICONOSCIUTE A.S.D. ASSOCIAZIONI NON RICONOSCIUTE 5
6 Inquadramento fiscale Enti non commerciali (Art. 73, c. 1, lett. c) del TUIR): «gli enti pubblici e privati diversi dalle società, nonché i trust, residenti nel territorio dello stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l esercizio di attività commerciali», intendendosi per tale l attività che determina il reddito d impresa ai sensi dell art. 55 del TUIR. L oggetto esclusivo o principale è determinato: in base alla legge; all atto costitutivo o allo statuto, se esistenti, in forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata o registrata. «Per oggetto principale si intende l attività essenziale per realizzare direttamente gli scopi primari indicati dalla legge, dall atto costitutivo o dallo statuto». 6
7 Regimi fiscali applicabili agli Enti non commerciali Regime ordinario artt. 143 e 144 Tuir Regime forfetario art. 145 Tuir Regime degli enti di tipo associativo art. 148 Tuir art. 148 Tuir c. 3, 5, 6, 7 Regime agevolato Legge n. 398/1991 7
8 Regime ordinario Enti non commerciali Enti non commerciali (ex art. 73 Tuir) (art. 143 Tuir) Determinazione del reddito imponibile per categorie direddito Redditifondiari; Redditidicapitale; Proventi attività commerciale Redditidiversi; Costi attività commerciale Redditid impresa Costi promiscui (*) Deroga nella determinazione del Reddito d impresa : Prestazioni di servizi non rientranti nell art c.c. DECOMMERCIALIZZAZIONE DELLE: in conformità alle finalità istituzionali dell ente senza specifica organizzazione Corrispettivi < costi diretta imputazione Non concorrono alla formazione del reddito i Fondi da raccolte pubbliche ed i ContributidaAP (art. 143 c. 3 TUIR) 8
9 Regimi fiscali applicabili agli Enti non commerciali Regime ordinario artt. 143 e 144 Tuir Regime forfetario art. 145 Tuir Regime degli enti di tipo associativo art. 148 Tuir art. 148 Tuir c. 3, 5, 6, 7 Regime agevolato Legge n. 398/1991 9
10 Regime forfetario Enti non commerciali (art. 145 Tuir) Enti non commerciali ammessi alla contabilità semplificata (ex art. 18 D.P.R. n. 600/1973) Suopzione Determinazione forfetaria del redditod impresa Reddito d impresa = Ricavi da Attività commerciali x coefficienti di redditività (*) + plusvalenze/sopravvenienze/dividendi/interessi e proventi immobiliari COEFFICIENTI DI REDDITIVITÀ * prestazioni di servizi 15% per ricavi fino a ,70 25% per ricavi tra ,71 e altre attività 10% per ricavi fino a ,84 15% per ricavi tra ,85 e
11 Regimi fiscali applicabili agli Enti non commerciali Regime ordinario artt. 143 e 144 Tuir Regime forfetario art. 145 Tuir Regime degli enti di tipo associativo art. 148 Tuir art. 148 Tuir c. 3, 5, 6, 7 Regime agevolato Legge n. 398/
12 Regime degli Enti di tipo associativo (art. 148, comma 1, Tuir) Enti di tipoassociativo Con regolare presentazione del modelloeas Deroga nella determinazione del Reddito d impresa : DECOMMERCIALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ RESE: nei confronti di associati o partecipanti in conformità alle finalità istituzionali dell ente senza pagamento di corrispettivi specifici Non concorrono, inoltre, a formare il reddito imponibile le somme versate dagli associati o partecipanti, a titolo di quote o contributi associativi. 12
13 Regime degli Enti di tipo associativo (art. 148, comma 3, Tuir) Enti associativi indicati al comma 3 dell Art. 148 (tra cui le ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE) In possesso dei Requisitistatutaridicuialcomma8 Deroga al criterio di commercialità stabilito dal comma 2: DECOMMERCIALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ RESE: In diretta attuazione degli scopi istituzionali Verso il pagamento di corrispettivi specifici Nei confronti di: iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attività e che [ ] fanno parte di un unica organizzazione, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali nonché le cessioni anche a terzi di proprie pubblicazioni cedute prevalentemente agli associati. 13
14 Regime degli Enti di tipo associativo (art. 148, comma 4, Tuir / art. 4, comma 5, DPR n. 633/1972) ECCEZIONE: ATTIVITÀ CONSIDERATE SEMPRECOMMERCIALI cessione di beni nuovi prodotti per la vendita; erogazione di acqua, gas, energia elettrica e vapore; gestione di fiere ed esposizioni a carattere commerciale; gestione di spacci aziendali e di mense; somministrazione di pasti; organizzazione di viaggi e soggiorni turistici; prestazioni alberghiere, di alloggio, di trasporto e di deposito; servizi portuali e aeroportuali; pubblicità commerciale; telecomunicazioni e radiodiffusioni circolari. 14
15 Requisiti STATUTARI delle A.S.D. Condizioni per usufruire delle agevolazioni (Art. 148, c. 8, TUIR) Atto costitutivo e statuto in forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata o registrata. Clausole statutarie divieto di distribuire, anche in modo indiretto, durante la vita dell associazione, utili o avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposte dalla legge; ART. 10, comma 6, D. LGS. 460/97 obbligo di devolvere il patrimonio dell ente, in caso di suo scioglimento per qualunque causa, ad altra associazione con finalità analoghe o ai fini di pubblica utilità, sentito l organismo di controllo (dal 2 marzo 2012, Ministero del Lavoro), salva diversa destinazione imposta dalla legge; 15
16 Requisiti STATUTARI delle A.S.D. Condizioni per usufruire delle agevolazioni (Art. 148, c. 8, TUIR) segue Clausole statutarie disciplina uniforme del rapporto associativo e delle modalità associative volte a garantire l effettività del rapporto medesimo, escludendo espressamente la temporaneità della partecipazione alla vita associativa e prevedendo, per gli associati o partecipanti maggiori d età, il diritto di voto per l approvazione e le modificazioni dello statuto e dei regolamenti e per la nomina degli organi direttivi dell associazione; obbligo di redigere e di approvare annualmente un rendiconto economico e finanziario secondo le disposizioni statutarie; 16
17 Requisiti STATUTARI delle A.S.D. Condizioni per usufruire delle agevolazioni (Art. 148, c. 8, TUIR) segue Clausole statutarie eleggibilità libera degli organi amministrativi, principio del voto singolo per ogni associato, sovranità dell assemblea dei soci, associati o partecipanti e criteri di loro ammissione ed esclusione, criteri e idonee forme di pubblicità delle convocazioni assembleari, delle relative deliberazioni, dei bilanci o rendiconti; intrasmissibilità della quota o contributo associativo ad eccezione dei trasferimenti a causa di morte e non rivalutabilità della stessa. 17
18 Requisiti STATUTARI delle A.S.D. Ulteriori condizioni per usufruire delle agevolazioni (Art. 90, L. 289/2002) Clausole statutarie Denominazione : indicazione nella denominazione sociale della finalità sportiva e la ragione o la denominazione sociale dilettantistica l'oggetto sociale con riferimento all'organizzazione di attività sportive dilettantistiche, compresa l'attività didattica; l'attribuzione della rappresentanzalegale dell'associazione; NOTA BENE: E necessario il formale recepimento nello Statuto e l osservanza di fatto delle clausole statutarie di cui sopra pena il disconoscimento delle agevolazioni tributarie (Circolare n. 21/2003) 18
19 Modello EAS i corrispettivi, le quote e i contributi di cui all art. 148 del TUIR e all art. 4 del DPR n. 633 del 1972, non sono imponibili a condizione che gli enti associativi siano in possesso dei requisiti qualificanti previsti dalla normativa tributaria e che trasmettano per via telematica all Agenzia delle Entrate, mediante l utilizzo del ModelloEAS, i dati e le notizie rilevanti ai fini fiscali. (Art. 30 del D.L. 185/2008, n. 185 convertito, con modificazioni, dalla L, 2/2009) Nota bene: Termini di presentazione Esoneri Remissione in bonis (DL n. 16/2012) EAS in forma semplificata 19
20 Regimi fiscali applicabili agli Enti non commerciali Regime ordinario artt. 143 e 144 Tuir Regime forfetario art. 145 Tuir Regime degli enti di tipo associativo art. 148 Tuir art. 148 Tuir c. 3, 5, 6, 7 Regime agevolato Legge n. 398/
21 Regime Agevolato Legge n. 398/91 Alcune tipologie di enti (tra cui le ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE) Suopzione In possesso dei Requisitioggettivi Agevolazioni: determinazione forfetaria del reddito imponibile (il reddito derivante da attività commerciale viene calcolato applicando ai ricavi il coefficiente di redditività pari al 3%, aggiungendo le plusvalenze patrimoniali, e viene sottoposto a tassazione secondo l ordinaria aliquota Ires del 27,5%) Esenzione dei proventi da attività commerciale e raccolta pubblica di fondi per un numero di eventi complessivamente non superiore a 2 per anno e per un importo non superiore al limite annuo fissato con decreto sistema forfetario di determinazione dell Iva a debito; esoneri e semplificazioni negli adempimenti contabili e formali. 21
22 Regime Agevolato Legge n. 398/91 Requisiti oggettivi 1) Conseguimento, nell esercizio di attività commerciali, di proventi per un importo non superiore a euro nel periodo d imposta precedente. Criterio applicabile Superamento del limite Enti di nuova costituzione criterio misto il regime agevolato cessa automaticamente e, dal mese successivo a quello in cui è venuto meno il requisito oggettivo, occorre applicare il regime ordinario l ammontare deve essere rapportato al periodo intercorrente fra la data di costituzione e il termine dell esercizio, computato in giorni. 22
23 Regime Agevolato Legge n. 398/91 Requisiti oggettivi (segue) 2) Rispetto delle prescrizioni sulla Tracciabilità dei pagamenti (art. 25 Legge n. 133/1999) i pagamenti a favore di società, enti o associazioni sportive dilettantistiche ed i versamenti da questi effettuati, se di importo pari o superiore ad euro 1.000,00 (come modificato dalla L. 190/2014), devono essere eseguiti tramite conti correnti bancari o postali a loro intestati ovvero secondo altre modalità idonee a consentire all A.F. lo svolgimento di efficaci controlli. BOLLETTINO C/C POSTALE BONIFICO BANCARIO ASSEGNO NON TRASFERIBILE BANCOMAT O CARTA DI CREDITO 23
24 Regime Agevolato n. 398/91 IVA (applicabilità regime ex art. 74, comma 6, DPR n. 633/1972) Determinazione dell Iva da versareinmodoforfetario: applicando all imposta a debito, derivante dai proventi conseguiti nell esercizio di attività commerciali, connesse agli scopi istituzionali, la detrazione forfetizzata nella misura: 50% Dell imposta relativa alle operazioni imponibili (comprese le attività di sponsorizzazione *) 1/3 Dell imposta relativa alle cessioni o concessioni di diritti di ripresa televisiva e di trasmissione radiofonica, effettuate nell esercizio dell attività * Novità introdotta dal Decreto Semplificazioni n. 175/
25 Regime Agevolato Legge n. 398/91 Adempimenti e agevolazioni contabili Esonero tenuta delle scritture contabili e dei registri Iva; emissione di scontrini e/o ricevute fiscali; emissione di fatture (tranne che per le prestazioni di sponsorizzazione, per la concessioni di diritti di ripresa televisiva e di trasmissione radiofonica e per prestazioni pubblicitarie) presentazione della dichiarazione Iva Obbligo versarel Ivatrimestral mente; conservare e numerare progressivamente le fatture d acquisto e le fatture emesse. 25
26 Regime Agevolato Legge n. 398/91 Adempimenti e agevolazioni contabili (segue) Obbligo annotare, nel registro previsto dal DM 11/02/1997, anche con un unica registrazione, entro il 15 giorno di ogni mese, tutti i corrispettivi e gli altri proventi conseguiti nell esercizio di attività commerciali nel meseprecedente(*); annotare distintamente, nel medesimo registro, gli eventuali proventi che non concorrono a formare il reddito imponibile, le plusvalenze patrimoniali e le operazioni intracomunitarie; redigere annualmente un rendiconto economico finanziario; tenere il libro soci e il libro delle assemblee ; presentare la dichiarazione Mod. UNICO Enti non commerciali e il Mod. 770, nei casi in cui è previsto. (*) Vedasi Circolare n. 9/
27 IVA Regime degli Enti di tipo associativo Attività istituzionale Attività commerciale relativamente a tale attività, l ASD non costituisce un soggetto passivo d imposta, bensì viene incisa dalla medesima, al pari di un «consumatore finale» NO detrazione dell IVA sugli acquisti NO applicazione dell Iva sulle operazioni attive relativamente a tale attività, l ASD è soggetto passivo d imposta Applicazione del regime ordinario Applicazione Regime forfetario L. 398/91 27
28 EMOLUMENTI AGLI SPORTIVI DILETTANTI (art. 69, comma 2, del TUIR) Le indennità, i rimborsi forfettari, i premi e i compensi di cui alla lettera m) del comma 1 dell art. 67 non concorrono a formare il reddito (per il percipiente) per un importo non superiore complessivamente nel periodo d imposta a 7.500,00. Non concorrono, altresì, a formare il reddito i rimborsi di spese documentate relative al vitto, all alloggio, al viaggio e al trasporto sostenute in occasione di prestazioni effettuate fuori dal territorio comunale. Le società e gli enti eroganti operano, con obbligo di rivalsa, una ritenuta (art. 25 comma 1 della L. 133/1999) se superiori a (d acconto/d imposta) Spese devono essere Certe Inerenti alle attività dell ente Congrue Autorizzate dal Consiglio Direttivo 28
29 Adempimenti contabili della A.S.D. Esclusivo esercizio di attività istituzionale Esercizio anche di attività commerciale Redigere e approvare annualmente un rendiconto economico finanziario, attraverso la tenuta di libro cassa e banca e registro prima nota. Nessun obbligo fiscale di tenere i libri contabili e i registri Iva; nessun obbligo fiscale di emissione di scontrini e/o ricevute fiscali né di presentazione della dichiarazione Iva. Obbligo di contabilità separata per l attività commerciale (art. 144, comma 2, TUIR). Per le attività di tipo commerciale devono essere tenute le scritture contabili obbligatorie (art. 20, comma 1, D.P.R. n. 600/1973). 29
30 Altri Adempimenti della A.S.D. Per le Raccolte pubbliche di fondi Redigere, entro 4 mesi dalla chiusura dell esercizio, un apposito e separato rendiconto Attenzione! Modello 770 Spesometro Nota bene: Le A.S.D. hanno la facoltà di adottare i medesimi libri contabili e sociali delle S.S.D. Per le A.S.D. tuttavia è consigliabile (al fine di dimostrare il rispetto dei principi di democraticità dell ente) la tenuta di: libro soci, in cui registrare cronologicamente i soci, i versamenti relativi alla quota di iscrizione e alle quote annuali, i recessi, le esclusioni; libro verbali assemblee; libro verbali consiglio direttivo. 30
31 Il Controllo fiscale della A.S.D. Finalità Attività di controllo Evidenziare le circostanze sintomatiche dello svolgimento di vere e proprie attività lucrative, non indirizzate al perseguimento di esclusive finalità di carattere sociale Contrastare le frodi fiscali Verificare la sussistenza dei requisiti per usufruire delle Agevolazioni fiscali 31
32 Il Controllo fiscale della A.S.D. Elementi sottoposti a controllo Esempi: Recepimento formale delle clausole statutarie; Iscrizione al CONI; Modello EAS; Effettività del rapporto associativo (effettivo rispetto delle clausole statutarie); Redazione del rendiconto economico finanziario; Rendicontazione dell attività di raccolta fondi; Adempimenti dichiarativi e contabili. NOTA BENE: Si procede ad una valutazione complessiva di tutti gli elementi, caso per caso. Vedasi la Circolare n. 9/
33 Il Controllo fiscale della A.S.D. Elementi sottoposti a controllo Indici di assenza di democraticità nell ente (esempi) Mancata approvazione del rendiconto economico finanziario Mancata previsione di un rinnovo delle cariche direttive Previsione di clausole statutarie limitative del diritto di voto (es. diritto di voto ai soli soci fondatori o soci con almeno 5 anni di anzianità) Previsione di clausole discriminatorie (es. il versamento facoltativo del contributo associativo per i soci fondatori) Delega di voto illimitata Mancanza della documentazione a supporto delle deleghe di voto Mancanza della consapevolezza della qualità di associato Assenza di documenti a supporto della convocazione/partecipazione dei soci all assemblea. 33
34 Il Controllo fiscale della A.S.D. Schema metodologico E un ENC? SI SI E un A.S.D.? NO NO Disconoscimento delle agevolazioni fiscali ENC Verifica della sussistenza dei requisiti per usufruire delle agevolazioni specifiche per le ASD Disconoscimento delle agevolazioni fiscali ASD NOTA BENE: In caso di decadenza delle agevolazioni di cui alla L. 398/91, sono mantenute le agevolazioni degli ENC (purché siano presenti di tutti i relativi requisiti richiesti dalla normativa) 34
35 Il Controllo fiscale della A.S.D. Principali Rilievi Mancata iscrizione al CONI; Mancata democraticità nella vita associativa; False fatturazioni; Recupero Iva su sponsorizzazioni e pubblicità; Rimborsi spese fittizi o non congrui; Decadenza del regime della L. 398/91 a seguito di superamento del plafond di ,00 per proventi commerciali; Mancata tracciabilità dei flussi finanziari; Recupero a tassazione di operazioni riconducibili alla sfera della commercialità 35
36 Il Controllo fiscale della A.S.D.: Tipologie di controlli ATTIVITÀ ISTRUTTORIE ESTERNE accessi brevi, accessi mirati e verifiche INTERNE questionari, inviti al contraddittorio, indagini finanziarie Processo verbale di constatazione Atto di Accertamento Atto di Accertamento 36
37 Attività Istruttorie Esterne Organismi di controllo: Agenzie delle Entrate SIAE Guardia di Finanza Diritti e garanzie del contribuente nel momento dell accesso e durante le operazioni di verifica Art. 12 Statuto del contribuente: Essere informato su ragioni ed oggetto della verifica; Farsi assistere da un professionista abilitato alla difesa; Limitazione degli accessi durante l orario di lavoro ed in modo da arrecare il minor disturbo possibile all attività; Diritto di far svolgere l esame dei documenti c/o l Ufficio o il professionista; Durata max 30 gg lavorativi prorogabile al massimo di altri 30 gg; 37
38 Attività Istruttorie Esterne Documentazione soggetta a controllo Documenti, libri, registri, contratti, note rinvenuti nei locali; documenti informatici su computer, memorie USB, CD Processo Verbale di Accesso Processo Verbale di Verifica giornaliero Atti della Verifica Processo verbale di constatazione Descrizione delle attività di controllo effettuate e dei rilievi proposti dai verificatori 38
39 Attività Istruttorie Esterne Opzioni per l Ente post notifica del p.v.c. opzione ex art. 5 bis D. Lgs. 218/1997 adesione integrale al PVC (solo per l anno 2015) presentazione delle memorie difensive entro 60 gg dalla consegna del PVC, ai sensi dell art. 12, comma 7, dello Statuto del contribuente presentare istanza per la formulazione della proposta di accertamento ai fini dell eventuale definizione (art. 6 comma 1 del D. Lgs. 218/1997) ravvedimento operoso (novità dal 2015) e/o attendere avviso di accertamento/atto di definizione (in caso di opzione ex art. 5 bis) 39
40 L attività di accertamento Cos è? E l attività con la quale l ufficio notifica formalmente per mezzo di un atto la pretesa tributaria al contribuente a seguito di un attività di controllo sostanziale. Contenuto minimo dell atto: motivazione gli imponibili accertati e le aliquote applicate l ufficio presso il quale è possibile ottenere informazioni nonché il responsabile del procedimento le modalità e il termine del pagamento l organo giurisdizionale al quale è possibile ricorrere. 40
41 L attività di accertamento (opzioni in presenza di un atto istruttorio precedente) Atto di definizione (a seguito di opzione ex art. 5bis D.Lgs. 218/1997) definizione con versamento integrale delle imposte e sanzioni pari ad 1/6 (solo per il 2015); Avviso di accertamento definizione integrale ex art. 15 del D. Lgs 218/1997 versando sanzioni pari ad 1/3; definizione delle sole sanzioni ex art. 17 del D. Lgs. 472/1997, versando sanzioni pari ad 1/3; presentazione dell istanza di accertamento con adesione ai sensi dell art. 6 comma 2 del D. Lgs. 218/1997; 41
42 L attività di accertamento (opzioni in presenza di un atto istruttorio precedente) segue Opzioni per l Ente post notifica dell avviso di accertamento Presentazione del Ricorso alla Commissione tributaria provinciale competente; Presentazione istanza di autotutela (nb. non sospende i termini procedurali tributari); Mancata opposizione e conseguente iscrizione a ruolo di imposte e sanzioni al 100%. 42
43 L attività di accertamento (opzioni in assenza di un atto istruttorio precedente) Avviso di accertamento Stesse opzioni di cui alle slide precedenti ma con sanzioni ad 1/6 in caso di definizione Invito ex art. 5, comma 1 bis, D. Lgs. 218/97 (solo per il 2015) Il contribuente può definire il contenuto dell invito, versando sanzioni pari ad 1/6 Il contribuente può presentarsi nella data indicata in Ufficio per l instaurazione del contraddittorio (e l eventuale sottoscrizione dell accertamento con adesione con sanzioni pari ad 1/3). 43
44 NOVITÀ 2015 (L. 190/2014) Ravvedimento allungato Possibilità di richiedere un nuovo piano di rateazione delle somme dovute Modifica dell art. 13 del D. Lgs. 472/97 con la previsione di nuove modalità di ravvedimento Nota bene: La fase istruttoria prodromica alla notifica di un accertamento e la consegna di un PVC non costituiscono più causa ostativa per l applicazione del ravvedimento. Per A.S.D. che siano decadute, al 31 ottobre 2014, dal beneficio della rateazione delle somme dovute in base agli avvisi bonari, agli avvisi di accertamento ai fini IRES, dell IRAP e dell IVA, agli accertamenti con adesione, mediazioni e conciliazioni giudiziali, ai fini dei medesimi tributi 44
45 Attività di controllo dell A.S.D. Analisi di alcuni casi pratici 45
Articolo 148 TUIR. 3. Per le associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive
Articolo 148 TUIR L articolo 148 del Testo Unico delle imposte sui Redditi (TUIR), indirizza l attività degli enti non commerciali riguardo il trattamento di quote pagate alle associazioni: corrispettivi
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