PENSARE GLOBALMENTE ED AGIRE LOCALMENTE
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- Flavio Esposito
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1 PENSARE GLOBALMENTE ED AGIRE LOCALMENTE
2 Possibili definizioni di sviluppo sostenibile Soddisfa i bisogni dell attuale generazione senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri (bisogni) (Brundtland,, 1987; UNCED, 1992). Offre servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità,, senza minacciare l operativitl operatività dei sistemi: naturale, edificato e sociale, da cui dipende la fornitura di tali servizi (ICLEI, 1994).
3 Tra i caratteri dello sviluppo sostenibile E un obiettivo strategico? politicamente irrinunciabile. Integra aspetti sociali, ambientali, culturali, economici, istituzionali, etc.? richiede soluzioni complesse. Richiede una approfondita e organica conoscenza dell ambiente (sociale, naturale, culturale, economico, istituzionale locale, etc.). Impone la partecipazione attiva di tutti? la condivisione di responsabilità e la costruzione del consenso.
4 Lo sviluppo sostenibile delle aree naturali protette Una delle più importanti sfide delle aree protette è quella di proteggere l ambiente l naturale e nello stesso tempo incoraggiare lo sviluppo economico, mantenendo ed arricchendo la cultura tradizionale. Ne consegue la necessità di una pianificazione strategica dei Parchi e delle Riserve dentro una visione di sviluppo sostenibile. Una complicazione nel conseguimento dello sviluppo sostenibile è data dalla gestione delle risorse che nella maggior parte dei casi è frammentata tra vari Enti. Ogni Ente ha la sua propria funzione e a volte trascura gli impatti intersettoriali delle sue attività.. Di conseguenza, molte politiche e i risultanti usi del territorio sono spesso incompatibili tra loro. Occorre invece una pianificazione intersettoriale e integrata.
5 Lo sviluppo sostenibile del bacino pergusino La presenza della Riserva Naturale Speciale del lago di Pergusa, Lago che fin dai tempi più antichi ha attratto viaggiatori e storici, contribuisce in maniera forte ad un identit identità territoriale e culturale, consentendo e valorizzando il recupero di cultura e tradizione. Accanto alla necessità di tutela della biodiversità,, il ritrovamento dell identit identità culturale dovrebbe rientrare tra gli obiettivi primari della Riserva che diventerebbe motore di una nuova coesione sociale,, capace di riavviare una serie di processi che diventano degli ottimi strumenti di promozione di attività compatibili nel turismo, nell agricoltura, nei servizi, etc..
6 Far nascere un sentimento di appartenenza capace di coinvolgere la comunità e stimolare la nascita di nuove professioni potrebbe indicare un futuro agli abitanti locali e soprattutto ai giovani; questo sentimento può rappresentare il centro di un modello di sviluppo più sostenibile. Per esempio, il turismo, se ben promosso e organizzato, porta risorse importanti all economia locale, stimola la nascita di nuove occupazioni, frena il degrado territoriale e sociale e arricchisce di scambi culturali tra visitatori e residenti. Ovviamente bisogna evitare i rischi di pressioni eccessive sui delicati ecosistemi, pertanto è necessario un impegno speciale al suo corretto sviluppo, tenendo sempre viva l attenzione verso i valori della conservazione.
7 La consapevolezza del ruolo speciale a cui è chiamata la nostra area naturale protetta, legittimata dalla nuova sensibilità sociale verso i temi del degrado ambientale, della tutela della biodiversità e della qualità della vita, ci apre la strada verso una serie di interventi mirati alla riqualificazione ambientale dell intero bacino pergusino,, ovviando ai dissesti ed al degrado che nel tempo si sono sovrapposti sul territorio, mitigandone gli effetti e riqualificandone le condizioni naturalistiche e paesaggistiche. Interventi che impongono la collaborazione tra i diversi livelli di Governo del territorio.
8 Si tratta di un percorso che dovrebbe coinvolgere la Provincia Regionale di Enna,, ente gestore della Riserva, il Comune di Enna,, la Soprintendenza ai Beni Culturali di Enna,, l Universitl Università di Enna,, le imprese,, le agenzie turistiche, etc.,, in una strategia complessiva, stabilendo l ordine delle priorità nel tempo e nello spazio, i rispettivi compiti e i metodi di controllo da applicare. Percorso che dovrebbe comprendere la formazione degli operatori turistici, i marchi di qualità,, l ospitalitl ospitalità diffusa, l attenzione l alle disabilità, etc.; ovviamente tra le azioni prioritarie che bisognerebbe includere c èc il rendere più accogliente la Riserva e il suo Villaggio e più sensibili i visitatori.
9 Proposte per la riqualificazione dell ambiente pergusino Considerando il ruolo che il Comune di Enna può avere nella valorizzazione del territorio pergusino, si elencano delle bozze di proposte:
10 1) Realizzazione di un punto informativo turistico al centro del Villaggio, possibilmente in via dei Miti (via di passaggio per diversi turisti che dal centro ennese si spostano a Piazza Armerina), che sia punto di distribuzione di materiale informativo, di collegamento ai siti: e di collegamento tra il turista e l Ente l gestore della Riserva per le visite guidate e soprattutto luogo dove, attraverso pannelli espositivi e con la guida di personale formato, si possa:
11 a) ripercorrere la storia del Villaggio,, creato nel 1935, che le nuove generazioni disconoscono;
12 b) scoprire l archeologial del posto; ; si ricorda che Cozzo Matrice è un area archeologica databile intorno al VI-V V a.c. e si trova a metri dal villaggio Pergusa; Banchina di deposizione con canale di scolo di tomba a camera con copertura a spiovente Necropoli e area sacra
13 c) conoscere la Riserva naturale con le sue peculiarità floristiche, Ofride verde-bruna Cannuccia di palude
14 con le sue peculiarità faunistiche, Folaga
15 Moretta tabaccata Testuggine palustre siciliana
16 con le sue peculiarità geologiche, etc.; Fossile di Ostrea Stratificazione di calcareniti plioceniche Fossile di Balanus
17 d) conoscere i percorsi didattico-naturalistici della Riserva;
18 e) conoscere il mito del Ratto di Proserpina ; Il Ratto di Proserpina di Bernini Galleria Borghese, Roma Il Ratto di Proserpina dello scultore Gesualdo Prestipino
19 f) conoscere le tradizioni legate al luogo come la festa del Signuruzzu do lacu.
20 2) Realizzazione di un percorso archeologico con tabellazione,, che conduce dal Villaggio all area area archeologica di Cozzo Matrice,, coinvolgendo la Soprintendenza ai Beni Culturali di Enna per la valorizzazione del sito. Cozzo Matrice Antro di Ade
21 3) Realizzazione di un percorso naturalistico presso l area l comunale: : si potrebbe utilizzare il Piano dei Mondelli,, visto oggi solo come area non utile, ma che offre delle peculiarità naturalistiche (roccia con fossili, osservazione di particolare flora e fauna). Questo renderebbe attore anche il Comune di Enna nella valorizzazione della Riserva. Inizio percorso Cima Pianoro e rudere
22 Orchide italiana Gruccione Per il percorso serve: - installare delle tabelle di segnalazione del percorso; inoltre due piccoli pannelli (uno all inizio e uno sul pianoro, vicino al rudere) spiegherebbero cosa si può osservare; - montare uno steccato di legno lungo il percorso, soprattutto lungo la parte più ripida; - montare dei cestini per i rifiuti; - montare sul pianoro almeno una panchina che permette la sosta e il riposo dell escursionista. escursionista.
23 Il percorso parte dalla SR1 e, in 760 metri, conduce ad un pianoro da cui si può osservare magnificamente il Lago e dove è presente un vecchio rudere. A pochi metri si scorgono un gruppo di 22 Cipressi si disposti a cerchio, molto suggestivi. Per chi avesse voglia di fare f una passeggiata più lunga, si potrebbe arrivare in cima alla Montagnola (751,4 m s.l.m.).) in altri soli 320 metri, da cui si può godere della spettacolare vista panoramica e, volgendo lo sguardo ad est, dell Etna.
24 L intero percorso, comunque si può collegare con l area l della Villa Zagaria,, di proprietà della Provincia Regionale di Enna, nel cui interno è già segnato un altro percorso. Inizio percorso Ingresso secondario villa Zagaria In un secondo tempo, con il coinvolgimento dell Universit Università di Enna,, si potrebbe provvedere alla sistemazione idraulica dei canaloni, con metodi di ingegneria naturalistica, di Piano dei Mondelli.
25 4) Cura del verde del Villaggio: sarebbe opportuno predisporre un regolamento del verde urbano per pianificare la sistemazione delle aiuole presenti nel Villaggio e le potature degli alberi, che devono seguire delle precise linee guida a seconda della specie; a tal fine sarebbe opportuno predisporre anche un elenco delle specie arboree presenti nell area pubblica del Villaggio.
26 Si potrebbe, inoltre, invogliare la popolazione del Villaggio a curare, per esempio, l aspetto l delle proprie abitazioni mettendo dei vasi con i fiori alle finestre; i fiori colorano le città e rendono più belli anche i paesi immersi di per sés nel verde e nella natura; accogliere i turisti con balconi carichi di fiori è certo un bel biglietto da visita. A tal fine si potrebbe organizzare, per esempio in occasione della festa locale del Signuruzzu do lacu,, un concorso floreale finestre e balconi fioriti a premi (aperto gratuitamente a tutti i residenti del Villaggio); si potrebbe programmare nella settimana di festa del Signuruzzu do lacu, per esempio il sabato precedente alla festa, anche una visita guidata presso la Riserva lungo il percorso Riva dei giunchi, alla fine del quale esporre una mostra Natura, memoria e storia allestita con contributi popolari (disegni, foto, cartoline, pannelli, nelli, etc.), aggiornata annualmente.
27 5) Realizzazione di una piccola area di sosta: sistemando l area l verde, delimitata da eucalitti,, posta tra il campeggio e l autodromo. l Si potrebbe prevedere una pulizia del luogo (che viene continuamente deturpato da rifiuti), una delicata illuminazione dell area (magari con lampioni provvisti di pannelli solari per il risparmio delle risorse energetiche), delle panchine di sosta, una u fontanella e dei cestini portarifiuti. In un secondo tempo si potrebbe pensare ad una sostituzione graduale della vegetazione alloctona,, gli eucalitti,, con specie autoctone.
28 6) Rimozione di vecchie impalcature e tabelle segnaletiche non più utilizzate; inoltre, sarebbe auspicabile la redazione di un piano di ubicazione dei cartelloni pubblicitari che preveda anche limiti nelle misure, tali da non provocare impatto paesaggistico non compatibile.
29 7) Sistemazione dell impianto di depurazione presente lungo la strada extraurbana Fiumara di Cancro Pergusa, magari pensando ad un impianto di fitodepurazione.. I vantaggi sarebbero: costi minimi di ripristino e manutenzione, fabbisogno minimo di superficie (2-4 4 m 2 per persona collegata), minimo impatto ambientale (assenza di odori, totale abbattimento della carica patogena), creazione di un'area verde al posto dei manufatti in cemento, possibilità di riutilizzo dell'acqua depurata come acqua non potabile, riduzione dei consumi di energia elettrica di almeno il 50% rispetto ad un depuratore tradizionale, etc.. Tra l altro l potrebbe diventare un laboratorio all aperto aperto utilizzabile dai Centri di Educazione Ambientale e dalle Università.
30 8) Villaggio eco-logico : si potrebbe, a lungo termine, pensare alla trasformazione del villaggio di Pergusa in un villaggio eco-logico e diventare, così, un modello reale che utilizza le energie rinnovabili, il risparmio energetico ed idrico, la bioedilizia, etc.; diventando esso stesso un laboratorio per l educazione l ambientale rivolto alle Scuole (primarie, secondarie di I grado, secondarie di II grado) e Università e ai visitatori di ogni età.. In quest ottica si dovrebbe pensare all utilizzazione di pannelli solari per tutte le illuminazioni pubbliche ed incentivarne l uso l anche per i privati, studiando formule in tale prospettiva.
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