1. DESCRIZIONE DELLE FASI DI CANTIERE

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2 1. DESCRIZIONE DELLE FASI DI CANTIERE La realizzazione dell'impianto idroelettrico in progetto comporta la costruzione di una serie di manufatti posizionati direttamente in alveo (a contatto con la portata defluente) e di altre opere in zone discoste dalla sede del deflusso della portata ordinaria. La programmazione della tempistica delle fasi di cantiere deve quindi tenere conto delle portate naturali del torrente Maira ossia, si deve prevedere che alcune opere possano essere realizzate solamente in periodi di magra, mentre altre possano essere compiute anche con portate del Maira elevate (se pur non di piena catastrofica) in virtù della loro ubicazione. Le principali attività necessarie per la realizzazione delle opere sono le seguenti. Opere in alveo Tra queste opere rientrano gli interventi di adeguamento della traversa (realizzazione del taglione di monte, della base dello sbarramento gonfiabile ed il suo montaggio, della platea di dissipazione a valle e la costruzione dell'impianto in corpo traversa, con canale di adduzione e scarico e inserimento della turbina) e la realizzazione della luce di presa, della scala per la rimonta della fauna ittica e lo scarico. Per minimizzare il problema del trasporto solido dovuto al sommovimento dell alveo, sarà opportuno far sì che l acqua fluente da monte passi a fianco della zona di alveo interessata dai lavori, in modo da ridurre, quanto più possibile, il quantitativo d acqua che, scorrendovi attraverso, porta in sospensione il materiale fine. Verranno primariamente realizzati gli scavi, a cui seguirà l'esecuzione delle opere in c.a. L'intera traversa verrà realizzata in 2 fasi successive: parte destra prima e parte sinistra dopo. Questi lavori dovranno essere eseguiti in condizioni di portata non elevata prevedendo comunque la deviazione della corrente nella porzione di sezione non interessata dai lavori. Dovrà essere evitato nel modo più assoluto che il calcestruzzo impiegato nei getti venga a contatto con l acqua prima di essere perfettamente solidificato, a causa delle caratteristiche di elevata alcalinità che risultano 1

3 estremamente tossiche per gli organismi acquatici. I fronti di scavo saranno mantenuti aperti per lo stretto tempo necessario alla realizzazione delle opere. Opere fuori alveo Queste opere sono il canale di adduzione, la centrale e il canale di restituzione. L'edificio di centrale è realizzato con un piano di calpestio al piano attuale dei terreni circostanti e presenta un piano interrato per il posizionamento della macchina idraulica; la restante componentistica elettromeccanica viene alloggiata in posizione sopraelevata rispetto al piano terra al fine di evitare che i quadri di controllo dell'impianto e il trasformatore vengano interessati da possibili eventi di piena con tempo di ritorno pari a 200 anni. Il piano interrato della centrale, insieme con il primo tratto di canale di restituzione, saranno pertanto realizzati in seguito ad operazioni di scavo. Successivamente, avverrà la realizzazione della struttura in c.a. della centrale, partendo dalle fondazioni dell'edificio, e proseguendo con le murature in elevazione e con la soletta di interpiano. Solamente in una fase successiva avverrà il riporto di materiale sciolto. Lo scarico dell'acqua turbinata avverrà attraverso un canale a pelo libero completamente interrato realizzato in calcestruzzo armato che immetterà la portata derivata in sponda destra del T. Maira poche decine di metri a valle della traversa. Verranno preliminarmente eseguiti gli scavi, con successiva realizzazione della soletta di fondo e dei muri controterra del canale. E' inoltre prevista la sistemazione della sponda con massi sciolti, a ridosso dello scarico in progetto, per alcuni metri a monte ed a valle, a protezione della sponda per ripristinare la situazione attuale, senza produrre restringimenti della sezione d'alveo. La realizzazione di tali interventi sarà influenzata in modo minore dalle portate defluenti nel torrente Maira e potrà avvenire sia in concomitanza con la costruzione delle opere in alveo, sia nei periodi in cui questa si interrompe per eventi di piena del corso d'acqua. La pista di accesso all'impianto sfrutterà una esistente stradina sterrata a 2

4 servizio dei campi ed avrà uno sviluppo di circa 800 metri a partire da Via Stramiano. I tempi previsti per la realizzazione delle succitate opere a servizio dell'impianto idroelettrico in progetto sono riportati nel diagramma Gantt allegato alla presente relazione. Nel diagramma viene stimata la durata di ogni intervento e la successione indicativa delle operazioni. Si sottolinea, però, che in fase esecutiva si applicheranno le misure di mitigazione trattate nel paragrafo che segue. In pratica, quindi, volendo evitare alcuni periodi sia per gli interventi in alveo che fuori alveo, al fine di salvaguardare l'ambiente e le biocenosi presenti, la successione degli interventi potrà subire delle variazioni a seconda del periodo dell'anno in cui si svolgeranno i lavori. 2. MISURE DI MITIGAZIONE DEL CANTIERE Al fine di mitigare il più possibile l'impatto delle operazioni di cantiere, si seguiranno i seguenti accorgimenti: le operazioni e gli interventi più impattanti non saranno svolti nei mesi di marzo, aprile, maggio, giugno, per salvaguardare il periodo di riproduzione dell'avifauna; intorno al cantiere si prevede la disposizione di barriere con teli per impedire l'attraversamento delle piste da parte degli anfibi nel periodo riproduttivo ed evitare al massimo il rischio di schiacciamento; l'attività di cantiere sarà interrotta mezzora prima del tramonto, periodo di massima attività degli anfibi; le operazioni in alveo saranno effettuate al di fuori dei mesi di aprile, maggio, giugno per salvaguardare il periodo riproduttivo delle specie ciprinicole presenti ed in particolare del Barbo e del Vairone; si eviteranno inoltre i mesi autunnali di ottobre e novembre per non ostacolare le migrazioni preriproduttive della trota marmorata; come detto in precedenza le operazioni in alveo verranno svolte in due fasi, parte destra e parte sinistra, in modo da deviare da un lato il corso d'acqua e poter svolgere i lavori in asciutta. 3

5 3. TIPO E QUANTITÀ DEI RESIDUI E DELLE EMISSIONI PREVISTE Le emissioni principali legate alle fasi di cantiere sono i gas combusti di motori a scoppio dei mezzi di scavo e di trasporto, le polveri prodotte e il rumore. Per quanto riguarda l inquinamento dell aria possiamo distinguere due agenti principali: gas combusti; polveri. I mezzi di scavo e movimento terra, così come i mezzi di trasporto, sono azionati da motori a scoppio e da ciò consegue una normale produzione di gas combusti. Le misure adottabili per la limitazione di queste emissioni sono il mantenimento in ottima efficienza dei motori, e le scelte progettuali che ne riducano l impiego. Non si tratta di quantità significative specie se si considera che si tratta di lavori di durata piuttosto contenuta. Si tratta in ogni caso di impatti legati strettamente al periodo di esecuzione dei lavori e che scompaiono quando questi si fermano, quindi anche durante i fine settimana ed i periodi di prevista interruzione. Per quanto riguarda il pericolo di inquinamento prodotto da perdite di lubrificanti e carburanti si precisa che le scorte di cantiere dovranno essere contenute in fusti o taniche stoccate in appositi spazi, su fondo realizzato con battuto in calcestruzzo in modo da evitare infiltrazioni nel suolo di eventuali perdite. Durante l esecuzione dei lavori in alveo l acqua verrà deviata per cui i mezzi si troveranno in ogni caso ad operare su terreno praticamente asciutto e lontano dalla corrente. In caso di perdite accidentali di liquidi inquinanti, si potrà quindi procedere rapidamente a bonificare la zona asportando il materiale sporcato ed eliminandolo come rifiuto speciale. Gli interventi da eseguire in alveo verranno effettuati nei periodi di magra della portata. Utilizzando il materiale sciolto presente in alveo verranno realizzati degli sbarramenti provvisori in modo da deviare l acqua lontano dalle zone di intervento. In questo modo le ripercussioni sull ambiente idrico saranno minime e contenute alla ristretta area in cui si opera. La movimentazione del materiale sciolto presente sul fondo porterà ad un temporaneo aumento del materiale in 4

6 sospensione nell acqua, quindi della sua torbidità, ma è un effetto che si esaurisce rapidamente e che è del tutto reversibile. In Allegato è riportata una planimetria in scala 1:5.000 nella quale è evidenziata l'area occupata per la realizzazione dell'impianto durante la fase di cantiere e il relativo percorso di accesso. 5

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