Kaisai. Kobudo. Daruma Taiso. Kaisai Kids

Transcript

1 Corsi di: Kaisai Okinawa Budo Kaisai Shorei-Kan Kobudo Okinawa Kobudo Shorei-Kai Daruma Taiso Ginnastica orientale Kaisai Kids Corsi speciali per bambini Età minima: 6 anni Sensei : Giuliano Beillard V Dan Via Corridoni, 5 - S. Damiano - Brugherio Sito web: Info@Sanchin-Dojo.it Tel.:

2 Benvenuti nello Shorei-Kan! Questo breve manuale intende fornire una guida al nuovo allievo che deve imparare, non soltanto l'arte del Kaisai, ma anche una serie di comportamenti, parole e regole. All'inizio può darsi che facciate un po' di confusione, ma avrete il tempo per imparare. Se avete qualche domanda, non esitate a chiedere al Sensei, agli istruttori o agli allievi più anziani; saranno felici di aiutarvi. IL DOJO DOJO significa letteralmente: posto dove si trova la Via. In origine indicava il luogo dove i monaci buddhisti meditavano per raggiungere l'illuminazione. In Giappone tutte le scuole di arti marziali sono chiamate Dojo e il significato della parola è sostanzialmente lo stesso. Il Dojo è quindi un posto dove ogni persona, attraverso la pratica, migliora non soltanto la propria forma fisica e le proprie tecniche, ma soprattutto cerca uno stato di benessere interiore. La differenza tra arti marziali e sport consiste proprio in questo. Ne consegue che il Dojo non è una comune palestra, ma piuttosto un tempio, in un certo senso sacro, che deve essere trattato con estremo rispetto. CORTESIA Shorei-Kan significa: Casa della cortesia e delle buone maniere. Il rispetto, la cortesia, l'educazione e la gentilezza sono caratteristiche fondamentali dello Shorei-Kan. Consideriamo, per esempio, le tre frasi più usate all'interno del Dojo: 1. ONEGAI SHIMASU: significa: Per favore mi insegni o Per favore mi aiuti. Viene usata quando si entra nel Dojo, all'inizio di ogni lezione, all'inizio degli esercizi, quando ci si rivolge a qualcun altro ecc. Mentre la si pronuncia ci si inchina. 2. ARIGATO GOZAI MASHITA: significa: Grazie tante o Le sono riconoscente. Si usa alla fine della lezione, alla fine degli esercizi, quando si finisce di parlare con qualcuno ecc. Come per la prima frase, mentre la si pronuncia ci si inchina. 3. SHITSUREI SHIMASU: significa: Per favore, mi scusi. Si usa quando si esce dal Dojo e si saluta il maestro. PRIMA DELLA LEZIONE E' consuetudine che tutti gli allievi spazzino la pedana prima dell'allenamento. Una volta indossato il Gi (Kimono) è opportuno riscaldarsi o praticare i propri esercizi piuttosto che stare seduti a far nulla o chiacchierare. Questo è anche il momento giusto per porre le domande. Togliete orologi, anelli, gioielli ecc. per evitare di ferire voi stessi e gli altri. Spegnete i cellulari. Sulla pedana le discussioni devono essere limitate a domanda e risposta; usate l'ingresso per le conversazioni. DURANTE LA LEZIONE All'inizio della lezione tutti gli allievi devono allinearsi, sedersi, meditare, salutare il tempio, il maestro, gli istruttori e salutarsi reciprocamente. Chi arriva in ritardo dovrà eseguire queste formalità da solo prima di unirsi alla classe. Chi arriva in ritardo di più di 15 minuti dovrà attendere la lezione successiva. La lezione inizia, solitamente con Daruma Taiso (ginnastica orientale) seguita da Hojo Undo (esercizi ausiliari) quindi gli esercizi a secondo del grado. Soprattutto da principianti, praticate sempre sotto la guida di un istruttore. Se dovete uscire dalla pedana per qualche ragione, chiedete il permesso per farlo. Alla fine della lezione tutti gli allievi devono allinearsi ed eseguire le stesse regole di cortesia dell'inizio.

3 DOPO LA LEZIONE Negli spogliatoi gli allievi devono astenersi dal parlare a voce alta per non disturbare chi si sta ancora allenando. IL TEMPIO Quando ci inchiniamo al tempio (Shinden), ci inchiniamo di fronte alle fotografie dei grandi maestri che hanno sviluppato lo Shorei-Kan in segno di rispetto e di gratitudine. Questi Maestri sono, in ordine cronologico: 1. Maestro Kanryo Higashionna (altra pronuncia: Higaonna). Studiò le arti marziali in Cina e dopo essere tornato a Okinawa le combinò con il Tee, l'arte di combattimento locale, creando il Naha Te che fu poi chiamato Goju- Ryu. 2. Maestro Chojun Miyagi. Fu uno dei migliori allievi di Higaonna e creò il nome Goju-Ryu. Il suo principale merito fu quello di sistematizzare il metodo di insegnamento del Naha Te. 3. Maestro Seko Higa. Studiò dapprima il Naha-ta sotto il Maestro Higaonna. Alla morte di Higaonna, Higa, all'età di sedici anni, continuò lo studio del Karate Goju-Ryu sotto il Maestro Miyagi. Higa fu il primo Maestro del Maestro Toguchi. 4. Maestro Seikichi Toguchi. Sviluppò il sistema Shorei-Kan creando molti esercizi: Kata, Bunkai, Kiso Kumite ecc. Iniziò a studiare Karate Goju-Ryu sotto il Maestro Higa e successivamente sotto il Maestro Miyagi. 5. Maestro Toshio Tamano. E' il nostro attuale caposcuola. Primo allievo del Maestro Toguchi ha il merito di aver continuato l'opera del suo Maestro nell'ambito del Goju-Ryu ed aver creato un sistema di insegnamento analogo per il Kobudo di Okinawa (Shorei-Kai). Vive attualmente in Francia e continua nell'opera di divulgazione ed insegnamento del Budo Kaisai Shorei- Kan del Kobudo Shorei.Kai e del Daruma Taiso. ESAMI Ogni ultima lezione del mese si tengono le sessioni di esame. Può sostenere l'esame chi sia preparato, abbia praticato per il tempo minimo necessario tra un grado e l'altro o a discrezione del Maestro.

4 Okinawa Budo Kaisai SHOREI-KAN BREVE STORIA DEL BUDO KAISAI La necessità di difendersi nasce insieme all'uomo. Dalla preistoria in poi, le tecniche di autodifesa, con o senza armi, sono state costantemente studiate e aggiornate in funzione dell'epoca e delle necessità. Dalla clava alla pistola, l'evoluzione non ha avuto pause, ma i principi di base restano ovviamente legati, sia da un punto di vista occidentale che orientale, alla fisica e alla fisiologia umana. Lo studio delle lotte tra animali diede infiniti spunti di comprensione delle tecniche di combattimento senza armi. Il Budo Kaisai, l'arte di autodifesa senza armi, iniziò la sua lunga storia quando il carattere pacifico degli abitanti di Okinawa si fuse con il Buddhismo Zen, incarnato nella boxe cinese del tempio di Shaolin. A differenza delle cosiddette arti marziali, lo scopo principale del Kaisai non è la capacità di aggredire il più efficacemente possibile, bensì l'abilità di sapersi difendere in caso di aggressione e l'atteggiamento mentale, in situazioni pericolose, è molto più importante delle tecniche. Oggi le tecniche del Kaisai sono diffuse, in vari modi e sotto vari nomi, in tutto il mondo, ma la teoria, lo spirito e la tradizione restano inalterate esclusivamente nella scuola Shorei-Kan. Okinawa è la maggiore isola dell'arcipelago delle Ryukyu, situate a metà strada tra la Cina ed il Giappone. Il regno delle Ryukyu rimase indipendente fino al 1879, data della sua annessione al Giappone, fungendo da porto franco con rapporti commerciali e culturali estremamente importanti con entrambe le nazioni. I due centri culturali principali di Okinawa erano: Shuri, la sede del governo dell'isola con il suo castello e la sua aristocrazia che viveva in un ambiente relativamente chiuso alle influenze culturali esterne. Naha il centro commerciale con il suo porto e i suoi commerci con la Cina ed il Giappone, ovviamente più aperto agli influssi dall'estero. Il termine utilizzato ad Okinawa, fino al 1800, per descrivere le tecniche di difesa personale era: Tee (Te) Con l'andare del tempo, il Te di Okinawa (Okinawate), prese caratteristiche sempre più peculiari nei due centri, fino a venir descritto con due nomi diversi: Shurite e Nahate. Intorno alla fine del 1800, un esperto di Nahate, Kanryo Higaonna (Higashionna), dopo aver studiato lo Shaolin in Cina, tornò ad Okinawa e modificò ulteriormente la sua arte, grazie alla teoria che gli era stata insegnata: il Kaisai no genri. A quel tempo l'insegnamento del Nahate era privato e quasi clandestino, fu così che il primo allievo di Hiagaonna, Chojun Miyagi si pose l'obiettivo di creare un sistema didattico adatto al pubblico, soprattutto ai giovani in età scolare. Grazie alla teoria del Kaisai, nacquero così i primi esercizi (Gekisai, Tensho, Hojo undo...) e la prima bozza di sistematizzazione del Daruma Taiso. Questa ulteriore trasformazione del Nahate venne chiamata, dal Maestro Miyagi: Gojuryu Kempo.

5 Intorno agli anni '30, in un periodo storico in cui il nazionalismo era imperante, anche in Giappone ci fu una sorta di assimilazione culturale molto simile all'"italianizzazione" del periodo fascista. Fu così che molti termini che rimandavano a paesi e culture straniere furono modificati per dar loro un aspetto più nipponico. Nel 1937 il Dai Nippon Butokukai, l'organizzazione imperiale delle arti marziali giapponesi, decise che le arti di Okinawa dovessero avere un nome più nipponico. Decisero quindi di chiamarle: Karate-do (la via della mano vuota), indipendentemente dalla città di provenienza o dalle differenze di tecniche e principi. Il Maestro Miyagi fu nominato rappresentante del Karate-do presso il Butokukai e si adeguò alla decisione imperiale, chiamando la sua arte: Karate-do Goju-Ryu. Alla morte di Chojun Miyagi, il suo allievo Seikichi Toguchi decise di continuare il lavoro del suo maestro e in sessant'anni di studio mise a punto un sistema didattico imponente e stupefacente (leggere l'articolo di Michael Kahn). Restando fedele all'editto del Butokukai, al suo maestro e allo spirito di Okinawa, chiamò questo sistema Karate-do Goju-ryu Shorei-kan: la scuola della cortesia e delle buone maniere. Il progetto del Maestro Toguchi viene portato avanti ancora oggi dal suo allievo Toshio Tamano, che oltre ad aver ampliato il sistema Shorei-Kan e averlo portato al gradino evolutivo successivo, ha applicato il Kaisai no genri al Kobudo di Okinawa, creando per questa arte il sistema didattico Shorei-kai e sistematizzando definitivamente il Daruma Taiso. Ma le differenze tecniche e soprattutto spirituali e morali non possono essere descritte soltanto con il nome di uno stile. Così, poiché il termine 'Karate' non incarna più il concetto originale e lo spirito del budo di Okinawa, quando il Dai Nippon Butokukai cessò di esistere, il Maestro Tamano pensò di riportare il nome della sua arte agli antichi valori: le origini di Okinawa, il Budo (letteralmente difendersi da un arma) e la teoria che ha permesso l'evoluzione di questa splendida arte: il Kaisai no genri. Okinawa Budo Kaisai Shorei-Kan, il nome è cambiato tante volte, lo spirito mai. LO SHOREI-KAN Rispetta gli anziani e insegna ai giovani con gentilezza ( Maestro Seikichi Toguchi) Okinawa è stata chiamata: La terra della cortesia e delle buone maniere. Il suo popolo è convinto che senza questi valori la pace e l'armonia non potrebbero essere raggiunte. Per questo motivo la nostra scuola fu chiamata Shorei-Kan: casa del rispetto per la cortesia e le buone maniere. Lo Shorei-Kan fu fondato nel 1955 a Koza City, Okinawa, dal Maestro Seikichi Toguchi. Il suo scopo era quello di diffondere il vero spirito del Karate nel mondo. Oggi esistono scuole Shorei-Kan in molte parti del mondo. Gli allievi imparano le molte tecniche di Kaisai grazie a un metodo sistematico di insegnamento unico creato dal Maestro Toguchi. Gli allievi praticano Kata (sequenze di movimenti) propedeutici, Kata classici, Bunkai (esercizi a coppie per cominciare a comprendere il significato dei kata), Kiso Kumite (combattimenti prestabiliti per imparare tecniche in assoluta sicurezza) e molti altri esercizi. Gli allievi dello Shorei-Kan provengono da razze, credi e livelli sociali diversi; dottori, artisti, studenti e manovali praticano ed imparano il Kaisai insieme. Grazie al sistema Shorei-Kan gli allievi progrediscono, ognuno secondo le proprie possibilità: i bambini possono imparare tramite la musica ed il gioco; gli adolescenti ed i giovani possono allenarsi intensamente ottenendo un fisico forte, costanza e concentrazione; i meno giovani possono cercare il vero spirito del Kaisai attraverso la conoscenza delle sue tecniche.

6 KOBUDO SHOREI-KAI Proveniente dall'isola di Okinawa il Kobudo (Kobujutsu) è l'arte marziale in cui si utilizzano armi non convenzionali, molte delle quali erano strumenti agricoli. Introdotto in Europa (grazie al Maestro Roberto Fassi) dal Maestro Toshio Tamano, allievo diretto dei maestri Shimpo Matayoshi e Eisuke Akamine, Il Kobudo può essere considerato un prolungamento del Kaisai; utilizza infatti le stesse posizioni, le stesse tecniche e la stessa teoria. Fino al XX secolo, il Kobudo non era considerato un'arte marziale ne' praticato come tale. Ci si esercitava con ogni strumento, in segreto, nei diversi villaggi. Gli abitanti di un villaggio preferivano le tecniche del Bo mentre quelli di altri villaggi sceglievano quelle del Tonfa o del Nunchaku. All'inizio del XX secolo, Moden Yabiku, maestro di Shorin-Ryu, fu il primo a raccogliere tutte le tecniche e le conoscenze delle armi di Okinawa spostandosi da un villaggio all'altro. E' grazie agli sforzi di Yabiku e del suo primo allievo, Shinken Taira, che il Kobujutsu divenne conosciuto al pubblico. Shinken Taira fu probabilmente il primo ad utilizzare il termine Kobudo. Nello stesso periodo, un altro maestro di karate, Shinko Matayoshi, si interessò all'arte del Kobujutsu e suo figlio Shimpo ne continuò la divulgazione. Le armi del Kobudo sono all'incirca una dozzina, ma le principali sono: IL BO : bastone lungo; serviva a trasportare pesi ed a tutti gli utilizzi di un normale bastone IL TONFA: bastone corto con impugnatura perpendicolare; usato per fare i buchi per la semina, come gancio o come maniglia per le macine IL SAI: l'unica arma vera e propria. Di origine indiana, era in dotazione alla polizia di Okinawa del tempo. IL NUNCHAKU: due bastoni corti tenuti insieme da una corda; serviva per battere il riso IL KAMA: il falcetto per mietere il riso Altre armi vengono poi introdotte ad un livello di pratica piu' avanzato: Suruchin (catena), Kai (remo), Tekko (tirapugni), Tinbei (scudo e lama),.. Tradizionalmente il Kobudo veniva insegnato solamente agli esperti di Karate. Il Maestro Tamano ha sviluppato il sistema Shorei-Kai per poterlo insegnare a tutti, anche se non hanno esperienza nelle arti marziali.

7 DARUMA TAISO La ginnastica dei monaci Zen (e non solo) Il Daruma Taiso (traduzione: ginnastica di Bodhidharma) consiste in una serie di esercizi che hanno la loro origine nello Yoga, nel Do-In (esercizi cinesi per la salute) e nel Kaisai. Narra la leggenda che Bodhidharma, un monaco buddhista, originario dell'india, rendendosi conto che il fisico dei suoi allievi si indeboliva a causa della pratica della sola meditazione, mise a punto un sistema di esercizi basati sullo Yoga per ovviare il problema. Per cercare di garantire l'incolumità dei monaci itineranti, spesso oggetto di aggressioni e imboscate da parte di briganti, modificò quegli stessi esercizi e così nacque lo stile di combattimento Shaolin. Decise, in seguito, di andare personalmente in Cina per introdurre il buddismo Chan. Da lì in Giappone, dove il nome diventò Buddhismo Zen. Naturalmente, come in tutte le leggende, il significato non è letterale. Nell'arco di secoli, alcune conoscenze: il buddhismo, le tecniche di combattimento e lo yoga, furono introdotte dall'india in Cina dove si mescolarono con la cultura, la medicina tradizionale, le tecniche di combattimento autoctone e il Do-In Cinese. Il risultato di questa mescolanza fu probabilmente qualcosa di simile allo Shaolin. Il passaggio successivo fu verso Okinawa, il primo avamposto giapponese verso la Cina, dove il cosiddetto Shaolin si combinò con la cultura, gli usi e i costumi dell'isola. Col tempo, le tecniche di combattimento divennero il Kaisai e gli esercizi per la salute divennero il Daruma Taiso. Il Daruma Taiso è un vasto sistema di esercizi di respirazione, stretching, mobilità articolare e potenziamento muscolare. Merito del Maestro Toshio Tamano è quello di aver sistematizzato il Daruma Taiso per renderlo non solo un'eccellente preparazione atletica per il Kaisai ma anche e soprattutto una pratica adatta a tutte le età, i cui benefici per la salute sono stupefacenti.

8 Kaisai Kids Il Kaisai per bambini Il Kaisai (Okinawa Budo Kaisai Shorei-kan) offre un programma unico e particolarmente adatto ai bambini. A differenza delle attività sportive, nelle quali spesso il fisico e la psiche vengono eccessivamente stressati in funzione di un risultato agonistico, questo programma, che comprende una ginnastica orientale con numerosi esercizi, giochi divertenti e studio delle tecniche, aiuta il bambino a sviluppare armonicamente il proprio corpo, la coordinazione dei movimenti, i riflessi e la concentrazione. I bambini imparano il Kaisai tradizionale di Okinawa al ritmo della musica giapponese, giocando e divertendosi in modo non violento, non agonistico e in assoluta sicurezza. I bambini non hanno bisogno di imparare molte tecniche di Kaisai, ma di venire in palestra per sviluppare il loro corpo e per acquisire un'attitudine mentale positiva nei riguardi della vita. (Kancho Toshio Tamano) Alla larga dalla saggezza che non piange, dalla filosofia che non ride e dalla grandezza che non si inchina davanti ai bambini. (K. Gibran) Età minima: 6 anni

9 Le seguenti sono alcune delle frasi e delle parole più comunemente usate nello Shorei-Kan. All'inizio della lezione: SHUGO KIOTSUKE SEIZA MOKUSO MOKUSO YAME SHINDEN NI REI SAIKO SHIHAN NI REI SHIHAN NI REI SENSEI NI REI SHIDOI NI REI OTAGAI NI REI KIRITSU Allinearsi Attenzione Sedersi (Nella posizione classica, sui talloni) Meditazione Fine della meditazione Saluto al tempio Saluto al caposcuola (M Toshio Tamano) Saluto al maestro (da 6 dan ) Saluto al maestro Saluto all'istruttore Saluto reciproco Alzarsi in posizione Kiotsuke Durante la lezione: REI YOI HIRAITE KAMAE HAJIME YAME NAORE MOTO NO ICHI YASUME Saluto Pronti Aprire In guardia Iniziare Fermarsi Ritornare a Kiotsuke Ritornare al punto di partenza Riposo (Gambe divaricate, mani dietro la schiena) Formule di cortesia: ONEGAI SHIMASU Per favore mi insegni/aiuti ARIGATO GOZAI MASHITA Grazie tante SHITSUREI SHIMASU Mi scusi (quando ci si allontana dal Dojo) I numeri: ICHI NI SAN SHI GO ROKU SHICHI HACHI KYU JYU Uno Due Tre Quattro Cinque Sei Sette Otto Nove Dieci DAI ICHI Primo DAI NI Secondo DAI SAN Terzo DAI YON Quarto DAI GO Quinto DAI ROKU Sesto DAI NANA Settimo DAI HACHI Ottavo DAI KYU Nono DAI JYU Decimo

10 Shorei-Kan Dojo Kun: HITOTSU, REISETSU O TOTOBU BESHI Primo, siate sempre cortesi e umili HITOTSU, WA NO KOKORO O YASHINAU BESHI Primo, coltivate uno spirito pacifico HITOTSU, NINTAI SURU KOTO O MANABU BESHI Primo, imparate ad essere pazienti HITOTSU, SHOJIN NI TESSU BESHI Primo, impegnatevi a diventare persone migliori HITOTSU, KOKORO TO WAZA NO ICHI NI TSUTOMU BESHI Primo, cercate di sviluppare nella stessa misura lo spirito e le tecniche HITOTSU, KAISAI-DO NO SHINJO O SEIKATSU NI IKASU BESHI Primo, applicate i principi del Kaisai alla vostra vita quotidiana Lo Shorei-Kan: un modo di vita. (Questo articolo fu scritto per il giornale ufficiale dello Shorei-Kan U.S.A. Nel 1982) Come si fa anche solo a cominciare a scrivere un articolo sullo Shorei-Kan di Okinawa? Bisognerebbe dire innanzi tutto che le parole non saranno mai sufficienti per una descrizione corretta. Ciò detto procediamo. Primo: al suo livello più semplice e più ovvio il Kaisai Shorei-Kan è un'arte marziale; un sistema di difesa e attacco. Dopo alcuni anni di pratica diventa però lampante che occorrono lustri e lustri di allenamento per poter rispondere istintivamente ad un attacco e contrattaccando simultaneamente. Secondo: è un sistema di esercizi che sviluppano la forza, la velocità, la coordinazione, la flessibilità, l'equilibrio e la capacità di resistenza Terzo: è un insieme meraviglioso di movimenti che implicano grazia, stile ed espressione. I movimenti, simili ad una danza, intricati e sempre più complessi producono un senso sia di calma che di eccitazione. Infine, al suo livello più alto, più astratto e più difficile da cogliere, è un sistema di meditazione e di controllo del corpo e della mente. Questo aspetto, che richiede molto tempo per essere approfondito è quello che caratterizza il vero Kaisai Shorei-Kan. Dopo aver studiato per cinque anni posso solo cominciare a sospettare cosa prometta questa meditazione. Il Kaisai Shorei-Kan è semplicemente il miglior sistema educativo che io abbia mai visto. Come insegnante sono perfettamente cosciente delle molte lacune dell'educazione moderna nel nostro paese. L'intero curriculum dello ShoreiKan è strutturato meravigliosamente: dalla sua base non agonistica, alla sua graduale, crescente sofisticazione delle tecniche fino ai sui frequenti ripassi. I Maestri hanno capito che l'apprendimento implica costanti ripassi. Loro sapevano anche che la competizione più importante è quella contro se stessi. Come qualunque studente di qualunque materia sa bene, in definitiva una scuola cresce o cade grazie alle qualità dell'insegnante. Il Maestro Tamano raggiunge quasi il perfetto equilibrio tra un consistente e costante incoraggiamento da una parte e un'energica pressione per far progredire gli studenti dall'altra. Penso risulti ovvio che il Kaisai Shorei-Kan è stata ed è per me un'esperienza positiva ed intendo fare di quest'arte meravigliosa lo studio di una vita. Michael Kahn (Professore della Columbia University di New York)