AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE ENNA

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1 Allegato alla delibera n. del REGIONE SICILIANA AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE ENNA PIANO DELLA PERFORMANCE

2 Presentazione Il legislatore con il D.Lgs 150/2009 ha introdotto il concetto di performance al fine di garantire l efficacia e l efficienza dell azione della Pubblica Amministrazione. La performance è il contributo che l azienda apporta attraverso la propria azione al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi prefissati nonché alla soddisfazione dei bisogni per i quali è stata costituita. Il Piano della performance, definito dall art.10 c.1 del D.Lgs 150 del 27 ottobre 2009, è il documento di programmazione triennale che rappresenta agli organi superiori, ai dirigenti ed agli stakeholder, gli obiettivi, gli indicatori, i target che l Amministrazione intende raggiungere nel triennio; su tali elementi (obiettivi, indicatori, target) si baserà poi la misurazione, la valutazione e la rendicontazione della performance. Più nel dettaglio il Piano è lo strumento che dà avvio al ciclo di gestione della performance (art. 4 D.Lgs. 150/09). Esso indica (art. 10 D.Lgs. 150/09): gli obiettivi aziendali strategici ed operativi; le modalità ed il processo seguiti per la formulazione degli obiettivi; gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance; gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale ed i relativi indicatori. Essendo un atto di programmazione pluriennale, con pianificazione delle attività per l anno in corso, il Piano è modificabile con cadenza annuale in relazione a: obiettivi definiti in sede di programmazione regionale e negoziazione degli obiettivi con l Assessorato Regionale della Salute; modifiche del contesto interno ed esterno di riferimento; modifica della struttura organizzativa e delle modalità di organizzazione e funzionamento dell Azienda. Nel contesto attuale, caratterizzato dalla necessità di portare avanti importanti cambiamenti nell organizzazione della rete dei servizi sanitari (D.A. n. 46 del 14 gennaio ) quale risposta all emergere di nuovi bisogni di salute da un lato e dall'altro alla necessità di attenersi a ben precisi vincoli di bilancio, il Piano della Performance può contribuire al raggiungimento di importanti vantaggi per l Azienda. Esso può consentire di - individuare e incorporare le attese dei portatori di interesse (stakeholder) - favorire una effettiva accountibility e trasparenza - rendere più efficaci i meccanismi di comunicazione interna ed esterna, - favorire il coordinamento fra le diverse funzioni e strutture organizzative Pertanto con il presente Piano l Azienda, nel dichiarare i propri obiettivi, fornisce anche un input per la realizzazione di un percorso di integrazione delle istanze degli stakeholder (esterni e interni) e di ricerca condivisa di soluzioni, all interno di un quadro normativo articolato e complesso e di un contesto socioculturale che lo è altrettanto e in cui il cittadino richiede in maniera sempre più pressante di avere un ruolo attivo e consapevole nella tutela della propria salute. IL DIRETTORE GENERALE Dr. Giovanna Fidelio 1

3 INDICE 1. Presentazione del Piano e indice 2. Sintesi delle informazioni di interesse per il cittadino e gli stakeholder esterni 2.1 Chi siamo 2.2 Cosa facciamo 2.3 Come operiamo 3. Identità 3.1 L amministrazione in cifre 3.2 Mandato istituzionale e missione 3.3 Albero della performance 4. Analisi del contesto 4.1 Analisi del contesto esterno 4.2 Analisi del contesto interno 5. Obiettivi strategici 6. Dagli obiettivi strategici agli obiettivi operativi 6.1 Obiettivi assegnati al personale dirigenziale 7. Il processo seguito e le azioni di miglioramento del Ciclo di gestione delle performance 7.1 Fasi, soggetti e tempi del processo di redazione dl Piano 7.2 Coerenza con la programmazione economico-finanziaria e di bilancio 7.3 Azioni per il miglioramento del Ciclo di gestione delle performance 8. Integrazione del Piano della Performance con il Piano della Trasparenza e Anticorruzione ALLEGATI: All.1 C.E. Bilancio Preventivo Provvisorio All.2 Obiettivi Strategici ed Operativi All.3 Analisi SWOT 2

4 2. Sintesi delle informazioni di interesse per il cittadino e gli stakeholder esterni 2.1 Chi siamo L A.S.P. di Enna è stata costituita con la L.R. n. 5/2009; è un ente dotato di personalità giuridica pubblica e di autonomia imprenditoriale e subentra nelle funzioni, nelle attività e nelle competenze alle soppresse Azienda USL n. 4 di Enna e Azienda Ospedaliera Umberto I di Enna. La sede legale dell Azienda si trova ad Enna, Viale Armando Diaz, n. 7/9, con codice fiscale e partita IVA n Il logo con cui si identifica l Azienda è quello di seguito rappresentato: Il sito istituzionale è il seguente: L ambito territoriale dell ASP comprende l intera provincia di Enna (di cui fanno parte i comuni di Enna, Calascibetta, Catenanuova, Centuripe, Valguarnera, Villarosa, Piazza Armerina, Aidone, Barrafranca, Pietraperzia, Nicosia, Cerami, Gagliano Castelferrato, Sperlinga, Troina, Agira, Assoro, Leonforte, Nissoria, Regalbuto) e il Comune di Capizzi in provincia di Messina. Il territorio aziendale è suddiviso in 4 Distretti Sanitari: Distretto Sanitario di Enna, comprendente i Comuni di Enna, Calascibetta, Catenanuova, Centuripe, Valguarnera e Villarosa; Distretto Sanitario di Piazza Armerina comprendente i Comuni di Piazza Armerina, Aidone, Barrafranca e Pietraperzia; Distretto Sanitario di Nicosia comprendente i Comuni di Nicosia, Capizzi, Cerami, Gagliano C.to, Sperlinga e Troina; Distretto Sanitario di Agira, comprendente i Comuni di Agira, Assoro, Leonforte, Nissoria e Regalbuto. La L.R. n. 5/09, modificata e integrata con la successiva L.R. 5/2014, ha individuato inoltre le seguenti macrostrutture organizzative: 3

5 Distretto ospedaliero EN 1, costituito dallo stabilimento ospedaliero Umberto I di Enna e dallo stabilimento ospedaliero M. Chiello di Piazza Armerina; Distretto ospedaliero EN 2, costituito dallo stabilimento ospedaliero Basilotta di Nicosia e dallo stabilimento ospedaliero Ferro-Branciforti-Capra di Leonforte. Gli organi dell ASP sono il Direttore Generale - coadiuvato dal Direttore Amministrativo e dal Direttore Sanitario - il Collegio di Direzione e il Collegio Sindacale L Atto Aziendale ed il Regolamento di Organizzazione e Funzionamento, pubblicati sul sito istituzionale, descrivono le funzioni per l area di competenza. Strutture Organizzative Aziendali L Azienda realizza i propri fini istituzionali attraverso le unità operative che direttamente fanno capo alla Direzione Strategica, attraverso le articolazioni dell ambito sanitario ospedaliero e territoriale, attraverso i Dipartimenti (articolati al loro interno in strutture complesse e strutture semplici). L organizzazione dipartimentale rappresenta il modello ordinario di gestione operativa di tutte le strutture aziendali; i dipartimenti, comunque essi siano definiti (strutturali, funzionali, transmurali, etc) svolgono funzioni di coordinamento per lo svolgimento di attività complesse. Tali attività sono realizzate attraverso l uso integrato di spazi e di risorse (umane e tecnologiche) appartenenti alle articolazioni interne (Unità Operative). Tale modello organizzativo è schematizzata nel documento Strutture organizzative aziendali pubblicato nel sito intranet aziendale e sul sito istituzionale. Di seguito sono rappresentati l organigramma aziendale (aggiornato con le modifiche di cui alla L.R. 5/2014, che ha soppresso i Coordinamenti territoriale, dei Distretti Ospedalieri Enna 1 ed Enna 2) e le strutture organizzative aziendali come definite nell Atto Aziendale. 4

6 ORGANIGRAMMA 2.2 Cosa facciamo L Azienda svolge funzioni di tutela e di promozione della salute sia individuale che collettiva della popolazione residente e/o presente, attraverso attività di educazione alla salute, prevenzione, cura degli stati di malattia e recupero della salute, volte a garantire la migliore qualità di vita possibile. Le scelte sanitarie sono effettuate in coerenza con le politiche nazionali e regionali, curando l integrazione con le altre aziende - sanitarie e non - operanti sul territorio e con il coinvolgimento delle componenti sociali, politiche, economiche e di volontariato. L azione dell Azienda si ispira a criteri di efficacia, di appropriatezza, di efficienza, di equità, di professionalità, in un quadro di compatibilità con le risorse disponibili. Essa è vincolata al principio della trasparenza in ragione del quale l Azienda rende visibili e certi gli impegni dell organizzazione e le relative garanzie mediante l impiego di strumenti adeguati. L Azienda persegue obiettivi di miglioramento della qualità a tutti i livelli, sia con riferimento ai servizi offerti alla popolazione (innovazione tecnologica, percorsi di accreditamento, sicurezza dei pazienti), sia con riferimento alla valorizzazione dei propri dipendenti (benessere organizzativo, percorsi di riqualificazione/formazione intra ed extra-aziendali). 5

7 2.3 Come operiamo L Azienda persegue le sue finalità attraverso le proprie articolazioni operative, come definite nell Atto aziendale e nel Regolamento di organizzazione e funzionamento. Il modello operativo fondamentale è il Dipartimento con le sue articolazioni (unità operative complesse e semplici). Al Dipartimento si affiancano le Unità operative complesse e semplici dei Distretti Ospedalieri e dell ambito territoriale, nonché le Unità operative che direttamente fanno capo alla Direzione Aziendale. Per una dettagliata descrizione dell organizzazione e del funzionamento aziendali si rimanda agli allegati all Atto Aziendale e al Regolamento sopra citato. Accanto alle diverse articolazioni organizzative l Atto Aziendale individua le competenze attribuite ai Direttori di Dipartimento ed agli altri Direttori di struttura complessa. I dirigenti esercitano le proprie funzioni di attuazione e gestione degli atti di indirizzo e programmazione annuale delle attività nel rispetto delle proprie competenze professionali o gestionali ed in relazione agli obiettivi di budget concordati; sono responsabili dell attività e della gestione negli ambiti di competenza e dei relativi risultati. Come già detto, l assetto organizzativo di tipo dipartimentale è il modello ordinario di gestione operativa di tutte le attività dell Azienda. I Dipartimenti strutturali hanno la responsabilità gestionale diretta delle risorse loro assegnate, ivi compresa la gestione del personale e la gestione degli accessi degli operatori del Dipartimento agli istituti contrattuali nei limiti di spesa fissati dalla Direzione Generale. I Dipartimenti funzionali hanno come principale obiettivo quello di migliorare la pratica clinico assistenziale, favorendo l acquisizione e il mantenimento di competenze tecnico-professionali adeguate, definendo percorsi diagnostico-terapeutico- assistenziali che possono caratterizzare le diverse articolazioni organizzative afferenti. Le Strutture Complesse (o Unità Operative Complesse) sono articolazioni aziendali in cui si concentrano competenze professionali e risorse (umane, tecnologiche e strumentali), finalizzate allo svolgimento di funzioni di amministrazione, di programmazione, oppure di produzione di prestazioni e di servizi sanitari. In virtù di tale complessità, queste strutture costituiscono centri di responsabilità all interno del processo di budget. Le Strutture Semplici (o Unità Operative Semplici) sono contrassegnate da un sistema di produzione con significativo valore economico (sia in termini di tecnologie utilizzate che di risorse umane assegnate) che assicuri attività riconducibili ad una linea di produzione chiaramente individuabile. 6

8 3. Identità 3.1 L amministrazione in cifre La struttura organizzativa L ASP di Enna attraverso le sue articolazioni organizzative serve una popolazione di abitanti (dato al ). Articolazioni organizzative: Distretti sanitari Presidi ospedalieri Dipartimenti U.O.O. Strutture operative complesse ( U.O.C.) Strutture operative semplici (all interno di UOC o a valenza dipartimentale) L Azienda è articolata in 4 Distretti Sanitari: Distretto di Enna Distretto di Piazza Armerina Distretto di Agira Distretto di Nicosia Sul territorio insistono 4 Presidi Ospedalieri, organizzati in due Distretti Ospedalieri come di seguito indicato: Distretto Ospedaliero EN 1. Ospedale Umberto I - Enna Ospedale Chiello - Piazza Armerina Distretto Ospedaliero EN 1. Ospedale Ferro - Branciforti - Capra -Leonforte Ospedale Basilotta Nicosia L'Atto Aziendale individua i seguenti Dipartimenti Dipartimenti Strutturali Dipartimento di Prevenzione per la Salute Dipartimento di Prevenzione Veterinario Dipartimento di Salute Mentale Dipartimenti funzionali Dipartimento di emergenza e accettazione Dipartimento di Medicina Dipartimento di Chirurgia Dipartimento dei Servizi Dipartimento di diagnostica per immagini Dipartimento del farmaco Dipartimento Materno-Infantile Dipartimento per l Integrazione socio-sanitaria e delle cure primarie Dipartimento Amministrativo 7

9 Di seguito sono riportate in tabelle le UOC sanitarie dell area ospedaliera e dell area territoriale in atto operative: Dipartimento di Chirurgia Distretto Ospedaliero Enna 1 Stabilimenti di Enna e Piazza Armerina "Umberto I " Enna "Chiello" Piazza Armerina Chirurgia Generale Chirurgia Generale Oculistica Ortopedia e Traumatologia Ostetricia e Ginecologia Otorinolaringoiatria Urologia Dipartimento di Medicina Cardiologia -UTIC Dermatologia Geriatria Malattie Infettive Ortopedia e Traumatologia Medicina Interna Medicina Interna Nefrologia Emodialisi Nefrologia Emodialisi Neonatologia-UTIN-Pediatria Pediatria Neurologia Oncologia Medica Riabilitazione Dipartimento dei Servizi S.S. Anestesia - Rianimazione Anestesia S.S. Anatomia Patologica Medicina Trasfusionale Medicina Trasfusionale S.S. Patologia Clinica Patologia Clinica S.S. Radiologia Radiologia S.S. Direzione Medica di Presidio Medicina Nucleare MCAU- Pronto Soccorso Pronto soccorso S.S. 8

10 Dipartimento di Chirurgia "Basilotta" Nicosia Distretto Ospedaliero Enna 2 Stabilimenti di Nicosia e Leonforte "F.B.C." Leonforte Chirurgia Generale Chirurgia Generale Ortopedia e Traumatologia Ostetricia e Ginecologia Dipartimento di Medicina Cardiologia -UTIC Medicina Gen.- Lungodegenza Medicina Generale Emodialisi Pediatria Dipartimento dei Servizi S.S. Riabilitazione Anestesia - Rianimazione Anestesia S.S. Medicina Trasfusionale Patologia Clinica Patologia Clinica S.S. Radiologia Radiologia S.S. Direzione Medica di presidio Pronto soccorso S.S. Pronto soccorso S.S. 9

11 Assistenza Distrettuale Direz.Distretto Sanitario di Enna Direz.Distretto Sanitario di Nicosia Dipartimento del Farmaco Area Territoriale Direz.Distretto Sanitario di Agira Direz.Distretto Sanitario di Piazza Armerina Farmacia Ospedaliera Farmacia Territoriale Dipartimento per l'integrazione socio-sanitaria delle cure primarie Assistenza Sanitaria di Base e cure domiciliari Assistenza Riabilitativa Assistenza Specialistica Dipartimento di Prevenzione per la Salute Igiene degli Ambienti di Vita e Sanità Pubblica Igiene degli Alimenti e Nutrizione Laboratorio di Sanità Pubblica Dipartimento di Prevenzione Veterinaria Medicina Legale fiscale e necroscopica Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Impiantistica ed Antinfortunistica Sanità Animale Igiene degli Allevamenti e delle produzioni zootecniche Igiene della Produzione degli alimenti di origine animale e loro derivati Dipartimento Salute Mentale Modulo Dipartimentale - Enna 1 U.O.C. Dipartimentale delle Dipendenze Patologiche U.O. Distretto Nicosia igiene degli alimenti origine animale Modulo Dipartimentale - Enna 2 U.O.C. Dipartimentale Neuropsichiatria Infantile 10

12 Le strutture ospedaliere sopra riportate, sviluppano i seguenti posti letto: Regime Struttura Distribuzione dei posti letto anno 2015 PL Strutturali Mod. HSP 12 PL Operativi Mod. HSP 22bis P.L. ordinari P.L. DH P.L. ordinari P.L. DH S.O. Umberto I Acuti S.O. Chiello S.O. Basilotta S.O. Ferro- Branciforte- Capra Totale Posti letto per acuti Lungodegenza S.O. Basilotta S.O. Chiello Totale Posti letto per lungodegenze Riabilitazione S.O. Umberto I post acuzia S.O. Ferro- Branciforte- Capra Totale Posti letto per riabilitazione post acuzia Totale Posti letto effettivi L offerta relativa all assistenza ambulatoriale è garantita dalle strutture riepilogate nei seguenti prospetti: Tipo struttura Distribuzione per livello di assistenza delle strutture a gestione diretta (alcune strutture espletano più tipologia di assistenza) Attività clinica Diagnostica strumentale e per immagini Attività di laboratorio Attività consultorio familiare Assistenza psichiatrica Assistenza per tossicodipe ndenti Assistenza AIDS Assistenza idrotermale Assistenza agli anziani Assistenza ai disabili fisici Assistenza ai disabili psichici Assistenza ai malati terminali Ambulatorio/ Laboratorio Struttura residenziale Struttura semiresidenziale Altro tipo di struttura

13 Distribuzione per livello di assistenza delle strutture convenzionate (alcune strutture espletano più tipologia di assistenza) Tipo struttura Attività clinica Diagnostica strumentale e per immagini Attività di laboratorio Attività consultorio familiare Assistenza psichiatrica Assistenza per tossicodipe Assistenza ndenti AIDS Assistenza idrotermale Assistenza agli anziani Assistenza ai disabili fisici Assistenza ai disabili psichici Assistenza ai malati terminali Ambulatorio/ Laboratorio Struttura residenziale 1 2 Struttura semiresidenziale 1 1 Altro tipo di struttura Relativamente alla medicina generale, l Azienda opera mediante 150 medici di base, che assistono complessivamente una popolazione pari a unità, e 28 pediatri, che assistono complessivamente una popolazione pari a unità. Le risorse umane Di seguito si riportano riepilogati i dati al 30/09/2015 relativi ai dipendenti dell ASP specificando che i quadri sinottici riportano le unità di personale in termini di FTE (Full Time Equivalent) includendo quindi anche i rapporti a tempo determinato, a differenza del quadro economico, riferito solo al personale di ruolo a tempo indeterminato: 12

14 Ruolo Profilo Nro Dip. Costo medio Amministrativo Professionale Sanitario Assistente amministrativo-accoac ,76 Coadiutore amministrativo-accoac ,58 Collaboratore amministrativo-accoac ,37 Commesso-ACCOAC ,16 Dirigenti amministrativi-addnad ,65 Amministrativo Totale ,52 Assistente religioso-pccipc ,89 Avvocato-PDDHPD ,51 Ingegnere-PDDHPD ,00 Personale religioso in convenzione-pccipc ,26 Professionale Totale ,66 Assistente sanitario-scccia ,00 Biologo-SDDBAA ,80 Chimico-SDDBAA ,97 Educatore professionale-sccdrr ,08 Farmacista -SCOQFA ,95 Fisioterapista-SCCDRR ,83 Infermiere generico-scccii ,48 Infermiere pediatrico-scccii ,90 Infermiere-SCCCII ,41 Logopedista-SCCDRR ,49 Medico-SDDAMM ,60 Ortottista assistente di oftalmologia-sccdrr ,12 Ostetrica-SCCCIA ,19 Pedagogista-SDDBAA ,91 Psicologo-SDDBAA ,39 Puericultrice-SCCEAT ,70 Tecnico audiometrista-sccdrr ,33 Tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro-sccftp ,31 Tecnico sanitario di laboratorio biomedico-sccetd ,33 Tecnico sanitario di radiologia medica-sccetd ,32 Veterinario-SDDAMA ,42 Sanitario Totale ,52 Analista-TDDLDT ,90 Assistente sociale-tccmts ,63 Assistente tecnico-tccmta ,17 Ausiliario specializzato-tccmta ,72 Collaboratore tecnico-tccmta ,15 Operatore socio sanitario-tccmtt ,20 Operatore tecnico addetto all'assistenza-tccmtt ,33 Operatore tecnico-tccmta ,05 Ortottista assistente di oftalmologia-sccdrr ,12 Sociologo-TDDLDT ,65 Tecnico Totale ,92 Totale complessivo ,62 13

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18 Le risorse economico-finanziarie Dal punto di vista istituzionale, la Regione è l interlocutore principale per l Azienda, soprattutto perché il finanziamento è definito dall Assessorato regionale, che orienta il governo economico con la programmazione sanitaria espressa nel Piano Socio Sanitario. In concreto significa che la Regione ha in carico la gestione della politica sanitaria rivolta ai propri cittadini e la realizza attraverso l attività delle aziende sanitarie, per le quali individua le priorità di intervento attraverso la definizione e l assegnazione di specifici obiettivi, che sono definiti sia nel Piano Sanitario Regionale, sia negli obiettivi di mandato conferiti ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie. Il Bilancio di Previsione rappresenta il punto di partenza nell individuazione delle risorse finanziarie a disposizione. Il dettaglio riportato nell allegato 1 evidenzia gli elementi più significativi e gli scostamenti dei dati rilevati rispetto al dato stimato per l anno 2015 calcolato proiettando al 31/12/2015 il CE III Tim Mandato istituzionale e missione La missione istituzionale dell'asp di Enna è quella di tutelare la salute, sia individuale che collettiva, della popolazione residente nel proprio ambito territoriale, garantendo ad essa la migliore qualità di vita possibile e di assicurare i livelli uniformi di assistenza indicati nel Piano Sanitario Nazionale e nel Piano Sanitario Regionale. Tale obiettivo è perseguito fornendo servizi erogati direttamente o da altre strutture del SSN, pubbliche o private accreditate. L Azienda, nell'ambito delle risorse disponibili ed in coerenza con la programmazione sanitaria nazionale e regionale, assicura agli utenti, in relazione al fabbisogno assistenziale, l'accesso informato e la fruizione appropriata e condivisa dei servizi sanitari di diagnosi, cura e riabilitazione, nonché di prevenzione e di educazione alla salute. Al centro della missione aziendale sono : l utente, al quale garantire il servizio in campo assistenziale e socio-assistenziale; la comunità, verso la quale l organizzazione si relaziona rispetto al mandato; il professionista e l organizzazione stessa, che debbono garantire coerenza, qualità, continuità e compatibilità etica ed economica nell erogazione del servizio 3.3 Albero della performance L'Albero della performance è la mappa logica che rappresenta i legami tra mandato istituzionale, mission, aree di intervento, obiettivi strategici ed obiettivi operativi. Le linee programmatiche Nazionali e Regionali sono declinate, dall Assessorato regionale della salute, in obiettivi assegnati alla direzione strategica rispetto ai quali è valutata la relativa attività manageriale. I suddetti obiettivi sono successivamente tradotti in obiettivi operativi, assegnati ai centri di responsabilità identificati con le posizioni dirigenziali aventi autonomia gestionale e organizzativa. 17

19 L Assessorato Regionale ad oggi non ha assegnato ai Direttori Generali gli obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi di valenza annuale; nelle more, l Azienda al fine di rispettare la tempistica del Ciclo di Gestione della Performance e di garantire la necessaria continuità alle azioni già previste nel Piano Triennale della Performance , intende proiettare in avanti gli obiettivi e le azioni i cui target di riferimento presentano parametri di misurazione ritenuti validi per l'anno 2016 dalla Direzione Strategica, per la realizzazione delle competenze istituzionali in coerenza ai principi di qualità, efficienza e correttezza dell'utilizzo delle risorse. Nel presente Piano vengono definiti obiettivi strategici ed operativi in materia di Trasparenza e di Prevenzione della Corruzione, di efficienza organizzativa ed appropriatezza clinica, di qualificazione e riordino dell'assistenza ospedaliera e dell'assistenza territoriale, miglioramento della prevenzione. Per quanto sopra si schematizzano di seguito gli obiettivi maggiormente indicativi ai fini della misurazione e valutazione della performance aziendale. 18

20 MISSION La missione istituzionale dell'asp di Enna è quella di tutelare la salute, sia individuale che collettiva, della popolazione residente nel proprio ambito territoriale, per consentire alla stessa la migliore qualità di vita possibile e assicurare i livelli uniformi di assistenza indicati nel Piano Sanitario Nazionale e nel Piano Sanitario Regionale OBIETTIVO STRATEGICO A Obiettivi particolari di salute e di funzionamento dei servizi OBIETTIVO STRATEGICO B Obiettivi generali a valenza triennale A1 Piano Attuativo Aziendale (P.A.A.) B1 Equilibrio bilancio B2 Fondi Europei A2 Esiti B3 Contenimento spesa A3 Progetti di miglioramento organizzativo B4 Flussi Informativi B5 Disposizioni reg.li ALPI 19

21 A Obiettivi particolari di salute e di funzionamento dei servizi A1 P.A.A. A2 ESITI A3 MIGLIORAMENTO ORGANIZZATIVO A1.1 Redazione e approvazione del P.A.A. A1. 2 Realizzazione delle azioni previste dal P.A.A. A2.1 Tempestività intervento per frattura femore (over 65) A2.2 Riduzione incidenza parti cesarei (donne non precesarizzate) A2.3 Tempestività esecuzione PTCA (in caso di IMA STEMI) A2.4 Colecistectomia laparoscopica entro 3 giorni A3.1 Gestione autonoma nuovi flussi A3.2 Qualità strutture ospedaliere (prospettiva del cittadino) A3.3 Incremento utilizzo Day Service A3.4 Standard sicurezza punti nascita A3.5 Redazione modelli LA 20

22 B Obiettivi generali a valenza triennale B1 Equilibrio di bilancio B2 Utilizzo risorse derivanti dai Fondi Europei (PO FESR) B3 Contenimento spesa riferita a - personale - farmaceutica - beni e servizi B4 Rispetto direttiva Flussi informativi (Decreto interdipartimentale n. 1174/08 e Circ. Ass. n. 217 del ) B5 Osservanza disposizioni regionali ALPI (L. 120/2007) 21

23 C Obiettivi di integrazione con il programma di trasparenza e integrità e il piano prevenzione della corruzione C1 Migliorare l'accesso del cittadino alle informazioni previste in tema di trasparenza. C2 Consolidamento dei processi e cultura aziendale per la piena attuazione delle misure previste nel PTPC C1.1 Rispetto degli obblighi in materia di pubblicazione ed accesso agli atti (D.Lgs 33/2013) C2.1 Programmazione e realizzaione di percorsi formativi interni in materia di anticorruzione C1.2 Dematerializzazione documentale C2.2 Attuazione delle misure e delle azioni correttive previste nellla mappatura rischi del PTPC C1.3 Miglioramento del grado di soddisfazione e di qualità percepita da parte dei cittadini in relazione alle modalità di accesso e delle informazioni 22

24 4. Analisi del contesto 4.1 Analisi del contesto esterno L ASP di Enna opera su tutto il territorio della provincia di Enna, comprende inoltre il Comune di Capizzi (ME) per un estensione territoriale complessiva di 2.632,17 Kmq e una popolazione residente al di abitanti (provincia di Enna: abitanti; comune di Capizzi: abitanti); rispetto al dato del si registra un calo della popolazione, che interessa sia la provincia di Enna (-0.73%), sia il comune di Capizzi (-1.89%) (dati ISTAT). Si riportano nel riquadro alcune informazioni di carattere generale sul territorio e alcuni dati demografici. Nelle tabelle sono riportati dati più dettagliati. 1.1 Il territorio Il territorio della provincia di Enna è in prevalenza collinare, con modeste pianure; i rilievi montuosi principali sono i monti Erei, di modesta altitudine, che occupano la parte centrale e meridionale del territorio, e, a nord, i Nebrodi, di altitudine più considerevole, le cui vette più alte oscillano tra i 1200 m del Monte Altesina e i 1500 m del Sambughetti. Enna, che sorge ad una altitudine superiore ai 900 m sul mare, è il capoluogo di provincia più alto d Italia, mentre Troina è il comune più alto della Sicilia (oltre 1200 m). Una vasta conca basso-collinare è rappresentata dalla Valle del fiume Dittaino, che ha scavato un solco profondo che da Enna degrada sino alla pianura, al cui interno l altitudine media di m sul livello del mare ha favorito lo sviluppo di attività agricole ed industriali. Il territorio ospita diversi laghi, per la maggior parte artificiali; nei maggiori è praticabile la pesca, ad eccezione che nel Lago di Pergusa, sotto vincolo di riserva naturale. 1.2 Profilo demografico La provincia di Enna comprende venti comuni che ricoprono una superficie totale di Kmq, con una densità di 67 ab./kmq. Con residenti Enna è la provincia meno popolata della Sicilia (dato ISTAT ). La densità demografica ( 6 7, 2 a b / K m q ) è molto al di sotto della media nazionale (201 ab./kmq) e regionale (197 ab./kmq). Alla data del si registrano un indice di vecchiaia pari a 157.1, un indice di dipendenza strutturale pari a 53.8, un indice di natalità pari a 7.4 ( ), un incremento della popolazione straniera residente rispetto all anno precedente del 9.8%; tali dati descrivono una situazione di crescita di bisogni da parte di alcune fasce di popolazione fragili (anziani, immigrati) e, di conseguenza, la necessità di servizi ad esse dedicati. 1.3 Qualità della vita Su Il Sole 24 ore del sono stai pubblicati i dati relativi all indagine che annualmente il quotidiano conduce sulla qualità della vita nelle province italiane; sono stai presi in considerazione trentasei parametri, raggruppati in sei macroaree: tenore di vita, servizi e ambiente, affari e lavoro, ordine pubblico, popolazione e tempo libero. La provincia di Enna nel 2015 si è collocata al 93 posto (su 110); dati più nel dettaglio sono riportati nella tabella. 23

25 Provincia/Città Metropolitana Popolazione residenti Superficie km² Densità abitanti/km² Numero Comuni 1. Agrigento , Caltanissetta , Catania , Enna , Messina , Palermo , Ragusa , Siracusa , Trapani , Totale , Tab. 1 - Distribuzione della popolazione residente nelle province della Sicilia con l'indicazione dell estensione territoriale e del numero dei comuni. Dati aggiornati al 01/01/2015 (ISTAT). Età Celibi/Nubili Coniugati/e Vedovi Divorziati Maschi Femmine Totale /e /e % % % ,9% ,1% ,9% ,0% ,0% ,6% ,4% ,6% ,1% ,8% ,2% ,5% ,1% ,9% ,3% ,2% ,8% ,3% ,8% ,2% ,0% ,6% ,4% ,4% ,0% ,0% ,0% ,4% ,6% ,5% ,0% ,0% ,3% ,2% ,8% ,6% ,5% ,5% ,1% ,1% ,9% ,7% ,1% ,9% ,4% ,6% ,4% ,6% ,5% ,5% ,6% ,2% ,8% ,2% ,6% ,4% ,8% ,8% ,2% 205 0,1% ,8% 24 63,2% 38 0,0% Totale ,2% ,8% Tab. 2. Distribuzione della popolazione provincia di Enna (ISTAT) 24

26 Piramide delle Età Fig. 1 Il grafico (Piramide delle Età) rappresenta la distribuzione della popolazione residente in provincia di Enna per età, sesso e stato civile al 1 gennaio La popolazione è riportata per classi quinquennali di età sull'asse Y, mentre sull'asse X sono riportati due grafici a barre a specchio con i maschi (a sinistra) e le femmine (a destra). I diversi colori evidenziano la distribuzione della popolazione per stato civile: celibi e nubili, coniugati, vedovi e divorziati. Fig. 2 Struttura della popolazione dal 2002 al L'analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età: giovani 0-14 anni, adulti anni e anziani 65 anni ed oltre. In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione giovane sia maggiore, equivalente o minore di quella anziana. Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio sul sistema lavorativo o su quello sanitario. 25

27 Anno Indice di vecchiaia Indice di dipendenza strutturale Indice di ricambio della popolazione attiva Indice di struttura della popolazione attiva Indice di carico di figli per donna feconda Indice di natalità (x ab.) Indice di mortalità (x ab.) 1 gennaio 1 gennaio 1 gennaio 1 gennaio 1 gennaio 1 gen-31 dic 1 gen-31 dic ,6 55,3 86,6 84,9 26,5 9,9 10, ,1 55,6 84,4 86,7 26,1 9,4 10, ,4 56,0 79,5 87,9 26,1 9,2 10, ,4 56,0 76,3 90,7 25,8 9,5 10, ,2 56,1 73,2 92,2 25,9 9,4 9, ,4 55,9 75,3 94,8 25,8 9,1 10, ,0 55,4 79,5 96,6 26,4 9,2 10, ,6 54,1 85,9 98,6 26,2 9,0 10, ,7 53,7 92,9 101,5 26,0 8,6 10, ,8 52,5 98,9 104,5 25,6 8,5 10, ,9 53,0 105,7 107,9 25,3 7,7 10, ,0 53,1 108,3 110,5 24,9 7,3 10, ,4 53,5 109,5 112,4 24,6 7,4 11, ,1 53,8 111,0 113,9 24,7 - - Tab. 3 Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente in provincia di Enna. Anno Indice di vecchiaia Indice di dipendenza strutturale Indice di ricambio della popolazione attiva Indice di struttura della popolazione attiva Indice di carico di figli per donna feconda Indice di natalità (x ab.) Indice di mortalità (x ab.) 1 gennaio 1 gennaio 1 gennaio 1 gennaio 1 gennaio 1 gen-31 dic 1 gen-31 dic ,4 59,9 75,1 68,8 24,7 10,2 9, ,4 61,1 70,8 70,6 25,1 12,6 12, ,3 60,2 71,6 73,8 23,9 10,4 13, ,0 59,0 67,3 78,1 25,1 10,7 11, ,9 58,3 66,8 79,3 25,8 11,1 10, ,6 58,2 66,5 81,5 25,9 11,0 11, ,8 58,0 62,2 84,9 26,3 13,1 11, ,0 56,7 62,1 87,8 27,2 12,6 12, ,9 56,5 71,0 92,8 26,5 11,8 10, ,5 56,8 80,8 97,6 26,0 7,1 8, ,4 56,7 83,3 102,2 25,9 10,2 9, ,1 55,7 88,0 105,5 26,6 10,6 14, ,6 55,8 91,3 110,8 25,5 11,7 12, ,7 56,2 89,0 114,7 25,8 - - Tab. 4 Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente nel comune di Capizzi. 26

28 LEGENDA Indice di vecchiaia: rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Ad esempio, nel 2015 l'indice di vecchiaia per la provincia di Enna dice che ci sono 157,1 anziani ogni 100 giovani. Indice di dipendenza strutturale: rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). Ad esempio, teoricamente, in provincia di Enna nel 2015 ci sono 53,8 individui a carico, ogni 100 che lavorano. Indice di ricambio della popolazione attiva: rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100. Ad esempio, in provincia di Enna nel 2015 l'indice di ricambio è 111,0 e significa che la popolazione in età lavorativa è abbastanza anziana. Indice di struttura della popolazione attiva: rappresenta il grado di invecchiamento della popolazione in età lavorativa. È il rapporto percentuale tra la parte di popolazione in età lavorativa più anziana (40-64 anni) e quella più giovane (15-39 anni). Carico di figli per donna feconda: rapporto percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda (15-49 anni). Stima il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici. Indice di natalità: numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti. Indice di mortalità: numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti. Età media: media delle età di una popolazione, calcolata come il rapporto tra la somma delle età di tutti gli individui e il numero della popolazione residente. Da non confondere con l'aspettativa di vita di una popolazione. Provincia Cittadini stranieri Stranieri su popolaz. Totale % Variazione % anno precedente Maschi Femmine Totale % Palermo ,5% 2,79% +8,0% Catania ,3% 2,85% +6,2% Messina ,1% 4,35% +1,8% Ragusa ,8% 7,52% +5,8% Trapani ,4% 3,76% +12,4% Agrigento ,8% 3,03% +8,4% Siracusa ,8% 3,34% +8,9% Caltanissetta ,6% 2,92% +16,9% Enna ,8% 1,84% +9,8% Totale Regione ,4% +7,2% Tab. 5 - Distribuzione della popolazione straniera residente in Sicilia (1 gennaio 2015) 27

29 Fig. 3 - Popolazione straniera residente in provincia di Enna al 1 gennaio Sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia. Fig. 4 - Distribuzione per area geografica di cittadinanza. Gli stranieri residenti in provincia di Enna al 1 gennaio 2015 sono e rappresentano l'1,8% della popolazione residente Fig. 5 - La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 46,1% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Marocco (10,2%) e dalla Tunisia (5,8%). 28

30 Stranieri Comune 924 Enna 497 Piazza A. 186 Regalbuto 178 Nicosia 162 Leonforte 143 Barrafranca 133 Catenanuova Stranieri Comune 124 Troina 118 Centuripe 118 Valguarnera C. 103 Aidone 99 Villarosa 78 Calascibetta 70 Agira Stranieri Comune 53 Assoro 51 Pietraperzia 43 Gagliano Castelferrato 33 Nissoria 27 Cerami 12 Sperlinga 12 Capizzi Tab. 6 - Distribuzione della popolazione straniera residente dei comuni dell'asp Ferme restando i rapporti con gli stakeholders esterni all Azienda (Comuni, Associazioni di volontariato, Comitato consultivo etc.) il 2016 è fortemente caratterizzato dalla recente riorganizzazione della rete ospedaliera definita dal D.A. 46/2015 e che presenta un forte impatto sia rispetto all attuale assetto organizzativo, sia rispetto alla rimodulazione dell offerta inerenti ai livelli di assistenza attesi. Infatti la riforma prevede anche, successivamente alla ristrutturazione aziendale, l adozione di una nuova dotazione organica in linea con i nuovi criteri di ottimizzazione delle risorse. A quanto sopra si aggiungono gli interventi previsti dal Piano Sanitario nazionale e Regionale che stimolano la realizzazione di sistemi integrati ospedale-territorio al fine di ottimizzare le risorse e garantire migliori livelli assistenziali rispetto agli standard di riferimento nazionale. Il quadro esterno si completa con il contesto normativo inerente ad obiettivi di contenimento dei costi concretizzato dall obiettivo finale del pareggio di bilancio. 4.2 Analisi del contesto interno L azienda subisce fortemente la criticità sul fronte del deficit del capitale umano che è stato caratterizzato dal blocco del turn over anche in previsione della suddetta riorganizzazione della rete ospedaliera. 29

31 Benché garantiti i livelli di assistenza, non può non evidenziarsi che il fattore critico relativo alle risorse umane, criticità ormai strutturale nel settore sanitario, ha influenzato significativamente i livelli quantitativi delle prestazioni erogate. Il ricorso al regime di tempo determinato, con lo scopo di sopperire quanto più possibile alla carenza d organico (con particolare riguardo l assistenza ospedaliera), non si rileva una soluzione ottimale atteso che il capitale umano a disposizione dell azienda non ha la caratteristica di stabilità necessaria per un programma di sviluppo professionale adeguato alle esigenze della mission. Inoltre anche l istituto del tempo determinato è soggetto a tetti di spesa tale da non consenti la completa copertura del fabbisogno. Tenendo presente l esigenza di riorganizzazione introdotta dalla rimodulazione della rete ospedaliera, l Azienda ha già proposto all organo regionale preposto, un adeguata dotazione organica che risponda alle esigenze aziendali nel rispetto degli standard previsti per i livelli di assistenza. Sul fronte economico finanziario, al fine di attuare le politiche inerenti al contenimento della spesa, è già introdotto e per il prossimo triennio si intende potenziare e perfezionare un sistema di monitoraggio interno dell impiego razionale delle risorse assegnate. In tale contesto rientra il pieno utilizzo delle risorse assegnate nell ambito dei finanziamenti delle linee progettuali del PSN e PO-FESR. 5. Gli obiettivi strategici Gli obiettivi strategici sono programmati su base triennale e vengono definiti annualmente in base alle priorità dell'azienda, la quale deve, altresì, rispettare obblighi normativi e raggiungere precisi target in riferimento agli obiettivi assegnati dall'assessorato Regionale della Salute. In ambito sanitario, secondo i dettami dei D.Lgs. n. 502/92 e s.m.i., L.R. n. 30/93 e s.m.i., L.R. n. 5/2009, gli obiettivi che l Azienda deve raggiungere sono definiti dal: Piano Sanitario Nazionale (P.S.N.), per l individuazione degli obiettivi generali; Piano Sanitario Regionale (P.S.R.), per la concreta attuazione degli obiettivi definiti a livello superiore avendo riguardo alle specificità regionali; Piano Attuativo Aziendale (P.A.A.), per la pratica attuazione dei principi sopra definiti con riguardo alle necessità dei territori di riferimento. Il Piano Sanitario Nazionale definisce gli obiettivi ed i livelli essenziali ed uniformi di assistenza, da sviluppare nelle seguenti azioni: - rilancio della prevenzione - centralità delle cure primarie e delle strutture territoriali - riorganizzazione delle cure primarie e delle strutture territoriali - riorganizzazione della medicina di laboratorio e della diagnostica di laboratorio e per immagini - riorganizzazione delle reti ospedaliere - riabilitazione - valutazione delle nuove tecnologie sanitarie - investimenti per l ammodernamento strutturale e tecnologico del S.S.N. 30

32 Il Piano Sanitario Regionale In riferimento agli obiettivi del P.S.N. la Regione Sicilia elabora il piano strategico degli interventi per gli obiettivi di salute ed il funzionamento dei servizi al fine di soddisfare le esigenze specifiche della popolazione regionale. Il Piano di riferimento attuale è ancora il Piano della Salute , modificato e integrato da una serie di dettati normativi. La L.R. n. 5/09 e s.m.i. rappresenta un punto di svolta; essa costituisce, infatti, il fondamento normativo per rinnovare in modo incisivo le modalità con cui la sanità è articolata, gestita ed erogata nella Regione, in quanto incide sull assetto organizzativo del sistema, sulla sua modalità di programmazione, sul riequilibrio dell offerta tra la rete ospedaliera ed il territorio ed introduce chiari meccanismi operativi di governo e controllo delle attività sanitarie e delle relative risorse. L azione di governo regionale, delineata dalla legge di riforma, si articola lungo le seguenti linee di intervento: progressivo spostamento dell'offerta sanitaria dall'ospedale al territorio al fine di un più corretto ed efficace bilanciamento delle prestazioni in funzione dei fabbisogni; riordino della rete ospedaliera pubblica e privata realizzato attraverso l accorpamento e la rifunzionalizzazione di presidi ospedalieri sotto-utilizzati; superamento della frammentazione e/o duplicazione di strutture, attraverso processi di aggregazione e integrazione operativa e funzionale; potenziamento dei servizi e dei posti letto destinati alle attività di riabilitazione, lungodegenza e post-acuzie; riduzione della mobilità sanitaria passiva extra-regionale; progressivo contenimento dei ricoveri inappropriati con ricorso a forme alternative di erogazione dell assistenza sanitaria, quali day- service, ambulatorio e assistenza domiciliare; introduzione di un sistema di assegnazione delle risorse commisurato alla erogazione delle attività programmate, alla qualità e alla efficienza dell operato delle aziende; attuazione del principio della responsabilità attraverso un sistema di controlli e verifiche che trovi fondamento in ben definiti processi tecnico-gestionali e nell informatizzazione dei flussi. Il Piano Attuativo Aziendale Previsto dall art. 5 della L.R. 5/2009, è l atto, di durata triennale, con il quale le aziende sanitarie programmano, nei limiti delle risorse disponibili, dei vincoli e dei termini previsti dal P.S.R., le attività sanitarie da svolgere. Il Piano Attuativo triennale si realizza attraverso la definizione di programmi annuali di attività, trasmessi all Assessorato Regionale Sanità per le verifiche di compatibilità con gli atti di programmazione regionale. Sulla base dei principi cardine del P.S.R. sopraelencati, il P.A.A. deve porre il cittadino al centro del sistema assistenziale, offrendo risposte appropriate e diversificate in relazione agli specifici bisogni di salute, sia sul territorio che in ospedale, tenendo conto delle esigenze che attengono alla sfera della persona, avendo riguardo da un lato alla promozione del territorio quale base primaria di assistenza e 31

33 di governo dei percorsi sanitari e dall altro lato alla riqualificazione dell assistenza ospedaliera puntando sull appropriatezza dei ricoveri nelle fasi di acuzie, riabilitazione e lungodegenza. L ASP di Enna, in linea con i suddetti principi ispiratori, predispone un Piano Attuativo Aziendale (P.A.A.) che delinea, per aree strategiche di intervento, obiettivi aziendali, risultati attesi e indicatori, Responsabili/Referenti. Il P.A.A è stato sviluppato in continuità con il P.A.A Il P.A.A. per il triennio è in fase di predisposizione per la successiva approvazione da parte dell Assessorato. L.E.A. L'Azienda, oltre ai suddetti obiettivi strategici individua obiettivi aziendali che persegue attraverso le sue strutture ospedaliere e territoriali nell ambito dei tre livelli di assistenza stabiliti dal D.P.C.M. 29 Novembre 2001 "Definizione dei livelli essenziali di assistenza" di seguito indicati: 1. Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro 2. Assistenza distrettuale 3. Assistenza ospedaliera Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro In questo livello, le cui competenze professionali sono estremamente diversificate (vanno da quelle mediche a quelle veterinarie per giungere a quelle tecniche) eroga le seguenti prestazioni: - Igiene e sanità pubblica; - Igiene degli alimenti e della nutrizione; - Prevenzione, igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro; - Medicina legale e necroscopica; - Sanità animale; - Igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche; - Igiene degli alimenti di origine animale; - Prevenzione e sicurezza; - Epidemiologia ed educazione alla salute. I Dipartimenti di Prevenzione Medica e di Prevenzione Veterinaria sono entrambi strutturali e, pertanto, caratterizzati da autonomia organizzativa e contabile, sono centri di responsabilità e garantiscono il livello essenziale assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro le cui attività si sviluppano nelle seguenti linee: realizzazione e attuazione a livello locale delle azioni, interventi e obiettivi previsti dal Piano Regionale di Prevenzione; copertura per tutte le vaccinazioni previste dal calendario regionale e nazionale e sviluppo di strategie per incrementare le coperture vaccinali dei soggetti a maggiore rischio di complicanze; screening oncologici; vigilanza e assistenza finalizzate alla riduzione degli infortuni sul lavoro; sviluppo di azioni e programmi finalizzati ad integrare le competenze necessarie per 32

34 affrontare le problematiche connesse alla tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro; sicurezza alimentare e il benessere animale e qualificazione del personale con funzioni ispettive Assistenza distrettuale In questa ASP sono stati definiti 4 ambiti territoriali, tenuto conto delle caratteristiche demografiche e orografiche dei Comuni facenti capo all'azienda. L assistenza distrettuale comprende le attività e i servizi sanitari e sociosanitari diffusi capillarmente sul territorio, riconducibili ai seguenti livelli/contesti organizzativi: - Servizio cure primarie (medicina di base, pediatria di libera scelta, continuità assistenziale, ADI); - Cure palliative ed Hospice ; - Servizio di assistenza specialistica ambulatoriale ; - Servizio tutela, anziani e disabili; - Servizio tutela donne ed infanzia (consultori); - Servizio assistenza soggetti dipendenti da sostanze stupefacenti (Sert, Dipendenze patologiche, CSM, CTA ecc.); - Servizio farmacia territoriale (farmaceutica convenzionata, assistenza integrativa); - Servizio aziendale di neuropsichiatria infantile (NPI); - Gestione delle attività di prenotazione e relazioni con il pubblico; - Assistenza protesica territoriale; L'impegno dell'azienda si sviluppa attraverso i seguenti rami di attività: Cure Primarie, punto focale per il miglioramento quali-quantitativo delle prestazioni territoriali, al fine di garantire la possibilità agli utenti di accedere direttamente a una gamma di servizi, dalla specialistica agli ambulatori per i codici bianchi intercettando in tal modo la domanda inappropriata in Pronto Soccorso; Assistenza farmaceutica rispetto ai valori degli anni precedenti anche mediante l'utilizzo del prontuario farmaceutico e l adozione di protocolli diagnostico-terapeutici, la distribuzione diretta di farmaci e di presidi particolarmente costosi, il controllo dell appropriatezza prescrittiva, la prescrizione dei farmaci generici; Integrazione territorio-ospedale attraverso la creazione di protocolli operativi socio-sanitari ed attraverso il potenziamento di forme alternative alla degenza ordinaria (Day Hospital, ospedalizzazione domiciliare, assistenza domiciliare, Day service, etc...); Cure palliative anche domiciliari; Offerta di specialistica ambulatoriale espletata dalle strutture a gestione diretta e dalle strutture convenzionate che afferiscono ad un aspecifica linea di attività denominata specialistica ambulatoriale esterna. 33

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