Art. 16 bis dl 179/2012 (L. 221/2012) il deposito difensori delle parti precedentemente costituite esclusivamente con modalità telematiche

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1 Art. 16 bis dl 179/2012 (L. 221/2012). Comma 1: a decorrere dal 30 giugno 2014 nei procedimenti civili, contenziosi o di volontaria giurisdizione, innanzi al tribunale, il deposito degli atti processuali e dei documenti da parte dei difensori delle parti precedentemente costituite ha luogo esclusivamente con modalità telematiche, nel rispetto della normativa anche regolamentare concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici. Comma 1 bis (introdotto dal dl 83/2015, convertito nella L. 132/2015): Nell ambito dei procedimenti civili, contenziosi e di volontaria giurisdizione innanzi ai tribunali è sempre ammesso il deposito telematico di ogni atto diverso da quelli previsti dal comma 1 e dei documenti che si offrono in comunicazione, da parte del difensore, con le modalità previste dalla normativa anche regolamentare concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici.... Comma 7: Il deposito con modalità telematiche si ha per avvenuto al momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna da parte del gestore di posta elettronica certificata del ministero della giustizia. Comma 8: Il giudice può autorizzare il deposito degli atti processuali e dei documenti di cui ai commi che precedono con modalità non telematiche quando i sistemi informatici del dominio giustizia non sono funzionanti. Comma 9: Il giudice può ordinare il deposito di copia cartacea di singoli atti e documenti per ragioni specifiche. Comma 1 bis: superata la questione del deposito telematico di un atto che dovrebbe essere cartaceo. Trib. Torino ord. 12/05/2015, pronunciata prima del dl 83/2015: l obbligatorietà del deposito telematico di alcuni atti processuali non impedisce questa forma di deposito per quegli atti che esulano dall ambito di applicazione della previsione, per i quali opera il generale principio della libertà di forme di cui all art. 121 Cpc ; ma anche precedente diverso dello stesso Tribunale di Torino;

2 di recente Cass. 9772/2016: deposito telematico di un opposizione a decreto ingiuntivo, con principio di diritto pronunciato di ufficio ex art. 363 c. 3 Cpc, essendo il ricorso in concreto inammissibile; la Corte richiama il principio di strumentalità delle forme ex art. 121 e 156 Cpc e Cass., Sez. Un., 5160/2009 (sugli atti inviati a mezzo posta), affermando, per un verso, che va esclusa una valutazione di radicale difformità, anche in forza dell art. 83 c. 3 Cpc; per altro verso, che tale deposito per via telematica si risolve in una mera irregolarità: una imperfezione non viziante la costituzione in giudizio dell attore e non idonea ad impedire al deposito stesso di produrre i suoi effetti tipici tutte le volte che l atto sia stato inserito nei registri informatizzati dell ufficio giudiziario ; soluzione in concreto corretta, ma dubbi su una parte della motivazione: si poteva escludere anche l irregolarità, valorizzando la prima parte della motivazione; secondo questa impostazione, potrebbe essere valido anche l atto cartaceo depositato al posto di quello telematico; Ridimensionata la questione dell individuazione delle parti precedentemente costituite, che si pone ancora in caso di atto introduttivo cartaceo. Facile nelle cause ordinarie, con citazione e comparsa. Problemi in numerosi procedimenti, con struttura più complessa. Problema affrontato dal Tribunale di Torino con riferimento al reclamo ex art. 669 terdecies Cpc. Due pronunce del Tribunale di Torino. Sezione I, relativa a un reclamo per un cautelare in corso di causa; si tratta di un atto del difensore di una parte precedentemente costituita; analoga decisione della Sezione VIII, che pare non essere relativa a un cautelare in corso di causa. Rimane ovviamente la questione del deposito cartaceo di atto che dovrebbe essere telematico. L uso dell avverbio esclusivamente impedisce l operare del principio della libertà di forme di cui all art. 121 Cpc.

3 Contrasto giurisprudenziale invece in ordine all applicazione dell art. 156 Cpc. Sezione I: non nullità; la nullità, non espressamente comminata dalla legge, non può essere dichiarata ai sensi del comma 2, poiché l atto ha raggiunto il suo scopo, che è quello di adire il giudice competente. Nessun pregiudizio è inoltre stato subito dalla controparte. Quindi reclamo ammissibile. Sezione VIII: inammissibilità del deposito in forma cartacea; l art. 156 riguarda la nullità e non l inammissibilità; la nullità attiene a vizi dell atto più che al rispetto o meno di una obbligatoria ed esclusiva modalità di deposito di un atto di per sé non viziato ; questione analoga affrontata dalla giurisprudenza: inoltro dell atto a mezzo posta; ma anche su questo punto, orientamenti contrastanti: primo orientamento: inammissibilità di atti processuali inoltrati a mezzo posta e non consegnati fisicamente in cancelleria (cfr. Cass /2013; Id /1999 e Id. 1813/2003); la Corte Costituzionale, nel dichiarare l illegittimità di norme che non consentono l utilizzo del servizio postale per la proposizione dell opposizione a ordinanza ingiunzione (art. 22 L. 689/1981) e nel processo tributario (art. 22 D. Lvo. 546/1992), ha affermato l esigenza costituzionale che le norme che determinano cause di inammissibilità degli atti introduttivi siano in armonia con lo specifico sistema processuale cui si riferiscono e non frappongano ostacoli all esercizio del diritto di difesa non giustificati dal preminente interesse pubblico ad uno svolgimento del processo adeguato alla funzione ad esso assegnata (cfr. Corte Cost. 98/2004 e Corte Cost. 520/2002); da tali pronunce si desume che la violazione delle norme sul deposito degli attori processuali comporta la loro l inammissibilità; l obbligatorietà del deposito telematico di atti processuali risponde a un interesse pubblico e non contrasta con i criteri indicati dalla Corte Costituzionale, inserendosi anche in un più ampio contesto di digitalizzazione della pubblica amministrazione; altrimenti, l indicazione normativa sarebbe priva di effettiva portata; ma anche altro orientamento: Cass., Sez. Un., 5160/2009: vi è il raggiungimento dello scopo; sentenza richiamata dalla recente Cass. 9772/2016; dai principi affermati in questa sentenza, orientamento nel senso della validità;

4 dottrina: Elena Zucconi Galli Fonseca: validità; In concreto, il problema si pone spesso rispetto dal deposito di singoli documenti. Art. 16 bis c. 8: Il giudice può autorizzare il deposito degli atti processuali e dei documenti di cui ai commi che precedono con modalità non telematiche quando i sistemi informatici del dominio giustizia non sono funzionanti. In primo luogo, le istanze devono essere specifiche, contenendo l indicazione dei documenti e delle ragioni che giustificano il deposito cartaceo; quindi rigetto di istanze generiche, che, muovendo forse da esigenze relative a qualche documento, riguardano poi però tutti i documenti da allegare alla memoria n. 2. Trib. Milano: estensione analogica della norma al deposito di file di grandi dimensioni, sul presupposto che questa impossibilità equivale a un malfunzionamento tecnico, con la precisazione che l autorizzazione riguarda esclusivamente i file che non sia possibile depositare telematicamente neppure in forma compressa (zip e rar). Sono fuori dall ambito di applicazione della norma - che parla di atti processuali e documenti - i mezzi di prova che non consistono in documenti: a es. gli oggetti. Altra questione: produzioni in udienza. Sembrerebbero escluse dalla norma, che però va interpretata con riferimento alla relazione tra difensore e ufficio che esula dall udienza, nel cui contesto è possibile l acquisizione di documenti cartacei anche da parte dei difensori (oltre che da parte di consulenti e testimoni, a cui la norma non si riferisce). Questione relativa alla nozione di deposito e alla rimessione in termini. Dal punto di vista del depositante: 4 messaggi Pec: ricevuta di accettazione (del gestore di Pec del depositante) ricevuta di avvenuta consegna (del gestore di Pec del ministero) esito dei controlli automatici accettazione dell atto da parte della cancelleria.

5 Indicazione operativa su consolle, precisata nelle note del Presidente del Tribunale: nella parte generale del fascicolo: data della Rac; nello storico, data di accettazione dell atto da parte della cancelleria. Norma di riferimento: comma 7, con analoga previsione dell art. 13 c. 2 Dm 44/2011, secondo cui i documenti informatici si intendono ricevuti dal dominio giustizia nel momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna da parte del gestore di posta elettronica certificata del Ministero della giustizia. Ipotesi trattata con più frequenza dalla G di merito: mancata accettazione dell atto da parte della cancelleria per Nrg errato. Orientamento A). Provvedimenti che considerano non perfezionato il deposito e rigettano l istanza di rimessione in termini, ritenendo che la decadenza sia imputabile. Anche ord. Trib. Torino, in cui si afferma che la cancelleria non è tenuta a forzare l accettazione del deposito, non conoscendo il fascicolo corretto in cui inserire l atto ; dubbio che sussista davvero questo presupposto, perché di regola il fascicolo può essere individuato sulla base di altri elementi (nomi delle parti), che consentono quindi di forzare il deposito; ordinanza riferita a un caso in cui l esito negativo era stato comunicato prima della scadenza del termine. In senso diverso è pero la circolare ministeriale del 23/10/2015, in cui si afferma che Le cancellerie, in presenza di anomalie del tipo Warn o Error, dovranno dunque, ove possibile, accettare il deposito, avendo tuttavia cura di segnalare al giudice ogni informazione utile in ordine all anomalia riscontrata. Altra ord. Trib. Torino, che per la rimessione attribuisce astratto rilievo al grave ritardo dell ufficio nell effettuare i controlli manuali e rifiutare l atto, cosa però non verificatasi nella specie. La peculiarità di questo caso consiste inoltre nel fatto che anche l altra parte aveva sbagliato l indicazione del Nrg, ma nell intestazione dell atto e non nel file informatico, cosicché il suo atto era stato accettato e l errore materiale ritenuto innocuo. Orientamento B) Provvedimenti di merito che considerano non perfezionato il deposito e accolgono l istanza di rimessione in termini: Trib. Milano, in presenza di una terza pec contenente la segnalazione della

6 presenza di un errore imprevisto e della necessità di ulteriori verifiche da parte dell ufficio e non di un errore fatale. In questo senso anche Cass /2016, che - in presenza della ricevuta di avvenuta consegna (pec 2) e dell esito positivo dei controlli automatici (pec 3), con successivo rifiuto dell atto da parte della cancelleria per anomalia non risolvibile ha applicato l istituto della rimessione in termini, a causa dell affidamento riposto nell esito positivo del deposito, ingenerato dalle prime tre comunicazioni via pec ; particolarità della sentenza: deposito di un atto il 26/05/2014 (quindi prima dell obbligatorietà del 30/06/2016), in un Tribunale (Napoli) per il quale non era stato messo il decreto dirigenziale ex art. 35 Dm 44/2011. Trib. Milano: decisive le risultanze della terza ricevuta. Orientamento C). Trib. Torino, ord. 23/12/2016, pubblicata sul portale ilprocessotelematico.it, con nota di Pietro Calorio, Deposito telematico su registro errato valido anche in caso di rifiuto da parte della Cancelleria. Per quanto concerne lo svolgimento del processo, va rilevato che nella memoria del 04/11/2016 l attrice ha rinnovato l istanza di revoca dell ordinanza del 05/02/2016, che ha rimesso in termini per la costituzione la Morina Mauro & C. Sas, a seguito del rifiuto da parte della cancellaria della comparsa di risposta del 29/01/2016, che indicava un errato registro (Lavoro anziché Contenzioso Civile) (cfr. mem. 04/11/2016 p. 2). La natura della questione rende necessario osservare che, ai sensi dell art. 16 bis c. 7 Dl 179/2012, il deposito con modalità telematiche si ha per avvenuto al momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna da parte del gestore di posta elettronica certificata del ministero della giustizia ; a livello di fonti secondarie, analoga è la previsione dell art. 13 c. 2 Dm 44/2011, secondo cui i documenti informatici si intendono ricevuti dal dominio giustizia nel momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna da parte del gestore di posta elettronica certificata del Ministero della giustizia. In applicazione di tali norme, nella specie è da ritenere che la convenuta si sia tempestivamente costituita il 29/01/2016, come dimostrato dalla relativa ricevuta di avvenuta consegna (cfr. doc. 3 all. mem. 03/02/2016), non rilevando al riguardo il successivo rifiuto dell atto da parte della cancelleria in data 01/02/2016, derivante dal fatto il procedimento è della VI Sez. Civile del

7 Tribunale e non della Quinta Civile Sez. Lavoro (cfr. doc. 5 all. mem. 03/02/2016). Invero, come già affermato da questo Tribunale nell ordinanza del 13/05/2016 nella causa Nrg 32325/2015, l accettazione dell atto da parte della cancelleria non concorre a integrare la fattispecie del deposito, ma riguarda il mero inserimento dell atto nel fascicolo digitale, non potendosi ammettere che anomalie che bloccano l inserimento nel fascicolo sortiscano l effetto di travolgere retroattivamente il deposito. E infatti opportuno evitare per gli atti telematici che meri errori materiali, anche di piccola entità e privi di rilevanza negli atti analogici, comportino gravi conseguenze processuali, in ipotesi in cui potrebbe non applicarsi l istituto della rimessione in termini ex art. 153 Cpc, che presuppone la non imputabilità della causa della decadenza. In questo caso, è pertanto da ritenere che il nuovo invio della comparsa di risposta abbia esclusivamente comportato l eliminazione dell errore materiale che impediva l inserimento nel fascicolo di un atto già ritualmente depositato, poiché, come risulta anche dal punto 7.1 della circolare ministeriale del 23/10/2015, il sistema informatico non consente ancora il trasferimento del fascicolo telematico dall uno all altro registro. Ne discende la revoca dell ordinanza del 05/02/2016, dovendosi ritenere depositata la comparsa di risposta del 29/01/2016. Soluzione analoga in altro caso: Trib. Torino ord. 01/02/2017, pubblicata sul portale ilprocessotelematico.it, con nota di Pietro Calorio, Il deposito affetto da errore fatale è valido anche in caso di rifiuto da parte della Cancelleria. rilevato che la convenuta ha chiesto la rimessione in termini per il deposito dei documenti n , a seguito del rifiuto degli stessi in data 13/10/2016 da parte della cancelleria per un Errore fatale, consistente in particolare in un Errore inatteso durante la verifica firma in relazione agli allegati n. 33, 42 e 58; ritenuto nella specie, in applicazione di questi principi, che i citati documenti siano stati tempestivamente depositati il 12/10/2016, come dimostrato dalla relativa ricevuta di avvenuta consegna, non rilevando al riguardo il successivo rifiuto da parte della cancelleria in data 13/10/2016, atteso che l errore ha riguardato esclusivamente tre allegati su trentotto, inviati

8 in formato Pdf, che sono stati poi accettati dalla cancelleria sempre il 13/10/2016, dopo un ulteriore invio, privo di significative differenze rispetto a quello del giorno precedente. Condivisibile il provvedimento del Trib. Torino che dispone la rimessione in termini in caso di ricevuta di avvenuta consegna generata in ritardo di un giorno per malfunzionamento del sistema. Il mancato inserimento dell atto nel fascicolo pone un problema di rimessione in termini per la controparte, non essendo visibile e leggibile dal giudice e dalla controparte. Sulla rilevanza della ricevuta di avvenuta consegna, cfr. Cass /2016, in materia di notificazione del ricorso ex art. 15 L. Fall., ma sul versante del destinatario privato e non dell ufficio giudiziario; irrilevante il fatto che il messaggio sia stato accantonato nella casella doi posta indesiderata e in modalità spam; Questione 4: norme tecniche; nel rispetto della normativa anche regolamentare concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici. Norme tecniche richiedono che la l atto sia in formato PDF nativo digitale e non in formato PDF immagine. Atto PDF immagine: diverse soluzioni giurisprudenziali:); nullità, in quanto l atto non raggiunge lo scopo, non essendo navigabile da ogni attore del processo (Trib. Livorno); inammissibilità (Trib. Roma); Mera irregolarità: Trib. Trani, Trib. Vercelli, Trib. Milano, che precisa che la navigabilità dell atto esula dallo scopo dello stesso e affronta il problema della regolarizzazione, precisando che essa è opportuna quando è possibile contemporanemente la prosecuzione del giudizio, mentre non lo è per gli atti conclusivi, in quanto ciò comporterebbe una retrocessione del processo assolutamente non necessaria e incompatibile con il prevalente principio della ragionevole durata del processo,

9 Cass. Sez. Un. 7665/2016: controricorso recapitato telematicamente con estensione.doc in luogo del formato.pdf ; non lesione del diritto di difesa; Cass /2016: con riferimento a una comunicazione di cancelleria inviata in formato pdf.zip, anziché in formato pdf, si afferma che il formato zip non muta il contenuto del documento, ma serve soltanto al fine di comprimere il file in sede di trasmissione ; si può esigere dal difensore l utilizzo di una idonea configurazione del computer tale da consentire l accesso al formato compresso.