CARGO FOR NEPAL LA NOSTRA MISSION

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1 CARGO FOR NEPAL LA NOSTRA MISSION

2 Panoramica di come sia nato tutto nel giro di 3 giorni: Il giorno 27 apri alle 6 del mattino squilla il telefono. Arriva un messaggio da un amico nepalese, Prem. Mi scrive che ha ritrovato la sua famiglia (moglie e figli) nel caos della katmandu terremotata e sono salvi. Poi Prem scompare e non mi risponde più. Il mio impulsivo spirito si inquieta ed invece di dormire pensa. I ricordi vanno a quel novembre del 2005 in cui in Nepal e dal Nepal ho ricevuto tanto. Fù la mia prima volta in Nepal ma mi ha segnato per sempre. Un posto magico, un posto dove lo spirito trova pace, un posto dove la povertà non toglie la dignità. Dove i bambini sono sempre con lo sguardo innocente dove un uomo porta oltre 100 kg sulle spalle per mantenere la sua famiglia con 45 al mese circa di stipendio. Inquieto mando un messaggio al collega ed amico Maurizio Folini, forse uno dei più capaci elicotteristi di montagna del mondo nonché guida alpina. Mi dice che la situazione è tragica che non serve altra gente ma servono beni di prima necessità. Nel frattempo, in completa casualità, mi scrive Gwendoline van Langenhove e mi informa dell'iniziativa degli amici e colleghi di ALPINIST. Questi colleghi austriaci hanno già pronto un volo cargo con beni di primissima necessità. Penso di condividere con gli amici un messaggio su Facebook per raccogliere una macchina di roba, mi sembra il minimo per il Nepal. Questo messaggio ha fatto in brevissimo il giro del Nord Italia portandomi in una dimensione di solidarietà che non avrei mai immaginato. Non mi interessa gestire questa cosa penso, soprattutto soldi io non ne voglio in mano, non ne voglio sapere, voglio la quiete che mi aspetta dopo la tempesta appena passata. Poi penso a loro, agli amici che mi hanno sempre trattato con massimo rispetto e dignità in quelle magnifiche terre. Li penso, guardo le immagini alla TV, leggo i numeri... quasi 2 milioni di bambini senza beni di prima necessità, quasi 7 milioni di persone colpite dal terremoto,... come posso essere indifferente? Mi salta addosso un mondo di cose da fare, telefonate senza tregua da tutta Italia. L'amico Fabio Gobbi mi chiama e mi avverte, ti sei tirato addosso un movimento enorme, ti serve una mano e ti serve una pagina facebook e così lui mi aiuta a creare

3 CARGO FOR NEPAL che in un pomeriggio raccoglie 1000 LIKE ed in 3 giorni Non so quanto sarò perfetto in questo compito che mi ha travolto, di certo è che tutto è nato dal cuore e lì vi rimarrà. Fabio mi dice lo stesso, Ivan sbaglieremo ma in buona fede, dobbiamo crederci. Namaste mi dice. Geppo dai Piani di Resinelli mi chiama ed è subito disponibile con un furgone a partire per l Austria mentre la sua Elisa mi aiuta tantissimo ad organizzare la logistica con le sue capacità professionali e così la squadra è fatta. Cosa significa fare bene: STOP AND GO Fare bene qua significa capire. Che cosa capire? 1. Anzitutto capire bene cosa sia successo e forse non lo sanno ancora nemmeno in Nepal. Capire il numero dei morti, dei feriti e dei danni, in un paese che in alcune aree rurali vive come nel medio evo, è difficilissimo. Ci sono villaggi, vicini all epicentro del terremoto, che richiedono una settimana di cammino per essere raggiunti. 2. Capire bene cosa serve in Nepal. Servono acqua e cibo ma noi, come semplice e neonata organizzazione di volontari, non possiamo spedirne. Non possiamo spedire nemmeno farmaci. Per tanto si capisce che urgentemente servono: TENDE SACCHI A PELO MATERASSINI E STUOIE MEDICAMENTI PANNI CALDI PER I BIMBI 3. STOP AND GO: Capire bene I TEMPI DEL NEPAL. Quello che in Italia viene raccolto in un giorno in Nepal viene distribuito in una settimana o più. I nostri ritmi non sono i loro ritmi e sovraccaricare l aeroporto di Katmandu con container abbandonati non ha senso. Verrebbero vanificate fatiche, soldi e beni per nulla.

4 4. Capiamo la voglia di tutti di fare ma occorre anche gestire con i dovuti tempi questo fare. 5. I tempi sono legati anche ai fondi. Spedire un cargo costa migliaia di euro per cui i beni vanno ben selezionati ed è fondamentale che chi dona i prorpi beni lo faccia secondo le priorità indicate. 6. I fondi sono raccolti esclusivamente tramite il conto corrente CREDITO VALTELLINESE: IT12E CROCE ROSSA ITALIANA LOCALE SONDRIO "CARGO FOR NEPAL" Qualunque altro tipo di conto corrente indicato o riferito è da ritenersi NON VALIDO E NON UFFICIALE. Valutazione L opera svolta dalle centinaia, forse migliaia di persone distribuite in tutta Italia è stata straordinaria. Una risposta incredibile che è partita dalle pagine facebook e si è concretizzata in centinaia di mani sporche per preparare il tutto, il prima possibile, entro questo ponte del 1 Maggio, al fine di accellerare la spedizione cargo in programma in settimana e di concretizzare quella della cordata italo - austriaca del 30 Aprile. Oggi 1 maggio il mio amico Sherpa Prem mi scrive venite ad aiutarci per favore. Son sicuro che la nostra mission si concretizzerà quando in autunno partiremo per il Nepal ad aiutare a ri - costruire prima del rigido inverno. I fondi raccolti serviranno anche a questo, a costruire. Obiettivi L obiettivo è uno solo, la solidarietà con il popolo Nepalese colpito dal grave sisma e messo letteralmente in ginocchio. Mancano i beni di primissima necessità come acqua, cibo, medicamenti per le ferite e soprattutto un tetto.

5 L amico Prem mi scrive che ha passato due notti sotto un telo di plastica mentre cercava la sua famiglia perchè la notte era buio e pioveva molto. Si vorrebbe partire subito con il primo aereo disponibile ma sappiamo che la premura non fa la fortuna. Allora, con l aiuto delle splendide persone che mi hanno circondato, abbiamo pensato che fare bene il nostro lavoro qua fosse fondamentale come correre in Nepal. Abbiamo così individuato 3 obiettivi con 3 focus diversi: 1. BENI: L opera attualmente in corso ha lo scopo di fornire il prima possibile, compartibilmente con le risorse a disposizione, quanto richiestoci dal Nepal, ovvero tende, sacchi a pelo, stuoie per il ricovero notturno, e poi medicamenti. Stiamo affrontando le difficoltà logistiche con il massimo dell impegno. 2. PERSONA: Partire con un progetto pilota e poi tessere, nei prossimi anni, una rete di rifugisti sensibili al tema del Nepal. Obiettivo è dare un lavoro ai portatori Sherpa che nei mesi di luglio ed agosto non lavorano in Nepal a causa dei monsoni ed occuparli come portatori sulle nostre montagne a rifornire i rifugi secondo la loro cultura, ovvio nel rispetto delle leggi sull immigrazione e sul lavoro attualmente vigenti in Italia. Questa opera potrebbe sostituire in parte i costi dell elicottero che rifornisce il rifugio potendo così stipendiare questi ragazzi, offrendo loro la possibilità di portare poi in Nepal, dalle nostre montagne, qualche esperienza in più. 3. COSE: Stiamo pianificando, con i contatti che abbiamo in Nepal, la costruzione di una scuola, con annesso ambulatorio medico, nella regione di LLam Pokhari, tra Katmandu e Pokhara. Compatibilmente con i fondi a disposizione il progetto prevede questa opera nel period settembre ottobre, la finestra compresa tra il monsone ed il rigido inverno. Questa valutazione avverrà dopo l estate. Ivan Pegorari Fabio Gobbi Elisa Ghezzi ivanpeg@gmail.com gobbino74@gmail.com elisa.ghezzi@gmail.com

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