La gestione dei ripopolamenti nelle acque interne naturali Elisabetta Pizzul Dipartimento di Scienze della Vita Università degli Studi di Trieste

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1 La gestione dei ripopolamenti nelle acque interne naturali Elisabetta Pizzul Dipartimento di Scienze della Vita Università degli Studi di Trieste

2 Regio Decreto n dell 8 ottobre Testo Unico delle leggi sulla pesca Lo stato stabilisce norme comportamentali quali divieti, limitazioni e concessioni Le Regioni hanno legiferato svincolate dalla legge quadro emanando leggi regionali, regolamenti regionali, piani ittici regionali, regolamenti provinciali, piani ittici provinciali, spesso nella sostanza e nelle finalità molto diversi tra loro e pesantemente condizionati dalle richieste provenienti dal mondo della pesca sportiva.

3 PESCA SPORTIVA ESERCITATA SOPRATTUTTO A CARICO DI SALMONIDI INTRODUZIONE SPECIE AUTOCTONE

4 CLASSIFICAZIONE secondo Gandolfi et Al. (1991) Famiglia Sottofamiglia Genere Salmonidae Salmoninae Salvelinus Oncorhynchus Salmo Coregoninae Coregonus Thymallinae Thymallus

5 L attuale DISTRIBUZIONE del genere Salmo è il risultato di eventi geografici e climatici verificatisi durante l ultima fase glaciale del Pleistocene, quella Würmiana ( anni fa)

6 Con l avanzare dei ghiacciai molte popolazioni del Nord-Europa si estinsero, altre sopravvissero in alcune aree di rifugio Nel periodo post-glaciale da queste aree di rifugio è partita una ricolonizzazione verso aree liberate dal fronte dei ghiacciai

7 Vengono identificate da Gandolfi (1991) tre esmispecie Salmo [trutta] trutta Linneaus, 1758 (TROTA FARIO) Salmo [trutta] marmoratus Cuvier, 1817 (TROTA MARMORATA) Salmo [trutta] macrostigma Duméril, 1858 (TROTA MACROSTIGMA) Presenti in Italia con iniziale distribuzione allopatrica, ma costrette alla simpatria in seguito ad immissioni alieutiche

8 Attualmente studi genetici hanno dimostrato che: 1 Le popolazioni di trota fario presenti nei corsi d acqua alpini e montani sono attribuibili nella stragrande maggioranza dei casi ad esemplari di ceppo atlantico 2 Gli endemismi in territorio sono i seguenti: Salmo marmoratus (trota marmorata) Areale circoscritto all Italia settentrionale, affluenti alpini del Po, Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia

9 Per gentile concessione del prof. M. Lorenzoni Trota appenninica e trota insulare Residue popolazioni di trota mediterranea con bassi livelli di introgressione sono presenti in Appennino e nelle isole maggiori (Splendiani et al., 2016a). Le popolazioni di trota presenti nella Sicilia sud orientale sono geneticamente e morfologicamente distinte dalle altre popolazioni native italiane e affini alle trote presenti in Nord Africa (Salmo macrostigma) (Snoj et al., 2011; Fruciano et al., 2014). Popolazioni con le stesse caratteristiche genetiche erano diffuse in passato anche nei corsi d acqua della penisola (Splendiani et al., 2016b). Trota macrostigma Trota insulare Trota appenninica Trota insulare 9

10 Il problema della trota atlantica Dagli inizi del 1900 in Italia sono stati effettuati intensi ripopolamenti di trota fario con esemplari di allevamento selezionati a partire da ceppi di provenienza atlantica. Tali semine hanno fortemente alterato il quadro distributivo originale delle forme autoctone e provocato fenomeni estesi di estinzione locale o causando elevati livelli di inquinamento genetico (introgressione) delle popolazioni indigene. Per gentile concessione del prof. M. Lorenzoni 10

11 IMMISSIONI FAUNISTICHE INTENZIONALI ACCIDENTALI INTRODUZIONI REINTRODUZIONI RIPOPOLAMENTI

12 EFFETTI LEGATI ALLA PRESENZA DI UNA SPECIE ESOTICA ACCLIMATATA DANNI A CARICO COMPONENTI FISICHE, FLORISTICHE, VEGETAZIONALI ALTERAZIONI DELLE CATENE E PIRAMIDI ALIMENTARI PREDAZIONE A CARICO DI SPECIE AUTOCTONE, COMPETIZIONI ALIMENTARI INQUINAMENTO GENETICO MEDIANTE RIPRODUZIONE CON TAXA INDIGENI E SISTEMATICAMENTE AFFINI DIFFUSIONE DI AGENTI PATOGENI E DI PARASSITI

13 Per gentile concessione del prof. M. Lorenzoni Trota fario mediterranea La trota mediterranea è inserita nell all. II della Direttiva Habitat come specie di interesse comunitario per la quale istituire zone speciali di conservazione (ZSC o SIC). In Italia è una specie a Rischio Critico di Estinzione per l IUCN (Rondinini et al., 2014). Nel III Rapporto Nazionale sulle specie e habitat di interesse comunitario (ISPRA, 2014) è risultata avere uno stato di conservazione sfavorevole. Le principali minacce sono: prelievi idrici, pesca e ripopolamenti con trote atlantiche (IUCN, 2016). 13

14 Trota marmorata La trota marmorata è inserita nell all. II della Direttiva Habitat come specie di interesse comunitario per la quale istituire zone speciali di conservazione (ZSC o SIC). In Italia è una specie a Rischio Critico di Estinzione per l IUCN Le principali minacce sono: Alterazione di habitat e introduzione della Trota fario negli habitat elettivi di questa specie; continue transfaunazioni di esemplari provenienti da bacini non direttamente connessi o da settori differenti dell'arco alpino; pesca sportiva; competizione alimentare. (IUCN, 2016).

15 Per gentile concessione del prof. M. Lorenzoni Sistematica delle trote italiane Il quadro tassonomico delle trote italiane non è ancora stato risolto e le caratteristiche di molte popolazioni, soprattutto della parte meridionale della penisola, sono ancora poco studiate. L AIIAD ha cercato di fare chiarezza sull argomento con la realizzazione nel 2013 di un proprio documento scaricabile dal sito dell Associazione: /GRUPPO%20DI%20LAVORO%20SALMONIDI_REL AZIONE%20FINALE.pdf 15

16 Il Decreto del Presidente della Repubblica del 12 marzo 2003, n.120 (DPR 120/2003) modifica e integra il Decreto del Presidente della Repubblica dell 8 settembre 1997, n.357 (DPR 357/97) disciplinando le immissioni in Italia di specie animali e vegetali. In particolare: - prevede il divieto di reintroduzione, introduzione e ripopolamento in natura di specie e popolazioni non autoctone; - affida al MATTM (Ministero dell Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare), sentiti il MPAAF (Ministero politiche agricole alimentari e forestali) e l ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) per quanto di competenza, la redazione delle linee guida per la reintroduzione e il ripopolamento delle specie autoctone dell allegato D del DPR 357/97; - prescrive che ogni intervento di reintroduzione e ripopolamento delle specie dell allegato D del DPR 357/97 debba essere autorizzato dagli organismi competenti (Regioni, Province ed Enti di gestione delle aree protette nazionali) e tale autorizzazione sarà espressa sulla base delle linee guida di cui al punto 2.

17 Nel 2007 è avvenuta la redazione delle linee guida per l immissione di specie faunistiche a cura dell ISPRA (INFS). Tali linee guida si prefiggono di: - contribuire alla definizione dei principi generali per la reintroduzione e i ripopolamenti delle specie faunistiche elencate nell allegato D del DPR 357/97; - individuare i contenuti dello studio di fattibilità relativo alla reintroduzione e ai ripopolamenti delle suddette specie faunistiche; - definire i principi applicativi del divieto di reintroduzione di specie e popolazioni di fauna alloctona sancito dal DPR 357/97, come modificato dal DPR 120/03.

18 Attualmente è in corso un iter per modificare l articolo 12 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 357/97 al fine di consentire l immissione di specie alloctone in natura a soli fini alieutici dopo un adeguato risk assessment

19 La gestione dell ittiofauna deve tenere conto non solo dell aspetto conservazionistico ma anche quello economico, sociale e legislativo Andamento del numero di autorizzazioni, annuali per residenti e varie per non residenti (elaborazione da dati ETP) Semine di pronto pesca nelle acque naturali e artificiali del Friuli Venezia Giulia Libretti annuali Autorizzazioni Marmorata Fario Iridea

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